Francesco è “in nome di Gesù” nel Congo di tutte le tragedie e denuncia al mondo “questo genocidio dimenticato”

Io vengo a voi, nel nome di Gesù, come pellegrino di riconciliazione e di pace. Ho tanto desiderato essere qui e finalmente giungo a portarvi la vicinanza, l’affetto e la consolazione di tutta la Chiesa cattolica: così Francesco ha parlato oggi ai congolesi nel primo discorso pronunciato a Kinshasa. Nel primo commento alcuni passaggi della sua denuncia del genocidio dimenticato di questo paese, dove lotte tribali, terrorismo, sfruttamento economico internazionale e disumane condizioni di vita fanno da decenni milioni di morti nella totale indifferenza della comunità internazionale.

Aggiornamento al 1° febbraio con l’appello del Papa contro le lotte tribali che insanguinano il Congo: vedi al commento 4.

4 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Milioni di morti all’insaputa di tanti. Francesco oggi a Kinshasa: Guardando a questo popolo, si ha l’impressione che la Comunità internazionale si sia quasi rassegnata alla violenza che lo divora. Non possiamo abituarci al sangue che in questo Paese scorre ormai da decenni, mietendo milioni di morti all’insaputa di tanti. Si conosca quanto qui accade. I processi di pace in corso, che incoraggio con tutte le forze, siano sostenuti coi fatti e gli impegni siano mantenuti […]. Se la geografia di questo polmone verde è tanto ricca e variegata, la storia non è stata altrettanto generosa: tormentata dalla guerra, la Repubblica Democratica del Congo continua a patire entro i suoi confini conflitti e migrazioni forzate, e a soffrire terribili forme di sfruttamento, indegne dell’uomo e del creato. Questo Paese immenso e pieno di vita, questo diaframma d’Africa, colpito dalla violenza come da un pugno nello stomaco, sembra da tempo senza respiro. E, signor presidente, lei ha menzionato questo genocidio dimenticato […]. Questo Paese e questo Continente meritano di essere rispettati e ascoltati, meritano spazio e attenzione: giù le mani dalla Repubblica Democratica del Congo, giù le mani dall’Africa! Basta soffocare l’Africa: non è una miniera da sfruttare o un suolo da saccheggiare”..

    31 Gennaio, 2023 - 22:19
  2. Luigi Accattoli

    Attraversando il Sahara. Francesco è arrivato a Kinshasa, capitale del Congo, alle 14,33, per una visita che durerà quattro giorni, dopo i quali passerà in Sud Sudan. Durante il volo da Roma alla capitale del Congo aveva parlato così ai giornalisti che l’accompagnano nel viaggio: In questo momento stiamo attraversando il Sahara facciamo un pensierino, in silenzio, una preghiera per tutte le persone che cercando un po’ di benessere, un po’ di libertà hanno attraversato e non ce l’hanno fatta. Tanti sofferenti che arrivano al Mediterraneo dopo aver attraversato il deserto e sono presi nei lager e soffrono lì. Preghiamo per tutta quella gente.

    31 Gennaio, 2023 - 22:23
  3. Luigi Accattoli

    Omelia della messa di oggi a Kinshasa con l’appello di Francesco ai cristiani impegnati nelle lotte tribali: Insieme oggi crediamo che con Gesù c’è sempre la possibilità di essere perdonati e ricominciare, e pure la forza di perdonare sé stessi, gli altri e la storia! Cristo questo desidera: ungerci con il suo perdono per darci la pace e il coraggio di perdonare a nostra volta, il coraggio di compiere una grande amnistia del cuore. Quanto bene ci fa ripulire il cuore dalla rabbia, dai rimorsi, da ogni rancore e livore! Carissimi, sia oggi il momento di grazia per accogliere e vivere il perdono di Gesù! Sia il momento giusto per te, che porti un fardello pesante sul cuore e hai bisogno che sia tolto per tornare a respirare. E sia il momento propizio per te, che in questo Paese ti dici cristiano ma commetti violenze; a te il Signore dice: “Deponi le armi, abbraccia la misericordia”. E a tutti i feriti e gli oppressi di questo popolo dice: “Non temete di mettere le vostre ferite nelle mie, le vostre piaghe nelle mie piaghe”. Facciamolo, fratelli e sorelle; non abbiate paura di togliere il Crocifisso dal collo e dalle tasche, di prenderlo tra le mani e di portarlo vicino al cuore per condividere le vostre ferite con quelle di Gesù. Tornati a casa, prendete pure il Crocifisso che avete e abbracciatelo. Diamo a Cristo la possibilità di risanarci il cuore, gettiamo in Lui il passato, ogni paura e affanno. Che bello aprire le porte del cuore e quelle di casa alla sua pace! E perché non scrivere nelle vostre stanze, sui vostri abiti, fuori dalle vostre case, le sue parole: Pace a voi? Mostratele, saranno una profezia per il Paese, la benedizione del Signore su chi incontrate. Pace a voi: lasciamoci perdonare da Dio e perdoniamoci tra di noi!

    https://www.vaticannews.va/it/papa/news/2023-02/papa-francesco-rd-congo-vittime-violenze-est-nunziatura.html

    1 Febbraio, 2023 - 18:19

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