A Brindisi in un combattimento di uomini e draghi

Non avevo mai visto Brindisi e ne torno ammaliato. Dico della città antica, perché ero stato più volte nel porto per i figli che tornavano dalla Grecia, o all’aeroporto per trasferte verso il Salento. In occasione di una conferenza a Latiano mi avevano portato a vedere Santa Maria del Casale, che è meraviglia grande ma fuori città. Stavolta invece ho camminato per le vie antiche, tra la Scalinata virgiliana e il Castello svevo, ho guardato dalle Colonne romane verso il Castello alfonsino e ho fatto un inchino prima al Seno di Ponente e poi a quello di Levante. Sono entrato in San Giovanni al Sepolcro facendo una carezza ai suoi leoni consumati dai secoli, ho decifrato qualcosa della scultura che è sull’architrave della porta laterale di San Benedetto con scene di combattimento tra uomini e draghi, dove si vede il normanno che doma il mostro afferrandolo per la coda mentre a nulla riescono bizantini e saracini. Ero ospite dell’arcivescovo Rocco Talucci per un appuntamento a un anno dalla visita di papa Benedetto. Don Giuseppe Satriano, già conosciuto a Ostuni, mi ha condotto alle Colonne e a Santa Lucia. Da solo ho cercato i mosaici della Cattedrale con i loro musicali animali che ricordano quelli di Otranto. Don Massimo Alemanno mi ha mostrato San Benedetto e San Giovanni. Il professore Giacomo Carito segnalava questo e quello con la passione che tutto spiega. – Fate conferenze se volete girare con comodo l’Italia: vengono a prendervi al treno e vi fanno mangiare i piatti migliori, vi stanno ad ascoltare e battono le mani. Non c’è lavoro più fico.

20 Comments

  1. Nostro anfitrione…ti pare garbato abbandonarti a queste immorali lusinghe, estese a gente china sul tavolino a sgobbare? Vabbè, magari tu hai già dato…la parte più grama tocca ora a noi trentenni! 🙂

    17 Giugno, 2009 - 13:00
  2. Beato lei, Luigi, che ha saputo scegliersi un lavoro così fico 😉
    Di Brindisi ha visto le cose più belle e leggerla non posso che esclamare: “Quant’è bella, tutta, la nostra patria!”!

    17 Giugno, 2009 - 13:44
  3. Marcello

    C’è un collegamento tra i fichi fioroni e il lavoro fico?

    17 Giugno, 2009 - 14:33
  4. marta09

    Fate conferenze se volete girare con comodo l’Italia: vengono a prendervi al treno e vi fanno mangiare i piatti migliori, vi stanno ad ascoltare e battono le mani. Non c’è lavoro più fico.
    =====================

    … ad esserene capaci ….

    17 Giugno, 2009 - 16:43
  5. SOGNO PUGLIESE

    Una Chiesa impregnata del profumo di un mare fatto strada
    esposta al vento sorprendente dello Spirito estroso,
    come la Cattedrale di Trani.

    Una Chiesa semplice al di fuori
    ma sovrabbondante nell’intimo di variopinte imprese ed influenze,
    come la Chiesa dei Minori di Galatina.

    Una Chiesa che s’immerge ad ogni passo sulla terra
    nell’ardente e diramato Legno della Redenzione,
    come nel mosaico di Otranto.

    È troppo sognare così la mia Chiesa?

    17 Giugno, 2009 - 16:56
  6. Luigi Accattoli

    Marcello il legame mi pare evidente.

    17 Giugno, 2009 - 17:20
  7. Leopoldo

    Latiano, ma quando e chi ti ha fatto venire? Sono curiosissimo.

    17 Giugno, 2009 - 18:15
  8. No, Maioba, è bellissimo 🙂
    Le vostre descrizioni (Luigi e Maioba) mi hanno fatto venire in mente Santa Monica con suo figlio quando, al porto di Ostia, restavano perduti nell’estasi alla vista delle meraviglie operate dal Creatore! Come dice l’Imitazione, il Signore si comunica talvolta in mezzo a un vivo splendore, oppure “velato dolcemente sotto ombre o simboli” – è in questo modo che si degna manifestarsi alle nostre anime … ma com’è trasparente e leggero il velo che ci nasconde Gesù!

    17 Giugno, 2009 - 18:35
  9. marta09

    La realtà spesso stronca i sogni e ne riduce la realizzazione … quindi … è bene sognare in grande , molto in grande … e, tranquillo maioba non sarà mai “troppo” … al massimo sarà sempre “troppo poco”. 🙂

    17 Giugno, 2009 - 20:33
  10. Nino

    @Marco don
    scusa Marco a me sembra che la tua Chiesa, mi riferisco a quella in cui sei vice parroco, architettonicamente e dalle immagini che ho visto sul web sia quasi una copia della cattedrale di Trani.
    L’unica differenza è che tu di fronte attraversando la strada non ti trovi il mare.
    Sbaglio?
    Ciao e a presto

    17 Giugno, 2009 - 20:43
  11. Luigi Accattoli

    Leopoldo fu il 4 aprile del 2006 che parlai a Latiano, nel primo anniversario della morte di Giovanni Paolo. Titolo LATIANO RICORDA KAROL WOJTYLA. Nella Sala Flora del Palazzo Imperiali, alle ore 18 su invito dell’Associazione VIVI LA TUA CITTA’ e delle parrochie di Latiano. Paolo Legrottaglie fu il mio interlocutore. Un’eco di quel dibattito la puoi trovare in un mio post del 17 ottobre 2006.

    17 Giugno, 2009 - 18:46
  12. FABRICIANUS

    L’Arcivescovo Talucci, caro Luigi, è secondo me, una figura di spessore all’interno della nostra Chiesa Cattolica. Più volte ebbi modo di incontrarlo e di ascoltarlo, durante i miei mesi estivi di vacanza in Basilicata, terra dei miei genitori. Mons. Talucci è stato infatti in passato Vescovo di Tursi-Lagonegro.

    Se non sono indiscreto, caro Luigi, come sta l’Arcivescovo di Brindisi?

    Ciao!!

    17 Giugno, 2009 - 22:04
  13. Luigi Accattoli

    Non sei indiscreto: sta benone, assistito da due sorelle suore e avendo con sè tre sacerdoti che fanno con lui vita comunitaria. E’ la seconda volta che mi chiama in diocesi – in altra occasione mi richiese per una relazione a un convegno diocesano su “famiglia e parrocchia”, che si teneva a Mesagne – e sempre mi sono trovato bene in quel poco di conversazione che abbiamo avuto.

    17 Giugno, 2009 - 23:16
  14. Caro Luigi, non è un lavoro… però anche fare il prete è un sacco fico… spero non secco!

    18 Giugno, 2009 - 9:10
  15. a chi posso mandare il curriculum?

    18 Giugno, 2009 - 11:02
  16. fiorenza

    Brindisi: “ne torno ammaliato”.
    Sì, ammalianti sono i luoghi in cui, come a Plovdiv (post del 27 maggio), il drago del fluire del tempo, preso per la coda, è stato domato e, in una magnifica simultaneità in cui la morte è distrutta, ci si aggira in uno spazio in cui tutto coesiste, vivente. Tempo trasformato in spazio assoluto, come nella musica. Ecco i “musicali animali” della cattedrale, e i “leoni consumati dai secoli” a cui si può fare una carezza, sicuri che la sentono. E Roma e normanni, e i bizantini e i saracini, e Virgilio e Federico II… Ecco il porto da cui partiva per l’oriente, per l’ “oltremare”, e da cui i figli tornano dalla Grecia. Qui Virgilio è morto e qui è diventato immortale. Qui la vita si contempla nel suo oro e si assapora nei suoi frutti. C’è di che essere ammaliati, sì.
    Cari preti, dovreste, davvero, sognare di fare un lavoro così, che vince il tempo.

    18 Giugno, 2009 - 11:11
  17. Luigi Accattoli

    Fiorenza le tue parole migliorano la mia Puglia.

    18 Giugno, 2009 - 14:17
  18. FABRICIANUS

    Grazie Luigi per la tua risposta alla mia domanda.

    Un abbraccio.

    18 Giugno, 2009 - 21:47
  19. roberto 55

    Non è mai “troppo” il sogno, Maioba: pensa se se lo fosse chiesto Martin Luther King ………………..

    Buona notte a tutti !

    Roberto 55

    21 Giugno, 2009 - 1:04

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