Mese: <span>Novembre 2016</span>

Oggi al termine della celebrazione del Concistoro, Francesco e i nuovi cardinali “salgono su due pullmini e si recano al Monastero Mater Ecclesiae per incontrare il Papa emerito”: così un avviso ai giornalisti accreditati che arriva ora sul mio desktop.

Intervistato da “Avvenire” il Papa respinge le critiche “fatte con spirito cattivo” e deplora chi vuole vedere tutto “o bianco o nero”. Nei commenti i passaggi che ho trovato più saporosi.

Visitatori belli, preparo un’intervista al padre Arturo Sosa, il nuovo generale della Compagnia di Gesù: suggerite le domande da fargli. Per un’idea della mia accoglienza della sua elezione, vai ai post del 14, del 19 e del 20 ottobre.

Ora all’udienza in piazza, hanno portato al Papa una vecchietta su un lettuccio, tutta occhi tra le rughe e sotto a uno scuffiotto di lana. Abbraccio lungo e quando si è staccata lei si è fatto il segno della croce come se l’abbraccio fosse stato sacramentale. Il quadretto mi ha riportato una riga della conversazione di Francesco con padre Spadaro che apre il volume “Nei tuoi occhi è la mia parola” (vedi post del 10 e del 12 novembre), dove si dice delle vecchiette e specialmente di “quelle che sono furbe”.

“Quando ho sentito la scossa più forte ho pensato che era la fine del mondo. E ho pensato che ero preparata. Preparata da tutte le volte che avevo detto il ‘Padre nostro’ dove ci sono le parole ‘venga il tuo regno’. E ho pure pensato che non c’è niente che mi trattiene. Sono preparata”: mi parla così una persona della mia età che abita nella zona delle scosse maggiori.

In questo Giubileo abbiamo anche avuto una Porta Santa viaggiante: il vescovo Luciano Capelli, che guida un piccolo aereo per raggiungere i fedeli sparsi nell’arcipelago delle Isole Salomone, ha volato in questi mesi portando con sé una Porta Santa di legno, che installava presso le singole comunità. Qualcosa di simile si è visto da agosto a oggi nelle zone terremotate dell’Italia Centrale, dove le celebrazioni giubilari sono migrate dalle chiese alle tendopoli e dove nella giornata di ieri la stessa chiusura della Porta è spesso avvenuta all’aperto, con un’installazione provvisoria in legno: così ad Ascoli, a Fermo, a Rieti. E’ un capoverso di un mio articolo sulla chiusura delle porte sante pubblicato oggi dalla Digital Edition del Corsera.

Nella conversazione con Antonio Spadaro che apre il volume “Nei tuoi occhi è la mia parola” (vedi post del 10 novembre), Francesco dice che “il tatto è il senso più religioso dei cinque”: lo dice alla pagina XV. Chiedo collaborazione ai visitatori per interpretare quelle parole. Nel primo commento il contesto nel quale vengono pronunciate.

Ultimo venerdì della misericordia, il più libero: oggi pomeriggio Francesco ha incontrato in un appartamento a Ponte di Nona, Roma est, sette famiglie formate da giovani che hanno lasciato il sacerdozio. Nei commenti la cronaca e l’interpretazione fornita dal comunicato vaticano.

“Amo le opposizioni. Le opposizioni aiutano. La vita umana è strutturata in forma oppositiva. Ed è quello che succede adesso anche nella Chiesa”: lo dice Francesco in una nuova intervista con Antonio Spadaro che apre il volume “Nei tuoi occhi è la mia parola” (Rizzoli, 982 pagine 26 euro), che raccoglie omelie e discorsi del cardinale Bergoglio arcivescovo di Buenos Aires (1999-2013). Nei commenti l’intero passo sulle opposizioni, un testo chiave per intendere il Pontificato bergogliano con contorno di minuzie.