Alessandro Ranieri: “La disabilità mi ha messo a nuovo”

Da sedici anni convivo con una emiplegia sinistra che considero ormai un’inseparabile amica. Guardando indietro ringrazio Dio che con quella prova mi ha guidato a scoprire il profumo della vita che forse altrimenti non avrei mai colto nella sua fragranza. Queste parole suonano strane ai miei genitori, che si sono visti portar via il ragazzo promettente che ero, ma io le canto con tutta la voce ben sapendo che senza quell’incidente alla vita non avrei saputo guardare con occhi limpidi perché preoccupato da altre cose. Per i ragazzi spensierati quale ero io ogni futilità è più importante della vita, quella vera“: è l’attacco di un racconto di vita che si può leggere nella pagina CERCO FATTI DI VANGELO elencata sotto la mia foto – lo trovi al capitolo 4 LA REAZIONE ALL’HANDICAP, intitolato Alessandro Ranieri: “La disabilità mi ha messo a nuovo”. Alessandro ha scritto il suo racconto in collaborazione con me e in risposta alle mie domande per quella “pagina”. Egli è il primo visitatore del blog che collabora a rendere efficace e praticabile la mia scommessa di raccogliere FATTI DI VANGELO nella blogsfera. Di ciò lo ringrazio e invito tutti i visitatori a fare altrettanto, con racconti propri e altrui, o con segnalazioni di fatti che potrebbero essere raccontati.

10 Comments

  1. Nino

    Luigi,
    ascoltai all’epoca questa trasmissione e ne fui fortemente coinvolto e commosso. La trovo una pagina di Vangelo.
    ——————

    In questa puntata proponiamo la testimonianza del regista televisivo Carlo Massa sulla sua malattia incurabile: negli ultimi giorni della sua vita, alcuni mesi fa, ha raccontato a Gabriella Caramore, nel tentativo di infrangere il tabù della morte, la sua lotta contro il male, e sapendo di dover morire, l’esigenza di tradurre in parola la sua sofferenza, cercando di condividere con gli altri quello che gli stava accadendo.

    Per l’ascolto: http://www.radio.rai.it/radio3/uomini_profeti/view.cfm?Q_EV_ID=233779

    La casa editrice Servitium ha pubblicato, nel febbraio 2008, TUTTO ME STESSO PRIMA DI MORIRE note dalla malattia, di Carlo Massa, prefazione di Gabriella Caramore, con un intervento di Ignazio Marino

    15 Novembre, 2009 - 23:38
  2. tonizzo

    Ringrazio Alessandro per la lezione che ci dà con la sua testimonianza. Vorrei segnalare un’altra persona, Alex Zanardi. Ogni volta in cui lo vedo la preghiera che infantile mi sale dal cuore è: “Gesù, fagli spuntare le gambe in questo momento”. Ma Zanardi non ha bisogno di gambe.

    16 Novembre, 2009 - 0:53
  3. Luigi Accattoli

    Tonizzo conosci un testo di Zanardi adatto alla mia galleria, magari per il capitolo 19: SAMARITANI CENTURIONI CANANEE?

    16 Novembre, 2009 - 8:16
  4. mattlar

    Bellissima la storia di Alessandro Ranieri! Ma fin troppo sintetica: sicuramente ci sono particolari e sfumature che sarebbe bello poter leggere!
    Grazie, Alessandro; grazie Luigi.

    16 Novembre, 2009 - 11:37
  5. Luigi Accattoli

    Mattlar hai ragione, ma nel sito di Alessandro, citato nel testo, trovi quanto cerchi.

    16 Novembre, 2009 - 13:03
  6. Luigi Accattoli

    Nino ti ringrazio della segnalazione. Conosco Carlo Massa essendo stato tra i presentatori di TUTTO ME STESSO PRIMA DI MORIRE il 12 gennaio scorso a Milano, alla Casa della Cultura.

    16 Novembre, 2009 - 13:08
  7. tonizzo

    @Luigi posso postarti questa lettera che trovi nella home page del sito di Alex, da alex-zanardi.com. Credo non sia difficile ottenere una testimonianza da lui, se vuoi me ne interesso. Mandami una mail, come meglio credi.

    Intanto vi posto questo:
    La vita è come correre in un campo dove ci sono fossi da saltare. Anche se sai che qualcuno l’ha già fatto, capita di esitare davanti ai salti più difficili per la paura di non farcela. Io, per mia indole, lo faccio di rado, ma quando la gente mi sostiene come ha fatto Pierpaolo con la sua lettera (mi ha fatto commuovere), svanisce ogni dubbio.

    PIerpaolo, mi hai fatto talmente piacere che ho deciso di metterla sulla home page… grazie!

    27 ottobre 2009 PIERPAOLO GELUSSI: Zanardi conquista Venezia
    Il kilometro è il trentesimo, la salita quella della collina del meraviglioso parco di San Giuliano, il profumo quello dell’aria salmastra della laguna mischiato a quello di qualche cespuglio odoroso. Da quassu’ Venezia sembra vicina, dietro l’angolo. Per Lui oggi niente circuito ripetitivo, nessuna partenza da indovinare, nessun avversario da intimidire a colpi di paraurti sul posteriore, nessuna rete o muretto di cemento armato a dividerlo dal suo pubblico. Solo grinta e forza di volontà. La stessa miscela di elementi che una sera di 7 anni fa lo vide abbandonare l’abbraccio della scomoda sedia a rotelle per rialzarsi in piedi davanti al mondo intero quando il mondo intero credeva che i piedi non ce li avesse più.

    Per Lui oggi solo sudore, dolore alle braccia e fiato corto. E bambini che applaudono, donne che salutano, uomini dalla scorza dura e dal cuore tenero, che conoscono la sua storia e lottano contro sè stessi per nascondere occhi lucidi e groppo in gola. Dopo la salita e il giro della collina, inevitabilmente arriverà la discesa. Una di quelle che non faranno mai la Storia, che in comune con quella dello storico Cavatappi avrà solamente la Laguna.

    Veneta, non Seca.

    Una discesa che non lascierà nessun avversario di stucco,che non toglierà il fiato. Anzi, te lo farà ritirare, ti farà rilassare per una quarantina di metri. Poco meno di un millesimo rispetto a tutta la Maratona. Oggi sono al Parco con la figlia maggiore e la mia fida fotocamera. Aspettiamo il passaggio del Pilota abbattuto dal Fato e rimesso in piedi dal Carattere, del Padre al quale ho potuto stringere la forte mano in un freddo pomeriggio bolognese, dell’ Uomo che ha dovuto affrontare salite ben piu’ impegnative di questa.

    Improvvisamente una moto della Polizia, un paio di colpi di sirena, un lampeggiante. Alex fa il suo ingresso nel parco con il tostissimo Mauro in scia. Entrambi vanno forte, incredibilmente forte. “Zanna” imposta ogni singola curva con la tipica cattiveria del Pilota, chiudendo ogni possibile porta all’ avversario, tagliando ogni intermedio in testa. Divora letteralmente il saliscendi del Parco in un paio di minuti, lasciando tutti stupiti dal mix di velocità, sofferenza e tenacia dimostrati nel rapidissimo passaggio. Come previsto più di qualcuno tra il pubblico cerca un fazzoletto che non c’è, molti incitano i due, qualcuno scopre di non aver parole.

    Poi il lunghissimo rettilineo del Ponte della Libertà, Venezia e il suo orizzonte sempre piu’ vicino, quattordici ponti e le loro passerelle, Piazza San Marco, l’arrivo da Dominatore assoluto. Con gesti ormai automatici riguardo gli scatti ancora “caldi” di passaggio mentre mia figlia reclama la mia attenzione.

    “Papà, ma chi è Zanardi ?”

    “Non chi è. Cos’è. Un Uomo con la U Maiuscola, un Pilota con le Palle, un esempio per tutti, un Mito per tanti.

    Anche per Me. “

    16 Novembre, 2009 - 13:31
  8. Luigi Accattoli

    Tonizzo per presentare in breve Alex Zanardi e il prodigio della sua gioia di vita userei questo testo, leggibile sempre sul suo sito, alla voce BARCA, che ne dici?

    La barca è una mia grande passione. Intendiamoci, ammetto senza retorica che sarebbe una passione di molti, se non fosse per quanto costa. “Come ingrassare un maiale a Savoiardi!”, diceva mio Padre.
    Comunque, fortunatamente, oltre a tante soddisfazioni, la carriera mi ha dato anche gratificazioni economiche tali da potermi permettere un simile “giocattolo”.
    Il mio “Squadron 58”, prodotto dalla Fairline è una barca fantastica, il giusto compromesso per chi come me vuole il massimo spazio a bordo, senza rinunciare alla libertà di non dover dipendere da un equipaggio fisso.
    Sulla “Hakuna Matata” (il nome della mia barca) viaggio infatti capitanando personalmente e dipendendo unicamente dagli amici per le operazioni di ormeggio.
    A bordo ci sono quattro cabine più una quinta predisposta in origine per i marinai, che è spesso tornata buona per alloggiare “intrusi” dell’ultima ora. Normalmente partiamo in sei, che è il numero perfetto, ma accampandoci come degli zingari, siamo riusciti a starci in undici!
    Comunque il mare vissuto in barca è veramente fantastico, anche se va rispettato, perché quando si “incacchia”, non c’è barca che tenga. Ma la libertà di solcare le onde, di alzarsi il mattino in un angolo isolato della Croazia e buttarsi direttamente in acqua senza nemmeno “passare dal via”, di ormeggiare al pontile di quei piccoli ristoranti che si trovano sulle isole Croate e mangiare il pesce appena catturato dai pescatori locali, di vivere soltanto di costume e T-shirt alla sera sono a mio avviso davvero impagabili.
    Io poi, da quando ho perso le gambe, soffro molto di più il caldo. E’ una questione tecnica; siccome il sangue tende a disperdere la temperatura soprattutto attraverso le estremità, aver perso le principali mi complica lo scambio termico. E allora che faccio? Mi butto in acqua, mi raffreddo e chi se ne frega!
    P.S. Per gli appassionati della tecnica, pesa 24 tonnellate circa, monta due motori turbo diesel Caterpillar 16000 di cilindrata da 800 hp l’uno grazie ai quali raggiunge la velocità massima di 34 nodi, con una velocità di crociera di 28.

    16 Novembre, 2009 - 19:57
  9. tonizzo

    Ok, il mare dà sempre libertà e a mio parere cancella tante cose. Però ti suggerisco anche l’intervista di Men’s Style che ti ho segnalato nella mail spedita poco fa perché quando parla del padre che piange per la figlia nata senza gambe beh… difficile restare indifferenti.

    16 Novembre, 2009 - 23:19
  10. roberto 55

    Vorrei inginocchiarmi di fronte all’Uomo presente in Alessandro Ranieri ed in Alex Zanardi.

    Buona notte !

    Roberto 55

    18 Novembre, 2009 - 23:18

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