Cristiani di Mosul fratelli miei

«Quando i criminali sono entrati in casa hanno chiesto le carte d’identità. Forse cercavano me, oppure volevano essere certi che fosse una famiglia cristiana. Mia mamma ha offerto loro denaro, lo hanno rifiutato, quindi è fuggita sul balcone per gridare aiuto. Ma nessuno si è mosso. È stato allora che hanno separato le donne dagli uomini. Poi hanno sparato»: è un momento del racconto di un sacerdote cattolico di Mosul, Iraq, padre Mazen Matoka, riportato dal collega Lorenzo Cremonesi a p. 17 del Corriere della Sera di oggi con il titolo CRISTIANI IN IRAQ, IL GRIDO DI PADRE MAZEN – COSI’ HANNO DISTRUTTO LA MIA FAMIGLIA. Il portavoce vaticano la settimana scorsa aveva parlato dell’esistenza di un piano per uccidere, intimidire e cacciare i cristiani dal paese.

3 Comments

  1. roberto 55

    “Pezzo” di grande drammaticità: purtroppo, come già si scriveva anche su questo “blog”, non pare – ed è molto amaro osservarlo – che questi episodi suscitino particolare emozione od indignazione in Italia ed in Europa.
    Cambiando completamente discorso, Luigi, e scusandomi in anticipo per l’impertinenza del quesito, hai avuto modo di farti un’idea di quel che è successo ieri, in occasione della mancata pubblicazione (poi rinviata ad oggi), sul “Corriere della Sera”, dell’editoriale di Ernesto Galli Della Loggia ?

    A domani !

    Roberto 55

    4 Marzo, 2010 - 0:18
  2. Mabuhay

    Gentile Luigi, grazie per la sua sollecitudine…!

    Mi riferisco ai suoi ultimi post sulla persecuzione dei nostri fratelli cristiani. Sappiamo che fratellanza, rispetto, solidarieta’ non hanno come fondamento solo “il diritto” e/o la legge… ma devono nascere prima di tutto dal cuore, dalla vita dello Spirito presente in tutti. E a volte il prezzo di questa testimonianza e’ la croce e la persecuzione. Mi ha un po’ sorpreso il tono -a mio parere- molto soft dei “Lineamenta per il Sinodo della Chiesa Cattolica nel Medio Oriente”…dove si riconosce quel che ‘sta avvenendo. Mi dico che avranno pure le loro ragioni, non credo solo pastorali.

    Ma ci sono situazioni dove legge e diritto (anche internazionale) devono intervenire per garantire un minimo di convivenza umana. Come in questi casi. Il principio di reciprocita’ -per esempio- potrebbe spingere a migliorare le cose? (sia chiaro che non mi riferisco a…un cristiano ucciso un musulmano ucciso o espulso!!!…). La comunita’ internazionale dovrebbe muoversi…

    Noi vi riceviamo, vi garantiamo la liberta’ di spazi e forme di culto, il rispetto delle tradizioni etc… ma chiediamo la stessa cosa per quelli che professano la nostra religione nella vostra nazione…. Suona molto terra terra, magari anche meschino…ma qui c’e’ proprio da cominciare con l’a, b, c di umanita’. Non so cosa ne pensano i visitatori del pianerottolo… Ma i nostri fratelli meritano qualcosa di piu’ e di meglio da tutti noi.

    4 Marzo, 2010 - 8:14
  3. Luigi Accattoli

    Roberto55 non ho una mia idea di quel pasticcio – ho letto e ho pensato che era un altro passo di avvicinamento alla maggioranza. Sono da quasi trent’anni nella “grande famiglia” di via Solferino e sempre ho visto aggiunstamenti per restare collegati alle maggioranze politiche. Il Corsera è come una meridiana che getta l’ombra secondo il sole. Lo fa con un certo stile e di questo mi accontento.

    4 Marzo, 2010 - 8:52

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