Quel signore che potava l’ulivo: bellissimo


Sul terrazzo condominiale c’è quest’ulivo in vaso. Domenica mattina sono salito per tagliare due rametti da tenere in mano quando il Papa avrebbe benedetto le gran palme in San Pietro. Nei commenti le voci alterne di due signore da due terrazzi prospicienti. Con un “bellissimo” che mi ha sfiorato.

4 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Da un terrazzo all’altro
    Che me stai a fotografà? – dice quella di destra.
    No, ma che dici? Fa l’altra da sinistra.
    Ti ho visto che fotografavi… mo che fai… me metti su facebook?
    Tranquilla, non era per te. Fotografavo quel signore che potava l’ulivo, bellissimo!

    7 Aprile, 2020 - 13:09
  2. Luigi Accattoli

    Dialoghetto in tempo di pandemia. Dove tutti andiamo ai terrazzi e ci conosciamo lassù. Quando ci vado a camminare saluto tutti intorno. E non conosco nessuno. Dopo il taglio dei rami me ne stavo andando, ero arrivato alla porta che dà sulle scale e ho sentito quelle parole. Il “bellissimo”, purtroppo, non era per me ma per la scena da fotografare. Tuttavia mi ha fatto simpatia che quella parola fosse in una frase che circolava nei miei paraggi. Mi chiedevo scendendo: chissà se le due signore, che potevano essermi figlie, collegavano i due rametti alla Domenica delle Palme. Ho lasciato aperta la domanda.

    7 Aprile, 2020 - 13:10
  3. Bellissimo, cioè bello in sé il gesto di raccogliere rami di ulivo. E poi, chissà?
    Per la domenica delle palme ho fatto una “fuitina” verso una chiesa e ho avuto due rametti benedetti. Mio fratello mi ha molto biasimato per l’imprudenza di uscire, ma la ricorrenza mi è troppo cara.
    Quando ero ragazzina le dame di San Vincenzo “vendevano” le palme all’ingresso del Duomo per raccogliere fondi per i poveri. Molti giorni prima le palme (ovviamente rametti di ulivo provenienti dalla potatura) venivano preparate, divise per mazzetti, dipinte (le più belle) d’argento o di porporina. Io mi sentivo molto importante!

    7 Aprile, 2020 - 20:44

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