Francesco: no alla tentazione dell’indietrismo che oggi è di moda

Stamane, nella festa dei Santi patroni di Roma Pietro e Paolo, Francesco ha pronunciato un’omelia appassionata sulla “Chiesa in processo sinodale” nella quale “tutti sono chiamati” a una piena partecipazione per attuare la quale è necessario resistere alla “tentazione della nostalgia” dell’indietrismo: “questo indietrismo di Chiesa che oggi è alla moda “. Nei commenti i passaggi chiave dell’omelia.

6 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Giusti e peccatori: tutti. Omelia 1. Il Sinodo che stiamo celebrando ci chiama a diventare una Chiesa che si alza in piedi, non ripiegata su sé stessa, capace di spingere lo sguardo oltre, di uscire dalle proprie prigioni per andare incontro al mondo, con il coraggio di aprire le porte […]. Una Chiesa senza catene e senza muri, in cui ciascuno possa sentirsi accolto e accompagnato, in cui si coltivino l’arte dell’ascolto, del dialogo, della partecipazione, sotto l’unica autorità dello Spirito Santo. Una Chiesa libera e umile, che “si alza in fretta”, che non temporeggia, non accumula ritardi sulle sfide dell’oggi, non si attarda nei recinti sacri, ma si lascia animare dalla passione per l’annuncio del Vangelo e dal desiderio di raggiungere tutti e accogliere tutti. Non dimentichiamo questa parola: tutti. Tutti! Andate all’incrocio delle strade e portate tutti, ciechi, sordi, zoppi, ammalati, giusti, peccatori: tutti, tutti! Questa parola del Signore deve risuonare, risuonare nella mente e nel cuore: tutti, nella Chiesa c’è posto per tutti. E tante volte noi diventiamo una Chiesa dalle porte aperte ma per congedare gente, per condannare gente. Ieri uno di voi mi diceva: “Per la Chiesa questo non è il tempo dei congedi, è il tempo dell’accoglienza”. “Non sono venuti al banchetto…” – Andate all’incrocio. Tutti, tutti! “Ma sono peccatori…” – Tutti!

    29 Giugno, 2022 - 21:20
  2. Luigi Accattoli

    L’annuncio del Vangelo non è neutrale. Omelia 2. Qui mi vengono in mente due domande. La prima è: cosa posso fare io per la Chiesa? Non lamentarsi della Chiesa, ma impegnarsi per la Chiesa. Partecipare con passione e umiltà: con passione, perché non dobbiamo restare spettatori passivi; con umiltà, perché impegnarsi nella comunità non deve mai significare occupare il centro della scena, sentirsi migliori e impedire ad altri di avvicinarsi. Chiesa in processo sinodale significa: tutti partecipano, nessuno al posto degli altri o al di sopra degli altri. Non ci sono cristiani di prima e di seconda classe, tutti, tutti sono chiamati.
    Ma partecipare significa anche portare avanti la “buona battaglia” di cui parla Paolo. Si tratta in effetti di una “battaglia”, perché l’annuncio del Vangelo non è neutrale – per favore, che il Signore ci liberi dal distillare il Vangelo per renderlo neutrale: non è acqua distillata il Vangelo –, non lascia le cose come stanno, non accetta il compromesso con le logiche del mondo ma, al contrario, accende il fuoco del Regno di Dio laddove invece regnano i meccanismi umani del potere, del male, della violenza, della corruzione, dell’ingiustizia, dell’emarginazione. Da quando Gesù Cristo è risorto, facendo da spartiacque della storia, «è iniziata una grande batta­glia tra la vita e la morte, tra speranza e disperazione, tra rassegnazione al peggio e lotta per il meglio, una battaglia che non avrà tregua fino alla sconfitta definitiva di tutte le po­tenze dell’odio e della distruzione» (C. M. Martini, Omelia Pasqua di Risurrezione, 4 aprile 1999).

    29 Giugno, 2022 - 21:21
  3. Luigi Accattoli

    Perversione del clericalismo. Omelia 3. E allora la seconda domanda è: cosa possiamo fare insieme, come Chiesa, per rendere il mondo in cui viviamo più umano, più giusto, più solidale, più aperto a Dio e alla fraternità tra gli uomini? Non dobbiamo certamente chiuderci nei nostri circoli ecclesiali e inchiodarci a certe nostre discussioni sterili. State attenti a non cadere nel clericalismo, il clericalismo è una perversione. Il ministro che si fa clericale con atteggiamento clericale ha preso una strada sbagliata; peggio ancora sono i laici clericalizzati. Stiamo attenti a questa perversione del clericalismo. Aiutiamoci ad essere lievito nella pasta del mondo. Insieme possiamo e dobbiamo porre gesti di cura per la vita umana, per la tutela del creato, per la dignità del lavoro, per i problemi delle famiglie, per la condizione degli anziani e di quanti sono abbandonati, rifiutati e disprezzati. Insomma, essere una Chiesa che promuove la cultura della cura, della carezza, la compassione verso i deboli e la lotta contro ogni forma di degrado, anche quello delle nostre città e dei luoghi che frequentiamo, perché risplenda nella vita di ciascuno la gioia del Vangelo: questa è la nostra “battaglia”, questa è la sfida. Le tentazioni di rimanere fermi sono tante; la tentazione della nostalgia che ci fa affermare che altri sono stati i tempi migliori, per favore non cadiamo nell’“indietrismo”, questo indietrismo di Chiesa che oggi è alla moda”.

    29 Giugno, 2022 - 21:23
  4. maria cristina venturi

    Vogliono impedire in tutti i modi che la Liturgia tradizionale romana possa sussistere in forma straordinaria insieme a al Novus Ordo. Papa Benedetto XVI aveva ben spiegato come questa coesistenza fosse auspicabile e fonte di armonia , poiche’ cio’ prima era ritenuto sacro e belli, cio’ che ha formato generazioni e generazioni di santi, non puo’ dall’ oggi al domani essere cancellato . Invece oggi vince la “Cancel culture” ,cancellare tutto il passato liturgico . Quali fiori e frutti di bellezza liturgica possano spuntare dalla distruzione della bellezza precedente , chiunque puo’ immaginarlo !
    Ma comunque ,per quanti sforzi facciano non riusciranno ad impedire ai fedeli di rimanere ancorati alla Tradizione che loro chiamano sprezzantemente ” indietrismo”. Se impediscono di celebrare la Messa in latino dentro le chiese, sara’ celebrata all’ aperto ,come gia’ succede in Francia .
    Come disse Sant’ Atanasio ai fedeli cattolici cacciati dalle chiese ,di cui si erano impossessati gli ariani :

    “Che Dio vi consoli! … Quello che rattrista … è il fatto che gli altri hanno occupato le chiese con violenza, mentre in questo periodo voi vi trovate fuori. E’ un dato di fatto che hanno la sede, ma voi avete la fede apostolica.
    Possono occupare le nostre chiese, ma sono al di fuori della vera fede. Voi rimanete al di fuori dei luoghi di culto, ma la fede abita in voi.
    Vediamo: che cosa è più importante, il luogo o la fede? La vera fede, ovviamente: Chi ha perso e chi ha vinto in questa lotta – quella che mantiene la sede o chi osserva la fede?”

    30 Giugno, 2022 - 8:36
  5. Lorenzo Cuffini

    Papa Benedetto XVI aveva ben spiegato, ma i manipolatori che han creduto di poter usare la sua ” buona spiegazione” per dare una spallata alla Chiesa ( quella vera , quella che c’è) e al Concilio, (come spesso è capitato al povero Ratzinger) han cavalcato senza scrupoli e strumentalmente il bene spiegato e lo hanno applicato malissimo. Morale: si trovano con il pugno di mosche che si meritano assolutamente, e un maldipancia kingsize che li accompagnerà vita natural durante, con trapassi da una colica ad una peggiore.

    La citazione di Sant’Atanasio è completamente fuori bersaglio, come al solito: la fede apostolica sta dove c’è la successiona apostolica, dunque sta con il papa , i vescovi, la chiesa. Non con questo o quel mons.ciripillo che si improvvisa defensor fidei, ed è null’altro che defensor di se stesso. Nessuno “ha occupato” le chiese, che men che meno sono “loro” ( dei ciripilli indietristi , così come non lo sarebbero dei ciripilli avanzisti, se ci fossero mai). La chiesa vera c’è ed esiste, e non è affatto al di fuori della vera fede. Molto vicini ad uscirne ( in quanto apertamente ribelli al papa, al magistero e alla chiesa cattolica) sono al contrario i ciripilli stessi. Dunque, si lasci sant’Atanasio lì dove si trova. Per inciso, la maldestra e avventata citazione, sottintende quello che maria cristina venturi,cerca di propalare qui dal giorno della elezione di Bergoglio: cioè che papa Francesco sia eretico.
    Tanto per tradurre la manfrina di giornata.

    1 Luglio, 2022 - 0:17

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