Nella notte in cui tutti i corvi sono neri


Articolo pubblicato da LIBERAL il 29 maggio a pagina 5 con il titolo STIAMO ATTENTI AI MEDIA-CORVI

Qualcosa in cui credere, nell’universo della Chiesa Cattolica, c’è e come, ma rischia di non esservi più nulla che sia degno di fede nella rappresentazione mediatica degli eventi vaticani dell’ultima settimana: dalla defenestrazione di Gotti Tedeschi dalla presidenza dell’Ior alla messa in gabbia di un “corvo”. Due fattacci che – per di più – sono arrivati ai terminali dei giornalisti nello stesso giorno: giovedì 24 maggio. Due notizie clamorose e poi il vuoto informativo e si sa che in assenza di notizie il sistema dei media impazzisce e genera mostri: è quello che sta avvenendo negli ultimi quattro giorni intorno al Vaticano.

Il più serio tra i due fatti è quello dell’Ior, nel quale persone di nomina papale – tali sono sia il presidente Gotti Tedeschi sia gli altri componenti del Consiglio di Sovrintendenza che l’ha sfiduciato – si contrappongono pubblicamente ed è un fatto senza precedenti e ci sono di mezzo grandi questioni e interessi ancora più grandi, nonché la possibilità che il Vaticano ottenga o no – il prossimo luglio – l’inserimento nella lista bianca degli Stati virtuosi in materia di correttezza finanziaria.

Ebbene su questo fatto di prima grandezza nulla viene detto da nessuno tant’è che i media offrono le interpretazioni più divergenti, da chi incolpa dell’esito traumatico della presidenza Gotti Tedeschi il caratteraccio di quest’ultimo, o la sua pigrizia (non partecipa alle riunioni cui è tenuto), o la sua pretesa di avere un filo diretto con il Papa, o la sua rigidità in materia di “trasparenza”, o la sua contrarietà all’ingresso dello Ior nell’operazione San Raffaele che era invece caldeggiata dal cardinale Bertone.

Ma non è tutto. Il comunicato della Sala Stampa Vaticana che annunciava il 24 maggio la “sfiducia” votata dal Consiglio di Sovrintendenza verso Gotti Tedeschi annunciava anche che il giorno dopo – venerdì 25 – si sarebbe riunita la Commissione Cardinalizia di vigilanza sullo Ior “per trarre le conseguenze della delibera del Consiglio”. Quella riunione c’è stata, ha avuto lunga durata, per tutta la giornata del 25 i giornalisti hanno atteso un comunicato che era annunciato e che non è venuto e nessuno ha spiegato che cosa sia successo. Da qui la Babele delle illazioni, che continuerà finchè nulla verrà detto.

Senza precedenti è anche il fatto del “corvo”, della gran fuga cioè di carte riservate da vari uffici vaticani che dura ormai da cinque mesi e che – si dice – avrebbe lo scopo di provocare la sostituzione del cardinale Bertone alla Segreteria di Stato. La questione è impazzita sui media con l’arresto dell’aiutante di camera del Papa, Paolo Gabriele, trovato in possesso di carte riservate delle quali non avrebbe saputo o voluto giustificare la presenza nella propria abitazione. Tra quelle carte ve ne sarebbero alcune pubblicate dal collega Gianluigi Nuzzi nel volume “Sua Santità” arrivato nelle librerie all’inizio della scorsa settimana.

Nel caso del corvo la curiosità dei media è stata più viva e più scatenate sono state le illazioni, le dicerie, le invenzioni. Si è scritto che “dietro” o “sopra” ai “corvi” – intesi come trafugatori materiali dei testi – ci sarebbe una mente, dei cardinali, anzi a essere precisi “un cardinale italiano”. Tant’è che ieri il padre Lombardi ha precisato che al momento “non c’è alcun cardinale indagato”. Né poteva mancare tra i congiurati una donna che apparterebbe “allo stretto entourage del Pontefice”. L’imperturbabile Lombardi: “Non c’è alcuna donna indagata”.

Molti si sono esercitati nell’ipotizzare che Paolo Gabriele sia un “capro espiatorio” – nel caso si direbbe: un corvo espiatorio. Se la prendono con lui che “non conta nulla” perché non possono prendersela con chi conta di più”. Questa ipotesi mi appare fantasiosa: a che servirebbe additare al pubblico ludibrio un innocente se il corvo – o i “venti corvi”, che qualcuno ipotizza – fossero ancora in libertà? Tu metti in gabbia un falso corvo e intanto quello vero continua a trafugare carte…

Ancora più acrobatiche sono le ipotesi sulle motivazioni di chi trafuga le carte. Ieri si potevano leggere due interviste a due presunti “corvi”, ovviamente anonimi, pubblicate una dalla “Stampa” e un’altra dalla “Repubblica”, con molti punti in comune che indurrebbero a immaginare che i due giornalisti abbiano parlato con la stessa persona. “Vogliamo aiutare il Papa” dice il tipo a nome dell’intera tribù dei corvidi, su ambedue i giornali. Io trovo che questo sia un momento favoloso per i mitomani: chiunque chiami un giornalista e gli racconti una cabala vaticana ha la garanzia di finire in pagina.

Nella notte delle notizie, dove tutti corvi sono neri, è bene non escludere nulla ma è ancora meglio non inventare nulla. E’ lecito supporre una doppia personalità in Paolo Gabriele, perché no. Ieri ha fatto annunciare che intende “collaborare” con il magistrato che conduce l’indagine: vedremo. E può essere benissimo che ci sia una “mente” dietro a dei trafugatori manuali. Ma tre desiderata mi permetto di formulare da cronista anziano delle cose vaticane: che i responsabili chiariscano di più e più tempestivamente (il silenzio su Gotti Tedeschi è paradossale), che i colleghi distinguano i fatti dalle dicerie (inviterei a considerare le interviste ai corvi anonimi come le “lauree albanesi”), che chi ha qualche grano di sale mantenga un minimo di equilibrio nel valutare gli eventi: un corvo è un corvo e dargli più attenzione di quanta se ne dà allo scontro sull’Ior è insensato.

Luigi Accattoli

www.luigiaccattoli.it

Commento

  1. […] Nella notte delle notizie dove tutti corvi sono neri, da cronista anziano delle cose vaticane butto là tre desiderata: che i responsabili chiariscano di più e più tempestivamente (il silenzio su Gotti Tedeschi è paradossale), che i colleghi distinguano i fatti dalle dicerie (inviterei a considerare le interviste ai corvi anonimi come le “lauree albanesi”), che chi ha qualche grano di sale mantenga un minimo di equilibrio nel valutare gli eventi: un corvo è un corvo e dargli più attenzione di quanta se ne dà allo scontro sull’Ior è insensato. – E’ la conclusione sdegnata di una mia tranquilla divagazione pubblicata ieri da LIBERAL con il titolo STIAMO ATTENTI AI MEDIA-CORVI. […]

    30 Maggio, 2012 - 8:15

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