Mese: <span>Dicembre 2012</span>

Anna se ne stava sulla porta e vedendo venire Gioacchino gli corse incontro e gli si appese al collo esclamando: ora so che il Signore Iddio mi ha benedetta“: così al capitolo 4 del Protoevangelo di Giacomo. L’abbraccio dei due nell’attesa del figlio. La mano di lei sulla barba di lui. La donna in nero che ha metà del volto nella luce, a figura del popolo che era nelle tenebre e che vide una grande luce.

«Alla riunione del Ppe ho detto che ero a disposizione per farmi da parte, proponendo Monti, che non ha ritenuto nemmeno di fare una telefonata»: così stamane il Cavaliere al Gr Parlamento. Nel primo commento la mancata telefonata di Monti a Berlusconi.

Qui Gioacchino è raggiunto in sonno da un angelo che gli dice “il Signore ha esaudito la tua preghiera”. Drammatica è la figura di Gioacchino che si mette in Dio e ne attende la parola. A immagine dell’umanità che è nella notte e attende la luce. Siamo qui visitati da incubi, non sapendo di noi e di angeli venienti. Vieni e non tardare. – Giotto – Cappella degli Scrovegni – quinto riquadro dal Protoevangelo di Giacomo [vedi post di ieri].

Insisto a proporre figure di giovani che si impegnano nella vita pubblica: insisto nonostante lo scarso interesse dei visitatori commentanti, ma sono sicuro dell’interesse dei non commentanti. In questa terza puntata presento Gianmario Mariniello: è il leader dei giovani di “Futuro e Libertà” e consigliere comunale in Campania. Qui e nel primo commento riporto una sua autopresentazione scritta per questo blog su richiesta di Francesco Iacobini e metto il link a quattro tra interviste e video che lo riguardano. “Sono nato a Napoli nel 1982. Laurea a Napoli con tesi sulla flat tax. Amo lo sport e preferisco quelli di squadra. Amo viaggiare: ho girato mezza Europa ma gli Usa sono la mia destinazione ideale. Letture preferite: “The Conscience of a Conservative” di Barry Goldwater, “Le radici dell’ordine americano” di Russell Kirk e “Riflessioni sulla Rivoluzione in Francia” di Edmund Burke. Nell’estate 2010 dovevo andare anche in Russia e Cina, ma proprio in quell’estate vi fu la rottura tra Fini e Berlusconi. Il 30 luglio nacque Futuro e Libertà e così decisi di rimanere a Roma per iniziare questo nuovo viaggio. Mio padre mi ha trasmesso la passione civile: mi sono iscritto a 16 anni ad Alleanza Nazionale, a 17 anni ero dirigente provinciale di Azione Giovani, il movimento giovanile di AN. Nel 2004 divento Dirigente nazionale del movimento, dal 2007 sono Consigliere comunale di Aversa. – Continua nel primo commento.

Preparo gli occhi alla Notte di luce fermandoli sui colori di Giotto. L’album che è aperto sul tavolo della sala, nella mia casa, mostra oggi il riquadro di Gioacchino tra i pastori che Giotto trasse dal Protoevangelo di Giacomo. Una ventina tra pecore e capre, il cane che alza il muso e la zampa a salutare l’ospite, i due pastori conversanti tra loro come quelli di Arnolfo nel Presepe di Santa Maria Maggiore; ma anche la capanna, le rocce, gli alberelli: trovo qui buona parte degli attori della Natività. Tra loro Gioacchino, straordinario personaggio dell’Attesa. Mi metto nel cane che l’annusa. Lo guardo per apprendere l’arte di affrettare l’Avvento. – Da qui a Natale ogni giorno girerò una pagina del volume Cappella degli Scrovegni.

Nella confusione del proscenio io ripeto l’idea abbozzata il 23 novembre: E’ meglio che Monti resti chi è e dov’è. Rispetto ad allora c’è il fatto nuovo della sfiducia venuto da Berlusconi – con l’Angelino Alfano che ha subito commentato: meraviglioso! – e della “fiducia” echeggiata dal Ppe: ma mi paiono inezie, con l’aggiunta comica del riberlusca che dice: gli lascio il posto. Sgombrando il campo dalle inezie e dalle comiche, i fondamentali sono quelli di allora: centrosinistra in vantaggio ma solo nei sondaggi, coalizione di centro imprevedibile come ogni nascituro (e chissà se nascerà), centrodestra nel caos ma con rilanci di vecchie cotiche (le più vispe sono Storace, Albertini, La Russa, la Santanchè) che qualcosa possono fruttare. Dunque una votazione politica a esito incerto. Se Monti resta Monti e vince bene il centrosinistra, Supermario sale al Colle al primo scrutinio. Se l’esito sarà bilanciato, asimmetrico, incoerente, Supermario potrà rifare il governo tecnico. Ma se si schiera e non vince? Né l’uno né l’altro, o magari il Quirinale sì ma vedremo se e vedremo come. Solo un folle preferisce la via delle incognite a quella delle certezze.

«Saronno Giovani non ha intenzione di modificare nulla all’interno delle scuole, ma di cambiare a livello cittadino il modo in cui i ragazzi si riuniscono e danno sfogo alle proprie passioni. Una nostra peculiarità è quella di essere moderati e lontani da qualsiasi estremismo. Nel mostro programma non mancano idee per operare nel sociale»: sono parole di presentazione dell’associazione che puoi leggere nel sito saronnogiovani.it. Il sito mi è stato segnalato da Francesco Iacobini che ha chiesto a uno dei fondatori, Umberto Volontè, un articolo che pubblico nel primo commento. Mi pare che questi ragazzi facciano sul serio, invito i visitatori a interagire con loro e a porre domande. Nel post del 13 dicembre suggerivo di far parlare i giovani impegnati nella vita pubblica e anche questo che viene dai giovani di Saronno è un modo di fare politica, cioè di stare nella città, ovvero nella polis.

La trasferta nelle Marche – vedi post precedente – mi ha permesso di ritrovare una lontana nipote di nome Rossella sposata a un uomo di nome Carlo che hanno nove figli, la prima dei quali ha 12 anni e l’ultimo qualche settimana. Dedico ai visitatori i loro nomi splendenti a simbolo dei nove giorni che porteranno al Natale: Anna Rachele Maria Giuseppe Pietro Michele Davide Gioele Giovanni. La prozia che mi elencava i nomi, ricontandoli tre volte per non sbagliare la sequenza, mi ha salutato dicendo: “Io sento che arriveranno a dieci”.

Lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’albergo (Luca 2). Ieri sera presentavo a Macerata il libro del papa L’infanzia di Gesù e l’intervistatrice – Francesca Cipolloni, bella e brava – mi ha chiesto di commentare le pagine sulla magiatoia. Ne sono stato felice perché ho competenza in materia: so che cosa siano le fasce e la mangiatoia. Si è continuato ad avvolgere i bimbi nelle fasce fino alla metà abbondante del secolo scorso. Anch’io sono stato avvolto e conosco le mangiatoie: per anni ho aiutato i fratelli più grandi a rifornirle. Tra i miei primi ricordi c’è quello del bambolotto tutto fasciato con la testolina e le manine che spuntano fuori come nelle figurazioni più antiche del presepe. Bimbi nella mangiatoia non ne ho visti, ma nelle stalle sì e anche posati per cambiarli o per un sonnellino in una mangiatoia mobile o altro cesto che lì si trovasse. Ricordo una zia che si chiamava Giulia allattare un figlio che si chiama Egidio durante una delle veglie nella sua grande stalla. Egidio oggi è oltre i sessanta e dunque era il 1948-49. Io ero interessatissimo a vedere bene quello che facevano la zia e il cuginetto ma c’era un fratello più grande che mi diceva di non guardare. Scene di presepio vivente si potevano cogliere nell’Italia contadina fino a pochi decenni addietro. – Ieri ho raccontato questo e altro. Chi voglia continuare con la mia fantasia memorante veda qui nel blog il testo intitolato Ogni Bimbo nasce a Betlemme. – Un saluto a tutti dalla campagna tra Recanati e Osimo dove sono ospite di uno dei fratelli nella casa con la stalla della mia infanzia.

Il primo week-end dopo la maratona delle primarie lo ha trascorso nel monastero di Bose. « È un posto fondamentale, avevo bisogno di staccare: fare un po’ di silenzio per ripartire». Ecco, questo già racconta molto di lui. Tommaso Giuntella, 28 anni, uno dei tre moschettieri arruolati da Pier Luigi Bersani per accompagnarlo nella corsa verso la candidatura a Palazzo Chigi. Figlio di Paolo Giuntella (intellettuale e giornalista, uno dei volti più popolari e eretici del Tg1) e di Laura Rozza, ex parlamentare della Rete, ora insegnante di scuola media. Cresciuto a pane, cattolicesimo e musica folk. – E’ l’attacco di un’intervista di PUBBLICO a Tommaso Giuntella, mio caro amico. La puoi leggere qui: la segnalo come provocazione a chi non voterebbe per il Pd perchè inserisca nel nostro dibattito voci di altri ragazzi che fanno altre scelte. Per una volta lasciamo parlare i giovani. Che intendo per giovani? Che abbiano meno di trent’anni, d’accordo?

Aggiornamento al 15 dicembre. Ieri ero in viaggio per Macerata – da dove ora vi saluto – e non ho avuto modo di collegarmi fino a ora: chiedo scusa ai commenti che sono entrati in ritardo perché di nuovi visitatori o perché portatori di più di un link.