Si combattono in nome di Ratzinger battaglie che lui mai avrebbe approvato

Svolgo nei commenti il concetto che ho messo nel titolo prima con un apologo dal vero, poi con un testo di Ratzinger e infine con una mia nota

17 Comments

  1. Luigi Accattoli

    O prendo l’ostia con la bocca o non mi comunico. Scena da me osservata il giorno del funerale di Papa Benedetto, vista dalla diretta televisiva. Al momento della distribuzione della comunione, un uomo sulla trentina o poco più si avvicina alla transenna, si inginocchia e apre la bocca per ricevere l’ostia. Il Prete che gli è davanti fa un cenno con la mano verso le mani dell’uomo, appoggiate alla transenna, come per dire: devo dartela sulle mani. L’inginocchiato insiste con la bocca e la lingua come a dire: devi darmela qui. Il prete non molla e l’inginocchiato se ne va senza comunicarsi. Nel commento che segue accenno a qualche aspetto normativo da tenere presente per interpretare correttamente l’accaduto.

    10 Gennaio, 2023 - 18:35
  2. Luigi Accattoli

    Due modi di ricevere l’ostia. Da quando è stata introdotta la ricezione dell’Eucarestia nelle mani, è anche prescritto che il ministro dell’Eucarestia rispetti la scelta di colui che riceve la comunione : se tende le mani, la darà sulla mano, se tende la lingua la darà sulla lingua. Ma a seguito della pandemia, per evitare i rischi di contagio, tra le norme provvisorie di precauzione è stato stabilito – in Italia dalla Cei – che la comunione venga data “esclusivamente sulle mani”. Questa norma provvisoria è ancora in vigore.

    NB. Qui ho fatto un’affermazione errata: quella norma non è più in vigore. Vedi più avanti ai commenti delle 22.16 di ieri e delle 10.58 di oggi

    10 Gennaio, 2023 - 18:42
  3. Luigi Accattoli

    Che ne diceva il cardinale Ratzinger. Di sicuro quel giovane uomo avrà immaginato di condurre la sua battaglia in nome di Joseph Ratzinger, come omaggio suo nel giorno del funerale del Papa emerito. Ma Ratzinger non era affatto contrario alla comunione ricevuta nelle mani, come risulta da questo testo:

    “Vorrei dire che ambedue le modalità sono possibili e invitare tutti i sacerdoti a esercitare la tolleranza che riconosce a ciascuno la possibilità di scegliere […]. Sappiamo bene che fino al secolo IX la comunione veniva ricevuta in piedi e nella mano. Ciò non significa che deve sempre rimanere così. La grandezza e la bellezza della Chiesa consistono proprio nel fatto che essa cresce, che essa matura, che essa penetra più profondamente il mistero. Ecco perchè l’evoluzione che è cominciata dopo il IX secolo ha un suo diritto e delle sue ragioni d’essere proprio come espressione di rispetto. D’altra parte, dobbiamo pur dire che è impossibile che la Chiesa per novecento anni abbia celebrato in maniera inadeguata l’Eucarestia. Se leggiamo i testi dei Padri della Chiesa vediamo con quale senso di rispetto essi si comunicavano […]. Chi riflette su questo riconoscerà quanto sia erroneo polemizzare su questo o quell’atteggiamento […] e non dovremmo dimenticarci che non solo le nostre mani sono impure, ma anche le nostre lingue e il nostro cuore, e che noi con la lingua pecchiamo spesso molto più che con le mani”.

    Joseph Ratzinger, Il Dio vicino. L’Eucarestia cuore della vita cristiana, San Paolo 2008 [l’originale tedesco è del 2001], pp. 69s

    10 Gennaio, 2023 - 19:00
  4. Luigi Accattoli

    Mia nota. Tra le battaglie condotte in nome di Ratzinger e che lui non condivideva richiamo quella sul “Papato condiviso” (facendosi emerito Benedetto avrebbe rinunciato all’esercizio del potere papale ma non al munus petrino e dunque per un decennio vi sarebbero stati davvero due Papi); sulla necessità di correggere brani dei documenti del Vaticano II e aspetti della Riforma liturgica di Paolo VI; sulla inopportunità che si facciano giornate interreligiose (nel 2011 Benedetto convocò una nuova Giornata di Assisi nel 25° di quella indetta da Giovanni Paolo II); sui rischi per la purezza della fede che si corrono a visitare sinagoghe e moschee (Papa Ratzinger, seguendo il precessore, ha visitato negli anni tre sinagoghe: Colonia, New York, Roma; e tre moschee Istanbul, Amman, Gerusalemme).

    10 Gennaio, 2023 - 19:22
  5. Amigoni p. Luigi

    Rif. 19.22 – Concetto laico della infallibilità
    Se arrivi a un posto di responsabilità ti rendi conto della complessità e della delicatezza di alcune situazioni e non puoi fare a meno di assumere posizioni che prima criticavi quando erano altri a dover gestire le stesse situazione. E’ valso anche per Ratzinger, conscio di dover “gestire la continuità” (vedere giornata di Assisi, GMG, visite di moschee a piedi scalzi, conservazione delle troppe sedi cardinalizie italiane tradizionali). Poi certamente – come ogni altra persone in carica – ha introdotto, sotto la sua responsabilità, anche elementi di (discutibile) discontinuità, quali – per stare in ambito liturgico – la preferenza della comunione in bocca e in ginocchio, la possibilità di ripristinare la messa abolita di Pio V, il reimpiego saltuario di vecchi simboli.

    10 Gennaio, 2023 - 20:59
  6. Andrea Ventura

    Caro Luigi in riferimento a quanto detto alle 18.42, il Protocollo della CEI del primo aprile 2022 ha abrogato il Protocollo del maggio 2020 e quindi rimosso l’obbligo del ricevimento della comunione in mano che ad oggi resta solo preferibile ma non obbligatorio. Fra le grandi diocesi quella di Milano tramite l’avvocatura diocesana lo scorso 9 dicembre ha comunicato che “Non sono esclusi e non è possibile escludere dalla Comunione Eucaristica i fedeli che non abbiano la mascherina e/o vogliano ricevere la Comunione sulla lingua”. Si sono riprese le processioni offertoriali e lo scambio della pace è possibile anche con la stretta di mano.
    Rimossa l’eccezionalità della pandemia, resta pienamente in vigore e valido sempre e comunque in ogni caso quanto stabilisce il Diritto Canonico che prevede al Can. 843 – §1. I ministri sacri non possono negare i sacramenti a coloro che li chiedano opportunamente, siano disposti nel debito modo e non abbiano dal diritto la proibizione di riceverli.
    Solo ai fini del fact checking . Un cordiale saluto. Andrea Ventura

    10 Gennaio, 2023 - 22:16
  7. maria cristina venturi

    A Milano oggi in qualsiasi chiesa si puo’ ,volendo, ricevere la Comunione in bocca. Non e’ assolutamente obbligatorio riceverla sulla mano. Quindi quelli che e’ successo ai funerali di Benedetto e’ un vero e proprio abuso da parte del prete che ha negato al fedele la Comunione in bocca. Voi dite tanto ma quelli che strumentalizzano Benedetto sono proprio i falsi e gli ipocriti che ,tanto ora e’ morto, vogliono fargli dire e pensare quello che non ha mai detto ne’ pensato. Vergognatevi !

    10 Gennaio, 2023 - 23:40
  8. maria cristina venturi

    Fra l’ altro ai funerali di Benedetto tranne questo caso scandaloso di sacerdote che ha negato la Comunione in bocca, tanto altro fedeli invece da altri sacerdoti l’ hanno ricevuta inginocchiati e in bocca. Quindi si tratta come al solito succede nella Chiesa di oggi di piccoli e meschini protagonismo personali : il prete che ha rifiutato la Comunione in bocca si sara’ sentito molto “trendy” e molto bergogliano .

    10 Gennaio, 2023 - 23:52
  9. maria cristina venturi

    Intanto e’ morto il card. Pell .R.I.P.
    Vedremo anche ai suoi funerali lo stile gelido-ipocrita che abbiamo visto a quelli di Benedetto ? Oppure per la morte di Pell deporranno le maschere?

    10 Gennaio, 2023 - 23:58
  10. Fabrizio Scarpino

    Caro Luigi.
    Non metto in dubbio che papa Benedetto non abbia mai contestato la Comunione ricevuta dal fedele sulle mani.
    Pandemia a parte, non è però questo il modo primario per ricevere il Corpo di Cristo: lo possiamo evincere dalle Istruzioni Memoriale Domini e Redemptionis Sacramentum.
    A mio modesto avviso il sacerdote ha quindi sbagliato a non comunicare il fedele come quest’ultimo richiedeva. Qui da me in Parrocchia, i sacerdoti continuano a rifiutarsi di comunicare il fedele in bocca. Non faccio polemica, sarà Domine Iddio a giudicare.
    Solo due piccole postille: abbiamo gli stadi stracolmi di 70.000 persone urlanti e noi abbiamo il sacerdote che indossa ancora la mascherina al momento della distribuzione della Comunione. (Ciò non ha senso).
    In secondo luogo, tornando alla Comunione sulla mano essa fu ed è un indulto dapprima concesso ai Paesi nordici e poi esteso e diventato prassi.
    Mi risulta che San Paolo VI scrisse lettere su lettere per ricordare la giusta riverenza da dare al Corpo di Cristo nel momento in cui lo si va a ricevere.
    Ogni tanto, escludo ovviamente il padrone di casa e i lettori di questo Blog, sembra che i fedeli pensino di ricevere il pane Santo e non il Corpus Christi.
    Corpus Dómini nostri Jesu Christi custódiat ánimam tuam in vitam ætérnam direbbe il sacerdote con l’antico Messale.

    Un caro saluto a tutti.

    11 Gennaio, 2023 - 0:46
  11. Luigi Accattoli

    Ad Andrea Ventura. Hai ragione: quella norma non è più in vigore. Ti ringrazio per la segnalazione e chiedo scusa ai visitatori.

    11 Gennaio, 2023 - 10:58
  12. picchio

    Ricevere l’Ostia in mano o in bocca per il fedele è lo stesso : impure o pure allo stesso modo possono essere la bocca o le mani. Dietro la scelta per una o l’altro modo c’è solo un modo di concepire il sacerdozio. Tolti gli anziani, gli altri che preferiscono comunicarsi in bocca sono persone a cui è stato inculcata la visione tradizionalista di concepire il prete come l’unico sacro che può toccare l’Ostia con le mani, cosa molto lontana dall’essere vera. Mi fanno tristezza, ma se a loro piace vivere nel passato…
    Cristina Vicquery

    11 Gennaio, 2023 - 16:39
  13. Leonardo Lugaresi

    Caro Luigi, non ho visto la scenetta di cui parli, ma da come la descrivi è senz’altro possibile che quel signore fosse, come dire, un po’ alterato: accettare di ricevere l’eucarestia solo se te la danno in bocca non pare molto sensato. Tuttavia trovo strano che ti colpisca l’opinabile impuntatura di un quidam de populo, mentre non vedi il piccolo dispostismo clericale del sacerdote che, del tutto abusivamente, impone il suo personalissimo arbitrio alla volontà di un battezzato come lui; fa cioè, nel suo minimo,“da padrone della fede degli altri” (diversamente da san Paolo: 2 Cor 1, 24). Direi che invece è proprio quella microprepotenza che andrebbe semmai notata e deprecata, anche perché non si tratta di un caso isolato (che potrebbe far dire che in fondo pure i chierici hanno le loro bizzarrie). In questi giorni, per esempio, è circolata in rete quest’altra scena, sgradevolissima, che ha per protagonista non un prete qualsiasi, ma un vescovo e nunzio apostolico intento a bullizzare un’anziana donna che voleva semplicemente ricevere con devozione l’eucarestia: https://www.facebook.com/mauricio.aguirre.319247/videos/923411041981181 .
    Ma quello della comunione nelle mani o in bocca è solo un particolare, a mio modesto avviso non così rilevante: in materia di dispostismo clericale ci sarebbe ben altro di cui parlare! Ecco un bell’argomento per te, se tu avessi voglia di avviare qui una riflessione in materia. Non hai notato che, per quanto riguarda il periodo di tempo di cui abbiamo esperienza diretta, cioè gli utlini cinquanta/sessanta anni, mai c’è stato tanto dispotismo nella chiesa quanto ce n’è adesso?
    L’aspetto umoristico dell’attuale gestione clericale è che in essa la protervia convive beatamente con un pressapochismo e una sciatteria mai visti prima nella storia della chiesa. Seguendo la diretta della messa esquiale di Benedetto XVI, avrai senz’altro notato, caro Luigi, la bizzarra menzione di «Artemide» nella preghiera eucaristica, dovuta – come poi si è scoperto – ad un maldestro copiaincolla del libretto preparato in ottobre per la canonizzazione di sant’Artemide Zatti e improvvidamente riutilizzato per questa occasione (perché controllare accuratamente? In fondo è solo la preghiera eucaristica, che sarà mai!). Siccome nel libretto c’era scritto Artemide, il cardinale che concelebrava, senza fare una piega, ha declamato «cum sanctis Johanne Baptista et Artemide». Ci fosse stato scritto “Athena” o “Paperino”, quello avrebbe detto. Così, con nonchalance, …che sarà mai? Tanto è solo la preghiera eucaristica, una parola vale l’altra.

    12 Gennaio, 2023 - 9:29
  14. maria cristina venturi

    Sicuramente non sanno quello che fanno. E neppure quello che pregano.
    Ma dovrebbero stare attenti invece a quello che pregano. Per he’ la preghiera, soprattutto nella Messa, e’ esaudita. E siamo sicuri che se e’ esaudita quelli che pregano ne sarebbero contenti ? Loro pregano macchinalmente, senza cervello, tanto non ci credono, ma comunque la preghiera e’ un arma potente. Soprattutto la preghiera nella Messa. Forse, se ci credessero, starebbero piu’ attenti.
    Le preghiere esaudite spesso fanno piu’ male di quelle non esaudite . ( Copyright Truman Capote)

    12 Gennaio, 2023 - 14:01
  15. maria cristina venturi

    Loro leggono delle preghiere in cui ogni parola e’ della massima importanza e le leggono come se si trattasse di qualcun altro, della vita di qualcun altro . Si direbbe che non sanno piu’ che non vi si parla unicamente della loro condanna a morte o della loro salvezza. Si direbbe quasi che il cattolicesimo sia stato fatto per altri e che loro stessi, se ne fanno parte, e’ solo per caso . Fanno queste preghiere senza riflettere che saranno infallibilmente esaudire, nel tempo e modo che una saggezza superiore lo riterra’ , ma questo tempo e questo modo sara’ loro gradito ?Certo queste preghiere saranno esaudite perche’ lo dice il Vangelo *tutto quello che chiederete in mio nome…”
    Da ” pamphlet contro i cattolici di Francia ” di Julian Green 1924

    12 Gennaio, 2023 - 14:31

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