Il papa di spalle e il ritorno al latino

“Dai tuoi vestiti” disse “vedo che arrivi da un altro secolo. La varietà delle lingue favoriva la varietà dei popoli e anche delle guerre; il mondo è tornato al latino”: così parla un uomo del futuro in un racconto fantastico di Borges contenuto nel “Libro di Sabbia” (p. 75 dell’edizione Adelphi 2004; l’edizione originaria è del 1975). Dedico ai visitatori questo epigramma sul ritorno al latino nel giorno in cui Benedetto XVI per la prima volta celebra di spalle nella Cappella Sistina una messa con battesimi di bambini. Scrivo mentre seguo in televisione la celebrazione ed elenco – in vista del mio lavoro – le piccole novità liturgiche introdotte fino a oggi dal papa teologo, che sono sempre dei recuperi aggiornati della tradizione. La croce ricollocata al centro dell’altare ornato con sette candelabri. L’adorazione dell’Eucarestia fuori della messa. La decisione che si torni all’espressione letterale “per voi e per molti” dov’era stata adottata quella interpretativa “per voi e per tutti”. E ora il celebrante che legge il “canone” rivolto alla croce invece che al popolo. Insieme al recupero della domanda-risposta “Che cosa vi attendete dal battesimo? – La vita eterna” che era nel vecchio rito del battesimo e non è più nel nuovo. Immagino che un giorno lo vedremo celebrare occasionalmente con la forma straordinaria del rito romano, cioè con il messale del 1962 e magari lo “ascolteremo” leggere sottovoce una parte del canone. Non cercavo questi “ritorni” ma cerco di prenderli bene e di farmeli piacere (vedi post del 12 novembre: Dico la mia fuori dai denti sulla messa tridentina). Ai guerrieri della disputa liturgica dico che chi prende male questi “ritorni” reagisce con lo stesso animo di chi a suo tempo prese male le innovazioni: ambedue più attenti ai segni che alla realtà significata.

54 Comments

  1. Vedo La Chiesa in camino anche con il suo Vescovo
    nel 1958 arrivo’ un Vescovo alla cattedra di Roma
    pacioso e tranquillo che mise in subbuglio la curia vaticana
    perchè con ottimismo in cuore volle mettersi in ascolto di tutte le realtà della Chiesa nel mondo ed il suo successore tra tante difficoltà riusci a guidare la barca……
    Oggi nel 2008, forse sono passati alcuni anni
    il nuovo Vescovo che siede sulla cattedra di roma
    darà nuove direttive sperando che il suo successore ne sappia far frutto.

    Mi affascinava di più l’aria che tirava nel post 1958,
    Ma nella comunità apostolica Pietro e Paolo, non sembrava che la pensassero alla stessa maniera……
    Anche questo tempo passerà
    e vedremo le prossime puntate…..
    I ritorni fanno parte dei cilcli storici, e ci viviamo dento.

    13 Gennaio, 2008 - 11:12
  2. Francesco73

    Ma infatti, non ha senso prenderli male, e poi il Papa li pone con garbo, tatto, rispetto, intelligenza.
    Mi ha colpito invece un’altra cosa: facevo zapping tv e al Papa che su Sat2000 celebrava di spalle nella Sistina si contrappuntava la Messa trasmessa su RaiUno dalla Cattedrale di Palermo, dove un coro plurietnico eseguiva il canto di ingresso con chitarre e strumenti a percussione.
    La varietà della Chiesa, ho pensato.

    13 Gennaio, 2008 - 11:52
  3. LEONE

    Giusto spiegamolo a Cossiga.

    13 Gennaio, 2008 - 13:26
  4. marco

    Ho notato anch’io le differenze tra la messa di rai1 di oggi e la messa del papa in Cappella Sistina. Sempre mi vengono in mente le parole che il papa rivolse ad un prete in Cadore: il cristianesimo è la religione dell’et et, non dell’aut aut! Se da un lato mi piacciono le nuove (vecchie) messe del papa per la solennità e la cura, dall’altro non avrei nulla da dire per una messa celebrata tra i boschi in montagna con un bicchiere di vino al posto del calice e un semplicissimo camice. Inoltre mi piacciono le reintroduzioni di Benedetto XVI e del nuovo cerimoniere di alcuni gesti e simboli perchè arricchiscono sempre più la liturgia diventando per noi una semplice, ma chiara catechesi. Penso in particolare alle domande che il papa ha posto all’inizio della messa di oggi dei Battesimi. Sono domande centrali per il cristiano! Buona domenica a tutti, Marco

    13 Gennaio, 2008 - 16:04
  5. raffaele.savigni

    Condivido: non facciamo guerre di religione fra tradizionalisti ed innovatori. Non era tutto sbagliato quello che si è fatto sino al Vaticano II (e Giovanni XXIII, che difese l’uso del latino nella “Veterum sapientia”, celebrava ancora col vecchio rito), e non è sbagliato quello che si è fatto dopo. La Chiesa parla tutte le lingue (compreso il latino, il greco, l’ebraico…), nella continuità della fede.Il Cattolicesimo è davvero la religione dell'”et-et”, non quella delle rotture.Per questo non sto né con i tradizionalisti che vedono dappertutto sovversione ed abusi, né con i rivoluzionari sempre pronti a veder incombere una “restaurazione”.

    13 Gennaio, 2008 - 17:11
  6. Mattia

    Ho accolto quasi con trepidazione l’annuncio che Papa Benedetto avrebbe presieduto la liturgia eucaristica (celebrando però con il nuovo Messale) nell’antico altare della Cappella Sistina, voltando così le spalle ai fedeli; ammetto di aver avuto dall’inizio qualche rimostranza nei confronti del nuovo Cerimoniere Pontificio (l’uso di sottane di pizzo, che a me personalmente non piacciono, o l’omaggio quasi forzata dei bambini a Gesù Bambino nella Messa di mezzanotte)…ma questo ritorno, che sarà sicuramente sporadico, perchè sicuramente in Basilica o nelle celebrazioni fuori Roma il Papa continuerà a celebrare rivolgendosi verso il popolo, mi ha (stranamente) entusiamato, perchè ho visto una continuazione ideale con l’emanazione del Motu Proprio ‘Summorum Pontificum’ e con la centralità della liturgia per il Papa (e anche perchè per me sarebbe stata la prima volta a cui avrei assistito a questa celebrazione)…stamattina ho visto comunque il “solito” Benedetto XVI rapito, coinvolto veramente nel mistero del sacrificio di Cristo…

    Sig. Accattoli, in riferimento all’Omelia di stamattina del Papa, che ha detto che l’eternità è stata preparata solo per gli uomini, ho letto che Paolo VI e Giovanni Paolo II si erano aperti all’idea che anche gli animali potessero andare in Paradiso…ho letto un’informazione corretta?

    13 Gennaio, 2008 - 18:08
  7. don78

    ma non avevamo appena detto che si finiva sempre a parlare del papa? 🙂 la moratoria è durata poco… 😉

    13 Gennaio, 2008 - 21:30
  8. … le novità raccontate da Luigi non mi allarmano… siccome però oggi sembrate tutti “buoni”…

    …mi sono detto, così, terra terra: “Ma se io a tavola con i miei – per una famiglia/chiesa momento di comunione, di incontro, di condivisione, di ascolto – mi girassi di spalle?”… Così, senza polemica sul Papa, ma tanto per ampliare il discorso…

    14 Gennaio, 2008 - 10:48
  9. Luigi Accattoli

    Caro moralista, di certo non potresti girare le spalle e basta per tutto il tempo. Ma te la potresti cavare discretamente anche se ci fossero degli ospiti, nel modo seguente. Dopo aver salutato i convenuti e interloquito con loro su varie questioni e scambiate notizie, letture e riflessioni potresti dire con garbo che per una decina di minuti dedicati a ciò che più conta vi girerete tutti verso la Croce e mantenendo quel comune orientamento tu leggerai a nome di tutti le parole di Gesù – e nel leggerle ti girerai tre volte per mantenere il contatto con l’insieme dei convenuti… Più o meno ieri le cose sono andate così e pare che nessuno se la sia presa.

    14 Gennaio, 2008 - 11:13
  10. ok, mi devo organizzare 🙂

    14 Gennaio, 2008 - 11:28
  11. Guglielmo

    Qualcuno ha notato che il papa ha scelto di celebrare rivolto verso occidente? Con l’altare aggiunto, Giovanni Paolo II celebrava invece verso l’oriente nella Cappella Sistina. Per cui è esatto, come fa Luigi, affermare che il papa celebrava rivolto verso la croce (e non verso oriente, come si legge da qualche altra parte). Per cui, i motivi dietro questa scelta sembrano del tutto estetici e simbolici.

    14 Gennaio, 2008 - 12:20
  12. Leopoldo

    Poiché alla messa partecipo, anzi ci vado raramente (funerali e matrimoni) non sono molto toccato dalla innovativa retromarcia del papa. Tuttavia la capisco e la interpreto a modo mio, cioè come una chiara riaffermazione della specificità e del potere del sacerdote, a cui devono essere riservati alcuni momenti del rito che i fedeli non possono condividere con lui, unico abilitato a rinnovare l’evento dell’incarnazione. Certo che la messa di spalle – per carità, solo in alcuni momenti – ha valore simbolico: è il simbolo del ridimensionamento dei laici nella Chiesa. E dal mio punto di vista, in fondo, non c’è nulla di sbagliato in questo, almeno per chi accetta di stare dentro la comunità ecclesiale.

    14 Gennaio, 2008 - 12:51
  13. Luigi Accattoli

    A Mattia. Di Paolo VI si possono citare queste battute: “Un giorno rivedremo i nostri animali nell’eternità di Cristo”; “Vi esprimiamo (parlava ai veterinari, ndr) il nostro compiacimento per la cura che prestate agli animali, anch’essi creature di Dio, che nella loro muta sofferenza sono un segno dell’universale stigma del peccato e dell’universale attesa della redenzione finale, secondo le misteriose parole dell’apostolo Paolo”. Giovanni Paolo II nel 1990: “La Genesi ci mostra Dio che soffia sull’uomo il suo alito di vita. C’è dunque un soffio, uno spirito che assomiglia al soffio e allo spirito di Dio. Gli animali non ne sono privi”.

    14 Gennaio, 2008 - 13:12
  14. Caro Accattoli,
    non ho ancora visto il Corriere perché lo leggo di sera quando torno dal lavoro, quindi se già l’ha fatto non me ne voglia. Ma non pensa che sarebbe utile pubblicare anche sul maggiore quotidiano nazionale il testo che viene contestato al Papa? Secondo Tornielli i prof della Sapienza l’hanno frainteso perché avrebbero tratto la citazione da Wikipedia, dove si dice che il Papa fa sue quelle parole. Sarebbe questo, non il Papa, lo scandalo: che una comunità scientifica rilasci cioè un documento con gravi conseguenze di ordine pubblico e sicurezza senza verificare le fonti delle frasi che attribuisce al “nemico”…
    Cari saluti!

    14 Gennaio, 2008 - 13:21
  15. Accipicchia, ho appena scritto il commento e il Corriere on line riporta in apertura le tesi dei professori senza nemmeno un commento! Corra subito a rimproverare i colleghi del web 🙂

    14 Gennaio, 2008 - 13:50
  16. Mi corregga Luigi se sbaglio o ricordo male,
    ma la festa dei Battesimi non era uso celebrarsi in cappella Sistina,
    mi sembra che con Giovanni Paolo II si è cominciato questo uso,
    che nasceva con un altare mobile per celebrare l’Eucarestia “coram populo”.

    Se non erro la Sistina non è Cappella adibita ad un uso corrente delle celebrazioni, come accadeva sovente in tempi sino ad inizio secolo scorso.

    Quindi la Sistina nel suo uso naturale, tranne l’eccezione di Giovanni Paolo II,
    è stata sempre usata con il suo altare originale.

    Quindi, il Papa, non ha fatto altro che ripristinare l’uso originale dell’altare nella Sistina.

    Qui’ riconosco al Pontefice di essere un uomo libero,
    poteva fare il “politicamente corretto”… ma lui sin dall’inizio del pontificato
    ha fatto capire di voler essere chiaro, e che non gli interessano formule
    “politicamente corrette” che nel religioso sono come i cavoli a merenda.

    Io che sono nato a Roma, all’esquilino, dinanzi la Basilica di S.Maria Maggiore e vi ho abitato fino a qualche anno fa,
    ero uso andare tutte le mattine a messa , nella Basilica,
    la prima messa era alle ore 7 alla cappella Borghese o della Madonna della Neve,
    e durante tutta la giornata le messe feriali sono o alla cappella Borghese o alla cappella del Sacro Cuore, o i Sacerdoti che sono di passaggio celebrano anche nelle altre cappelle laterali; solo il giorno festivo ogni ora si celebra all’altare maggiore “coram populo” (altare che è costituito da un sarcofago in cui sono custodite le reliquie di s.Girolamo).
    Dunque, tutte le cappelle di cui ho accennato, hanno sempre avuto la celebrazione dell’ Eucaristia presso l’altare originale e non è mai stato costituito alcun altare posticcio.
    Questo per un fatto semplicemente pratico del disposto architettonico delle cappelle.
    Ora
    sono incavolato di come i mass-media stanno presentando ad arte, la celebrazione in Sistina, arrivando persino ad affermare che il Papa ha celebrato con liturgia pre-conciliare.
    Fino ad ora non ho trovato un solo giornale che dicesse il vero.
    Questo quando l’informazione è malata.

    14 Gennaio, 2008 - 14:41
  17. Francesco73

    Quando ho fatto il servizio civile in una chiesa romana del centro storico (convenzione per i beni culturali e artistici) la messa feriale era detta su un altare antico, quindi di spalle al popolo.
    I sacerdoti stranieri, che risiedevano nell’annessa canonica durante i loro studi a Roma, si trovavano agli inizi un pò smarriti, perchè non sapevano celebrare così.
    Ricordo che quando ne arrivò uno – simpaticissimo – dal Brasile, la prima mattina si rivolse a me per sapere come condursi durante la celebrazione.
    Io gli diedi le poche “dritte” che avevo appreso per visione diretta, e lui andò speditamente.
    Siamo poi diventati molti amici, e dice sempre che la mia “guida” del primo giorno gli portò bene: tornato in patria, ha fatto il professore e poi è stato nominato vescovo, uno degli ultimi di Giovanni Paolo.

    14 Gennaio, 2008 - 15:16
  18. Mattia

    Io ho sempre saputo che gli animali, essendo privi di anima, non avessero una vita dopo la morte…magari lo pensavano anche Papa Montini e Papa Wojtyla, e con quelle parole hanno voluto esprime altri concetti (Paolo VI però mi è sembrato fin troppo chiaro!)..

    Matteo, non solo l’informazione è malata…basta pensare all’ennesima polemica creata attorno a una citazione del card. Ratzinger, su Galileo (citazione che peraltro non condivideva, visto che ho letto il passaggio completo di quel testo!), come pretesto per impedire la sua visita a ‘La Sapienza’…che vergogna!

    14 Gennaio, 2008 - 15:17
  19. Mattia

    Mi è venuto in mente che fu proprio Ratzinger come prefetto della Congregazione per la dottrina della fede a procedere a una revisione del processo e a riabilitare Galileo all’interno della Chiesa…o sbaglio?

    14 Gennaio, 2008 - 15:21
  20. caro luigi, il tuo ultimo intervento è geniale proprio per il conetnuto, per l’argomento di cui tratta.
    DI Benedetto XVI molti ormai pensano come grande enorme conservatore solo perchè le sue decisioni liturgiche si collegano ad un certo “stampo”:
    Tu ne hai trattato con un grande umiltà e sincerità allo stesso tempo, dici infatti: “Non cercavo questi “ritorni” ma cerco di prenderli bene e di farmeli piacere”. Mlti invece piombano di giudizi, affermazioni, critiche, molti peraltro in modo assolutamente ignorante e quindi errato poichè commentano le cose per sentito dire, e per “moda del dire di quella cosa un lato negativo” (in questo caso la Messa in latino), poichè non ha letto bene il Motu proprio e perchè non sanno la posizione della Chiesa sotto questo punto di vista.
    Ci sia quindi umiltà nel guardare wueste cose che ai nostri occhi talvolta possono sembrare non giuste, ma, e qui Rosmini (beatificato giusto il 18 novembre scorso) insegna, bisogna ricordarsi che verso la Madre Chiesa bisogna avere sempre rispetto e fiducia nonostante i nostri occhi siano troppo umani, e così aver fiducia in tutte quelle divine disposizioni.
    Ne beneficeremo tutti, pur non capendo inzialmente.
    Un saluto a Luigi, e a tutti.

    14 Gennaio, 2008 - 15:49
  21. Qui non è questione di Papa.
    Non era Voltaire quello che diceva che sarebbe morto per lasciarmi dire quello che lui non condivideva?
    Questo è totalitarismo pseudo-scientifico. Ed è spaventoso.

    14 Gennaio, 2008 - 15:51
  22. … soprattutto visto che ricordo Giovanni Paolo II invitato a Bologna da un rettore dichiaratamente massone in un’aula magna che non è che una chiesa sconsacrata post-Unità ex-gesuiti. Ma questa gente davvero ha perso il lume della Ragione.

    14 Gennaio, 2008 - 15:56
  23. Mattia

    Questo, lo stralcio con la citazione su Galileo della lectio magistralis fatta all’Università di Parma dal futuro Benedetto XVI:

    “Nell’ultimo decennio, la resistenza della creazione a farsi manipolare dall’uomo si è manifestata come elemento di novità nella situazione culturale complessiva. La domanda circa i limiti della scienza e i criteri cui essa deve attenersi si è fatta inevitabile. Particolarmente significativo di tale cambiamento del clima intellettuale mi sembra il diverso modo con cui si giudica il caso Galileo.

    Questo fatto, ancora poco considerato nel XVII secolo, venne – già nel secolo successivo – elevato a mito dell’illuminismo. Galileo appare come vittima di quell’oscurantismo medievale che permane nella Chiesa. Bene e male sono separati con un taglio netto. Da una parte troviamo l’Inquisizione: il potere che incarna la superstizione, l’avversario della libertà e della conoscenza. Dall’altra la scienza della natura, rappresentata da Galileo; ecco la forza del progresso e della liberazione dell’uomo dalle catene dell’ignoranza che lo mantengono impotente di fronte alla natura. La stella della Modernità brilla nella notte buia dell’oscuro Medioevo.

    Secondo Bloch, il sistema eliocentrico – così come quello geocentrico – si fonda su presupposti indimostrabili. Tra questi, rivestirebbe un ruolo di primo piano l’affermazione dell’esistenza di uno spazio assoluto; opzione che tuttavia è stata poi cancellata dalla teoria della relatività.

    Curiosamente fu proprio Ernst Bloch, con il suo marxismo romantico, uno dei primi ad opporsi apertamente a tale mito, offrendo una nuova interpretazione dell’accaduto. Bloch espone solo una concezione moderna della scienza naturale. Sorprendente è invece la valutazione che egli ne trae: «Una volta data per certa la relatività del movimento, un antico sistema di riferimento umano e cristiano non ha alcun diritto di interferire nei calcoli astronomici e nella loro semplificazione eliocentrica; tuttavia, esso ha il diritto di restar fedele al proprio metodo di preservare la terra in relazione alla dignità umana e di ordinare il mondo intorno a quanto accadrà e a quanto è accaduto nel mondo».

    Se qui entrambe le sfere di conoscenza vengono ancora chiaramente differenziate fra loro sotto il profilo metodologico, riconoscendone sia i limiti che i rispettivi diritti, molto più drastico appare invece un giudizio sintetico del filosofo agnostico-scettico P. Feyerabend. Egli scrive: «La Chiesa dell’epoca di Galileo si attenne alla ragione più che lo stesso Galileo, e prese in considerazione anche le conseguenze etiche e sociali della dottrina galileiana. La sua sentenza contro Galileo fu razionale e giusta, e solo per motivi di opportunità politica se ne può legittimare la revisione».

    Dal punto di vista delle conseguenze concrete della svolta galileiana, infine, C. F. Von Weizsacker fa ancora un passo avanti, quando vede una «via direttissima» che conduce da Galileo alla bomba atomica. \ Sarebbe assurdo costruire sulla base di queste affermazioni una frettolosa apologetica. La fede non cresce a partire dal risentimento e dal rifiuto della razionalità, ma dalla sua fondamentale affermazione e dalla sua inscrizione in una ragionevolezza più grande.

    Qui ho voluto ricordare un caso sintomatico che evidenzia fino a che punto il dubbio della modernità su se stessa abbia attinto oggi la scienza e la tecnica.”

    Tratto da “Svolta per l’Europa? Chiesa e modernità nell’Europa dei rivolgimenti”, Edizioni Paoline, Roma 1992, pp. 76-79.

    14 Gennaio, 2008 - 16:11
  24. Il discorso!

    … ma non è quello il punto!!!

    Qui si vieta di parlare a qualcuno che ha espresso un’opinione diversa.
    Parlano Scalzone e Curcio, quelli che negano Auschwitz e quelli che credono nella metempsicosi, ma il Papa no?

    14 Gennaio, 2008 - 16:19
  25. Mattia

    Condivido ciò che hai detto, ma devi ammettere che questo è un attacco ‘ad personam’ bello e buono…e anche a ciò che egli rappresenta…

    14 Gennaio, 2008 - 16:28
  26. … magari fosse solo alla persona!
    Oggi lui, domani chi?
    Siamo in piena inquisizione pseudo-scientifica?
    Questa gente non si rende conto dell’assurdo?
    Impedire a qualcuno di parlare in nome della libertà negata a Galileo?
    Guardate che io parlo da cittadino prima che da cristiano, qui.

    14 Gennaio, 2008 - 16:42
  27. Leopoldo

    Riporto in calce la lettera degli scienziati di cui si parla nel blog.
    Forse sarebbe il caso di tenerla ben distinta delle manifestazioni organizzate dagli studenti.
    Il papa parla, parla sempre, in ogni momento e in ogni luogo, e anche io lo ascolto, non devotamente ma lo ascolto, anche mio malgrado ma lo ascolto. Televisione e giornali danno conto di ogni più piccolo movimento o inflessione di voce del mite pastore. Che cosa volete che sia un discorso in più all’inaugurazione dell’anno accademico della Sapienza? Ma se qualcuno non la pensa così, avrà il diritto di dirlo o no?
    Fede e ragione: è la prima ad avere bisogno della seconda per giustificarsi agli occhi del mondo, e questo papa ne è la manifestazione più evidente.
    Ce ne sono di scienziati credenti, ma non ne ho mai sentito uno tirare in ballo la fede per rafforzare il valore delle sue scoperte.

    Magnifico Rettore, con queste poche righe desideriamo portarLa a conoscenza del fatto che condividiamo appieno la lettera di critica che il collega Marcello Cini Le ha indirizzato sulla stampa a proposito della sconcertante iniziativa che prevedeva l’intervento di papa Benedetto XVI all’Inaugurazione dell’Anno Accademico alla Sapienza. Nulla da aggiungere agli argomenti di Cini, salvo un particolare. Il 15 marzo 1990, ancora cardinale, in un discorso nella città di Parma, Joseph Ratzinger ha ripreso un’affermazione di Feyerabend: “All’epoca di Galileo la Chiesa rimase molto più fedele alla ragione dello stesso Galileo. Il processo contro Galileo fu ragionevole e giusto”. Sono parole che, in quanto scienziati fedeli alla ragione e in quanto docenti che dedicano la loro vita all’avanzamento e alla diffusione delle conoscenze, ci offendono e ci umiliano. In nome della laicità della scienza e della cultura e nel rispetto di questo nostro Ateneo aperto a docenti e studenti di ogni credo e di ogni ideologia, auspichiamo che l’incongruo evento possa ancora essere annullato».

    14 Gennaio, 2008 - 18:50
  28. “In nome della laicità della scienza e della cultura e nel rispetto di questo nostro Ateneo aperto a docenti e studenti di ogni credo e di ogni ideologia, auspichiamo che l’incongruo evento possa ancora essere annullato”

    Cioè: “In nome della libertà non facciamolo parlare”: io non sono un teologo, un filosofo o uno scienziato, ma il capovolgimento del significato delle parole era indicato da George Mosse (grande studioso della materia) come un carattere distintivo dei totalitarismi fascisti.
    Io fossi stato in questi signori avrei tolto quella infausta conclusione.

    14 Gennaio, 2008 - 19:08
  29. Mattia

    – “Ateneo aperto a docenti e studenti di ogni credo e di ogni ideologia”….tranne che a quello cristiano! (C’è qualcosa che non mi torna…sarà che non sono nè uno scienziato nè un fisico 🙂 )…

    – “Il grande Galileo ha detto che Dio ha scritto il libro della natura nella forma del linguaggio matematico. Lui era convinto che Dio ci ha donato due libri: quello della Sacra Scrittura e quello della natura. E il linguaggio della natura – questa era la sua convinzione – è la matematica, quindi essa è un linguaggio di Dio, del Creatore. Riflettiamo ora su cos’è la matematica: di per sé è un sistema astratto, un’invenzione dello spirito umano, che come tale nella sua purezza non esiste. E’ sempre realizzato approssimativamente, ma – come tale – è un sistema intellettuale, è una grande, geniale invenzione dello spirito umano. La cosa sorprendente è che questa invenzione della nostra mente umana è veramente la chiave per comprendere la natura, che la natura è realmente strutturata in modo matematico e che la nostra matematica, inventata dal nostro spirito, è realmente lo strumento per poter lavorare con la natura, per metterla al nostro servizio, per strumentalizzarla attraverso la tecnica.”
    INCONTRO DEL SANTO PADRE CON I GIOVANI DELLA DIOCESI DI ROMA (6 aprile 2006)

    14 Gennaio, 2008 - 19:19
  30. Sumpontcura

    Parere politicamente scorretto:
    I cini(ci) e laicissimi docenti che non vogliono lasciar parlare un avversario potrebbero (forse) aver scritto la loro porcheria senza aver prima controllato il testo della conferenza ratzingeriana su Galileo. Ma adesso devono averla ormai letta: si scusano? rettificano? Ci mancherebbe altro!

    Mi viene in mente uno dei peccati contro lo Spirito Santo di cui al Catechismo: “impugnare la verità conosciuta”.

    Mi viene in mente Matteo 10,14-15: “Se qualcuno poi non vi accoglierà e non darà ascolto alle vostre parole, uscite da quella casa o da quella città e scuotete la polvere dai vostri piedi. In verità vi dico, nel giorno del giudizio il paese di Sodoma e Gomorra avrà una sorte più sopportabile di quella città”
    (universitaria?)

    Mi viene in mente Giovanni 8, 23-24: “Voi siete di quaggiù, io sono di lassù; voi siete di questo mondo, io non sono di questo mondo. Vi ho detto che morirete nei vostri peccati”.

    Chi può, provi a pregare per tutti i cini(ci) imbecilli della (sic) “Sapienza”.

    14 Gennaio, 2008 - 21:02
  31. Sumpontcura

    Brutto, vero? Lo avevo premesso che era molto scorretto.
    Ma, come si dice a Roma: Quanno ce vò ce vò.

    14 Gennaio, 2008 - 21:05
  32. IL PAPA DI SPALLE E IL RITORNO AL LATINO
    ma vedo che qui si sta seguendo l’onda emotiva dettata dai giornali !!!!!!!!!

    Possibile che nel “caso de La Sapienza” non si senta puzza di bruciato?

    Karol Woitila nel 1978 diviene Papa, e soltanto nel 1991 (13 anni da inizio pontificato) a seguito di invito si reca all’Università La Sapienza in Roma.

    Joseph Ratzinger nel 2004 diviene Papa,
    il 12 settembre 2006 nell’Aula Magna dell’Università di Regensburg tiene una “lectio magistralis”
    che fa parlare tutto il mondo……..

    Per l’Università de La Sapienza non puo’ che essere un boccone ghiotto
    avere una “lectio magistralis” di Benedetto XVI…….. (4 anni da inizio pontificato)

    Al di là di un Papa, interessa l’Evento.

    Ergo questo diventa un fatto di natura “politica”,
    dove giustamente si discetta come in qualsiasi democrazia tra chi non lo vole sentì e chi vorrebbe facce n’affare!!!!!!!!

    Ma possiamo stare tutti su sereni guanciali, Ratzingher tirerà dritto per la sua strada, lo fa da una vita.

    14 Gennaio, 2008 - 21:08
  33. Mattia

    Ratzinger è stato eletto Papa nel 2005…

    14 Gennaio, 2008 - 21:12
  34. Clodine

    Rompo il silenzio per una semplice osservazione.

    Tra i matematici circola una battuta: “Dio esiste, perché la matematica è esente da contraddizioni; e il diavolo esiste, perché l’esenzione dalla contraddizione non deve essere dimostrata”.

    Come Descartes anche Pascal era un matematico geniale, ma quanto divergenti le posizioni, quanta differenza tra l'” Io sono dunque esisto” all “IO credo dunque esisto”.

    In Pascal l”‘Homo matematicus” delle scienze esatte si infrange con “l’homo religiosus” della fede cristiana. Ma è proprio in virtù di questa sua esistenza contraddittoria che Pascal, ancora più che Descartes, è destinato a diventare il prototipo dell’uomo moderno.

    La Posizione di alcuni docenti della Sapienza nei confronti del Pontefice è assurda e scandalosa!

    Ritorno nel mio guscio!

    Clodine

    14 Gennaio, 2008 - 21:22
  35. Sumpontcura

    Matteo!
    In qualsiasi democrazia, “chi non lo vole sentì” si trova qualche cos’altro da fare e si fa da parte.
    Usare il proprio potere per far tacere un avversario non è democrazia, si chiama in tutt’altro modo…

    14 Gennaio, 2008 - 21:24
  36. Mattia

    Clodine, anche se per poco (su, rimani…), bentornata!! 😀

    14 Gennaio, 2008 - 21:35
  37. Matteo:
    1988 7 giugno
    Visita del Papa a Bologna
    Seconda visita di Giovanni Paolo II a Bologna…. Nell’Aula magna di Santa Lucia consegna al rettore dell’ Università il nuovo codice di diritto canonico.

    Il rettore era già il massone e giurista Roversi Monaco. Allora Bologna è davvero più avanti?

    14 Gennaio, 2008 - 22:08
  38. FABRICIANUS

    Oggi ho provato davvero tristezza nel seguire i Telegiornali, che riportavano le notizie riguardanti la contestazione alla visita di Benedetto XVI presso l’Università La Sapienza di Roma.
    Che mancanza di tolleranza e di rispetto per la Religione Cattolica, che come più volte ha detto anche il Pontefice si propone non si impone…Quindi, non abbiano paura i “difensori della laicità”.

    Un caro saluto a Luigi e a tutti i bloggers, in particolare a Clodine.
    F.

    14 Gennaio, 2008 - 23:28
  39. raffaele.savigni

    Tra i commenti di questi studenti ho trovato cose interessanti, ma anche un repertorio di luoghi comuni e di assurdità logiche (ed anche vere e proprie idiozie) che dovrebbero essere inconcepibili tra persone amanti del sapere
    Purtroppo stiamo assistendo ad una squallida alleanza tra i rottami di un veterocomunismo sepolto dalla storia ed uno scientismo narcisista che sa solo guardarsi allo specchio e non vuole ascoltare altre voci.
    Mi sembra assurdo che alcuni professori universitari (ed anche giornalisti) accusino il papa di essere contro la scienza sulla base di una citazione (è una colpa citare un autore, dal quale oltretutto si prendono le distanze?) senza aver letto l’intero discorso. Seguendo lo stesso criterio dovremmo ostracizzare tutti quelli che citano Lenin, Mussolini, Nietzsche o altri autori che hanno fatto affermazioni offensive e intcompatibili coi valori in cui crediamo! Come si fa ad affermare: “In nome della laicità della scienza e della cultura e nel rispetto di questo nostro Ateneo aperto a docenti e studenti di ogni credo e di ogni ideologia, auspichiamo che l’incongruo evento possa ancora essere annullato”. Proprio perchè l’Università deve essere aperta a docenti e studenti do ogni credo deve essere aperta anche al pensiero religioso (così come a quello scientista, agnostico ecc.), e non appiattita su un laicismo becero! Non può essere appannaggio di una sola corrente di pensiero, di una ideologia ostile alla fede.Seguendo la stessa logica, io potrei dire: “fuori Odifreddi dall’Università”.
    Mi sembra che ci stiamo avviando verso una strada pericolosa per il dialogo tra le persone e le culture.Naturalmente anche tra i cristiani ci sono dei fondamentalisti intolleranti: non mi soo piaciuti nemmeno i fischi contro Prodi alla “Cattolica”, chiaramente pilotati da qualche partito politico (e magari anche da qualche movimento ecclesiale, purtroppo).Dobbiamo ristabilire un clima di dialogo e di ascolto reciproco, senza censure e senza ostracismi per nessumno (tranne che per chi offende apertamente gli altri ed esalta la violenza).

    15 Gennaio, 2008 - 9:38
  40. Luigi Accattoli

    Il mio benvenuto – in ritardo – a Ilblogh! Chiedo scusa a tutti per non rispondere a sollecitazioni e domande varie – da Mattia a Matteo – perchè impegnato in un seminario alla Cei e nel lavoro al Corsera. Buona discussione

    15 Gennaio, 2008 - 10:14
  41. Buon Luigi,
    ogni tanto sei strattonato in questo blog,
    certe volte ti penso con il tuo lavoro, i tuoi giri, viaggi, la famiglia,
    bel coraggio,
    stare dietro anche ad un blog!

    15 Gennaio, 2008 - 13:58
  42. Sumpontcura

    Alla faccia del sistema democratico e della Chiesa che – sapete – è un po’ invasiva (ipocriti!).
    Il Papa ha dovuto rinunciare a parlare all’università (l’iniziale minuscola è voluta).
    Ma davvero è democrazia tollerare che l’università di roma la sapienza sia ostaggio di una minoranza sparuta di faziosi integralisti?

    15 Gennaio, 2008 - 17:39
  43. Lanci di agenzia annunciano articoli molto belli sull’Osservatore di domani.

    15 Gennaio, 2008 - 17:42
  44. raffaele.savigni

    Credo che sia ora di assumere posizioni dure contro gli intolleranti che occupano strade, bloccano università e violano in vari modi la libertà degli altri. Devono rendersi conto che una certa egemonia del veterocomunismo e del laicismo scientista è finita. Ovviamente condanno anche chi attizza il fuoco dall’altra parte (vedi gli interventi dell’ineffabile “Petrus”).

    15 Gennaio, 2008 - 17:44
  45. Sumpontcura

    Il Governo italiano potrebbe disporre almeno questo: che giovedì le bandiere davanti alle facciate delle scuole e dei luoghi di studio vengano esposte a mezz’asta, in segno di lutto per la cultura, umiliata da una minoranza faziosa e violenta.

    15 Gennaio, 2008 - 17:48
  46. Sumpontcura

    A fine anni cinquanta il cardinal Lercaro fece suonare a morto le campane della diocesi di Bologna, in segno di lutto per la sentenza di condanna del vescovo di Prato, mons. Fiordelli…

    15 Gennaio, 2008 - 17:55
  47. Leopoldo

    Leggo: Il Papa ha annullato la visita dopo le tensioni all’università; dissenso libero ma il Pontefice è molto amareggiato.
    Che grande colpo di teatro! Chi non si straccerà ora le vesti di fronte a una così terribile violazione della libertà di pensiero?
    Via su, non esagerate, leggetevi, se non lo avete ancora fatto, che cosa ha scritto Marcello Cini.

    http://www.aprileonline.info/5852/la-lettera-di-marcello-cini

    Ovviamente mi aspetto che, nello spirito di tolleranza qui tanto invocato, Cini venga invitato ad aprire l’anno accademico alla Cattolica. Penso che lui ci andrebbe senza paura della protesta di qualche ragazzo convinto che la matematica è un linguaggio di Dio.
    E per favore, smettiamola di insultare le persone.

    15 Gennaio, 2008 - 18:10
  48. Sumpontcura

    A Leopoldo: un invito a Cini per l’inaugurazione dell’anno accademico alla Cattolica? Ma è una splendida idea! Per l’occasione ci potrà rispiegare, col garbo che lo contraddistingue, che esiste una scienza borghese (bleah!) e una scienza proletaria, appannaggio della meravigliosa Unione Sovietica e frutto diretto delle lezioni del Piccolo Padre, che – come è noto – era un grande teorico della scienza (oltre che un grande linguista, il massimo fra gli economisti, er più degli architetti, eccetera eccetera eccetera). Te lo sei letto il fondamentale suo saggio (di Cini, intendo, non del Piccolo Padre) dal titolo “L’Ape e il Comunista”? Docenti e studenti della Cattolica potrebbero, in questo modo, rinfrancarsi lo spirito: niente di mezzo che una buona freddura, come intervallo fra un esame e l’altro.

    15 Gennaio, 2008 - 18:29
  49. Sumpontcura

    Leopoldo, posso aggiungere che di persone convinte che la matematica è un linguaggio di Dio ne conosco diverse? Una fra tutte, che lo ha messo anche per iscritto: Galileo Galilei.

    15 Gennaio, 2008 - 18:32
  50. raffaele.savigni

    Ho letto ciò che ha scritto Cini, e non lo condivido per nulla: riflette un fondamentalismo scientista ed un laicismo che credevo superati (anche se in televisione ieri sera parlava in modo pacato e garbato). L’esclusione della teologia dalle Università pubbliche è stato un grave errore compiuto dai Governi postunitari (a dire il vero col tacito consenso dei settori più conservatori della Chiesa, ai quali faceva comodo avere il monopolio della teologia nelle Facoltà ecclesiastiche). Solo liberali intelligenti come Bonghi si opposero (come ricordava Scoppola).Mi sembra preferibile la situazione delle Università tedesche, nelle quali scienziati, filosofi, teologi dialogano tra di loro.Inviterei Leopoldo a leggere il testo che il papa avrebbe dovuto leggere in Università: dice chiaramente che voleva imporre verità precostituite agli studiosi, ma sollecitare domande che allargassero gli orizzonti.Aggiungo che se avessi una figlia che contesta il papa come stanno facendo i laicisti romani le direi chiaramente che è una prepotente, e la inviterei a leggere prima per intero i discorsi del papa sul tema.
    Mi sembra comunque eccessivo proporre di suonare le campane a morto… Sinceramente non ho nostalgia del vescovo Fiordelli, che avrebbe dovuto esprimere la posizione della Chiesa senza dare l’impressione di offendere le persone (anche se la cosa non avrebbe dovuto avere rilevanza penale: infatti fu giustamente assolto).

    17 Gennaio, 2008 - 9:10
  51. La tolleranza!!!???
    che cosa è?
    Un dato meramente soggettivo!

    Quando si è costretti a chiedere tolleranza,
    vuol dire che
    non c’è piu’ il rispetto,
    non c’è più la capacità all'”ascolto” dell’altro,
    non c’è più la capacità di accogliere le diversità dell’altro.

    La tolleranza è soltanto l’ultima maschera borghese…….

    17 Gennaio, 2008 - 9:21
  52. Massimo D

    Sarebbe veramente auspicabile che anche nelle università italiane vi fossero cattedre di teologia, come accade in molti altri paesi. Sarebbe un bell’esercizio di laicità, che farebbe evolvere questo paese. Ma mi pare una pia illusione: non lo vorrebbero certo i laici(sti) e i positivisti, ma non lo vorrebbe in primo luogo la Chiesa, visto che ai docenti dovrebbe essere garantita quella libertà di insegnamento che forse risulterebbe… un poco scomoda. Diciamo che romperebbe il monopolio.

    21 Gennaio, 2008 - 16:01
  53. raffaele.savigni

    Massimo, proviamo a chiedere le cattedre di teologia: poi vediamo chi ci sta e chi no. Io credo che Ratzinger ci starebbe.

    21 Gennaio, 2008 - 18:37

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