Angelo Bertani e altri tre lasciano “Adista”

Giusto un anno fa (vedi post del 1° dicembre 2008: BERTANI DI CICCO MAGISTER E IO) avevo accennato all’avventura di Angelo Bertani direttore di ADISTA: egli è stato ad Avvenire, nei giornali dell’Azione Cattolica, a Jesus e a Famiglia Cristiana e dunque il passaggio all’agenzia del “dissenso cattolico” – come si diceva una volta – era una notizia. Credo dunque che sia possibile fare notizia anche del suo abbandono, che egli annuncia ora con il solito garbo nell’editoriale dell’ultimo numero di SEGNI NUOVI, conosciuto come “il fascicolo arancione” di ADISTA. Insieme a lui lasciano il settimanale – la direzione di ADISTA Bertani l’aveva già lasciata – Giampiero Forseci, Gigi Massini, Vittorio Sammarco. Mi dispiace perchè era un esperimento di contaminazione tra storie diverse e io – come sanno i visitatori di questo blog – considero la contaminatio una risorsa. “Ma – dice quell’editoriale – la fatica provocata dalle differenze di punti di vista, riferimenti, metodo e linguaggio ci è apparsa via via troppo grande, pur nel rispetto per le persone che incarnano la esperienza storica di Adista e per il ruolo di informazione non conformista che l’agenzia ha svolto e svolge”.

22 Comments

  1. Credo anche io che la contaminazione è una risorsa.

    Spero che Adista non diventi più povera.

    E’ una informazione che entra in molte case di cattolici, in case religiose, monasteri e conventi, proprio per avere anche informazioni altre che non siano filtrate dalle Istituzioni ma voci libere nello spirito e nello Spirito.

    Sono cicli storici che devono passare tutti, persone o riviste che siano…..

    24 Novembre, 2009 - 10:56
  2. Francesco73

    Sono stato abbonato ad Adista on line un paio d’anni.
    Ma a parte le posizioni, che a me comunque interessavano, trovavo i numeri spesso ripetitivi, con notizie reimpastate e non troppo frequenti novità vere.
    Anche il dissenso potrebbe essere costruito con un più di cura e un meno di ripetizioni, tra l’altro un filino ossessive.

    24 Novembre, 2009 - 11:25
  3. sento l’urgenza di commentare… la notizia è… che sono d’accordo con Francesco 73! 😀

    24 Novembre, 2009 - 11:59
  4. ps. ieri. in un momento di pigrizia televisiva mi sono soffermato sull’aggiornamento del caso Orlandi dato a “Chi l’ha visto”… e sono un po’ inquieto…

    24 Novembre, 2009 - 12:02
  5. Francesco73

    Dal caso Orlandi verranno presto nuovi guai.

    Quanto alla notizia di Moralista, è strana: io mi sento quasi sempre d’accordo con lui! 🙂

    24 Novembre, 2009 - 12:07
  6. A proposito di dissenso,
    dopo il caso Kennedy: se il vescovo A nega la comunione a un politico cattolico che ha votato una norma pro choice, se il vescovo B al politico cattolico che ha votato la guerra preventiva, il vescovo C a tutti e due e il vescovo D a nessuno dei due, una persona normale non penserà che A è repubblicano, B è democratico, C per il non expedit e D una persona normale?

    24 Novembre, 2009 - 12:17
  7. Francesco73

    Bè, occorre capire bene quale sia lo spazio della sanzione nella Chiesa.
    Ratzinger ne parlò diffusamente a proposito della comunione negata ai divorziati risposati o conviventi.
    Sono sempre cose dolorose, comunque.
    Per i politici, poi, c’è un problema più vasto, relativo alla loro responsabilità pubblica, alla libertà della coscienza e all’insegnamento della Chiesa.
    Ci sarebbe da parlarne tanto, il modo con cui la cosa la si risolve anche da parte di persone serie come la Bindi o il mio amico Giovanni Bachelet non mi pare soddisfacente dal punto di vista ecclesiale.

    24 Novembre, 2009 - 12:26
  8. FABRICIANUS

    Ho seguito anch’io l’aggiornamento del Caso Orlandi su Raitre….
    Caro Moralista, sono un pò inquieto anch’io.

    Su Adista ho letto il “commiato” di Angelo Bertani e degli altri redattori che lasciano. L’ho trovato interessante.

    Ciao a tutti voi!! Ciao Luigi!!!
    F.

    24 Novembre, 2009 - 12:37
  9. Leonardo

    Al senatore Ceccanti: basterebbe che i vescovi ubbidissero al papa.

    24 Novembre, 2009 - 12:54
  10. raffaele.savigni

    Sinceramente a me sembrava una “contaminazione” a senso unico; e non ho mai capito perché Bertani fosse approdato ad Adista. Su adista mi sembra che prevalgano nettamente non “voci libere nello spirito e nello Spirito”, ma voci ispirate da un’ideologia a senso unico e dal “politicamente corretto”. Se alcuni articoli di Adista potevano contenere germi di verità (ad esempio sul tema dell’immigrazione), altri erano francamente irritanti (come quelli sul “fine vita” e contro l’esposizione del Crocefisso).

    24 Novembre, 2009 - 13:02
  11. raffaele.savigni

    Quanto al dare la comunione ai politici, io auspico che si evitino posizioni troppo drastiche. Ma credo che facciano male i politici “cattolici” che votano la guerra preventiva o sostengono l’aborto.E che i vescovi facciano bene a dirlo (preferibilmente evitando gesti clamorosi a senso unico). E spero che Obama possa far approvare la sua riforma sanitaria senza dover cedere alle pressioni della lobby abortista che pretende il finanziamento pubblico per l’aborto.

    24 Novembre, 2009 - 13:06
  12. “Quanto alla notizia di Moralista, è strana: io mi sento quasi sempre d’accordo con lui! :-)”…

    hai vinto, Francesco, la tua notizia è più notizia della mia.

    24 Novembre, 2009 - 13:07
  13. Luigi, da fonte anonima interna ad Adista sono venuto a conoscenza dell’episodio che avrebbe fatto degenerare i rapporti tra Bertani e la redazione. Non so se tu sei in grado di confermare.

    Pare che l’ex direttore volesse cambiare la testata e porre finalmente in evidenza l’accento sulla sillaba giusta, a beneficio del popolo dei lettori. Presenta quindi soddisfatto la bozza con scritto: adìsta. Apriti cielo: il collettivo della redazione propone immediatamente una contro-bozza con accento – ovviamente – spostato a sinistra: àdista. La tensione arriva alle stelle. Si avanzano due proposte per sparigliare. La prima osa addirittura la declinazione futurista: adistà. Bocciata all’istante come monarchica e contro-rivoluzionaria. La seconda, della corrente intellettual-purista, tenta velleitariamente l’ermetico accento bisdrucciolo aspirato: ‘adista.

    Alla fine – come sempre accade – vince la linea della conservazione. Il progressista Bertani prende atto e comunica le sue dimissioni.

    24 Novembre, 2009 - 17:18
  14. Luigi Accattoli

    Confermo non avendo fonti ma per manifesta fondatezza della diceria da te raccolta. Per un accento Bertan svestì la cappa…

    24 Novembre, 2009 - 17:28
  15. porelli… stanno ridotti davvero male allora…

    24 Novembre, 2009 - 21:26
  16. o don marco, mica ci avrei preso sul serio? :)))

    24 Novembre, 2009 - 22:22
  17. roberto 55

    Hai notizie, Luigi, sulla futura destinazione giornalistica cui approderà Angelo Bertani ? M’interesserebbe saperlo perchè leggevo molto volentieri Bertani e vorrei continuare a leggerlo ancora.

    Buona notte al “pianerottolo” !

    Roberto 55

    24 Novembre, 2009 - 22:26
  18. Leonardo

    Come scrive male questo don Atzei!

    24 Novembre, 2009 - 22:43
  19. ahah… mitico Leonardo! sai com’è… abbiamo bisogno che tu ci insegni un po’…

    24 Novembre, 2009 - 23:12
  20. Luigi Accattoli

    Roberto55 non so che farà Bertani: ha la mia età e dunque può fare qualsiasi cosa… Nella lettera che ha mandato agli amici c’è questa conclusione che allude a un suo progetto che però non mi è noto: “Chissà che non sia possibile, in un futuro non lontano, dar vita ad una qualche iniziativa di comunicazione e dialogo fondata su basi più solide e trasparenti!”

    25 Novembre, 2009 - 8:55
  21. Leonardo

    Caro e reverendo don Maioba, lì non è questione di insegnamento. Non so nulla del vostro settimanale diocesano e di quel giovanotto che tiene la rubrica “Guida alle messe”: sarà probabilmente antipatichino, e certo l’idea è copiata da Langone … però quel don Atzei, per come scrive, si rivela livorosetto anziché no e, a grattare un po’, molto clericale. Ma vado a naso, per altri aspetti sarà una degnissima persona.

    25 Novembre, 2009 - 12:48

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