A parlare di fede porterei anche Provenzano

Un prete di Padova, Marco Pozza, invita Andreotti in parrocchia a parlare di “ricerca di Dio” e tanti si scandalizzano. Ma don Marco tiene fede all’impegno: “C’è chi fatica ad andare oltre lo stereotipo di Andreotti mafioso, ma a parlare di fede potrei portare anche Provenzano”. Approvo. A proposito di Provenzano vedi sopra alle date 14 e 15 aprile. Quando si tratta della ricerca di Dio ognuno che sia disposto a parlarne va ascoltato, perchè non sappiamo chi potrebbe aiutarci. Il Vangelo mostra che i più vicini a incontrarlo sono le prostitute e i pubblicani.

14 Comments

  1. Francesco73

    Sì, ma l’evocazione paradossale di Provenzano collegata alla presenza di Andreotti non fa che confermare i beceri pregiudizi di chi si scandalizza.
    Onore a don Marco Pozza, ma Andreotti lo può invitare anche senza scomodare Provenzano. Non scherziamo, per favore.

    4 Giugno, 2006 - 17:15
  2. Luigi Accattoli

    Se potessi parlare con Provenzano, gli chiederi che cosa ha trovato nelle cinque Bibbie che aveva con sè quando fu arrestato. Non sto scherzando.

    4 Giugno, 2006 - 17:33
  3. Matteo Salvatti

    La pagliuzza e la trave, non giudicate e non sarete giudicati, il fariseo e il pubblicano, mentre giudichi gli altri stai condannando te stesso, solo il Padre scruta il cuore e i reni, nessuno ti ha condannata, il peccato ma non il peccatore, ce ne è abbastanza per non essere polemici per partito preso. Ha ragione Luigi Accattoli. Bisogna davvero smetterla di credersi “intelligenti” solo perché si vuole sempre trovare qualcosa su cui essere puntigliosi, pare vi sia un certo gusto nel voler fare i bastian contrari.

    5 Giugno, 2006 - 8:12
  4. Caro Accattoli, Provenzano credo che non abbia trovato nulla nella Bibbia se non apparenza. Il richiamo dei mafiosi al cattolicesimo (così come in altri tempi quello dei Beati Paoli, anche se qua rischiamo di ricadere nel romanzo d’appendice) è una routine. Il mafioso, come ha anche osservato Giovanni Falcone, cerca di mimetizzarsi il più possibile. Anche con un richiamo alla religione il più credente, devoto e praticante.
    Si ricorda Michele Greco al Maxiprocesso quando fece quella disquisizione sui film porno e quelli religiosi? E quando augurò ai giudici la pace? Un caro saluto.

    5 Giugno, 2006 - 16:02
  5. Luigi Accattoli

    Una Bibbia letta e segnata qua e là è un’altra cosa rispetto ai tradizionali altarini dei mafiosi. Indica una ricerca. E non credo l’avesse per farla vedere, dal momento che non si mostrava a nessuno. Anche “l’altro ladrone” (Luca 23, 40) era un assassino ma il peccato non gli impedì di sentire Dio nelle parole di Gesù. Luigi Accattoli

    5 Giugno, 2006 - 17:11
  6. bob

    Caro Accattoli
    Chiamerebbe Berlusconi a casa sua per avere una relazione oggettiva sul comunismo, dato che a casa sua é stato trovato il capitale di Marx?
    Arrivederci

    12 Giugno, 2006 - 10:23
  7. Luigi Accattoli

    La fede cristiana non sta sullo stesso piano del capitalismo e del comunismo: su queste realtà anch’io procedo per competenze acquisite, ma per l’incontro con Dio non ci sono competenze, esso è a tutti offerto e per tutti oscuro e noi non sappiamo chi meglio a esso corrisponda. Sul Calvario fu il ladrone a battere tutti e il fenomeno potrebbe essersi ripetuto a Corleone. Saluti

    12 Giugno, 2006 - 12:26
  8. bob

    Dio viene incontro a tutti, ma sta all’uomo accettare di incontrarlo. Il ladrone, dopo aver ascoltato le parole di Cristo, ha affermato che la sua era una giusta punizione, e l’ha pregato di perdonare la sua colpa; questo a parer mio é ben diverso dal possedere una Bibbia, magari anche averla letta, e non averci visto nulla che potesse fermare l’ingiustizia (anzi).
    Dio viene incontro all’uomo, ma se l’uomo non lo accoglie come si può pretendere che lo conosca?
    O non é forse la sua una conoscenza superficiale, come di una persona vista di striscio?
    Con questo nessuno penso voglia impedire a Provenzano di parlare di fede, ma non ritengo sia possibile giustificare questo col fatto che possedesse delle Bibbie e che le abbia lette.

    12 Giugno, 2006 - 19:31
  9. Luigi Accattoli

    “Darei la parola anche a Provenzano” è un paradosso e come tale lo faccio mio. Non voglio dire che la Cei lo dovrebbe chiamare al convegno di Verona. Nè ovviamente immagino che basti possedere delle Bibbie e leggerle. Il paradosso è stato formulato per rispondere a chi protestava per un invito ad Andreotti a parlare in una parrocchia, e in quel contesto va letto e credo che in esso abbia un senso. Non oltre.

    12 Giugno, 2006 - 20:29
  10. don marco

    Gentilissimo Sig. Accattoli, non le nascondo la mia soddisfazione nel vedere la sua approvazione al mio incontro con il sen. Andreotti. Il tema era la fede, la discussione è stata una discussione di fede! Risultato splendido!
    Lei che nel campo della “fede” e di ciò che le ruota attorno ha costruito la sua fama professionale, è una delle tante voci che ci ricorda che Gesù di Nazareth è l’unico in grado di leggere il cuore delle persone.
    Se provocazione voleva essere (e lo è stata) ognuno poteva sentirsi coinvolto o provocato. (www.spritz.it/blog/don marco)
    Grazie mille e la seguo sempre molto volentieri perchè anch’io. tra le piazze della città di Padova – “CERCO FATTI DI VANGELO”.
    E Dio continua a scriverli!

    10 Luglio, 2006 - 15:24
  11. Luigi Accattoli

    Don Marco, perchè non mi manda – sempre in forma di commento a questo post – una breve relazione della serata con Andreotti?
    Mi tolga una curiosità: come ha fatto a sapere che avevo parlato della sua iniziativa?
    Quando ha un fatto di Vangelo già narrato – poniamo in un testo indirizzato ai suoi parrocchiani – me lo mandi per e-mail e io l’inserirò nella pagina che è appunto intitolata “Cerco fatti di Vangelo”.
    Grazie e buona estate. Luigi

    10 Luglio, 2006 - 20:15
  12. msartore

    Andreotti non ha parlato, se non marginalmente della sua fede. La conversazione con il giovane prete ha percorso la sua lunga militanza e frequentazione di “sacrestie” dai tempi in cui era segretario di De Gasperi fino ai fasti del suo massimo potere politico.
    Cercare “fatti di vangelo” nella testimonianza di Andreotti ci allontana dallo scopo.
    Un personaggio pubblico e famoso serve ad altro. Nutre desideri di narcisismo e protagonismo. Consente di appararire sui giornali e far parlare di sè.
    Ad Andreotti seguirà Claudia Koll, e poi Annozero di Santoro e se il nostro giovane eroe, schiavo della sua voglia di apparire, ci riuscirà, chiamerà anche Benigni e Magdi Allam in chiesa a Padova.
    Ma perchè non ritorna a far risuonare il silenzio tra le mura della chiesa, lasciando parlare Dio?
    Temo sinceramente per lui; la sua smodata voglia di protagonismo lo porterà inevitabilmente a pagare un caro prezzo. Quale? lo vedremo, è solo questione di tempo.
    Marco Sartore – un parrocchiano deluso ed amareggiato.

    12 Novembre, 2006 - 22:37
  13. don marco

    Leggo il commento di un parrocchiano deluso e amareggiato. Spiacente, ma non più di tanto. Perchè anche oggi esistono persone che, come al tempo di Gesù, quello che “rompe” lo spostano. Con l’illusione diaverlo eliminato per sempre. Ma son liberi di esistere anche loro: la Bibbia stessa racconta storie di criticità illuse e parziali.
    Quanto a lei, sign. Accattoli, continuerò a seguirla con interesse!
    Don Marco Pozza – un prete innamorato di Dio (contrario di deluso) e sereno (diverso da amarreggiato)

    4 Gennaio, 2007 - 17:45
  14. don marco

    Per quel parrocchiano…confermo pure l’arrivo prossimamente di Magdi Allam: non viviamo forse in una società pluralista? Tutti hanno diritto di parola: perchè non lasciarli parlare?
    Anche di fede!
    Prego, sign. Allam, a lei la parola!

    4 Gennaio, 2007 - 17:48

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