Beati i ricchi e guai ai poveri

I visual data sono visualizzazioni grafiche di uno o più dati che aiutano a intuirne il segno o lo scandalo. Non amo quest’arte – che è proposta settimanalmente dal supplemento domenicale del Corsera intitolato LA LETTURA – ma domenica 1° luglio a pagina 11 veniva proposta una visualizzazione davvero efficace, intitolata UOMINI RICCHI COME NAZIONI, dove le foto dei venti uomini più ricchi del mondo – secondo la classifica Bloomberg pubblicata il 18 giugno – venivano proposte sullo sfondo delle bandiere di venti paesi che nel 2011 hanno avuto, secondo il Fondo monetario internazionale, un prodotto interno lordo di entità paragonabile a ognuno di loro. Il più ricco al mondo è l’imprenditore messicano Carlos Slim la cui ricchezza assomma a 66,50 miliardi di dollari che equivale a quella prodotta l’anno scorso dall’intera popolazione dell’Ecuador, segue Bill Gates paragonato all’Azerbaigian, Warren E. Buffet con l’Uzbekistan, Amancio Ortega e il Costa Rica. Al ventesimo posto viene Michele Ferrero (unico italiano tra i venti) con 21,80 miliardi di dollari campito sulla bandiera dello Zambia. La popolazione totale dei venti paesi è di 237 milioni di persone che insieme dispongono in un anno di una ricchezza collettiva nominalmente paragonabile alla somma dei patrimoni dei venti straricchi. Per aiutare a meditare metto qui, in ordine di pil decrescente, i nomi dei paesi che non ho già segnalato: Libano, Libia, Kenya, Yemen, Lettonia, Bahrain, Camerun, Turkemenistan, Cipro, Tanzania, El Salvador, Trinidad e Tobago, Estonia, Paraguay, Guinea Equatoriale.

91 Comments

  1. Gioab

    Fra i facoltosi straricchi, si può aggiungere anche lo IOR :
    “L’11 Marzo 1994 i revisori Marco H. Rochart e Jacqueline Consoli della Revisuisse Price Waterhouese, consegnano ai membri del Consiglio le loro considerazioni sullo stato di salute finanziaria dello Ior un documento di 25 pagine rimasto top secret[…] La banca distribuisce alla clientela interessi sui conti interessi per 230 miliardi di lire. […] si scopre che l’istituto conta un autentico tesoro, custodisce infatti in cassaforte lingotti d’oro per una tonnellata e 617 kili, bond per 2.666 miliardi di lire ( 1,9 miliardi di €) e azioni per 91 miliardi sia conservati in Vaticano sia accreditati sui conti aperti in 141 banche presenti in tutto il mondo. Partecipazioni conosciute presso la statunitense Fiduciary Investment Company del New Jersey, per 17,9 miliardi. Solida anche la partecipazione immobiliare per altri 30 miliardi di lire.” -( Vaticano Spa p.199-200)

    Il totale fa circa 6 miliardi di € . Non male per chi ha fatto voto di povertà e doveva seguire questo vangelo : “Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. Non vi procurate oro né argento né rame per le borse delle vostre cinture, né bisaccia da cibo per il viaggio, né due vesti, né sandali né bastone; poiché l’operaio merita il suo cibo.” ( Mt. 10.8-10)

    6 Luglio, 2012 - 13:03
  2. Clodine

    Quanto sono ricchi!Ma che se faranno di tanti soldi, e quando la morte farà “scacco matto”…se ne andranno, nudi, portandosi dietro solo la loro anima, se non l’hanno venduta strada facendo! Che grande guaio essere così ricchi e tenersi tutto per sè, senza la gioia di condividere a piene mani.
    «Tutte le felicità del secolo, dice S. Agostino, rassomigliano ai sogni. Chi sognando conta grandi tesori, si crede ricco; ma allo svegliarsi si accorge di essere povero: così avverrà agli uomini che amano le cose di quaggiù. Buon per loro, se si svegliassero ora, mentre lo svegliarsi torna loro utile! che altrimenti saranno svegliati poi contro loro voglia. Svegliatevi adunque, o addormentati del secolo, scuotetevi dal sonno ingannatore che si è impadronito di voi, dissipate il sogno che v’illude»

    6 Luglio, 2012 - 15:26
  3. Parlo solo di quello che conosco: Bill Gates.
    I Gates conducono una vita frugale. Ai figli non sono concesse più di due ore di tv al giorno e, sin dall’età di 6 anni, sono stati istradati al volontariato.Collaborano con parrocchie e istituzioni di beneficenza da molti anni. I Gates devolvono molti milioni di dollari all’anno per borse di studio, ospedali, servizi tipo la Caritas, e sono presenti ovunque ci siano situazioni di bisogno, sia negli USA che nel mondo ( ma in questo caso, con discrezione e spesso anonimato). In questi anni di crisi, molti sono stati beneficiati da questa famiglia, con denaro o con posti di lavoro. Almeno in questo caso penso si possa dire che la ricchezza viene condivisa, sebbene mi piaccia più pensare che sia quella “interiore” dei Gates che fa bene al cuore.

    Per il resto
    http://www.youtube.com/watch?v=ige6OsfQV6o

    6 Luglio, 2012 - 16:24
  4. Clodine

    E’ vero che vale più il soldino della vedova perché è il solo bene che possiede. Però è altrettanto ammirabile e degna di stima la famiglia Gates nel prodigarsi per il prossimo, anche se ciò che donano non è che la milionesima parte dell’immenso capitale che possiede. Io credo che tutti i grandi ricchi del pianeta -più o meno ricchi, anche con ricchezze inferiori rispetto a quelle stratosferiche dei 10 del mondo- distribuiscono parte del capitale, in primis perché è talmente tanto che si riproduce per inerzia, ogni ora si raddoppia come per incanto per cui, alla fine è un penny nel forziere di Paperon de’ Paperoni. In secundis per uno scrupolo di coscienza, nel senso che, condividere un piccinino li fa sentire meno “colpevoli” rispetto al miliardo di esseri umani che ogni giorno nel mondo patiscono la fame.

    6 Luglio, 2012 - 16:52
  5. Clodine

    Tema che appassionò Socrate, quello della “tirannide della ricchezza”. Ce ne parla nel I libro della Repubblica, dove, in un ambiente etico competitivo – il mercato – non c’è giustizia. La “giustizia” del mercato non ha a che vedere con l’effetto delle proprie azioni sugli altri, ma solo con l’efficacia delle proprie azioni rispetto ai propri interessi. Per questo, può essere solo la giustizia degli imprenditori e dei tiranni, che ha occhi solo su chi agisce e con chi fa ii suoi interessi, e non invece con chi subisce l’azione. Che importa al ricco se la sua ricchezza è costruita sullo sfruttamento degli altri. La ricchezza non regola le relazioni fra gli uomini, ma solo le relazioni fra un uomo (potente), i suoi interessi e le sue azioni, in vista del proprio interesse…sempre e comunque, anche fare il bene, risulta essere un moto di piacere inconscio.

    6 Luglio, 2012 - 17:04
  6. mattlar

    Michele Ferrero merita indiscutibile apprezzamento, sotto molti profili.

    6 Luglio, 2012 - 17:12
  7. Clodine

    Se non altro per la Nutella!

    6 Luglio, 2012 - 17:29
  8. Clodine

    e per le centinaia di operai e operaie alle quali ha assicurato il lavoro, senza mai licenziare una sola persona…un encomio sicuramente. Per la Nutella e per l’etica e la correttezza che ha sempre dimostrato di possedere. Un grande imprenditore Michele Ferrero.

    6 Luglio, 2012 - 17:31
  9. Lorenz o

    Beh certo che letto nei termini e nelle cifre astronomiche che riporta Luigi, il problema sembra ridursi a un caso di studio clamoroso e limitatissimo, che serve a darci una vaga idea dell’ordine di grandezza delle ricchezze dei veramente ricchi. Insomma, una cosa ben lontana da me, anonimissimo tizio della anonimissima classe di mezzo con i problemi di tutti quanti. Poi però leggo il Sant’Agostino di Clodine, e già mi viene un po’ di inquietudine:gli uomini che amano le cose di quaggiu’,il sonno ingannatore, i sogni che illudono, la sveglia! Tutte robe che mi sento riferite addosso: certo, nella mia misura minimetta.Ma il fatto è questo: non sono per niente sicuro che sia una questione di quantità di soldo, ma di qualità di attaccamento. E qui, la cosa si fa pericolosa, perché il mio attaccamento c’è, e’ indubbio. A poco, magari, perché non c’è nulla di piu’ a cui attaccarsi: ma mi attacco eccome. E , se voglio tradurre il mio volume di ricchezza, che a me pare inesistente, in termini oggettivi e relativizzati alle povertà del mondo, basterebbe un’ occhiata ai siti missionari per ricordarmi che quello che io spendo in giornali e in caffè basterebbe a cambiare sufficientemente la vita e l’istruzione di un ragazzino in certe numerose zone del mondo… e via a salire.
    Così, quel ” beati i ricchi e guai ai poveri” me lo sento assai meno curioso e assai piu’ peperoncino che all’inizio, diavolo d’un Luigi….

    6 Luglio, 2012 - 18:35
  10. A me questo Lorenzo qui pare di averlo già letto prima !!!…..

    6 Luglio, 2012 - 18:48
  11. mattlar

    Attenti: è gioab. Ha solo cambiato nome!!!

    6 Luglio, 2012 - 20:51
  12. Non credo proprio! Dice cose troppo di buon senso per essere Gioab!…

    (anche se devo ammettere che c’è un commento di Gioab nel post dei “vecchi e brutti….” alle 11:04 del 6 Luglio 2012 con cui, a parte le tre righe finali, si può concordare totalmente.).

    6 Luglio, 2012 - 21:29
  13. Marilisa

    Ma io questi ricchissimi paperoni non li invidio manco per niente.
    Mi accontento del necessario. Forse sono fatta male.

    6 Luglio, 2012 - 21:57
  14. marcello.n

    La ricchezza personale andrebbe caratterizzata anche dal come è stata ottenuta, specialmente in questi tempi. La ricchezza “disonesta”, quella ottenuta con mezzi illeciti, è veramente quanto di peggio esista.
    La ricchezza disonesta è addirittura perseguita, spesso con scarsi successi, anche dai codici civile e penale.

    Poi esiste la ricchezza “lecita”, ottenuta magari generandone anche per altri, operai, clienti, dipendenti eccetera.

    La ricchezza onesta, se poi bene utilizzata, può (deve) diventare un bene per tutti.
    Bill Gates? In USA sono direi più che da noi quelli che, almeno, cercano di distribuirla, mi ha fatto impressione il concetto, molto più diffuso, di non lasciare eredità: ciascuno se la deve guadagnare.

    Lo stato sociale funziona in quanto qualcuno produce ricchezza, ossia produce di più di quanto occorra per la sopravvivenza, dando spazio alla scuola, alla sanità, eccetera.

    Quando ero bambino, vedevo molti che non sapevano né leggere né scrivere, lavoravano e basta.
    Ai primordi della nostra civiltà tutti in famiglia dovevano lavorare ossessivamente solo per produrre lo stretto necessario, niente spazi per scuole, sanità, ricerca, medicine eccetera.

    Il tutto per dire che la ricchezza non è un male di per sé, anzi, è una necessità per la società, ma va prodotta ed utilizzata con una giusta etica, la quale dice anche che tutti noi, nel nostro grande o piccolo, dobbiamo darci da fare per produrla, sarebbe come dire chi non lavora non mangia.

    Il tutto dipende sempre dall’etica, e noi pensiamo che la nostra sia l’unica giusta, il problema è diffonderla a tutti.

    7 Luglio, 2012 - 8:49
  15. roberto 55

    In attesa che si chiarisca “ilmistero di Lorenzo”, lasciatemi salutare il rientro nel “pianerottolo” di Principessa: BENTORNATA, CINZIA !

    Buon sabato a tutti !

    Roberto 55

    7 Luglio, 2012 - 9:07
  16. L orenzo

    Ma quale mistero?!
    Veramente io mi chiamo Lorenzo per davvero….:)

    7 Luglio, 2012 - 9:56
  17. L orenzo

    Scusate, non avevo letto gli altri.!
    A Principessa: insomma, non è proprio una originalata quello che ho detto, se ti sembra di averlo già letto prima e che sia troppo di buon senso! 🙂
    A mattlar: ma perché dovrei “essere Gioab”, cosa vuol dire? 🙂
    Buon fine settimana a tutti.

    7 Luglio, 2012 - 11:08
  18. Marilisa

    Hai ragione da vendere, marcello.n. Resta il fatto che chi ce l’ha, la ricchezza, ci si attacca anche troppo.
    Piccola o grande che sia, si cerca di aumentarla sempre più.
    I più ricchi sembrano i più avidi, e sono quelli, in generale, che se ne impipano del resto della società , intanto loro hanno vita facile comunque.
    Tanto è vero che quando salgono al potere, difendono i loro interessi; e quelli che li hanno aiutati a prendere il potere, lo hanno fatto per lo stesso identico motivo.
    Agli indigenti restano le briciole.
    Dove sta la tanto decantata etica?
    Per esempio, perché oggi sono colpite soprattutto le fasce deboli? Perché sta venendo a mancare la classe media? Perché non si dà mano alla patrimoniale? Perché i parlamentari continuano spudoratamente a non toccare i loro emolumenti e le loro pensioni, almeno per dare il buon esempio?
    Per avidità. Una autentica schifezza!
    Da almeno un trentennio a questa parte la vita degli italiani sembra consegnata nelle mani di individui che hanno a cuore più se stessi che l’intero popolo.
    E non fanno eccezione quei politicanti che pretendono di definirsi cattolici e che, tra una scaramuccia e l’altra, mettono in prima linea il proprio tornaconto.

    7 Luglio, 2012 - 11:12
  19. Nino

    Marilisa scrive,
    6 luglio 2012 @ 21:57

    Ma io questi ricchissimi paperoni non li invidio manco per niente.
    Mi accontento del necessario. Forse sono fatta male.

    ———

    Nemmeno io li invidio, ma li tempo come la peste.
    Non solo affamano il mondo ma con le ricchezze accumulate in genere con loschi traffici e attraverso reti relazionali non meno losche, controllano materie prime dall’acqua al petrolio, oro, diamanti, uranio, grano,informazione, armi, politica etc, sono il vero pericolo per l’umanità.
    Oltrechè per vanità, per non essere travolti dalla tigre che cavalcano devono continuamente alimetare il circuito dell’accumulo e quindi dell’illegalità-ingiustizia. ( vedi l’ultimo dei casi il Barclays )

    Tranne rari casi solitari e non imitati come quello di Bill Gates.

    7 Luglio, 2012 - 14:59
  20. Gioab

    @ Lorenzo
    “ma perché dovrei “essere Gioab”, cosa vuol dire?
    Vuol dire che ha detto una cosa intelligente e l’ha spaventato.

    7 Luglio, 2012 - 17:26
  21. Clodine

    “Chi si adatta bene alla povertà è ricco”, sentenzia Seneca più poveri tra i ricchi sono quelli che considerano la ricchezza un fine e non un mezzo.

    Singolare però, almeno per me, osservare come proprio quei paesi che han fatto della lotta al consumismo la bandiera delle lotte di classe, oggi siano le prime superpotenze capitaliste la cui crescita negli ultimi dieci anni è stata vertiginosa. Miliardari a un ritmo assunro e proprio loro: Russia e Cina, che oggi attuano politiche statali capestro, sfruttamento illimitato delle risorse naturali e del lavoro: cappio ai piccoli proprietari immobiliari, i piccoli imprenditori, distruggono imprese di proprietà pubblica. Vedi la Cina :ha sorpassato gli Stati Uniti sulla pelle del super-sfruttamento della povera gente: parassiti! giorno e notte sulle catene di montaggio senza dormire, né mangiare..idem lo sfruttamento del lavoro nel settore manifatturiero. Anziché andare avanti, sono stati fatti mille passi indietro, dov’è finita la difesa degli operai, le lotte di classe per l’uguaglianza. E la ricchezza dei miliardari russi ? Ne vogliamo parlare? Li assistiamo al furto violento delle risorse pubbliche (petrolio, gas, alluminio, ferro, acciaio, ecc) al saccheggio e alla devastazione. Allora forse andava meglio la Siberia contro la corruzione.E così, mentre l’Occidente sembra essere al tramonto, Cina e Russia pullula di ricchi che gozzovigliano nell’opulenza. Intanto la gente emigra, da noi, e in europa, vengono a fare i commercianti, rubano il lavoro alle imprese italiane; e le russe fanno le badanti, spopolano i loro paesi lasciando i figli ai vecchi, a morire di fame…che follìa!

    7 Luglio, 2012 - 17:27
  22. Clodine

    refuso : assurdo!

    7 Luglio, 2012 - 17:27
  23. Gioab

    @ princpiessa
    “(anche se devo ammettere che c’è un commento di Gioab nel post dei “vecchi e brutti….” alle 11:04 del 6 Luglio 2012 con cui, a parte le tre righe finali, si può concordare totalmente.).”

    Quale complimento… sono onorato e faccio l’inchino alla nobiltà !

    7 Luglio, 2012 - 17:28
  24. Clodine

    Ciò che colpisce è osservare come l’espansione dei miliardari del mondo -e accumulazione di ricchezza – sia dipendente e basata sul saccheggio delle risorse dello Stato… e quante delle loro fortune erano basate su politiche neo-liberal che hanno portato ad acquistare a prezzi stracciati delle imprese pubbliche privatizzate…Credo che il mondo stia seguendo un piano studiato a tavolino da qualche “tavola rotonda” occulta….

    7 Luglio, 2012 - 17:37
  25. Gioab

    @ principessa
    “Non credo proprio! Dice cose troppo di buon senso per essere Gioab!”

    Strano però, io non dico mai niente di mio, (raramente) cito solo scritture e le spiego. Forse sono quelle che non piacciono….. si, facile che sia così !

    7 Luglio, 2012 - 17:38
  26. Gioab

    @ principessa
    “‘Getteranno il loro medesimo argento nelle vie, e il loro proprio oro diverrà una cosa orrenda. Né il loro argento né il loro oro li potranno liberare nel giorno del furore di Jehovah ” ( Eze 7.19)

    Vuoi vedere che ora il debito mondiale una cifra a 13 zeri non sarà più possibile ripianarlo ? Link e nel mondo sono tutti messi così: Vedi qui

    Chi ripagherà più tutti questi debiti ? Nessuno ! Allora tutto da buttare e si ricomincia da capo. Ecco il nuovo ordine della Bibbia.

    7 Luglio, 2012 - 18:04
  27. L orenzo

    Anch’io non voglio affatto demonizzare la ricchezza in sé, e concordo in pieno con quanto detto da marcello,n sulla ricchezza onesta e sulla etica della ricchezza, che comprende non solo il suo impiego e la sua distribuzione, ma anche la sua produzione . Credo che abbiamo tutti, ciascuno per la sua parte, il dovere di creare entro certi limiti benessere per noi e per gli altri. Proprio come cristiani, intendo, oltreché come cittadini.
    Quello che mi inquieta un po’, a livello personale, è un certo scollamento che vedo in me tra la questione di principio e la sua applicazione nella mia realtà di tutti i giorni. E il rendermi conto che nascere e vivere in una realtà privilegiata, come è comunque e nonostante tutto anche in questo periodo balordo quella italiana, rispetto alla stragrande maggioranza del pianeta, abbia ottuso e alterato i miei sensori per quanto riguarda gli ordini di grandezza e la realtà di termini come povertà, bisogno e fame. Quando io parlo di queste cose, ho l’impressione di non sapere nemmeno lontanamente che cosa in realtà vogliano dire per davvero per una immensa quantità di gente sparpagliata per il globo. Il fatto è che io, dicendomi cristiano, sono fratello personale di ciascuno di loro. Ma in realtà, se sono sincero, devo dire che tra i primi dieci problemi della mia vita ( ma manco nei primi cento) c’è la preoccupazione pratica per loro. E’ in questo, ecco, che non trovo poi così lontano il contrasto tra me e loro da quello tra le ricchezze di uno dei Cresi di oggi e i miserevoli PIL dei paesi citati nel post.

    7 Luglio, 2012 - 18:57
  28. discepolo

    Propongo per quest’estate come compito delle vacanze di rileggersi il “Capitale ” e il Manifesto del Partito Comunista” di Karl Marx, che spero ognuno di voi abbia nel suo scaffale.
    A me li regalò un amico nella mitica estate dei miei quindici anni.
    Ma allora erano gli anni 70 , altri tempi. Tuttavia, l’averlo letto non mi ha fatto male.
    Del resto credo che i ricchi ( di quei tempi, che poi erano gli Agnelli, i Feltrinelli, ecc) lo lessero e forse si vergognarono un po’ di essere così ricchi.. o almeno ci pensarono un po’ su..si posero delle domande , delle questioni filosofiche …
    ai nostri tempi invece ricchezza e povertà non è più oggetto di pensiero e di studio, nonchè di discussione filosofica , ma solo causa
    di imprecazioni quotidiane ( da parte dei poveri) e di sensi di colpa sublimati (da parte dei ricchi)

    7 Luglio, 2012 - 21:34
  29. Gioab

    @ Lorenzo
    “Il fatto è che io, dicendomi cristiano, sono fratello personale di ciascuno di loro. Ma in realtà, se sono sincero, devo dire che tra i primi dieci problemi della mia vita ( ma manco nei primi cento) c’è la preoccupazione pratica per loro.”

    Il suo altruismo le rende onore, mi permetta però fare una considerazione pratica in fatto di fratellanza. Partiamo da “dicendomi cristiano sono fratello personale di ciascuno di loro”
    Per definizione i fratelli sono i figli dello stesso padre e sempre il vangelo dice : “Chiunque è stato generato da Dio non pratica il peccato, perché il Suo seme [riproduttivo] rimane in lui, ed egli non può praticare il peccato, perché è stato generato da Dio. I figli di Dio e i figli del Diavolo sono manifesti da questo fatto: Chiunque non pratica la giustizia non ha origine da Dio, né [ha origine da Dio] colui che non ama il suo fratello.” ( 1 Gv 3.9-10)
    Le pare che la scrittura dica di amare tutti o solo i fratelli ? (figli dello stesso genitore- generati da Dio) dato che fra “tutti ” potrebbero esserci anche i figli del Diavolo che per definizione non sono figli di Dio ? Sarebbe ancora un amante della giustizia se amasse un nemico di Dio ? Lascio a lei di decidere come debba intendersi questo pensiero di Dio alitato dallo Spirito Santo. Ma se vuole saperne di più basta esaminare come il popolo “scelto” da Dio “suo figlio” * anticamente considerava gli estranei:

    Gli israeliti (suo figlio primogenito * ) dopo la conquista della terra promessa, accolsero fra il popolo gli stranieri che venivano detti “residenti forestieri” (uno straniero divenuto proselito che doveva essere circonciso separandolo da un residente temporaneo non circonciso perché non proselito o appartenente ad un’altra religione. E c’era anche un avvertimento : “Ma se realmente vi volgete e vi unite a ciò che resta di queste nazioni, queste che rimangono con voi, e davvero formate alleanze matrimoniali con loro ed entrate fra loro, ed esse fra voi, sappiate positivamente che Jehovah vostro Dio non continuerà a spodestare queste nazioni a causa vostra; ed esse devono divenire per voi una trappola e un laccio e un flagello ai vostri fianchi e spine nei vostri occhi finché periate da questo buon suolo che Jehovah vostro Dio vi ha dato.” ( Giousuè 23.12-13)

    E’ vero che l’insegnamento è quello dell’amore ma l’amore per chi ? Ricordi che è scritto “Chiunque non pratica la Giustizia” quindi l’amore è per tutti i fratelli che amano la Giustizia dato che sia Dio stesso che Gesù si sottomisero alla Giustizia (Dio facendo morire il figlio e il figlio accettando di essere ucciso) Quindi se Dio e suo Figlio si sottomisero alla Giustizia, altrettanto devono essere pronti a fare tutti gli altri per essere seguaci fedeli no ? E le sembrerebbe giusto amare chi non ama la Giustizia ? Sentirsi fratello di uno che non è un “giusto “ ?

    *“‘Jehovah ha detto questo: “Israele è mio figlio, il mio primogenito.” ( Eso 4.22)
    Rifletta se Israele è il suo primogenito, anche Gesù da buon giudeo era figlio primogenito di Dio no ? C’è qualcosa da rivedere ?

    7 Luglio, 2012 - 21:42
  30. discepolo

    Aggiungo che il fatto chi i “ricchi” siano filantropi alla manieta di Bill Gates
    avrebbe fatto scompisciare dalla risate Karl Marx e forse anche S. Francesco d’Assisi.
    Se sei ricco essere filantropo è un po’ come lavarsi i denti la mattina: un civile dovere, che del resto non implica nessun sacrificio nella tua vita .
    La tua vita continua a scorrere liscia e facile, nessun sacrificio.
    Fare del bene in maniera filantropica è ben diverso dal farsi coinvogersi “personalmente” nella sofferenza. Francesco d’Assisi non fece della “beneficenza “coi soldi di suo padre. Rinunciò ai soldi di suo padre e a suo padre e alla sua famiglia e alla vita del suo ceto.
    credo che un cattolico dovrebbe riflettere sulla differenza sostanziale fra le azioni di Francesco e quelle di Bill Gates !!!!!!!!!!

    7 Luglio, 2012 - 21:44
  31. discepolo

    “Chè per tal donna, giovinetto, in guerra
    del padre corse, a cui , come a la morte,
    la porta del piacer nessun diserra;
    e dinanzi a la sua spirital corte
    e coram patre le si fece unito
    poscià di dì in dì l’amò più forte.
    questa privata del primo marito
    millecent’anni e più dispetta e scura
    fino a costui si stette sanza invito…
    ma perch’io non proceda troppo chiuso
    Francesco e Povertà per questi amanti
    prendi oramai del mio parlar diffuso.

    (Dante , Paradiso , Canto XI, )

    7 Luglio, 2012 - 21:54
  32. L orenzo

    Ecco, appunto. Francesco è l’esempio concreto che tutti abbiamo sotto il naso.
    E, cosa assai piu’ inquietante, sarebbe completamente, completamente alla mia portata. Se solo lo volessi.
    Ma se considero che a me pesano , e non prendo di fatto in considerazione, rinunce infinitamente piu’ piccole, le cose per me , da cristiano, non quandrano per niente. Mi resta sempre addosso l’impressione di essere, al massimo, come il giovane ricco della parabola, che se ne andò triste davanti all’invito di Gesù a seguirlo veramente, “perché aveva molti beni ” …
    Niente da fare: questo discorso della povertà, individualmente, l’ho ficcato un po’ troppo sbrigativamente tra parentesi.

    7 Luglio, 2012 - 23:12
  33. Rimane il fatto che siamo tutti bravi a parlare e a mostrare come ci si dovrebbe comportare, ma intanto prenotiamo la vacanza o compriamo un altro abito.

    E non abbiamo il coraggio – nè i Gates, nè le principesse e neppure i discepoli – di lasciare tutto (come insegna il buon Francesco) per donarsi agli altri.

    E’ vero anche, però, che le cose che facciamo per chi è meno abbiente non vanno sbandierate, come insegna il manuale del buon cattolico.

    8 Luglio, 2012 - 1:03
  34. Marco

    Che oscenità!

    8 Luglio, 2012 - 2:09
  35. Clodine

    “Cosa essere oscenità!??” direbbe lo stregatto di Alice nel paese delle meraviglie!
    Ma su quanto dice principessa, in merito al coraggio…beh c’è molto ben poco da fantasticare, anzi, la faccenda è straseria. Sepete quante volte mi sono confrontata -spiritualmente ovviamente, non nei fatti mancandone i requisiti- con quel “Se vuoi essere perfetto, và, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; poi vieni e seguimi”??….mamma mia!! Deve essere una botta di quelle, ragazzi miei, da paura. E che fai, se sei un benestante, un possidente, un imprenditore con controattributi dinnanzi ad una roba così radicale? Dobbiam concludere che i ricchi sono dei veri sfigati, percHo li, il denaro tisfratta ipso facto dal regno dei cieli. Ringradio Dio, se le cose stanno davvero così, di avere il neccessario non sarò mai messa davanti a questa prova perché in fondo, il bramare la ricchezza e raggiungerla cosa fa se non seguire un tragitto preciso: dalle mani al cuore. Dal cuore agli occhi e poi al cervello. Infine caccia l’uomo da casa sua, se ne impossessa. Mammona o Dio, non ci potrà mai essere l’uno e l’altro . O uno, o l’Altro. Che paura essere ricchi, e dover scegliere!

    8 Luglio, 2012 - 8:55
  36. Clodine

    Ma stiamo parlando di straricchi, non di chi con sacrifici e lavoro si è costruito onestamente un piccolo margine di sicurezza…suvvìa. Eppoi credo che la salvezza bussi alle porte di quel ricco che nella vita, come dice Gesù, ha usato furbizia ed ha scoperto che le chiavi del paradiso sono nelle mani , solo ed esclusivamente, del povero. Dovrà chiedere a questi, al povero, ai poveri che incontra nel cammino il permesso di entrare . E sarà “conditio sine qua non”…

    8 Luglio, 2012 - 9:07
  37. Io lascerei in pace Geob,
    ogni volta che qualcuno lo cita

    lui ringrazia con rotoli che qumran je fanno un baffo…..

    Intanto mi sovviene una strana sonanza
    quanti si sono spaventati degli anni 60-70 come il nostro pretino
    da cadrega allemanna….
    e ora fanno concorrenza al millenarismo dei testimoni dei gemona.

    Per fortuna poi leggo di donne che i 70 l’han visti senza punto orripilarsi,
    mantengono cuore et equilibrio,
    e m’inchino.

    Francesco 2012 !
    Come farebbe senza Bill Gates.????

    Come terrebbe li rapporti tra le varie terre dove i frati in laetizia sono in messi di pace, di fraternità….

    Sore e frati,
    tutti i missionari
    per l’orbe sparsi,
    curando malati e amando,
    tengono sul tavolo un Ordinatore,
    per le mail o la chat con la casa madre,
    per informare amici e benefattori,
    per far lievitare il bene loro affidato….

    Ma perchè prima di ciaccolare non si attivano i neuroni ?

    Mah!

    Buon sonno della ragione….

    Intanto
    fo’ memoria nel sacro Convito
    per il bene che i Gates continueranno a fare.

    Che in ogni cosa D-io sia glorificato….
    nella scienza, nella tecnica, nell’informatica, nelle bioscoperte….
    nonostante quei devoti religiosi e quei servi pelosi.

    Un virtuale abbraccio
    a chi non soffende.

    8 Luglio, 2012 - 9:21
  38. Gioab

    @ principessa
    Stupito mi colpisce il suo “E non abbiamo il coraggio […] di lasciare tutto (come insegna il buon Francesco) per donarsi agli altri.”

    Stupido me che non capisco, cosa intende “lasciare tutto e donarsi agli altri ?” Come farebbe a donarsi agli altri ?
    Che stupida curiosità vero ? Ma potrebbe chiarirmi meglio ? Perché io un idea ce l’ho ma sono curioso di sapere se coincide. Probabilmente no.

    Forse sarebbe il caso di approfondire…… ma si ,dai, mi voglio allargare:
    Lei ha idea perchè mai Gesù disse a un tale (era un giovane) che chiedeva: “Maestro, che devo fare di buono per ottenere la vita eterna?” Gli disse: “Perché mi interroghi intorno a ciò che è buono? Uno solo è buono. Se, però, vuoi entrare nella vita, osserva di continuo i comandamenti”. Gli disse: “Quali ?” Gesù disse: “Ebbene, non devi assassinare, non devi commettere adulterio, non devi rubare, non devi rendere falsa testimonianza, onora [tuo] padre e [tua] madre, e, devi amare il tuo prossimo come te stesso”. Il giovane gli disse: “Ho osservato tutti questi; che mi manca ancora?” Gesù gli disse: “Se vuoi essere perfetto, va, vendi i tuoi averi e dalli ai poveri e avrai un tesoro in cielo, e vieni, sii mio seguace”. Quando il giovane ebbe udito questa parola, se ne andò addolorato, poiché possedeva molti beni. “ ( Mt 19.16-24)

    Che differenza c’è tra “seguire i comandamenti per ottenere la vita eterna e vendere tutto per ”essere perfetti ?” Sono la stessa cosa ?

    Come mai Giovanni Battista invece predicava così ? ” E le folle gli chiedevano: “Che dobbiamo fare dunque?” Rispondendo, diceva loro: “Chi ha due vesti ne dia parte a chi non ne ha, e chi ha da mangiare faccia lo stesso”. Ma anche gli esattori di tasse vennero per essere battezzati, e gli dissero: “Maestro, che dobbiamo fare?” Egli disse loro: “Non esigete nulla di più della tassa prescritta”. E quelli in servizio militare gli chiedevano: “E noi che dobbiamo fare?” E disse loro: “Non angariate né accusate falsamente nessuno, ma siate soddisfatti delle vostre provvisioni”. ( Lc 3.10-14)
    Seguendo il consiglio di Giovanni avrebbero avuto la vita eterna o sarebbero divenuti perfetti ? L’una cosa esclude l’altra o è complementare dell’altra ?
    E il giovane, quello che se ne andò, egli osservava i comandamenti, sarà salvato ?

    MI scusi se dico sciocchezze, a volte mi capita.

    8 Luglio, 2012 - 11:39
  39. Marilisa

    “Francesco d’Assisi non fece della “beneficenza “coi soldi di suo padre. Rinunciò ai soldi di suo padre e a suo padre e alla sua famiglia e alla vita del suo ceto.
    credo che un cattolico dovrebbe riflettere sulla differenza sostanziale fra le azioni di Francesco e quelle di Bill Gates !!!!!!!!!!”

    Sì, riflettiamo pure. Ma chi l’ha detto che tutti debbano essere dei Francesco d’Assisi?
    Sono personaggi che hanno lasciato traccia profonda nella storia perché rivestiti di una grazia speciale che certamente ha origine divina.
    Non facciamo della retorica, per favore. Odio la retorica a buon mercato.
    Forse ci basterebbe guardare, senza sufficienza, a quelli che aiutano il prossimo, per quanto possono, con una parte dei loro beni. Non essere attaccati come delle piovre a ciò che si possiede.
    Essere santi non è da tutti.
    E non è detto che si debba cercare la sofferenza a tutti i costi per essere sicuri di essere santi.
    Gesù Cristo non ha detto questo.

    8 Luglio, 2012 - 11:52
  40. Gioab

    @ principessa @ Leonardo
    Scusate avevo scordato

    “C’era un uomo nel paese di Uz il cui nome era Giobbe; e quell’uomo si mostrava irriprovevole e retto, e temeva Dio e si ritraeva dal male. E gli nacquero sette figli e tre figlie. E il suo bestiame era settemila pecore e tremila cammelli e cinquecento paia di bovini e cinquecento asine, insieme a una servitù molto grande; e quell’uomo era il più grande di tutti gli orientali.” ( Gb 1.1-3)
    Ma Dio lo chiama suo servitore anche se era ricco e accettò le preghiere solo per suo tramite.
    “E accadde, dopo che Jehovah ebbe pronunciato queste parole a Giobbe, che Jehovah diceva a Elifaz il temanita: “La mia ira si è accesa contro di te e i tuoi due compagni, poiché non avete pronunciato riguardo a me ciò che è veritiero come ha fatto il mio servitore Giobbe. E ora prendetevi sette tori e sette montoni e andate dal mio servitore Giobbe, e dovete offrire un sacrificio bruciato a vostro proprio favore; e Giobbe mio servitore pregherà egli stesso per voi. Accetterò solo la sua faccia in modo da non commettere con voi vergognosa follia, poiché non avete pronunciato riguardo a me ciò che è veritiero, come ha fatto <b<il mio servitore Giobbe”. ( Gb 42.7-8)

    Anche Abraamo era ricco E viene chiamato “l’amico di Dio” ( isa 41.8)
    E Abraamo aveva una grande quantità di bestiame e argento e oro. ( Gen 13,2) – A ciò Abraamo disse[…]non prenderò nulla di ciò che è tuo, affinché tu non dica: ‘Io ho fatto ricco Abramo’. Nulla per me! ( Gen 14.24)
    C’è forse qualche antipatia da parte di Dio verso la ricchezza ?

    Non dice Gesù così ? :“E vi dico: Fatevi degli amici per mezzo delle ricchezze ingiuste, affinché, quando queste verranno meno, essi vi ricevano nelle dimore eterne. Chi è fedele nel minimo è anche fedele nel molto, e chi è ingiusto nel minimo è anche ingiusto nel molto. Perciò, se non vi siete mostrati fedeli riguardo alle ricchezze ingiuste, chi vi affiderà quelle vere?” ( Lc 16.9-11)

    Ma che vuol dire ? si può essere ricchi o no ?
    Ai posteri l’ardua…….sentenza.

    8 Luglio, 2012 - 12:04
  41. fabi

    Sono d’accordo con Marilisa.
    In più, scusate, se lo dico, ma una consacrazione è a Dio.
    Le condizioni in cui sarai messo nella tua vocazione magari saranno altri a
    sceglierle, ma la vocazione è a Dio.
    Altrimenti scade tutto nel sociale, compreso san Francesco.

    8 Luglio, 2012 - 12:06
  42. Gioab

    @ Marilisa
    Congratulazioni a Marilisa ! Concordo ! Ma non ne tenga conto spesso mi dicono babbeo, forse lo sono davvero !

    ( Non è il coltello sbagliato è l’uso che se ne fa che può esserlo)

    8 Luglio, 2012 - 12:08
  43. Gioab

    @ Marilisa
    p.s
    che ne dice ? Se Francesco avesse usato i soldi del padre in altro modo invece che rifiutarli non avrebbe fatto meglio ?

    Avrebbe avuto la vita eterna o sarebbe stato perfetto ?

    8 Luglio, 2012 - 12:11
  44. Gioab

    @ fabi
    “Le condizioni in cui sarai messo nella tua vocazione magari saranno altri a
    sceglierle, ma la vocazione è a Dio.”

    Dice l’apostolo
    “Noi, dunque, quanti siamo maturi, facciamo in modo di avere questa attitudine mentale; e se sotto qualche aspetto avete un’altra inclinazione mentale, Dio vi rivelerà la suddetta [attitudine]” ( Fil 3.15)
    L’importante però è sapere se Dio ci farà sapere se la vocazione è giusta. Come si può sapere ?

    8 Luglio, 2012 - 12:15
  45. marcello.n

    @ Marilisa

    Ed hai tanta ragione anche tu: quasi tutti, più sono ricchi più ci si attaccano.

    L’etica, chiedi dove sia …
    L’etica oggi non esiste quasi più, o almeno un’etica sul tipo di quella di noi cattolici, che mette in primo piano il bene comune.
    Un Parroco mio amico diceva che c’è voluto Marx per richiamare il concetto.. ma poi aveva combinato altri guai.
    Anzi, dirò di più: la mia vita lavorativa,passata nel mondo dell’industria, mi ha insegnato che se vuoi, non dico avere successo, ma anche solo sopravvivere decentemente, se segui l’etica “normale” con attenzione non ce la puoi fare: la concorrenza che corrompe il cliente, che non paga le tasse, che assume in nero eccetera, riuscirà sempre a batterti e quindi a renderti la vita quanto meno estremamente difficile.

    Perché oggi si colpiscono solo le face più deboli, chiedi. Credo anche (ma non solo) che sia perché oggi la finanza mondiale (i ricchi) ha accumulato un potere indebito e talmente grande da essere in grado di imporre condizionamenti a praticamente tutto il mondo.

    Per quanto riguarda i politicanti eccetera, hai anche qui infinita ragione, ma consideriamo che è stata la cattiva etica degli elettori a metterli al potere, e sempre così sarà almeno in regimi democratici, e negli altri è ancora peggio.
    E’ per questo che insisto che la vera cura è migliorare l’etica degli elettori, che, per noi, vuol dire convertirli alla nostra, di etica.
    E sono preoccupato perché sento prevalentemente parlare di partito dei cattolici e di altri temi del genere, che non servono a nulla fintanto che noi cattolici almeno “praticanti” rimaniamo a circa il cinque % degli elettori.

    E poi, ma perché mai non diamo retta a Gesù quando ci ha inviato a convertire il mondo?

    @ Lorenzo

    Lorenzo, condivido in pieno le tue considerazioni, le tue angosce, sei proprio bravo nel valutare la situazione.

    Avresti dovuto sentire l’omelia di questa domenica mattina, ci diceva che gli Apostoli sono stati scelti tra pescatori, tra peccatori, tanti con la testa dura, che sia stato anche per dirci che noi uomini siamo fatti così? La conclusione dell’omelia era che Dio non si aspetta che noi si sia perfetti, ci conosce bene.
    Ma serve sempre usare i talenti che ci ha dato, avere speranza e fede, che poi proseguiremo bene, anche senza diventare tutti santi, potrebbe diventare anche una noia ….
    Raramente ho incontrato qualcuno capace di tanta introspezione … magari un po’ troppo preoccupata. È il migliore punto di partenza.

    Per me, sono talmente convinto che un elemento fondamentale per migliorare la vita degli altri è cercare di convertirne il più possibile, che poi si aiutano automaticamente anche i disperati dei paesi lontani, tanto che il punto è diventato proprio il mio chiodo fisso, una paranoia, anche perché non vedo il concetto particolarmente a cuore di chi dovrebbe e potrebbe farlo con la massima efficacia.
    Ma servono anche tanti altri “chiodi fissi”, hai spazio da scegliere.
    Scusami questi commenti su di te, non voglio minimamente essere arrogante o presuntuoso.
    A 77 anni dare pareri diventa un vizio.

    8 Luglio, 2012 - 12:41
  46. Marilisa

    ” Ma consideriamo che è stata la cattiva etica degli elettori a metterli al potere, e sempre così sarà almeno in regimi democratici, e negli altri è ancora peggio.”

    Giustissimo, marcello.n.
    I laici cattolici in gran parte hanno preferito stare in silenzio e non ribellarsi alle palesi ingiustizie dettate da prevaricazioni messe in atto da chi faceva della politica un uso strumentale per i propri particolari interessi. È mancata, appunto, l’etica degli elettori, affascinati dal populismo di certi individui che si proponevano come dei prestigiatori in grado di generare ricchezza per tutti.
    Anche la Chiesa istituzionale, anche i mezzi di comunicazione purtroppo si sono adeguati, rinunciando troppo spesso alla netta riprovazione di certi discutibili e inescusabili comportamenti dei potenti di turno.
    I cattolici veri devono stare più attenti e darsi da fare per bloccare l’ascesa al potere di tali individui, che purtroppo fanno della religione cristiana uno strumento inappropriato per conseguire il potere.
    È un loro dovere.
    Troppi sono i cattolici ingenui e creduloni che si adeguano a logiche di partito.

    8 Luglio, 2012 - 13:09
  47. L orenzo

    Caro Marcello, i tuoi commenti su di me sono tutto fuorché arroganti o presuntuosi. Se do l’impressione di essere troppo preocccupato è perché…talvolta ,su di me, lo sono! Questo non significa né che io sia angosciato, né che perda le speranze. Il mio punto di partenza, tu diresti il mio chiodo fisso, è che se Gesù mi ha messo gli occhi addosso, (a me come a tutti quelli con cui lo fa, intendiamoci) lo ha fatto conoscendomi esattamente così come sono.Se gli fosse garbato un cherubino già completo di ali, certo non avrebbe lumato me.Questo non toglie, però, che resta l’aspetto della mia risposta. Non a parole, ma di vita. Piu’ vado avanti, piu’ mi rendo conto che ci sono una serie di cose che io lascio sullo sfondo, che non approfondisco nella realtà. Non parlo di temi di fede e di dogmi, parlo di vita vera e di come vivere. E siccome credo che Gesù ci scelga, ci chiami, ma non per i nostri begli occhi, bensì per mandarci agli altri, questo fatto, così pragmatico e quotidiano, lo sento sempre piu’ impellente. Le questioni di principio sono belle e importanti, ma non cambiano la vita di nessuno, se si fermano lì: a partire dalla mia. Anche i bei gesti a margine, quelli che quel canto un po’ così chiama il ” dare il di piu'”, sono importanti, ma non spostano di una virgola la sostanza della mia vita.L’amore vero è un taglio sul vivo, continua quello stesso canto. Dare il 5 per mille, voglio dire, è ottima cosa. Ma: coinvolgimento personale? Zero. Non dico di fare il san Francesco, non è retorica. Ma sai quanti casi io conosco direttamente in cui potrei, con un minimo di inventiva, creatività, discrezione e soprattutto coinvolgimento e passione, meritarmi il favore di poter fare qualcosa concretamente? Ho smesso di chiedere , cosa che facevo normalmente in certi casi,” c’è qualcosa che posso fare? Come posso darti una mano?” perchè mi sono accorto che lo sapevo benissimo a priori cosa avrei potuto fare, e quel mio chiedere un po’ peloso, faceva intanto sentire meglio me, e contemporanemante metteva l’altro nella posizione di dover cacciare la mano, vincere l’orgoglio, umiliarsi oltre quello a cui già lo costringeva la sua situazione e domandare…ma perchè? Se una conclusione, piccola e ridicola, ho conquistato, è che ” la carità” ( la metto tra virgolette perché questo termine bellissimo ha assunto tali e tanti significati riduttivi e impropri da essere spesso fuorviante), insomma voler bene, essere fratelli di altri, è qualcosa che richiede la mia iniziativa, le mie antenne dritte, la mia passione, la mia preunta intelligenza. Se vado a rimorchio di domande ( e vogliamo parlare di come le vaglio criticamente, di come mi arrogo il diritto di decidere questo si, quello no, a partire dai lavavetri alle sottoscrizioni pubbliche) se mi muovo sulla scia di appelli, se intervengo sollecitato, faccio ottime cose che vanno dalla beneficenza al servizio civico, ma non amo con il cuore di Gesù.
    Puo’ esembrare melassa,e io la detesto, la melassa: ma non saprei come esprimermi diversamente.
    Io non credo, come dice Marilisa, che i santi siano persone rivestite di una grazia speciale di origine divina. Ne farebbe dei predestinati, delle cretaure da pala d’altare a prescindere…Puo’ darsi benissimo he sia così, non ho i fondamenti e la preparazione teologica per analizzarlo. Ma non lo credo, almeno a giudicare dalle storie dei santi lette e dalle loro vite. Il caso di Francesco, per restare lì, è molto chiaro in questo: lui era veramente il giovane ricco, esattamente come quello della parabola, anzi, assai piu’ ” normale ” e distante da Gesù di quello. La differenza con il suo coetaneo del vangelo con lo stesso portafoglio è che lui, a un certo punto, ha preso sul serio Gesù. Sul serio. Tutto qua. Il resto è conseguenza.
    L’altro è rimasto al suo credo, ai suoi buoni sentimenti, e alla sua tristezza esistenziale.Potrò sembrare rincretinito dal caldo, ma io credo che tra me, Marcello, Matteo, Marilisa, Principessa e chiunque altro e Francesco non ci sia proprio nessuna differenza iniziale. E’ questione di risposte che siamo pronti a dare, nei fatti. E io mi domando qual è, nella vita di tutti i giorni, il livello in cui si comincia a fare sul serio, o si rimane alla astrazione devota e convinta.
    Ma tutto questo ragionamento è una cosa ,ovviamente, del tutto personale.

    8 Luglio, 2012 - 13:18
  48. Gioab

    @ Lorenzo
    Si diceva di “chiamata,” ma detto così a me pare piuttosto un urlo tuonato dall’alto! E Che suono,… chi potrà dire dire di non aver udito ?

    “questi sono coloro che, dopo aver udito la parola con cuore eccellente e buono, la ritengono e portano frutto con perseveranza.” (Lc 8.15)

    8 Luglio, 2012 - 14:06
  49. Nino

    I CATTOLICONI invocavano, prima con Casini e soci, poi con i ciellini e soci una maggiore visibilità e posti di comando per orientare le scelte politiche verso la famiglia e la socialità, oltrechè alle staminali e al non possumus sulla contraccezione “salva AIDS”.

    Ora che il magnifico Ruini delle rovine ha piazzato in questo governo ben 4 ministri supercattolici in posizioni strategiche e decisionali, questi approvano tagli e riforme vergognose proprio contro la socialità e la famiglia.

    Va a capirli questi benemeriti CATTOLICONI duri e puri,

    Saranno mica fotocopie dei “gentiluomini di sua Santità”?

    Più vicini a mammona che al Vangelo?

    8 Luglio, 2012 - 15:04
  50. Gioab

    @ NIno
    Finalmente la luce comincia a splendere ….. dev’essere l’alba di un nuovo mondo !

    8 Luglio, 2012 - 15:36
  51. @ Lorenzo

    Grazie. Per i pensieri, i sentimenti e la maniera di tradurre tutto in parole.

    @ Marco
    L’oscenità è definirsi cattolici ma ergersi a giudici degli altri e pretendere pure di dare lezioni!

    8 Luglio, 2012 - 16:07
  52. @ marcello.n

    continua pure a dare pareri ! (quelli come me hanno necessità di pareri come il tuo)

    8 Luglio, 2012 - 16:09
  53. Marilisa

    Caro Lorenzo, dovresti tener presente che di santi anche non canonizzati ce ne sono tanti e poi tanti, e non è detto che tutti abbiano raggiunto la santità alla maniera di Francesco d’Assisi.
    Ricordati che Francesco ad un certo momento della sua vita fu anche considerato un folle.
    Ma questo non vuol dire, certo.
    Chi agisce come fece lui, non è da solo; io sono convinta che personaggi di tal fatta non sono dei “predestinati” ma indubbiamente hanno una forza speciale che non viene da loro, magari perché Dio vuol significarci attraverso loro, in un determinato momento più che in un altro, la Presenza viva di Cristo.
    Non è possibile indagare i progetti di Dio.
    Del resto tutti siamo chiamati ad essere santi attraverso vie diverse, io credo.
    Ma solo alcuni vengono proposti da Dio e dalla Chiesa all’esempio
    di noi. Per cui certi hanno maggiore visibilità di altri.
    Sono carismatici, cioè hanno un particolare dono di Dio, un sovrappiù di grazia, come prima dicevo.
    E in questo, come in altre cose, c’è mistero. Non potremo essere noi a spiegarlo.

    8 Luglio, 2012 - 16:44
  54. L orenzo

    No, Marilisa, hai ragione: non potremo essere noi a spiegarlo. Men che meno io, figurati! Hai ragione anche su un’altra cosa:tutti siamo chiamati ad essere santi per vie diverse. Non è necessario che ci arrivi, post mortem, la laurea e il titolo ufficiale: sono convinto anch’io che ci sia una quantità di santi “nascosti”, anonimi, che siano anzi loro la vera forza propulsiva del cristianesimo, aldilà delle strutture e degli apparati, pur indispensabili.
    Ma questo, se da un lato mi fa felice e mi spalanca gli orizzonti che sono alla mia portata, dall’altro mi piazza subito un altro interrogativo sul gobbo. Ognuno avrà la sua strada, ok, ma la strada va imboccata.E presa.E percorsa.
    Se no, che cristiano sono?
    Io ho talvolta l’impressione di essere uno spettatore, in questa partita che ci riguarda tutti. E invece la partita riguarda me. Certo, non me solo ( staremmo ferschi!!!).Ma comunque, me mi riguarda. Non posso spaparanzarmi in platea e guardare, e a seconda dei casi, applaudire e fischiare.Il papa, i cardinali, la Chiesa, i politici, la società, le leggi e quant’altro.
    E basta.
    Perché il resto, a quel punto, si riduce a cercare di condurre un ‘esistenza di buon senso, di etica per quanto possibile, di coscienza civile, di principi e di valori,,,,Ma questo lo posso fare benissimo anche da ateo, e infatti ho fior di amici atei che lo fanno alla grande, molto meglio di me!!!
    Non è che uno debba fare chissà che stravagnze: anzi, proprio il contrario, dovrebbe ” fare secondo Gesù” ma rigorosamente là dove si trova…Ma fare, però! Fare cose che abbiano la novità esplosiva del Vangelo.Non devo nemeno “inventarmi io ” chissà che: la strada è già tracciata, basterebbe percorrerla nella mia situazione.
    Ma se in me, come è, prende il sopravvento il ” ma cosa vuoi fare? non è roba per te! mica sei un prete! mica sei un santo! ” facccio prima a dire che forse, alla prova dei fatti, non so nemmeno se sono per davvero un cristiano.
    Mi accorgo di essere pieno di concetti, di desideri e di impostazioni di vita che sono rispettabilissime e umanissime, ma che con la sostanza nel Vangelo non c’azzecano nulla, come direbbe il Dipietrone. La vita tranquilla, una ricchezza giustamente meritata, i risparmi di una vita, una vecchiaia serena,
    faccio per dire, ce lo ho sulla bocca un giorno sì l’altro pure.
    C’è qualcosa di male in questo? No.
    Ma: c’è qualcosa di quello che ha detto Gesù, in questo? No.
    Potrebbe essere che questo strogolamento tutto mio fosse un affare personale, che riguarda me e punto. E’ così. Ma se si considera che riguarda il modo di essere santi, cioè il modo di essere cristiani, pur riguardando me, prende di colpo una valenza piu’ generale. Perché i santi , che siano conclamati o in incognito, a differenza dei cattoliconi di ogni genere e grado (che passano e vanno) passano e lasciano il segno e cambiano il mondo.
    Il loro, e non solo….

    8 Luglio, 2012 - 19:01
  55. mattlar

    Se Discepolo consiglia di leggere Il capitale credo di non aver capito veramente niente finora.

    8 Luglio, 2012 - 19:21
  56. Marilisa

    Lorenzo caro, lascia che ti dica che ” la novità esplosiva” o se preferisci “la sostanza del Vangelo” è l’Amore.
    E, a parer mio, per praticare l’Amore non sono necessarie azioni da manuale.
    È sufficiente–si fa per dire– praticarlo nella vita quotidiana, in quella che ci troviamo a vivere in casa, nel lavoro, nei rapporti con tutti gli altri nostri fratelli.
    Facile? Tutt’ altro. È difficile, eccome se lo è.
    Altro che fare da spettatori! Perché si deve agire e si devono fare i conti col carattere ( cioè prima di tutto con noi stessi), con le circostanze, con la salute, con le disposizioni naturali, con gli incidenti di percorso, con una molteplicità di fattori che, si voglia o no, ci condizionano.
    Sembra che tu veda nei santi delle persone eccezionali che hanno fatto cose prodigiose.
    Ci sono stati anche quelli. Ma che ne pensi di un padre o una madre di famiglia che hanno faticato, senza lamentarsi troppo, per crescere i loro figli onestamente, cercando di assicurare loro un futuro dignitoso, e insegnandogli il rispetto per il prossimo, qualsiasi “prossimo”?
    Troppo poco per considerarli santi? Non credo.
    E potrei andare avanti con tanti altri esempi.
    Non è vero per niente, come tu dici, che tutti ” i santi passano e lasciano il segno e cambiano il mondo.” Molti santi hanno lasciato il segno solo nei loro cari e nei conoscenti. E sono molti di più dei santi canonizzati.
    Tu stesso hai detto : “sono convinto anch’io che ci sia una quantità di santi “nascosti”, anonimi”. Scusami, ma ti sei contraddetto, mi sembra.
    Per tornare al nocciolo della questione, sarebbe necessario un esercizio continuo di limatura su noi stessi che ci portasse pian piano a rivestirci di un nuovo “io” il più vicino possibile alla persona di Gesù. Cosa difficilissima, l’ho già detto.
    Per i cristiani ci vuole certo, e prima di tutto, il desiderio di un tale percorso e la volontà di perseverare fino in fondo. Non tutti ne sono consapevoli. Non tutti ci riescono.
    Il più delle volte il cammino è accidentato. Si cade e ci si rialza. Ci si ferma e poi si riprende.
    Dovremmo disperare per questo? Non credo, se è vero che, come ci è stato detto, Gesù (Dio) è venuto fra noi come un uomo “normale” anche per sostenerci, per aiutarci a vincere la fragilità insita nella natura umana solo che ci rivolgiamo con fede e con speranza a Lui.
    Perdere la speranza è, caro Lorenzo, un peccato grave contro lo Spirito Santo. Hai mai sentito dire questo?
    Non perderla dunque.

    8 Luglio, 2012 - 23:07
  57. marcello.n

    @Marilisa @ Lorenzo

    Cara Marilisa, sono convinto come e, se possibile, più di te che l’Amore è la vera regola d’oro, semplice e chiara, è il principio fondante della nostra etica.

    L’istinto, la necessità di azione che sente Lorenzo ne è una conseguenza: nessun innamorato può dire di essere tale se non cerca quasi ossessivamente di comprendere i desideri dell’innamorata e di esaudirli.
    Questo ci dice anche un nostro potente istinto quando ci innamoriamo, ed è un gusto vederlo operare con una forza incredibile nelle giovani coppie, ne incontro qualcuna quando vengono i parrocchia per il battesimo dei loro bimbi. All’amore per il coniuge si aggiunge l’amore per il figlio, trascinando in particolare i giovani padri in una specie di estasi.
    Ma l’istinto, la chimica della natura, durano poco: ovviamente, ad un certo punto dobbiamo aver recepito il messaggio e continuare da soli, il che non è sempre facile.

    Condivido in pieno la necessità di azione che sente Lorenzo, tra Marta e Maria mi sento come Marta, ma servono anche le Marie.
    E penso che, con tutta serenità, non dovrebbe essergli difficile cominciare a fare qualcosa secondo quanto sente di più importante, e dopo vedrà che molte cose si chiariscono, l’importante è non mollare mai, diventare schiavi dell’amore.

    Lorenzo: mi hai spiegata in modo bellissimo l’urgenza del fare, urgenza che mi pare non sia sempre presente, o per lo meno, non lo è con l’intensità che richiedono i nostri tempi, i tempi “biblici” di una volta, oggi sono diventati millesimi di secondo.

    E ripeto la mia di preoccupazione dominante: convertire gli elettori al nostro Dio, e sempre d’accordo che convertire non è nelle nostre disponibilità, ma certamente lo è testimoniare a tutti quanto ci troviamo bene, di esempi sul tema è pieno il nostro blog.
    Di azioni conseguenti credo di non vederne abbastanza.
    Ma farlo in grande, in modo organizzato, trascinati dai nostri pastori con tanto di bastone ricurvo, che talvolta pare non sentano questa esigenza, che solo così possiamo mostrarci un popolo unito ed essere molto più efficaci.

    E mi sento un po’ come te, Lorenzo: sono sempre con il magone di non avere fatto abbastanza.

    9 Luglio, 2012 - 9:36
  58. L orenzo

    Si e no, Marilisa.

    “Ma che ne pensi di un padre o una madre di famiglia che hanno faticato, senza lamentarsi troppo, per crescere i loro figli onestamente, cercando di assicurare loro un futuro dignitoso, e insegnandogli il rispetto per il prossimo, qualsiasi “prossimo”?”

    Ne penso tutto il bene possibile, e spero di essere ricordato anch’io così un giorno.Ma non c’è granché di cristiano in questo. Io conosco moltissimi genitori così che sono atei, di altre fedi, “serenamente” agnostici.
    Non voglio fare il sofistico nel ragionamento.
    Voglio dire che i genitori cristiani dovrebbero essere quelli che, oltre a quello che dici tu, non considerano i figli come propri, che hanno nei loro confronti l’atteggiamento del Padre misericordioso , quei perdoni senza rampogne, senza ricatti, senza io te l’avevo detto, senza condizioni; che si sentono risuonare nelle orecchie sia il “chi ama il padre e la madre piu’ di me non è degno di me”, sia il ” chia ma il figlio o la figlia piu’ di me non è degno di me”, quelli che devono essere pronti e consapevoli di sentirsi dire in qualunque momento ” questi altri mi sono madre, padre e famiglia”, che insegnano ai figli non solo l’onestà, ma le beatitudini. E a proposito di beatitudini, e di quanto non sia così naturale il cristianesimo, qualcuno di voi si sentirebbe a cuor leggero di augurare a un proprio figlio quel lungo elengo di modi di ” essere beato”?Io ho provato, ma non ci sono mica riuscito.
    Detto non per polemica, ma per cercare di spiegare da cosa origini la mia inquietudine e il mio non sentirmi ” a posto”. …

    9 Luglio, 2012 - 11:45
  59. Gioab

    @ Lorenzo @ Marilisa @ marcello.n
    Gesù spiegò: “Ma sappiate una cosa, che se il padrone di casa avesse saputo in quale vigilia veniva il ladro, sarebbe rimasto sveglio e non avrebbe lasciato scassinare la sua casa ( Mt 24.43; Lc 12.33)

    Secondo voi non è istigazione all’auto difesa ? Perché mai non dice di amare il ladro che viene a rubare a casa tua ? se ha predicato l’amore ?

    “Sarebbe rimasto sveglio” – per fare cosa se fosse venuto il ladro ? Lo bastonava ? Lo ammazzava ? Lo faceva fuggire ? Come ?

    9 Luglio, 2012 - 13:08
  60. Federico B.

    Pecunia, si uti scis, ancilla est, si nescis, domina.

    9 Luglio, 2012 - 14:49
  61. Marilisa

    Lorenzo, ma tu degli atei e degli agnostici che si danno da fare sentitamente per il prossimo che cosa pensi?
    Chi ti dice che anche fra di loro non ci siano dei santi?
    La fede è un dono, cosa credi? Non tutti ce l’hanno. Comprendi cosa voglio dire? O sei anche tu esclusivista come molti in questo blog?
    Certo che il cristianesimo non è una religione facile. Io ne sono convinta e l’ho sempre sostenuto. Ma la difficoltà sta proprio nell’ imperativo dell’ amare, e soprattutto dell’amare anche i nemici; il che è paradossale. A questi traguardi si arriva piano piano, non di botto.
    Tu parli di genitori che perdonano “senza rampogne, senza ricatti, senza io te l’avevo detto, senza condizioni; che si sentono risuonare nelle orecchie sia il “chi ama il padre e la madre piu’ di me non è degno di me”, sia il ” chi ama il figlio o la figlia piu’ di me non è degno di me”.
    Tutto molto bello, ma tutto va contestualizzato nel determinato momento in cui si vive, in circostanze precise che non sono sempre le stesse.
    Non letteralizzare le parole del Vangelo, come qualcuno qui fa con quelle dell’A.T.
    Ci sono degli insegnamenti che indicano la strada, ma che assumono sfumature diverse a seconda della contingenza a cui vanno applicati.
    A me sembra che Gesù abbia espresso certi concetti iperbolicamente, per farci riflettere non per drammatizzare come mi sembra faccia tu.
    Altrimenti tutti, nessuno escluso, dovremmo andare in crisi e cospargerci giorno e notte il capo di cenere.
    La religione non deve essere un peso, ma una gioia. Nel modo in cui la intendi tu fa deprimere, altro che gioia!
    Dovresti parlare di questi argomenti con qualche religioso teologicamente ben preparato.

    9 Luglio, 2012 - 16:36
  62. Federico B.

    Ma se è per questo anche tu, cara Marilisa, dovresti parlare delle tue convinzioni religiose con un buon padre spirituale, ben preparato e dotato di grande pazienza. Mi impegno sin da questo momento a pregare per lui.

    9 Luglio, 2012 - 17:11
  63. Gioab

    @ FEdericoB
    “anche tu, cara Marilisa, dovresti parlare delle tue convinzioni religiose con un buon padre spirituale,”

    A dire il vero di Padre spirituale ce n’è solo Uno !

    “Ma voi, non siate chiamati Rabbi, poiché uno solo è il vostro maestro, mentre voi siete tutti fratelli. Inoltre, non chiamate nessuno padre vostro sulla terra, poiché uno solo è il Padre vostro, il Celeste. ( Mt 23.8-10)

    9 Luglio, 2012 - 17:25
  64. Federico B.

    Sia chiaro che sono convinto che tutti noi necessitiamo di una buona direzione spirituale, a cominciare da me.
    Consigliarla al nostro prossimo è un atto di carità fraterna.
    E’ una buona terapia contro la tentazione del soggettivismo e del relativismo.

    9 Luglio, 2012 - 17:40
  65. Gioab

    @ Marilisa
    “Ma la difficoltà sta proprio nell’ imperativo dell’ amare, e soprattutto dell’amare anche i nemici; il che è paradossale.”
    Mi permetta senza presunzione di chiederle, come secondo lei sia possibile praticamente, applicare questo comando che in fondo è l’essenza del magistero di Gesù ?

    “Avete udito che fu detto: ‘Devi amare il tuo prossimo e odiare il tuo nemico’. Ma io vi dico: Continuate ad amare i vostri nemici e a pregare per quelli che vi perseguitano” ( Mt 5.43-44)

    Come si fa ad amare i nemici ? Cedendo la sua vita ? o pregando per essi ? (ma che significa pregare per i nemici ?) Se fosse cedendo la vita sarebbe in contraddizione con l’altro comando : “Quando vi perseguiteranno in una città, fuggite in un’altra;” ( Mt 10.23) – Perché mai non suggerisce di lasciarsi uccidere per difendere la fede ? come si possono amare i nemici allora ?

    Provi a riflettere su queste parole di Luca 1.67-79, cercando di scoprire come Dio ha amato i “nemici”
    “E suo padre Zaccaria fu pieno di spirito santo, e profetizzò, dicendo: “Benedetto sia Jehovah, l’Iddio d’Israele, perché ha rivolto la sua attenzione e ha operato la liberazione verso il suo popolo. E ha suscitato per noi un corno di salvezza nella casa del suo servitore Davide, così come, per mezzo della bocca dei suoi santi profeti dell’antichità, egli ha parlato di una salvezza dai nostri nemici e dalla mano di tutti quelli che ci odiano; per adempiere la misericordia relativa ai nostri antenati e ricordarsi del suo santo patto, il giuramento che fece ad Abraamo nostro antenato, per concederci, dopo essere stati liberati dalla mano dei nemici, il privilegio di rendergli sacro servizio senza timore, con lealtà e giustizia, dinanzi a lui, per tutti i nostri giorni. Ma in quanto a te, bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo, poiché andrai dinanzi a Jehovah per preparare le sue vie, per dare al suo popolo conoscenza della salvezza mediante il perdono dei loro peccati, a motivo della tenera compassione del nostro Dio. Con questa [compassione] un’alba ci visiterà dall’alto, per dar luce a quelli che siedono nelle tenebre e nell’ombra della morte, per dirigere con successo i nostri piedi nella via della pace”.”
    Come Dio ha “amato ” i nemici ?

    “Ma, “se il tuo nemico ha fame, dagli da mangiare; se ha sete, dagli qualcosa da bere; poiché facendo questo accumulerai carboni ardenti sulla sua testa”. 21 Non farti vincere dal male, ma continua a vincere il male col bene.” ( Rm 12.20-21)
    Le pare che stia accadendo questo nei paesi dove “i cristiani” sono perseguitati ? Li stanno amando o ciascuno difende la propria superstizione ?

    9 Luglio, 2012 - 17:45
  66. Gioab

    @ Federico B
    “Pecunia, si uti scis, ancilla est, si nescis, domina.”
    Come le scritture, se le sai usare ti servono se no ti dominano.

    9 Luglio, 2012 - 17:51
  67. Gioab

    @ Federico
    Perchè ce l’ha tanto con il relativismo ? e il soggetivismo ?
    “<b<Ma tu, quando fai doni di misericordia, non far sapere alla tua mano sinistra quello che fa la tua destra,” ( Mt. 6.3)
    “<b<Ma tu, quando preghi, entra nella tua stanza privata e, chiusa la porta, prega il Padre tuo che è nel segreto” ( Mt. 6.6)
    Ma tu, quando digiuni, spalmati la testa [di olio] e lavati la faccia” ( Mt 6.17)
    ma tu va e dichiara in ogni luogo il regno di Dio”. ( Mt 9.60)
    ma tu, benché fossi un olivo selvatico, fosti innestato fra loro” ( Rm 11.17)
    “Ma tu, perché giudichi il tuo fratello?” ( Rm 14.10)
    Vedi dice sempre TU non dice voi…..

    “E che cosa richiede da te Jehovah se non di esercitare la giustizia e di amare la benignità e di essere modesto nel camminare col tuo Dio? ( Mic. 6.8)
    “Non ti caschino le mani. Jehovah il tuo Dio è in mezzo a te” ( Sof. 3.16-17)
    “‘Non devi mettere alla prova Jehovah il tuo Dio’”.” ( Mt. 4.7)
    “è scritto: ‘Devi adorare Jehovah il tuo Dio, ( Mt. 4.10)
    Vede ? Non dice mai nostro dice sempre TUO. Perché mai sarà un errore ?
    Mio Tuo è soggettivo e relativo.

    9 Luglio, 2012 - 18:02
  68. Gioab

    @ Federico
    ( scusi era venuto male mi ripeto)
    Perchè ce l’ha tanto con il relativismo ? e il soggetivismo ?
    Ma tu, quando fai doni di misericordia, non far sapere alla tua mano sinistra quello che fa la tua destra,” ( Mt. 6.3)
    Ma tu, quando preghi, entra nella tua stanza privata e, chiusa la porta, prega il Padre tuo che è nel segreto” ( Mt. 6.6)
    Ma tu, quando digiuni, spalmati la testa [di olio] e lavati la faccia” ( Mt 6.17)
    ma tu va e dichiara in ogni luogo il regno di Dio”. ( Mt 9.60)
    ma tu, benché fossi un olivo selvatico, fosti innestato fra loro” ( Rm 11.17)
    “Ma tu, perché giudichi il tuo fratello?” ( Rm 14.10)
    Vedi dice sempre TU non dice voi…..

    “E che cosa richiede da te Jehovah se non di esercitare la giustizia e di amare la benignità e di essere modesto nel camminare col tuo Dio? ( Mic. 6.8)
    “Non ti caschino le mani. Jehovah il tuo Dio è in mezzo a te” ( Sof. 3.16-17)
    “‘Non devi mettere alla prova Jehovah il tuo Dio’”.” ( Mt. 4.7)
    “è scritto: ‘Devi adorare Jehovah il tuo Dio, ( Mt. 4.10)
    Vede ? Non dice mai “nostro dice” sempre TUO. Perché mai ? sarà un errore ?
    Mio Tuo è soggettivo e relativo.

    9 Luglio, 2012 - 18:05
  69. fabi

    Scusate,
    ma perché dovete offendervi a vicenda?
    E’ davvero spiacevole in questo blog il tono che a volte alcuni assumono nei confronti dell’altro\a …
    perché ha tanti lati positivi! ( il blog, ma anche l’altro\a)
    Ma quando ‘intellettualizzate’ troppo la fede,
    scusate, ma non viene più voglia di intervenire.
    Sembra di essere su piani diversi.
    E magari lo si è anche …
    Non sempre si parla o si scrive per aver ragione sull’altro, si può anche ascoltare e imparare, non è un peccato!
    Di nuovo scusate.
    Scusa Luigi, se mi sono permessa.
    Del resto cerchi sempre spaccati di vita e questo lo è, la mia!

    9 Luglio, 2012 - 18:49
  70. L orenzo

    Forse non riesco a farmi capire bene, Marilisa.
    Una cosa però mi è ben chiara, e la preciso: tutto fuorché depresso, credimi.
    Per il resto, contestualizziamo pure, sfumiamo pure. Ma il bello del Vangelo è la chiarezza limpida e senza equivoci delle sue pochissime parole. Cambiano i modi di realizzarle, mutando i contesti e le situazioni: grazie a Dio è una religione non solo rivelata, ma incarnata! Ma la sostanza, non freme di una virgola.
    Se quello che ho scritto fa sembrare deprimente essere cristiani, ho ottenuto l’esatto opposto di quello in cui io credo.
    meno male che non sono un apologeta….

    9 Luglio, 2012 - 19:12
  71. Giordano Maracci

    La filantropia di Bill Gates è qui stata al centro di molte considerazioni.
    Al di la del caso specifico di Bill Gates, che per le sue donazioni filantropiche è comunque encomiabile, segnalo che in generale, per quel che ne so io, negli USA le donazioni filantropiche sono incentivate da una tassazione delle successioni dei super ricchi pari al 45% del patrimonio. I super ricchi statunitensi per evitare di versare allo Stato il 45% di quello che possiedono al momento della successione preferiscono selezionare personalmente le finalità benefiche da perseguire. Per l’equivalente di tali donazioni ottengono una esenzione della forte tassa di successione.
    Tutto questo per segnalare che anche delle buone regole favoriscono scelte etiche.

    http://www.fiscooggi.it/dal-mondo/articolo/l-imposta-di-successione-torna-dividere-gli-usa

    9 Luglio, 2012 - 20:35
  72. Marilisa

    E chi ti dice, Federico B., che non lo faccia?
    Magari il mio ha opinioni diverse dal tuo, non credi?
    Prega per te stesso, invece.

    9 Luglio, 2012 - 21:23
  73. Marilisa

    Lorenzo, io ho capito bene il tuo discorso, tu–a me sembra– non hai capito ( o non hai voluto capire?) il mio. Ma va bene così.
    Resta il fatto che essere buoni cristiani non significa che dobbiamo macerarci negli scrupoli eccessivi quali sembrano essere i tuoi.
    Lo scrisse, pensa un po’ nel 1823, un barnabita, don Carlo Giuseppe Quadupani, in un suo prezioso libretto, oggi purtroppo introvabile, dove dava dei consigli non banali per tranquillizzare ” le anime timorose nelle loro dubbiezze”.

    9 Luglio, 2012 - 22:13
  74. Marilisa

    Federico B. permettimi di dirti che con i tuoi soliti “soggettivismo” e “relativismo” sei di una noia mortale. Senza offesa: dovresti cambiare registro.

    9 Luglio, 2012 - 22:24
  75. L orenzo

    Ti ringrazio per la segnalazione del padre barnabita e anche per le altre.
    Mi piace un casino questa definizione di anima timorosa nelle sue dubbiezze.
    Oggi ,mi ci ritrovo in pieno. Sì: molto molto bella.
    Sono stato per una vita ovattato in un mare di certezze precotte e superficiali e in un cristianesimo da camera o per meglio dire da salotto, dove tutto era smussato, ridotto a tranquillo buon senso, depotenziato, messo in sordina. Un cristianesimo da camino, con tanto di pantofole e ferri da calza. A momenti ne soffoco.
    Ripeto per la terza volta che quando dico queste cose parlo di me e della mia esperienza. Non mi viene manco per la testa di invitare nessuno a macerarsi nei miei scrupoli eccessivi, come li chiami tu.
    Capisco benissimo, e accetto che per te siano tali.
    Ma per me ( sottolineo il PER ME ) sono oggi la forza del mio essere cristiano!!

    9 Luglio, 2012 - 23:23
  76. marcello.n

    STATISTICHE
    Questo blog è stato aperto da Luigi il 6 luglio scorso, alle 08:32, proprio quattro giorni fa.
    Ci sono stati, senza questo, 75 interventi: Gioab 20, Clodine 10, Lorenzo e Marilisa 9, poi gli altri.

    L’argomentazione più dibattuta è stata quella di Lorenzo, che, circa a mezzanotte scorsa, conclude:
    ____________________
    Ripeto per la terza volta che quando dico queste cose parlo di me e della mia esperienza. Non mi viene manco per la testa di invitare nessuno a macerarsi nei miei scrupoli eccessivi, come li chiami tu.
    Capisco benissimo, e accetto che per te siano tali.
    Ma per me ( sottolineo il PER ME ) sono oggi la forza del mio essere cristiano!!
    ____________________

    Ma Lorenzo, avevo capito che tu sei un uomo del fare, cioè di quelli che oggi scarseggiano, si tende a contemplare e/o dibattere.
    Non penso che scrupoli eccessivi siano la forza di essere cristiano, la vera forza è l’amore, che non può portare altro che gioia, con un amato che apprezza enormemente anche il più modesto tentativo di avere fede il Lui.

    Prova a fare qualcosa, quello che senti più importante, magari di giusta entità (siate prudenti come serpenti), vedrai che partirà una bella storia.

    10 Luglio, 2012 - 8:52
  77. Clodine

    A un cristiano non può bastare l’essere stato battezzato, crismato, andare a Messa e praticare la carità. No, non basta: occorrerà crescere come cristiano. E ogni crescita, in campo spirituale, non può avvenire se non in mezzo alle prove, ai dolori, agli ostacoli, alle battaglie. Un cristiano non si acquieta praticando un generico amore, ma lavora con insistenza e instancabilmente nel cammino di conversione, che è disinquinamento del cuore dall’amore egoistico, dalle passioni, dalla fame di mondo. E’ un impegno per nulla facilem che richiede perseveranza,tenacia. Si tratta di estirpiamo le radici del male, le spine di Satana che ci avvelenano, è questo avviene mai in modo indolore.E’ una fatica, così come è fattica farsi il mazzo in un lavoro che impegna, tale il cammino che necessita una buona dose di forza interiore. Quando si soffre o si è tentati, quando si è portati allo scoraggiamento, allettati dalle seduzioni del mondo, quando si è perseguitati, facilmente possiamo soccombere come Cristo schiacciato dalla croce. Chi vuol seguire Cristo deve prenderla ogni giorno, la sua croce, deve amare, almeno con la volontà, il dolore. La vocazione cristiana è una vocazione alla perseveranza: “Con la vostra perseveranza salverete le vostre anime” (Lc. 21,19). Questo credo…non basta l’amore. L’amore, semmai, basta all’amore!

    10 Luglio, 2012 - 9:35
  78. Clodine

    venia “si tratta di estirpare le radici del male”
    – lapsus freudiano, volevo essere categorica e dire “estirpiamo”, in modo deciso, senza indugio…

    10 Luglio, 2012 - 9:39
  79. L orenzo

    Grazie marcello.n!
    Volevo dirti:non per parlare di fatti miei che non interessano a nessuno, ma non sto facendo un dibattito teorico ( del genere quale cristianesimo oggi?)… “Qualcosa” la sto facendo , e nemmeno di …entità prudente 🙂
    Sono stato facilitato, per così dire, dagli eventi della mia storia , che mi hanno messo davanti a un classico bivio. Ma voltata pagina e cambiata vita, la sorpresa è stata che le “inquietudini” e i peperoncini invece che diminuire, aumentavano e aumentano in modo progressivo! Saranno eccessivi? Puo’ darsi, ma io non li sento tali. E non li considero nemmeno scrupoli.Semmai, stimoli? anche se tanti restano sulla carta…

    Trovo la ricostruzione della dinamica cristiana fatta da Clodine molto vera e molto bella. “L’amore” è centrale certamente. Ma è un amore che significa tutte quelle cose che Clodine racconta così bene, e che perlatro sono quelle che proviamo tutti quanti in concreto. L’amore di Gesù si traduce “spontaneamente” nella croce, e la croce di Gesù porta alla gioia.
    Amore e gioia nel cristianesimo si coniugano perfettamente, ma solo attrverso quell’aggancio .
    Se no si resta al Mulino Bianco. O alla New Age, che ne è la versione patinoreligiosoide.

    10 Luglio, 2012 - 9:59
  80. L orenzo

    ….e comunque, Marcello.n., c’hai ragione. Forse nel caso mio ” bella” non è il termine preciso, ma è quello che gli si avvicina di piu’.
    La storia che è partita è forte e “bellissima” !!!

    10 Luglio, 2012 - 10:07
  81. Leopoldo

    Fare del bene, non fare del bene, aiutare i poveri, non aiutarli, essere povero, essere ricco. Per conto mio, credo che un cattolico non dovrebbe mai perdere di vista l’unico scopo della sua vita, che non è fare questo o non farlo, se non in seconda battuta, ma salvarsi l’anima: ripeto, l’unico scopo. Ed a tale proposito, anche per un ricco è possibile salvarsi, un po’ meno di quanto non sia per un cammello o una fune, fate voi, passare per la cruna di un ago.

    10 Luglio, 2012 - 11:51
  82. Marilisa

    ” Salvarsi l’anima” dice Leopoldo.
    E come si salverebbe l’anima se non praticando l’ Amore?
    Certo che anche per un ricco è possibile salvarsi.
    Alcuni giorni fa ho postato un link al Corriere della Sera dove veniva riportato il caso di un ricchissimo anonimo che aiuta in maniera incredibile tantissimi diseredati.
    Quanti hanno letto? Credo quasi nessuno.
    I ricchi come quell’anonimo di certo l’anima se la salvano.

    10 Luglio, 2012 - 12:08
  83. Marilisa

    “Capisco benissimo, e accetto che per te siano tali.
    Ma per me ( sottolineo il PER ME ) sono oggi la forza del mio essere cristiano!!”

    Io non lo metto in dubbio, Lorenzo, e non ho la pretesa di distoglierti.
    Del resto, le crisi–di qualsiasi genere–servono a far progredire nel cammino della fede e della vita.
    Questo vale per tutti, non solo PER TE.

    10 Luglio, 2012 - 12:16
  84. Clodine

    Chissà se anche Renatino De Pedis della banda della magliana, sanguinario generoso assassino sepolto in Sant’Apollinare si è salvato l’anima. O i mafiosi di “cosa nostra” ,benefattori munifici, che contribuiscono al bene sociale procurando posti di lavoro in cambio di una “firmetta” e denari ai poveri orfanelli , avendo in una mano il Rosario e nell’altra il bazuca…Chissà se anche loro si salvano l’anima, quell’anima nera che gronda sangue innocente. E chi può dirlo, può darsi che il Padreterno chiuda un occhio davanti al bazuca …ad alcuni piace crederlo….ma solo ad alcuni, per fortuna!

    10 Luglio, 2012 - 12:31
  85. discepolo

    caro Mattlar,
    scusa se rispondo solo adesso. sì , consiglio non solo di leggere il Capitale. ma di rifletterci su. Quanto a me , avrei potuto essere un estremista comunista, non lo sono stata. Qunao avevo quindici anni ero una “pasionaria”
    perchè tu come mi consideri ‘ una persona superficiale? Una persona all’acqua di rose?? Una Sciuretta?? una bigotta???
    Puoi non essere d’accordo con me su tutto, ma credo che che si capisca che sono una persona che ha sempre letto molto, che ha letto di TUTTO, che ha discusso di TUTTO , con molti amici alcuni dei quali di idee totalmente opposte alle mie. Forse sono troppo polemica, o troppo cattiva, ma non
    mi considererari , spero , STUPIDA!!!
    MC

    10 Luglio, 2012 - 21:02
  86. marcello.n

    Clodine, Marilisa, Lorenzo: condivido, come sempre, l’idea che l’amore sia la strada che meglio definisce cosa si aspetta da noi Gesù, e, di fatto, ce lo ha detto chiaramente.
    Qualunque vero amante ha certamente sperimentato che quando non si riesce in pieno a soddisfare l’innamorato prende l’ansia di non fare tutto per il meglio, si cerca di fare di più e, dopo quanto ci ha detto Lorenzo poco fa, pare proprio questa l’ansia che lo prende.
    Ma allora è un’ansia importante, è l’ansia di non amare abbastanza.

    Amare veramente, tentando di fare l’impossibile per seguire i desideri dell’amato non è sempre facile, ma penso che il nostro innamorato ci conosca così bene da capire come vanno le cose, e certo non ci chiede l’impossibile ed, abbandonandosi fiduciosamente a Lui, ci aiuta certamente.
    Certo che a volte il discorso può diventare molto pesante, ma in “condizioni normali”, l’amore ci fa sembrare molto più facili gli sforzi fatti per soddisfare l’innamorato, e forse è proprio per questo che le “inquietudini” e i peperoncini invece che diminuire, aumentavano. Se non li senti eccessivi, come dici, vuol proprio dire che è l’amore che aumenta, più di così … Lo dice così bene anche Clodine, e lo confermi anche tu quando dici che la tua storia è bellissima …
    più che bella.

    Cercherò di farmi venire qualche peperoncino in più…

    Lorenzo: probabilmente non avevo interpretato bene e fino in fondo quanto hai scritto.

    Grazie a tutti

    10 Luglio, 2012 - 21:29
  87. Credo che l’UNICA cosa che non è mai accaduta su questo blog, cara discepolo, sia quella di considerarla stupida.
    Magari è strana, diversa, sui generis, anti, bastian contrario, frustrante, ecc.ecc……ma di sicuro non sarà mai stupida e tantomeno superficiale.
    Non credo che vada ricordato quanto ha letto, lo si arguisce dalle molteplici citazioni e dalla maniera preparata di interloquire per ogni argomento.
    Polemica? , sì, decisamente troppo!… ma è il bello del confronto quando non si scade nella mancanza di rispetto.
    Come lei, anche tutti gli altri sono fatti a modo loro, e dietro ogni nick esiste sempre una persona che ha maturato le sue idee ed opinioni durante una vita di esperienze, forse diverse dalle sue, ma sempre meritevoli di ascolto.

    10 Luglio, 2012 - 23:24
  88. L orenzo

    Trovo molto concrete e molto vere le espressioni che usa marcello.n, quella di innamorato e ancor di piu’ quella di amante. Anzi, di ” vero amante”. Perché centra il nocciolo della passione, del coinvolgimento,
    della vibrazione, della corporeità anche. Cose che Gesù per primo mette tutte nel rapporto con i suoi discepoli, ricambiato per uanto è possibile a noi…
    In fondo, se essere cristiani è una relazione tra due persone, e se ” amore” è il nodo centrale di questa storia, chiamiamo le cose col loro nome.
    E anche noi, chiamiamoci col nostro nome!

    10 Luglio, 2012 - 23:39

Lascia un commento