Mese: <span>Ottobre 2020</span>

Bloccato dalla pandemia mentre si preparava a partire missionario nello Zambia, don Giuseppe Morstabilini – prete ambrosiano da 16 anni – torna a fare l’infermiere che era prima di farsi prete. E lo fa nell’Ospedale di Busto Arsizio a partire dal 28 marzo. Nei commenti riporto alcuni paragrafi dell’intervista che ha dato al sito internet della Comunità parrocchiale Maria Madre della Chiesa di Bareggio [Milano] il 9 giugno 2020. E segnalo la storia di un altro prete infermiere tornato ora in ospedale: don Alessio Strapazzon di Belluno.

Festeggio la pubblicazione dell’enciclica “Fratelli tutti” riportandone alcuni brani di inquadramento, senza pretendere di entrare nei contenuti: è un documento lungo, di 287 paragrafi, e converrà studiarlo senza fretta. E’ stata anticipata ieri a noi giornalisti accreditati, ma non l’ho ancora letta per intero. Nei commenti metto i link al testo dell’enciclica e ai testi della presentazione, riporto le due preghiere conclusive (bella la seconda), il richiamo a Francesco d’Assisi che è nei primi paragrafi, l’indicazione dell’intento che ha guidato la redazione dell’enciclica che si presenta come la summa della predicazione sociale di Papa Bergoglio. Metto anche i titoli degli otto capitoli (fare attenzione al linguaggio in parte nuovo rispetto alla tradizione delle encicliche) e concludo con una mia idea sul magistero sociale di Francesco: idea che propongo come guida alla lettura di questo documento.

Renzo Delpero, 51 anni, operatore sanitario di una Casa di riposo, vive a Vermiglio, una delle zone del Trentino più colpite dalla pandemia. In una conversazione con Marco Mazzurana di Vita Trentina, pubblicata il 19 giugno 2020, narra il travaglio dei tamponi che tormenta la sua famiglia per un paio di mesi e loda parenti e conoscenti per la tanta solidarietà ricevuta. Nei commenti riporto alcuni paragrafi della sua narrazione.

Amici belli, il gruppo di lettori della Bibbia che si riunisce a casa mia con il nome di “Pizza e Vangelo” si rivedrà per la settima volta da remoto, via Zoom, lunedì 5 ottobre per leggere l’ultima delle cinque “dispute di Galilea”, che troviamo ad apertura del terzo capitolo del Vangelo di Marco: quella che prende spunto dalla guarigione di sabato, in sinagoga, di un uomo dalla mano inaridita. Ci eravamo lasciati a metà giugno con l’augurio di ritrovarci anche in presenza, pur mantenendo la modalità da remoto che aveva portato nuovi amici bellissimi ai nostri appuntamenti, ma le cose non sono andate così bene. Nei commenti trovate la scheda di introduzione al brano e l’invito a collegarsi che rivolgo a chi viene a conoscere “Pizza e Vangelo” da questo blog.

Aggiornamento al 16 ottobre 2020. Ecco la registrazione audio dell’incontro del 5 ottobre sulla guarigione in giorno di sabato di Marco 3, 1-6:

In vista dell’enciclica “Fratelli tutti” che Francesco firmerà ad Assisi dopodomani, “Il Sismografo” segnala la curiosità storica dell’ultima “enciclica di un Pontefice firmata fuori da ciò che oggi conosciamo come Città del Vaticano”, che sarebbe “Il Trionfo”, firmata da Pio VII a Cesena il 14 maggio 1814, cioè 206 anni fa. Ma noi vaticanisti siamo puntigliosi e a volte anche curiosi di storia del Papato: ed è in forza del puntiglio e della curiosità che segnalo come anche Pio IX ebbe a firmare almeno due encicliche da fuori le mura: una da Gaeta e l’altra da Napoli. Nel primo commento dirò quali encicliche vennero dal Regno delle due Sicilie e nel secondo ricorderò le circostanze di quella firmata da Papa Chiaramonti a Cesena, la sua città.