Abolite le province – vince – vince

8 Comments

  1. FABRICIANUS

    Sì, tutto sommato bene così (anche se è pochino).

    😉

    3 Aprile, 2014 - 18:01
  2. http://www.corriere.it/editoriali/14_aprile_03/castello-annunci-686fcb52-baf1-11e3-8a36-5d2bd872f898.shtml

    L’eccellente articolo di Antonio Polito la chiama politica dell’annuncio, a me sembra – come ho detto altre volte – che il mago renzi percorra una via di mezzo tra il risiko e il gioco delle tre carte, comunque se non ho capito male abbiamo spostato le funzioni (che evidentemente servono) delle province (che rimangono fino alla modific della Costituzione almeno) ad un ulteriore ente che si chiama Area vasta. Per il momento abbiamo creato un nuovo ente, forse in futuro avremo ottenuto di aver cambiato nome a un ente che già esisteva!!!
    Un po’ come il provvedimento che avrebbe dato una scossa al mercato del lavoro: la magnifica introduzione dei contratti a tempo determinato (rinnovabili per 8 volte, però).

    3 Aprile, 2014 - 19:38
  3. Marilisa

    L’abolizione delle Province è qualcosa, almeno in apparenza.
    Renzi ha toni trionfali, perché l’abolizione significa tremila politici in meno. Mi chiedo quale destinazione sarà riservata a questi politici e ai vari dipendenti degli uffici. Non credo che resteranno disoccupati o mandati in pensione, e allora–anche questo va considerato– quale sarebbe il reale risparmio in termini economici?
    Ieri Massimo Cacciari, ospite di Daria Bignardi, si è mostrato molto scettico e insoddisfatto, perché non si capisce–a suo dire– quale sia il progetto organico, d’insieme, delle riforme annunciate, quale debba essere il punto d’arrivo. Ha parlato della necessità di assemblee costituenti, con persone davvero competenti, per riformare il sistema istituzionale del Paese.
    Le riforme “a spezzatino”( parole sue) non servono a niente, non cambiano davvero le cose. E il Paese necessita di una vera riforma complessiva.
    Sono dello stesso parere.
    A me sembra che le riforme del Governo Renzi abbiano uno spiccato segno avventuristico. Come dire: o la va o la spacca.
    Speriamo bene.

    4 Aprile, 2014 - 0:43
  4. Sara1

    Perché non hanno la minima idea di come far finire la crisi. La Spagna che ha fatto la brava con le riforme adesso è ufficialmente in deflazione, se n’è accorta anche la Lagarde che genio.
    Sono anni che insistono con politiche recessive, tasse tagli precarietà queste sono le riforme che vogliono, devo ancora capire a cosa servono visti gli effetti.

    4 Aprile, 2014 - 6:16
  5. Luigi,
    ma tu che t’intendi del mondo della comunicazione,
    ma
    veramente Luca Raste
    ha pubblicato il libro “I buoni”

    come pamphlet contro don Luigi Ciotti ?

    Come sta riportando una parte della stampa ?

    4 Aprile, 2014 - 8:26
  6. Federico

    Tutto fumo e niente (o ben poco) arrosto.
    Intanto ci terremo per proroga i presidenti di provincia uscenti fino alla fine dell’anno. Non si capisce se i costi saranno ridotti in modo significativo.
    Si capisce solo che le province cambieranno nome e non saranno più elettive, in attesa di essere smantellate con calma.
    Così l’unica cosa buona, cioè il controllo democratico attraverso le elezioni, è l’unico vero taglio che viene fatto.

    Il problema sollevato da Brunetta non va sminuito. Il PD non ha avuto il coraggio di fare un taglio più radicale da subito, probabilmente perché non sapeva come ricollocare i suoi eletti. Tanto paga Pantalone!
    E nessuno nota che Renzi è sempre in televisione? Dappertutto, su tutti i canali. Ma a dire che cosa? Parole, parole, parole …
    Se fosse stato un altro sarebbe già scoppiata una campagna di Repubblica contro il governo, ma “Matteo” per ora è intoccabile.

    4 Aprile, 2014 - 9:40

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