Anno: <span>2015</span>

Ascolto in diretta l’omelia del Papa che ha appena aperto la porta delle porte, che è quella dell’Ostello della Caritas di via Marsala. Felice di questo. Per Luigi di Liegro che volle quell’Ostello che ora porta il suo nome. Per i poverelli che lì trovano un piatto e un letto. Per i tanti ragazzi che vi prestano servizio. Ho telefonato a Violeta che fu tra quei volontari e una volta raccontò per questo blog quella sua esperienza. Era più felice di me per l’andata del Papa. – Nei commenti brani dell’omelia di Francesco.

Il giorno 8 abbiamo fatto il presepe in casa con l’aiuto dei nipoti. Ieri abbiamo avviato la Novena di Natale. Oggi Jorge Mario Bergoglio compie i 79 anni e iniziano a tornare i figli dall’estero. Sabato andiamo tutti in visita guidata (da me) alle Terme di Diocleziano per il mio compleanno. Festeggio questi menomi et iocundi accadimenti con una foto del nostro presepe.

“La misericordia e il perdono non devono rimanere belle parole, ma realizzarsi nella vita quotidiana. Amare e perdonare sono il segno concreto e visibile che la fede ha trasformato i nostri cuori e ci consente di esprimere in noi la vita stessa di Dio. Amare e perdonare come Dio ama e perdona. Questo è un programma di vita che non può conoscere interruzioni o eccezioni”: l’ha detto stamane Francesco all’udienza generale. Nei primi commenti altre sue indicazione per il Giubileo della Misericordia.

Vorrei rivolgere un invito a ripensare le legislazioni sulle migrazioni, affinché siano animate dalla volontà di accoglienza, nel rispetto dei reciproci doveri e responsabilità, e possano facilitare l’integrazione dei migranti. Un’attenzione speciale dovrebbe essere prestata alle condizioni di soggiorno dei migranti, ricordando che la clandestinità rischia di trascinarli verso la criminalità. E’ un brano del messaggio del Papa per la giornata della pace, pubblicato stamane. Nei commenti altri contenuti del messaggio.

Visitatori belli, giovedì 10 avevo chiesto il vostro aiuto con il titolo Cerco le “Porte Sante” della carità. Ora rilancio e amplio l’inchiesta: mi interessano elementi d’ogni genere riguardanti le “aperture” delle Porte che si sono fatte per l’Italia nella giornata di ieri, o che si faranno prossimamente. Trovandomi a Spoleto per una conferenza, l’arcivescovo Renato Boccardo mi ha guidato in una visita alla cattedrale dov’è allestito un percorso giubilare di grande interesse, dalla Porta Santa alla stazione dei Testimoni, alla memoria del Battesimo, al Tabernacolo, a Maria, ai Confessionali. Ditemi ditemi: che avete visto, che avete fatto, che avete visto fare, che farete.

“Durante la fuga ho perso tutta la mia famiglia: mia suocera, mio marito, un fratello di mio marito e la mia bambina di quattro anni e mezzo che si chiama Elvira”: Nora Shirley, venuta dal Camerun, fuggita da Boko Haram, ha fatto questo raccontato al Papa in collegamento video da Assisi, domenica 6 dicembre. Ho trascritto la sua storia dal link che mi era stato segnalato dalla famiglia che ospita Nora ad Assisi: la riporto nei commenti come mio dono domenicale ai visitatori.

Angelo è un barbone maestoso che puzza fieramente e non c’è verso di convincerlo a fare una doccia, come non accetta di farsi curare i piedi che chiude in sandali che gli procurano piaghe. Se gli dai un euro va subito a berlo. Angelo è devoto e viene a messa. Ha capito – dopo venti spiegazioni – che non deve fare il giro dei banchi per la sua questua. Si siede in fondo con intorno i suoi sacchi pieni di stracci e tutti si allontanano per non restare ammorbati. Si lamenta con il parroco: come faccio a prendere l’ostia se tutti fuggono? Quando ha finito di distribuire l’Eucarestia il don scende per la navata e porta la comunione ad Angelo che la riceve seduto con grande dignità. Spiega poi sulla porta: “Non ha la veste nuziale ma è pulito dentro”.

Il 18 dicembre Francesco aprirà all’Ostello romano della Caritas di via Marsala, Stazione Termini, una “porta santa della carità” che non ha precedenti nella storia dei Giubilei: chiedo ai visitatori di aiutarmi a cercare altre porte sante della carità in giro per l’Italia. Nei primi commenti spiego l’indagine che conduco, dando conto delle porte già rintracciate.

Sarà un Anno in cui crescere nella convinzione della misericordia. Quanto torto viene fatto a Dio e alla sua grazia quando si afferma anzitutto che i peccati sono puniti dal suo giudizio, senza anteporre invece che sono perdonati dalla sua misericordia (cfr Agostino, De praedestinatione sanctorum 12, 24)! Sì, è proprio così. Dobbiamo anteporre la misericordia al giudizio, e in ogni caso il giudizio di Dio sarà sempre nella luce della sua misericordia. Così Francesco ieri nell’omelia di avvio del Giubileo. Nei commenti altri testi di ieri.

“Un Giubileo tu l’indici, se sei un Papa, ma non sai dove ti porta. Stavolta più che mai: perché le Porte Sante saranno ovunque e meno gente verrà a Roma, perché Francesco è un Papa a sorpresa incorporata, perché la Misericordia è parola alta ma gli uomini che dovrebbero attestarla sono quelli di sempre. Le scommesse sono almeno cinque”. E’ il solemne incipit di un mio articolo pubblicato oggi dal “Corriere della Sera” digital edition. Nei primi commenti lo svolgimento delle cinque scommesse.