Folle polacche per il papa tedesco

Bellezza delle folle polacche per il papa tedesco, risorse della cattolicità! Lo attendono per ore sotto la pioggia a Varsavia, lo festeggiano come un parente sugli spalti del santuario fortezza di Czestochowa, lo cercano con affetto la sera alla famosa finestra dell’arcivescovado di Cracovia. I ragazzi gli gridano che s’affacci, tenendosi per mano. Proprio come facevano con il “loro” papa. Ed egli ricambia tanta generosità evitando di parlare tedesco. Dicono pronunci bene il polacco, per qualche frase e poi continua in italiano. Inaspettato completamento storico della riconciliazione tra i due paesi, che tanto era stata voluta dai cardinali Wojtyla e Ratzinger. Anche solo con le biografie e le nazionalità, questi due papi hanno riportato il nome cristiano nello tsunami della storia.  

Commento

  1. Matteo Salvatti

    A me spiace soltanto che il giorno in cui iniziava il viaggio, praticamente il Primo vero viaggio internazionale di Papa Benedetto, il Corriere (va da sè, non per colpa di Luigi Accattoli) non metteva nemmeno una riga sull’evento, un evento, che, come lo stesso Luigi sottolinea, invece interessava milioni di persone, uno stato intero mobilitato. Quel giorno del Papa si parlava in un trafiletto, dove si faceva notare al lettore che la papalina era volata via per la seconda volta. Caspita. Notare: il giorno in cui nulla veniva scritto sul viaggio del Papa, il Corriere, nella sezione Corriere Lombardia, in prima pagina, metteva la protesta dei giovani universitari che si son visti aumentare di qualche centesimo la pasta alla mensa della Statale. Non ci sono parole: il Papa partiva per il suo primo grande viaggio e non uno schema col programma, non una scaletta delle visite, degli incontri, anche qualche curiosità. Silenzio notale. Voglio solo far presente che quando ci sono le olimpiadi o i mondiali si inizia mesi prima a parlarne e i giorni antecedenti pagine intere dedicate all’evento.
    Ps: Ringrazio di cuore Accattoli per il lavoro straordinario che svolge anche se, come avrete capito, penso che non sempre tutti gli diano lo spazio che meritano gli argomenti che tratta
    Matteo Salvatti

    28 Maggio, 2006 - 15:08

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