Mese: <span>Novembre 2012</span>

Un vescovo in pensione, Lorenzo Chiarinelli, più sveglio che mai, racconta la “gioia della liberta’” sperimentata con la rinuncia al ministero per limiti di età e afferma di sentirsi come il giovane David che lascia la corazza di Saul e recupera la fionda. Io commento le sue parole tirando in ballo pretestuosamente l’eretico Lutero e il martire Padovese, nonché i cardinali Biffi Martini e Ratzinger che ugualmente lamentarono il peso dell’armatura ministeriale e desiderarono tornare alla fionda della giovinezza. Trovi qui, in un “colloquio” della rivista IL REGNO, la sua riflessione e la mia divagazione Libero come un cristiano.

Alla stazione dei treni un bimbo forse di cinque anni salta al collo di uno come me che torna da lontano e gli dice ‘Ma nonno sei invecchiato in questi giorni. Sei invecchiato qui e qui’ e gli tocca le basette che sono bianche. ‘Mi sa che hai fatto qualche compleanno in quel posto dove sei stato’.

Chiunque ha paura e trema, torni indietro e fugga dal monte di Gàlaad“: Vittorio Bachelet citando queste parole – che il Libro dei Giudici mette in bocca a Gedeone – esortava nel 1973 i dirigenti dell’Azione Cattolica, della quale era presidente, a non temere la diminuzione numerica dei praticanti e delle vocazioni. Ho riletto quell’invito partecipando l’8 novembre a Sant’Ivo alla Sapienza – in Roma – alla presentazione del volumetto di Angelo Bertani intitolato “Bachelet. Testimoniare da cristiani nella vita e nella politica” (La Scuola 2012, pp. 155, 9 euro). Brindo con un bicchiere di Vino Nuovo all’interpretazione coraggiosa della crisi quantitativa della Chiesa Cattolica data allora da questo grande pedagogo della vita ecclesiale che oggi veneriamo come un martire della giustizia.

Riprendo la fiera degli ossimori che era in pausa da maggio [Ossimori 7: Pianti di gioia] con “O viva morte, o dilettoso male”: settimo verso del sonetto del Petrarca Se amor non è, che dunque è quel ch’io sento? (Canzoniere 132). Questo è l’ultimo verso: “e tremo a mezza state ardendo il verno”. Mario Luzi: si esprime nel linguaggio della morte / ogni nostra vita, in “Rosales”, BUR 1983, p.117. Ancora Luzi in “Ipazia”, BUR 1978, p. 106: Una donna muore per la vita, non per la morte. Sempre Luzi: A volte si tocca il punto fermo e impensabile / dove nulla da nulla è più diviso, / né morte da vita / né innocenza da colpa, / e dove anche il dolore è gioia piena (“Su fondamenti invisibili” 1971). “Vivere la morte” titolo di un volume di Enzo Bianchi, Gribaudi 1983. Sequenza di Pasqua: “Morte e vita si sono affrontate in un prodigioso duello”. – “Viva la muerte!” grido del franchismo contestato da Miguel De Unamuno. “Morendo ha distrutto la morte”: prefazio ambrosiano della Notte di Pasqua.

Ho visto in casa e discusso con i familiari il dibattito su Sky tra i cinque candidati alle primarie del Centrosinistra: Matteo Renzi, Pierluigi Bersani, Nichi Vendola, Laura Puppato, Bruno Tabacci. Ora mi attendo di vedere qualcosa di simile nel Centrodestra e non lo dico polemicamente, ma in positivo: è così – intendo dire con le primarie – che oggi si motiva la partecipazione dei cittadini. Ieri abbiamo visto che è possibile discutere civilmente e seriamente. Tifo perché ci riesca anche l’altro schieramento.

La storia che ho qui narrato di Margherita Filippini – vedi post del 12 settembre – ha avuto un prolungamento: le famiglie che l’hanno accompagnata così viva a quella morte cristiana mi hanno invitato e ci siamo incontrati e siamo andati alla tomba di lei. Mentre eravamo a tavola in quella casa di Reggio Emilia sembrava di stare in una pagina del Nuovo Testamento, in una delle case dove andava ospite Paolo, dove si parlava della morte e della risurrezione avendo tutti nel cuore la stessa speranza. Mi hanno raccontato altre parole di Margherita che riporto ora in appendice alla storia già pubblicata: Ho avuto la fortuna di potermi preparare.

«Chi come me guadagna più di 250mila dollari l’anno, deve pagare di più altrimenti le tasse dovranno salire per tutti. Se siamo seri sulla riduzione del deficit dobbiamo combinare i tagli alla spesa con le entrate e questo significa chiedere agli americani più ricchi di pagare un po’ più di tasse»: così ha parlato Barack Obama appena rieletto. Il portavoce Jay Carney ha commentato che “il presidente opporrà il proprio veto su qualsiasi misura che estenda gli sgravi fiscali ai più ricchi”. E’ uno dei motivi per cui ho scritto quattro giorni addietro che ero contento della rielezione di Obama.

“Michelangelo è il cuore, Brunelleschi la mente, Donatello la mano”: è il suggerimento che Sergio Risaliti, ideatore dell’ostensione dei tre crocifissi al Battistero di Firenze (vedi post del 5 novembre), offre al visitatore desiderante. Ho ripreso quell’efficace consegna in un manualistico articolo pubblicato da LIBERAL il 7 novembre alle pagine 14 e 15 con il titolo “Il cuore la mente la mano. Il pathos di un ragazzo, un Re superiore anche all’umiliazione, un uomo comune. Tre interpretazioni del Cristo e del mistero della fede”. Partendo per Firenze dedico quell’articolo ai visitatori del blog.

Blitz delle Fiamme Gialle nei «compro oro». Operazione delle Fiamme Gialle in tutta Italia: sequestrati beni per 163 milioni, 118 indagati in undici regioni: così mi piace, l’Italia deve diventare severa sugli evasori, la necessità ci spinge in quella direzione e non tutti i mali vengono per nuocere. Opera di giustizia è denunciare per ogni via gli evasori e sostenere chi li contrasta. – Eppure i “Compro oro” hanno un qualche posto nei miei giorni. Ce n’era uno qua intorno e poco più in là un negozio con la scritta “Cerco pellicce usate”. Mettendoli insieme a suo tempo feci il titolo CERCO FATTI DI VANGELO. Sono grato a chi mi aiuta a trovare le parole.

Sono contento per Obama come lo fui alla prima elezione – Obama come segno dei giorni che viviamo – e lo dico con le parole di Romney nel discorso di ammissione della sconfitta: “Gli auguro di avere successo, prego per lui e per questo grande paese”.