Mese: <span>Febbraio 2016</span>

“Oggi vediamo e viviamo su diversi fronti come la famiglia venga indebolita e messa in discussione, come si crede che essa sia un modello ormai superato e incapace di trovare posto all’interno delle nostre società che, sotto il pretesto della modernità, sempre più favoriscono un sistema basato sul modello dell’isolamento. E si insinuano nelle nostre società – che si dicono società libere, democratiche, sovrane – si insinuano colonizzazioni ideologiche che le distruggono, e finiamo per essere colonie di ideologie distruttrici della famiglia”: così ha parlato ieri il Papa nello stadio di Tuxtla Guterrez, in Chiapas, a una folla di famiglie. Nei commenti le “testimonianze” che ha ascoltato e altre sue parole appassionate in risposta a esse.

“Molte volte, in modo sistematico e strutturale, i vostri popoli sono stati incompresi ed esclusi dalla società. Alcuni hanno considerato inferiori i loro valori, la loro cultura, le loro tradizioni. Altri, ammaliati dal potere, dal denaro e dalle leggi del mercato, li hanno spogliati delle loro terre o hanno realizzato opere che le inquinavano. Che tristezza! Quanto farebbe bene a tutti noi fare un esame di coscienza e imparare a dire: perdono, perdono, fratelli! Il mondo di oggi, spogliato dalla cultura dello scarto, ha bisogno di voi”: così ha parlato oggi il Papa agli indios del Chiapas, nel Sud del Messico. Nei commenti altre parole di Francesco in terra messicana, pronunciate sabato 13 e domenica 14.

“La maschera dell’attore ti dà la libertà di osare. Sul palcoscenico posso uccidere, disprezzare, abbracciare chiunque”: parole di Isabella Aragonese lette sul Corsera dell’altro ieri. Ve le segnalo e non sto a dire perché.

Nel volo di ieri sera dall’Avana a Città del Messico il Papa ha detto ai giornalisti i suoi “sentimenti” sull’incontro con il Patriarca Kirill, riassumibili nel rafforzamento della convinzione che “l’unità si fa camminando”. Ovvero che non è il caso di stare a questionare su questo o quell’elemento dell’incontro e della dichiarazione, ma di avere fiducia che il processo dell’avvicinamento chiarirà, andando avanti, quanto al momento è ancora problematico. Nei commenti alcune parole del Papa.

Aggiornamento al pomeriggio. Il Corsera di oggi pubblica a pagina tre una mia interpretazione dell’incontro di Cuba nell’ottica della “Chiesa in uscita” di Papa Francesco: http://ilsismografo.blogspot.it/2016/02/cuba-l-occhio-al-sud-del-mondo.html

Francesco è partito stamane da Fiumicino poco dopo le 0800 per un viaggio di sei giorni che lo porterà prima a Cuba, dove incontrerà il Patriarca Kirill [stasera alle 20.00 ora italiana] e poi in Messico. E’ partito dopo una settimana strapiena di eventi giubilari che secondo i dati ufficiali ha fatto muovere da casa mezzo milione di persone. Ieri a fine mattinata il Papa ha fatto una visita a sorpresa ai preti di Roma riuniti a San Giovanni e salutandoli ha detto: “Vi lascio perché devo andare ancora, ho questo pomeriggio due appuntamenti, devo vedere degli appunti e devo fare le valigie per il viaggio”. Nei commenti i link a due miei articoli e qualche informazione sul programma messicano.

Insieme alla chiusura della rivista “Il Regno” il luglio scorso era stata decisa anche quella di “Settimana”, altra testata del Centro Dehoniano di Bologna. “Il Regno” ha annunciato il ritorno, con altro editore [un’associazione appena costituita che si chiama “Dignitatis humanae”], lo scorso 7 gennaio; “Settimana” l’ha annunciato ieri. “Il Regno” torna com’era, cioè cartaceo e io sono sempre tra i collaboratori. “Settimana” invece sarà solo online. Nel primo commento il testo dell’annuncio. Nel secondo e nel terzo abbracci sfusi.

Mi scrive un parroco di un borgo delle Marche raccontando il singolare panorama della preparazione al matrimonio che si trova a gestire: i limiti di essa ma anche qualche dono che non manca mai, come la preghiera di due fidanzati in collegamento audio quando vanno al lavoro in moto. Nel primo commento quella corsa in moto.

Il Corsera pubblica un colloquio con Francesco a firma Massimo Franco, del quale segnalo quattro passaggi che riporto nei commenti: un invito all’Occidente a fare autocritica sulle “primavere arabe” e tre inaspettati riferimenti a tre donne: Angela Merkel, Giusi Nicolini, Emma Bonino.

La Chiesa di Roma e la Chiesa di Mosca sono le più numerose e organizzate tra le Chiese cristiane e dunque tocca a loro dire e agire in soccorso dei «fratelli» aggrediti dal terrorismo islamista: è un frammento di una mia pomposa interpretazione dell’incontro di Francesco con Kirill pubblicata oggi dal “Corriere della Sera” a pagina 17 con il titolo Soccorso ai cristiani perseguitati il filo che unisce Kirill e Bergoglio. Il disgelo serve al Patriarca di Mosca in vista del Concilio di tutti gli ortodossi.