Domani sarò alla Madonna della Quercia a ragionare cristianamente della pandemia

A Piazza della Quercia c’è una quercia e c’è la Chiesa di Santa Maria della Quercia – officiata dalla Confraternita dei macellai di Roma – dove Ciro Fusco e io fummo già ospiti per la presentazione di un libro e dove torniamo domani per presentarne un altro, “Sotto la Quercia parole di speranza”, che raccoglie le omelie di due minuti che il prete della Confraternità – detto Primicerio – Francesco Viscome inviava con i nuovi media ai confratelli e ai devoti durante la clausura pandemica. Nei commenti un paio di spunti sul libretto.

5 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Francesco Viscome
    Sotto la Quercia parole di speranza
    Per non arrendersi alla notte

    Stampato nel marzo 2021

    Francesco Viscome è Prelato Uditore del Tribunale della Rota Romana, giudice della Corte di Appello dello Stato della Città del Vaticano, Primicerio della Confraternita di Santa Maria della Quercia dei Macellai di Roma.

    10 Aprile, 2021 - 13:42
  2. Luigi Accattoli

    Indifferente normalità. Presenterò il libretto a partire dal concetto di “indifferente normalità” proposto dall’autore a pagina 9, dove quella normalità viene qualificata come “malattia mortale che come monarca invisibile assoggetta tutti gli uomini”, portandoli a “credersi capaci di tutto” e a “vivere come se Dio non ci fosse”. E’ la convinzione d’essere invincibili e al sicuro da tutto che la pandemia ha brutalmente contraddetto, mostrando la fragilità della condizione umana: una lezione che non andrebbe smarrita, dice Viscome, quando la pandemia cesserà. Mentre la tendenza universale . pare essere quella di accantonarla al più presto, con l’aiuto magari dei vaccini: “E noi stessi, stranamente, non stiamo forse aspettando che qualcuno ci permetta di uscire di casa liberamente per tornare all’indifferente normalità?”. In una sequenza di brevi spunti domenicali il libretto indica la “conversione” che occorre realizzare per tornare alla normalità senza rituffarci nell’indifferenza da cui quella normalità era caratterizzata prima dell’irruzione del Covid 19. Il primo segno di conversione – ci dice l’autore del volumetto – dovrebbe essere quello di “lasciar cadere tutto ciò che non è essenziale nella nostra vita” e il secondo – forse ancora più esigente – sarebbe di “vivere ogni situazione con gratitudine”. Il primo sgombra la vita dall’inutile, il secondo l’indirizza alla riscoperta della condizione creaturale. Appunto quella che prima della pandemia forse ci eravamo illusi d’aver superato.

    10 Aprile, 2021 - 15:22
  3. Tutto è grazia

    Cantico dei cantici

    Guardate i gigli del campo,

    guardate gli uccelli del cielo

    e imparate a giudicare questo tempo.

    Imparate dagli aberi, in autunno

    le foglie dorate, fino all’ultimo belle,

    lasciano volare via con fiduciosa malinconia.

    Lasciatevi svegliare dal gallo

    alle luci dell’alba,

    sia colmato il cuore di speranza

    al tremolare della stella del mattino.

    Da: https://gpcentofanti.altervista.org/piccolo-magnificat-un-canto-di-tanti-canti/

    10 Aprile, 2021 - 15:40
  4. Luigi Accattoli


    Un’immagine della conversazione che abbiamo avuto ieri alla Madonna della Quercia su iniziativa della Confraternita dei Macellai di Roma.

    12 Aprile, 2021 - 17:22
  5. La pandemia ci ha veramente insegnato qualcosa.

    13 Aprile, 2021 - 14:43

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