Rossana Portaro: “Ti affido il figlio che ho in grembo”

Rossana Portaro di Melegnano, Milano, separata dal marito, con una figlia di sette anni, scopre un tumore al seno in fase avanzata e scopre poco dopo di essere incinta. Rifiuta ogni cura che possa nuocere alla creatura, che partorisce al sesto mese e il giorno dopo muore, a 38 anni, il 19 luglio del 1995. Dopo aver conosciuto un medico che la mette in contatto con una fraternità di Comunione e Liberazione, Rossana era andata in pellegrinaggio a Trivolzio, alla tomba di San Riccardo Pampuri e aveva affidato la sua invocazione al registro dei pellegrini scrivendo queste parole:
San Riccardo, aiutami a trovare nella fede e per tua intercessione la forza per superare la prova a cui sono stata chiamata, perché la guarigione che io chiedo sia prima di tutto dell’anima, affinchè diventi fonte e testimonianza della grazia di Dio. Con tutto il cuore ti affido il figlio che ho in grembo e la Francesca e tutte le persone che mi sono vicine. Illuminami perché possa – nel poco o tanto che mi resterà da vivere – essere sempre e solo costruttiva.
Un mese prima della morte aveva subito una tracheotomia che le tolse la parola, ma prima di “diventare muta” registrò su una cassetta una specie di testamento con le sue raccomandazioni di mamma alla figlia Francesca. Scrisse anche una lettera ai medici con la quale chiedeva di non somministrarle farmaci che potessero nuocere al bambino che aveva deciso di chiamare Riccardo, in omaggio al santo alla cui intercessione aveva fatto ricordo. Cinque giorni prima della morte aveva voluto attorno al suo letto – all’ospedale Niguarda di Milano – una “festa” per il settimo compleanno della figlia Francesca. Quand’era ancora in grado di parlare aveva chiesto alla mamma Maria Grazia, di 58 anni, di prendersi cura del bambino. Questo il racconto della mamma: “Mi sentivo inadeguata ad assolvere a un compito così grande ma lei mi ripeteva di fidarmi, anzi di affidarmi a Dio che non mi avrebbe lasciata sola”.

La preghiera scritta da Rossana nel registro dei pellegrini di Trivolzio l’ho presa da Avvenire del 2 febbraio 1997: “Prima guariscimi l’anima”. Le notizie sulla malattia e la morte da Avvenire dell’11 febbraio 1996, p. 6: Rossana: “La mia vita per Riccardo” e da Litterae Communionis Tracce, gennaio 1996, p.9: Come Felicita.

[Luglio 2010]

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