Anno: <span>2014</span>

“Vorrei menzionare alcune malattie curiali” dice Papa Francesco alla Curia ed elenca laboriosamente le malattie “del sentirsi immortale”, “del martalismo” [“che viene da Marta, dell’eccessiva operosità”], “dell’impietrimento mentale”, “dell’alzheimer spirituale”, “della rivalità e della vanagloria” [“i colori delle vesti e le insegne di onorificenza”], “della schizofrenia esistenziale”, “di divinizzare i capi”, “della faccia funerea”, “dell’accumulare” [“I nostri traslochi sono un segno di questa malattia”], “dell’eutanasia esistenziale”. Nei primi commenti alcuni brani da tenere in archivio.

Mi hai cavato dal grembo di mia madre
e mi hai posato ancora sanguinante sul suo petto.
Al mio nascere a te fui consegnato,
dal grembo di mia madre sei tu il mio Dio.
Non stare lontano da me
perché l’angoscia mi è vicina
e non c’è chi me ne possa scampare.
Anche tu un giorno l’hai conosciuta.
[dal Salmo 22]

Bell’oratorio di Natale in parrocchia, che è partito con il Maranatha dell’Apocalisse e Isaia: “Il popolo che camminava nelle tenebre”. Papa Francesco. Viene dal grembo di una donna. I Vangeli, Agostino, Papa Benedetto. Un prete del Mali: “Ebbe come primo tetto una grotta per animali”. Deum infantem in pannis involutum: un Dio bambino avvolto in fasce. Gandhi: “Finché ci sarà fame nel mondo, dovremo aspettare la nascita di Cristo”. In notte placida. – Segue nel primo commento.

Anch’io sono un uomo mortale uguale a tutti,
discendente del primo uomo plasmato con la terra.
La mia carne fu modellata nel grembo di mia madre,
nello spazio di dieci mesi ho preso consistenza nel sangue,
dal seme di un uomo e dal piacere compagno del sonno.
Anch’io alla nascita ho respirato l’aria comune
e sono caduto sulla terra dove tutti soffrono allo stesso modo;
come per tutti, il pianto fu la mia prima voce.
Fui allevato in fasce e circondato di cure;
nessun re ebbe un inizio di vita diverso.
Così è stato per me e così sarà
per colui che deve venire
[da Sapienza 7]

Contra Bergolium 5 – Riprendo i seminari “Contra Bergolium” chiedendo aiuto per interpretare una notizia fiorentina data da Pietro De Marco sul blog di Sandro Magister il 12 dicembre con il titolo Effetto Francesco: “tirannia democratica” contro i dissenzienti. Sono un amante degli ossimori e sono interessato a capire la tirannia democratica ma non ho strumenti per verificare che cosa sia avvenuto a Firenze, Nel primo commento riporto le parole di De Marco, nel secondo formulo le mie domande. Lo scopo è conoscitivo.

Gridate che è vicino il giorno del Signore,
esso viene come una devastazione.
Ogni cuore d’uomo e di donna viene meno,
siamo costernati. Spasimi e dolori ci prendono,
ci contorciamo come partorienti,
sia le donne incinte
sia gli uomini che le portiamo in braccio.
[da Isaia 13]

“Napolitano non si dovrebbe dimettere ma si dovrebbe costituire. Dovevamo governare noi, avevamo il 25 per cento, perché non ci hanno dato l’incarico? Non ho dubbi che andremo a governare noi”: mi auguro che Grillo continui così su Napolitano anche quando il presidente avrà lasciato. Sono infatti del parere che i petardi contro Napolitano siano stati utili per la sconfitta grillina alle europee e mi auguro che i Cinque Stelle scendano ancora.

I re si erano alleati,
avanzavano insieme
ed ecco hanno visto e sono fuggiti.
Uno sgomento li ha colti, doglia come di parto
simile al vento sui monti
e alla tempesta sulle navi di Tarsis.
Nelle doglie sono i re i monti le navi.
[dal Salmo 48]

Sono stato a Cuba, conosco la sofferenza di quel popolo e sono felice dell’annuncio di un inizio di pace tra l’isola di Fidel Castro e gli Usa. Felice anche del ruolo che in tale risultato hanno avuto i Papi: Giovanni con l’appello che aiutò Kennedy e Kruscev nel 1962 a fermarsi; Giovanni Paolo e Benedetto che hanno visitato Cuba nel 1998 e nel 2012, chiedendo la fine dell’embargo statunitense; Francesco che ha preso l’iniziativa di chiamare al tavolo i contendenti, offrendo la sua “casa” per l’incontro. Come ha fatto anche con Israele e Palestina e come spero possa fare cento volte.

Per molto tempo ho taciuto,
ho fatto silenzio, mi sono contenuto;
ora griderò come una partoriente,
gemerò e mi affannerò insieme.
Così darò un figlio al mio popolo
sarò a lato di lei che partorisce.
[da Isaia 42]