Accompagnarono Paolo fino ad Atene – Atti 17

Da oggi a domenica prossima sono in crociera nel Mediterraneo sulle orme dell’apostolo Paolo. Ho sempre preso in giro chi partiva per le crociere e ora tocca a me! Ho una mezza giustificazione nel fatto che alla gita si unisce il lavoro: nei tre giorni di sola navigazione ho l’incarico di tenere tre conversazioni con i croceristi sui viaggi in Terra Santa, Grecia e Turchia dei papi Montini, Wojtyla e Ratzinger. Chi volesse saperne di piu’ dia un’occhiata alla pagina CONFERENZE E DIBATTITI elencata sotto la mia foto. Mi colleghero’ a internet quando potro’, forse una sola volta al giorno. I visitatori avranno pazienza. L’appuntamento piu’ importante della crociera – dal mio punto di osservazione – e’ con Atene, dove Paolo arriva nel capitolo 17 degli Atti e dove noi saremo il 1° luglio all’alba. Faremo escursioni anche a Taormina, Cortinto, Efeso e nell’isola di Creta ma io su tutto privilegio Atene dove sono stato solo una volta e per poche ore ma dove mi pare di aver vissuto a lungo: almeno tutto il tempo che ho passato a scuola sui libri di greco e poi – nelle letture delle ferie – su Tucidide e Polibio, Esopo, Aristofane. Quelle ore e’ come le avessi vissute per le vie di Atene. A domani, miei bloggers!

9 Comments

  1. Gladiators

    Vi siete mai chesti perchè la nave di San Paolo navigando da Creta e costeggiando la Grecia per dirigersi verso Brindisi a un certo punto viene fatta naufragare e deviare verso Malta ?
    Offrò un caffè a chi indovina il motivo principale ?

    29 Giugno, 2009 - 1:14
  2. fiorenza

    Salutami, quando giungerai all’appuntamento con Atene, Luigi, le colonne color ambra del Partenone.

    29 Giugno, 2009 - 10:38
  3. Buon lavoro e … aspetto con molto interesse il suo resoconto 🙂

    29 Giugno, 2009 - 13:06
  4. Leonardo

    Benedetto XVI (anzi, B16, come qui da alcuni si usa dire) alla vigilia dei santi Pietro a Paolo:
    «La parola “fede adulta” negli ultimi decenni è diventata uno slogan diffuso. Lo s’intende spesso nel senso dell’atteggiamento di chi non dà più ascolto alla Chiesa e ai suoi pastori, ma sceglie autonomamente ciò che vuol credere e non credere – una fede “fai da te”, quindi. E lo si presenta come “coraggio” di esprimersi contro il magistero della Chiesa. In realtà, tuttavia, non ci vuole per questo del coraggio, perché si può sempre essere sicuri del pubblico applauso. Coraggio ci vuole piuttosto per aderire alla fede della Chiesa, anche se questa contraddice lo “schema” del mondo contemporaneo.»

    A nessuno fischiano le orecchie?

    29 Giugno, 2009 - 17:45
  5. Gerry

    Capisco non fare lunghe citazioni, ma – al di là della polemica sul significato di fede adulta e di cristiano adulto – le parole del Papa (alla celebrazione dei Vespri a chiusura dell’Anno Paolino) immediatamente successive a quelle citate da Leonardo mi sembrano ancor più rilevanti perche evidenziano alcuni argomenti concreti, il terreno su cui si dibatte, cioè matrimonio indissolubile tra un uomo e una donna e difesa della vita umana dal concepimento al suo termine naturale:
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    “È questo non-conformismo della fede che Paolo chiama una “fede adulta”. Qualifica invece come infantile il correre dietro ai venti e alle correnti del tempo. Così fa parte della fede adulta, ad esempio, impegnarsi per l’inviolabilità della vita umana fin dal primo momento, opponendosi con ciò radicalmente al principio della violenza, proprio anche nella difesa delle creature umane più inermi. Fa parte della fede adulta riconoscere il matrimonio tra un uomo e una donna per tutta la vita come ordinamento del Creatore, ristabilito nuovamente da Cristo. La fede adulta non si lascia trasportare qua e là da qualsiasi corrente. Essa s’oppone ai venti della moda. Sa che questi venti non sono il soffio dello Spirito Santo; sa che lo Spirito di Dio s’esprime e si manifesta nella comunione con Gesù Cristo.”

    29 Giugno, 2009 - 19:11
  6. Clodine

    La cosa che sempre mi lascia perplessa quando penso alla storia rocambolesca della cristianità è il dover constatare come, malgrado la presenza ancora viva del passaggio di un apostolo così importante e rappresentativo come Paolo, ma anche dei padri: Basilio, Crisostomo , Barbara e molti altri santi e sante; nonostante, dicevo, il perdurare della sede apostolica in terra di Turchia -Costantinopoli prima,Bisanzio poi- sia rimasto in vita poco o niente del cristianesimo. Eppure, come per la Terra Santa, la Turchia e l’anatolia è stata la culla del messaggio evangelico, una culla ora vuota considerando la fuga dei cristiani, anzi, dopo la tragica fine di don Andrea Santoro per noi è una vera e propria “terra di morte”. Per non parlare del massacro, a suo tempo, delle minoranze etniche che ebbe gli armeni come vittime principali, ma non esclusive. Infatti è dal 1923 che la presenza armena nei territori della Turchia è pressoché annientata e oggi a distanza di novant’anni dal genocidio se ne parla come qualcosa non ancora perfettamente riconosciuto dai discendenti di chi lo ha perpetrato. C’è da chiedersi quanto abbia pesato in questo contesto la presenza dell’Islam e quanto invece le divisioni, gli scismi della chiesa, e c’è da chiedersi in questo momento storico quanto ancora aleggi dello spirito di Rumi – Mevlana, massimo poeta dell’Islam, mistico sufi rotante, cercatore dell’estasi, e quanto dello “Spirito della fede” tanto invocato dall’”apostolo delle genti” nella lettera ai corinzi. Ma forse sarebbe più giusto non porre la questione in termini di religione, il che non fa che accentuare le separazioni, quanto invece aprire gli orizzonti e cominciare a prendere atto che lo Spirito Santo non è possesso o possibilità dell’uomo, ma interamente dono, forza e potenza di Dio, libero da ogni vincolo, da ogni religione, e da ogni peccato, da non identificare ne confondere con lo spirito umano individualista e portatore di divisioni. A meno che l’uomo non si lasci invadere da LUI fino a diventarne tanto intimo da non vivere più di se stesso ma di Dio. Forse i sufi rotanti, da questo punto di vista, sono molto di più a Dio di tanti tiepidi cristiani.

    29 Giugno, 2009 - 19:39
  7. lycopodium

    Ops! Onore a Leonardo e a Gerry che hanno scoperto e citato per primi questo importante intervento di papa Benedetto.

    29 Giugno, 2009 - 22:43
  8. fiorenza

    In questo davvero “importante intervento di papa Benedetto”, che chiude l’anno Paolino, ogni frase è da meditare. Bellissime, nella loro incisiva nudità, le parole, che Lycopodium ha riportato nel post precedente, con cui, contrapponendola al diffuso “rimanere fanciulli in balia delle onde”, a quel “correre dietro ai venti e alle correnti del tempo” che uno “slogan diffuso” continua a spacciare per “coraggio” di scegliere autonomamente e per “fede adulta”, il papa chiarisce che cosa siano in realtà il “coraggio” (capace di contraddire non la fede della Chiesa ma “lo ‘schema del mondo contemporaneo”) e l’autentica ” fede adulta”:
    “il nuovo modo di pensare, donatoci dalla fede, si volge prima di tutto verso la verità”. Poiché “il potere del male è la menzogna. Il potere della fede, il potere di Dio, è la verità”.
    Come un discorso circolare, in cui inizio e fine coincidono e si illuminano l’un l’altro, queste parole sfociano in quelle dell’omelia con cui il papa l’anno Paolino lo apriva:
    “In un mondo in cui la menzogna è potente, la verità si paga con la sofferenza. Chi vuole schivare la sofferenza, tenerla lontana da sé, tiene lontana la vita stessa e la sua grandezza. non può essere servitore della verità e così servitore della fede. Non c’è amore senza sofferenza, senza la sofferenza della rinuncia a se stessi, della trasformazione e purificazione dell’io per la vera libertà”.
    Sì, “importante”. Estremamente semplice o – che è lo stesso- notevole.

    30 Giugno, 2009 - 10:07
  9. fiorenza

    Vedo che il “gladiator-Antonio Socci”, facendosi scudo di queste serene e nette parole del papa, contina ad imperversare contro il cardinal Martini . Davvero difficile la “rinuncia a se stessi”.

    30 Giugno, 2009 - 13:22

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