Anno: <span>2011</span>

Sono la voce di Cristo che grida nel deserto di quest’isola. Questa voce vi dice che siete tutti in stato di peccato mortale a causa delle crudeltà e dei soprusi che fate subire a queste popolazioni innocenti. Ditemi: con quale diritto, in nome di quale giustizia tenete gli indiani in una schiavitù così crudele e terribile?” è l’esordio della memorabile Predica di Avvento che il domenicano Antonio de Montesinos tenne il 21 dicembre del 1511 [dopodomani saranno cinque secoli] nell’isola di Hispaniola [l’attuale Santo Domingo-Haiti] e che è riportata da Bartolomé de Las Casas nella Storia delle Indie (libro III, capitolo 4). Bartolomè de Las Casas gigante della storia, Antonio de Montesinos cristiano ardente. Debbo la segnalazione a Koinonia, piccola ma vitale rivista di Pistoia dove alcuni domenicani di oggi gareggiano con quelli di ieri nel tenere accesa la fiamma del Vangelo. E’ il mio regalo d’Avvento ai visitatori e qui lo potete leggere per intero.

So che il sovraffollamento e il degrado delle carceri possono rendere ancora più amara la detenzione: mi sono giunte varie lettere di detenuti che lo sottolineano. E’ importante che le istituzioni promuovano un’attenta analisi della situazione carceraria oggi, verifichino le strutture, i mezzi, il personale, in modo che i detenuti non scontino mai una “doppia pena”; ed è importante promuovere uno sviluppo del sistema carcerario, che, pur nel rispetto della giustizia, sia sempre più adeguato alle esigenze della persona umana, con il ricorso anche alle pene non detentive o a modalità diverse di detenzione. – E’ un passaggio del discorso che ha fatto stamane il papa ai carcerati di Rebibbia ed era presente il ministro della Giustizia Paola Severino che nel suo saluto mi è parsa all’altezza dell’appello papale. Sovraffollamento, degrado, pene non detentive, modalità diverse di detenzione: il “pacchetto” del ministro tocca questi punti trattati dal papa. Nel primo commento le giuste parole del ministro.

“Un uomo e una donna sposati per 65 anni sono morti a 36 ore di distanza una dall’altro e i familiari dicono che questo è esattamente ciò che entrambi avrebbero voluto. Dorothy Mc Leod – 82 anni – è spirata in ospedale domenica scorsa a causa di un cancro ai polmoni. Lunedì mattina Leroy Mc Leod – 87 anni – è morto nello stesso ospedale. Si erano incontrati alla scuola elementare di Lakeland e si erano poi sposati nel 1946. Sabato, prima che Dorothy morisse, il marito si era avvicinato al suo letto e le aveva detto: la prossima volta che ti vedrò sarà in Paradiso”. Una visitatrice del blog che si firma Principessa mi segnala questa notizia che viene dagli Usa. Ricambio con il rimando a un testo intitolato Nuova parabola degli sposi che partono insieme che si può leggere nella pagina CERCO FATTI DI VANGELO elencata sotto la mia foto al capitolo 9 LA VOCE DELLO SPOSO E LA VOCE DELLA SPOSA. Lì sono detti dieci casi italici somiglianti a quello statunitense.

Ieri oggi e domani si tiene a Verona il primo Banco editoriale d’Italia: una “colletta culturale” che invita i cittadini a visitare le 9 librerie aderenti all’iniziativa per scegliere e acquistare il libro che “ha cambiato loro la vita” e donarlo per Natale ai carcerati di Montorio e ai minori delle case-famiglia Don Calabria: un’idea del collega Lorenzo Fazzini e amici aiutati da 130 volontari. Gli stessi volontari porteranno i libri “raccolti” (181 nella prima giornata) nel carcere e nelle case-famiglia. Alla colletta partecipano il vescovo Zenti (ha regalato I promessi sposi), il presidente della provincia Miozzi (Il giorno in più di Fabio Volo) e il sindaco Tosi (ha detto che sceglierà un classico). Il motto dell’iniziativa è coinvolgente: Regala il libro che ha cambiato la vita. Di Lorenzo Fazzini – che mi è caro – qui si è parlato il 17 luglio 2011, il 27 maggio 20010, il 22 novembre 2009.

Ici-Imu e Chiesa: con le dichiarazioni possibiliste dei cardinali Bertone e Bagnasco, arrivate a metà della scorsa settimana, siamo a una svolta dell’annosa questione che ora potrà essere “approfondita”, come hanno detto i due massimi interlocutori dello Stato in questa materia. Ma per rivedere le norme e chiarire i casi ci vuole tempo, mentre urge un segnale di impegno della Chiesa nell’emergenza che stiamo vivendo: forse nell’immediato potrebbe essere utile una dichiarazione di principio da parte della CEI che attesti la volontà degli ambienti ecclesiali di partecipare allo sforzo collettivo di risanamento dei conti anche con un maggior rigore nel rispondere delle proprie responsabilità fiscali. – E’ l’invasivo attacco di un mio articolo pubblicato da LIBERAL con l’evasivo titolo E la Chiesa dice: non siamo evasori.

“Maroni andrà a Roma a fare il culo a Monti”: è stata la consegna di Bossi al fido scudiero che organizza le sceneggiate di questi giorni. “Ho visto dei miei conterranei abbastanza vivacemente all’opera” è stato il commento di Monti. Bossi, Maroni e Monti sono tutti di Varese. Ma che suolo ferace. Dalla favella li distinguerai.

Per la prima volta ho speso più di cento euro per un pieno di gasolio della mia Croma 1.800. Il fattaccio è avvenuto a un distributore Q8 lungo l’autostrada Bologna-Pescara, a Sant’Elpidio a Mare: 66 litri a 1,53 € al litro per un totale di 101,00 €. Monti e Tremonti, accise e accidenti.

Il vecchio di Poggibonsi, 89 anni, già maestro di scuola, del quale ho parlato nel post del 2 novembre – Renato a Liliana: “Sempre insieme nel cuore di Dio” – mi ringrazia con questa e-mail: “Caro Luigi, mi permetti questa confidenza? Ho letto con trepidazione la recensione fatta sul mio libro attraverso il computer di mio figlio Simone. Dire che ne sono felice e più che soddisfatto è troppo poco. Conoscendo però i miei limiti, il tuo commento mi riporta indietro di qualche decennio quando, correggendo i compiti dei miei alunni, talvolta esprimevo sui loro temi un giudizio al di là del loro effettivo valore per incoraggiarli, tenendo conto della loro buona volontà. Ti ringrazio non solo per questo, ma anche e soprattutto per il bacio affettuoso, segno di una amicizia che va al di là dell’occasionale incontro e della familiarità con Simone. Ma già il diminutivo ‘deboluccio’ era segno di amicizia non formale. Ti leggo su ‘Il Regno’ che arriva a casa di Simone e lo attendo sempre con impazienza. Ti ringrazio, ti abbraccio e ricambio il bacio. Renato” – Buon Natale, Renato. Sono fiero di averti come lettore su ‘Il Regno’.

«Questa tragedia mi toglie il fiato e mi colpisce profondamente. Il mio dolore è rivolto a Francesco Pinna, studente lavoratore, la cui vita si è fermata oggi nell’incidente che ha travolto la mia squadra» parole di Jovanotti che cancella il concerto per la morte di Francesco. Dunque è possibile anche oggi vedere i morti.

Chi potrà mai dare la sicurezza che una persona nata ‘sana’ lo sarà per tutta la vita? Solo perché sana, potrà dare serenità e felicità a chi incontra sulla propria strada? Chi è nella condizione di quantificare la serenità e la gratificazione che anche un figlio non perfetto può darti? Parrebbe che questa società sia marcia dentro, e forse in gran parte lo è. Ma vi posso assicurare che per quanto possano fare, non toglieranno a noi genitori mai la forza per gridare al mondo che anche i nostri figli non perfetti sono delle persone e vanno rispettate in quanto tali. Per questo e a ragion veduta posso affermare che non puoi immaginare cosa può dare e darti un figlio Down. Alessandro Bartoli, padre di Arianna – E’ la parte finale di una lettera appassionata e polemica pubblicata da Avvenire di venerdì 9 dicembre a pagina 27 con il titolo Cosa può darti un figlio Down a commento di un articolo di altro giornale intitolato Nasce Down, maxi risarcimento. Mando baci ad Alessandro e Arianna.