Scola a zingaropoli con il suo meticciato di civiltà

Angelo Scola arcivescovo di Milano è un’ottima scelta. Lo conosco da trent’anni e conversando con lui non ho mai avuto l’impressione di perdere tempo. E’ un uomo intelligente e generoso. Cerca parole nuove per nuovi problemi. E guarda lontano. Ma è ciellino: e che ne viene? Schuster era benedettino, Martini è un gesuita. A Milano un arcivescovo di formazione ciellina può creare tensioni: meglio le tensioni che l’addormentamento. Durerà al massimo sette anni: una cifra sacramentale. Proprio ora che Milano va a sinistra: ma Scola non sta fermo e questo è ciò che importa. Il nuovo arcivescovo pare fatto apposta per la nuova Milano: Zingaropoli, moschea e meticciato di civiltà.

74 Comments

  1. Marco

    Le dirò Luigi, forse sorprendendola, che benché non ami particolarmente il card. Scola non critico la sua nomina.
    Troppi si sono tirati indietro e dunque benvenuto al cardinale Scola!

    28 Giugno, 2011 - 11:12
  2. manuel76

    Sono un po’ perplesso.
    Comincia indubbiamente bene, con il saluto di oggi alla Diocesi.
    C’è poco tempo.
    All’età considerata nel mondo laico limite per la pensione, arriva a Milano.
    Contratto a tempo determinato, cinque più due.
    Incontrerà Vescovi ausiliari, presbiteri, diaconi, consacrati e consacrate, fedeli laici.
    “Bene ora che ci siamo conosciuti, vi saluto tutti!”
    Tettamanzi già da nove anni. Trascorsi in un attimo.
    La nomina di un parroco avviene per nove anni. E in nove anni un parroco ha il tempo di organizzare il lavoro e di lavorare.
    Da parte di chi è più giovane ammirazione per l’esperienza. Ma un vescovo più giovane porterebbe più energia.
    GPII era vescovo a 38 anni. Presto?
    BXVI era vescovo a 50. Giusto…
    Ora sembra che sia molto difficile prima dei 60. Ma per i posti importanti…meglio 68-70.
    Si è allungata la vita?
    Criteri di prudenza?

    Prudenza o paura? che arrivino idee nuove?

    Il sale conserva i cibi a lungo.
    Il lievito però ha un grande fascino…ma va usato fresco.

    28 Giugno, 2011 - 12:28
  3. Francesco73

    Nella sostanza è una nomina tutta papale, mi pare evidente, nonostante la preoccupazione diffusa (e un pò forzata) di scrivere e far scrivere che è stata rispettata la procedura ordinaria.
    D’altra parte, a Milano occorreva una personalità alta, e Scola lo è senza dubbio.
    Per chi ne avesse voglia, consiglio la lettura di una sua catechesi ai giovani veneziani, stampata poi da Cantagalli con il titolo di Liberi davvero.
    Nella spiegazione e nel racconto della figura e dell’episodio di Zaccheo c’è una bellissima esplicitazione delle ragioni antropologiche della fede.

    28 Giugno, 2011 - 12:33
  4. FABRICIANUS

    Angelo Scola arcivescovo di Milano è un’ottima scelta. Lo conosco da trent’anni e conversando con lui non ho mai avuto l’impressione di perdere tempo. E’ un uomo intelligente e generoso. Cerca parole nuove per nuovi problemi. E guarda lontano.

    Mi fido di Luigi.

    Quindi, ringraziando calorosamente il mio attuale Vescovo, il card. Dionigi Tettamanzi,
    altrettanto calorosamente saluto il mio nuovo Vescovo, il card. Angelo Scola.

    28 Giugno, 2011 - 13:27
  5. nico

    @manuel76
    il cardinal Scola è stato nominato vescovo nel 1991, a 50 anni esatti, e non è stato rinchiuso in un ufficio di curia.
    Che poi abbia fatto diverse cose prima di approdare a Milano è vero, ma le ha fatte molto bene.
    L’unico punto di domanda è proprio la brevità del mandato che lo aspetta, ma sono concorde con i latini: non multa, sed multum.

    28 Giugno, 2011 - 14:00
  6. Leonardo

    Mah, non saprei che dire: un altro trasloco, per un quasi settantenne, è sempre un disagio, e a Milano c’è da fare …
    Ma soprattutto, forse al papato ci si arrivava quasi meglio da Venezia, diocesi piccola ma di grande prestigio storico, di grande “visibilità”, che lasciava più tempo per scrivere, andare in giro e farsi conoscere dagli elettori stranieri ecc. ecc.
    Il che, tenuto conto che Scola è uno dei meno peggio nell’attuale collegio cardinalizio, non va sottovalutato.
    Certo, fa pensare che il papa, volendo dare un vescovo come si deve alla diocesi di Milano, non abbia potuto fare altro che spostare un patriarca di Venezia settantenne …

    28 Giugno, 2011 - 14:15
  7. manuel76

    @ nico Il problema è proprio la brevità. Per governare occorre avere tempo. Sette anni al massimo son proprio pochini.
    Inoltre l’età ha il suo peso.
    E mi spiace anche per Venezia, perchè lavorare per una quindicina d’anni là non sarebbe stato male.

    @Leonardo…concordo sul trasloco, sopra un certo limite è fatica. Spero sempre che la nomina non sia la consacrazione pontificia, odio le strategie. Spero sempre in una scelta cristallina basata sul valore di un eventuale futuro Papa e non sull’altezza del piedestallo dal quale assurge!
    …so che mi illudo! 🙂

    …ci sarà rimasto male Ravasi? il profumo dell’incenso metropolitano svanito.

    28 Giugno, 2011 - 14:52
  8. Francesco73

    Diciamo che le ultime tre righe di Leonardo sono un salutare calcio nelle parti basse.

    28 Giugno, 2011 - 14:53
  9. andreacs

    Lunga vita al Papa, sia chiaro. Ma così, giusto per movimentare ancora un po’ le acque: e se Scola restasse a Milano meno dei sette anni previsti? In fondo quella di Ratzinger è un’investitura che potrebbe guardare anche più in là. O no?

    28 Giugno, 2011 - 15:03
  10. Marco

    Più che “un vescovo come si deve” bisognerebbe dire un vescovo completamente e fideisticamente allineato alle posizioni di B-XVI.
    Per trovarne così, occorre guardare tra i vecchi.
    Esattamente come sono vecchi i cardinali creati nell’ultimo concistoro.

    Io e tanti cristiani giovani aspettiamo e nell’impegno quotidiano realizziamo i nostri desideri.
    Gli omosesuali stanno avendo riconosciuti i loro diritti, la legge sulle DAT è ingolfata, la legge 40 sarà modificata, la sperimentazione sulle cellule staminali embrionali è finalmente tornata ad essere finanziata con risorse pubbliche negli USA…

    E a B-XVI non resta che lamentarsi con Seewald.

    Time is on my side.

    28 Giugno, 2011 - 15:11
  11. manuel76

    @ Marco

    Concordo! c’è un freno a mano tirato.

    28 Giugno, 2011 - 15:14
  12. Marco

    @ Manuel

    Occhio a concordare con me perché poi si va all’Inferno.

    Ti ringrazio.

    28 Giugno, 2011 - 15:27
  13. manuel76

    @ marco: ahaha…be qui da me in ufficio c’è il condizionatore rotto…fa molto caldo…segno premonitore? 😉

    28 Giugno, 2011 - 15:34
  14. Stephanus

    Beh, l’Angelo Scola non lo conosco di persona e poco ho letto delle sue opere teologiche.
    Però di quest’omone imponente e deciso mi ha colpito e me l’ha reso simpatico un aspetto constatato di persona: la capacità di commuoversi nel duplice saluto a mons. Beniamino Pizziol, suo ausiliare ora Vescovo di Vicenza, prima in San Marco, poi in Cattedrale a Vicenza.
    Sentirne la voce incrinarsi, quando nelle interviste e negli interventi appare invece sempre logico, ragionatore, consequenziale, mi ha fatto bene.
    Qualcuno potrebbe insinuare che a tale commozione non fosse estranea la sua ventilata partenza, comunque è un segno di umanità profonda: ne abbiamo bisogno.

    28 Giugno, 2011 - 16:29
  15. discepolo

    zingaropoli, moschee meticciato di civiltà sono tutte belle cose.. interessanti, ma non mi sembrano LE priorità su cui un Arcivescovo di Milano dovrebbe lavorare .. visto lo stato catastrofico in cui trovasi la diocesi milanese quanto a fede cristiana (ortodossa) , magari parlare di Cristo e di Dio (questo sconosciuto) e un po’ meno di teorie sociologiche e politiche e un po’ più di spiritualità forse , da parte di un arcivescovo, non sarebbe poi così fuori luogo.. almeno è quanto spera una parte cospicua di cattolici milanesi che detto sinceramente ne hanno le scatole piene di preti che di tutto si occupano meno che di quello di cui si dovrebbero occupare e preuccupare ..speriamo che Scola si renda conto che la prima priorità di un Vescovo cattolico è la difesa e la testimonianza concreta della FEDE cattolica, tutto il resto, intellettualismo e vanità mondane comprese, viene in secondo luogo…
    MC

    28 Giugno, 2011 - 17:14
  16. mattlar

    fede cattolica, mi raccomando. Non fede cristiana o, al massimo, cristiano cattolica. Fede cattolica!

    28 Giugno, 2011 - 17:34
  17. Leonardo

    «Io e tanti cristiani giovani ecc. ecc. […] Time is on my side»

    Ecco, ci sono momenti in cui mi struggo di tenerezza vedendo l’altro così patetico da risultare perfino imbarazzante … Così gaglioffo che mi verrebbe da abbracciarlo, vinto da tanta inavvertenza, commosso come si potrebbe esserlo solo davanti al vaneggiare di un bambino o di un vecchio …

    28 Giugno, 2011 - 17:46
  18. Leonardo

    Pietro e Paolo!
    Alla loro fede è appesa la nostra. Penzola un po’, d’accordo. Ma senza di loro, a che la appenderemmo?

    28 Giugno, 2011 - 20:36
  19. Marco

    Appenditi pure, Leonardo.

    28 Giugno, 2011 - 20:48
  20. Nino

    BREVE NOTA SU QUESTA NOMINA
    – Concordo con quanto scrive Vito Mancuso oggi su Repubblica: http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna&currentArticle=11LGG9

    – Apprendo ora che CL è un’ordine religioso alla stregua dei Benedettini e dei Gesuiti.

    Infine tutto può succedere anche cambiamenti e folgorazioni anche da chi come Scola non è tra i sostenitori del CVII, come i due precedenti arcivescovi.

    Nel frattempo registriamo osanna, plausi e peana del trasformato Formigoni il quale nel’intervista alla Repubblica di oggi riferendosi al suo amico cardinale, sottolinea espressioni geniali e piene di senso come:
    “sono sicuro che ci stupirà, questa non è una diocesi da normalizzare”
    “le sue provocazioni culturali,al pari delle proposte innovative, ci hanno sempre costretto a riflettere”
    “avere fede non contrasta con la ragione (ma va) , è un uomo che ha una capacità d’ascolto che si rivela sorprendente”

    Vedremo poi lo sviluppo della sua futura carriera politico-istuzionale e quella di altri, Lupi, Mauro, Vittadini, Amicone etc, grandi amici del sommo arci-

    29 Giugno, 2011 - 8:40
  21. Mah, penso che un Vescovo sia chiamato a fare il vescovo, poi la politica e il resto non c’entrano – o non dovrebbero entrarci – nelle faccende che si troverà a gestire.
    C’è chi dice che questo sia in pratica il castigamatti dopo gli anni tettamanziani. Mi pare esagerato, e molto. Chi parla di castigamatti forse non sa che con il Marcianum e l’apertura verso il meticciato (altro che Zingaropoli, ma quelle le lasciamo a personaggi pittoreschi), Scola è più all’avanguardia di tanta gente con la puzzetta sotto il naso, la bavba democvatica e l’evve moscia da intelletuali radical chic.
    In fondo, nemmeno questo Papa è stato salutato con gioia da alcuni – me compreso – all’elezione. Eppure ha saputo far ricredere molti. Ora arriva qua un cardinale di alta levatura, con rapporti internazionali, e però però però… è un ciellino. La grettezza provinciale degli italiani.

    Anni fa Franco Franchi faceva uno sketch – il cardinal Scola mi perdonerà se lo scrivo – in cui, da buon siciliano arrabbiato, alla fine quando l’interlocutore prendeva dialetticamente il sopravvento, sbottava: “Sì, ma tanto sei un cornuto”. E qua mi pare la stessa cosa: Scola arriva a Milano, ma tanto è un ciellino. Preferisco, l’ho già detto e lo ripeto, i ragazzi di CL che si impegnano al Meeting e provano a giocare la loro vita al posto di loro coetanei politicanti da strapazzo o politicizzati a perdere tempo. Condivido però Leonardo quando riflette effettivamente sulla nomina di un patriarca 70enne per una sede come questa: segno che i “giovani” Fisichella, Ravasi e soci non sono stati ritenuti adatti al compito. E questo quantomeno mi perplime.

    Domanda: chi andrà ora a Venezia? Ravasi? Ci vuole un altro intellettuale per continuare quello che ha fatto Scola.

    Dimenticavo: l’omosessualità è una prova per cui come cattolici dobbiamo avere rispetto e accoglienza. Ma non è giusto concedere loro le nozze o equipararli a chi è una famiglia per davvero, cioè una società naturale fondata sul matrimonio come del resto dice la nostra costituzione antifascista, cattolica e liberale insieme. Né la Chiesa può deviare da quanto è nel suo Magistero e nella sua Tradizione, sennò non sarebbe più la Chiesa ma la bocciofila.

    29 Giugno, 2011 - 9:03
  22. Marco

    Il problema è che in Italia non permettono nemmeno di dare un riconoscimento formale alle unioni omosessuali.

    Il problema è che in Italia non si può fare sperimentazione sulle cellule staminali embrionali perché le gerarchie cattoliche e i loro megafoni compiono un’opera di neo-oscurantismo dicendo che tale sperimentazione è inutile.
    Che il pre-embrione (da ziogote a gastrula) sia una persona umana non lo dice nemmeno la Chiesa che arriva semplicemente a dire che sia da trattare come persona.
    Tuttavia nemmeno si possono usare gli embrioni crio-conservati e inutilizzabili.

    Il problema è che la legge 40 (fecondazione assistita) tutela più l’embrione della donna. Non considera che oltre al diritto del nascituro c’è un diritto di chi il nascituro lo fa nascere.

    Il problema è che oggi si discuterà una legge che vuole obbligarci a infilare un sondino a chi non lo vuole!

    Le posizioni estreme, sempre un po’ più in là di quanto il buon senso suggerirebbe, lacerano la Chiesa e la società. In Italia poi paralizzano la politica e impediscono il progresso.

    Con questo, ribadisco il benvenuto al card. Scola.
    In ogni caso sono sempre più indifferente ai richiami gerarchici in quanto mi pare si basino su considerazioni ideologiche e poco razionali.
    Non vedo attenzione alle esigenze di tanti uomini e donne di buona volontà che vivono nel 2011. Vedo molta menzogna e molto opportunismo.

    29 Giugno, 2011 - 9:20
  23. “Il problema è che in Italia non si può fare sperimentazione sulle cellule staminali embrionali perché le gerarchie cattoliche e i loro megafoni compiono un’opera di neo-oscurantismo dicendo che tale sperimentazione è inutile.”

    Ci sono le cellule staminali adulte che non vengono prelevate dagli embrioni e rispettano la dignità umana. I “megafoni”, come li chiami tu, rispettano il Vangelo e la Chiesa. A danno delle “democratiche” multinazionali del farmaco. Hitler, fosse ancora al mondo, sarebbe contento della società attuale.

    Comunque sull’embrione la Chiesa dice benaltro. Diamogli una spolveratina.

    http://www.avvenire.it/Chiesa/documento+embrioni.htm

    «L’embrione umano ha fin dall’inizio la dignità propria della persona». Lo afferma Dignitas personae, la Istruzione della Congregazione per la dottrina della fede pubblicata oggi che aggiorna la Donum vitae dell’87, nella quale gli esperti vaticani avevano deciso di non definire che «l’embrione è persona, per non impegnarsi in una affermazione di indole filosofica». Tuttavia, aggiunge «ha rilevato che esiste un nesso intrinseco tra la dimensione ontologica e il valore specifico di ogni essere umano». «Anche se la presenza di un’anima spirituale non può essere rilevata dall’osservazione di nessun dato sperimentale, sono le stesse conclusioni della scienza sull’embrione umano a fornire un’indicazione preziosa» in questo senso. Infatti, prosegue la Dignitas personae al punto 5, «la realtà dell’essere umano, per tutto il corso della sua vita, prima e dopo la nascita, non consente di affermare nè un cambiamento di natura nè una gradualità di valore morale, poichè possiede una piena qualificazione antropologica ed etica». «L’embrione umano – è la conclusione – ha fin dall’inizio la dignità propria della persona».

    Nella conferenza stampa di presentazione, monsignor Rino Fisichella, presidente della Pontificia Accademia per la Vita, ha detto che nel dare indicazioni riguardo alla dignità dell’embrione, il magistero della Chiesa non compie «nessuna invasione di campo» quando «entra in un ambito specifico come quello della sperimentazione sull’embrione, che è oggetto di più scienze di cui nessuna può arrogarsi il diritto di dire l’ultima parola». Riguardo agli indirizzi di bioetica «alcuni preferiranno ignorarli con supponenza come se non li riguardassero – prevede Fisichella – altri rincorreranno la via più facile della derisione ed altri ancora etichetteranno quelle pagine come foriere di buio oscurantismo che impedisce il progresso e la libera ricerca. Molti altri, infine, – ha aggiunto – condivideranno certamente la nostra preoccupazione e la nostra analisi». «Al di là degli schieramenti – ha osservato – ci saranno persone che saranno provocate a formulare qualche interrogativo». La Chiesa – previene Fisichella – non entra nell’ambito della scienza, ma «richiama tutti gli interessati alla responsabilità etica e sociale del loro operato». «Nessuna invasione di campo», dunque, ma «un contributo autorevole nella formazione della coscienza non solo dei credenti ma di quanti intendono porre ascolto alle argomentazioni che vengono portate», che «rientra pienamente nella missione della Chiesa».

    29 Giugno, 2011 - 9:31
  24. Mabuhay

    Luigi è sempre l’uomo del candore, quasi irenico, buono, ma non stupido…Proprio bravo.
    Fammi solo capire una cosa:
    benedettino, gesuita, CL…? No, forse è: Gesuita, Benedettino, CL…? No, non funziona ancora: CL, benedettino, gesuita? Gesuita, CL, benedettino…? No, no, no…non ci siamo proprio.
    Auguri e una preghiera x il nuovo cardinale di Milano. Ma, per piacere, benedettini, gesuiti, Cl…la logica non fila proprio. Un limite al buonismo, please.

    29 Giugno, 2011 - 9:57
  25. Marco

    Il post di Luigi è dedicato a SE card. Scola non agli embrioni.
    Tuttavia faccio una nota di metodo: qundo si parla di cose serie io mi attengo ai documenti ufficiali e questi sono quelli del Comitato Nazionale di Bioetica e della Congregazione per la Dottrina della fede.
    Quanto afferma Avvenire, questo o quel Vescovo è solo opinione.

    Mons. Fisichella su Yamanaka, oltre che sulle staminali adulte ha detto talmente tante bugie da far rabbrividire.

    Per quanto mi riguarda il pre-embrione (da zigote a gastrula) non è una persona umana in quanto manca dei requisiti fondamentali per definire una persona umana ossia:
    1) individualità,
    2) razionalità (non ha nemmeno abbozzi di cellule nervose).
    Tuttavia quell’insieme di cellule orientate nel processo di formazione di un individuo meritano tutela e rispetto massimi.
    Ecco perché non sono favorevole alla creazione di embrioni in vitro ma sono invece favorevole all’utilizzo di quelli crio-conservati.

    29 Giugno, 2011 - 10:09
  26. Leonardo

    Caro padre Mabuhay, a proposito del candore di Luigi, lei davvero non ha colto l’implicita (ma sicura) perfidia contenuta nell’elogio rivolto al cardinale Scola, «conversando con lui non ho mai avuto l’impressione di perdere tempo»?
    Con tutti i miei miserevoli sforzi di essere cattivo, mai sarei riuscito a demolire con tanta obliqua efficacia l’intero episcopato italiano (o andava riferito al collegio cardinalizio?).
    Chapeau!

    29 Giugno, 2011 - 10:34
  27. Leopoldo

    Quoto Leonardo, riguardo alla perfidia di Luigi, confermata in pieno dal prosieguo del post.

    29 Giugno, 2011 - 11:44
  28. nico

    Grazie dell’articolo, Luigi, molto bello.
    Siamo un po’ tristi per la perdita del Patriarca, adesso aspettiamo una nomina che possa essere all’altezza. Parolin non sarebbe proprio male, ma mettiamoci nelle mani della Provvidenza.
    Buona festività di san Pietro e Paolo e buon onomastico a tutti e a tutte!

    29 Giugno, 2011 - 12:05
  29. Marco

    Dove sta la perfidia di Luigi?
    Nel dire che è il più sveglio tra i vescovi?
    Mi pare una cosa vera.
    Che poi guardi lontano…
    Vedremo.

    29 Giugno, 2011 - 12:05
  30. fiorenza

    La figura del cardinale Scola mi è sempre sembrata notevole. Il suo motto, per esempio, (“Sufficit gratia tua”) mi piace tantissimo. Ora, dopo aver letto l’articolo, con le chiare notizie su cose di cui sapevo poco, lo stimo ancora di più.
    Ah, vorrei aggiungere che mi sono piaciute molto, ieri, anche queste poche parole dette da Massimo Cacciari in un’intervista:
    http://affaritaliani.libero.it/milano/massimo_cacciari_ad_affari_280611.html

    29 Giugno, 2011 - 13:41
  31. sz

    Gentile Accattoli,
    pur con tutta la simpatia trovo non convincente la sua analisi. In primo luogo il paragone tra CL e gesuiti/benedettini è del tutto improponibile, giacchè l’influenza di CL sulla realtà milanese sia in termini ecclesiali che politico/finanziari non è neppure lontanamente confrontabile con quella dei gesuiti o dei benedettini (ce ne sono ancora a milano?) E’ facile quindi prevedere che conflitti e tensioni ci saranno e che la tanto citata normalizzazione avrà luogo (giustificati quindi i brindisi dei deputati ciellini e leghisti di ieri in Parlamento), magari un po’ diluita nel tempo, anche perchè 7 anni sono più che sufficienti. Ciò perché Scola sa di avere oggi qualche occhio puntato addosso e anche perché una parte del clero e del laicato milanese tenterà – almeno in parte – di opporsi alla ciellinizzazione forzata che verrà.
    Convengo con Lei, però, che le tensioni sono meglio dell’addormentamento: sarebbe bello che quella parte di chiesa che è destinataria della normalizzazione trovasse forza e spirito per dare testimonianza al vangelo piuttosto che a don giussani. Temo che non sarà questo l’esito, però, quanto il suo progressivo allontanamento dalla partecipazione alla vita ecclesiale verso altri luoghi (magari familiari/personali o verso luoghi laici o extraecclesiali) per assoluta rassegnazione a quel sentimento di estraneità che oggi è il vero idem sentire di quella parte della della chiesa, diciamo così per intenderci ‘conciliare’ o quanto meno ‘non ciellina’. Questa parte di chiesa oggi è ormai priva di riferimenti (di pastori, cioè) nella CEI e anche nel clero, segno plastico della sua ormai avvenuta e conclusa emarginazione. La nomina di Scola mi sembra significhi soprattutto questo: il canto funebre di quella un tempo non irrilevante Chiesa ‘conciliare’.
    Cordialità
    Stefano

    29 Giugno, 2011 - 14:10
  32. mattlar

    Molto bello e chiaro l’articolo di Luigi, come sempre. Rappresenta la complessità della personalità del card. Scola.
    Sono romano dunque solo di riflesso mi accorgo in parte della rigidità dottrinale, in parte della ingerenza politico- economica del movimento di cielle. Però me ne accorgo. E questi sono due aspetti che spesso si associano a una non chiara lettura della complessità sociale e ad un irrigidimento personale che tende a posizioni di nostalgia del passato accompagnata da desiderio di decisionismo e revisionismo e a volte anche totalitaritarismo (perdonatemi gli ismi). Effetti poco piacevoli che spesso non appartengono (almeno esplicitamente) al primo pensatore ma gli sfuggono di mano nella “gente”.
    La diocesi di Milano è particolarmente ricca e attiva, oltre chè laica (confrontate la diversità del sito della diocesi di Roma e quello della diocesi di Milano). Speriamo che il cardinale Scola ami questo particolare valore.

    29 Giugno, 2011 - 15:05
  33. nico

    Il cardinale è stato fino a ieri il Gran Cancelliere della Facoltà Teologica del Triveneto, realtà a rete diffusa con le proprie strutture in tutta la regione ecclesiastica, con diversi studi teologici e istituti superiori di scienze religiose. Vi assicuro per esperienza diretta che la dimensione dell’ecclesiologia conciliare è non solo insegnata, ma ben presente, viva e dinamica in questa realtà.
    Il Patriarca ha fatto di tutto per preservarla, non certo per affossarla.
    Quindi non capisco perchè decidere che la sua nomina è segno della fine dell’ecclesiologia conciliare. Proprio il contrario della verità.

    29 Giugno, 2011 - 15:18
  34. Marco, Avvenire non ha sparato di testa come dicono da me. Ha pubblicato un’istruzione che aggiorna la Donum Vitae del 1987. Magari ogni tanto leggere quello che dicono gli altri nel rispetto di quello che dice la Chiesa no, eh?

    29 Giugno, 2011 - 15:29
  35. sz

    Mi scuso per la genericità del termine ‘conciliare’, che da adito a qualche fraintendimento. Non v’è dubbio che Scola si autoconsideri ‘conciliare’, ma a mio giudizio non lo è, nel senso che io non considero ‘conciliare’ tanto per fare un esempio grossolano la reintroduzione della messa di pio V, ancorché essa non sia considerata da Scola e dai ciellini in alcun modo in contrasto con il Vaticano II. A mio sommesso giudizio, quindi, non si può ascrivere alla categoria dei ‘conciliari’ neppure Benedetto 16, ancorché con la c.d. ermeneutica della continuità egli stesso si autodefinisca fautore del Concilio.
    Cordialità
    Stefano

    29 Giugno, 2011 - 16:00
  36. nico

    Mi scusi, Stefano, ma a mio parere il criterio della lingua nella liturgia è un po’ restrittivo per definire la conciliarità o meno di una posizione.

    Molto più determinante l’assunzione piena dell’ecclesiologia del popolo di Dio, in cui questa connotazione viene prima di tutte le determinazioni ministeriali e pone i credenti in una comunione in cui, nelle diverse forme, ciascuno è corresponsabile dell’edificazione della chiesa.
    Tale ecclesiologia conciliare aiuta ad integrare le differenze, anche quelle liturgiche, e allontana il rischio dell’omologazione.

    Scola non mi pare lontano da questa posizione.

    29 Giugno, 2011 - 16:17
  37. nico

    Comunque grazie del tono franco e rispettoso di questo dialogo

    29 Giugno, 2011 - 16:17
  38. Marco

    Belle parole nico.
    Peccato per l’abissale distanza che hanno dai fatti.

    29 Giugno, 2011 - 19:12
  39. nico

    E’ vero, Marco, ogni tanto c’è qualche caduta di stile, ma non possiamo volere la perfezione: desiderare il possibile è il modo migliore per non essere sempre insoddisfatti
    Poi in questo caso specifico non sta andando proprio male, non trovi?

    Con simpatia (sono freddolosa, che ci vuoi fare…)
    🙂

    29 Giugno, 2011 - 19:25
  40. Marco

    B-XVI sta cristallizzando tutto.
    Non è questo il futuro.
    A meno che non abbiano già deciso di accettare l’idea di una Chiesa intesa come casermone spirituale, con soldati intercambiabili tra loro, divisi in movimenti e prelature, che esercita una pressione lobbistica sulle istituzioni.
    Una Chiesa così va combattuta perché estremamente pericolosa per il benessere della società e dell’individuo.

    Quando B-XVI parla del burqa, dell’uccellino che gli ha fatto ciao al momento dell’ordinazione presbiterale, quando risolve sbrigativamente (evidenziando anche una certa ignoranza) il tema della contraccezione, quando ripristina addobbi, capi, linguaggi e codici aboliti non fa altro che aggiungere tessere al mosaico che ha in mente.
    Nella sua Chiesa il fedele è solo una pecorella. Domina nel suo animo la nostalgia dei bei tempi andati, dei gradi dell’ente e della lex naturalis.

    Quando Scola per ribadire ciò che sempre è stato detto riguardo la castità parte dalla premessa che il mondo è diviso tra casti ed edonisti fa un’operazione dialettica, sofistica.
    Non dice nulla di concreto e utile alla vita contemporanea.

    29 Giugno, 2011 - 19:51
  41. Marco

    Quando discepolo propone don Giorgio de Capitani come rappresentante dei cosiddetti progressisti fa un’operazione maliziosa.
    Una delle tante.
    Io e come me molti altri andiamo avanti per la nostra strada e stiamo a vedere cosa sanno fare questi fenomeni, eletti dal Signore per salvare la sua “casa che brucia” come amava ripetere il Gius.
    Ormai è indubitabile che ricoprono tutti i ruoli chiave.
    Vedremo, il tempo sarà giudice.

    29 Giugno, 2011 - 20:01
  42. Nino

    ecco come è visto Scola arcivescovo di Milano dai “progressisti”
    Come il fumo negli occhi.”

    —–

    Corregendo da “progressisti” a “post conciliari”, ebbene si vediamo lui, Bertone, Bagnasco, l’Opus Dei e i suoi vescovi-cardinali, i Legionari di cristo, ed altri del tipo, come tu dici.

    E allora?

    29 Giugno, 2011 - 20:04
  43. nico

    Certo che il dono della profezia è ben distribuito nel popolo santo di Dio! Tutti che sanno tutto su come vanno, andranno o dovrebbero andare le cose!
    Chapeau!

    29 Giugno, 2011 - 20:19
  44. discepolo

    @Nino
    e allora?e allora nulla.
    Voi , intendo voi , “novatori” , quelli che seguite lo “spirito del concilio” siete i vincenti, i trionfatori del momento,la maggioranza, mentre i tradizionalisti sono i cattivi, , sono stati messi in castigo..
    e allora? e allora nulla..
    per fortuna abbiamo la promessa di Cristo “Non prevalebunt”
    chi vivrà vedrà.
    MC

    29 Giugno, 2011 - 20:24
  45. discepolo

    non sono mai stata una grande estimatrice di CL ne’ tantomeno di Scola , ma come altri cattolici ambrosiani sono commossa perchè finalmene ,dopo anni ,forse, dico forse,
    forse avremo un Vescovo che a Natale non parla della raccolta dei rifiuti ma della nascita di Gesù, e alla cresima non parla ai bambini di Pisapia ma dello Spirito Santo !
    forse , Deo gratias, dopo anni e anni , avremo un Vescovo cattolico!!
    MC

    29 Giugno, 2011 - 20:31
  46. Marco

    Vedi nico,
    questa tua frase è particolarmente offensiva.
    Non solo, è persino poco mirata.
    Dato che mattlar, mabuhay, matteo, nino, sz, manuel, io (e siamo molto differenti l’uno dall’altro) non ci sogneremmo mai di fare i discorsi che fanno gli Amicone, i Magdi Allam, i Luigi Negri.
    Non ci sogneremmo mai di scomunicare così tante persone come ha fatto nella sua carriera Ratzinger, né di essere così prepotenti da far santo uno in cinque anni o da piazzare le proprie fotocopie in qualsiasi ruolo decisionale.
    Non ci sogneremmo mai di imporre per legge una nostra concezione etica di vita.

    Ora, non capire questo e buttarla sul fatto che noi siamo presuntuosi è indice dell’assenza totale di argomenti che caratterizza i fenomeni eletti dal Signore, i quali alle obiezioni motivate e sensate sanno rispondere solo: “Oboedientia et silentium”.

    Nietsche diceva: “Rispetta il mio naso come io rispetto il tuo”.
    Se c’è uno che vuole mettermi un sondino che non voglio ho il dovere di combatterlo.
    Se poi per un quindicennio ha appoggiato il governo delle cricche, delle mignotte e delle bugie mettendo in pericolo l’economia e la democrazia del Paese ho il dovere di combatterlo con ancor maggior vigore.

    29 Giugno, 2011 - 20:36
  47. fiorenza

    “Nel Medioevo, quando veramente si sapeva cantare, il massimo dell’espressione musicale era una melodia fatta di “a_a_a_a” che si chiamava “jubilus” (si conserva ancora in qualche museo nobile nella terra di Milano, ma i preti milanesi non la usano più), dove tutto il canto è una sola lettera: “a_a_a_a”, secondo un motivo musicale che trascina molto più di un canto con parole espresse. Infatti, una ragione affascinata ha come estremo segno gli occhi spalancati di un bambino. Quando uno vuole bene veramente a una persona sta lì, a pensare o a guardare, perché ogni parola in cui si arrischiasse diminuirebbe quell’altezza. In questi casi, di fronte a qualcosa che ci affascina, il parlare e il provare a spiegare ci lasciano sempre con la bocca amara, ci lasciano sempre con una specie di rabbia: più dici meno dici.”
    (Luigi Giussani)

    29 Giugno, 2011 - 22:13
  48. Clodine

    Scusate eh….ma io non vi capisco mica eh…mi riferisco a tutti coloro i quali , scorrendo i commenti di questo post sulla nomina di Scola, credono che tale scelta sia imputabile alla “levatura morale del soggetto” [che non discuto ma non è questo il punto] pensate che non ci sia staa in tutta la curia, di tutto l’ecumene, nessuno porporato, forse più consono alla diocesi ambrosiana in grado di sostituirne la presenza? Una scelta illuminata, dunque, dettata dal buon senso, saggia e ponderata senza alcun altro scopo se non il bene massimo della Diocesi meneghina!! Ah si? Come vi viene in mente, come vi può sfiorare l’idea che assecondare la presenza di queste enormi potenze terrene sia la panacea, un bene per il Corpo Cristi – le grandi lobby volute dal GPII sotto la sapiente regia dell’allora card. Ratzinger [ non le rinomimo: già ben elencate da Nino]- le quali si sono andate vieppiù, con gli anni, ingrossando come quei mostri alieni che succhiano il sangue ai cadaveri e si impossessano dei loro corpi morti, ne prendeno le sembianze se ne fanno in tutto simili ma dentro puzzano di morte e di putrefazione. E per fortuna che si parla di “Profezia” su questo post…ma dov’è il discernimento, dove sta lo Spirito profetico di cui state parlando! Ma non lo vedete che solo in questi miseri 51 commenti vi siete divisi? Spaccati come piccoli frammenti di vetro: un macigno che si è infranto su una vetrata! Pensate, pensate solo un istante cosa sta accade nei Sacri palazzi. Secondo voi è un bene? assistiamo sic et simpliciter “Ab imis fundamentis”, ad un sano rinnovamento, o…la Chiesa non si sta incamminando verso la sua definitiva distruzione, allo smembramento come la tunica di Cristo spaccata nel suo centro, in due.
    Lo spirito della Profezia: ecco domandatevi dove sia andato a finire, se esiste ancora la profezia nella Chiesa e se sono ascoltati i profeti..Perché, vedete: leggendovi solo pochi, di tutti i commenti postati, hanno messo il dito nella piaga, gli altri…una totale delusione.

    30 Giugno, 2011 - 4:52
  49. nico

    Ecco.
    Clodine e Fiorenza esprimono, in modo diverso e per motivi diversi, l’amarezza di fondo che coglie anche me.
    Marco, se sono stata offensiva chiedo perdono, non era mia intenzione.

    30 Giugno, 2011 - 5:29
  50. Clodine

    È una confessionalizzazione abbastanza falsa, quella di Cl. Di certo, in basso, c’è tanta gente in buona fede, ma quanto più si sale ai vertici, più si toccano i gangli reali, quelli dell’interesse, del potere immenso e meno la figura di don Giussani emerge, anzi, diaciamo che è sepolta sotto il cumulo, la montagna delle grosse imprese affaristiche. Di Don Giussani? Solo il nome. Della sua filosofia e religiosità, pochissimo….anzi, niente!

    30 Giugno, 2011 - 5:52
  51. fiorenza

    Mi sono stampata nella memoria una frase di Marco che nel suo genere è un capolavoro: riesce a compendiare tutto l’arco dei luoghi comuni e dell’infinita umana capacità di banalizzare. Eccola qua, nel caso che vi trovaste a corto di insulti contro il papa potreste riusarla, quindi ve la ripeto:
    “Quando B-XVI parla del burqa, dell’uccellino che gli ha fatto ciao al momento dell’ordinazione presbiterale, quando risolve sbrigativamente (evidenziando anche una certa ignoranza) il tema della contraccezione, quando ripristina addobbi, capi, linguaggi e codici aboliti non fa altro che aggiungere tessere al mosaico che ha in mente.”
    Mi sono stampata nella memoria anche un’affermazione di Luigi sul fatto che ognuno “porta il papa al suo livello”.

    30 Giugno, 2011 - 6:44
  52. fiorenza

    Al cosiddetto “B XVI” dedico una poesia di Seferis (l’ho citato spesso; lo amo molto). Il titolo è “Solstizio d’estate”:

    Tu parlavi di cose sconosciute
    e ridevano.
    Ma tu
    voga sul fiume oscuro
    su piane d’acqua,
    va’ per la via misconosciuta
    alla cieca, caparbio,
    cerca parole radicate
    come ulivo nodoso-
    lascia che ridano.
    Desidera che alberghi l’altro mondo
    nell’afa del deserto d’oggi
    qui nel presente obliterato-
    lascia.
    Vento marino rugiada dell’alba
    senza cercarli esistono”.

    30 Giugno, 2011 - 6:53
  53. Marco

    Analizziamo con razionalità la frase di don Gius riportata da Fiorenza.
    Il prete brianzolo preferisce i canti medioevali, questo lo fa sentire autorizzato a sentenziare che “Nel Medio Evo sì che si sapeva cantare”, sottointeso: nell’era contemporanea invece no!
    Dopo avre espresso la sua opinione riguardo la musica descrive come le melodie medioevali a lui così gradite, senza parole riuscivano ad emozionare ed in particolare suscitavano l’emozione che nasce quando ci si accorge di essere davanti a qualcosa di misterioso.
    Bene, sono contento.
    Mi permetto tuttavia di dire che ogni Sabato notte migliaia di giovani si recano in discoteche a sentire melodie che emozionano e sono senza parole o di poche frasi, magari anche poco sensate.
    Ci sono melodie house o progressive o techno-trance che fanno letteralmente volare in cielo. Beh?

    Si tratta della psico-fisica delle onde sonore: certe musiche, certi ritmi sono decodificati dalla nostra corteccia uditiva ed elaborati dal nostro sistema limbico e in modo ancora sconosciuto suscitano emozioni, legate probabilmente alle nostre passate esperienze.

    E con questo?
    Oltre la poesia di quelle parole cosa c’è?
    http://www.youtube.com/watch?v=9rB5ypz5YRA

    30 Giugno, 2011 - 6:55
  54. Marco

    Ancora:
    http://www.youtube.com/watch?v=5sksHlxJfJE&feature=related

    Gam Gam Gam Ki Elekh Be Be Ge Tzalmavet Lo? Lo Lo Ira Ra’ Ki Atta’ Imadi’ (2 volte) Shivtekha Umishantecha Hema Hema Inaktamuni’ Traduzione: Anche se andassi Per le valli più buie Di nulla avrei paura Perché tu sei al mio fianco. Se tu sei al mio fianco Il tuo bastone Il tuo bastone mi dà sicurezza.

    30 Giugno, 2011 - 7:13
  55. mattlar

    Marco,
    ha ragione discepolo !!! Non lo sai anche tu? Discepolo è come sempre un’acuta osservatrice della realtà, ma è sempre un po’ imprecisa: oltre a ricordare che il card. Tettamanzi parlava ai bambini delle cresime di Pisapia, poteva anche dire che aveva proposto le canzoni dei Pink Floyd a messa in cattedrale. E che per questo ha imposto l’acquisto di una chitarra elettrica all’organista dell’arcidiocesi.

    30 Giugno, 2011 - 9:39
  56. Luigi Accattoli

    A proposito dell’ “a_a_a_a” di don Giussani citato sopra da Fiorenza e contrastato da Marco, nella pagina CERCO FATTI DI VANGELO di questo blog, elencata sotto la mia foto, al capitolo 16 Qui è perfetta letizia si può leggere un testo di Antonella Lignani che riferisce un passo di Agostino sul “cantare con giubilo” e cioè senza parole. “In jubilatione cane: hoc est enim bene canere Deo, in jubilatione cantare”: lo riporta in latino, ma anche lo traduce [Canta con espressioni di giubilo: in questo infatti consiste il cantare bene ad onore di Dio]. Invito a leggerlo per intero, prima in italiano e poi in latino.

    30 Giugno, 2011 - 10:33
  57. sz

    Gentile Nico
    solo una breve replica al suo garbato commento: non è questione di lingua, non avrei nulla in contrario al rito di paolo VI in latino, e tutto in contrario al rito di pio V in italiano. E’ questione di ecclesiologia; quella del rito latino è tridentina, ed è in netta contraddizione con quella del Vaticano II. Non mi dilungo: se vorrà potrà trovare le mie ragioni nello scritto del p. Falsini quale premessa al libretto di Paolo Farinella ‘ritorno all’antica messa’ (ed. gabrielli), che condivido e che qui non riassumo, non avendo la preparazione e la competenza per farlo. Accomunare i due riti è già come affossare il rito conciliare: questo è chiaro a tutti, a cominciare da benedetto 16, che sa bene, come tutti noi, che la liturgia fa l’ecclesiologia, e l’ecclesiologia fa la chiesa. Per questo sabotare il rito conciliare è anche sabotare l’ecclesiologia conciliare e quindi la chiesa che a quella ecclesiologia si riferisce. Scola condivide le ragioni del p. Falsini? Temo di no. Per questo (e anche per molti altri motivi, s’intende) non credo che Scola si possa ricondurre alla chiesa conciliare alla quale mi riferivo. Anzi la sua nomina è un tassello del disegno di benedetto 16 di affossarla, quella chiesa di cui egli fu parte non irrilevante, e quel disegno egli persegue da un trentennio, prima alla CDF ed oggi da papa. In tal senso, quindi, l’aggettivo ‘conciliare’, mentre da adito certamente a equivoci e fraintendimenti (come lei può ben darmi atto), d’altro canto è al contempo il modo mi sembra più scriminante e preciso per definire quella chiesa di cui oggi Scola officia la sepoltura (tra i brindisi dei ciellini, che si accaparrano infine il piatto più ghiotto).
    Grato, infine se vorrà dirmi qualcosa della sua esperienza diretta sulla dimensione dell’ecclesiologia conciliare che Scola avrebbe sostenuto.
    Cordialità
    Stefano

    30 Giugno, 2011 - 11:24
  58. scusate il ritardo…

    Di tutto il dibattito mi interessano in particolare due cose:

    – l’amarezza delle ultime tre righe del primo commento di Leonardo, che – se il quadro è davvero tale – condivido.

    – la questioni del ruolo dei movimenti nella Chiesa. La prassi insegna che coinvolgerli istituzionalmente è un’opportunità (rischio) di mettere al servizio di tutti i carismi e gli aspetti profetici di ciascuna esperienza. E limare le schegge. Vediamo.

    Intanto consiglio la lettura di questo commento di Giorgio Bernardelli su VinoNuovo.it
    http://www.vinonuovo.it/index.php?l=it&art=479

    30 Giugno, 2011 - 13:04
  59. Marco

    Caro Luigi,
    ho letto il racconto di antonella.
    Sono contento per le monache.
    Non ho contrastato quanto afferma il Gius, ho semplicemente detto che non soltanto i canti medioevali suscitano l’emozione descritta.
    Ho linkato alcuni esempi.
    Ho parlato della psicofisica delle onde sonore e di come il sistema limbico sia responsabile della presa di coscienza di tali emozioni, cui la corteccia cerebrale conferisce un nome.
    Mi sono chiesto cosa vogliano dire le parole del Gius e cosa c’entrino qui. Mi sono chiesto cosa vi sia oltre quelle parole.

    30 Giugno, 2011 - 13:15
  60. nico

    @sz
    Non ho letto il testo di ecclesiologia di Scola (Chi è la chiesa? ed. Queriniana) e quindi non ho risposte dirette anche se l’impostazione di base che vede la chiesa come sacramento si rifà essenzialmente al Vaticano II, Lumen Gentium; per approfondire
    http://www.vivailconcilio.it/index.php?option=com_content&view=article&id=42:perle-gennaio-2010&catid=23:perle&Itemid=41

    Ho però esperienza diretta del fatto che ad insegnare ecclesiologia alla Facoltà di cui è stato finora gran cancelliere sono invitati insegnanti assolutamente conciliari, preti e laici, i loro nomi sono facilmente reperibili tra i fondatori del sito http://www.vivailconcilio.it

    In dialetto veneto si usa dire che “el pese spusa dala testa” (Il pesce puzza dalla testa): un insegnamento universitario nettamente conciliare mi pare buon sintomo del fatto che la testa condivida l’orientamento.
    Magari poi mi sbaglio, quando avrò tempo leggerò il libro di Scola.
    Un caro saluto

    30 Giugno, 2011 - 18:06
  61. Leonardo

    Questo nuovo personaggio, sz, è troppo perfetto per essere vero: deve trattarsi della creazione letteraria di un qualcuno che ha voluto fare la caricatura del cattoprogressistaconciliare. In questa chiave, sarebbe anche molto divertente: speriamo che sia solo uno scherzo …

    30 Giugno, 2011 - 21:02
  62. Clodine

    Però..non solo è perfetto questo misterioso personaggio, ma condivido in toto ogni parola…
    mi piace un sacco! E tiè..lo voglio pure baciare.
    E che ci posso fare, me ne sono innamorata! Spero solo che quella s stia per “Stefano” o “Sandro”…perché se fosse Stefania, dico, potrei passare al nemico! Non so se mi spiego..gulp! Cioè, è stato un amore a prima vista, un coup de foudre…eh…!!

    1 Luglio, 2011 - 4:14
  63. Leonardo

    Cara Clodine, che tu fossi troppo poco selettiva nei tuoi gusti in fatto di uomini l’ho sempre pensato: in un’occasione apprezzasti perfino me!

    (Comunque, sz è certamente un personaggio maschile: non ho ancora deciso se immaginarmelo come un povero giovane sviato, alla maniera di Marcolino, o come un vecchio sdentato e bavoso, alla Nino).

    1 Luglio, 2011 - 10:12
  64. Clodine

    Leonard, vedi..ti sbagli! Non è vero che in fatto di uomini sia poco selettiva …ti sbagli decisamente Invero sono pochi, anzi rari ,quelli che riescono a prendermi di testa. Diciamo che in questo frangente volevo sollecitare il tuo ego….e spingerti ad una folle gelosia [dai, che ne stai avendo un attacco acuto.. ] . L’ho fatto apposta perché da un po’ di tempo non mi fili di pezza! Ecco..adesso te l’ho detto.
    ..oddio…sz è innegabilmente interessante ma…il vero coup de foudre…dai..sei tu!Lo sai!! Ehhh

    1 Luglio, 2011 - 10:37
  65. sz

    Grazie Nico delle informazioni, ne terrò buon conto.
    Saluti
    Stefano

    1 Luglio, 2011 - 10:43
  66. Clodine

    Stefano (?)…E adesso ti palesi? Ora che mi sono compromessa con Leonardo? Gli uomini, che bastardi!

    1 Luglio, 2011 - 10:54
  67. Clodine

    : D
    [sto scherzando ovviamente, meglio ridere, specie in un momento storico come quello che stiamo vivendo, dove c’è ben poco da ridere.
    Riprendo la mia lettura …”l’insostenibile leggerezza dell’essere”…La massa, l’etere e l’unificazione delle forze di Wilczek Frank …
    Adieu , Stefanò!

    1 Luglio, 2011 - 10:59

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