A Welby che era “pronto al balzo”

Infine ho rintracciato – e la dedico ai visitatori – la poesia di Mario Luzi che Piergiorgio Welby aveva chiesto gli venisse letta prima di “addormentarsi”, come narrò il cugino Francesco al funerale (vedi post del 12, 22, 24 dicembre e del 9 gennaio). Si intitola La notte lava la mente, fa parte della raccolta Onore del vero (1957) e ha la sua punta cristiana nel verso “chi pronto al balzo, chi quasi in catene”. Ancora un fraterno abbraccio a Welby che si sentiva “pronto al balzo”.

La notte lava la mente

Poco dopo si è qui come sai bene,
fila d’anime lungo la cornice,
chi pronto al balzo, chi quasi in catene.

Qualcuno sulla pagina del mare
traccia un segno di vita, figge un punto.
Raramente qualche gabbiano appare.
 

71 Comments

  1. Carissimo Luigi, pur rispettando il tuo ruolo di padrone di casa, consentimi di esprimere il mio disagio davanti alla giustificazione che solente della decisione di Piergiorgio Welby di porre fine alle proprie sofferenze attraverso l’eutanasia. Non sta certamente a me ricordare le parole del Cardinale Camillo Ruini, Vicario del Santo Padre per la Diocesi di Roma, che esprimendo rammarico per una decisione sofferta, ha motivato il suo no ai funerali religiosi per Welby con la sua palese, lucida e continua richiesta di morte assistita, che – aggiungo io – ha creato un gravissimo precedente nel nostro Paese, soprattutto a causa del silenzio quasi totale della Magistratura. Non vi è ombra di dubbio sul fatto che tutti e ciascuno proviamo grandissima pietà per questo povero fratello che al male fisico ha preferito un male ancora peggiore: quello spirituale. La misericordia di Dio è grande e mi piace immaginare Welby in Paradiso, perdonato e purificato dal dolore. Ciò non toglie che da cristiani – prima ancora che da membri di una società cosiddetta civile – abbiamo il compito, il dovere ineludibile di condannare quel gesto, la decisione di Welby di essere aiutato a suicidarsi, di morire di eutanasia! Nei tuoi post, invece, oltre che una grande comprensione (ma quella l’abbiamo tutti, altrimenti saremmo delle bestie), noto anche una grandissima e – consentimi – sproporzionata giustificazione della volontà di Welby di chiudere con la vita; a volte si ha addirittura la sensazione che si voglia quasi “santificare” quel tremendo, terribile atto di morte, che tanto ricorda gli omicidi di persone invalide in diverse epoche della storia solo perchè non potevano essere utili alla causa della Patria e della società. Insomma, Luigi, quello che ti voglio dire – con tutto il rispetto per la tua cultura personale e la tua bravura professionale – è che questi continui richiami alla decisione di Welby sembrano più richiami alla morte che alla vita! Ma quel che è peggio, da essi sembra trasparire una celata certezza sul perdono di Dio. A me piace pensare che Dio abbia perdonato, ma non posso esserne certo! Solo Dio sa, solo Lui e soltanto Lui, come giudicare la nostra vita. Dio è amore, certo; avrà perdonato, magari. Ma chi siamo noi per dirlo con certezza? Mi spiace, ma il messaggio che lanci mi sembra sbagliato. Mi permetto di dire: pensa se una persona nelle stesse condizioni di Welby leggesse questi post. In un momento di debolezza, assolto dagli uomini che gli fanno credere che anche Dio è pronto ad assolverlo – sostenendo che dopo tutto la vita non è di Dio ma nostra – potrebbe anch’egli chiedere di morire di eutanasia. Orrore ed errore si aggiungerebbero ad orrore ed errore! Ma non solo. A mente fredda, dico che io avrei fatto celebrare i funerali di Welby in Chiesa. Ma, appunto, c’è una Chiesa, ci sono dei dettami, c’è un’autorità ecclesiastica. E’ quella stessa Chiesa che parlando in nome di Cristo condanna l’eutanasia e difende la vita umana dal suo concepimento sino al termine naturale. A tal proposito, ricordo ancora le parole pronunciate dal Santo Padre Benedetto XVI durante un’udienza generale dello scorso marzo a cui ero presente in San Pietro. Più o meno, il Papa disse: “Chi dice di credere in Gesù ma non nella Chiesa, in realtà crede in un Dio inventato, un Dio di fantasia”. Mi spiace, Luigi, con tutta la pietà cristiana di questo mondo, Welby ha creato un pericoloso precedente e con certe giustificazioni di sicuro non si aiutano gli ammalati ad abbracciare la propria croce; si spingono, anzi, a compiere il balzo citato da Luzi che non è un balzo di vita ma un salto diretto nella morte e, purtroppo, credo, nelle tenebre.
    Scusa la franchezza, ma sai che non ho peli sulla lingua
    Gianluca

    29 Gennaio, 2007 - 13:04
  2. Carissimo Luigi, pur rispettando il tuo ruolo di padrone di casa, consentimi di esprimere il mio disagio davanti alla giustificazione che sovente dai in questo blog della decisione di Piergiorgio Welby di porre fine alle proprie sofferenze attraverso l’eutanasia.
    (Chiedo scusa, le prime righe esatte sono queste, non mi ero accorto dell’errore)

    29 Gennaio, 2007 - 13:05
  3. Luisa

    Non desidero riaprire la discussione , ma non temo di dire che ho capito la decisione del Vicariato di Roma.
    Vorrei solo testimoniare dell`eco avuto qui da noi dal tristissimo epilogo , la triste fine di G. Welby.
    Su tutti i giornali, articoli, lettere di lettori, tutti si sono scagliati con una violenza inaudita contro il rifiuto dei funerali. Senza distinzione, il Papa ,la Chiesa , sono stati insultati .
    Penso che ben pochi conoscevano la realtà, in che condizioni Welby ha scelto di morire, il ruolo tenuto dall`estrema sinistra italiana, la sua battaglia politica e contro la Chiesa , ma tutti avevano un`opinione che non poteva che essere negativa contro la Chiesa.
    Ancora una volta ho assistito alla strumentalizzazione, alla desinformazione giornalistica, che approffitta di una tristissima situazione per far leva sull`emozione della gente, senza preoccuparsi di informare oggettivamente, di dare la parola per esempio al Vescovo , che in questa situazione ha brillato con il suo silenzio, sino a quando la Conferenza episcopale svizzera ha pubblicato un comunicato dando le ragioni della decisione, comunicato uscito molto discretamente e in….tedesco.
    Bisogna anche sapere che in Svizzera le associazioni di ” aiuto al suicidio” hanno persino il diritto di esercitare in certi ospedali , come a Losanna e Ginevra, e che c`è persino concorrenza fra associazioni rivali che si combattono fra di loro !
    Certi vengono persino dalla Germania per ricevere la spinta finale .
    Un vero turismo della morte,un terrribile mercato della morte, della sofferenza, ma che i media presentano come una grande avanzata nell`esercizio della libertà individuale !
    Saluti, Luisa

    29 Gennaio, 2007 - 15:24
  4. Luigi Accattoli

    Salve Gianluca e ancora buona salute! Confesso di essere mosso da umana passione per la sorte di Welby e può ben essere che io abbia dato impressioni non volute. Allora chiarisco. Non ho alcun interesse a discutere la decisione del Vicariato di Roma: la rispetto, come ho scritto a suo tempo, non sono competente a valutarla e tanto meno a criticarla. Su questo dico meno di te. Non giustifico nè santifico la decisione di Piergiorgio: ne prendo atto come di una responsabilità che non poteva essere che sua e che io penso di dover rispettare, da uomo a uomo. Non sono affatto certo che Dio l’abbia perdonato, mai l’ho detto e mai lo dirò. Ho informato dettagliatamente – credo d’essere stato l’unico a farlo – sul fatto che, diversamente da quanto si era capito da alcuni telegiornali che l’avevano lasciato credere, non ci fu un’attestazione della sua “riconciliazione con Dio” da parte del sacerdote che benedì la salma. Non sono affatto certo che il suo sia suicidio ed eutanasia: egli si batteva per l’eutanasia, ma la sua lo era? Le possibilità avanzanti della scienza medica rendono insufficienti le parole che riceviamo dalla tradizione. Rinunciare a una respirazione meccanica che non si riesce più a tollerare è suicidio? Tu ne sei sicuro, io no. Sempre più domani saremo posti di fronte a situazioni mediche inedite e dobbiamo prepararci all’interrogazione. Se non ci bastano le parole ricevute ne dovremo cercare di nuove. – Gianluca, magari ho sbagliato tutto, ma con i vari post mi sono proposto soltanto di accompagnare Welby nel balzo a cui si credeva pronto. Con vero affetto. Luigi

    29 Gennaio, 2007 - 16:52
  5. In tutta onestà, i bei post che Luigi ha dedicato a questo fratello che tanto ha sofferto mi sembravano comprensibili a scanso di equivoci. Peccato questo voler essere più papisti del Papa.

    29 Gennaio, 2007 - 17:10
  6. Luigi, tempo fa, ho avuto la fortuna di leggere il racconto delle ultime ore di vita di una donna, madre, moglie e cristiana esemplare. In quella lettera, il marito – che reputo persona illuminata dalla sapienza dei giusti – descriveva le ultime ore di agonìa dell’amata consorte, durante le quali, ella, lucidamente, aveva rifiutato non le cure per porre quanto prima fine alle sue sofferenze, ma la morfina, che le avrebbe consentito di “addormentarsi” più serenamente. Se non sbaglio, questa donna – ella sì la immagino per davvero innanzi all’Altissimo a contemplare la pace del Paradiso – aveva rifiutato la morfina per sentire sino alla fine quel dolore e per abbracciare il più possibile la croce di Gesù. Il marito – che per me è un esempio sotto vari aspetti – lesse con lei delle Sacre Scritture, poi entrambi si salutarono per l’ultima volta…
    Carissimo Luigi, credo – nella mia limitatezza culturale, religiosa e umana – che siano questi gli esempi da commentare, quando una vera cristiana vuole sentirsi unita a Cristo non per la propria pace ma per via del proprio dolore.
    Un abbraccio sincero, e grazie per la risposta garbata anche ancora una volta mi meraviglia per il tuo aplomb davanti ai miei post al peperoncino.

    29 Gennaio, 2007 - 17:17
  7. donMo, forse i peccati sono altri che non essere più papisti del Papa. Ecco, ad esempio trovo che una persona intelligente e arguta come lei potrebbe lasciare post più compiuti e interessanti dell’ultimo, in cui ha inserito una frase fatta che non ha nessuna attinenza con la realtà.
    Un abbraccio

    29 Gennaio, 2007 - 17:19
  8. caro Gianluca, scusa se mi permetto, ma di come gli altri affrontano il dolore sarebbe meglio non parlare. I miei maestri di spirito mi hanno sempre insegnato che su queste cose è sempre bene mantenere il massimo riserbo in quanto si rischia di fare dell’accademia.
    Tanto ci sono, volevo segnalarti che in home page del tuo sito compaiono due pubblicità che potrebbero trarre in inganno. Una recita a caratteri cubitali ANNULLAMENTO DEL MATRIMONIO. E’ la pubblicità di un avvocato che vuol far conoscere i suoi servizi, ma mi sembra ingannevole visto che -come certamente saprai- un matrimonio non può mai essere annullato (altra cosa è la dichiarazione di nullità). L’altra pubblicità rimanda a questo sito:
    http://unarisatacidisseppellira.net/articoli/speciali/satira-vaticano/
    che a me non ha fatto ridere per nulla, ma magari sarò di gusti difficili.
    Scusa per la segnalazione, ma, da vecchio navigatore, mi ci è proprio caduto l’occhio e mi sembrava che la cosa stonava.

    29 Gennaio, 2007 - 18:19
  9. Mi fa stare male leggere quest’ennesima lite su Welby.
    Mi fa stare male parlare di comprensione/incomprensione.
    Mi ha fatto stare male la scelta di Ruini, ossia di proibirgli i funerali.
    Penso solo che mentre noi continuiamo a darcele su quest’argomento, Piero Welby è morto ed è davanti a Dio. Penso, prego e spero che Dio non legga troppi canoni del Codice. Penso, prego e spero nella Sua misericordia. Verso di me, e tutti gli altri.

    29 Gennaio, 2007 - 18:21
  10. Caro donMo, se lei – e sottolineo lei perchè da persona educata non dò del tu a chi non conosco, a meno che non si tratti di miei colleghi – avesse approfondito, si sarebbe accorto che quel sito a cui si riferisce è un sotto-dominio che mi è stato ceduto in modo gratuito. In poche parole, a me hanno dato la possibilità di pubblicare quel sito a quell’indirizzo e i titolari dell’estensione in cambio pubblicano delle pubblicità i cui ricavi entrano nelle loro e non nelle mie tasche. Il sottoscritto – e sottolineo il sottoscritto – non vende nè svende la propria Fede al contrario di tanti che per amministrare i sacramenti si fanno pagare profumatamente, salvo poi dare lezioni di moralità in pubblico. E’ la vecchia storia del tradimento di Giuda, che vendette Gesù per 30 denari. Io Gesù non lo vendo – ciò che faccio, al di là del mio lavoro, lo faccio sottoforma di volontariato -, ma tanti come lei – e risottolineo lei – Gesù lo vendono ancora oggi: si pagano funerali, matrimoni, battesimi. Colgo lo spunto per riportare la frase di un caro amico sacerdote, morto pochi anni fa, che ad una coppia di sposi che voleva dargli un’offerta per il matrimonio appena celebrato, rispose: “Sono un prete povero di Cristo povero, non un commerciante: quì i sacramenti si amministrano, non si vendono”. Caro donMo – credo che lei sia un sacerdote e le porto il più possibile rispetto per l’abito che indossa -, credo che evangelicamente dovremmo guardare prima la trave che è nel nostro occhio e poi la pagliuzza che è nell’occhio dell’altro. Peccato per lei, che ci teneva così tanto a farmi fare la figura del somaro, che nel mio caso non vi siano nè travi, nè pagliuzze, almeno per quanto riguarda la gestione dei miei siti sul Santo Padre che richiedono tempo e passione, che mi fanno conoscere tanti nuovi amici ma che, le assicuro, non mi rimpiono la tasca. Qualcuno, in questo blog, più di una volta si è proposto di offrirmi dei contributi economici per sostenere le mie attività; ho sempre e solo chiesto preghiere per i peccatori – ed io sono il primo di essi – e offerte per orfanotrofi e case di riposo a piacere dei benefattori. Quindi, caro don Mo, pensi a fare il prete – se ci riesce -, ricordando che lei sì rappresenta Cristo, ma che solo Cristo può emettere sentenze e, in ogni caso, non lo farebbe mai con l’acidità e la cattiveria che ha usato lei con me.
    Senza stima, salvando l’abito
    Gianluca
    E che Dio mi perdoni!

    29 Gennaio, 2007 - 19:10
  11. Ancora per donMo: è sottinteso che non ho alcuna responsabilità in merito alle pubblicità a cui si riferiva. Non ne conosco preventivamente i contenuti e spero che chi visita un sito sul Papa si fermi a leggere i contenuti giornalistici e non altro che con lo spirito del sito non ha nulla a che vedere.

    29 Gennaio, 2007 - 19:17
  12. Caro Gianluca, non sono così ferrato in informatica, cosa vuoi che ne sappia di sottodomini ecc ecc. Ho solo visto una cosa che mi pareva stonata e te l’ho segnalata. Tutto qua. Personalmente, anche per evitare problemi del genere, alla pubblicità ci ho rinunciato, ma è anche vero che poi ognuno trova la sua strada. Scusa ancora per la parresia evangelica.

    29 Gennaio, 2007 - 19:17
  13. Il vicariato di Roma, in quella famosa decisione, scriveva che, pur rifiutando i funerali pubblici, chiedeva ai fedeli di pregare per l’anima di Piergiorgio implorando la misericordia divina. Facciamolo, anche se so che l’avete fatto.

    29 Gennaio, 2007 - 20:12
  14. Luisa

    Ho troppa stima per l`impegno,completamente disinteressato di Gianluca, per non reagire alle osservazioni non certo gratuite sulla pubblicità che figura sui suoi siti.
    Io visito ogni giorno i siti consacrati da Gianluca a Benedetto XVI, li considero fra i più completi ,documentati . Non mi sono mai resa conto che ci fossero pubblicità !
    Colgo ancora l`occasione che mi si offre per ringraziare Gianluca per tutto quello che egli fa , quello che noi sappiamo e vediamo e tutto ciò che egli , con grande discrezione , fa per coloro che soffrono.
    Saluti , Luisa

    29 Gennaio, 2007 - 20:47
  15. Luisa, come ho già fatto in privato, sono io a ringraziare te per la stima, anche se – credimi – non merito tutta questa considerazione.
    Dunque, grazie, grazie di vero cuore.

    29 Gennaio, 2007 - 21:13
  16. Ragazzi ma non ci staremo a prendere troppo sul serio? Suggerisco quindi di fare tutti un bel bagno di umiltà.

    30 Gennaio, 2007 - 8:11
  17. Bravo donMo, dia il buon esempio e si butti per primo nella vasca.

    30 Gennaio, 2007 - 10:58
  18. costantino

    Preghiera in gennaio
    Fabrizio de André
    Lascia che sia fiorito
    Signore, il suo sentiero
    quando a te la sua anima
    e al mondo la sua pelle
    dovrà riconsegnare
    quando verrà al tuo cielo
    là dove in pieno giorno
    risplendono le stelle.

    Quando attraverserà
    l’ultimo vecchio ponte
    ai suicidi dirà
    baciandoli alla fronte
    venite in Paradiso
    là dove vado anch’io
    perché non c’è l’inferno
    nel mondo del buon Dio.

    Fate che giunga a Voi
    con le sue ossa stanche
    seguito da migliaia
    di quelle facce bianche
    fate che a voi ritorni
    fra i morti per oltraggio
    che al cielo ed alla terra
    mostrarono il coraggio.

    Signori benpensanti
    spero non vi dispiaccia
    se in cielo, in mezzo ai Santi
    Dio, fra le sue braccia
    soffocherà il singhiozzo
    di quelle labbra smorte
    che all’odio e all’ignoranza
    preferirono la morte.

    Dio di misericordia
    il tuo bel Paradiso
    lo hai fatto soprattutto
    per chi non ha sorriso
    per quelli che han vissuto
    con la coscienza pura
    l’inferno esiste solo
    per chi ne ha paura.

    Meglio di lui nessuno
    mai ti potrà indicare
    gli errori di noi tutti
    che puoi e vuoi salvare.

    Ascolta la sua voce
    che ormai canta nel vento
    Dio di misericordia
    vedrai, sarai contento.
    Dio di misericordia
    vedrai, sarai contento.

    30 Gennaio, 2007 - 13:50
  19. Un Vescovo “intelligente” – per usare un agettivo già utilizzato una volta per un altro prelato da Luigi – stamattina mi ha detto: “Quì con la storia che Dio è misericordioso, si rischia di farlo passare anche per fesso. Ci ha creato liberi di scegliere tra il bene e il male, e chi sceglie il male rinnega Dio. Ora, Dio che ci ha creato liberi, potrebbe mai violentare l’anima di chi ha scelto di rinnegarlo portandola con sè in Paradiso?”. Riporto testualmente prendendo spunto da questa pur bella canzone di De Andrè postata da costantino.

    30 Gennaio, 2007 - 14:01
  20. Piano, Gianluca, molto piano.

    La Chiesa si è rifiutata di celebrare il funerale pubblico per Welby.
    Ma non si è mai sognata di dire che le porte del Paradiso gli sono chiuse (come, del resto, non ha mai detto per nessuno!) Anzi, chiedendo di pregare per la sua anima, evidentemente ritiene vero l’esatto contrario.

    Poi, è evidente che per la nostra dottrina “il peccatore impenitente” che si chiude alla grazia di Dio non può salvarsi. Ma piano a identificare chicchessia con quel “peccatore impenitente”. A meno che non presumiamo “di raccogliere in bocca il punto di vista di Dio”. Tanto per citare di nuovo De André.

    30 Gennaio, 2007 - 15:43
  21. Luigi Accattoli

    Uno legge De Andrè, risente la sua voce e non può concepire che non ci sia più. Lo penso con la sua chitarra che canta “in cielo in mezzo ai santi”. Ben sapendo che egli credeva di essere ateo e anticlericale. Ma Dio sa di più. Luigi

    30 Gennaio, 2007 - 15:45
  22. Colgo l’occasione, Luigi, per raccontare proprio quest’aneddoto su De André.
    Don Daniel, che hai conosciuto in collegio da me, era allora viceparroco nella zona in cui viveva il Faber a Milano. Sotto Pasqua, era andato nel condominio del cantautore a benedire le case (OT: lodevole iniziativa che dalle mie parti si va perdendo). Bene, ad un certo punto suona il campanello e gli apre Dori Ghezzi: “Mi spiace – dice – ma noi non siamo credenti”. Don Daniel sta per andare, ma da dentro si sente la voce di De André, un vocione tremendo che dice: “Ma no, no, padre venga dentro”.
    Don Daniel mi ha sempre detto che era entrato per stare un po’. Ci stette due ore e fu un incontro molto toccante, una sorta di confessione visto che lui non ha mai voluto scendere in dettagli. Dico allora che De André fu gentilissimo e cordiale, ormai sul letto e in fin di vita, parlò con lui della possibilità di una vita futura, oltre il dolore e la morte. Ripercorse con lui alcuni episodi della sua vita, disse quel che pensava.
    Morì qualche giorno dopo.

    30 Gennaio, 2007 - 16:57
  23. Luigi Accattoli

    Incredibile come ci entri dentro chi canta per noi! Ho fatto così tanti viaggi in automobile ascoltando “La Buona Novella” che la sento mia anche dove non la condivido. Luigi

    30 Gennaio, 2007 - 17:57
  24. fabrizio

    Grazie Tonizzo per il tuo bellissimo aneddoto.
    Con me, un ligure che si chiama Fabrizio e si commuove con niente, hai sfondato una porta aperta.

    30 Gennaio, 2007 - 19:07
  25. Luca, ti ringrazio della considerazione, ma se la Chiesa non si è espressa ufficialmente in 2000 anni sulla destinazione dell’anima di Giuda, come potre io – povero peccatore impenitente che aspira al Purgatorio – sostenere che Welby è all’inferno o, comunque, non in Paradiso? Dico invece un’altra cosa: solo Dio sa, solo ed esclusivamente Lui. Che poi, io concordi con quell’amico Vescovo – un brasiliano ospite di alcune suore vicino casa mia – è solo perchè anche la Chiesa dice che chi sceglie liberamente tra il bene e il male, consapevole di ciò che sta facendo e in piena lucidità, non può essere “violentato” per l’eternità: ha scelto le tenebre, il Signore darà ad altri la luce. Ho inserito questo pensiero nel post su Welby, ma credi davvero che uno sia così deficiente da dire tizio o caio è all’inferno? Anzi, proprio ieri ho discusso con Luigi del concetto opposto: se non possiamo dire che un’anima è con certezza in Cielo, come possiamo affermare il contrario? Ah, dimenticavo: caro Luca, resto calmo malgrado il tiro al bersaglio. In proposito, penso alla risposta che diede Napoleone all’artista che gli chiese come volesse essere ritratto: “Sereno su un cavallo imbizzarrito”. Anche questo blog, quando leggo alcuni concetti, mi sembra un cavallo imbizzarrito. Benedico quindi gli acciacchi e il lavoro che molto spesso mi tengono lotano da esso per tempi prolungati. E’ la storia di sempre: chi si espone, rischia di prendere i fischi; chi dice cose scontate e ovvie, gli applausi. Io non sono un artista, gli applausi non mi interessano. Ma non mi piacciono neanche le paternali: chi me le poteva fare, è scomparso da un pezzo.
    Con affetto
    Gianluca

    30 Gennaio, 2007 - 19:51
  26. Caro Gianluca, ti leggo un po’ seccato e ti chiedo scusa. La discussione verteva su Welby, tu hai risposto facendo la considerazione (molto sensata) su chi “sceglie esplicitamente di rinnegare Dio” e ho fatto due più due. Poi è vero, forse ho ceduto un po’ alla banalità e alla “paternale”. Senza cattiveria, ti prego di crederlo.
    Mi spiace anche che tu ti senta bersagliato. Sia perché non ti vedo così isolato nelle tue posizioni, sia perché mi sembra che qui si discuta, a volte con ardore, ma senza pregiudizi nei confronti di qualcuno. Almeno così cerco di fare io.
    Sinceramente

    Luca

    30 Gennaio, 2007 - 22:05
  27. Caro Luca, un abbraccio da fratello a fratello, come mi ha insegnato Luigi Accattoli. Scusa tu per la reazione, ma il computer ha il difetto di non lasciar trasparire mai il tono con cui si esprime chi è dall’altra parte.
    un caro abbraccio
    P. S. A Zambrano un doppio abbraccio per il raggiungimento della tessera da professionista, ma sono certo che lui lo fosse già da prima.

    30 Gennaio, 2007 - 22:14
  28. marta paola

    La Commissione disciplinare dell’Ordine dei Medici di Cremona ha deciso all’unanimità di archiviare il caso Riccio”: lo ha annunciato il presidente dell’ordine dei Medici di Cremona, Andrea Bianchi, in apertura di una conferenza stampa. Il presidente dell’ Ordine di Cremona, Andrea Bianchi, ha spiegato che sono state prese in esame le cartelle cliniche e tutta la documentazione relativa alla vicenda di Piergiorgio Welby, al quale il 20 dicembre scorso l’anestesista Mario Riccio staccò la spina del respiratore.

    Dall’esame della Commissione disciplinare è risultato che il comportamento del dott. Riccio è stato “ineccepibile dal punto di vista deontologico”. La chiusura del caso Riccio, ha commentato Andrea Bianchi, “apre di fatto il caso Welby, perché pone in evidenza il vuoto legislativo esistente”. Il presidente dell’ Ordine dei Medici di Cremona ha quindi espresso l’auspicio “che si apra al più presto in Parlamento una discussione su una legge che disciplini il testamento biologico”.

    1 Febbraio, 2007 - 23:40
  29. Luisa

    Vu rinvio a un articolo pubblicato stamattina da Korazym dove diversi pareri si esprimono.
    A parte il fatto che la decisione dell`Ordine dei medici di Cremona non ha valore di legge e che l` inchiesta della procura di Roma è sempre in corso osservo due cose. Dapprima, che una volta ancora la stampa fa prova di leggerezza nel trasmettere la notizia COME se la decisione di Cremona fosse definitiva e avesse valore di legge. In seguito osservo che le dichiarazioni del Cardinal Martini, hanno influenzato i medici nella loro decisione.

    “Un importante aiuto alla nostra decisione” – ha infatti dichiarato il presidente dell’Ordine dei medici di Cremona – “è arrivato dal cardinal Martini che con lucidità ha saputo distinguere tra eutanasia e interruzione del trattamento: parlo da laico coinvinto, ma in me e in tutti i membri della commissione disciplinare le parole del cardinale sono state di grande supporto, indicando anche la necessità di arrivare al più presto ad un equilibrio e a una legge sul testamento biologico”.

    Quando leggo questa dichiarazione non posso non dirmi che all` avvenire il cardinal Martini dovrebbe essere più prudente nei suoi intererventi e prevedere la strumentalizzazione delle sue parole da parte di persone non certo favorevoli alle posizioni difese dalla Chiesa. A meno che sia questo che egli desideri, il che sarebbe ancor più grave !
    Saluti, Luisa

    2 Febbraio, 2007 - 9:23
  30. Maria Grazia

    Cara Luisa,hai colto nel segno.
    Io rispetto umanamente e sono profondamente vicina alla famiglia Welby per la perdita che ha subito.Sono sicuro che Dio,Padre di Misericordia,avrà un occhio di riguardo per una persona che ha tanto sofferto nella vita e che ha maturato una decisione che io non posso però condividere.
    Capisco ma non condivido e non giustifico.Tutta la mia comprensione,però,ai familiari di Welby.
    Purtroppo in tutta questa storia si è inserita un’intervista a Martini(ma che casualità!)che sembra aver fatto breccia in qualche animo male informato.In realtà il cardinale non ha detto molto di nuovo anche perchè la distinzione fra eutanasia e accanimento terapeutico è scritta nel Catechismo della Chiesa Cattolica,redatto da una commissione presieduta dall’allora cardinale Ratzinger.Non mi risulta che Martini facesse parte di tale commissione…
    In sostanza Martini non ha detto cose eclatanti,eppure i media hanno penzolato dalle sue labbra per giorni e ora leggo che la commissione disciplinare dell’ordine dei medici di Cremona sarebbe stata influenzata dall’intervista dell’ex arcivescovo di Milano.Caspita!E pensare che bastava leggere il Catechismo…
    Ciò che mi urta di più è il doppiopesismo di alcuni media e di qualche politico.Si accusa la Chiesa e il Papa di ingerenza ma le parole di un cardinale non solo non vengono considerate indebita interferenza ma,addirittura,sono state di ispirazione per una “sentenza di assoluzione”.
    Mi chiedo:che cosa sarebbe accaduto se il presidente dell’Ordine dei medici di Cremona avesse dichiarato di avere tratto spunto dalle parole del Papa?Apriti cielo:scomuniche laiche,interrogazioni parlamentari,articoli sui giornali.Ma visto che c’è di mezzo Martini…silenzio!
    Saluti MG

    2 Febbraio, 2007 - 16:14
  31. Cara Maria Grazia, bentornata e bentrovata. Permettimi di dire su Martini che forse le sue parole che non sono di apertura o chiusura, ma semplice discernimento sul problema, sono a rischio strumentalizzazione. Tuttavia, penso abbia detto una cosa giusta: bisogna capire nettamente la distinzione tra accanimento terapeutico e irifiuto informato delle cure vs. eutanasia tout court. Che è in fondo quel che lo stesso Lozano Barragan aveva detto nei giorni di Welby: se fosse accanimento terapeutico si potrebbe staccare la spina. Amen.
    E siccome questi casi aumenteranno, bisogna avere il coraggio di discuterne apertamente. Ma non credo se ne farà nulla e le parole di Martini diventeranno, da saggia riflessione quali sono, un mezzo per lotte sinistra-radicali contro Chiesa e progressisti contro tradizionalisti. Con simpatia.

    2 Febbraio, 2007 - 16:59
  32. Maria Grazia

    Ciao Tonizzo e grazie del bentornata.
    Sono assolutamente d’accordo con te:Martini ha ribadito le parole di Barragan,il quale,a sua volta,aveva ribadito quelle del Catechismo.Allora perchè farne un caso?Martini è un uomo intelligente e sa benissimo il peso che le sue parole possono avere soprattutto in un periodo in cui dare addosso al Papa è diventato lo sport nazionale.
    Se le parti fossero invertite(Ratzinger cardinale e Martini Papa),dubito che il primo avrebbe rilasciato un’intervista percepita dai media come “di rottura”.Ricordiamo poi che lo stesso Benedetto XVI segnalò ai giovani i testi di teologia del cardinale Martini solo pochi giorni prima del dialogo di quest’ultimo con uno scienziato su “L’espresso”.
    Saluti MG

    2 Febbraio, 2007 - 17:36
  33. http://canali.libero.it/affaritaliani/cronache/martini0102.html
    Credo sia opportuno lasciar rispondere il cardinale Martini stesso alla tua obiezione. Chiedo scusa a Luigi per l’autocitazione:

    Un commento sull’archiviazione, da parte dell’Ordine dei medici di Cremona, del procedimento contro Mario Riccio? “Il cardinale non rilascia nessun’intervista, nessun colloquio. Per principio, non lo fa mai”. Suor Germana, da sempre fedele segretaria del cardinale Carlo Maria Martini, risponde così a chiunque chiede di contattare l’arcivescovo emerito di Milano in piena buriana sulla scelta dell’ordine dei medici di Cremona di non procedere contro l’anestesista che ha staccato il ventilatore polmonare a Piergiorgio Welby.

    Una scelta, a detta del presidente dell’Ordine Andrea Bianchi, presa anche sulla base dell’articolo – uscito sul Sole 24 Ore alcuni giorni fa – nel quale il porporato parlava di eutanasia ed accanimento terapeutico, chiarendo la propria posizione. E cioè di essere favorevole ad una legge che garantisca “la possibilità del rifiuto (informato) delle cure – quando ritenute sproporzionate dal paziente – dall’altra protegga il medico da eventuali accuse come omicidio del consenziente o aiuto al suicidio”.

    In particolare, Bianchi aveva ringraziato il cardinale per “l’importante aiuto” arrivato “inaspettatamente” da Martini “che con lucidità ha saputo distinguere tra eutanasia e interruzione del trattamento”. E ad Affari suor Germana precisa: “Guardi, hanno telefonato già tanti giornalisti per quell’articolo (su eutanasia ed accanimento terapeutico, N.d.R.), ma il Cardinale ha detto: ‘Quello che ho detto ho scritto, quel che volevo dire l’ho scritto, per cui non intendo dare nessuna intervista’”. Non c’è altro da aggiungere.

    2 Febbraio, 2007 - 21:00
  34. Luisa

    E certo ,io vivo in ritiro, mi sono ritirato dal mondo, ma poi ogni tanto scelgo di uscire allo scoperto e quando lo faccio, segue lo scompiglio, faccio poche uscite ,ma lo faccio in modo da rendermi ben visibile, su soggetti delicati dove la posizione della Chiesa è attaccata , criticata , lancio la mia bomba sulla quale poi gli altri saltano. Nessuno ne esce indenne , e i resti dilaniati che sono a terra fanno la gioia di tutti gli avvoltoi. Poi io mi ritiro , lascio gli altri sbrigliarsela , curare le ferite, riparare i danni e dico ” quello che ho detto ho detto” punto e basta. Ho fatto del male alla Chiesa ? Non rispetto il mio dovere di obbedienza al Papa ? I miei propositi sono stati strumentalizzati dai nemici della Chiesa ? Sono l`icona di tutti gli antipapisti ? E che me ne importa , io ho detto, e adesso taccio.
    Forse sono troppo dura, irrespettuosa, ma penso che il Cardinal Martini ha perso un`eccellente occasione per tacere, e mi sembra realmente che ha troppo tendenza a dimenticare il suo dovere di obbedienza al Papa.
    Le controverse all `interno della Chiesa sono sempre esistite e esisteranno sempre, come il Papa ce lo ha ricordato mercoledì durante l`udienza, ma la loro espressione deve sempre farsi per il bene della Chiesa e non per il bene del singolo fosse anche questo singolo un cardinale , anzi direi sopratutto quando a esprimersi è un cardinale che è perfettamente cosciente dell`impatto che le sue parole avranno.
    Saluti, Luisa

    2 Febbraio, 2007 - 21:38
  35. Maria Grazia

    Devo dare atto al cardinale Martini di sapere perfettamente quando è il tempo di tacere.Ciò è ancora più grave perchè non si può lanciare il sasso e nascondere la mano.
    Alcuni media(io no di certo)hanno interpretato come esplosiva e dirompente l’intervista del cardinale a “il Sole 24ore”:ancora una volta Martini è passato come l’antipapa progressista.
    Forse non è questa l’intenzione del porporato,ma è vero che egli continua a lanciare messaggi senza poi chiarirli fino in fondo.L’intervista non è certo un’apertura all’eutanasia ma il fatto che sia stata presa come spunto per una decisione disciplinare a carico di un medico dovrebbe quantomeno fare discutere.Eppure il cardinale tace e non spiega consentendo che di lui e del suo messaggio si possa dire tutto e il contrario di tutto.
    Per i media ormai siamo al “Martini locuto,causa finita”.
    Se l’ex arcivescovo ha tutto questo desiderio di inserirsi nel dibattito politico-ecclesiastico,prenda coraggio,torni in Italia e si confronti apertamente.Troppo facile intervenire sporadicamente creando scompiglio e lasciando poi ai Vescovi italiani e al Papa il compito di rimettere insieme i cocci.
    E’ la terza volta che Martini lascia che i suoi interventi vengano letti come attacco personale e diretto a Papa Ratzinger.
    Primo episodio: intervista a “L’espresso” (aprile 2006).
    Secondo episodio: dichiarazione secondo cui,a Ratisbona,il Papa ha parlato più da professore che da Papa(settembre 2006).
    Terzo episodio:caso Welby(gennaio 2007).
    A quando il prossimo intervento?Secondo me avverrà fra il 15 e il 20 aprile 2007…lascio a voi interpretare questa mia “profezia”.
    Personalmente condivido queste due posizioni:
    http://chiesa.espresso.repubblica.it/dettaglio.jsp?id=115421

    COMO L’ ultimo affondo di monsignor Maggiolini prima di lasciare la diocesi

    «Eutanasia, troppi teologi dicono stupidaggini»

    DAL NOSTRO INVIATO COMO – Domenica prossima, dopo 18 anni, lascerà la diocesi di Como nelle mani del vescovo di Livorno Diego Coletti. Ma fino all’ ultimo, monsignor Alessandro Maggiolini spende tutta l’ energia e l’ entusiasmo che la malattia ancora gli concede per onorare al meglio il suo ministero. E non rinuncia – ci mancherebbe altro – alla sua vena di pungente polemista attaccando il cardinal Martini sul caso Welby: «Solo perché uno è vestito di rosso, spesso si dimentica che quello è il colore del sangue e che ha giurato di obbedire al Papa fino alla morte. Se uno si illude che invece sia il colore del ginger soda, poi può dire ciò che vuole. Su problemi come l’ eutanasia, teologi e biblisti dovrebbero astenersi o almeno confrontarsi con un medico, altrimenti si rischia di dire delle stupidaggini. Date retta a me, che tanto ormai non ho più bisogno di far carriera e sono un cane sciolto». Si è parlato di questo e di molto altro, ieri, al Centro pastorale cardinal Ferrari, dove Maggiolini ha voluto congedarsi dai media festeggiando la ricorrenza del loro santo patrono, Francesco di Sales. Prima celebrando la messa e leggendo un’ omelia che era una via di mezzo tra un articolo di fondo e un consiglio («Giornalismo insegnato da un santo – Essenziali ed efficaci»), poi dissertando con i colleghi – lui stesso è stato direttore di sei settimanali diocesani – di media e informazione. Alla sua maniera, si intende, cioè con quella franchezza che ormai è diventata proverbiale. Quanto la questione gli stia a cuore è saltato subito all’ occhio dal piglio amorevole quanto tagliente con cui ha indicato l’ esempio di Francesco di Sales, coltissimo ma al tempo stesso «semplice e limpido nell’ esposizione». Maggiolini ha ricordato l’ enorme potere dei media e la responsabilità che comporta: «Oggi conta solo ciò che viene pubblicato sui giornali o va in televisione, tutto il resto è inesistente. Chi sceglie le notizie deve ricordarsi quanto influisce sulla mentalità comune». Poi ha criticato la qualità dei mezzi di comunicazione, ieri evidentemente poco protetti dal santo di Sales: «Molta informazione non comunica delle novità, insegna delle banalità. All’ altro estremo, si riducono i giornali a strumenti di dialogo tra i potenti, senza che il lettore medio capisca di cosa si sta parlando». Finita la lezione di giornalismo, è entrato in campo un Maggiolini divertente e divertito, che ha ricordato l’ amicizia forte e tempestosa con Montanelli: «a Il Giornale benedii in un colpo solo un busto di S. Gennaro e il mio amico Indro, ateo e superstizioso, innaffiandoli completamente. Avreste dovuto vedere la sua faccia!». Marcello Parilli * * * CATECHISMO Maggiolini è stato l’ unico italiano a partecipare alla stesura del nuovo catechismo pubblicato nel ‘ 92
    (Corriere della sera,25 gennaio 2007)

    3 Febbraio, 2007 - 10:21
  36. Luigi Accattoli

    Io sono grato al cardinale Martini per i suoi interventi che aiutano a cercare la strada in materie nuove. E sono grato a Benedetto XVI che ogni tanto lo riceve mettendo in chiaro che non lo considera un antipapa. Frequento Martini dal 1969, quand’era un professore e lo ascoltavo alle settimane bibliche della Fuci. La sua parola mi aiuta a credere. Un caro saluto e buona domenica a tutti. Luigi

    3 Febbraio, 2007 - 18:12
  37. Luisa

    Al contrario di lei Signor Accattoli ,io ho piuttosto l`impressione che il cardinal Martini semina la confusione. Sovente quando ho finito di leggere un suo testo non sono affatto sicura di avere capito quello che voleva dire . Mi sembra navigare in zone “grigie” percorse da “se” , “ma”, “forse”, alla fine non mi sembra chiaro quello che lui volesse veramente dire, allora rileggo ma il dubbio persiste.
    Il cardinal Martini è senza dubbio un grande biblista, ma trattandosi di argomenti etici preferirei da parte sua un più grande rigore e una maggior chiarezza nell`esprimere la propria opinione ,ancor più se quest`ultima rischia di essere utilizzata e strumentalizzata contro le posizioni della Chiesa.
    Se poi il Santo Padre lo riceve, siamo veramente sicuri, che ciò sta a dimostrare che non lo considera un antipapa ? Questo termine non deve in ogni caso esistere nel vocabolario di Papa Benedetto che è sempre stato fuori da cappelle ” per o contro”, lui è sempre per il bene della Chiesa e anche in questo molti dovrebbero prendere esempio da lui!
    Saluti cari e buona domenica, Luisa

    3 Febbraio, 2007 - 23:37
  38. fabrizio

    Il rapporto Martini-Ratzinger resta per me un grande mistero.
    Se in tema di morale le posizioni di Martini sono così diverse dalla linea Giovanni Paolo II-Benedetto XVI, perchè in conclave ha avallato l’elezione di Ratzinger già il secondo giorno?
    Non stiamo parlando di un teologo dissidente amplificato dai media, ma di un cardinale elettore che aveva una grande influenza su molti altri cardinali (se è vero quello che ci hanno raccontato tutti i vaticanisti), per cui senza la sua approvazione l’elezione di Ratzinger sarebbe stata impraticabile.
    Il momento buono per promuovere un linea diversa nella Chiesa era quello, non ora.
    Oggi, venendo recepito come un antipapa, rischia solo di fare del male e generare confusione.
    Un saluto a tuti, Fabrizio

    4 Febbraio, 2007 - 9:30
  39. Maria Grazia

    Buona domenica a tutti.
    Grazie,dottor Accattoli,per la preziosa informazione.Non sapevo che Martini venisse ricevuto di tanto in tanto dal Papa.
    Questo dimostra,ancora una volta,la grande disponibilità umana e intellettuale di Benedetto XVI.
    Non dovrei comunque sorprendermi visto che il Papa incontrò persino il professor Kung fra lo stupore generale.
    Se Ratzinger non considera Martini un antipapa(e credo che sia proprio così),a questo punto,spetta all’ex arcivescovo di Milano far capire ai media di non voler ricoprire quel ruolo.
    Purtroppo leggo qua e là che moltissimi commentatori e semplici fedeli lo considerano tale e non reputo giusto il silenzio del cardinale su questo punto.

    Ciao Fabrizio,non è vero che Martini fu determinante per l’elezione di Ratzinger,anzi.
    Il convincimento di un suo contributo essenziale derivò da un’intervista dello stesso Martini a “Repubblica”,ricostruzione giornalistica poi smentita sia dalle dichiarazioni di alcuni porporati sia dai famosi “diari segreti del conclave”.
    Consiglio a tutti la lettura dello splendido libro di George Weigel: “Benedetto XVI. La scelta di Dio” (Rubbettino, 365 pagine, 18 Euro.Trovate una recensione qui:
    http://www.fattisentire.net/modules.php?name=News&file=article&sid=2384
    Vi consiglio questo testo perchè sgombra il campo da tante semplificazioni e mistificazioni.
    In realtà pare che Ratzinger sia stato eletto dalla cordata dei vescovi diocesani(in primis i sudamericani)e che non vi sia mai stata una vera alternativa.Ciò spiega la rapidità della sua elezione.
    Molti furono i fatti che convinsero il conclave della necessità di scegliere il cardinale bavarese:egli dimostrò di “sapere tenere la folla” sia ai funerali di Don Giussani sia a quelli di Papa Wojtyla.
    La sua santità personale è indiscutibile e non ha mai fatto parte di “giochi di curia”.
    Inoltre ha sempre trattato tutti i cardinali elettori con uguale rispetto e comprensione.
    C’è poi un episodio interessante raccontato dal cardinale Daniels di Bruxelles:il sacro collegio decise a maggioranza di vietare ai cardinali di rilasciare interviste durante la sede vacante.
    Ratzinger era contrario perchè non si può impedire ad alcuno di parlare e di esprimere un pensiero.
    Nonostante la sua contrarietà,decide di piegarsi alla maggioranza.Risultato?I giornali incolparono Ratzinger di avere chiuso la bocca ai suoi colleghi.Non sfuggì a gran parte del sacro collegio il fatto che,per il bene della Chiesa e del conclave,Ratzinger non si fosse difeso e avesse incassato,con dignità e onore,l’ENNESIMA ACCUSA INGIUSTA dei media.
    Il libro è una lettura decisamente interessante 🙂
    Saluti MG

    4 Febbraio, 2007 - 11:43
  40. Luisa

    Oggi abbiamo ascoltato il Vangelo della pesca miracolosa.
    Gesù ha scelto la barca di Simon Pietro per insegnare alla folla, la barca di Pietro , non quella di un altro pescatore compagno di Pietro.
    Gesù ci chiede di andare al largo per gettare le reti e farci pescatori di uomini. Ascoltando la bella omelia del religioso,un breve istante il mio pensiero è andato alla discussione di questo blog.
    È vero che tutte queste controversie, queste cappelle wojtyliane, martiniane, ratzingeriane , mi ispirano alla fine solo una grande tristezza e anche incomprensione .
    Quanti, troppi, a mio umile avviso, dimenticano che Joseph Ratzinger è oggi il nostro Papa, è lui il solo e unico successore di Pietro , è sulla sua barca che oggi noi tutti siamo. Gesù ha scelto la barca di Pietro per trasmettere il suo insegnamento, questa frase risuona nelle mie orecchie.
    Ebbene io troppo spesso l`impressione che queste controversie non solo non ci conducono al largo, ma che ci fanno al contrario restare sulle rive degli interessi egotici di tanti, più preoccupati di far risplendere la loro ” luce” piuttosto che quella del Vangelo.
    Mi pemetto anche di andare più lontano dicendoche a me sembra che tanti si pongono su barche parallele e che da lì propagano il loro insegnamento.
    Tutto ciò non può essere per me che sorgente di confusione e separazione.
    Ancora buona domenica, Luisa

    4 Febbraio, 2007 - 13:25
  41. Scusate, ma dove sta scritto che le posizioni di Martini sono opposte o diverse rispetto a quelle del Papa? A me sembra che Martini abbia detto né più né meno quello che insegna la Chiesa, e cioè che se c’è accanimento terapeutico è legittimo staccare la spina. Così come lo ha detto il cardinale Lozano Barragan nei giorni del caso Welby. Semmai io temo che Martini sia ormai oggetto di un lavoretto – peraltro molto antipatico – che si chiama etichettatura. Da un lato i buoni, quelli che la pensano come il Papa; dall’altra il Nemico. Così nemico da spingere Tempi a etichettare le sue dichiarazioni come “fetide”.
    Ora, c’era una volta uno sketch in cui un siciliano alla fine, messo alle corde, dava del cornuto all’avversario. E’ cornuto, non ha diritto di parola. E’ il cardinal Martini, è un antipapa. Mi sembra – scusate – un po’ baciapilesco.
    Personalmente ricordo Carlo Maria Martini come un uomo di un’onestà intellettuale estrema. Venne a presentare in collegio il nuovo assistente spirituale, la mano destra già gli tremava. E ricordo un uomo timido ma carico di amore, uno che davvero ti dava la sensazione della fede come Alleanza con Dio. Lui Dio l’aveva cercato e trovato, o forse lo cercava ancora ma si sentiva vicino. Ci parlò con parole semplici, senza lanciarsi in voli pindarici, non fu un politicante e si presentò per quello che era, semplicemente se stesso. Quella sera nella testa di 80 persone, gente che in tema di Chiesa era capace di darsele di santa ragione (metaforicamente) passò un solo pensiero: peccato che non sarà mai Papa.
    Buona domenica a tutti.

    4 Febbraio, 2007 - 15:55
  42. Luisa

    Che tu abbia avuto quel pensiero, caro Tonizzo è più che certo , e ammiro la tua capacità di leggere nei pensieri di 80 persone !
    Mi interesserebbe sapere quando quest`incontro ha avuto luogo, prima o dopo l`elezione di Papa Benedetto ?
    Quale è dunque il rammarico che si nasconde dietro quel “peccato” ?
    Che Papa sarebbe stato il cardinal Martini ? Non vedere ironia mella mia domanda, è una sincera curiosità.
    Certo non lo sapremo mai, ma con le tue parole,Tonizzo, mi offri l`occasione di leggere finalmente la testimonianza di qualcuno che sembra rammaricarsi della non elezione del cardinal Martini e che potrebbe descrivermi la sua visione di quello che sarebbe stato il pontificato di Papa Martini!
    Ancora una cosa, Tonizzo, nello scenario “il buono e il cattivo”…mi sembra che il ruolo del cattivo sia piuttosto devoluto a Benedetto XVI !
    Un caro saluto, Luisa

    4 Febbraio, 2007 - 16:43
  43. Maria Grazia

    Sono perfettamente d’accordo con te,caro Tonizzo:Martini non ha detto nulla di nuovo,nulla che non sia scritto nel Catechismo.
    Allora mi chiedo:perchè non spiegare meglio il proprio pensiero?
    Perchè lasciare che i media lo ergano a Papa progressista mancato?Perchè,in altre parole,offrire una sponda agli avversari di Papa Benedetto?
    Il giochino delle etichettature non riguarda solo Martini ma anche,e soprattutto,il Pontefice.
    Mi sembra che da questo giochetto ne esca meglio il cardinale:progressista,aperto,dialogante,tutto il contrario del Papa.
    Sottoscrivo in pieno le domande di Luisa condivido lo scenario del “buono” Martini contrapposto al “cattivo” Ratzinger.
    Tutto questo per i media,ovviamente…
    Saluti MG

    4 Febbraio, 2007 - 21:14
  44. fabrizio

    Cara Maria Grazia,
    penso che Martini sia stato determinante nell’elezione di Ratzinger nel senso che se lui si fosse realmente opposto, Ratzinger non sarebbe stato eletto. Forse quell’elezione la subì, ma di certo non vi si oppose.
    Poi, cosa sia successo realmente là dentro, Dio solo lo sa (meglio dei presenti).
    Tonizzo,
    anche io credo che sia stupida la divisione uno buono l’altro cattivo, ma penso con Luisa e Maria Grazia che le etichette siano invertite, nel “mondo” il buono è Martini, e dovrebbe fare lui lo sforzo di non prestarsi a questo gioco.
    Le posizioni di Martini mi sembrano diverse non tanto sull’eutanasia, quanto sulla fecondazione assistita (vedi articolo-intervista su l’Espresso dell’Aprile 2006). Sul tema è indubbio che mostrò una discordanza tra le sue posizioni (ovviamente legittime, fondate e da meditare) e l’insegnamento ufficiale della Chiesa.
    E’ lì che per i media, ancora scossi dal referendum, è diventato l’antipapa buono.
    Saluti, Fabrizio

    4 Febbraio, 2007 - 22:26
  45. costantino

    Non capisco il fastidio che suscita un talento vivo ed autentico come quello del Cardinal Martini. Concordo con Luigi quando sottolinea come “la sua parola mi aiuta a credere”. La cattedra per i non credenti è stata una grande intuizione, un ponte simbolico, importante. La sua parola, il suo insegnamento, inoltrem tracciano un percorso anche di impegno civle che ritengo essere rilevante nel contesto storico in cui viviamo

    4 Febbraio, 2007 - 22:56
  46. Leonardo

    Concordo con Fabrizio. Con tutto il rispetto per i dubbi e gli interrogativi del cardinal Martini, mi pare che, nella sua posizione, egli non possa ignorare, o decidere di non curarsi, delle strumentalizzazioni che le sue dichiarazioni subiscono e degli effetti che da quest’opera di disinformazione derivano. È un cardinale!

    5 Febbraio, 2007 - 11:55
  47. Luisa

    Ecco la lettera che mi immagino spedire al cardinal Martini……

    Eccellenza,
    Penso che è giunto sino a Gerusalemme l`eco che le sue parole hanno suscitato in Italia. Avrà così potuto osservare come il suo intervento è stato strumentalizzato, non solo dalla stampa ma anche dall`ordine dei medici di Cremona. Sono sicura che l`agitazione mediatica che si crea ad ognuna delle sue prese di posizione non la lascia indifferente.
    La stampa italiana sembra averle cucito su misura un abito di progressista, contropotere nel seno stesso della Chiesa , con l`etichetta dell`anti-papa. Abito di qualità superiore fatto con un tessuto raffinato .
    A causa del suo silenzio, si potrebbe pensare che in questi abiti lei si senta
    perfettamente a suo agio.
    Io vorrei credere che, al contrario, non è sua intenzione, lasciare che dubbi, confusione e contro-verità nascano regolarmenre dopo ogni sua dichiarazione, vorrei essere sicura della sua fedeltà al Santo Padre e al suo magistero.
    Purtroppo la stampa sembra dare alle sue parole un`autorevolezza almeno equivalente se non superiore a quelle di Benedetto XVI e questa è una situazione che non può che nuocere alla Chiesa.
    Certo lei non è responsabile di ciò che i media fanno con le sue parole, ma è importante che lei realizzi che i suoi propositi lasciano troppo sovente ampio spazio a interpretazioni che sono sempre in sfavore delle posizioni che la Chiesa sostiene e difende
    È forse tempo che lei intervenga con una dichiarazione chiara che non lascerebbe più sussistere alcun dubbio sulla sua fedeltà al Santo Padre e al magistero petrino.
    Alla vigilia di dibattiti essenziali e delicati per la società italiana mi sembra importante che lei si premunisca contro ogni strumentalizzazione futura del suo pensiero.
    La ringrazio per l`attenzione che avrà portato al mio scritto e le porgo i miei più rispettuosi saluti.

    Si può sempre sognare….., cari saluti, Luisa

    5 Febbraio, 2007 - 15:33
  48. Maria Grazia

    Cara Luisa,sottoscrivo all’istante e parola per parola questa tua immaginaria lettera al cardinale Martini,in particolare questo periodo:

    “È forse tempo che lei intervenga con una dichiarazione chiara che non lascerebbe più sussistere alcun dubbio sulla sua fedeltà al Santo Padre e al magistero petrino”.

    Anche stamattina “Il Corriere” contrappone(pensando di conciliarle)le posizione di Martini e di Ratzinger quasi fossero due cardinali.
    No,cari signori,Ratzinger è il Papa.
    Sarebbe stato più opportuno intitolare l’articolo a Martini e Ruini…
    Saluti MG

    5 Febbraio, 2007 - 15:59
  49. Cara Luisa, la visita del cardinal Martini avvenne nel gennaio/febbraio del 2002, proprio poco prima che lasciasse la diocesi. Ci parlò del suo desiderio di tornare a studiare a Gerusalemme, aveva un tono pacato e alle volte si lasciava andare anche a delle battute. T’assicuro che il pensiero “peccato che non lo faranno mai Papa” passò davvero per la testa di tutti perché dopo ne discutemmo in tanti fino a notte fonda.
    Come sarebbe stato il papato di Martini? Non lo so: so solo che quella sera la giustificazione addotta fu una sola, e cioè che Giovanni Paolo II era durato troppo e che Martini ormai cominciava a stare male.
    Quanto alla “riaffermazione” della fedeltà di Martini al Papa… mi sembra che forse stiamo esagerando. Se non c’è un po’ di dibattito siamo finiti.
    Momento: il Corriere non contrappone un bel niente e quell’intelligente vescovo che è Carlo Ghidelli (che fu assistente spirituale generale della Cattolica nei miei anni da studente, prima di monsignor Gianni Ambrosio), coglie esattamente il punto. Sono due facce della stessa medaglia.

    5 Febbraio, 2007 - 16:52
  50. Ah, vorrei chiarire una cosa, Luisa: nel 2002 ero rammaricato della impossibile papabilità di Carlo Maria Martini, non della mancata elezione. Mancata papabilità che nel 2005 era ormai assodata, viste le condizioni di salute del cardinale e – a quanto mi disse un amico gesuita – alcune “linee guida”: i cardinali Gesuiti avrebbero dato un aiuto a “discernere” il papabile, ma non si sarebbero offerti per l’elezione. Poi – se è vero quel che ci hanno raccontato – Bergoglio fu prossimo all’elezione…

    5 Febbraio, 2007 - 16:56
  51. Luisa

    Grazie Tonizzo per le spiegazioni.
    Mi sembra capire che tu pensi che la fedeltà . ed io aggiungo l`obbedienza, al Papa escluderebbe ogni dibattito. Se così fosse già lo sapremmo!
    Se non vado errata i cardinali giurano ( non so se il termine è esatto) fedeltà e obbedienza al Papa. A meno che l`obbedienza sia stata vuotata dal suo significato , che pure essa sia vittima della relativizzazione generale, mi sembra che i cardinali si impegnino a un dovere di obbedienza .
    Il loro statuto conferisce loro certo diritti, onori ma anche doveri e il dovere di obbedienza mi sembra capitale , oserei dire cardinale, rosso come il sangue del sacrificio.
    Che poi all`interno di questo dovere ci siano, discussioni, avvisi più o meno sfumati sullo stesso argomento è normale e talvolta salutare, ma non è ammissibile che un cardinale esprima un parere opposto a quello de Santo Padre. In tal caso solo la parola del Santo Padre avrà valore di magistero.
    Quanto alle due faccie della stessa medaglia, vorrei dire che questa immagine non mi sembra rispiecchiare la verità.
    La sola faccia , quella che conferisce alla medaglia il suo valore è quella dove figura l`immagine di Pietro e Pietro oggi è Benedetto XVI. Mettere sullo stesso piano Benedetto XVI e un cardinale , di preferenza il cardinal Martini è un grave errore.
    Cari saluti,Luisa

    5 Febbraio, 2007 - 22:37
  52. Maria Grazia

    Il dovere di obbedienza è tanto più impegnativo quando il cardinale è un gesuita.
    Ribadisco:Martini non dice nulla di nuovo,il problema è come lo dice, visto che offre la sponda a più interpretazioni.
    Certo è più difficile dire sì o no piuttosto che forse,magari,chissà…nel primo caso i media ti prendono metaforicamente a sassate,nel secondo intonano gli “osanna” perchè possono scrivere ciò che vogliono sentirsi dire,vero o falso che sia.
    Tuttavia,per il bene della Chiesa,bisognerebbe evitare qualsiasi speculazione e ogni strumentalizzazione che possa dare ai media la possibilità di contrapporre un cardinale al Magistero.
    Trovo in ogni caso sbagliato mettere a confronto Ratzinger con Martini dal momento che il Papa è uno solo.
    Se poi un porporato non accetta più la regola per cui il Pontefice non è il primus inter pares(questi è il cardinale decano),ma il successore di Pietro,allora,dovrebbe trarre alcune conseguenze.
    Sono brutale però mi sembra un pò comodo mettere in difficoltà il Papa nonostante si continui a godere del privilegio del cardinalato.
    Il teologo Kung non lesina critiche alla Chiesa cattolica,ma è rimasto un professore di dogmatica e non è un porporato.
    Saluti MG

    6 Febbraio, 2007 - 9:23
  53. Un buongiorno febbricitante da casa mia. Posso dire che fedeltà non vuol dire chinare la testa e dire sempre sì. Io posso anche litigare con te, Luisa, mandarti a quel paese (non mi passa nemmeno per il cervello, sia chiaro) però è meglio che ti dica quel che penso piuttosto che chinare il capo e regalarti ipocrisia, non trovi?

    6 Febbraio, 2007 - 10:09
  54. fabrizio

    continuerei così il post di Tonizzo:

    …però quello che penso te lo dico di persona (in quei famosi colloqui privati), non attraverso i giornali che forzano il senso delle mie parole e le usano per indebolire la tua posizione.

    Ciao, Fabrizio

    6 Febbraio, 2007 - 10:22
  55. Luisa

    GRAZIE Fabrizio, mi hai tolto le parole dalla bocca o piuttosto dalle dita !
    Leggendo il post di Tonizzo mi è spontaneamente venuta la reazione che ritrovo ritrascritta parola per parola nel tuo commento…hai espresso esattamente il fondo del mio pensiero in questo contesto…..non ho nulla da aggiungere !
    Saluti, Luisa

    6 Febbraio, 2007 - 11:15
  56. marianna

    salve a tutti.
    anche un cieco capirebbe che è in atto una campagna mediatica contro il papa.
    come mai tutti usano ogni stratagemma per criticarlo e deriderlo?
    ma dai, anche i meno acuti hanno capito il giro del fumo e sanno benissimo che si può offendere il papa perchè tanto nessuno reagisce e non si pagano conseguenze.
    la cosa più brutta in tutto questo? la certezza che cardinali come martini fanno da spalla ai giornali.
    se aveva qualcosa da dire al papa non faceva altro che parlargli in separata sede non di certo sui giornali.
    abbiamo capito tutti ma nessuno lo ammette e poi non stupiamoci se un pippo baudo qualunque usa la televisione per offendere impunemente il papa.
    ciao marianna

    6 Febbraio, 2007 - 12:35
  57. bianca

    Riguardo alle due facce della stessa medaglia
    Resta il fatto che non è questo il messaggio che la società recepisce e credo che il caso Martini sia un qualcosa da chiarire , pena la definitiva delegittimazione di Ratzinger, alla quale Martini, per un senso che mi sfugge, si sta prestando. Senza contare il fatto che io, come fedele, mi sento disorientata mentre su certi temi la verità, almeno da parte della chiesa, sarebbe fondamentale.
    Certo, quando un cardinale si permette certe libertà con l’acclamazione di tutti e viene preso a modello per la liceità di un operato medico prima condannato dallo stesso consiglio superiore di sanità, mi pare che nella chiesa ci sia qualcosa che non quadra e debba essere seriamente analizzato dall’interno. Non è mia intenzione far polemica ma sono sincera, da medico cattolico sono sinceramente disorientata. Quello che è successo è in fondo il segnale che per parte della società è Martini il vero Papa in quanto, suo malgrado, si è praticamente proposto ed è stato acclamato tale con le sue dichiarazioni. Per carità, si esprima pure, come tutti, ma non lanci il sasso chiudendosi poi nell’eremo. Resti in prima linea e chiarisca una volta per tutte lui stesso le sue posizioni nei confornti di quell’altro Papa che è stato nominato in conclave perché la maggior parte di noi, fedeli semplici e non fini biblisti né vaticanisti non l’ha capita.. E per favore, non ci lasci perennemente nella “zona gigia” in balia dei se e dei ma, esternando una volta l’anno. Torni fra noi, si conceda una volta per tutte, se ritiene che il bene della chiesa sia da tutt’altra parte rispetto a quella attuale!

    bianca

    6 Febbraio, 2007 - 12:39
  58. Luisa

    E sì Baudo sa meglio del Papa quello che si deve dire o non dire all`Angelus.
    Papa Pippo I…. chissà forse Baudo ha sbagliato vocazione.
    La stampa non ha perso tempo e ha trovato in lui una nuova icona anti-Benedetto XVI, exit Martini ecco il nuovo Baudo è arrivato !
    L`occasione era troppo bella per lasciarsela sfuggire !
    Scherzi a parte, sorvolando l`arroganza, l`indebito uso della sua notorietà, il mancato controllo delle sue emozioni, l`imporre ai telespettatori italiani le sue opinini non sollecitate, ciò che mi colpisce di più è la sua ignoranza sul senso della preghiera dell `Angelus.
    Lo immagino seduto nel suo salotto o piuttosto negli studi televisivi, ascoltando l`Angelus forse unicamente allo scopo di poter sorprendere il Papa in flagrante delitto di omissione. Che il Santo Padre abbia parlato di difesa e tutela della vita e della famiglia diventa puramente secondario, non devono essere temi che Baudo considera come importanti e vicini alla realtà degli Italiani.
    Di nuovo abbiamo assistito a quello che io chiamo ” il tutto all `emozione ” per riferimento al ” tutto alla fogna”. Oggi viviamo sotto il dominio dell`emozione, l`emozione come barometro , non si dice più ” io penso dunque io sono” ma ” io sento dunque io sono”. E la mia emozione sono in diritto di esprimerla come , quando e a chi lo voglio, che l`altro si trasformi in una pattumiera , non mi importa.
    Con Baudo la pattumiera sono stati i millioni di Italiani davanti al loro schermo.
    È molto facile manipolare una massa facendo leva sull`emozione, ne abbiamo avuto parecchi esempi ancor recentemente.
    Lungi da me l`idea di negare l`importanza delle emozioni, anzi esse colorano la nostra vita, ma ritengo essenziale di porle sotto la luce della ragione, della coscienza . Riconoscerle, dare loro un nome, e in seguito esprimerle. Altrimenti siamo solo delle marionette agite dai fili del nostro incoscio.
    Saluti,Luisa

    6 Febbraio, 2007 - 13:15
  59. Mi sembra che qui si stia confondendo il contenitore (i giornali) con il contenuto, cioè quello che dice il cardinal Martini.
    Il cardinal Martini dice delle cose (ecco il senso dello sfogo che ho riportato più sopra); che poi i giornali titolino sparando la notizia questo è un altro paio di maniche.
    Scusate, ma davvero credete che se si facesse un titolo del genere: “Approvo il magistero di Ratzinger”, il lettore medio leggerebbe quella notizia? Che è il magistero? Chi è Ratzinger (guardate che non scherzo, tanti manco sanno come si chiama il Papa)?
    A noi pare che il mondo ragioni più o meno come la famiglia di questo blog; ognuno cioè conosce – o presume di conoscere – i termini del discorso, ognuno sa chi è questo o quel cardinale e perché ci si accapiglia. Vi assicuro che il lettore medio nemmeno se ne interessa, per cui una cosa simile o la “spari” in pagina, oppure non la legge nessuno.
    Se ci fermiamo al titolo più o meno “sparato” di questo o quel giornale, allora cari miei non solo c’è una campagna antipapale in atto, ma addirittura stanno complottando per spianare il Vaticano e farci un parcheggio.
    Dico io: costa tanto leggere le opinioni e trarne un convincimento?
    Costa tanto capire che il fumo è messo dai giornali ma l’arrosto è cucinato da Martini su temi ragionevolissimi?
    Veniamo a Baudo: penso che il Papa avrebbe potuto dire parole ben più che autorevoli per condannare le porcate di Catania. Alla faccia di tanti bempensanti per i quali i preti dovrebbero tacere. E avrebbe saputo, secondo me, dire parole piene di buonsenso.
    Noterella del pomeriggio: il cardinale Bertone dice oggi che c’è un problema di comunicazione tra Chiesa e mondo. E’ anche lui intento a orchestrare una campagna contro il Papa?
    Per finire: la critica ha diritto di essere esternata anche sui giornali, se critica è. Ripeto: nel caso di Martini, e nelle sue parole su eutanasia e accanimento, ho letto solo il Magistero della Chiesa e la dottrina in materia. Ma è Martini, dunque è un attacco contro il Papa. Sicuri che questo sillogismo non sia anche di una certa Chiesa, oltre che di alcuni giornali?
    Scusate lo sfogo sostenuto e lungo. Ma certe cose non le relego al “i panni sporchi si lavano in famiglia”. Luce, la Chiesa è luce: di riservatezza ne abbiamo le tasche piene.

    6 Febbraio, 2007 - 13:35
  60. Leonardo

    Sì, ma il punto è un altro: se il cardinale Martini si accorge che le sue dichiarazioni sono strumentalizzate per attaccare il papa (e che questo avvenga mi pare abbastanza evidente), è giusto che non dica e non faccia nulla per combattere queste strumentalizzazioni?
    Quanto a Catania, al di là delle parole in libertà di Baudo, mi pare che ci siano due aspetti molto inquietanti, circa la questione del rapporto chiesa.mondo. Il primo è, la pretesa, ormai sfrontata e arrogante, di dettare alla chiesa anche le scelte che riguardano la sua vita ‘interna’: che cosa dire o non dire durante la liturgia, se e come festeggiare una santa, eccetera. In particolare, mi sembra indice di una tragica mancanza di sensus fidei mettere in contrapposizione il lutto per il poliziotto ucciso e la celebrazione della santa (martire!) Agata.
    Però, e questo è il secondo lato inquietante della questione, la chiesa sa ancora parlare agli uomini, in modo aderente alle necessità del presente e senza rinnegare se stessa, il proprio patrimonio, la propria tradizione? In altre parole: sa far capire (e vivere) il nesso profondo che c’è tra la memoria del martirio di una santa vissuta secoli fa, e ciò che stiamo vivendo ora?
    Non so come sia stata, da questo punto di vista, l’omelia di mons. Romeo. Qualcuno di voi l’ha sentita o letta?

    6 Febbraio, 2007 - 15:30
  61. Maria Grazia

    Ma sì,rilasciamo interviste a destra e a manca,lasciamo che i fedeli restino disorientari,inculchiamo l’idea che in fondo quella del Papa è solo un’opinione personale fra le tante(relativismo).
    Tanto a noi che cosa interessa?Tanto ci dovrà pensare Ratzinger a rimettere insieme,se ci riesce,i cocci di una Chiesa rovinata dai conflitti interni.
    Noi ce ne rimaniamo a Gerusalemme,pronti alla prossima intervista che possa,magari,creare altro scompiglio e altra confusione.Probabilmente aprile è il mese ideale.
    Non precisiamo il nostro pensiero,non mettiamo in chiaro che non stiamo andando al di là del Magistero,lasciamo tutti nel dubbio così guadagniamo sempre maggiori applausi.
    Se poi una commissione medica dà retta più a noi che al Consiglio superiore di sanità non è un problema e quindi continuiamo a tacere.
    Sì,credo che i collaboratori di Papa Benedetto si debbano dare una bella svegliata e tentare di aiutare Ratzinger a salvare una Chiesa che non può dirsi cattolica se non riconosce il Primato di Pietro.
    Segnalo:
    http://www.ilvelino.it/articolo.php?Id=309350

    http://www.db.avvenire.it/avvenire/edizione_2007_02_06/articolo_724632.html

    Saluti MG

    6 Febbraio, 2007 - 16:04
  62. Mah, dico solo che nel 1440 il notaro catanese Andrea D’Anfusu registra il miracolo: mentre l’Etna erutta ecco che “il tauro fu fermato da le reliquie della virgine fanciulla”, cioè la lava dell’Etna si fermò ai piedi della “vara” di Sant’Agata. Perché non l’hanno portata al Cibali senza tante storie?
    Leonardo, nel Sud le feste patronali sono cose che non si possono mettere in discussione, in cui la pietà popolare si tocca con mano. Anche fino al paradosso, anche fino a mettere in contrapposizione Sant’Agata e l’ispettore Raciti. Personalmente credo che forse sarebbe stato opportuno fermare tutto. Una festa in questo clima di dolore è uno sgarbo. a Raciti e Sant’Agata.
    Ripeto: fossi stato io il vescovo di Catania, provocatoriamente avrei portato la “vara” a spalla (ma i miei 125 kg lo permettono) insieme agli altri fedeli fino al Cibali. Mi sarei fermato e avrei fatto il percorso all’indietro senza dire una parola fino alla Cattedrali. Sarebbe stata una delle migliori prediche mai udite nella storia del cristianesimo.

    6 Febbraio, 2007 - 17:45
  63. Per gli appassionati. La citazione di Andrea D’Anfusu è tratta a memoria dal saggio Feste religiose in Sicilia di Leonardo Sciascia. Se non ricordo male.

    6 Febbraio, 2007 - 17:47
  64. fabrizio

    Premesso che la cosa fondamentale sia mostrare la grandezza della nostra fede ( e in questo sia Ratzinger che Martini sono formidabili), mi smentisco subito e ritorno sul tema di oggi.

    Al di là delle strumentalizzazioni, le critiche pubbliche di un cardinale o un vescovo sono lecite e benvenute fino a quando non riguardano il magistero, altrimenti io semplice fedele non capisco più a chi devo dare ascolto.
    Nell’articolo dell’Espresso dell’Aprile 2006 Martini faceva dichiarazioni sulla fecondazione assistita, pur profonde e fondate, in contrasto con l’Evangelium vitae e il Catechismo.
    Quelle dichiarazioni mi lasciarono disorientato.
    Chi seguire? Martini o il Catechismo? Posso decidere io?
    Se ora penso che è anche un gesuita (che dovrebbe seguire il papa “perinde ac cadaverem”), confesso che a volte fatico a decifrare quest’uomo che mi folgorò un giorno a Sant’Ambrogio con la sua ieraticità.

    La seconda domanda di Leonardo mi lascia senza risposta. L’omelia di Romeo non l’ho letta, ma nei giornali e in TV è stata criticatissima.

    6 Febbraio, 2007 - 18:03
  65. Maria Grazia

    Come mai sono spariti i due post che ho scritto(in realtà uno solo ma riscritto)?Si saranno volatilizzati nell’aere del web?

    6 Febbraio, 2007 - 18:11
  66. Maria Grazia

    Il Papa, le regole e la persona
    Contrapporre compassione e difesa della vita è insensato e strumentale

    I reiterati appelli di Benedetto XVI
    contro aborto ed eutanasia e a difesa
    della famiglia vengono spesso contrapposti
    a un atteggiamento di compassione
    o di umana pietà che sarebbe più rispettoso
    del dolore delle persone. A
    questo fine si è fatto spesso ricorso a un
    articolo del cardinale Carlo Maria Martini,
    in cui peraltro il richiamo a questi
    sentimenti non cancellava il rifiuto dell’eutanasia.
    Quella che si mette in contrapposizione
    è la concezione della
    persona, centro dell’insegnamento cristiano
    e retaggio della civiltà occidentale,
    e la condizione specifica e tragica
    di un singolo individuo. La contrapposizione
    è infondata, sia sul piano logico
    sia su quello del comportamento concreto.
    Il concetto cristiano, più specificamente
    tomista e ratzingeriano, di
    persona non ha un senso collettivo, non
    riguarda l’umanità nel suo complesso,
    ma ogni essere umano nella sua unicità
    e irripetibilità. Proprio per questo si
    oppone a qualsiasi forma di manipolazione
    che consideri la persona come un
    oggetto, una cavia di laboratorio, uno
    strumento, seppure impiegato per fini
    lodevoli come la ricerca scientifica e la
    cura delle malattie. E’quindi a ogni
    persona che si chiede di avere rispetto
    per la vita, a cominciare dalla propria,
    per quanto difficile e dolorosa possa essere.
    La compassione, la virtù di saper
    patire insieme, ha appunto questo senso,
    non quello di compatire nel senso di
    tollerare con una certa indifferenza se
    non addirittura di sufficienza. Naturalmente
    qui si parla di una logica spirituale,
    non di disposizioni giuridiche.
    Trovare il confine tra l’eutanasia inaccettabile
    e l’accanimento terapeutico,
    anch’esso condannabile, sul piano morale
    richiede il ricorso alla compassione,
    che è una regola cristiana, non l’eccezione
    alla regola. Il legislatore che
    deve precisare questi confini sul piano
    giuridico, il magistrato che deve giudicare
    se essi siano stati superati, devono
    invece interpretare o precisare leggi,
    cioè strumenti che definiscono quel
    che è reato e quello che non lo è. Laicamente,
    che significa con pieno rispetto
    per l’unicità della persona.
    (da “Il Foglio”)

    6 Febbraio, 2007 - 18:17
  67. Luigi Accattoli

    Maria Grazia, il tuo post lo trovi (ora) nella giusta sequenza oraria, ma non potevi trovarlo prima a motivo di una funzione adottata dal sitema di questo blog, che non manda in automatico i commenti che contengono più di un link e il tuo testo ne aveva due. In quel caso è necessario che sia io a “moderarlo”, ma io non l’ho potuto fare per tempo perchè mi trovo a San Marino dove – fino a poco fa – ero impegnato in un incontro pubblico con il vescovo locale Luigi Negri e il custode di Terra Santa padre Pizzaballa sul tema “Per la pace in Terra Santa”. Ti chiedo scusa, e così ho potuto spiegare a tutti che se mettete più di un link finite in differita! Sono strabiliato e grato del gran dibattito che si svolge per le scale, sui pianerottoli, ai davanzali e sopra i tetti della mia casetta. Saluti a tutti, Luigi

    7 Febbraio, 2007 - 2:34
  68. fabrizio

    Correggo la mia maldestra citazione di Sant’Ignazio, quella giusta dovrebbe essere “perinde ac cadaver”.
    …..gli anni del liceo cominciano a farsi lontani.

    7 Febbraio, 2007 - 9:41
  69. Leonardo

    Peccato non aver saputo, Luigi, che lei era a San Marino. Io non abito troppo lontano, e sarei potuto venire ad ascoltarla e a conoscerla di persona. Sarà per un’altra volta.

    7 Febbraio, 2007 - 11:48
  70. Maria Grazia

    Grazie per la spiegazione,dottor Accattoli 🙂
    Un caro saluto a tutti MG

    7 Febbraio, 2007 - 13:34
  71. Luigi Accattoli

    Caro Leonardo anche a me sarebbe piaciuto incontrarla! La mia idea era di segnalare nella pagina “Conferenze e dibattiti” tutti i miei impegni, ma non riesco a tener dietro ai propositi. Luigi

    7 Febbraio, 2007 - 16:08

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