Mese: <span>Novembre 2010</span>

Le abitazioni milanesi della giornalista di «Vogue Japan», icona dei blog della moda. «Ho due appartamenti: uno è per i vestiti». Quattromila paia di scarpe, una collezione di vestiti tanto ampia da essere sostituita ogni stagione“: ho letto sul Corsera. E mi è venuto questo insensato commento: che io ho un paio di ottime scarpe – Finn Confort Made in Germany – che porto estate e inverno da più di quattro anni, felice della loro durata.

“No mi lasciare” scritto a grandi lettere sul marciapiede di sinistra di via Guicciardini, a Roma, in prossimità dell’incrocio con via Merulana. Sotto, in risposta o satira e con altra vernice: “Impara l’italiano”. Mi piace immaginare che lui abbia scritto il primo messaggio e lei – forse una maestra – il secondo.

Adriana Zarri, scrittrice, eremita, amante dei gatti, se ne è andata nella notte, a 91 anni. Quando fu eletto papa il cardinale Ratzinger  mi disse entusiasta: “Vuole bene ai gatti!” – Io volevo bene a lei. Ecco l’epigrafe che aveva scritto per se stessa:

Non mi vestite di nero:
è triste e funebre.
Non mi vestite di bianco:
è superbo e retorico.
Vestitemi
a fiori gialli e rossi
e con ali di uccelli.
E tu, Signore, guarda le mie mani.
Forse c’è una corona.
Forse
ci hanno messo una croce.
Hanno sbagliato.
In mano ho foglie verdi
e sulla croce,
la tua resurrezione.
E, sulla tomba,
non mi mettete marmo freddo
con sopra le solite bugie
che consolano i vivi.
Lasciate solo la terra
che scriva, a primavera,
un’epigrafe d’erba.
E dirà
che ho vissuto,
che attendo.
E scriverà il mio nome e il tuo,
uniti come due bocche di papaveri.

In questi giorni la comunità internazionale ha seguito con grande preoccupazione la difficile situazione dei cristiani in Pakistan, spesso vittime di violenze o di discriminazione. In modo particolare, oggi esprimo la mia vicinanza spirituale alla signora Asia Bibi e ai suoi familiari, mentre chiedo che al più presto le sia restituita la piena libertà. Prego per quanti si trovano in situazioni analoghe, affinché i loro diritti siano pienamente rispettati“: così il papa all’udienza generale. Asia Bibi – 45 anni, cinque figli – è condannata a morte per blasfemia. La condanna è stata pronunciata il 7 novembre dal tribunale del distretto di Nankana (Punjab). Il fatto è del giugno 2009: al lavoro nei campi con altre donne, di fede musulmana, viene accusata dalle compagne di “impurità” in quanto cristiana. Lei si difende ricordando come Gesù sia morto saulla croce per l’umanità e chiedendo alle altre che cosa avesse fatto Maometto. Quest’argomentazione le è valsa l’accusa e la condanna per blasfemia.

Visitatori miei, il blog ha avuto problemi di funzionamento e di accesso tra la notte e il giorno. E’ tornato accessibile da circa un’ora ma con scombinamento dell’indice del sito che figura sulla destra, sotto la mia foto. I miei aiutanti stanno lavorando per ripristinare la disposizione originaria. Chiedo scusa a chi ha dovuto combattere per inviare commenti e poi li  ha visti pubblicati in più copie e a chi non è riuscito per nulla.

«L’importante è non lasciare solo chi non ha più nessuno»: lo dice Giovanna La Vecchia, romana, che si dedica all’assistenza degli anziani per “restituire” il bene ricevuto quando altri volontari l’aiutarono ad assistere la mamma colpita da Alzheimer. Racconto la sua parabola nella mia bacheca di Vino Nuovo.

Dopo la vittoria di Pisapia a Milano, che ripete la “sorpresa” di Vendola in Puglia, io credo si debbano sdoppiare le primarie, perchè esse siano a un tempo vere e senza ombre: facendo cioè in prima battuta elezioni primarie interne ai partiti e poi quelle di coalizione. Altrimenti capita che il candidato di partito – e del partito maggiore – che a Milano era Boeri, parta con l’handicap di essere designato da una segreteria politica. Io credo alle primarie del Centrosinistra e ho sempre partecipato a esse anche dichiarando nel blog la mia scelta (vedi post del 9 ottobre 2007 e del 16 ottobre 2009). Ho protestato quando non le abbiamo avute nel Lazio (3 febbraio 2010). Vorrei che il Centrosinistra continuasse a scommettere su questo strumento, senza prendersela per le inevitabili sorprese. Se sono vere primarie la sorpresa va messa nel conto, altrimenti si tratta di un gioco giocato tra i notabili. Del resto in Puglia la sorpresa Vendola portò bene e dunque può portare bene anche quella milanese del Pisapia. Ma chiedo a chi sa di più: non sarebbe utile lo sdoppiamento che suggerisco?

Chiara estate di San Martino da me goduta per mezza Italia. Sono stato a Torino e poi a Riccione e da qui a Roma. Luce dappertutto. Pampini rossi nelle vigne. Belle persone. Dei mestieri fatti fino a oggi – apprendista contadino, correttore di bozze, insegnante in un centro professionale, conduttore di cineforum, Lupo di Toscana, pubblicista, giornalista, autore di libri e libretti – quello di conferenziere è il migliore. [Segue nei primi due commenti]

Il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti ha confermato – riducendola da sei a tre mesi – la “sospensione” di Vittorio Feltri per aver aggredito e diffamato Dino Boffo con una decina di titoli di prima pagina del quotidiano Il Giornale, sulla base di un documento falso, costringendolo a dimettersi dalla direzione di Avvenire (3 settembre 2009: vedi post a questa data e prima e dopo). Conoscendo la mitezza e il disinteresse di Feltri – che ho avuto collega al Corsera – mi sono quasi commosso leggendo sul Corriere della Sera di oggi queste parole: “Sono stati in molti, nel Pdl, ad accusarmi di questa crisi. E questa cosa mi ha amareggiato. Berlusconiani e antiberlusconiani che non si parlano. E tu lì, a prenderti gli schiaffi”. Povero. [Segue nel primo commento]

Noi vogliamo restare, siamo qui da secoli e il Signore ci ha fatto nascere in questo Paese per un motivo. Ma io non posso obbligare la gente a non andarsene, perché per farlo dovrei garantire loro il lavoro, la vita e la pace. Ci vuole una fede eroica per scegliere di non partire (…). Noi chiediamo la pace, la sicurezza, la protezione dei nostri diritti e l’uguaglianza (…). Domenica scorsa le chiese sono rimaste aperte e la gente è venuta in chiesa per pregare da ogni parte della città (…). Il coraggio ci viene dalla fede, dalla tenacia, dalla nostra resistenza di cristiani e dalla vita fedele a Cristo e alla Chiesa“: sono parole di un’intervista al vescovo ausiliare del Patriarca caldeo di Babilonia, Shlemon Warduni pubblicata oggi da Il Sussidiario. Qui puoi leggerla intera. Conosco Warduni e gli mando un abbraccio anche a nome dei visitatori.