La Sapienza come Sarajevo e Beirut

Il papa rinuncia alla visita alla Sapienza per le proteste e il timore di violenze. Mi chiedono se ci sono precedenti. Rispondo che in Italia no, non ricordo che sia mai occorso un caso simile. Fuori d’Italia ce ne furono due nel 1994: a causa della situazione di guerra guerreggiata, papa Wojtyla fu costretto a rinviare le visite a Beirut e Sarajevo

99 Comments

  1. Beh, qualcosa di simile era successo nel ’23, con gli squadristi che impedirono le lezioni di Calamandrei. Ma, obiettivamente, questo è peggio.

    15 Gennaio, 2008 - 18:17
  2. Mattia

    Avevo intenzione di aggiungere un commento abbastanza duro…soprattutto dopo averne letto un altro, qui in questo blog, assurdo…Ma scenderei allo stesso livello di coloro che vogliono insegnare agli altri cos’è la tolleranza, pur non sapendo cosa significa…Sono amareggiato, triste, sbalordito, meravigliato…Non posso fare altro che esprimere la mia più totale solidarietà, il mio più sincero affetto a Papa Benedetto…ricordandogli (anche se penso non ce ne sia bisogno) ciò che ha detto a tutti noi appena eletto: “Nella gioia del Signore risorto, fiduciosi nel suo aiuto permanente, andiamo avanti. Il Signore ci aiuterà e Maria sua Santissima Madre starà dalla nostra parte”.

    15 Gennaio, 2008 - 18:32
  3. Che vergogna! Come docente universitario ed italiano all’estero mi vergogno profondamente per lo stato pietoso dell’universita’ italiana. Oggi abbiamo veramente toccato il fondo.

    15 Gennaio, 2008 - 18:33
  4. È certo triste che in nome della libertà si tolga la libertà…

    15 Gennaio, 2008 - 18:47
  5. Come ho già commentato ieri alle 14.41
    riconosco al Pontefice di essere un uomo veramente libero.

    Pensavano di farne una questione politica?

    Lui ha scelto.

    Continuo sempre a dire che Ratzingher, non si crea problemi,
    lui tira dritto per la sua strada,
    il “politically correct” non fa parte del suo vocabolario, anche perchè non esiste in un discorso di fede.

    15 Gennaio, 2008 - 19:08
  6. Clodine

    Quanto sta accadendo è di una gravità INAUDITA un andare a ritroso un grande crollo che lascia un vuoto sconsolato! Ci sembrava che i tempi della “Gaia Scienza” fossero un lontano ricordo, e invece assistiamo di nuovo a questa “caduta mortale” , quasi un ripiombare nella notte del nichilismo! E’ in momenti come questi che dobbiamo sostenere il Santo Padre. Mi rivolgo ai teologi, ai media ai giornalisti, a tutti coloro che possono farsi interpreti di questo evento sconvolgente.

    ( e pensare che volevo sotrarmi dall’ intervenire, ma non si può tacere )

    Saluto tutti

    15 Gennaio, 2008 - 19:12
  7. Ringraziamo i “docenti”, ringraziamo quelli che nel ’68 urlavano “Cloro al clero” e che oggi si trovano in posti di responsabilità. Ringraziamo i giovani indottrinati che evidentemente hanno un pensiero unico e rischiano di ascoltare – orrore! – un vecchio professore di Teologia, un intellettuale che ha pubblicato una ventina di libri. Se per loro la religione è “oppio dei popoli”, perché temerlo? Perché, se la cultura accoglie tutto visto che è prodotto dell’uomo per tutti gli uomini, non c’è il diritto DI UN UOMO a dire quello che pensa? Quale laicità viene danneggiata da un Papa, erede di un altro Papa che ha fondato “La Sapienza”? Quale danno, quale problema?
    Siamo all’anticlericalismo più stupido e becero, quello di gente che evidentemente sogna ancora il 18 politico e altre amenità. Sui libri a studiare, e imparare a rispettare le idee altrui. Senza ghetti e “scienziati” che abbiamo visto quanto lo siano… che tristezza.

    Per Luigi: A Sarajevo c’era la guerra, appunto. Qui no. Ed è ancora più drammatico il tutto.

    15 Gennaio, 2008 - 19:14
  8. Luigi Accattoli

    Il mio benvenuto a Slowhand e Angelo Bottone e il mio bentornata a Clodine! Mia tristezza anche per essere stato alunno e per essere un laureato della Sapienza.

    15 Gennaio, 2008 - 19:24
  9. Leopoldo

    Secondo me si sta caricando di troppa importanza la protesta degli studenti, non di tutti ovviamente, e la lettera degli scienziati.
    Certamente, protesta e lettera assumono un rilievo diverso e appaiono più gravi di quanto effettivamente non siano, almeno per me, alla luce della rinunzia del papa.
    Io sono convinto che lettere e manifestazioni di sdegno potevano esserci risparmiate, forse potevano risparmiarci anche l’invito al papa ma non è certamente un discorso in più o in meno che può servire a dare o togliere importanza o visibilità a un uomo come Ratzinger.
    Siccome l’unico commento su questo blog che si discosta dagli altri è il mio, debbo supporre che Matteo ce l’abbia con me quando parla di intervento assurdo e di livello a cui non vorrebbe abbassarsi (?).
    Francamente continuo a non capire perché non si possa riuscire a fare una discussione anche accesa senza attaccare il proprio interlocutore.
    Per me il papa ha rinunziato ad andare alla Sapienza anche perché sapeva che così avrebbe ottenuto il massimo risultato (delegittimare la tanto vituperata e oscurantista cultura aconfessionale) con il minimo sforzo. E non ha “tirato dritto per la sua strada” come qualcuno aveva preconizzato in questo blog. Qual’è il problema?
    E comunque, a scanso di equivoci, una volta invitato il papa, io non avrei mai cercato di impedirgli di parlare in occasione dell’apertura dell’anno accademico, salvo il sacrosanto diritto di esprimere il mio eventuale dissenso su ciò che avesse detto.
    Infine, io penso che la reazione all’invito al papa sia anche conseguenza dell’ipertrofia vaticana (io la vedo così) e dell’aria di scontro frontale che si sta diffondendo fra i cattolici e coloro che cattolici non sono su alcuni temi cruciali, con responsabilità che non stanno tutte da una parte.

    15 Gennaio, 2008 - 20:48
  10. Mattia

    Mattia, per la precisione…e per essere ancora più precisi non mi pare nè di averla attaccata, nè di aver voluto iniziare un dialogo con lei…

    15 Gennaio, 2008 - 21:00
  11. Clodine

    Io l’ho presa alla Gregoriana , la mia , dott Luigi ma ho un profondo rispetto per qualunque luogo che promuova cultura e capacità di pensare in modo critico e con la propria testa.

    Invece si assiste con sempre più frequenza ad una incapacità di “pensare”:

    Pensano con la testa degli altri, questi studenti, -strumentalizzati da docenti motivati da chissà quale velleità- in una sorta di “pensiero pensato”, come in un collage assorbono come spugne dal pensiero altrui e sono convinti di esprimere il loro di pensiero .

    In realtà non sono che teste vuote, rape che restan tali. Lo si evince da quanto sta accadendo, e provo rabbia .

    I grandi “pessimisti” della storia : Schopenauer, Feuerbach lo stesso Marx , lo stesso Nietzsche, inorridirebbero dinnanzi a questo scandaloso evento che segnerà una pagina nera della storia Italiana.

    15 Gennaio, 2008 - 21:06
  12. Benedetto è superiore alle miserevoli condizioni in cui versa l’italica “sapienza”. E’ superiore ai professori sessantottini e agli studentelli pseudo intellettualoidi che cercano di emularli.
    Un Paese in cui il dibattito è negato è un Paese morto. Oggi mi vergogno di essere italiano.

    15 Gennaio, 2008 - 21:31
  13. Francesco73

    Penso che questo incidente sia il frutto di tante cose.
    Anzitutto un clima da guerra guerreggiata su tutto ciò che inerisce le questioni anche lontanamente religiose.
    L’agenda rende i rapporti assai tesi, e inoltre c’è un’opinione pubblica laicista ancora infuriata per la sconfitta di due anni fa al referendum sulla Legge 40.
    Ne vedremo e sentiremo ancora delle belle, non facciamoci illusioni. E anche ai cristiani sarà richiesto molto giudizio, per vivere con gli altri in questa società, per costruirla insieme.
    Poi c’è il tema di come è stata organizzata la visita, penso male.
    E’ stata tutta una serie di gaffe e precisazioni, prima lectio magistralis, poi no, quindi l’occasione della visita alla cappella universitaria, poi l’enfasi sull’inaugurazione dell’anno accademico.
    Temo che il rettore ne esca piuttosto male, e i suoi detrattori hanno centrato l’obiettivo, anche in vista delle prossime elezioni per il rinnovo degli organi.
    Infine c’è il tema politico: non so i docenti, ma la sinistra “non partitica” che ha messo in piedi la protesta ha ottenuto un grande risultato di visibilità, e per loro è più che sufficiente, non puntando a costruire una forza “moderata” ma appunto a rappresentare istanze totalmente altre, totalmente identitarie e totalmente irriducibili;
    credo che anche il Vaticano ne esca bene, con un gesto responsabile e oculato;
    ne escono male, invece, malissimo, tutte le aree della sinistra classica, limitrofa e alleata per forza con i contestatori della Sapienza e – soprattutto – silente e balbettante sino a oggi pomeriggio, salvo stracciarsi le vesti dopo.
    Hanno rimediato una pessima figura, e direi quasi del tutto a prescindere dalle proprie colpe.
    Ma in politica è così, talvolta si è responsabili per il solo fatto di esistere in un dato momento.

    15 Gennaio, 2008 - 21:49
  14. Eufemia Budicin

    Anch’io, mi sono laureata alla Sapienza nel 1973, e allora c’era lo stesso clima di odio e intolleranza, accompagnato da violenze e omicidi. Ora per fortuna ci si limita a imbrattare i muri e lanciare urla indiane per festeggiare la vittoria (cito agenzia). Certo che se tutti quelli che ora si strappano le vesti, avessero parlato prima, forse avremmo evitato la figuraccia. Solo Rutelli si è esposto, gli altri a fare melina. Io penso che il papa abbia fatto bene, anche perchè se Gesù preferiva i pescatori ai professori, anche allora una ragione ci sarà stata.

    15 Gennaio, 2008 - 22:54
  15. L’accaduto è una vergogna, ma, sarei tentato di dire, una vergogna che fa chiarezza. Forse quel che ci mancava era una prova certa dell’intolleranza laicista. Ebbene, l’abbiamo avuta proprio “grazie” al fatto che Benedetto XVI sia stato praticamente costretto a riununciare. Se il Papa avesse deciso altrimenti—a parte le prevedibili e imbarazzanti conseguenze—gli intolleranti sarebbero stati sconfitti, invece hanno trionfato. Ma questa loro vergognosa vittoria serve a chiarire una volta per tutte che la libertà di opinione e la laicità della cultura—che della tolleranza non possono in alcun modo fare a meno—sono, con ogni probabilità, soltanto un pallido ricordo. Così almeno la finiremo con le ipocrisie: il credere comporta l’essere discriminati e zittiti.

    15 Gennaio, 2008 - 23:07
  16. Leopoldo scrive, – 15 Gennaio 2008 @ 20:48
    Siccome l’unico commento su questo blog che si discosta dagli altri è il mio, debbo supporre che Matteo ce l’abbia con me quando parla di intervento assurdo e di livello a cui non vorrebbe abbassarsi (?).
    ========================================
    In questo topic, non mi sembra che io abbia detto qualcosa di simile
    e se vai a ritroso quoi controllarlo,
    probabilmente ti riferisci a qualcun altro.
    come vedi se parlo a riferimento preciso
    ho buona cura di fare copia incolla come sopra.
    Lo so che sono passionale…. ma non esageriamo!!!!!
    sono pur sempre un essere umano….

    15 Gennaio, 2008 - 23:36
  17. Luigi Accattoli

    Buoni miei bloggers! Leopoldo aveva scritto Matteo dove voleva scrivere Mattia – e Mattia si era fatto avanti – Leopoldo non replicando mostrava di accogliere la correzione e di lasciar correre la polemica – tu dunque Matteo non hai più motivo di dolerti, io credo… uniquique suum come direbbe Gian Maria Vian: a ciascuno il suo, senza offesa!

    16 Gennaio, 2008 - 0:40
  18. A proposito di Unicuique suum…
    L’Osservatore di oggi 16/01 ha articoli splendidi, non solo quello di Giorgio Israel su Ratzinger e Galileo, ma anche quello di Facchini – bellissimo per capire come in un uomo vivano fede e rigore scientifico – sono disponibili sul sito del Vaticano.

    16 Gennaio, 2008 - 0:43
  19. Provo una tristezza raggelante, un senso di incomprensione e di estraneità che mi spaventa.

    16 Gennaio, 2008 - 0:57
  20. Caro Luigi,
    qualche amico della Sapienza mi ha fatto notare che i fanatici in questione sono né più né meno quelli che periodicamente contestano un po’ tutto. Un manipolo di sfaccendati, per lo più figli di papà fuori corso. Questi stessi amici mi hanno rivelato di essere rimasti sconcertati dallo spazio e dal peso che quotidiani nazionali come Repubblica e Corriere hanno dato alla lettera di 67 semisconosciuti (su qualche migliaio di professori) e alle proteste di poche decine di studenti. Insomma, forse il bias anti-Benedetto della grande Stampa Laica ha giocato un suo ruolo. Il Corriere ha saggiamente, ma forse troppo tardi, fatto marcia indietro affidandosi ai suoi editorialisti di punta, ma l’edizione on-line (come le facevo notare proprio l’altro giorno) era un manifesto pro-fanatici. Ecco, io temo che la situazione sia un po’ sfuggita di mano a chi voleva creare i soliti titoli contro il Papa. Forse quei quattro gatti che ci sono a ogni occasione si sarebbero potuti ignorare o controllare. Lei che è al Corriere e che ha visto l’atteggiamento dei suoi colleghi che ne pensa?
    Cari saluti

    16 Gennaio, 2008 - 2:15
  21. PS: conterà il fatto che di questa vicenda nei giorni scorsi non si sono occupati i vaticanisti?

    16 Gennaio, 2008 - 2:18
  22. fabrizio

    Concordo con l’analisi di Harry, e mi unisco alla tristezza di tutti gli altri.

    16 Gennaio, 2008 - 8:51
  23. raffaele.savigni

    Ciò che è accaduto è il frutto di un’alleanza tra una lobby laicista che gioca a mettere sempre in cattiva luce il pontefice (come si è potuto lasciar credere sui giornali, senza verificare le fonti, che il papa avesse davvero considerato giusto il processo a Galileo?), e che forse voleva far fuori il rettore, ed una sinistra antagonista ignorante e becera, che vuole impedire il dialogo tra laici e cattolici (nel PD ma non solo). Credo che la sinistra storica debba rompere definitivamente i legami (già in crisi) con questa sinistra antagonista (ha ragione Francesco73: la sinistra “diessina” ne esce male, al di là delle sue responsabilità, perchè non ha capito subito dove si andava a parare).Coi violenti non si discute: si rompono i rapporti e se necessario si chiama la polizia per far sgombrare il Rettorato. O vogliamo un nuovo ’77? Io ricordo quel clima terribile all’Università di Bologna: fu permesso ai prepotenti di occupare intere Facoltà per due mesi, poi si arrivò ai “farri di marzo”.

    16 Gennaio, 2008 - 9:17
  24. raffaele.savigni

    Scusate: “ai fatti di marzo” (con l’uccisione di uno studente durante uno scontro con la polizia).

    16 Gennaio, 2008 - 9:18
  25. A Subiaco Ratzingher ha affermato:

    “Dovremmo, allora, capovolgere l’assioma degli illuministi e dire: anche chi non riesce a trovare la via dell’accettazione di Dio dovrebbe comunque cercare di vivere e indirizzare la sua vita veluti si Deus daretur, come se Dio ci fosse.”

    è normale che le teste più critiche de La Sapienza, democraticamente manifestino nei confronti di un uomo che ha una visione cosi’ particolare dell’uomo

    buona giornata – matteo

    16 Gennaio, 2008 - 9:21
  26. Luigi Accattoli

    Da don Vinicio Albanesi – che abbiamo già conosciuto per altra sua lettera al papa, riportata in un commento di Marta Paolo al post “Che spreco quando una maestra lascia”, del 7 gennaio – avevo ricevuto ieri questo messaggio che non avevo avuto il tempo di pubblicare prima che Benedetto XVI facesse ciò che gli veniva consigliato:

    Caro Padre, non vada all’università della Sapienza giovedì prossimo. Il primo motivo è perché non la vogliono. Vada altrove, come fece Gesù, quando lo respinsero. Non se ne abbia a male. In fondo la Chiesa, da sempre ha subito opposizioni, anche molto cruente. La sua visita poi sembra sia stata pensata non proprio per nobili sentimenti: rischia di diventare uno spot gratuito, comunque vada. Inoltre non si lasci impressionare dai cosiddetti scienziati che hanno sottoscritto l’appello contro la sua visita. Tra loro c’è pure qualche trombone che, in nome della scienza, non ammetterà mai e poi mai di essersi sbagliato. Citano in continuazione Galileo e Giordano. Mai che citassero errori, vittime, atrocità pure perpetrate in nome della scienza. Si sono autoimmunizzati per le scoperte e per le sciocchezze. Giovedì vada a trovare qualche povero cristo, ammalato o sofferente. Non dia retta a chi le suggerisce di non cedere: cadrebbe nella trappola dei poteri. Non è un’umiliazione: è un guardare ai piccoli, perché di “loro” è il regno dei cieli.
    Don Vinicio, parroco di campagna

    16 Gennaio, 2008 - 9:29
  27. Leopoldo

    Su una cosa penso possiamo veramente essere tutti d’accordo. Chi esce male anzi malissimo da tutta questa vicenda non è il papa, bensì l’università.
    Poi voglio chiarire il mio dissenso rispetto agli appellativi piuttosto forti, ma chiamiamoli pure insulti, rivolti agli studenti che hanno manifestato contro l’invito al papa.
    Vi faccio un esempio pratico, così magari riesco a spiegarmi meglio.
    Io ho una figlia che studia alla Sapienza e che, non volendo seguire l’esempio dell’orgoglioso Ferrara, cerca di laurearsi quanto prima.
    Ora, mia figlia ha fortemente criticato il comportamento degli studenti che hanno manifestato, ma immaginate come avrei potuto sentirmi io leggendo le parole che sul blog sono state dette se lei fosse stata una di quegli sfaccendati, pseudo-intellettualoidi e altro che qui non ripeto.
    Amici, le parole sono pietre, specie quando non ci si limita a dirle ma le si scrivono in un blog pubblico. Non è denigrando l’avversario che si rafforzano le proprie ragioni.
    E poi, sono ragazzi che a volte non hanno neppure venti anni. Meglio loro, che almeno credono in qualcosa, magari sbagliando, di quelli che restano indifferenti a ciò che accade nel mondo, di bene o di male.

    16 Gennaio, 2008 - 9:31
  28. Clodine

    Matteo, questo piccolo stralcio che riporti, non è che una piccolissima parte dell’intevento del papa. Certamente, ciascuno poi trae le conclusioni che meglio crede, rintracciandovi ciò che VUOLE rintracciare!

    Cosa volevano significare con queste parole il Teologo Ratzinger se non che la religione non è soltanto -come si riteneva superficialmente nell’illuminismo- un inganno dei preti, una grande illusione ma, in un concetto più profondo, che inizio centro e fine di ogni religione è l’uomo stesso.

    Per cui ciò che nel credere in Dio è PREDICATO -intelligenza, sofferenza, amore, morale – deve diventare di nuovo SOGGETTO, affiché Dio e l’Uomo diventino una cosa sola. Mentre invece assistiamo, ogni giorno più impotenti ,allo squallido gioco in cui l’uomo tende sempre più a negare Dio e ad onore a se stesso.

    16 Gennaio, 2008 - 9:51
  29. … mi astengo da altre supposizioni e possibili “retroscena” (che pure forse darebbero un quadro più completo e onesto).

    Mi resta l’amarezza di costatare quanto sia brutta, nel senso che “produce bruttezza”, la mancanza di libertà nei cuori delle persone, prima che fuori “nel sistema” (come si diceva nel ’68)… un cuore libero (laico, laicista o vattelappesca) non creerebbe tutto sto casino nè – e questo è il lato più sconcertante – lo avallerebbe con il suo silenzio e con la sua indifferenza.

    Mi interrogano di più quelli che non sono riusciti a prendere per le orecchie i 67 “scienziati” e i “due gatti due” dei collettivi di Lettere (da cui nasce, si dice, il dissenso originario). O quelli che non hanno voluto farlo. O quelli che, forse, davverro, non hanno potuto.

    Dopodichè continuo a pensare che più l’incontro tra storie e persone differenti si trasforma in superficiale ma esplosivo scontro ideologico (e qui la responsabilità i cattolici non posso solo addebitarla) occasioni per cose del genere si moltiplicheranno.

    E in questo senso sono d’accordo con l’invito di don Vinicio: Santità, si scuota i calzari e vada altrove. Punto e basta.

    16 Gennaio, 2008 - 9:58
  30. Caro Tornielli,
    essendo suo assiduo lettore, so bene che se ne è occupato, ed egregiamente. La mia battuta si riferiva al Corriere, sul quale mi sono stupito di non vedere che della vicenda si occupasse Luigi, i cui toni sono mooolto diversi da quelli utilizzati dai suoi colleghi.
    Saluti

    16 Gennaio, 2008 - 10:23
  31. marta paola

    Don Vinicio riesce sempre a riconciliarmi con tutto,
    grazie Luigi per questa nota.

    P. S. A proposito del parroco di campagna…

    Colloquio con Don Vinicio Albanesi – Presidente della Comunità di Capodarco – di una certa Evangelisti

    Dalla parte dei deboli: i 40 anni della Comunità di Capodarco

    La Comunità di Capodarco compie quarant’anni da quando Don Franco Monterubbianesi, con un gruppetto di disabili, andò ad abitare, nel Natale del 1966, in una “vecchia villa abbandonata” di Capodarco, frazione del comune di Fermo, nelle Marche. Don Vinicio Albanesi presidente della Comunità di Capodarco, incontrato quest’estate nelle Marche, mi ha raccontato di lui e della sua esperienza romana, come studente alla Gregoriana, come parroco a Montesacro e come punto di partenza della Comunità di Capodarco a Roma, assieme ad Augusto Battaglia e Carlo Borgomeo. Nel 1973, nel quartiere Statuario, perché pianeggiante e vicino al Raccordo Anulare, nel territorio sud-est di Roma, nasce questa seconda sede con una rete di servizi sociali impegnati su handicap fisico e mentale, minori in stato di abbandono, disagio giovanile, tossicodipendenza, famiglie a rischio, immigrazione, nomadi.
    In questi anni la comunità ha creato progettualità, strategia, professionalità. Ha lavorato con e nelle reti territoriali per
    una crescita in sinergia con soggetti pubblici e privati. Fedeli al modello Capodarco, fondato sulle capacità di elaborare e gestire modelli ed esperienze nel campo della lotta all’esclusione; far si che le persone siano soggetti attivi della loro crescita; rendere il lavoro uno strumento di emancipazione, cooperazione sociale ed organizzazione aziendale; arricchire il volontariato ed il servizio civile di un valore aggiunto.
    Ricorda sorridendo Don Vinicio: “Quando è uscita la legge del ‘72 sull’obiezione di coscienza, ci siamo precipitati
    al Ministero della Difesa per manifestare la nostra disponibilità nel metterla in pratica. Abbiamo la convenzione n. 1.
    Eravamo in contatto con Basaglia a Trieste, con il gruppo Abele a Torino, con il gruppo di piazza Trento e Trieste a Bologna, con Don Antonio Mazzi a Verona.
    La comunità di Roma era la comunità di punta. Fummo riconosciuti come centro di recupero medico-sociale, articolato in comunità alloggio. Al convegno su I mali di Roma nel 1974, organizzato dalla diocesi romana, noi c’eravamo con la nostra battaglia, l’obiezione di coscienza, l’integrazione scolastica, la deistituzionalizzazione degli handicappati.
    Abbiamo lavorato con la Caritas italiana, siamo stati tra i fondatori del MOVI (Movimento Volontari Italiani) e determinanti nel far nascere nell’82 il CNCA (Coordinamento delle Comunità di Accoglienza) di cui sono stato presidente dal 1990 al 2002.
    Nel 1985 un prete dell’Ecuador è venuto in Italia per trovare aiuti ed ha chiesto alla Comunità di Capodarco di insegnargli a fare la comunità per e con i diversamente abili. Nel ‘92 il Movimento di Capodarco si è dato anche una dimensione internazionale costituendo la CICA (Comunità Internazionale di Capodarco), impegnandosi a lavorare a beneficio dei gruppi sociali più emarginati, con particolare attenzione alle persone portatrici di handicap nei Paesi in via di sviluppo.Attualmente la CICA è presente ed interagisce organicamente in Ecuador, in Guatemala, in Albania, Kossovo, Brasile, Guinea Bissau, Camerun”. Mi saluta Don Vinicio concludendo così: “I quarant’anni di storia, esperienza e coscienza ci permettono di dire qualcosa di utile. Non siamo gli unici depositari di verità. Il nostro contributo è uno tra molti ma è frutto di sincerità e impegno”.

    16 Gennaio, 2008 - 10:41
  32. Sandro

    Bella davvero la lettera di don Vinicio riportata da Luigi.
    Oggi mi sono fatto un giro web sulle prime pagine dei maggiori giornali esteri: di questa polemica nostrana non c’è traccia, neanche un titoletto. Personalmente penso che l’attenzione che i media nostrani dedicano al Papa e ai vescovi sia al limite dell’ossessivo: riportano spezzoni di discorsi (quelli più “politicamente” rilevanti) per imbastirci fiumi di commenti. E questa parola “laicità”.. quanti discorsi, quanti esercizi retorici, quanti “pontefici” laici si inalberano in difesa di questo concetto. Basterebbe rileggersi il volumetto “Ragione e fede in dialogo” (ed. Marsilio) che riporta il famoso confronto Habermas-Ratzinger per capire che anche il Papa ha a cuore un concetto sano di laicità.
    Sono d’accordo con quanto scriveva Luigi in qualche post precedente: c’è troppa attenzione mediatica sul Papa meno sui contenuti della fede (anche fra i cattolici, almeno in Italia).
    Sull’episodio della Sapienza? Una pagina molto triste per la cultura italiana.

    16 Gennaio, 2008 - 10:44
  33. agnuska

    Chi ha fermato il papa?
    I fatti di questi giorni alla “Sapienza” ripropongono un copione logoro. Come laureata, militante nei collettivi studenteschi e ricercatrice dell’ateneo romano lo ricordo bene: il papa invitato dal rettore, pochi studenti che strillano, pochissimi prof. che s’indignano…
    Ma ci sono due novità sensazionali: la prima è che tutto questo è sulla prima pagina dei giornali italiani ormai da qualche giorno, la seconda è che il papa decide di non andare. Accattoli, lei che vede contestato il papa ovunque vada per il globo e ci ricorda che prima d’ora l’aveva fermato solo la guerra, si è fatto un’idea sulle cause della sua rinuncia?

    16 Gennaio, 2008 - 11:26
  34. Luigi Accattoli

    Il mio benvenuto ad agnuska, a cui mi lega la laurea nella stessa università! Il papa ha rinunciato perchè aveva la certezza che sarebbe stato contestato dentro e fuori l’aula magna del Rettorato da quel piccolo gruppo che aveva ottenuto l’autorizzazione a essere presente. E soprattutto perchè – secondo i servizi di sicurezza – la sua presenza all’università sarebbe stata presa a pretesto per manifestazioni verosimilmente violente in città.

    16 Gennaio, 2008 - 12:39
  35. Mattia

    “immaginate come avrei potuto sentirmi io leggendo le parole che sul blog sono state dette”…Si immagini lei, come ci possiamo sentire noi cattolici per l’ennesima offesa a Papa Benedetto…certo, ho letto e sentito reazioni esagerate, ma forse questa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso…a volte non si riesce a porgere l’altra guancia…

    Straordinario il calore che si è stretto intorno a lui nell’Aula Paolo VI…”Grazie per la vostra presenza e la vostra simpatia, allora andiamo avanti insieme”…

    16 Gennaio, 2008 - 14:17
  36. … possiamo dire che l’inutile adunata richiesta da Ruini è un autogoal? Vabbè, lo dico io… stavo lì che aspettavo. Non avevo dubbi.

    16 Gennaio, 2008 - 14:35
  37. Mattia

    No vabbè…per una cosa saggia che dice….

    16 Gennaio, 2008 - 14:37
  38. “offesa a Benedetto”… ma qui il vero punto non è il Papa. E’, purtroppo, il casus belli.
    IO, come cittadino, sono offeso da chi dice che le mie motivazioni religiosamente fondate non devono trovare spazio nella società civile e nella cultura.
    Certo, non faccio una macchina migliore perchè sono credente, nè ne so di più di algebra, nè è detto che sia un commerciante migliore. E queste ragioni di cui sono portatore non devo imporle con la forza, ma convincere con la ragione della loro validità.
    Ma non voglio che nessuno mi tolga il mio diritto alla piena cittadinanza in quanto credente.
    Peggio: qui si toglie dalla piazza civile ogni motivazione che sia trascendente, che non sia misurabile. E a me fa paura, perchè nè la libertà, nè l’uguaglianza, nè la fratellanza umana sono quantificabili e sono difficilmente dimostrabili scientificamente.

    16 Gennaio, 2008 - 14:50
  39. Mattia

    Con “l’ennesima offesa a Papa Benedetto” ovviamente intendevo dire anche tutto quello che egli rappresenta, e quindi noi cattolici…. 🙂

    16 Gennaio, 2008 - 15:00
  40. In questo caso sono del parere che la marchiana manifestazione di intolleranza superi ogni considerazione sulla laicità e sull’eccessiva ingerenza della Chiesa. In questo caso, con la testa sulle spalle, mi considero “senza se e senza ma”.

    16 Gennaio, 2008 - 15:19
  41. Caro Luca, mi pare che anche tu ti avvii ad affrontare la costituzione di sezioni PD nella tua zona, e se non sbaglio ci sei conivolto.
    Con che spirito la affronti? Io sono molto stanco…
    Non pretendo grandi risposte, e soprattutto mi scuso nel l’argomento politica in senso stretto fosse “tabu” per il blog.

    PS. Mattia – le tue parole mi hanno fatto scattare la molla, ma non preoccuparti, le ho usate come pretesto – ho capito cosa intendevi.

    Grazie a tutti

    16 Gennaio, 2008 - 15:26
  42. Confermo… ma posso risponderti in privato? Dico solo che non ne sono affatto pentito anche se c’è fatica.

    16 Gennaio, 2008 - 16:44
  43. … sì, Luca>/b> (se ti riferivi a me)… ma io in piazza S. Pietro, se posso, ci vado per l’Angelus… non per fare la controvoce grossa.
    Il Papa ha già la mia solidarietà.

    16 Gennaio, 2008 - 16:51
  44. scusate il grassettone…

    16 Gennaio, 2008 - 16:52
  45. La Sapienza VS Ratzingher

    Much Ado About Nothing
    (Shakespeare)

    16 Gennaio, 2008 - 17:01
  46. lazzaro

    Salute a tutti.
    Dopo avervi seguito per un po’, mi affaccio anch’io in questo blog.
    Sono un cristiano cattolico, con tutti i limiti personali che non mancano.
    Frequento la chiesa (luogo di culto) e so che quasi (ma anche senza quasi, specie se i presenti sono rapportati alla popolazione “ufficiale” della parrocchia) sempre è vuota. E questo mi stringe il cuore.
    Mi stringono anche il cuore certi atteggiamenti “interventisti” della gerarchia ecclesiale che intende imporre i precetti cristiani per legge e non ricorrendo all’amore e alla testimonianza.
    Tutta questa premessa per dire che l’atteggiamento di alcuni professori e di pochi studenti della Sapienza è la spia di un malessere più generale, sia in campo laico che cattolico, che fa seguito a quell’interventismo impersonato dal card. Ruini. Al quale non è parso vero di cavalcare l’onda della quasi generale (e giustificata) condanna di certi atteggiamenti “insipienti” che hanno indotto il Papa a non recarsi alla Sapienza. Una prova di forza (piazza San Pietro piena) che non giova ancora una volta alle chiese vuote.
    Per quanto possa valere, la mia vicinanza al Santo Padre è totale e convinta, ma penso che per Chi egli rappresenta sia più fruttuoso farsi “missionari” nella vita di tutti i giorni, amando il prossimo (“il vicinissimo”) e il meno prossimo.
    Non è facile, ma penso che sia la strada da praticare perché l’essere cristiano sia vissuto e non “manifestato”.

    16 Gennaio, 2008 - 17:54
  47. Lazzaro, non ti meravigliare, se qualcuno per caso avrà da ridire,
    se il tuo sentire non è cieco assenso….
    In previsione, mi fa piacere di un arrivo , che pone dubbi,
    dinanzi a tanti che vivono solo di granitiche certezze
    e a conferma di quanto rifletti,
    riporto brevissimo alcune parole del politologo Sartori su City di oggi:

    Sartori:
    “Abbiamo assistito a due mosse incaute: quella di invitare il papa all’inaugurazione dell’anno accademico, e quella di opporsi con tanta aggressività. (…) Sbagliato pensare che il Papa dovesse partecipare all’inaugurazione dell’anno accademico di un ateneo. Ma sbagliata ed incauta anche la polemica innestata dall’appello dei docenti (….) La religione viene vista spesso come invadente, ma tocca anche corde e sensibilità particolari, che non andavano scosse.”

    Il fatto in se ha travalicato un dato religioso, per diventare un fatto meramente politico.

    16 Gennaio, 2008 - 21:28
  48. Lessi una volta di un sacerdote di idee democratiche nella Spagna della Guerra Civile, che diceva più o meno “io sono contro i franchisti, ma dall’altra parte mi ammazzano”.
    Io mi sento un po’ così.

    16 Gennaio, 2008 - 23:38
  49. … lo dico a proposito dei tanti “ribrezzi” che sento sul nome di Ruini.

    16 Gennaio, 2008 - 23:38
  50. Luigi Accattoli

    Harry non te la prendere se non commento decisioni del mio giornale di cui non sono responsabile: è una linea che seguo da sempre, come sanno i veterani tra i visitatori. E scusami per il ritardo di questa risposta: sono giorni caldi per i poveri vaticanisti!

    16 Gennaio, 2008 - 23:58
  51. Luigi Accattoli

    Lazzaro benvenuto nel blog! Ti do il benvenuto con ritardo a motivo di questa buriana della Sapienza. Non lasciarti stringere il cuore da nulla: nè le chiese semivuote, nè le posizioni di Ruini. Parlane con il Signore come dice San Paolo e stai sereno. Quanto a Ruini, se davvero tanti problemi dipendono da lui lo vedremo tra poco, un mese o quattro e non sarà più vicario di Roma e non siederà più nel Consiglio della Cei. Ma io credo che le cose non stiano affatto così. Ruini è solo il più capace tra i nostri ecclesiastici, per quanto attiene alla presenza pubblica della Chiesa. Ma le condizioni per quella presenza sono oggettive e chiunque – Bertone, Bagnasco, Betori, Vallini (lo si dice come probabile successore di Ruini al Vicariato) – dovrà farci i conti. Quando dico che sono oggettive intendo dire che sono oggettivamente difficili. Sono un po’ i sentimenti che sopra esprimevano Luca Grasselli e Alessandro Canelli.

    17 Gennaio, 2008 - 0:15
  52. raffaele.savigni

    Credo anch’io che non sia il caso di tirare in ballo il solito Ruioni. Mi sembra piuttosto il momento di restare uniti nell’esprimere solidarietà al pontefice. Ciò che dice don Vinicoio è molto bello: l’essere credenti va anzitutto vissuto nella vita quiotidiana. Riempire le piazze non serve se non partiamo dalla nostra vita quotidiana, dalle nostre povere messe domenicali. Ma in certi momenti l’essere cristiani va anche “manifestato”.

    17 Gennaio, 2008 - 0:35
  53. Luigi,
    negli anni delPontificato di Woitila (CDF Ratzingher), è stato completamente sostituito tutto l’episcopato mondiale che era di nomina montiniana circa, e in quell’episcopato Montini che era un italiano, ha tenuno diverse “voci” diversificate e con grande caratura umana, mentre con il Pontificato Woitilano questo episcopato è stato riformato rappresentando soltanto “alcune voci”.

    E’ grazie all’episcopato Giovanneo-Montiniano e ai cardinali che esprimevano che si è avuto Giovanni Paolo II.

    Ovviamente, con l’episcopato riformato in toto, e che esprime l’attuale collegio cardinalizio
    si ha Benedetto XVI ed il suo immediato successore.

    E’ quasi un dato matematico.

    17 Gennaio, 2008 - 8:08
  54. raffaele.savigni

    Giovanni Paolo II ha nominato arcivescovi e cardinali anche Martini, Cé ed altri; ed ha inserito nel collegio cardinalizio anche grandi teologi come De Lubac. Negli ultimi anni, è vero, ha nominato vescovi di livello culturale spesso non elevato, e questo oggi si vede (evito ovviamente di fare esempi). Mi sembra comunque un po’ riduttivo ipotizzare scenari di progressiva restaurazione (allora sarebber tutta colpa dei vescovi e cardinali “montiniani” che senza accorgersene hanno nominato dei restauratori?). Mi sembra che sia cambiata la situazione generale (che non può non influire sulla Chiesa), e quindi anche i “segni dei tempi”: in un mondo pieno di fondamentalismi e di laicismi anche la Chiesa ne ha risentito, con polarizzazioni eccessive in un senso e nell’altro. Ma per chi crede non c’è solo il dato matematico: c’è l’opera dello Spiorito Santo, che soffia dove vuole e vede più lontano di noi. Quando Giovanni XXIII fu eletto venne considerato un “papa di transizione”, e il suo passato non faceva pensare ad un “rivoluzionario”; eppure ha allargato gli orizzonti della Chiesa. Perché non dare un po’ di credito anche all’attuale papa? E mi sembra presto per parlare del suo successore…

    17 Gennaio, 2008 - 8:57
  55. Clodine

    vedi Lazzaro, il fatto che le Chiese siano vuote non deve stupirti. Il Signore l’aveva capito che presto o tardi alcuni, nell’attesa, si sarebbero “addormentati”, e lo dice apertamente con la similitudine del servo che “non sa quando arriva il padrone”, delle “vergini stolte” le quali lasciano che la lampada si spenga…ed anche esplicitamente con il famoso :” quando tornerò troverò la fede?”.

    Le chiese sono vuote, ma non il cuore di chi crede:e siamo molti ancora, te lo assicuro!

    Nel porta a Porta di ieri abbiamo assistito non solo alla disfatta della scienza, ma al trionfo della stupidità. Se questi “scienziati” pensavano di umiliare il Papa, bhè, sono stati umiliati essi stessi.

    Sono bastate poche parole di Mons. Fisichella e il dibattito che doveva vertere sullo scontro tra ragione e fede si chiude, senza via di scampo. La fede come diceva Descares rappresenta “il caso eccezionale della regola generale dell’evidenza”, essa ha un contenuto oscuro, che va al di la della ragione.

    Dire che la teologia non è anch’essa una scienza, con tutta l’eredità Tomistica e il bagaglio di storia che si porta appresso è come dire che la terra è piatta ! Mi riesce più facile comprendere un ateismo scientifico, perché almeno lascia spazio al dibattito. Ma escludere a priori la teologia dal campo scientifico e investigativo, bhé..non ci sto!
    A questo prosito urgono delle domande: ” per valutare la fede dell’uomo c’è bisogno di svalutare le conoscenze scientifiche-matematiche della ragione e viceversa ?” Non credo!

    17 Gennaio, 2008 - 9:12
  56. non c’è bisogno di DARE credito al Papa,
    ce l’ha.

    Dalla mia altezza,
    se posso permettermi di guardare ad un passato ormai lontano,
    posso permettermi di vedere ad un futuro lontano,
    comunque dando atto alla storia per come si esprime attraverso gli uomini

    17 Gennaio, 2008 - 9:13
  57. … allora non tiriamo in ballo Ruini… poveraccio, non è mica il solo…

    ma caro Raffaele – e qui ci avvitiamo in una piccola divergenza ormai strutturale, con te come con Luigi e altri, mi pare – il “manifestare la fede” funziona un po’ diversamente dall’adunare i fedeli, slogan vigorosi (forse) inclusi… questa della manifestazione (con la scusa della solidarietà al Papa, che può essere dimostrata altrimenti) è tutta una nostra preoccupazione.
    E la spiegazione, per me, sta nella differenza tra Provvidenza e progetto.

    mi si conceda un lapalisse: io credo di dover (anzi, volere e potere) manifestare la fede in Cristo (se ce l’ho, perchè questo è un aspetto tutto da sviscerare, ogni giorno per tutti noi) ogni santa mattina che Dio ci dona.

    …A volte nei “luoghi comuni” (piazze incluse) si nascondono delle piccole antipatiche verità che facciamo fatica ad approfondire.

    E non mi tolgo affatto dal novero.

    17 Gennaio, 2008 - 9:29
  58. Clodine

    Ciao Moralista..ma che piacere ..hai visto? Volevo svignarmela ma, come si può di fronte a certe sfide.

    E’ vero, il povero Ruini è sempre messo in ballo. Chissà, forse non è malvagia l’ide a di manifestare solidarietà al Papa intervenendo all’Angelus in massa.

    Non perchè sia un atto dovuto , è che quanto accaduto è profondamente umiliante per un pontefice e penso sia un atto di carità, di bontà, il manifestare la propria adesione.

    Vedi Simone, io sto soffrendo in questo momento per il papa -e poi sai quanto sia critica, non ho fatto mistero del mio pensiero in merito – ma in questa circostanza si risveglia in me lo spirito di filiale affetto: come se qualcuno avesse schiaffegiato mio padre. La vivo in questo modo e, andrò..anche sotto il diluvio..

    17 Gennaio, 2008 - 9:52
  59. Strano!
    io non soffro per il papa,
    non è come un vescovo cinese nelle prigioni,
    e allora rimemorando le prime comunità, correrei a fare unità con gli altri cristiani a pregare per il papa.
    Il Papa sta bene, ha qualche acciacco dovuto all’età,
    deve governare la realta di una miliardata di cattolici che è la Chiesa e che soffre in varie parti del pianeta.

    In fondo La Sapienza era un appuntament in agenda.

    La Chiesa che deve gestire è qualche cosina di più…..

    e taluni che fanno….?????
    si stracciano le vesti per un caso “Sapienza”!!!!1
    Si sta perdendo il senso del reale e del vero lavoro che il Papa fa.

    17 Gennaio, 2008 - 10:17
  60. “chiese vuote”: se mi dite che sono quelle dei centri storici dove ormai non vive più nessuno, posso capire.
    Ma la mia esperienza è che non ho ancora trovato una chiesa definibile vuota a Bologna, indipendentemente dall’orario in cui si tenesse la messa festiva.
    L’avrò già detto, ma mi diverto a scherzare sul fatto che il locale più affollato di Bologna centro la Domenica sera è la Basilica di S.Domenico alla messa delle 22.00.

    17 Gennaio, 2008 - 10:28
  61. verissimo, Leopoldo, molto bello… non né dubitavo…

    certo, hai ragione Clodine… non bisogna dimenticare l’affetto filiale. Sono fin troppo duro.

    Ma, consentitemi, resta in me – dati certi precedenti italici – l’avversione per l’abuso della “piazza”… so che nelle intenzioni di tanti che abbracceranno il Papa ci saranno i tuoi sentimenti e quelli dei più qui. Ma… c’è un ma… e a volte bisogna anche esprimerli.

    17 Gennaio, 2008 - 10:37
  62. … il che ho scritto… sembra un lapsus… ma è solo un orrore ortografico 🙂

    17 Gennaio, 2008 - 11:11
  63. Luigi Accattoli

    Matteo vedo che già temi per il successore di Benedetto XVI: non ti basta un timore per volta? 

    Clodine è bello il tuo sentimento per il papa respinto.

    Matteo quel sentimento non l’avverti ma forse puoi sentire tristezza per il fatto che vi sia oggi chi non considera il cristianesimo degno d’amore, come si diceva nel titolo di un post del 12 dicembre.

    Moralista perché ti crucci se altri vanno a San Pietro? Nessuno ciò facendo ti toglierà la miglior parte che sarà di convincere qualcuno dei contestatori – o uno o una a loro somigliante – che il cristianesimo è degno d’amore. Tu obietterai: la manifestazione contraddice questo sforzo. No, io ti dico: per professione ho visto centinaia di manifestazioni a piazza San Pietro e non hanno mai avuto toni invadenti. Sarà così anche stavolta.

    17 Gennaio, 2008 - 11:33
  64. lazzaro

    Una precisazione che ho dimenticato di aggiungere al mio precedente messaggio: non conosco il gergo dei blog (post, topic, ecc.) e pertanto mi scuso se non lo uso. Imparerò.

    Per Luigi.
    Grazie del benvenuto. Conservo, ma non ce l’ho qui con me, un tuo testo che tempo fa ho scovato su Internet, sull’importanza, e la necessità, dell’impegno alla testimonianza del cristiano comune nella vita di tutti i giorni, vista quasi come conditio sine qua non per una nuova diffusione del messaggio cristiano nella società di oggi. E’ una mia “fissazione”, quella dell’impegno del cristiano comune, e l’aver trovato quel tuo testo è stata una conferma che mi ha dato sollievo. Penso che la Chiesa oggi abbia più bisogno di profeti che di moralisti.
    Nel mio piccolo, prego già tutte le mattine che tutta la Chiesa, dal Papa a me, siamo testimoni dell’amore e della misericordia di Dio.
    Se ho tirato in ballo Ruini (per il quale non ho manifestato alcun ribrezzo) è perché non condivido (si può dissentire?) l’impostazione del suo ruolo di Presidente della CEI, che privilegia, a me sembra, un approccio “istituzionale” (pare che il suo interlocutore sia il Parlamento italiano) a quello pastorale, rivolto al credenti.
    Penso che tu abbia letto la Nota della Cei seguita alla Conferenza di Verona. Io le ho dato una scorsa: ma a quali parrocchie si riferisce? Conosco abbastanza la realtà abruzzese: ci sono parrocchie senza parroci, senza vita ecclesiale, con le chiese semivuote. Conosco un parroco, del quale sono amico e che è davvero uno che crede, il quale, lo dice lui, ha il “creapacuore” perché si sente responsabile dell’indifferenza dei tantissimi della sua parrocchia che sono cristiani solo perché battezzati e che non si vedono mai in chiesa. Per questo vuole entrare in una trappa, ma il vescovo fino a oggi non glie lo ha permesso proprio perché non può privarsi di un parroco.
    Anche se mi rendo conto che mi sto dilungando troppo, lasciami ancora scrivere che questa carenza di sacerdoti rende necessaria una presenza partecipe e attiva, nelle parrocchie, dei cristiani comuni. Quod est in votis, tuoi e miei.

    Per Clodine.
    Non mi stupisco delle chiese vuote, ma il fatto mi addolora. Anch’io ricordo al mio amico prete, di cui sopra, la citazione fatta da te, ma ciò non toglie che vedere Dio solo, nel tabernacolo, lo ripeto, mi stringe il cuore.
    Non so se, rivolgendoti a Simone, hai pensato a me (non ho trovato alcun Simone nei messaggi precedenti). Se così è, ti posso dire che anch’io sono addolorato per come il Papa è stato trattato e anch’io lo sento padre, ma a volte (ma è possibile farlo?) ardisco non condivedere alcune sue iniziative. Ripeto: è possibile? Conservando sempre l’affetto filiale, io penso sia possibile dissentire con il proprio padre.
    Non abito a Roma e non posso andare in piazza San Pietro. Spero comunque che non ci sia il diluvio; ma staremo a vedere se il tuo affetto, e quello di tanti altri, per il Santo Padre sarà evidenziato come tale (è il mio augurio) o se invece la tua presenza ( e quella di tutti gli altri) sarà contrabandata come prova di forza (è il mio timore, spero infondato).
    Anch’io ho visto Porta a Porta e condivido il tuo giudizio su certi “scenziati”. Ma quello che non finisce di stupirmi è vedere ancora Ferrara, un cosidetto “ateo devoto”, che, come moltri altri, si fa paladino di valori cristiani, lancia moratorie e trova sponde in alto loco. Mi chiedo: ma dove sono i “nostri” profeti?

    Per il Moralista.
    Ovviamente sottoscrivo.
    Quando nel mio testo parlavo di moralisti, ovviamente non mi riferico a te, anche perché tu sei “il” Moralista.

    Per tutti.
    Scusate la “spataffiata”.

    17 Gennaio, 2008 - 11:41
  65. … se necessario spiegarmi, infatti non mi cruccio per chi va a San Pietro… anzi… c’è decisamente di peggio da fare in questi tempi, tipo andare a La Sapienza, per fare una battuta… (sono anche io laureato di cotale ateneo).

    Come anche Luigi ha già sottolineato altre volte, a crucciarmi sono certi pastori e le loro iniziative… ma diciamo che è un fatto personale…

    Un giorno mi toccherà sfidare Ruini a duello per difendere il mio onore 🙂

    17 Gennaio, 2008 - 11:43
  66. ma, cavolo, lazzaro, sei appena arrivato e hai già capito che sono “il” moralista… sei un grande.

    Mi sa che il Simone di Clodine sono… perchè il moralista ha anche un nome.

    Simone

    ps. cosa è una “spataffiata”?

    17 Gennaio, 2008 - 11:48
  67. lazzaro

    Per “il” Moralista.
    Scusami. Nonostante la mia “perspicacia”, non sapevo che ti chiamassi “anche” Simone.
    Scuse anche a Clodine.
    La “spataffiata” è un discorso troppo lungo.

    17 Gennaio, 2008 - 12:05
  68. allora sono una spacciatore di “spataffiate” anche io 🙂

    17 Gennaio, 2008 - 12:12
  69. Dunque dunque…quanti commenti! Anche io sul mio blog ne ho ricevuti diversi interessanti.

    Personalmente sono rimasto sorpreso da come questi Fsici firmatari (meno male che non tutti i Fisici sono così…!) abbiano potuto NON riuscire a cosultare le fonti ufficiali (il testo originario del Papa) ma si siano affidati a … wikipedia! Incredibile!!! Detto questo è detto tutto!

    Vorrei in ogni caso incollare uno stralcio di una lettera di maurizio Maggiani uscita domenica su Il Secolo XIX. Mi sembra significativa, soprattutto nel finale. Distruggere è facile, costruire è molto ma molto più difficile.

    Un caro saluto a tutti!
    Andrea Macco

    “Ho da fare una domanda urgente ai laici: ce l’avete un pensiero? E se ce l’avete, dov’è, qual è? Ciò che vi chiedo non è un pensiero contingente – come arrivo alla fine della giornata sano e salvo? – ma un pensiero forte che interpreti la natura della realtà e la sua ragione, la coscienza del mondo e degli uomini che agiscono nel mondo” (…)

    “A me risultano diversi pensatori viventi e pensanti, ma in altre lingue, e, soprattutto, non professanti laicità”. (…)

    “Non è che qui manchino i pensatori. Io ne conosco almeno uno: Benedetto XVI. (…) La dottrina cattolica romana è un pensiero forte, e quell’uomo lo sta rendendo ancora più forte nel confronto con la debolezza dei pensieri diversi. Meglio: nel confronto fasullo con pensieri che di fatto appaiono inconsistenti perché reattivi, enunciati per esclusione e negazione. A volte anche stupidi. Un esempio di pensiero stupido -ovvero privo di sguardo ampio e di intelligenza dello sguardo- è stato offerto l’altro giorno dalle menti di quei sessanta e più cattedratici della Sapienza che hanno chiesto di impedire a quel pensatore di parlare presso la loro università. (…), come se impedire di parlare a qualcuno fosse segno della lungimirante tolleranza che alberga nella consuetudine dei grandi pensatori. Come se non fosse interessante ascoltare ancora una volta cosa ne pensa del mondo il professor Ratzinger, che può essere giudicato in vario modo, ma mai denunciato come noioso. (…) Ciò che abita il diuturno pensiero di quell’uomo non è la legge 194 sull’aborto (…), ma un’idea della vita dell’uomo e del ruolo del libero arbitrio umano nel disegno divino generatore della vita. Elabora una teologia della politica perché riconosce il conflitto tra lo stato degli uomini e il piano divino sugli uomini. Ciò che chiede ai fedeli è una rivoluzione di immani proporzioni: la redenzione universale. Non sarà lui a vederla compiuta e nemmeno il suo successore, ma un pensiero forte ha uno sguardo abbastanza lungo da ritenere di scarsa importanza l’arco di una vita; un pensatore non ha ambizioni per sé, ma per il suo pensiero (…). A chi non piace questo pensiero, il compito e la responsabilità di elaborarne uno più forte, che non solo contrasti, ma crei (…)” (Maggiani, Il Secolo XIX, domenica 13 gennaio 2008, pag 15).

    17 Gennaio, 2008 - 12:24
  70. Clodine

    ..Quanti pensatori si sono susseguiti nella storia, caro Feyneman (hai un nome troppo complicato per me: sono zero in lingua straniera)

    Ehh…mio caro…scontri, parole, un’infinità di parole circa il “problema della verità”.

    La teologia da sempre si è dibattuta per difendere questa “verità” in una sfida continua all’ateismo scientifico e militante: dalle teorie di Schopenhauer, a Fuerbach..e Marx, ancora Freud Adler e Jung -con la loro “triade della psicologia del profondo”- e innumerevoli altri pensatori fino, ed oltre, il tragico epilogo prodotto dal pensiero nichilista di Nietzsche che porterà, di li ad una manciata di anni, alla caduta di ogni ideale e allo sfacello del nazismo! alle atrocità del nazismo.

    Purtoppo la fede tradizionale della chiesa è stata attaccata fin dall’llimunismo in nome della ragion critica. La Chiesa a sua volta ha difeso la fede in maniera altrettanto razionalistica, il che spesso l’ha messa sullo stesso piano dell’avversario. Anzi, il più delle volte ha sfruttatato la crisi della ragione a vantaggio della fede direi.

    Per cui -e qui non ci piove- tutte le prove o riflessioni dei più importanti scienziati o pensatori atei, del passato e attuali, sono sufficienti a rendere problematica l’esistenza di Dio, ma non sufficienti a rendere certa la NON esistenza.

    Il problema di Dio è a tutt’oggi un “problema” aperto!

    E di più : quell’uomo del patibolo, del Golgota, della croce, che è il simbolo del cristianesimo, ha sempre spaventato i detentori del potere. Quella croce, fece crollare l’esistenza del grande impero, non dimentichiamolo. Per contro: se le chiese non sono credibili nella loro prassi e tali sono, a quanto pare, chi potrà patrocinare in manira credibile la causa di Dio davanti agli uomini?

    E’ nella pratica che si verifica la fede in Dio.

    Penso che la Chiesa, in questi tempi, deve con tutta se stessa annunciare Dio, con l’insegnamento e la prassi, è necessario che tenga aperto questo problema di Dio nella storia degli uomini, per gli uomini, per rafforzare e risvegliare la fede in Dio.

    A quanto pare, visto il rifiuto nei suoi confronti, questo nostro papa teologo e pensatore di primo ordine e in prima linea spaventa evidentemente: si tende a tener lontano ciò che si teme ! Non credete? Io penso di si !

    17 Gennaio, 2008 - 14:10
  71. Clodine

    Sono stata “spatafiatte”, lo so..! O..moralista dai..e vieni a San Pietro…ma dai!! Anche questa è prassi..eh..è testimonianza!

    17 Gennaio, 2008 - 14:19
  72. Domenico

    Benedetto XVI è stato nominato vescovo e cardinale da Paolo VI. E si può notare che il Sacro Collegio voitilano non abbia trovato di meglio che eleggere Papa l’unico cardinale presente al Conclave non nominato da Giovanni Paolo II. Sarà un atto di auto-valutazione?
    Godo – allusione manzoniana – di queste dotte dispute.
    Ammiro lo scritto di don Vinicio Albanesi. Anche perchè onora la lingua italiana come fa il Papa pur essendo tedesco. Vedere il ‘mancato’ discorso pubblicato dal Vaticano
    http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/speeches/2008/january/documents/hf_ben-xvi_spe_20080117_la-sapienza_it.html

    Infine il Papa ha seguito il consiglio di don Vinicio. E non ha alimentato le dispute ulteriormente. Lui è un ex-professore ed è evidente che ama sedere e parlare tra loro, anche se quelli di Ratisbona dormivano e quelli di Roma sono “spoiled, self-indulgent brats who live in a Never-Neverland Where It Is Forever 1968” (secondo l’opinione di un blogger in vena di complimenti, che continua molto a proposito “The Mohammedans will silence them when it is convenient [= quando farà loro comodo]”). Però secondo me il Papa va poco nelle parrocchie, diversamente dai suoi predecessori. Non bisognerebbe dimenticarsi delle persone comuni, che con la loro pazienza sorreggono il mondo e in particolare la Chiesa.
    Non apprezzo l’appello del card. Ruini. La Chiesa non sta solo in Vaticano. Io, card. Nessuno, avrei detto: “Aiutiamo il Papa! Domenica tutti a messa in parrocchia e preghiamo per lui e per la Chiesa: ‘Venga il Tuo Regno! Signore, concedici di servirTi nella Tua pace'”.

    17 Gennaio, 2008 - 16:02
  73. Luigi Accattoli

    Domenico il suo appello mi piace molto e lo sottoscrivo! Esso non vale di meno per essere meno echeggiato: nel Vangelo Gesù attribuisce la massima importanza a ciò che avviene dentro di noi, o tra due o tre.

    17 Gennaio, 2008 - 18:47
  74. Luigi Accattoli

    Clodine non credo che non abbiano voluto il papa per timore. Conosco un poco quella sindrome tardo sessantottina che si è espressa al meglio in questi giorni, essendo che nel 1968 ero iscritto a quella università. Non lo temono, lo spregiano semmai, lo guardano dall’alto in basso ritenendo di sapere quello che fanno. Non è timore e neanche livore, ma lontananza siderale dalla realtà.

    17 Gennaio, 2008 - 19:03
  75. Esiste, ed occorre, una “terza via” nella testimonianza? Riuscissimo a scoprirlo, il blog di Luigi avrebbe d’un balzo scavalcato il limite del secolo.

    17 Gennaio, 2008 - 19:21
  76. Clodine

    Credo lei abbia ragione dott. Luigi.

    IL timore infatti è generato da una causa, da una una presa di coscienza, da un pensiero che rende vacillante una determinata certezza, la cui certezza, a sua volta, -dovrebbe- postulare una presa di posizione motivata dalla determinata convinzione che ciò che si pensa è giusto e verificabile -termine calzante visto il contesto- ma qui non c’è motivazione logica, da qualunque angolatura la prendi non c’è…

    il dispiacere più grande sa qual’è dott. Luigi: e constatare la mancanza di educazione alla riflessione, allo studio profondo di se stessi in primis, e degli eventi storici che hanno segnato uno spartiacque nella storia dell’umanità. Ecco trovo desolante la mancanza di preparazione degli studenti, una mancanza sia umana che formativa.

    Qualcosa s’è inceppato nell’insegnamento: se il prodotto sono questi giovani…c’è qualcosa che non va..

    17 Gennaio, 2008 - 19:45
  77. Iginio

    “Ciò che è accaduto a Roma il 15 gennaio 2008 è l’offesa più grave rivolta a un Papa da oltre un secolo. Ciò che rende più grave l’oltraggio è che questo sia avvenuto a Roma, sede bimillenaria del Papato e città “sacra” alla Cristianità, almeno fino al 18 febbraio 1985, data in cui il nuovo Concordato tra la Santa Sede e il Governo italiano cancellò l’art. I dei Patti Lateranensi che stabiliva che “in considerazione del carattere sacro della Città eterna, sede vescovile del Sommo Pontefice, centro del mondo cattolico e meta di pellegrinaggi, il Governo italiano avrà cura di impedire in Roma tutto ciò che possa essere in contrasto con detto carattere”.
    Riassumiamo i fatti. Il Rettore dell’Università “La Sapienza” ha invitato Benedetto XVI a partecipare, il 17 gennaio, alla cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico. L’Università romana è stata fondata da Papa Bonifacio VIII nel 1303 e, per oltre cinque secoli, fino al 20 settembre 1870, è stata l’università della Santa Sede. Oggi è una Università di prestigio mondiale in cui, uno sparuto gruppo di docenti (67 su 4.500) e di studenti (poche centinaia su 135.000) è riuscito a imporre, secondo la più pura tradizione giacobina, l’annullamento della visita papale.
    Le complicità della classe politica italiana, immersa nell’indifferenza e nel silenzio fino al 15 gennaio, sono evidenti. Il Presidente del Consiglio Romano Prodi piange lacrime di coccodrillo, esprimendo “tristezza” e “rammarico” per l’accaduto, ma il governo italiano nulla ha fatto per evitare che si giungesse a questa prevedibile conclusione. Tra i leader politici che hanno perso la voce nei giorni precedenti, c’è anche il capo dell’opposizione Silvio Berlusconi, che tardivamente oggi afferma che “la sinistra ha ferito l’Italia”.
    Il Papa, che esercita la sua sovranità sulla Città del Vaticano, non è un qualunque capo di Stato, con cui la Repubblica italiana mantiene relazioni diplomatiche, ma è considerato, non solo dai cattolici, la più alta autorità spirituale e morale del mondo intero, e viene invitato nelle più grandi assisi internazionali. L’Università è tradizionalmente luogo di ricerca, foro di discussione, sede di confronto intellettuale, ma nega la parola al Vicario di Cristo che adempie la sua missione. Benedetto XVI viene ricevuto ovunque, ma non può parlare in quella stessa Diocesi di cui è Vescovo e in cui nel 2000, anno del Giubileo, si è potuto impunemente svolgere un oltraggioso “Gay Pride”.
    Le ragioni dell’accaduto sono squisitamente ideologiche. Il cosiddetto “postcomunismo” non si è liberato dal marxleninismo, ma solo della dimensione utopica di questo pensiero, continuando a farne propria la carica distruttiva. Il nucleo del marxismo, come di ogni forma di pensiero rivoluzionario, è infatti un evoluzionismo dialettico che si traduce in un radicale relativismo culturale e morale e nell’odio viscerale verso ogni istituzione familiare, politica e religiosa. L’avversione per la Chiesa e per le radici cristiane dell’Occidente è la vera molla propulsiva di chi ha voluto cacciare Benedetto XVI dall’Università di Roma.
    L’eco data dai “media” di tutto il mondo alla vicenda dimostra però l’importanza che la Chiesa ancora oggi riveste e il crescente ruolo che essa svolge nello spazio pubblico. Le profezie antireligiose dei marxisti e dei laicisti si dissolvono come neve al sole: il Papa resta protagonista per eccellenza della scena internazionale e proprio per questo resta il bersaglio delle forze anticristiane di ogni tipo.
    Rossana Rossanda nell’editoriale del 16 gennaio su “il manifesto”, “quotidiano comunista”, come ancora si legge nella sua testata, esordisce con queste parole: “Due giorni fa Joseph Ratzinger ha celebrato la messa nella cappella Sistina dando le spalle ai fedeli. Liturgia che il Vaticano II aveva sostituito con la celebrazione faccia a faccia perché non fosse un dialogo del sacerdote con dio (n.d.r: il “d” è minuscolo sul quotidiano), e i fedeli dietro, ma una celebrazione in comune. Ora si ritorna indietro. Da quando è papa ha riaperto ai lefebvriani, ha chiuso con il dialogo ecumenico all’interno stesso dell’area cristiana, ha negato nel non casuale lapsus culturale a Ratisbona, qualsiasi spiritualità all’islam, ha messo un alt all’avanzata del sacerdozio femminile, ha ribadito l’obbligo del celibato per i sacerdoti, ha negato i sacramenti ai divorziati che si risposino, ha respinto nelle tenebre gli omosessuali, ha condannato non solo aborto e eutanasia, ma ogni forma di fecondazione assistita, ha interdetto la ricerca sugli embrioni, intervenendo ogni giorno direttamente o tramite i vescovi sulle politiche dello stato italiano. Tra un po’ risaremo al Sillabo”.
    Tutti sanno che Benedetto XVI non è un Papa “tradizionalista”, almeno nel senso restrittivo che i mass-media, e in questo caso “il manifesto”, attribuiscono al termine, ma un mite Pastore che, difendendo l’ortodossia dei principi, cerca innanzitutto la strada del dialogo. Quale sarebbe il cruento destino dei cattolici, a Roma e nel mondo intero, se veramente il Papa volesse percorrere fino in fondo la via della Tradizione, facendo del Sillabo del Beato Pio IX e della Pascendi di san Pio X la sua bandiera?”
    Roberto de Mattei
    (CR 1025/01 – 19/1/2008)

    17 Gennaio, 2008 - 20:05
  78. Eufemia Budicin

    Penso che Bonifacio VIII meriti l’inferno dantesco anche solo per il fatto di aver fondato la Sapienza. Ma se la cosa ci può consolare, Dario Fo oggi sul Messaggero, oltre i soliti luoghi comuni, ha scritto qualcosa d’interessante. Vedere blog Raffaella. Cordiali saluti, Eufemia

    17 Gennaio, 2008 - 20:11
  79. Iginio

    The Church was effectively marginalized for decades in Italy because the Italian bishops were brow-beaten into letting the Christian Democrat (DC) party politicians filter the Catholic message to the Italian people. However, the DC has long since adopted a policy of compromise with Communists and Socialists, even since the time of De Gasperi and DC’s founding. The DC collapsed under its own mediocrity and corruption and the bishops were left in a void, no longer used to expressing anything important in the public square and with no strong leadership, even from the Holy See. Slowly but surely, the Church in Italy has recovered its voice. Church leaders have gotten involved in the public square. However, after decades of having no serious opposition, the Left is in a panic because the Italian Church is weighing in on assisted fertilization, civil unions for homosexuals, euthanasia, abortion, etc. The Left and the deviants (sexual and political, such as anarchists) are unhappy about this muscular Catholic Church which has reemerged. The reaction of the Left, the anarchists and the deviants has been violent, including death threats against Card. Bagnasco, president of the Bishops Conference.

    It doesn’t take much to start an avalanche when tensions are high. This whole recent conflict started probably because some 50 or so people at La Sapienza were stupid.

    To my mind Card. Bertone scores high marks in this debacle: he kept the Pope out of a circus, rather, a riot. While some at La Sapienza are now saying that they just wanted to be heard, blah blah blah, there were extremists involved who would have caused violent protests. There would have been endless TV footage of students with Che Guevara t-shits and cross-dressing deviant wieros carrying moronic signs and throwing things, Carabinieri and police in riot gear with shields, maybe a little tear gas. Some damn fool student would have been injured or killed, etc. etc. That’s simply what happens in Italian student protests. Remember the G8 meeting in Genoa?

    Canceling the visit ultimately had to go well for the Holy See and very badly for the Left in Italy, including the present left-wing Italian government. This is, in fact, a public relations nightmare for the Italian state. Even many Italian leftists can’t stand what is going on and are attacking those responsible. Even the German and Spanish press are against the University and supporting the Pope’s right to have been well-received.

    Universities far and wide are now tripping over their feet to invite the Pope. The press has shifted to the Pope’s side. The Italian people are in a vast majority favorable toward the Pope in this matter.

    Now, out of the sun, zooms Camillo Card. Ruini, the Pope’s Vicar for Rome.

    Some insider Holy See baseball: Card. Bertone and Card. Ruini are not said not to be completely friendly on all issues. Keep in mind that just last week Card. Bertone felt he had to backpeddle about the speech the Holy Father made when Rome’s Socialist mayor Veltroni paid a visit. His Holiness took Card. Ruini’s line about the problems in Rome, using some pretty hard language. Veltroni, who is leader of his party, and therefore important to the coalition controlling the Italian government right now, went away furious. Card. Bertone backpedaled. After that PR problem for the Holy See, Card. Ruini, Vicar of Rome, is now calling for all of Rome to turn out and be at St. Peter’s this Sunday for a massive rally in support of the Holy Father!

    This will be huge. What we are looking at is Family Day redivivus. Except this time the institutional Church is taking a leading role.

    FLASHBACK: Remember years ago when John Paul II was booed in Nicaragua? The then Vicar of Rome Card. Poletti organized a similar day of “reparation” on the Sunday following JP II’s return.

    http://www.wdtprs.com

    17 Gennaio, 2008 - 20:25
  80. Clodine

    …non…non mi riesce proprio l’inglese sa !!..mastico , giusto un po’ di francese…eh..

    Ma..ma ora questa è una congiura..si si..decisamente..

    bye bye…

    17 Gennaio, 2008 - 20:48
  81. Luigi,
    tu mi dici che già temo il successore di B16,
    No.
    Ho semplicemente fatto un’analisi,
    non ho espresso assolutamente giudizi.

    Ribadisco
    che i vescovi di nomina Rincalli-Montiniana avevano una voce pluralistica,
    gli attuali vescovi di nomina totale Woitila-Ratzingher sono molto diversi,
    i primi due italiani…..
    i secondi due no.
    Caro Luigi sono solo dati di fatto.
    E non mi preoccupa l’attuale corso dei Pontefici (attuale e a venire),
    ci sarà semplicemente una forbice che si allargherà con il tempo tra la Chiesa-Magistero e il sentire del Popolo di Dio, come già sta avvenendo lentamente, nonostante le piazze plaudenti.
    Niente di grave.
    Il problema lo deve affrontare il Papa e la curia vaticana.

    17 Gennaio, 2008 - 22:10
  82. Giusto l’altro giorno dicevo con un amico che il distacco curia-popolo rischia di diventare uno stereotipo letterario.
    In fondo non ne parlava anche Dante?
    Poi i padri conciliari non erano tutti di nomina Pio XII? e Montini non ne era stato il segretario proprio nella Germania nefasta degli anni ’30 in cui entrambe avevano firmato il concordato?
    E Giovanni XXIII non era stato cappellano militare?
    E Paolo non aveva perseguitato i cristiani?
    Evitiamo gli avvitamenti negativi.
    Piuttosto ho visto spesso di persona che i figli di chi getta – talvolta per posa – discredito su Papa e cardinali, o ne lamenta la lontananza dal “vero”, ne tirano logicamente le conseguenze e buttano il bambino-fede con l’acqua sporca.
    Così per quello che per alcuni ormai è un vezzo, una posa, un leit motiv, chiudiamo le orecchie degli altri prima ancora che le nostre.
    A proposito di Dante, non era Bonifacio VIII il fondatore della Sapienza?

    17 Gennaio, 2008 - 22:51
  83. La mia è una lettura personale,
    che mi viene dall’aver vissuto lo spazio di tempo che va dal pontificato di Roncalli all’attuale,
    non mi esprimo per sentito dire,
    vivo molto profondamente nella Chiesa
    Nella Chiesa-Chiesa, tra molti, il “sentire” è molto simile a quello che ho espresso.
    Non credo di di aver sbagliato Chiesa !!!!!!!!!!!
    Chi è dentro al sistema lo sa.

    17 Gennaio, 2008 - 23:03
  84. raffaele.savigni

    Roberto De Mattei (citato da Iginio) auspica, sfruutando l’ondata emotiva, ciò che la Rossanda e altri “progressisti” temono: cioè che Benedetto XVI voglia tornare al Sillabo ed a Pio X. Ma sono sicuro che non avverrà. E con la stessa decisione con cui difendo il diritto del papa di parlare, ed anche il suo pensiero di fondo, sono pronto ad oppormi ad ogni strumentalizzazione da parte di “nostalgici” che vogliono tornare indietro (vedi anche il solito “Petrus”; e Rino Camilleri dice che nel ‘600 aveva ragione non Galileo ma Bellarmino…), oppure cercano di sfruttare politicamente gli avvenimenti di questi giorni, abbassando con ciò paurosamente il livello del discorso (il solito Magister si inventa il titolo “L’Osservatore fulmina Prodi”). Dire che il papa vorrebbe (o dovrebbe?) tornare al Sillabo ed alla “Pascendi” significherebbe oltretutto regalare un’arma preziosa a chi sostiene che Cattolicesimo e democrazia (nonché Scienza) sono incompatibili.E dall’altra parte i laicisti ad oltranza, a loro volta, favoriscono il coagularsi di tendenze intransigenti nel mondo cattolico. Laicismo e fondamentalismo religioso crescono insieme, si nutrono l’uno dell’altro, in Italia come altrove.Tutto questo gioca contro il dialogo e l’intelligenza. Dobbiamo rendercene conto e lasciar perdere polemiche di piccolo cabotaggio tra di noi.

    17 Gennaio, 2008 - 23:08
  85. Eufemia Budicin

    Penso che tutta l’Italia si stia marginalizzando. Sarà difficile per noi avere un papa italiano, nonostante si giochi in casa. Anche BVI ha fatto capire che la Sapienza non valeva una messa, mentre la Turchia sì.

    18 Gennaio, 2008 - 9:58
  86. anche io abbraccio l’appello di Domenico… e sì, Luca, secondo me in questo blog “si annusa” una terza via di testimonianza cristiana.

    A proposito delle osservazioni di Alessandro Canelli: non so se vuoi riferirti anche a me… in ogni caso, non temere, la mia (documentabile e personale) perplessità sullo “stile Ruini” non inquinerà la mia fede. Non questa poca cosa almeno. Perchè parliamo della Chiesa di Cristo, non di quella di Ruini, vero? Ad un certo punto, mi scuoto i calzari anche io… cardinale o no.

    Per Raffaele: … concordo. Tra l’altro Magister da quando c’è B16, è diventato “più papista del papa”… secondo me ha perso anche un po’ di obiettività, che prima me lo faceva leggere più spesso. è innamorato follemente!

    ps. Clodine: non fosse altro perchè a giorni potrebbe spuntare Miriam, domenica all’Angelus non posso arrischiarmi… ma non sono affatto allergico.

    18 Gennaio, 2008 - 10:29
  87. … sto diventanto megalomane, oltreché “spatacchioso”… scusa, Luigi.

    18 Gennaio, 2008 - 10:30
  88. Clodine

    Carissimo Simone il Moralista , lo so che il pancione di Luisa ha raggiunto il picco massimo, per cui, anche volendo, non avresti potuto! Ma non fa niente, non è nemmeno quello il punto..

    Sai qual’è la mia amarezza? E’ che a monte, intravedo un malessere, una avversità -talvolta ipocritamente camuffata- da parte delle istutuzioni cosiddette “laiche”nei riguardi della Chiesa e in ultima istanza di noi cattolici e Cristiani, di cui Il Pontefice non è che bersaglio sul quale puntare.

    Credo che quanto accaduto e accade sia solo la punta di un iceberg. Non so dietro quale macchinazione nasconda, o mascheri; di certo ci attende un periodo non proprio idilliaco per i cristiani e per la Chiesa, che non so dove porterà…

    Poi, non lo so, ma la connessione con la Sapienza -struttura fondata da Bonifacio VIII-..ehmmm…evoca fantasmi passati, non so, tutto mi sa di congiura! Non che voglia trovare per forza un nesso tra quegli eventi del lontano 1300 ma, qualcosa tra lo schiaffo dell’arrogante Sciarra Colonna ilquale, aiutato da un manipolo di aristocratici che a torto o ragione osarono affrontare un pontefice, umiliarlo tanto che morì di li a poco dopo dal dispiacere e chiudo la chiosa, mi inquieta …

    Se è vero che la storia è fatta di corsi e ricorsi Gioacchino da Fiore starà esultando nell’aldilà!

    Speriamo sia solo una impressione, non voglio fare la Cassandra.

    18 Gennaio, 2008 - 13:30
  89. … io credo che l’avversione – che proviamo in fondo tutti… che è il Peccato – sia verso il “rischio” che un incontro serio con Cristo tagli come il burro le sicurezze che ciascuno si è costruito per campare, in qualche modo. E ci costringa davvero a cambiare vita…

    E questo, in fondo, terrorizza parimenti laici, laicisti, atei (più o meno devoti), i 67 scienziati etc etc; ma anche cristiani, cattolici, cattolicissimi, financo alti prelati, ricolmi fino all’orlo di Magistero, Teologia (summa o minima) etc etc…

    Ma questo è il Regno di Dio. L’importante è non crescere con il pungolo del terrore ma con quello della speranza…

    Che farebbe bene anche a me che così potrò farmi finalmente una ragione di tutti i Ruini del mondo 🙂

    18 Gennaio, 2008 - 13:48
  90. Clodine

    E’ vero è vero..hai ragione! La “sequela Cristi” non ammette compromessi, o è bianco o è nero, non ci sono alternative: tutto o niente!
    ” E’ triste che nel mondo ci siano scandali.Ce ne saranno sempre ma guai a coloro che li provocano.

    18 Gennaio, 2008 - 14:17
  91. Clodine

    ..scusa è partito “invia commento” per sbaglio.

    Concludo quanto volevo dire:

    Dicevo, dunque, che il Signore è perentorio : ” Se la tua mano o il tuo piede ti fanno compiere il male:tagliali e gettali via: è meglio per te entrare nella Vita senza una mano o senza un piede nella geenna eterna con due, e se il tuo occhio ti fa compiere il male, cavalo, e gettalo via..è meglio entrare nella vita con un occhio che con due nel fuoco eterno”
    (Matteo, 5, 29 Marco 9, 47 Luca 17 e qualcosa..mi sembra..)

    E va ancora più in profondita, qui c’è di mezzo l’uso del pensiero, quasi fosse un qualcosa di “corporeo” causante la stessa entità di peccato:” Avete udito che fu detto agli antichi? Non commettere adulterio. Ma Io vi dico: chiunque guarda una donna con l’intento di appetirla ha già commesso adulterio nel suo cuore con lei. E se qualcuno vi percuote sulla guancia, offrite l’altra. Voi avete udito che fu detto: ama il tuo prossimo e odia il tuo nemico. ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi prerseguitano”..

    Vorrei vedere : con uno statuto del genere! Seguire Cristo non è facile…bisogna camminare..e la strada è scoscesa…e piena di montagne da scalare ma, quando si è alla vetta è più facile vedere l’insieme che non dal basso!

    Morali’..facci sapere quando nasce Miriam eh..mi raccomando!

    18 Gennaio, 2008 - 14:38
  92. Luigi Accattoli

    Eufemia Budicin anch’io penso che sarà difficile per noi riavere un papa italiano, ma non la vedo in termini di concorrenza: questi papi d’ogni dove mi vanno straordinariamente bene e mi auguro che la serie continui per un pezzo. L’Italia ha già dato ed è giusto che ora riceva.

    18 Gennaio, 2008 - 15:47
  93. A “il moralista” (in ritardo): nessun riferimento, era solo uno sfogo personale, una riflessione che ho maturato per i fatti miei.
    Grazie comunque della risposta.

    18 Gennaio, 2008 - 19:07
  94. Clodine

    Anche se fuori contesto, un piccoo aneddoto.

    Il mio caro don Antonio -una grande anima, un sacerdote di 97 anni, di una saggezza salomonica- mi dice sempre: “la via della perfezione è ardua, la porta da attraversare è piccola e angusta: si entra uno alla volta, e con la radiografia. Come aderire al disegno, al progetto di Dio per noi? Come fare per sapere com’è, cosa desidera io faccia e quale sia questo disegno che non comprendo !? Semplice: il disegno di Dio è come un ricamo, di cui vediamo il rovescio, una serie di nodi, di intrecci e di fili scomposti: quello che prima era qui..ora è lì…brutto, disordine, disastro!! Per vedere il disegno, quello perfetto, bisogna salire camminare..più in alto che si può. Solo allora si vede il dritto, e si comprende il rovescio”

    18 Gennaio, 2008 - 20:33
  95. è anche vero, Clodine, che quando qualcuno chiede conto al Signore delle indicazioni della Legge (in quel caso, a proposito dell’adulterio), Lui dice pure: “è per la durezza del vostro cuore” … che c’è voluta una Legge, che almeno stabilisse dei paletti, che oggi comunque ci farebbero storcere naso e bocca… la “differenza cristiana” è che dall’Avvento siamo definitivamente nel tempo della libertà (anche di peccare e perdersi), degli amici e non dei servi…

    18 Gennaio, 2008 - 22:54
  96. Clodine

    e aggiungerei a quanto dici sulla libertà che ci affranca dalla “lettera che uccide” :la legge

    La libertà è dono Dio incommensurabile, è talmente intoccabile e rispettata da Dio che Egli, anche se Onnipotente, nulla può contro le nostre le nostre scelte! E’ stato così fin dall’inizio, è per questo che non potè impedire la caduta degli spiriti ribelli, il male, con tutto quello che si porta appresso: e ne vediamo i frutti, copiosi…

    Cristo, stendendo le braccia sulla Croce ci indica le due vie. Se fai caso alla croce, le braccia del Cristo non sono mai simmetrice ,ma una va sempre all’ingiù rispetto all’altra; e quella è la via lastricata di tante buone intenzioni
    che se restano tali.. .sono guai….si va giù … senza ritorno!

    La croce degli ortodossi è diversa dalla nostra: ha un segmento trasversale, in fondo, che pende verso il basso , come uno scivolo nefasto…

    19 Gennaio, 2008 - 7:28

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