Rodriguez Maragiaga e Müller sui divorziati risposati

Pubblicato dal “Corriere della Sera” del 22 gennaio 2014 a pagina 18 con il titolo «Fratello mio, fatti più flessibile. Scontro tra cardinali sui divorziati»

CITTA’ DEL VATICANO – Di nuovo è scontro tra due cardinali: era capitato tra Schönborn e Sodano nel 2010 sugli scandali sessuali e ricapita ora tra Rodriguez Maradiaga e Müller sui divorziati risposati: il primo sollecita innovazioni, il secondo riafferma la dottrina. In ambedue i casi si tratta di personaggi di primo piano ed è sempre il cardinale residenziale o di periferia – allora Schönborn, ora Rodriguez Maradiaga – a criticare quello di Curia.
Con un articolo dello scorso ottobre Gerhard Ludwig Müller, prefetto della Congregazione per la Dottrina, chiamato a quell’incarico da Benedetto e fatto ora cardinale da Francesco, metteva paletti al dibattito sulla spinosa materia che sarà affrontata dal Concistoro straordinario del 20 febbraio e dai due Sinodi convocati per l’ottobre 2014 e per l’ottobre 2015.
Oscar Rodriguez Maradiaga, dell’Honduras, coordinatore degli otto cardinali che consigliano il Papa sul governo della Chiesa, così ha spintonato quei paletti con un’intervista data ieri al quotidiano tedesco Koelner Stadt-Anzeiger: “Penso di capirlo, è anzitutto un professore di teologia tedesco, nella sua mentalità c’è solo il vero e il falso. Però io dico: fratello mio, il mondo non è così, tu dovresti essere un po’ flessibile quando ascolti altre voci e quindi non solo ascoltare e dire no”. Il cardinale honduregno aggiunge che il collega “arriverà a comprendere anche altre posizioni”, benchè per ora “ascolti solo il suo gruppo di consiglieri”.
Dove il tedesco vedeva poco margine di manovra, l’honduregno assicura che ce n’è assai: “Dopo il fallimento di un matrimonio ci possiamo chiedere: gli sposi erano veramente uniti in Dio? Lì c’è ancora molto spazio per un esame più approfondito”. Si direbbe che sia la stessa via indicata dal Papa in aereo il 29 luglio, quando aveva ricordato che il cardinale Quarracino, suo predecessore a Buenos Aires, considerava “nulli” la metà dei matrimoni: “Perché si sposano senza maturità, si sposano senza accorgersi che è per tutta la vita”. E quindi il Papa sollevava “il problema giudiziale della nullità dei matrimoni”, affermando che “quello si deve rivedere, perché i tribunali ecclesiastici non bastano per questo”.
E’ verosimile che il cardinale Rodriguez Maradiaga abbia pensato di esplorare altre vie per il riconoscimento della nullità oltre a quella del ricorso ai tribunali ecclesiastici. “In futuro si potrebbe anche arrivare a una constatazione extragiudiziale della nullità del primo matrimonio” aveva affermato nel 1996 in un’intervista il cardinale Ratzinger. Un’idea che in Italia era stata sostenuta dai cardinali Tonini e Martini e in Germania da Lehmann e Kasper. Ma un’idea che Müller nel suo articolo era sembrato escludere, affermando che la nullità “dev’essere oggettivamente dimostrata dalla competente autorità giudiziaria”.
Con questa intervista strategica il cardinale honduregno riapre – in vista del dibattito che avranno tra un mese in Vaticano i cardinali di tutto il mondo – i giochi che il tedesco aveva provato a chiudere.
Luigi Accattoli
www.luigiaccattoli.it

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