Il Papa contro il Califfato

 

Pubblicato dal “Corriere della Sera” del 14 agosto a pagina 14 con il titolo: L’appello di Bergoglio all’Onu: “Fermare la tragedia umanitaria”

Negli ultimi due giorni è partita – forse in ritardo – un’offensiva della Chiesa Cattolica contro i crimini del Califfato: il Papa che scrive al segretario generale dell’Onu, le conferenze episcopali d’Europa che chiedono l’intervento del Consiglio di Sicurezza, il Consiglio vaticano per il dialogo interreligioso che – a nome del Papa – pone ai leader musulmani l’esigenza di sconfessare i fanatici del Califfato.

Soprattutto quest’ultimo – compiuto dal Consiglio presieduto dal cardinale Jean-Louis Tauran – è un passo nuovo nel contenuto e nel linguaggio e segna una tappa nelle iniziative vaticane verso l’islam. La novità consiste nel nominare i fatti e i loro responsabili e nel chiedere a tutti di reagire. Si tratta di una dichiarazione che elenca in dettaglio gli “atti criminali indicibili” delle milizie del Califfato, descrivendoli in undici paragrafi e ponendo l’esigenza di una presa di “posizione chiara e coraggiosa da parte dei responsabili religiosi, soprattutto musulmani”.

E ancora: “Tutti devono unanimemente condannare senza alcuna ambiguità questi crimini e denunciare l’invocazione della religione per giustificarli”. La forza del messaggio è evidente nella segnalazione della “esecrabile pratica della decapitazione, della crocifissione e dell’impiccagione di cadaveri nelle piazze pubbliche”; nell’additare al mondo la “barbara imposizione della pratica dell’infibulazione”;
nella descrizione della “violenza abietta finalizzata a terrorizzare la gente per costringerla ad arrendersi o a fuggire”. Un linguaggio schietto e forte, che ricorda quello usato da Papa Benedetto nella “lezione” di Ratisbona (settembre 2006).

Rientra invece nella tradizione l’appello dei “vescovi europei” al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite perché “prenda delle decisioni che pongano fine a questi atroci atti”. Ispirata al linguaggio già noto degli atti papali è anche la lettera di Francesco al segretario generale dell’ONU, mirata a “incoraggiare tutti gli organi competenti delle Nazioni Unite, in particolare quelli responsabili per la sicurezza, la pace, il diritto umanitario e l’assistenza ai rifugiati, a continuare i loro sforzi in conformità con il preambolo e gli articoli pertinenti della Carta delle Nazioni Unite”.

Luigi Accattoli

Lascia un commento