Tantardini l’umanità di Cristo e la nostra felicità

A questo destino di felicità gli uomini sono ricondotti attraverso l’umanità di Cristo“: parole di Tommaso d’Aquino tradotte da Giacomo Tantardini e da lui poste a titolo di una “Meditazione sul Natale” tenuta nella cattedrale di Fidenza il 20 dicembre del 2006. Oggi don Giacomo è malato e io gli auguro la guarigione con un bicchiere di Vino Nuovo ringraziandolo per la passione del suo inno all’umanità di Cristo.

8 Comments

  1. antonella lignani

    Importante riprendere questi giganti come Tommaso d’Aquino e Antonio da Padova. Più importante ancora trovare qualcuno che ce li segnali e “traduca”, cioè che li porti per così dire fino a noi, che non sempre riusciamo a trovarli nè a capirli appieno.

    2 Gennaio, 2012 - 0:03
  2. antonella lignani

    Antonio da Padova, Omelia sul Natale del Signore, II 5: “A te, o beata Vergine, sia lode e gloria, perché oggi siamo stati ricolmati dei beni della tua casa, cioè del tuo grembo. Noi che prima eravamo vuoti, ora siamo pieni; noi che prima eravamo malati, ora siamo sani; noi che prima eravamo maledetti, ora siamo benedetti, perché come dice il Cantico dei Cantici: “Ciò che da te proviene è il Paradiso, o Maria!” (Ct 4, 13).

    2 Gennaio, 2012 - 0:23
  3. antonella lignani

    Grazie dunque ed i migliori auguri a don Giacomo.

    2 Gennaio, 2012 - 0:24
  4. Clodine

    E’ stupefacente come in sole tre righe, l’evangelista Luca ci descrive l’incarnazione. Tre righe si merita l’avvenimento più straordinario della storia di Dio che è “venuto a piantare la propria tenda in mezzo a noi”! caspita! Evidentemente Luca non è come me, che nel post appena lasciato ho speso centinaia di parole presa com’ero dalla tentazione di spiegare le ragion della mia fede.Luca, tre righe e spazza via le nebbie del sentimentalismo peloso, come è sempre più spesso il Natale delle abbuffate, delle cianfruciaglie e commozione a buon mercato.
    Lui: tre righe, e noi…un gigantesco collage di pacchianerie!
    E’ vero, l’umanità di Cristo allarga gli orizzonti, è venuto a portare la gioia.
    Si occupa di noi, Dio si occupa di noi! Forse non ci si rende abbastanza conto di una roba del genere: si pone sulla nostra strada cosi dolorosa,per nulla piana. Per alcuni non c’è questa presenza, e se c’è non è che la presenza di un Dio crudele, malvagio che permette il male: tutto il male! E’ un intruso, un guastafeste, un nemico della gioia, viene ad avvelenare i nostri “nutrimenti terrestri”, a rompere le uova nel paniere.
    .La Sua è ” luce splende nelle tenebre”. Scomoda, certo, perché arriva negli anfratti bui dell’enima, della nostra profonda coscienza e non fa sconti, non si bara con quella luce li!
    Forse, più che la gioia, impariamo la tristezza del Natale, e il rimorso per averlo guastato! “l’infinita tristezza di non essere ancora veramente cristiani”.

    2 Gennaio, 2012 - 17:38
  5. Clodine

    Auguri Don Giacomo, spero si rimetta presto in sesto…Auguri di vero cuore!

    2 Gennaio, 2012 - 17:42
  6. Clodine

    ..il male che colpì mio padre..ancora giovane… purtroppo…
    Per questo sarò vicina, in spirito e in preghiera, a Don Giacomo!

    2 Gennaio, 2012 - 20:26
  7. elsa.F

    Gesù Cristo definisce se stesso “Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvo; entrerà e uscirà e troverà pascolo”.

    Oh, come cambiano la malattia, la vecchiaia, la sofferenza, la solitudine, la morte stessa alla luce della fede nella vita eterna. Le scritture ce la descrivono come un pascolo rigoglioso, come un portico ombreggiato, come un nido, la tana dei cerbiatti.

    Passando gli anni, mentre la maggior parte dei miei famigliari ha ormai già intrapreso l’esterno viaggio, non posso non pensare alla commozione enorme di ritrovare gli affetti perduti, di riabbracciare mio padre la cui assenza pesa su di me come un macigno.

    E quella parte di che ancora non crede non si rassegna alla non esistenza, al ritornare polvere e trema al pensare al gelo della tomba e alla mancanza eterna di luce…

    2 Gennaio, 2012 - 22:26

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