Mese: <span>Gennaio 2014</span>

La settimana dell’ecumenismo va guardata da vicino: che fai intorno a te per l’unità dei cristiani? Alla mia parrocchia della Madonna dei Monti si è tenuto domenica alle 11.00 un atto ecumenico con un gruppo di georgiani ortodossi e di evangelici cinesi. Abbiamo presentato gli uni agli altri le rispettive comunità, ogni gruppo ha cantato un proprio canto, tutti abbiamo pregato il Padre Nostro. Alla fine i ministri delle tre comunità hanno benedetto insieme la piccola assemblea. Per il parroco don Francesco, regista dell’iniziativa, pranzo al ristorante cinese che è davanti alla chiesa parrocchiale e del quale è titolare il pastore, caffè e dolci presso la chiesa di San Salvatore che la parrocchia ha messo a disposizione della comunità georgiana (soprattutto colf e badanti): caffè italiano e dolci georgiani.

E adesso vi invito a fare una cosa: chiudiamo gli occhi; immaginiamo quella scena lì, sulla riva del fiume, Giovanni battezzando e Gesù che passa. E sentiamo la voce di Giovanni: ‘Ecco l’Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo’. Guardiamo Gesù e in silenzio, ognuno di noi, dica qualcosa a Gesù dal suo cuore, in silenzio“: così Francesco ieri pomeriggio alla parrocchia del Sacro Cuore, in via Marsala. E’ la prima volta che il Papa gesuita invita il popolo a eseguire uno degli “esercizi” tipici di Ignazio di Loyola. Nei primi commenti il dettaglio dei riferimenti.

Appoggio Renzi che incontra Berlusconi: spariglia e fa cadere le ingessature, è stato votato per questo. Nella vita pubblica si parla con tutti. Io ho sempre parlato con tutti e non me ne sono mai pentito. Qualche volta mi sono rammaricato di non aver parlato con qualcuno. Che noiosa l’idea degli intoccabili: i bersaniani con Berlusconi come la Lega con la Kyenge. Vedere più in là del naso, non sia mai, magari ti prendi paura! La questione è annosa ma c’è chi non impara: Può Matteo Renzi andare dal premier?

Vita
riflesso di luce
liberato dal buio
cui anche appartiene

Parole di Antonio Biasiucci, fotografo amante della luce, che “La lettura” – supplemento domenicale del Corsera – ha pubblicato il 22 dicembre come dono di Natale ai lettori. Mi hanno fatto compagnia in questi giorni. Nel primo commento le parole di luce che sono nel prologo di Giovanni come le propone l’ottima traduzione Cei 2008.

“In Avvento abbiamo visitato le famiglie che vivono nelle baraccopoli portando con noi la statua di Gesù Bambino. Entriamo nelle case cantando, leggiamo un passo del Vangelo e vediamo che la lieta novella di un Dio che si è fatto uomo contagia tutti”: parole del saveriano Thiago Rodrigues, brasiliano, sacerdote dal 2011, missionario a Bangkok, in Thailandia. Per Natale ha mandato agli amici un vivace racconto che un amico comune mi ha regalato e che io festeggio con un bicchiere di “Vino Nuovo”.

Il Papa ha chiesto ai nuovi cardinali di non festeggiare la nomina con iniziative mondane e costose: “Cardinalato non significa una promozione, né un onore, né una decorazione; semplicemente è un servizio che esige di ampliare lo sguardo e allargare il cuore. E, benché sembri un paradosso, questo poter guardare più lontano e amare più universalmente con maggiore intensità si può acquistare solamente seguendo la stessa via del Signore: la via dell’abbassamento e dell’umiltà, prendendo forma di servitore (cfr Fil 2,5-8). Perciò ti chiedo, per favore, di ricevere questa designazione con un cuore semplice e umile. E, sebbene tu debba farlo con gaudio e con gioia, fa’ in modo che questo sentimento sia lontano da qualsiasi espressione di mondanità, da qualsiasi festeggiamento estraneo allo spirito evangelico di austerità, sobrietà e povertà“. Qui il testo completo pubblicato lunedì.

Si attendevano due cardinali residenziali italiani, Venezia e Torino e non sono venuti. E non è stato solo per mancanza di posti, perché è stato inserito nella lista l’arcivescovo di Perugia che non è più sede cardinalizia da quando è cessato lo Stato Pontificio. Lo si era già visto con le nomine alla Cei e in Curia ma ora la faccenda è più chiara: Bergoglio ama sparigliare i giochi della nomenklatura ecclesiastica, in particolare di quella italiana che è la prima al mondo per numero e ambizioni. – E’ un brano di un mio magistrale articolo sui nuovi cardinali – nessuna allusione all’ottimo Magister – pubblicato ieri dal Corsera a pagina 18. Saluti universali dal Freccia Club della stazione centrale di Bologna, città dove ho fatto tappa per incontrare uno dei figli che si è stabilito qua, rientrando io da Verona dove ieri ho parlato di Papa Francesco a un incontro del clero trentino.

Nella “Evangelii Gaudium” Francesco aveva fatto suo il monito di Giovanni XXIII ai “profeti di sventura” (paragrafo 84), il 3 giugno scorso – nel 50° della morte – ne aveva lodato “l’intuizione profetica della convocazione del Concilio”, il 27 aprile lo proclamerà santo senza che vi sia stato l’esame di un miracolo: occorre mettere insieme questi atti e motti bergogliani – ispirati alla regola del cantarla chiara – per intendere la decisione di fare cardinale l’arcivescovo Loris Capovilla che è ancora tra noi come un miracolato ambasciatore dello spirito giovanneo. Il Corsera di oggi pubblica a pagina 19 un mio ritratto dell’ammirevole centenario che egli è.

Tra i 32 bambini battezzati stamane dal Papa c’è Giulia, sette mesi, di Grosseto, figlia di genitori che non sono sposati in Chiesa ma solo civilmente, e un tale ampliamento di ammissioni non si era mai visto con i Papi Wojtyla e Ratzinger che avevano celebrato altri battesimi di gruppo nella Sistina. Il problema non era – non è – del diritto a chiedere il battesimo di una figlia da parte di una coppia sposata solo civilmente (quello civile è un matrimonio valido a tutti gli effetti e il battesimo può essere chiesto anche da genitori non sposati) ma sull’opportunità di “premiare” con un approccio al papa persone in situazione irregolare rispetto alla disciplina canonica. Il papà della bambina ha detto ai giornalisti che lui e la moglie avevano chiesto al Papa quel battesimo durante un’udienza sulla piazza: “Ci disse di rivolgersi ai collaboratori che poi ci hanno contattato. C’è stato un piccolo intoppo quando abbiamo spedito i documenti, a motivo del matrimonio in comune, ma anche questo problema è stato superato”. Più volte Papa Francesco aveva parlato contro le “dogane” che allontanano gli irregolari dai sacramenti e immagino abbia voluto dare uno stimolo a superarle.