Ieri ho presentato l’enciclica “Fratelli tutti” all’Azione Cattolica di Frosinone con una conferenza da remoto. Metto qui alcuni passaggi del testo che avevo preparato, il link al testo intero, il link alla registrazione audio e già da qui invito a farsi vivo per mail chi fosse interessato ad avermi in conferenze da remoto per presentazioni come questa: per parrocchie, associazioni, gruppi, librerie, circoli culturali. Non chiedo nulla per queste conferenze: sono tra quelli che pagherebbero per essere ascoltati.
Mese: <span>Ottobre 2020</span>
Don Franco Amati, 70 anni, parroco a Santa Maria Rossa in Crescenzago, Milano, ricoverato per più di un mese al San Raffaele per il Covid – 19, ne esce guarito avendo attraversato momenti di serio pericolo di vita. Nei commenti riporto per esteso – prendendola dal sito della parrocchia – la lettera che scrive ai parrocchiali alla vigilia della dimissione, il 23 aprile 2020.
Lauro Fiorentin di Dueville, Vicenza, il 2 aprile racconta ad Andrea Frison del settimanale “La Voce dei Berici” d’aver assistito alla tumulazione delle ceneri della sorella dal balcone di casa, avendo la fortuna d’abitare a soli cinquanta metri dal cimitero. Nei commenti le sue parole e quelle di un parroco sulla sosta dei feretri davanti alle case dei parenti durante il percorso verso il cimitero.
Un amico mi passa un libretto di un giovane prete romano che non conosco e mi dice: leggilo, sono meno di 50 pagine, parla di croce e risurrezione con freschezza di sentimento, nella lingua d’oggi, ti piacerà. Mi è piaciuto e nei commenti dico come e qualmente.
Il Papa oggi all’Angelus ha invitato a pregare perchè i laici e “specialmente le donne” abbiano una maggiore presenza nei posti di responsabilità della Chiesa: l’aveva già fatto tante volte e in qualche occasione si era anche sfogato dicendo che nel tale ufficio avrebbe voluto una donna, ma non era riuscito ad averla. Nel primo commento l’invito di Francesco alla preghiera, nel secondo una mia nota, nel terzo un breve ragguaglio sulle donne che Francesco è riuscito a chiamare a ruoli decisionali.
Michela Fanti, 22 anni, di Santa Maria sul Sile, Treviso: appena laureata infermiera e già disponendo di altro lavoro, si offre volontaria per assistere i malati di Covid – 19. Nipote del missionario laico Luciano Bottan ben noto a Treviso e con una sorella missionaria in Ciad, Michela ha narrato la sua scelta in un colloquio con Francesca Gagno pubblicato il 15 maggio dal settimanale “La vita del popolo” di Treviso. Nei commenti alcuni paragrafi del colloquio.
Tra i testi da conoscere venuti ultimamente dal Vaticano ci sono: un vasto resoconto sullo stato delle finanze tracciato il 1° ottobre dal Padre Juan Antonio Guerrero Alves, Prefetto della Segreteria per l’Economia (SPE); e un analogo rendiconto della strategia di dialogo verso la Cina, fornito il 3 ottobre dal cardinale Parolin. Oggi qui richiamo il resoconto del padre Guerrero, un altro giorno proporrò il rendiconto di Parolin. Queste mie segnalazioni a freddo dei testi che contano seguono quella dell’altro ieri riguardante la lettera apostolica di Francesco “Scripturae Sacrae affectus”. E’ un metodo questo mio: staccarsi dalle diatribe correnti e cercare il pane che nutre.
Mariachiara Ferrari, 36 anni, prima di farsi suora – è francescana alcantarina – era un medico specializzato in medicina interna: rispondendo all’appello della protezione civile per un mese – dal 12 marzo a Pasqua – ha lasciato il convento di Maglie, Lecce, ed è tornata in ospedale, a Piacenza, a dare una mano ai colleghi. Nei commenti riporto alcuni paragrafi della conversazione che Mariachiara ha avuto con Filippo Passantini, pubblicata dal SIR il 6 luglio.
“La ricchezza della Scrittura è purtroppo da molti ignorata o minimizzata, perché a loro non sono state fornite le basi essenziali di conoscenza. Accanto quindi a un incremento degli studi ecclesiastici va promossa una formazione [biblica] estesa a tutti i cristiani, perché ciascuno diventi capace di aprire il libro sacro e di trarne i frutti inestimabili di sapienza, di speranza e di vita”: sono parole di Papa Francesco contenute nella LETTERA APOSTOLICA Scripturae Sacrae affectus pubblicata il 30 settembre NEL XVI CENTENARIO DELLA MORTE DI SAN GIROLAMO. A motivo delle tante emergenze vaticane delle ultime settimane, fino ad ora non ho potuto occuparmene. Di quella lettera, straordinariamente interessante, parlo qui ora con gratitudine. Nei commenti ne riporto alcuni passaggi e dico le ragioni della mia riconoscenza.
Stefano Banfi, 45 anni, è tornato infermiere in pandemia, dopo essere stato per otto anni vignaiolo: titolare e conduttore dal 2012 dell’azienda agricola “La Rocchetta” di Codevilla, Pavia. Il 20 marzo prende servizio nel reparto Covid-19 dell’ospedale di Voghera: a suo tempo, dopo il diploma in agraria, aveva fatto la scuola di infermieristica e aveva lavorato al Sacco di Milano, a Monza, a Lecco e in Svizzera. Nei commenti alcuni passaggi dell’intervista che ha dato a Oliviero Maggi della Provincia Pavese l’11 aprile 2020. Il 15 giugno quando l’intervista “Scarp de’ tenis” sarà ancora in ospedale.
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