Feltri si dimetterà quando sarà condannato?

Boffo ha querelato Feltri per calunnia e ritengo che il direttore del Giornale verrà condannato perchè non potrà provare l’attendibilità dell’informativa su cui ha basato la sua accusa. Mi chiedo se si dimetterà quando arriverà il suo giorno.

50 Comments

  1. Egesippo

    Mi pare che quelli che hanno la faccia davanti uguale alla faccia di dietro difficilmente usino dimettersi (scrivo dopo aver letto le dichiarazioni di Feltri, che mi paiono ancora più minacciose verso i cattolici non appartenenti all’obbedienza di Villa Certosa).

    3 Settembre, 2009 - 19:08
  2. Clodine

    Personalmente non mi riesce di vedere nel direttore dell’Avvenire Dino Boffo un martire, una vittima. Era ovvio che “ quando si tocca la coda al dragone” c’è da aspettarsi il contraccolpo. Egli, quale direttore di un quotidiano cattolico, capo di 2 reti televisive atte a formare le coscienze, portavoce della Santa Sede, interprete degli umori della Chiesa era nel mirino, c’era da aspettarselo…avrebbe dovuto essere una sorta di Parsifal, una persona la cui moralità avrebbe dovuto raggiungere un livello assoluto. In tempi come quelli che stiamo vivendo e in quel particolare frangente l’onestà, la moralità personale, l’adesione rispetto a quanto si comunica è prioritaria e fondamentale. Putroppo i suoi trascorsi- noti a tutti a prescindere dalla fantomatica denuncia- non erano poi così limpidi, è un dato di fatto, ed è stato messo nel tritacarne. Questo non può che dispiacere a tutti noi: ci stringiamo attorno a lui solidali. Non si può essere così ingenui. Sappiamo perfettamente che il caso esaminato riguarda Boffi e Feltri ma solo di rimando, in realtà sotto sotto si cela ben altro e di ben altre pericolose proporzioni e tutti, non solo i mezzi di comunicazione -vedi Repubblica, l’Unità ecc- ma anche noi pagheremo il prezzo presto o tardi, anzi, lo stiamo già pagando..
    Se prima la tendenza a zittire chiunque si opponesse al “regime” era larvata ora l’arroganza di certi personaggi politici si è fatta insolente, basti osservare gli atteggiamenti dei vari berluschini e berluschine per rendersene conto. La violenza verbale, quella prevaricazione nei confronti dell’interlocutore costretto a tacere di fronte alle alzatacce di alcuni….i più intransigenti. Questo momento storico è, a mio avviso, tra i più tragici che l’Italia stia vivendo e abbia vissuto Le persone non sono più riconosciute con quel valore-senso-fine unico e irripetibile, ma come strumenti, è la logica perversa di questo sistema che andrà sempre più sclerando, un sistema borderline tendente a fare tabula rasa di chiunque osi…

    3 Settembre, 2009 - 22:18
  3. FABRICIANUS

    Ciao a Luigi!

    Ciao a tutti!!

    Ciao Clodine, un abbraccio forte, forte. Concordo pienamente con quanto esprimi nel post delle 22.18 (3 Sept)

    3 Settembre, 2009 - 22:28
  4. Marcello

    Ho immaginato una vignetta in stile Forattini (gran fustigatore della deriva da tifoseria calcistica della politica italiana): una manifestazione di esponenti politici di sinistra con uno striscione con su scritto “onore al valoroso compagno Boffo” e di lato un Berlusconi-celerino con al guinzaglio un cane-Feltri con bava alla bocca.

    3 Settembre, 2009 - 22:33
  5. Leonardo

    Immagino che Feltri non si dimetterà se e quando sarà condannato per calunnia o per diffamazione. Non mi pare che usi, tra i direttori di giornale.

    3 Settembre, 2009 - 22:36
  6. Leonardo

    Propongo Emilio Fede come direttore di Avvenire: è sicuramente eterosessuale, ha il cognome giusto, e dovrebbe essere al sicuro dagli attacchi di Feltri …

    3 Settembre, 2009 - 22:38
  7. Clodine

    Fabri..amore mio!!!! Ciao!

    3 Settembre, 2009 - 22:39
  8. Marcello

    Emilio Fede ama il gioco d’azzardo e fa troppo il “mollicone” (come si dice fuori Roma?) con le giovani ragazze bellocce. Propongo Leonardo!

    3 Settembre, 2009 - 22:43
  9. Clodine

    Approvo: Leonardo!

    3 Settembre, 2009 - 22:44
  10. Leonardo

    Divagazione: uno dei motivi per cui le cose vanno così male nel nostro paese è l’inveterato vizio italico del “fare causa”. Siamo un popolo di autolesionisti, che corre masochisticamente, al grido di «io gli faccio causa a quello là!», verso i palazzi di giustizia (!), luoghi da cui invece bisognerebbe tenersi lontani a tutti i cosi.
    Mai ricorrere ai magistrati, come del resto insegnava già san Paolo. Invece, querelare è oggi una specie di sport nazionale (secondo, per praticanti, al più innocuo minacciare querele).
    Andreotti, di questo gli va dato atto, nella sua vita credo non abbia mai querelato nessuno.

    3 Settembre, 2009 - 22:45
  11. Stephanus

    dal blog “Passi nel deserto”…. tra i vari ragionamenti di queste ore congestionate mi sembra uno dei meno peregrini

    Dino Boffo, ormai non è più direttore di Avvenire. Le dimissioni sono state consegnate in forma irrevocabile e quindi conseguentemente accettate dal suo “editoredi riferimento” Mons. Bagnasco, Presidente della CEI. Vittorio Feltri ha vinto ma soprattutto in questa vicenda c’è stato un grande perdente: il giornalismo cattolico. Vi invito a seguire il mio ragionamento. La tesi de Il Giornale è molto semplice. Nessuno che non abbia le carte in regola può permettersi di fare la morale agli altri. Purtroppo (guarda caso) l’inizio di tutto è stato individuato del presunto attacco al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. L’Avvenire ha parlato troppo, ha preso posizione – seppur relativamente moderata – contro i comportamenti sessuali del premier…ed ecco che è scattata la rappresaglia. Ovviamente questo è il presupposto, tutto da verificare. Altri potrebbero dire che tutto è iniziato molto prima e per colpa di altri….ma questo non fa certo bene alla “causa”…. Si doveva dimostrare così, in forza del principio di “non ipocrisia”, che Boffo non poteva parlare perchè non aveva le carte in regola. L’attacco è perciò scattato, come tutti abbiamo visto, attraverso un “ariete” valido dal punto di vista giornalistico (ovvero il documento del casellario giudiziario) unito alla vera bomba, tanto inutile ed inconsistente (oltre che anonima e montata ad arte), quanto deflagrante. Prima regola: creare caos e confusione…confondere le idee per per veicolare (sottobanco) le proprie! Come è andata a finire lo abbiamo visto oggi: Boffo ha ceduto, deponendo le armi prima che il suo giornale e tutta la Chiesa italiana con lui potesse essere trascinata in una polemica che le avrebbe fatto decisamente male. Forse peggio che la vicenda giornalistica stessa. Ma ad avere perso in questa vicenda – dando per realistica la tesi che ho esposto – è il giornalismo cattolico, ovvero la possibilità per ogni cattolico di far sentire la propria voce. Ognuno di noi è peccatore, ognuno di noi può avere fatto degli errori…e quindi NESSUNO DI NOI può parlare. Semplice. Chi non è perfetto non può avere diritto di parola.
    Ed ecco che così è morto il giornalismo cattolico, non perchè sia “caduto” sotto le bombe di una guerra di ideologie, ma perchè gli è stata praticamente tolta la legittimità di sussistere.
    Questo è ciò che è successo. Questo è ciò che mi rende triste, anche perchè non vedo nessuno che se ne accorga e che in qualche modo protesti e faccia sentire la propria voce.

    3 Settembre, 2009 - 22:46
  12. Permettetemi: nel mio piccolo non mi arrendo. Anche se non sono nessuno e la mia voce non conta nulla so di non essere solo.
    Confido nel nostro più alto editore di riferimento…

    3 Settembre, 2009 - 22:59
  13. roberto 55

    Feltri non si dimetterà, se anche sarà condannato come calunniatore del prossimo, non perchè non usi tra i Direttori di giornale, Leonardo, ma perchè non è per quel motivo che lo pagano.
    Però, ove mai si dimettesse, propongo sin d’ora Leonardo alla Direzione de “Il Giornale”: magari, chissà, sarebbe la volta che lo leggerei anch’io !

    A domani, amici del “pianerottolo” !

    Roberto 55

    P.S.: Ciao, Fabricianus !

    3 Settembre, 2009 - 23:02
  14. ignigo74

    Stephanus, forse – e comunque non concordo – c’è un piccolo errore di fondo: è professionalmente bruciato (non direi morto) UN giornalista cattolico, non IL giornalismo cattolico. Francamente questa gente che fa “passi nel deserto”, bè… ci resti e stacchi la connessione da internte che già ha staccato radicalmente quella dal buon senso.

    Cara Clodine, sei tanto scandalizzata dagli atti – presunti e si suppone immorali – di un cattolico. Pesco a caso e di notte, quindi velocemente, tra gli innumerevoli esempi: papa Paolo III Farnese (controlla, verifica come ha deciso il destino della chiesa universale… E’ stato una figura chiave e le sue decisioni determinanti…): figli e figlie. Per tacere di altro. Quindi che fai? Dai la chiesa cattolica è vera perchè ci accoglie come siamo, non come dovremmo essere.

    3 Settembre, 2009 - 23:03
  15. Leonardo

    Ma Paolo III era prima del Concilio!

    3 Settembre, 2009 - 23:05
  16. Concordo in pieno con Clodine.
    Purtroppo oggi non sono più i fatti che determinano le preferenze, ma le preferenze che determinano i fatti.
    Questo è uno dei frutti marci dell’illuminismo e del relativismo.

    3 Settembre, 2009 - 23:08
  17. ignigo74

    Ma vuoi andare a dormire una buona volta??
    buona notte.

    3 Settembre, 2009 - 23:09
  18. ignigo74

    E comunque POCO prima del Concilio.

    3 Settembre, 2009 - 23:09
  19. FABRICIANUS

    Caro Ignigo, è vero, è professionalmente bruciato un giornalista cattolico, non l’intero giornalismo cattolico…Non vorrei però, che la “questione Boffo” venisse utilizzata strumentalmente per colpire, facendolo tacere, il mondo cattolico. Colpirne uno per colpirne cento. Spero di no!!! Spero che non avvenga! Ho un pò di timore, però.

    Ciao, carissimo Roberto.

    3 Settembre, 2009 - 23:09
  20. raffaele.savigni

    Come direttore di Avvenire io proporrei invece il nostro Luigi, oppure Marco Roncalli, oppure Andrea Riccardi.

    3 Settembre, 2009 - 23:47
  21. mattlar

    Luigi direttore di avvenire… purché attinga dal suo blog: Marcello vignettista (di caratura!) e Leonardo vice direttore.

    4 Settembre, 2009 - 0:03
  22. mattlar

    Voglio stemperare un po’: non ne posso più !!!

    4 Settembre, 2009 - 0:04
  23. Massimo D

    Scusate, forse sono ingenuo, o forse la vedo in modo troppo semplice, ma faccio fatica a seguire questa discussione.
    Cosa ha fatto Feltri? Con grande spregiudicatezza ha messo in piazza alcuni trascorsi poco chiari di Boffo, per minarne la credibilità. Ammettiamolo, non è molto diverso da quanto è stato fatto a Berlusconi o da quanto in passato è stato tentato verso Prodi. Rispetto a questa azione, i casi possibili sono:
    (1) che l’accusa sia falsa; in questo caso mi aspetterei che Boffo dimostrasse che si tratta di accuse calunniose, una montatura, o che comunque ci convincesse che si tratta di una sciocchezza maneggiata ad arte per screditarlo. A quel punto il Giornale e Feltri perderebbero la loro credibilità e l’aggressione ritorcerebbe su di essi come un boomerang.
    (2) che l’accusa abbia un fondo di verità, ma alla luce dei fatti non sia di gravità tale da minare la credibilità di Boffo agli occhi dei lettori e l’opinione pubblica. In questo caso l’attacco di Feltri cadrebbe parzialmente nel vuoto.
    (3) che l’accusa sia fondata e relativa a fatti gravi e compromettenti agli occhi dei lettori di Avvenire e l’opinione pubblica.
    Al momento non ci è dato di sapere come stanno le cose. Ma chi afferma che questo è un colpo al giornalismo cattolico, sta nei fatti dicendo che la posizione di Avvenire e di Boffo risultano – agli occhi dell’opinione pubblica – meno convincenti di quella del Giornale. È così? Spero di no.
    Aggiungo: perché mai d’ora in poi il giornalismo cattolico dovrebbe essere condannato al silenzio? Ci sono scheletri negli armadi da nascondere che consigliano il silenzio per paura che qualche altra carta venga esposta al pubblico? O forse per parlare delle malefatte del premier bisogna andare a lezioni di coraggio civile da Conchita De Gregorio e dai giornalisti di Repubblica?

    4 Settembre, 2009 - 0:11
  24. Nino

    Dopo i quintali di carta, le centinaia dei reportage radio-televisivi, le interviste all’orbe terraqueo, i balletti tra il caimano e soci con la santissima sede per la vicenda appena conclusa, come anche un ragazzo delle elementari era capace di prevedere, la sintesi:

    -con il nulla osta del padrone, 2 pecorelle smarrite (2 ministri) ritornano all’ovile.
    -l’esordio: inchino, baciamano, testa bassa, facce contrite; Eminenza Reverendissima, ci perdoni. ancora una volta siamo stati fraintesi.
    -al termine dell’incontro effusioni e abbracci fraterni tra il pastore e le due ex pecorelle smarrite che nel comunicato finale alla stampa dichiarano:
    abbiamo parlato di bioetica, di immigrazione e di attualità.

    Replica del caimano : in questa vicenda la vera e unica vittima sono io.

    Mi sembrerebbe irriguardoso per l’intelligenza dei cari amici bloggers di commentare.
    —————
    A me pare che questa valutazione non sia del tutto fantasiosa:
    http://www.repubblica.it/2009/09/sezioni/politica/berlusconi-divorzio-25/piano-nuovo-centro/piano-nuovo-centro.html

    4 Settembre, 2009 - 14:42
  25. discepolo

    Via , siamo onesti: Feltri ha riservato a Boffo lo stesso trattamento (poco gradevole) che Repubblica ha riservato nei mesi scorsi a Berlusconi. Cioè mettere in prima pagina uno scandalo a sfondo sessuale per colpire il nemico nel suo tallone d’Achille.Non è bel giornalismo, è una carognata, in entrambi i casi.
    Ma perchè allora Feltri è un mascalzone e D’ Avanzo e Mauro no?
    Perchè solo Feltri, in tutto questo giornalismo incarognito, si deve dimettere?
    Le parole che ho trovato più spesso negli articoli e nei commenti ai fatti di questi giorni sono due “Ipocrisia” e “doppiopesismo”.
    Come ha scritto (pacatamente) Luigi La Spina sulla Stampa, è una sconfitta per tutti, anche per i cattolici.
    Non mi sembra proprio, ma sbaglierò, che il gesto pur nobile delle dimissioni basti per poter uscire “a testa alta” da questo pasticcio.
    quanto alla stampa cattolica, sembra che Comunione e Liberazione si sia già precipitata a mettere le mani sulla torta…forse non aspettavano altro….

    4 Settembre, 2009 - 15:28
  26. discepolo

    aggiungo che un sito nel blog, Affariitaliani.it, aveva proposto ai lettori questo simbolico quesito “Meglio la merda nel ventilatore o meglio tenere chiusi gli scheletri negli armadi ? ” . molti, quasi tutti dicevano preferire la prima situazione, purchè naturalmente il ventilatore spandesse merda solo in una direzione , per esempio a destra , e non in entrambe ! 🙂

    4 Settembre, 2009 - 15:47
  27. Massimo D

    Boffo/Giornale come Berlusconi/Repubblica?
    Come ho già scritto sopra, anche io vedo un’analogia, e quindi credo che non dobbiamo essere strabici.
    Però analogia non significa che sia la stessa cosa, qualche differenza c’è:
    – tra un direttore di giornale e un presidente del consiglio, secondo il principio per cui all’aumentare del potere deve aumentare la responsabilità (anche nel senso di rispondere di quello che si fa e si è fatto)
    – in relazione all’attendibilità/veridicità delle fonti, per cui mi sembra cruciale ai fini del giudizio su Feltri capire come stiano le cose
    Infine, credo che ciò che indigna molti nel caso Boffo sia il fatto che questi non è il vero obiettivo dell’attacco (non credo che ci sia così tanta gente interessata ai trascorsi o alle preferenze sessuali del direttore di un giornale), ma si è trattato di una rappresaglia a titolo di avvertimento.

    4 Settembre, 2009 - 16:09
  28. Massimo,
    mi sembra chiaro che ci siano italiani che VOGLIONO essere strabici.

    Chi ha cominciato prima con il moralismo?

    Dunque,

    Berlusconi, qualche anno fa ha inondato milioni di italiani, me compreso con un libro sulla sua vita,
    dove si proponeva come padre e marito modello.
    (Vedo che nessuno lo ricorda più, appena avrò tempo lo scannerizzo e lo metto in blog),

    il Berlusconi insieme a tanti bravi suoi ministranti si fecero interpreti politici del Family day,

    il Berlusconi ha tenuto banco con la sua agenda e con tutta la sua compagine politica contro la prostituzione

    Ora da testimonianze varie e differenziate,
    viene fuori che il Berlusconi sembra che ami scopare con giovani donne anche prostitute di alto bordo, nelle sue ville, e nel suo Palazzo Residenziale, dove riceve Ministri della Repubblica, Fiorello, altri nanetti di Mediaset, personaggi vari che vanno a chiedergli i favori (a costo dello stato attraverso appalti?)

    Sembra che il Berlusca, a fronte di scopate, fosse in grado di promettere cose di pertinenza dello Stato, forse favori…

    Ora chi è che è stato più ipocrita ?

    Sembrerebbe chiaro che Molti hanno sposato il Berlusca per il semplice partito preso,
    e non per i dati di fatto.

    Non mi sembra che Boffo, sia stato in grado di fare fino ad ora quanto summenzionato, fatto dal Cavaliere.

    Il problema Berlusca,
    che ammette di non essere un santo, quindi….

    È che tra giuramenti sui figli, e immagini di uomo fedele di famiglia,
    ha ingannato il paese e i cattolici bacchettoni,
    ergo,
    andava smascherato
    per questa sua ipocrisia
    in cui mescola
    la volontà di raccogliere voti
    attraverso religione e falso moralismo.

    Il fatto che il Berlusca scopa non può interessare,
    ma che voglia passare per difensore di valori della famiglia, dell’unità,
    che voglia far passare il messaggio di un buon marito che sa gestire una famiglia,
    quindi sa gestire il bene pubblico dei cittadini alla stessa maniera,
    và smascherato.

    Quindi quanto fatto dalla stampa,
    mostrando in effetti che non è quel difensore di valori familiari,
    ma un probabile puttaniere,
    era lecito farlo,
    non è questione di gusti sessuali da rispettare.

    Aizzare l’opinione pubblica
    contro la presunta omosessualità di Boffo, direttore di Avvenire,
    è stata la sua geniale opera,
    per distrarre dalla problematica/ipocrisia vera,
    che investe la figura di Berlusconi,m
    che si guarda bene dal rispondere,
    mentre in pratica,
    già ce lo conferma la moglie, Veronica.

    Mi accorgo come buona parte delle persone,
    non vuole vedere,

    prendo atto che i vescovi vogliono mano libera su progetti parlamentari,
    di spettanza del parlamento e dei cittadini italiani,
    e hanno pagato l’assegno,
    nel licenziamento di Boffo.

    Come in una matrioska,
    Boffo era anche un argomento di giochi di potere
    all’interno della gerarchia cattolica.

    4 Settembre, 2009 - 19:59
  29. Clodine

    In un qualsiasi altro paese un presidente del consiglio che pretende zittire il giornalismo, nascondere, dimenticare, che avverte ogni regola, limite o dissenso come un atto persecutorio definendolo “complotto” -tutto attorno alle sue malefatte è complotto, guai intaccare il suo prestigio: i bastardi comunisti i giudici infiltrati nei tribunali che ordiscono trame per farlo fuori, ogni foglio che non sia laudatore, mirante ad elevarlo quale suprema figura di riferimento, l’unto dal popolo, rappresentare un potere intoccabile, “divino” [eh già perché è stato proprio quel popolo confuso e stremato da una serie di delusioni non pienamente soddisfatte da quella sinistra concentrata, purtroppo, solo a tenersi salda la poltrona da sotto le natiche, e della lega mirante a raggiungere i suoi scopi che ne ha fatto un feticcio costituzionale, la più alta autorità dello Stato consegnandogli l’Italia come un regalino da trastullo] e chiudo la chiosa- in un qualsiasi altro stato europeo e non sarebbe stato sbattuto fuori dalla giostra volente o nolente, seduta stante: dimissioni immediate! E invece, a noi tocca sorbire le sue rocambolesche avventure con prostitute e adolescenti, starlette in cerca di gloria da trasformare al momento opportuno in “ministri in gonnella”. Il 7 luglio, udienza a Milano per l’affare Mills (Berlusconi è accusato di aver comprato una testimonianza: corruzione in atti giudiziari). 8 luglio, udienza preliminare contro Agostino Saccà. Il 10, la Corte d’Appello di Milano avvia la discussione sulla “ricusazione” del presidente del tribunale che, in quella città, lo sta giudicando (il processo è agli sgoccioli). 14 luglio, ultima udienza milanese prima della pausa estiva. 18 luglio, il giudice dell’udienza preliminare di Napoli decide se c’è materia degna per rinviarlo a giudizio per corruzione di Saccà, incaricato di pubblico servizio..e ancora e ancora..ce ne sarebbe da stilare un romanzo senza fine. E dopo tutto ciò? Udite udite: rivendica il diritto di non essere scoperto. Diritto che deve accompagnarsi al dovere dei media di tacere, nascondere, dimenticare, pena la galera o la messa alla berlina sfidando finanche la Chiesa. Una sorta di “giustizia a modo suo”, e questo perché il parlamento è la sua casina confortevole a prova di bomba!
    E’ solo un gaglioffo senza scrupoli..

    4 Settembre, 2009 - 21:26
  30. raffaele.savigni

    Mi è sembrata di cattiovo gusto la scelta di mons. Fisichella di andare a tenere una “lezione” alla “summer school” del PDL. Poi, ovviamente, ha evitato di rispondere alle domande dei giornalisti sul caso Boffo dicendo che è meglio che gli uomini di Chiesa non interrvengano su questioni politiche. Ma allora, perché ha accettato di andare in quella sede nettamente “politica” e di parte?
    Non mi scandalizza invece l’idea che qualche vescovo accarezzi l’idea di un “grande Centro”. Casini e Montezemolo mi sembrano molto meglio di Berlusconi (ed anche dui Luxutria e di Vendola, che tra l’altro ha i suoi guai: pare che qualcuno dei suoi abbia partercipato a qualche “festino”).

    4 Settembre, 2009 - 21:36
  31. Clodine

    Ho fatto la stessa riflessione tua, raffaele, circa la contraddizione in termini di mons Fisichella. Che assurdità! Vivere su un falso ideologico è come correre su un filo della luce quando soffia la tramontana.

    4 Settembre, 2009 - 21:48
  32. Apprezzo che la ragionevolezza riesca a prevalere sulle passioni ideologiche.

    Ora spero che venga il tempo in cui le persone analizzino lucidamente gli avvenimenti di questa nostra realtà politica,
    ma anche i comportamenti umani della gerarchia ecclesiastica.

    Lo sò che io non uso un linguaggio politicamente corretto…
    qualcuno lo chiama torpiloquio,
    semplicemente perchè uso termini che si usano quotidianamente in tutti gli ambienti per capirsi con chiarezza.

    Capisco che questo può urtare,
    coloro che desiderano vedere solo ciò che vogliono vedere,
    si esprimono con giri di parole, continuando a dare adito a fraintendimenti.
    Preferisco la chiarezza dei termini senza ambiguità.

    Soprattutto in questi giorni sono profondamente infastidito,
    dall’abuso su un fantomatico scontro “laici contro cattolici” o viceversa.

    Lo sò che a tanta parte degli ideologi della politica, e persino della gerarchia ecclesiastica questo fa comodo,
    aiuta a radicalizzare uno scontro che è fondamentalmente tra due poteri posti in due Stati diversi, strumentalizzando il popolo cattolico che è Chiesa insieme alla sua gerarchia.

    Dunque,
    quando si parla di Chiesa,
    si intende la sola gerarchia,

    quando si parla di cattolici,
    si intende il popolino cattolico, le pecore,

    quando si parla di laici,
    si intende una massa informe.

    Una ambiguità alimentata dalla stessa gerarchia,
    che ne conosce bene l’ingiusto uso ecclesiologico,
    ma è utile ai soli fini politici e di potere.

    Il popolo nella Chiesa,
    si riconosce in “clerici” e “laici”.

    I clerici, non sono l’esclusiva della Chiesa,
    perchè la Chiesa è la totalità del Corpo Mistico di Cristo, e non la sola parte.

    Quando la gerarchia, non ha interesse acchè tutta la Chiesa sia Una, Santa e Profetica,
    ma una presenza politica…..

    4 Settembre, 2009 - 23:15
  33. fiorenza

    E grazie anche a te, Lycopodium.

    5 Settembre, 2009 - 11:08
  34. Marcello

    La differenza tra il caso Berlusconi e il caso Boffo?
    Il primo caso è iniziato con una notizia che proveniva dall’interno del mondo berlusconiano: la moglie. Piano piano sono uscite fuori altre notizie che i giornali hanno pubblicato sempre citando le “fonti”. Molto andava dimostrato e si è proceduto lenatmente. Solo in un secondo momento sono usciti i commenti e solo in qualche giornale sono stati duri.
    Il secondo caso è partito da un giornale e da fonti esterne. I toni sono stati duri fin dall’inizio. Alle fonti sono mancate le conferme.

    5 Settembre, 2009 - 12:59
  35. discepolo

    Caro Marcello
    le differenze fra il caso Boffo e il caso Berlusconi, sono tante.
    Intanto la posizione dell’interessato, un conto è il Presidente del consiglio ,un conto un privato giornalista, anche se portavoce dei vescovi. Nel primo caso
    è evidentemente più giusto , anche dal punto dell’informazione giornalistica,
    pubblicare notizie , anche se solo di pettegolezzi sull vita privata.
    Tu dici che la moglie di berlusconi è stata la prima ad accusare il marito.
    verissimo. Ma sul tavolo di Feltri chi ha fatto arrivare la famosa “informativa”?
    Sicuramente non la moglie di Boffo, perchè Boffo è scapolo, ma ci giurerei qualcuno a lui vicino, qualcuno accusa gli stessi ambienti ecclesiastici.
    Non so, comunque non è che è arrivata sul tavolo di Feltri per “motu proprio”
    Ma il punto secondo me non è questo. Ammesso che Boffo sia stato ingiustamente e brutalmente accusato, mentre Berlusconi sia stato giustamente e civilmente accusato, dico ammesso questo, purtroppo la reazione in entrambi è stata la stessa.: cioè una autodifesa urlata, quasi isterica, senza produrre uno straccio di prova, una pacata e normale replica
    producendo dei FATTI che avrebbero chiuso la bocca ai detrattori.
    Ovviamente nel caso di Berlusconi questi fatti non potevano essere
    prodotti perchè SICURAMENTE le cose pubblicate su lui erano vere.
    Nel caso di Boffo, non lo so, sinceramente, ma qualche dubbio ce l’ho, nel senso che una persona del tutto innocente secondo me non si comporta così. si difende in un altro modo..
    in ogni caso, ormai è fatta. il “tritacarne” mediatico ha fatto un altra vittima.
    Lo ripeto, secondo me i danni per la Chiesa cattolica sono enormi…

    5 Settembre, 2009 - 14:30
  36. Marcello

    Caro Leonardo,
    sono d’accordo con te sul problema del “tritacarne” e sulla differenza che sottolinei tra Presidente del Consiglio e direttore di giornale. Resto in ogni caso abbastanza convinto che il servizio giornalistico su Boffo sia stato organizzato cinicamente a tavolino mentre quello su Berlusconi sia un po’ esploso tra le mani dei giornalisti.
    Sulla fondatezza delle accuse non mi pronuncio.
    E’ evidente che Berlusconi ha un rapporto perverso con le donne, basta pensare a quelle incaute dichiarazioni da “vitellone” che i suoi amici chiamano “galanterie”. E questo non gioca certo a suo favore.
    Su Boffo voglio credere ad Accattoli e poi non mi piace fantasticare sul celibato altrui.
    I danni per la Chiesa sono enormi, sottoscrivo. Ma se sapremo mostrare il nostro vero volto -quello per cui noi Chiesa esistiamo- avremo poco di cui temere.

    5 Settembre, 2009 - 16:54
  37. mattlar

    Marcello è stato chiaro e sintetico. Aggiungerei altresì qualche differenza:
    a) Berlusconi non solo ci rappresenta (come giustamente ha rilevato discepolo), ma ci amministra, cioè prende decisioni che riguardano tutti e che hanno riflessi nella nostra vita quotidiana; Boffo, no! Quindi il diritto di interferire sulla vita privata del primo è più penetrante del secondo perché risponde in qualche modo al principio di responsabilità che il primo ha nei nostri confronti e non il secondo;
    b) Berlusconi è votato e Boffo no. Quindi, sempre per il principio di responsabilità per me è importante che sia conosciuta la persona di Berlusconi di modo tale che chi lo vota possa essere consapevole di quello che fa; Per quanto riguarda Boffo, l’importante è che lo conosca l’editore… e di conseguenza anche i lettori, i quali possono ogni giorno rinunciare a comprare Avvenire; gli elettori invece non possono ogni giorno rinunciare al loro PdC;
    Aggiungo che – secondo me – nel caso di Boffo c’è stato un doppio obiettivo (miserabili entrambi). Il primo era quello di mirare direttamente alla sentenza ed era senza dubbio il minore, anche perché facilmente smentibile (si tratta invero di una bagatella). Il secondo, ben più importante, penetrante e ad effetto lento, era quello di screditare la credibilità della persona mettendo – incidentalmente – in luce la sua, vera o presunta (a me non importa), omosessualità. Questo è meschino.

    5 Settembre, 2009 - 17:15
  38. mattlar

    Aggiungerei un altro piccolo particolare che distingue Berlusconi da Boffo:

    c) il primo ci ha aperto, spalancato le porte della sua vita privata a fini promozionali e autocelebrativi: dalla nota pubblicazione patinata con cui nel 1994 invitò tutti gli italiani a conoscerlo meglio (ricordate?!?!?), sappiamo che ha una zia suora, che il suo giardino privato è abitato e frequentato abitualmente da persone belle, felici, spensierate, profumate; sappiamo che il suo confessore è intervenuto talvolta a giustificarne la complessa ma esaltante personalità; sappiamo che i suoi nipoti e i suoi figli sono fieri di avere un padre di tale caratura; di così grande amore umano; così attaccato alla famiglia (da averne formate tre!!!); così fedele ai valori, alla tradizione, alla chiesa cattolica. Della vita privata del secondo io non so nulla, pur essendo un lettore (non assiduo, ma attento) dell’Avvenire. Pertanto, gli “sguardi dal buco della serratura” sono – nel primo caso – delle proporzionate reazioni alla campagna agiografica che subiamo da ca 15 anni; nel secondo caso – quello di Boffo – del tutto ingiustificate, aggressive e violente.

    5 Settembre, 2009 - 18:25
  39. mattlar

    Ah… dimenticavo di citare la mamma. Donna di virtù provate, devota di padre Pio, umile e sincera. Quella di Boffo qualcuno la conosce?

    5 Settembre, 2009 - 18:27
  40. Gerry

    Sulla partecipazione di mons. Fisichella ad un convegno di studio del PDL chi ha scritto forse non sa che il rettore della Lateranense, tra i tanti incarichi che ricopre, è il rettore della chiesa di San Gregorio Nazanzieno (all’interno del complesso di vicolo Valdina), che in sostanza è la cappella della Camera dei deputati: è chiaro che ha il compito di rapporti con la politica. Questo non piacerà a chi ha una immagine quasi disincarnata della Chiesa (povera, profetica ecc.), ma ricordiamoci che tutti viviamo nel mondo.
    Buona domenica a tutti.

    5 Settembre, 2009 - 18:27
  41. Massimo D

    Io credo che mons. Fisichella, come qualunque altro prelato, sia libero di andare dove preferisce. Purché se ne assuma la responsabilità e il rischio (voglio dire che se ci si rapporta con la politica si deve mettere in conto di dover rispondere nei modi della politica) e nella sua decisione eviti di chiamare in causa l’istituzione di cui fa parte.
    Però…. quando nella stessa circostanza viene a dirci che la Chiesa non di deve interessare di politica, che facciamo? Possiamo quantomeno (sor)ridere?

    5 Settembre, 2009 - 19:22
  42. Leggo con piacere che gli argomenti non mancano.
    Non faccio i nomi delle persone che qui fanno analisi lucide,
    dinanzi a chi nega l’evidenza per sua pura buonafede.
    un grazie

    5 Settembre, 2009 - 20:10
  43. mattlar

    Quelli che conoscono il mondo e sanno come vanno le cose non avranno una visione un po’ troppo… incarnata della Chiesa?

    5 Settembre, 2009 - 21:17
  44. Nino

    “Feltri si dimetterà quando sarà condannato?”

    Scusa Luigi, ma la domanda presuppone la condizione essenziale della condanna.

    Siccome, oggettivamente, l’ipotesi di una condanna di Feltri non regge nè giuridicamente né giudizialmente cade la domanda.

    Personalmente prevedo un’assoluzione così come per i giornali e le giornaliste querelate dal caimano. Nei due casi il fatto non sussiste.

    Penso invece che il caimano e la sua corte vadano anche oltre e, per la seconda volta in 65 anni di democrazia, dopo il caso Moro, entreremo in una zona grigia.

    5 Settembre, 2009 - 21:28
  45. Massimo D

    Come ha scritto oggi una giornalista: «lo scopo di tutto questo è fare di ogni erba un fascio, è convincere l’opinione pubblica che non ci sia alcuna differenza tra le posizioni in campo, infangare tutto per poter dire “tutti colpevoli, nessun colpevole”.
    Noi non lasciamoci convincere.

    6 Settembre, 2009 - 0:32
  46. Leonardo

    Ma è esattamente così. Semplificando al massimo, se lo scontro è, in fin dei conti, tra Carlo de Benedetti e Silvio Berlusconi, la vedo molto, ma molto, ma molto dura dimostrare che il primo è migliore del secondo. E Repubblica non è meglio del Giornale. Per questo il mio pessimismo è tanto maggiore del vostro, che vivete in un mondo di favola, in cui il male è tutto nel caimano e nella sua corte, come dice Nino (ricordo una volta che esibì la collezione dei suoi “santini”, che mi pare culminasse con l’onesto Zac), e solo lì.

    6 Settembre, 2009 - 10:25
  47. mattlar

    Diciamo allora che mentre a sinistra c’è un marcio diffusamente suddiviso tra molti mediocri, a destra – oltre a questo dato che accomuna tutti – il marcio a ha avuto in sorte di concentrarsi nella persona di superman !!!
    Per il resto, affinità tra Repubblica e il Giornale potrebbero esserci. Vedi l’articolo – abbastanza patetico – di Scalfari di quest’oggi.
    Ma – come spiegavo ieri – mentre mi sembra che ci siano ragioni per giustificare intrusioni personali nei confronti di chi ha fatto della sua persona un idolo, ne trovo di meno per lanciare siluri dello stesso genere verso un direttore di giornale che non ha mai fatto la sua persona oggetto di culto della sua parte (almeno a me questo appare…).

    6 Settembre, 2009 - 13:35
  48. Massimo D

    Vedo che Leonardo è vittima, non so se cosciente o inconsapevole, dell’operazione magistralmente condotta da Feltri. Invece di guardare allo scandaloso comportamento del nostro premier, tutto viene ridotto a scontro tra giornali o tra editori. Si tratta di un modo di ragionare molto comune, che spiega perché a fronte di accuse conviene sempre buttarla in caciara, così alla fine sembrano tutti uguali.
    Io non so se De Benedetti (che non gode della mia stima, tanto per chiarire) sia meglio di Berlusconi, ma intanto a rappresentarci e governarci abbiamo Berlusconi. Quanto a Repubblica, è da tanto che ho smesso di leggerla regolarmente, e certo tutta questa campagna estiva dal buco della serratura non mi ha fatto tornare la voglia di farlo.
    Ma tutto ciò non offusca il punto centrale: il nostro beneamato presidente Berlusconi mi faccia vergognare ogni giorno di essere italiano.
    E mi stupisco che le nostre lungimiranti gerarchie ecclesiastiche abbiano tanto pelo sullo stomaco da considerarlo un amico. Forse sono un cinico, ma a fronte dell’attacco ad Avvenire dall’angolo oscuro del mio cuore fa capolino, e faccio fatica a tenerlo a freno, un “ben vi sta!”.

    6 Settembre, 2009 - 14:17
  49. mattlar

    Concordo con te, MassimoD, ma non cadiamo nel tranello di coloro che dicono che qualcuno ha guardato dal buco della serratura. In realtà, Berlusconi ci ha spalancato le porte della sua vita e ci ha fatto una testa così con i racconti della zia suora, della mamma santa, del professore salesiano: nel corso di questa agiografia propinata da ca 15 anni (e benedetta dai cappellani della camera) , qualcuno ha provato a far notare che Noemi non è l’amica di Rut e che invece delle riunioni per il rosario e altre pratiche di devozione il presidente aveva altri hobby. E gli lo ha chiesto! Ma la casa la ha aperta lui !

    6 Settembre, 2009 - 15:01

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