Bhatti ricorda il “fratello amatissimo”

Shahbaz mi ha lasciato l’eredità di continuare la sua missione. Non ho dubbi che lui continui a lavorare con me vicino ai poveri. Possiamo pregare perché Dio ci dia la forza di andare avanti”: parole di Paul Bhatti – consigliere politico per le minoranze del Primo ministro del Pakistan, nonché fratello dell’ex ministro Shahbaz, ucciso nel marzo 2010 in un attentato dei fondamentalisti – a Monaco di Baviera, al meeting UOMINI E RELIGIONI della Comunità di Sant’Egidio, di cui al nono e decimo commento del post dell’altro ieri. Nel sito della Comunità un’informazione più ampia. Sull’uccisione di Shahbaz vedi post del 2 e del 6 marzo. Nei primi due commenti che seguono questo post altre parole di Bhatti.

9 Comments

  1. Luigi Accattoli

    [Segue dal post] “Dopo la morte di Shahbaz abbiamo analizzato le diverse situazioni e le ragioni dell’odio – spiega Bhatti – Due sono la povertà e la mancanza di scolarizzazione, alla quale suppliscono altri tipi di scuola. Per questo abbiamo programmato una serie di misure contro la povertà e promosso comitati di cristiani, musulmani e sikh che intervengono per prevenire e che stanno cominciando a funzionare. Intervengono quando si presentano accuse false di blasfemia”.

    13 Settembre, 2011 - 8:03
  2. Luigi Accattoli

    [Segue dal post] Bhatti rivolge una richiesta all’Occidente: “L’appoggio mediatico, certe forme di aiuto, non sempre ci agevolano perché presentano le comunità in modo netto, stereotipato, conseguendo l’effetto interno di incrementare la distanza tra cristiani e musulmani piuttosto che di ridurla”.

    13 Settembre, 2011 - 8:04
  3. Mabuhay

    Grazie Luigi per tenerci sintonizzati su questo evento.
    La liberta’ interiore e’ un grande dono dello Spirito Santo: sentire parlare in quel modo il fratello di Shahbaz, senza nessun riferimento a ira, vendetta e simili, e da una situazione di persecuzione come la sua, e’ un segno della potenza effettiva della Croce e di un cuore abitato dal Vangelo. Niente altro.

    E con le parole del secondo post, ci stimola non solo a lasciar perdere le nuove “crociate”, ma a costruire il rispetto reciproco nella quotidiana realta’, situata, dove si e’, piu’ che con proclami e pronunciamenti da prima pagina su quotidiani “molto” cattolici.

    13 Settembre, 2011 - 9:56
  4. antonella lignani

    Spledida la testimonianza di questi due fratelli. Speriamo che si possa fare qualcosa per Asia Bibi.

    13 Settembre, 2011 - 10:05
  5. Gioab

    Caro Luigi sono parole toccanti e commoventi, che altro posso dire se non che mi tocca fare sempre la voce fuori dal coro. Tu che ricerchi fatti di vangelo, dovresti sapere che quando Gesù capì che “stavano venendo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte tutto solo.” (Gv 6.15) Allora la domanda che si pone è :” come mai avendo l’opportunità di fare del bene per il suo popolo non volle accettare quell’incarico ? e ci lascia questo esempio ?”
    Beh, il motivo è semplice perché “il bene” già lo stava facendo e non voleva finire sotto il dominio di Satana. Tu sai che Satana gli disse che tutti i regni del mondo erano sotto il suo potere “perché gli erano stato dati e li avrebbe dati a chi voleva” ( Luca 4.5) ma anche in quell’occasione lui rifiutò. Non è strano ? L’esempio è quindi chiaro, volendo fare del bene non si possono sostenere governi diversi da quello di Dio e quelli gestiti da umani non lo sono. “Chi può produrre qualcuno puro da qualcuno impuro ? Non c’è nessuno !” ( Giobbe 14.4)

    Per questo motivo che a tante buone intenzioni non seguono mai buoni fatti, quindi il sig. Bhatti sbaglia se pensa di poter pregare per l’aiuto di Dio facendo il contrario di ciò che Dio gli ha chiesto di fare.
    Dice il sig. Bhatti :”abbiamo analizzato le diverse situazioni e le ragioni dell’odio Due son,o la povertà e la mancanza di scolarizzazione,” Vedi ? la mancanza di scolarizzazione ! Non si tratta di regalare il solito pesce, ma di insegnare a pescare anche se poi l’odio è merce chi va alla grande anche fra i ricchi e gli scolarizzati. Ti pare ? A modo tuo lo fai anche tu però…. ! Ma non è lo stesso tipo di pesca….

    13 Settembre, 2011 - 12:33
  6. Federico B.

    Testimonianze luminose come qualla di Shahbaz ci danno la forza di sperare ancora che questo mondo possa cambiare. Auguriamo a Paul Bhatti di riuscire a migliorare il suo Paese, a partire dalle condizioni delle minoranze etniche e religiose.
    Anche noi cerchiamo di fare la nostra parte per aiutare il Pakistan. Cominciamo a eliminare gli stereotipi e ad avere fiducia nella parte buona di questo Paese.

    13 Settembre, 2011 - 14:52
  7. Gioab

    Caro Luigi
    “Cominciamo a eliminare gli stereotipi e ad avere fiducia nella parte buona di questo Paese.”

    E’ strano il Vangelo dice diversamente:
    “Sono corrotti, fanno cose abominevoli:
    non c’è chi agisca bene.
    Il Signore dal cielo si china sui figli dell’uomo
    per vedere se c’è un uomo saggio,
    uno che cerchi Dio.
    Sono tutti traviati, tutti corrotti;
    non c’è chi agisca bene, neppure uno.”
    (Salmi 14.1-4 CEI 2008)
    Dove sarà la parte buona ?

    13 Settembre, 2011 - 17:34
  8. Che begli esempi, Luigi. Ogni tanto mi ci vuole proprio un passaggio da queste parti.
    Ciao a tutti.

    13 Settembre, 2011 - 19:05
  9. caro luigi, hai fatto molto bene a riportare la splendida, emozionante e lungimirante relazione di Bhatti a cui ho avuto la fortuna di vivere di persona..

    19 Settembre, 2011 - 10:41

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