Teresilla e le campane dei carcerati

Suor Teresilla (Chiara Barillà: vedi al capitolo 13: Ero in carcere e mi avete visitato) aveva molto amore e dunque molte idee per i carcerati. Una volta propose a una parrocchia romana di donare due campane al carcere di Rebibbia ed ecco che cosa ne venne:

Circa vent’anni fa suor Teresilla – che partecipava a una catechesi per coppie di sposi della mia comunità – ci propose di regalare delle campane vere al carcere di Rebibbia. Ci parlò della vita del carcere e della progressiva perdita di spirito e anima, e di profonde solitudini che portano non di rado al suicidio. Il suono delle campane, con i carcerati che a turno le avrebbero suonate, avrebbe portato un segno di speranza, il senso di una partecipazione più autentica e consapevole dell’appartenenza a una comunità civile allargata e inclusiva.
In parrocchia si fece una colletta spiegando alla comunità le motivazioni dell’iniziativa, che dopo qualche mese si concluse con l’istallazione di due campane nell’area interna del cortile del carcere. Lì stanno e lì suonano tutt’oggi.
Seguirono i ringraziamenti e l’invito a presenziare all’inaugurazione a cui insieme al parroco partecipò una delegazione di noi. Fu un’Eucaristia di forti commozioni, con i ringraziamenti di don Spriano, di un carcerato e del direttore del carcere. Suonarono le due campanelle e giù lacrime e occhi lucidi.

Seguì una corrispondenza tra alcuni carcerati e il nostro gruppo. Io ebbi la delega di rispondere e da qualche parte ho ancora quella corrispondenza. La cosa che più mi toccava era di leggere poesie struggenti di ex terroristi rossi e neri che si assomigliavano nei contenuti. Anche loro fecero una colletta e nella giornata che precedeva una notte di Natale, su delega dei carcerati il direttore venne in chiesa a consegnarci un calice con su scritta una dedica.
Finché fu in vita suor Teresilla, a ogni riunione del Consiglio pastorale parrocchiale si presentava la cara suora con un vassoio di pasta all’uovo preparata da una familiare di un carcerato e che onoravamo al termine della riunione. Spero che quelle campane abbiano aiutato a sconfiggere la solitudine e a dissuadere da atti di suicidio.

La storia è stata narrata nel mio blog da un visitatore che si firma Nino in data 4 novembre 2009 a commento di un post intitolato UNA MIA PROPOSTA PER LE CARCERI.

[Dicembre 2009]

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