Ancora un consiglio al cardinale Bagnasco

Ragionando ieri a Parigi con i vescovi europei su come i media trattano il papa, il cardinale Bagnasco si è chiesto “se in alcune componenti della cultura e dei mezzi di informazione non si stia facendo strada un anticlericalismo interessato a nascondere il vero volto della Chiesa e a distorcere il significato del suo messaggio, così che questo risuoni come incoerente o anacronistico”. Sì eminenza, quell’anticlericalismo c’è e cresce e bisogna tenerne conto altrimenti si forniscono sassi alla sua fionda. Ma non ci sono solo gli interessati a “nascondere” il vero volto della Chiesa: ve ne sono altri e più numerosi che quel volto non lo hanno mai visto e trovano davvero la Chiesa incoerente e anacronistica. Se non si considera la loro lontananza non si risponde alla loro obiezione, che spesso non ha alcuna malizia. Già in un post del 24 marzo 2009 indirizzavo al cardinale un consiglio in questa direzione.

66 Comments

  1. Nino

    Caro Luigi,
    un caloroso abbraccio.
    Ottima domenica di san Francesco.

    4 Ottobre, 2009 - 16:04
  2. Francesco73

    Oppure trovano i suoi luoghi e i suoi esponenti sciatti, sociologici, banali, impiegatizi, non diversi in fondo da qualche altra associazione no-profit divenuta a un certo punto una ripetitiva burocrazia delle buone opere.

    Già: cosa rende la Chiesa diversa dal resto?

    4 Ottobre, 2009 - 16:08
  3. mattlar

    Accattoli for Eminenz!
    Coltivare il sentimento dei nemici che circondano il castello è il più immediato espediente per far sentire i castellani più uniti, solidali e compatti. Ma, è un atteggiamento che respinge. E alla lunga non paga: quando i castellani si accorgeranno che, all’esterno, ci sono più passanti che nemici si sentiranno presi per il naso! E si chiederanno che senso ha restare chiusi nel castello: a quel punto, chi sarà riuscito a trovare l’oro nel castello, rimarrà; chi ci si è trovato solo per abitudine emigrerà. Io spero che l’oro lo riescano a trovare tutti: sia quelli dentro, sia quelli fuori.

    4 Ottobre, 2009 - 16:13
  4. Ciao, buona Domenica a tutti, ed auguri a tutti i Francesco/a.

    Si presta a due livelli di lettura. Il secondo, più profondo, è più difficile da trattare.
    Lo trattò il santo che oggi festeggiamo.

    4 Ottobre, 2009 - 17:02
  5. tonizzo

    Auguri a chi festeggia il Santo di Assisi (i calabresi e meridionali in genere festeggiano quello di Paola, il 2 aprile).

    Indubbio che certa stampa ce l’abbia con la Chiesa, e basta leggere il geniale Gianni Gennari (for Eminenz anche lui) con il suo Rosso Malpelo nell’ultima pagina di Avvenire. Giusto quello che dice anche Luigi in merito agli altri e più numerosi che trovano davvero la Chiesa incoerente e anacronistica. Diciamo un’ultima cosa, quasi a corollario: molto spesso chi scrive di Chiesa manco si rende conto di quel linguaggio millenario che dovrebbe “smorfiare” per i lettori e che invece non riesce a considerare. A chi frega di che marca siano le scarpe del Papa? Ci spieghino invece perché sono rosse, perché porta il Pallio, perché il suo anello è enorme e tutto d’oro. Spieghino perché la Chiesa dice certe cose e come le dice. Ma per farlo occorre conoscere quel linguaggio, e non sempre – a giudicare da quello che si legge – accade. Lo si è visto anche con il Crimen Sollicitationis. Per non parlare di un collega che commentò come “minacciosa” la clausola di stile che conclude tutti i documenti canonici, nei quali si scrive sempre “nonostante qualunque cosa in contrario”. Altro che minaccia…

    4 Ottobre, 2009 - 17:25
  6. Nino

    Il presidente della CEI realizza autogol inimmaginabili ignorando i danni collaterali che provoca alla Chiesa qualche suo attimo di piacere masochistico.

    Pare un dilettante allo sbaraglio o peggio ancora un ingenuo.

    Interrogo la palla e vedo gerarchie vaticane mordere furiosamente falangette e gomiti sullo sfondo di una ridefinizione di organigrammi in tempi non lunghi.

    4 Ottobre, 2009 - 17:52
  7. roberto 55

    Potresti spiegarti meglio, Nino ? Io, dal mio ultimo banco, confesso di non averti capito molto bene ………………..
    Per il resto, sì, forse il Cardinale Bagnasco ha ragione: a volte, il messaggio della Chiesa (penso, ad esempio, alle dichiarazioni rese dal Pontefice, nel corso del suo recente viaggio in Africa, sull’uso dei profilattici) viene distorto, magari per motivi facilmente intuibili; ho anche il dubbio che, a volte, qualche iniziativa (penso, senza andar troppo distante con la memoria, alla revoca della scomunica “latae sententiae” ai rappresentanti della Comunità di San Pio X) sembri concepita apposta per essere distorta.
    Poi, c’è la “terza via”, di “quelli che” (come cantava Enzo Jannacci) ………. “tirano per la giacca” (o per la tonaca) il messaggio della Chiesa per farne proprio “uso &consumo”: ma questa è ancora altra storia.
    Va bè: ho parlato pure troppo.

    Buona domenica sera a tutti !

    Roberto 55

    4 Ottobre, 2009 - 20:14
  8. Marcello

    Molti cattolici hanno un po’ la sindrome dell’assedio (il castello di cui parla mattlar). E’ una sindrome che nasce da un’analisi sbagliata della realtà e che porta spesso a comportamenti “antipatici” (che non hanno nulla a che fare con quella “sana antipatia” del Vangelo).
    Credo che l’atteggiamento verso il tempo presente sia uno dei punti di maggior divisione all’interno della Chiesa. Quando sento espressioni tipo “società secolarizzata” (applicate ai nostri giorni) mi vengono subito in mente cattivi pensieri.
    Erano secolarizzati sicuramente anche i primi secoli della storia della Chiesa, erano secolarizzati quelli fortemente ancora pagani del Medio Evo e così quelli “licenziosi” del Rinascimento e del Settecento. E che dire dell’età dell’anticlericalismo ottocentesco (dalla Rivoluzione Francese alle cannonate del Regno d’Italia contro le Mura Aureliane nei pressi di Porta Pia)?
    Ripeto: credo che l’atteggiamento verso il tempo presente sia uno dei punti di maggior divisione all’interno della Chiesa.

    4 Ottobre, 2009 - 20:56
  9. ignigo74

    C’è anche l’anticlericalismo ad intermittenza. Uno mi pare visibile in Bossi e il bossismo: credono che basti essere ricevuti in vaticano per la nomina a defensor fidei. Non sanno che i porporati sono solo molto educati e non mandano via nessuno.

    Un’anticlericalismo livoroso c’è, come c’è chi descrive la chiesa e i credenti come una brigata di parassiti. C’è come uno strato di ignoranza coltivata che impedisce persino di guardare negli occhi un credente: secondo loro noi siamo tutti dementi, crediamo di avere nel sangue i geni di Adamo ed Eva e pensiamo che l’universo sia stato creato in sette giorni. C’è una forma di ignoranza che si autoalimenta con le pagine delle edizioni Kaos, ad esempio: mai nome più adatto per una editrice sparapalle.

    4 Ottobre, 2009 - 22:54
  10. ignigo74

    CLODINE: MI HAI COMMOSSO, DAVVERO.
    Grazie di cuore, un abbraccio forte e fraterno.
    Sentiti ricordata con affetto e simpatia nella preghiera a Chi non dimentica nulla del bene che facciamo.

    ancora grazie e un abbraccio.

    4 Ottobre, 2009 - 23:00
  11. Stephanus

    Guarda un po’ cosa ho trovato oggi, nel volume “Lettere del pontificato” di papa Giovanni XXIII alla lettera 46, pag. 133, datata 1959. Qui papa Roncalli scrive ai vescovi d’Italia per comunicare loro il contenuto (a 30 di distanza) del famoso discroso di Pio XI “in limine mortis” circa il decennale dei Patti Lateranensi. Papap Giovanni cita letteralmente dal discorso di Pio XI del 1939, mai pronunciato per la morte del pontefice…

    «Quello che stiamo per dire a voi e di voi, dobbiamo anzitutto dire a noi e di noi. Voi sapete, carissimi e venerabili fratelli, come spesso è trattata la parola del Papa. Ci si occupa, e non soltanto in Italia, delle nostre allocuzioni, delle nostre udienze, il più spesso per alterarle in falso senso ed anche, inventando di sana pianta; farci dire delle vere ed incredibili sciocchezze ed assurdità. C’è una stampa che può tutto dire contro di noi e contro le cose nostre, anche ricordando ed interpretando in falso e perverso senso la storia vicina e lontana della Chiesa, sino alla pertinace negazione di ogni persecuzione in Germania, negazione accompagnata alla falsa e calunniosa accusa di politica, come la persecuzione di Nerone s’accompagnava all’accusa dell’incendio di Roma: fino a vere e proprie irriverenze: e si lascia dire, mentre la nostra stampa non può neanche contraddire e correggere.

    Voi non potete aspettarvi che la vostra parola sia trattata meglio, anche quando è parola dei sacri pastori divinamente costituiti, parola predicata o scritta o stampata per illuminare, premunire, salvare le anime. Badate, carissimi fratelli in Cristo, e non dimenticate che bene spesso vi sono osservatori o delatori (dite spie e direte il vero), che, per zelo proprio o per incarico avuto, vi ascoltano per denunciarvi, dopo, s’intende, aver capito nulla di nulla, e, se occorre, il contrario: avendo il loro favore (bisogna ricordarcene come Nostro Signore per i suoi crocifissori) la grande, sovrana scusante dell’ignoranza.

    Peggio assai quando questa scusante deve cedere il posto alla aggravante di una stolta presunzione di chi crede e dice di saper tutto, mentre evidentemente non sa neppure che cosa sia la Chiesa, che cosa il papa, che cosa un vescovo, che cosa quel vincolo di fede e di carità che tutti ci lega nell’amore e nel servizio di Gesù, Re e Signore nostro. Ci sono, purtroppo, pseudocattolici che sembrano felici quando credono di scorgere una differenza, una discrepanza a modo loro (s’intende) fra un vescovo e l’altro, più ancora fra un vescovo e il papa. »

    Tanto per dire: nihil sub sole novi… 70 anni or sono…

    4 Ottobre, 2009 - 23:42
  12. fiorenza

    Dice Montale:
    “C’è chi tira a pallini
    e c’è chi tira a palla.
    L’importante è far fuori
    l’angelica farfalla.”
    Me l’hai fatto tornare in mente tu, Ignigo, con la tua definizione dell’editrice Kaos.
    Sei tu che hai commosso, davvero, tutti noi con questa grande notizia dell’ordinazione diaconale. Prega, ti prego, anche per “gli anticlericali a intermittenza”, per quelli “livorosi”, per chi sta sepolto nello “strato di ignoranza coltivata”. E per quelli la cui obiezione “spesso non ha alcuna malizia”, come dice Luigi, e che il vero volto della Chiesa non l’hanno mai visto. E un po’ anche per me.

    4 Ottobre, 2009 - 23:54
  13. fiorenza

    Faccio in tempo, prima che finisca questo giorno, a dire “buon onomastico” a Francesco73?
    Sì.

    4 Ottobre, 2009 - 23:57
  14. mattlar

    Se non ci fossero gli anticlericali, la missione dei cristiani (e dei preti) a cosa si ridurrebbe? Mera conservazione del già esistente. Nessuno mette in dubbio che alcune volte siano fastidiosi. Però io credo che il bello sia proprio la sfida: voler bene a tutti, anche agli anti clericali al punto tale da far si che si convincano!

    5 Ottobre, 2009 - 7:42
  15. don78

    Concordo con Marcello sulla “sindrome d’assedio”, come sull’orticaria per comuni e frequenti espressioni come “società secolarizzata” (io aggiungerei anche “dittatura del relativismo” e simili).

    Anticlericalismo e clericalismo sono fenomeni direttamente proporzionali, sono fuochi che si alimentano a vicenda, capire cosa è venuto prima è come sapere se è venuto prima l’uovo o la gallina.

    Concordo con mattlar sul bello della “sfida” agli anti-clericali. Dal punto di vista di chi sta tutti i giorni nella “pastorale” (o missione che dir si voglia) della Chiesa, posso solo aggiungere che quantitativamente è molto più rilevante il fenomeno dei “tiepidi” (degli agnostici, degli indifferenti, o dei “dammi-il-sacramento-che-c’ho-da-fare”) di quello degli anti-clericali. Ad avercene di “anti-qualcosa”! Sarebbe più interessante.

    5 Ottobre, 2009 - 9:30
  16. mi preoccupano le assenze di alcuni commentatori in questo post…

    ps. aggiungerei che un altro modo per “nascondere il vero volto della Chiesa” è quello di cui si parla qui: http://www.zenit.org/article-19695?l=italian

    Tema già affrontato sul pianerottolo. (grazie a Marcello per il link)

    5 Ottobre, 2009 - 10:15
  17. Francesco73

    Grazie a Fiorenza per gli auguri onomastici, molto graditi!

    Per il resto, la chiave di tutto – secondo me – è la permanente riscoperta della Chiesa come Mistero.
    Tutto ciò che concorre a mondanizzarla, ad abbassarla, a renderla solo una ragionevole agenzia di carità, tutto questo – e il più delle volte in perfetta buona fede – la rende meno interessante per l’uomo.
    Sono davvero convinto che la Chiesa e il cristianesimo – nel dialogo fecondo con tutte le culture – debbano mantenere l’unterscheidung des christlichen, il loro segno di originalità e di irriducibilità, per dirla con il titolo di un’opera di Romano Guardini.

    5 Ottobre, 2009 - 10:44
  18. fiorenza

    Non chiudete le porte delle vostre chiese, per favore!”, “fate il possibile e l’impossibile”:
    Oh, grazie, cardinale Schonborg! E grazie al moralista per la segnalazione.
    E bisognerebbe anche rileggere un po’ di Romano Guardini, hai ragione Francesco73.

    5 Ottobre, 2009 - 11:03
  19. Buon giorno.
    Volto di preghiera, volto di coraggio, volto di umiltà, volto di sobria povertà.
    Come accennavo ieri il tema l’ha affrontato S. Francesco otto secoli fa, ed il francescanesimo nei secoli a seguire.
    Francesco con l’episodio del “Lupo di Gubbio” raccontato nei Fioretti ne è il perfetto emblema.
    La Chiesa (il perfetto uomo di Chiesa è egli stesso Chiesa) che non teme, la Chiesa che non demonizza, la Chiesa orante e fiduciosa in Dio, che va incontro al “lupo”, che non lo teme. Che non vuole sconfiggerlo, ma guadagnarlo. Il lupo allibito, smarcato, che sembra perdere la consapevolezza di se stesso, perde il suo furore, si ammansisce. La Chiesa che è Pace, che media la pace tra gli uomini, tra Dio e gli uomini.
    Chiesa che non ha nemici, ma solo persone cui andare incontro, per amore di Dio.
    La Chiesa che mostra agli uni e agli altri il suo vero volto. Che è il volto di Cristo, il volto di Dio.
    Risuonano ancora potenti le parole del Crocifisso di San Damiano: Francesco, va, ripara la mia casa che, come vedi, è tutta in rovina…

    5 Ottobre, 2009 - 11:06
  20. Il clericalismo è una patologia del cristianesimo e della religione in generale. E’ benedetto, perciò, tutto ciò che lo combatte, purificando così la nostra fede. Il problema, semmai, è che certo anticlericalismo – quello spesso ignorante – invece di curare il male finisce per alimentarlo. Ma si tratta di un gioco di specchi, come altri qui hanno già detto.

    5 Ottobre, 2009 - 13:00
  21. Riflettendo sul post di Luigi e leggendo tutti i vostri vari punti di vista, mi sembrava un po’ poco commentare come mai il cardinale Bagnasco si chiede una cosa che tutti sanno? Dovrebbe essere un uomo sveglio, no?

    Io, comunque, la vedo così: l’anticlericalismo c’è, e cresce, in Italia e in Spagna. Nel nord Europa e in tutti gli altri paesi extra Europei c’è un forte anti-Cattolicesimo.

    Ma quello che dice Don 78 che è molto più rilevante il fenomeno dei “tiepidi”, degli agnostici, degli indifferenti, o quelli della religione-fai-da-te, è da tenere presente – per me questo dovrebbe essere molto più grave e importante per la Chiesa che dovrebbe volgere il suo sguardo innanzi tutto su chi vuole relegare le manifestazioni delle proprie convinzioni religiose nella sfera privata e soggettiva.

    5 Ottobre, 2009 - 13:31
  22. (Clodine, resisti, tappati le orecchie… ) 🙂

    ho letto ieri sulla rivista dei religiosi della Sacra Famiglia (“Famiglia” appunto) che nell’anno del sacerdozio sarebbe proprio il caso di enfatizzare il senso e il ruolo ecclesiale della vocazione matrimoniale (matrimonio da cui, lapalisse, scaturiscono quelle sacerdotali e religiose) e riportare, nello specifico, i sacramenti del matrimonio e dell’ordine insieme al servizio della comunità (cito il CCC)… un modo “nuovo” e profetico per aggirare l’anticlericalismo?

    5 Ottobre, 2009 - 13:40
  23. Clodine

    Ho letto un po’ tutti gli interventi, e mi ha colpita l’analisi di Ubi dove parla
    -con quella fede che lo caratterizza-dei cristiani, di come dovrebbe essere il comportamento del credente affinché si possa annunciare quel messaggio di salvezza del quale si fa portabandiera. Un modo per difendere la Chiesa soprattutto dagli attacchi sempre più feroci di chi non ne condivide le scelte o non riesce a penetrarne il mistero. A proposito mi viene in mente la parabola dei due figli (Mt 21,28-32) ecco io penso che attualmente nella chiesa si siano determinando due tendenze opposte. Si stanno scontrando cioè due concezioni dell’apostolato: la prima basata sull’istituzione -dove è prioritario avere l’appoggio dello stato, quindi il protezionismo,il potere, con le conseguenze che spesso vediamo, e anche una sorta di ghetto, un mare di circoli chiusi con su affisso il cartello “cattolico”, della serie ” arrivano I NOSTRI della casa del Padre”, che sono di un salato allucinante- la seconda invece sull’azione, dove il bersaglio non è l’ autorità ma l’autoritarismo, dove più che le leggi cristiane occorrerebbe forgiare cristiani autentici, perché per essere cristiani non basta sapere dove NON si deve andare, ma dove SI deve andare.Bisogna uscire allo scoperto, senza paure e se necessario sporcarsi le mani affonfandole nella realtà più cruda, solo in questo modo si è credibili.
    Perché i discepoli incorrono sempre nel rimprovero da parte di Gesù? non sarà perché il loro motto era “impedire” “proibire”? Un atteggiamento che si ripete anche oggi. E’ forse questa la causa di tanto ostracismo e anticlericalismo? Non lo so, me lo vado chiedendo…

    5 Ottobre, 2009 - 14:07
  24. Francesco73

    Dico una scorrettezza: non sarà che a forza di parlare di laici, laicato e sacerdozio universale dei fedeli si è finito per distrarre troppa energia e cura dalla teologia del sacerdozio ministeriale, con tutto quel che ne deriva?
    A me pare che occorra rifocalizzare un pò il ruolo del prete, sommerso da troppi equivoci.
    C’è il rischio concreto di passare dall’antica separatezza e dal privilegio clericale all’insignificanza.
    Ma un prete che non significa è anche un prete che non serve.

    5 Ottobre, 2009 - 14:23
  25. sono assolutamente d’accordo con te, Francesco… e non scherzo.

    Ma non sarà che proprio per farlo “risignificare” bisogna significare bene il resto, invece che continuare a consolidare intorno uno “status quo”, spesso più sociale che ecclesiale? Invece che mettere il “colletto” a qualsiasi cosa per poterla dire “assolutamente cristiana”? Siamo sempre lì…

    5 Ottobre, 2009 - 14:30
  26. Grazie di cuore Clodine per il complimento “con quella fede che lo caratterizza”. Davvero grazie.
    E un altro grazie per aver analizzato il mio pensiero, ed esprimere chiaramente cosa che io non ho saputo fare, questo: “la seconda invece sull’azione, dove il bersaglio non è l’ autorità ma l’autoritarismo, dove più che le leggi cristiane occorrerebbe forgiare cristiani autentici, perché per essere cristiani non basta sapere dove NON si deve andare, ma dove SI deve andare”.

    Mi permetto solo di aggiungere, azione non disgiunta dalla preghiera, mai antagonista ad essa. Sintesi un po come in Francesco, di Marta e Maria.
    Per forgiare cristiani autentici, si deve essere “cristiani autentici”. E giustamente non saranno i bollini apposti dall’appartenenza a questo o quel “ghetto” a farci essere autentici. Ne l’autorità ne l’autoritarismo.
    Ma l’umile autorevolezza di chi, preghiera e opere, senza crearsi e creare nemici e ghetti, dimostra e testimonia con il “segno” della sua vita, di essere egli stesso autentico discepolo di quel Gesù che vuole annunziare, uomo del dialogo ma mai del “compromesso”.
    Questa è la vera missione del vero discepolo, non essere da più del Maestro, ma come il Maestro.

    5 Ottobre, 2009 - 14:55
  27. Francesco73

    @ moralista

    nella Chiesa il ministero è quello che fa la differenza

    so di dire un’altra scorrettezza, ma è così; da lì deriva l’orientamento pastorale, e quindi la fondamentale opzione educativa
    qualsiasi laicato prende le mosse da questa, e negarlo vuol dire essere ipocriti, peccato assai diffuso tra i cattolici

    se il ministero educa davvero, ed è di esempio almeno in qualcosa, i laici possono confrontarsi davvero con esso:
    imparare a contrastarlo quando non è credibile;
    scuoterlo quando dorme;
    ridicolizzarlo quando è ridicolo (e accade, altrochè);
    urtarlo quando lo merita;
    amarlo cristianamente sempre, sapendo però che amore cristiano non vuol dire cecità, servilismo, baciapilismo

    solo un ministero esigente forma un’opinione pubblica ecclesiale matura e non appecoronata, critica ma non scioccamente contestataria, responsabile e non velleitaria

    basta con gli ammiccamenti cortesi, col melenso chiesastico, con i finti inchini

    ai preti la simpatia si anticipa, ma non si garantisce sempre e comunque, a prescindere

    questa logica più vera ce la chiede il mondo, è finito il tempo della cristianità, oggi la fede si comunica senza dare nulla a intendere, ci vogliono argomenti veri, non fervorini da quattro soldi

    5 Ottobre, 2009 - 15:11
  28. don78

    Fra’ quando dici “ministero” intendi “ministero ordinato”?

    Perchè nella chiesa ci sono diversi ministeri… anche quelli laicali… e, per dirla col moralista, anche “famigliari”…

    con questo ti replico anche sull’eccessiva, a tuo parere, enfasi sul sacerdozio battesimale.

    Ma questa discussione l’abbiamo già avuta 😉

    5 Ottobre, 2009 - 15:32
  29. Francesco73

    sì, Maestro, intendevo ministero ordinato, insomma pretacci come te, maledetti…:-)

    5 Ottobre, 2009 - 15:37
  30. don78

    🙂

    5 Ottobre, 2009 - 15:48
  31. Marcello

    Condivido quanto dice Alessandro Iapino (ore 13.00): “Il clericalismo è una patologia del cristianesimo e della religione in generale”.
    E aggiungo: quando Gesù se la prendeva con i farisei era pure lui un anticlericale.
    Sì lo so è una questione di vocabolario, ma meglio sottilizzare che fare confusione.

    5 Ottobre, 2009 - 15:49
  32. sì, discussione già fatta… ma un giorno i miei nipoti diranno: “Mio nonno è stato un gran rompiballe, un fissato… ma ora la Chiesa sta andando nella direzione che immaginava”. (e senza bistrattare i preti!!!)

    ps. megalomania da sindrome depressiva… mi tengo su così

    5 Ottobre, 2009 - 15:51
  33. don78

    Moralista quando dicevo che la discussione l’avevo già avuta stavo parlando con Francesco.

    A me va bene la tua fissazione… sempre con equilibrio 🙂

    5 Ottobre, 2009 - 16:13
  34. Francesco (bel nome, complimenti, gli auguri li ho fatti ieri),
    “ai preti la simpatia si anticipa”…
    intendo…
    risulta anche a te che monsignori, vescovi, arcivescovi e cardinali… sono pur sempre preti…

    5 Ottobre, 2009 - 16:21
  35. Clodine

    Io la penso come don78, nel senso che sarebbe il caso che il cristiano si scrolli di dosso certi atteggiamenti..Ma, santo cielo, ci vogliamo mettere un po’ di intelligenza -oltre che cuore- in questa fede o no!? Ricordate la parabole dell’amministratore, quello al quale il padrone tolse tutto? (mi sembra sia Luca 16,9,) era un ladro però, come si attira le simpatie del padrone? Con l’intelligenza, la simpatia il rischio, qualità che pochissimi cristiani possiedono, anzi, sotto l’etichetta “cattolici” si scoprono un mucchio di imperizie, dilettantismi, idiozie,untuosità, incapacità di affrontare problemi reali. Spesso dai pulpiti omelie con un linguaggio inadeguato:l’annunciatore non si accorge punto che l’uditorio non è sintonizzato, è su un’altra onda di frequenza.. Gesù Gesù! Ma ci sarebbe una tale sfilata a carico da continuare per dei chilometri dai! Che dire del desolante analfabetismo in fatto di catechesi,libri di devozione zeppi di insulsagine, vera pornografia religiosa, chincaglierie degne più di persone superstizione che religiose, e della manacanza di senso storico, dell’incapacità di cogliere il “segno dei tempi”(quante tragiche gaffe registriamo sul piano individuale e collettivo). Io dico che la vera ignominia sia la stupidità, forse è giunto il momento di fare come l’amministratore avveduto, magari facendo il gesto di grattarsi la testa, memori di avere un cervello. Comunciamo a stupire, come fecero i santi: imprevedibili interpreti della novità evengelica, che hanno stupito il mondo con le loro follìe e bizzarie, e teniamo in cassaforte la grettezza mentale, per favore!

    5 Ottobre, 2009 - 16:30
  36. Francesco73

    Ubi, l'”anticipo di simpatia” è un bellissimo concetto che ho mutuato da Joseph Ratzinger

    per il discorso che facevamo lo intendo così: da credente devo riconoscere il ruolo e la responsabilità dei ministri ordinati, come del magistero ecclesiastico

    presuppongo che da loro vengano insegnamenti autorevoli, ed esempi coinvolgenti

    ma se ciò non accade, l’anticipo si esaurisce, e la simpatia pure; solo la loro credibilità complessiva, personale e di gruppo, (non di un solo aspetto: complessiva) rende davvero accettabile ciò che fanno, dicono e sono

    ed è ovvio: mi riferisco a preti, monsignori, frati, vescovi, cardinali e papi

    5 Ottobre, 2009 - 16:43
  37. Sarà forse per questo Clodine, che frequento la Messa delle 10, che è per i bambini?
    Comunque non generalizzerei, non è sempre così.
    Messaggio: preti, per carità, omelie brevi, sintetiche e sopra tutto catechetiche, grazie! E ricordiate che non tutti hanno la laurea (manco io!).
    (che poi se non la fai proprio, e dici solo “Tanto è il bene che mi aspetto che ogni pena mi è diletto”…)

    5 Ottobre, 2009 - 16:48
  38. don78

    messaggio ricevuto. 🙂 grazie.

    5 Ottobre, 2009 - 16:52
  39. Perfetto Francesco. Il problema è che, esaurita la simpatia, loro comunque sono la “gerarchia”. Quella che ha maggiore visibilità, e che per causa di quella visibilità, si aliena sempre più consistenti fette di fedeli.
    Lo tocco con mano spesso, ai voglia di dare esempio nel piccolo, ma guardano tutti lassù, a quelli “in grande” alla “gerarchia” (vabbè che è colpa pure dell’atteggiamento della gente che ragiona così, però…).

    5 Ottobre, 2009 - 16:58
  40. Clodine

    Si, certo Ubi, è vero, non è sempre così, ci sono sacerdoti martiri che hanno pagato di persona, rischiando in continenti sconosciuti, lanciati in pericolose avventure (io ne conosco molti tra i salesiani, alcuni giovani che hanno pagato con la vita,molti si sono ammalati contagiati dalla malaria e non solo..) E noi…quelli che vivono interiormente e fortemente la fede, perché di questo si tratta: vivere la fede profondamente,dobbiamo riscoprire il rischio di questa avventura cristiana, abbandonato le tiepide serre per uscire all’aria aperta anche se ci tireranno i pomodori e ci rideranno in faccia ( a me è successo), non importa. A ciascuno di noi è rivolto questo invito :” metti la vela grande sull’albero maestro, e scendi dai porti in cui vegeta la tua navicella, salpa verso la stella più lontana, senza badare alla notte che l’avvolge” (Mouniere)

    un abbraccio a Ignigo74 e a tutti voi. Ciao Ubi.

    5 Ottobre, 2009 - 17:03
  41. sì, sì don78 avevo capito… è che con Francesco spesso dibattiamo su questo tema e i nostri argomenti ormai sono cristallizzati: mi autocensuro…

    5 Ottobre, 2009 - 17:24
  42. Francesco73

    il mio parroco è stato per diverso tempo in svizzera

    credo abbia beneficiato di una certa ostilità che in quel paese c’è verso il cattolicesimo

    in lui, nel suo modo di porsi, non c’è mai nulla di untuoso, di consuetudinario, di parrocchiale in senso stantio, di devozionale in quel modo tutto cattolico che ammicca all’ignoranza e alla rassicurazione da beghina

    è rispettoso, attento a coinvolgere la gente in modo discreto, con libertà e responsabilità
    così come è giusto che accada in un quartiere di una città del terzo millennio, dove la gente passa 10 ore al giorno fuori casa e non ha – nelle coordinate mentali – l’abitudine a una vita ecclesiale che da troppe cose per scontate

    ora occorre lavorare un pò sulla liturgia, migliorarla in alcuni aspetti
    ma insomma, per me lui è un buon esempio di prete di oggi

    5 Ottobre, 2009 - 17:42
  43. Gerry

    Non so se è OT, ma a proposito di devozione mi hanno colpito le sferzanti parole di Clodine, nella sua richiesta di mettere più intelligenza (e meno cuore?), a partire dalla sua critica ai ” libri di devozione zeppi di insulsagine, vera pornografia religiosa, chincaglierie degne più di persone superstizione che religiose, e della mancanza di senso storico, dell’incapacità di cogliere il “segno dei tempi” (quante tragiche gaffe registriamo sul piano individuale e collettivo) “.
    Ho pensato ad un recentissimo, ma antico gesto devoto di Benedetto XVI che a Praga nella chiesa di Nostra Signora della Vittoria ha incoronato il famoso Bambino di Praga. Un gesto devoto o una gaffe individuale e/o collettiva, magari finalizzata alla benevolenza dei cattolici più tradizionali? Ha senso che un Papa – da tutti riconosciuto almeno come un intellettuale – incoroni un oggetto di culto? Per me lo ha, non solo perché credo che la fede abbia sempre assoluta necessità di essere simile a quella di un bambino, ma anche perche c’è bisogno di segni e di sacro, per tutti e non solo per raffinati intellettuali. Di più, anche i raffinati intellettuali hanno bisogno di segni.

    5 Ottobre, 2009 - 18:51
  44. Clodine

    @Gerry
    “intelligenza -oltre che cuore-analfabetismo in fatto di catechesi, LIBRI di devozione zeppi di insulsagine, vera pornografia religiosa, chincaglierie degne più di persone superstizione che religiose, e della manacanza di senso storico”.

    Questi i termini usati; “chincaglierie” NON è sinonimo di “rifiuto” circa i gesti devozionali. La fede non può giammai essere disgiunta dai segni, giammai. Nessun credo può, nè mai potrebbe, essere disgiunto dai segni . La liturgia è la massima espressione del culto nel quale “con segni sensibili viene significata e a modo proprio a ciascuno realizzata la santificazione”
    Per cui, hai malissimo interpretato il mio pensieri Gerry, e spero in buona fede.

    Ribadisco il concetto: quanti libri di dubbia spiritualità che descrivono un Cristo intriso di buonsenso e prudenza, che puntando solo sul tasto del sentimento, di astruserie intellettualistiche. Questo per dire che a volte ricerchiamo il superfluo e rifiutiamo il pane che è il Vangelo! E la Parola di Gesù, come una stella che rilascia la sua luce a distanza di secoli, ci interroga oggi, in questo secolo, in questo squarcio di storia, nelle esperienze contingenti. Quello che voglio dire, è che è qui ed ora che dobbiamo dare testimonianza. Chi vive nel suo eone, staccato dal proprio tempo, chi ne ignora le problematiche per un male-inteso spiritualismo, rischia di non fare un buon servizio alla chiesa, e di mettersi fuori gioco.
    In questo contesto non c’entra nulla la devozione al Bambino di Praga o a quello dell’Ara Coeli (del quale sono ardente devota, tra l’altro).

    5 Ottobre, 2009 - 19:21
  45. Gerry

    Onestamente non capisco quel “spero in buona fede”! Perche non “credo in buona fede”? Che interesse avrei se non fossi, ipoteticamente, in buona fede? E perché risentirsi, forse perché ho definito sferzanti espressioni che sono sferzanti?
    In ogni intervento, almeno nei miei, c’è una causa occasionale ed una profonda, tu mi hai dato un’ottima causa occasionale, con espressioni – che ho citato correttamente e per esteso, compresa la parola “libri” che evidenzi, come se io l’avessi omessa – piuttosto latitudinarie che, alle mie orecchie, non suonano bene. Nella realtà le nostre posizioni non sono così lontane, tutt’altro, come è possibile evincere dagli ulteriori elementi che apporti con il tuo ultimo post. Resta la causa profonda che mi ha spinto a scrivere (credo fermamente che sia più facile credere, pregare e salvarsi con una fede semplice e sincera – magari anche devozionale e poveva di “actuosa partecipatio” – e per questo temo per me, soprattutto quando per lungo tempo non recito il rosario della Beata Vergine); resta anche la tua scrittura, indubbiamente ricca da ogni punto di vista, ma che, nella molteplicità degli elementi contenuti, permette anche che si perda qualcosa e non si comprenda tutto. Almeno questa è la mia impressione, sicuramente soggettiva.
    Posso darti un consiglio, credimi, senza alcuna polemica personale? Non tutto quel che si scrive è generato da malevolenza, acrimonia, invidia, supponenza o superficialità! Senza una qualche vis le parole perdono parte della loro capacità evocativa, il mio scopo era ed è dare significato a quel che dicevo e non c’era un’ombra di polemica. Non serve polemizzare, ma discutere e magari trovare occasione per rendere più ampio l’orizzonte.

    5 Ottobre, 2009 - 20:35
  46. Clodine

    Non mi sono risentita Gerry. Quello che voglio dire è che, non critico la semplicità rispetto alla fede, che è anzi prerogativa imprescindibile, ma l’atteggiamento di certi cristiani. Stendhal in un suo racconto sintetizza tale atteggiamento narrando le gesta di un suo personaggio – Fabrizio- il quale se ne resta bloccato in un campo di patate col naso in sù mentre attorno si scatena la guerra, e solo a sera, scavalcando i cadaveri, si rende conto che era la battaglia di Waterloo…
    Ci sono cristiani che corrono lo stesso tragico pericolo, di farsi spettatori pigri ed ignavi: non si può rimanere fedeli devoti all’eterno staccandosi a piè pari dai problemi della terra.

    5 Ottobre, 2009 - 21:09
  47. Francesco73

    Io mi sento salutarmente provocato da quello che dice Clodine.
    Tra l’altro, mi pare che proprio Ratzinger conduca da tempo una tenace battaglia contro le diverse forme di infantilismo e irrazionalismo religioso, tantopiù diffuse in tempi recenti.
    Si tratta di qualcosa di assai diverso dall’essenza della pietà popolare, dal valore delle tradizioni, dalla fede dei semplici.
    Si tratta spesso di modi disinvolti per accalappiare soprattutto giovani generazioni in cerca di esperienze, abituate a semplificare molto e a vivere emozioni molto più che riflessioni.
    Ovviamente, grazie a Dio, non tutti i ragazzi sono così.
    Infatti, molti fanno fatica ad avvicinarsi alla Chiesa anche per il rifiuto di un’offerta di gruppi tanto totalizzanti quanto spesso carenti di pensiero strutturato e di resistenza vera ai confronti duri e ineludibili cui la ragione contemporanea convoca la fede e l’antropologia cristiana.

    5 Ottobre, 2009 - 21:30
  48. Clodine

    Grazie Francesco73 per aver interpretato benissimo il mio pensiero…bravo!
    Ti abbraccio
    Clo

    5 Ottobre, 2009 - 21:33
  49. plpl8

    forse OT

    il padre continuò “Il successo della fede sta nell’insuccesso temporaneo più completo, cioé nell’essere preso per uno sciocco, deriso, distrutto”…”Ma il motivo delle tue difficoltà, sai qual é ? La tua insensibilità, causata dalla stravolta sapienza terrena, in contrasto con quella celeste. Per la tua insensibilità io ti capisco e ti compatisco; ma non posso fare a meno di mettertene in guardia. Per la situazione della nostra natura umana, sembra che non possiamo vivere contemporaneamente dentro e fuori dello spazio e del tempo, senza cadere nel ridicolo. Cerca un conforto nelle verità della fede, più che nelle verità scientifiche, perchè dalla scienza puoi essere ingannato, dalla nostra fede no.. Comunque, una verità di fede non puoi condizionarla ai tuoi sensi, né per acquistarla, né per conservarla” …”Uaglio’, ma sa se tu vieni da me come potresti andare dal medico dei pazzi ? Oppure consideri pazzo me ?! In questo secondo caso puoi andartene, perché non sei in grado di guarirmi, né mi trovi disposto a guarire. Anziché preferire le vie contorte o adirittura i vicoli ciechi per ostinarti come un mulo, imbocca la via maestra.”

    da Padre Pio parla della Madonna – P.Pellegrino Funicelli

    5 Ottobre, 2009 - 22:52
  50. Clodine

    Lyco…il gesto devoto non sempre è sinonimo di vera conversione interiore.
    ..lasciamo stare poi l’estetica nella religione: mai nella storia si registrò una caduta tanto tragica come quella che stiamo vivendo!

    6 Ottobre, 2009 - 8:28
  51. Gerry

    La conversione interiore è un processo, il gesto devoto è segno di tale processo, destinato a concludersi solo nel nostro giorno natale, quando la Verità sarà disvelata. Sino a quel giorno il processo continuerà, tra molte cadute e incertezze. Non è un cammino lineare, ma di debolezza e di peccato, nel quale ci aiutiamo con ogni mezzo. Il vero pericolo, per me, è una religione dincarnata, senza sangue e realtà. Cristo non è mai disincarnato. Buon giorno a tutti:

    6 Ottobre, 2009 - 8:51
  52. Buon giorno. Ennesimo intervento in questo thread, forse sto esagerando, comunque…
    Un po fuori tema, ma mi riallaccio a quello che si diceva ieri sui “ghetti” e sugli stereotipi.
    Proprio ieri sera e stamane mi sono fatto un bel (si fa per dire) giretto su una certa quantità di blog_ghetti. Massimo comune denominatore, il bolllino stereotipo, identità di linguaggio, medesime “battaglie”, medesime categorizzazioni dei “nemici”, “chi non è con noi è contro di noi”. Non un accenno a “preghiera, comunita, Carità ecc”. Riducendo il tutto ai minimi termini : Politica.
    Una politica che vuole servirsi della Chiesa (e non so: quanto e inversamente e se consciamente o no, Chiesa che si serve della politica?). Alcuni dicono a chiare lettere, altri no a chi fanno riferimento. E fin qui…
    Poi approfondisco che… conferenzieri e relatori dei temi “imposti” (sarebbe corretto dire chi espone l’idea da veicolare) sono X e Y.
    Forse non tutti sanno che X e Y sono legati (dipendono…)da Z (che è il “creatore” dell’idea…), che mi sembra abbia “Fondato” qualcosa.
    E così si lancia l’allegra brigata alla…
    Tutti temi politici, tutta politica, la Fede (quella vera, la Virtù) grande esclusa.
    Mò dico io ma tutti questi “cristianiautenticamentecertificaticolbollino”, tutto questo lo sanno? E lo sa tutta la gente che per via mediatica viene esposta a queste “idee”?
    E la Fede, che è dono, preghiera, meditazione, libertà, sacramenti, devozione, in tutto questo dove sta???

    Sig. Luigi gradirei molto un suo commento a quel che affermavo. Probabilmente sbaglio, mi corregga.

    6 Ottobre, 2009 - 9:48
  53. Luigi Accattoli

    Ubi caro non ho capito che cosa lei mi vuole dire – e dunque non posso commentare. Io non comprendo le allusioni, è un mio limite e nel mio parlare cerco di essere diretto. Lei mi vuole dire che ci sono mercanti nel tempio e ha molte ragioni. Ma non ho capito che merce offrano questi XYZ che lei indica per cifra.

    6 Ottobre, 2009 - 10:09
  54. Clodine

    Io invece credo di aver capito cosa vuol dire Ubi: che alla fine c’è una strategia, un voler pilotare, veicolare manipolare finanche la fede (che è dono, grazia pura) per i propri fini reconditi…una fede preparata a doc entro schemi prefissati. Dove linguaggi diventano pose, la persona più che essere se stessa interpreta un ruolo, un copione.

    Rispetto alla devozione, non per contestare sterilmente Gerry, ma, per quanto nel suo discorso ci siano dei semi di verità, mi dissocio dal concetto di devozione come percorso spirituale: anche i mafiosi sono molto devoti, ora a Santa RRRosalia, o a Santo RRRRocco, o a San Gennaro e finanche (il massimo del sacrilegio) al Santissimo Sangue di Nostro Signore, in nome del quale ne spargono di sangue, e come…

    “credimi donna -disse Gesù alla samaritana al pozzo di Giacobbe- vine l’ora in cui né su questa montagna, né a Gerusalemme adorerete il Padre. …ma viene l’ora (ed è adesso) in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in Spirito e verità”. (Gv, 4,4-42

    6 Ottobre, 2009 - 10:35
  55. Clodine ha la capacita di decriptare i miei cifrati. Ma come fa!
    Effettivamente, è quello che dico. Per essere chiaro dovrei fare i nomi; mi rifugio poeticamente nel… “altro dirti non può…”.
    A prescindere, in sintesi quello che volevo dire è, una cosa è essere cristiano per formazione e per comportamento (Possesso ed esercizio delle Virtù Fede, Speranza, Carità), secondo i dettami della Chiesa e del Vangelo, altra è esserlo per adesione acritica all’ideologizzazione fornita da organizzazioni pseudo cristiane (insomma “cristianismo”) che alla fine si riducono ad esercizio di slogan, frasi e concetti preconfezionati acriticamente accettati (pena:sei-out) e segno X su determinato simbolo.
    La prima formazione di cui parlavo si fa in famiglia e nelle Chiese., ed è la vera formazione, quella autentica delle coscienze.
    La seconda ….. (lascio ad ogniuno il senso del punteggiato, un po di spirito critico non guasta).
    Anche se, e non credo di contraddirmi, alle parole di Clodine:
    “alla fine c’è una strategia, un voler pilotare, veicolare manipolare finanche la fede (che è dono, grazia pura) per i propri fini reconditi…una fede preparata a doc entro schemi prefissati. Dove linguaggi diventano pose, la persona più che essere se stessa interpreta un ruolo, un copione”,
    non ho nessuna critica da esercitare, ma posso solo pienamente “aderirvi”.

    6 Ottobre, 2009 - 11:09
  56. La fretta…, volevo chiudere il mio intervento precedente dicendo questo…
    che mentre i cristiani per formazione e per comportamento preparano o aderiscono ai “piani pastorali”… e si esercitano nelle Virtù Fede Speranza e Carità…

    quelli per “adesione” preparano ed aderiscono ai “piani el……..” e si esercitano nell’esercizio di …… ……… ………

    6 Ottobre, 2009 - 11:20
  57. Ahi la fretta…ancora…
    Sig. Luigi non si preoccupi, nessun riferimento diretto o non, era fatto a Lei, in quanto conferenziere. Sul suo blog trova spazio la parola del Papa, la preghiera, e la ringrazio di questo, tanti post sulla Carità, che è Amore, e se ne può tranquillamente discutere.
    Quindi nessun timore, la mia stima nei suoi confronti è cosa certa.

    6 Ottobre, 2009 - 11:29
  58. lycopodium

    Uhm, ma quanto ti scocci, Clo …
    Comunque sia, che le pratiche devote siano presenti in alcuni mafiosi non significa che siano da etichettare come tali; quelle potrebbero esser solo concomitanze o sopravvivenze. Il libro che citavo non parlava di mafiosi, ma di gente “come me, come te”. Il modo giusto, poi, di NON adorare in “Spirito e Verità” è quello di professare una fede senza gesti conseguenti.

    6 Ottobre, 2009 - 16:54
  59. lycopodium

    Ubi scrive: “adesione acritica all’ideologizzazione fornita da organizzazioni pseudo cristiane (insomma “cristianismo”)”.
    Tralascio di chiedere semplicemente un “ibi”, preferisco notare che non c’è limite all’obbrobrio, trovandosi spesso, anche in cristiani di nome, una adesione acritica all’ideologizzazione fornita da organizzazioni anti-cristiane et cetera; nei loro discorsi, la X sul simbolo è data anche dall’uso sproporzionato e strumentale dell’argomento dell’incoerenza e dell’anacronismo.

    6 Ottobre, 2009 - 17:01
  60. Gerry

    Ringrazio Lycopodium (ore 16.54) per avermi evitato un intervento! A proposito, il fatto che io sia di sangue siciliano (non come nascita) mi rende forse proclive ad una devozionalità mafiosa? Giuro però di non aver mai bruciato santini in cerimonie di iniziazione!

    6 Ottobre, 2009 - 18:59
  61. lycopodium

    Non so come la pensi Principessa, ma spesso gli articoli di Valli (e di E. Bianchi) mi sembrano una invitante supertorta con la superglassa, ma con dentro sassolini e capelli.
    Per fortuna che la prevenzione del diabete mi esenta dal mangiarne.

    6 Ottobre, 2009 - 23:19
  62. Clodine

    puaaaa Lyco..che schifo!! Ma dai….. 😀

    7 Ottobre, 2009 - 11:55
  63. mattlar

    Molto bello l’articolo di AM Valli. Grazie principessa.

    7 Ottobre, 2009 - 16:14
  64. principessa

    Mio caro Mattlar, ho lasciato passare qualche ora prima di risponderti perchè non capisco come puoi trovare bello l’articolo di Valli, se non per la forma , la sintassi e quant’altro inerente all’esposizione chiara di un pensiero.
    Mi spiego:( sempre tutto il rispetto per il bravo professionista, per il suo modo di scrivere e per le idee che desidera comunicare.) Ma come si può scrivere che il cardinale Bagnasco è “fuorviato” dal suo essere uomo di chiesa? Per favore spiegami come può un vaticanista (tra l’altro in forza al maggiore tg nazionale) scrivere un articolo che sembra una critica molto amara alla Chiesa e ad un suo rappresentante,fermo restando il diritto di chiunque ad esprimere la propria opinione.
    Ciò detto però – SECONDO ME – sarebbe più elegante astenersi dal “giudicare” gli interventi della Chiesa e dei suoi rappresentanti, limitandosi a riportarne il messaggio in maniera chiara e comprensibile lasciandoci giungere alle “nostre” conclusioni e alla formazione del “nostro” pensiero. Così come ha ottimamente fatto il nostro amabile padrone di casa nei molti anni di attività presso vari giornali, e come continua a fare anche attraverso questo blog, impersonando ciò che, io ritengo, debba essere il giornalista vaticanista.
    Grazie della pazienza di leggermi e sempre saluti cordiali ed affettuosi

    8 Ottobre, 2009 - 11:40

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