Antonella che vede più del samaritano

Ho conosciuto una storia che suggerisce una nuova interpretazione della parabola del samaritano che “vide” quel ferito e “ne ebbe compassione”: qui abbiamo una donna che mai ha visto né vedrà la creatura della quale ha avuto compassione. Si chiama Antonella, è mamma, è una donatrice di midollo osseo che è andata in soccorso di un bimbo del Michigan del quale ignora anche il nome. Lo ha fatto pensando ai suoi quattro figli. La storia – che riporto nel primo commento a questo post – è narrata nel volume Testimoni della Consulta delle aggregazioni laicali di Verona (vedi post del 15 maggio). In lei abbraccio tutti i donatori di midollo, di un rene, di una parte del fegato, del sangue cordonale e del sangue ordinario – tutti i donatori di sé che sono intorno a noi. Immagino l’esultanza che avrebbe avuto Gesù all’udire le loro storie: “Beati coloro che non hanno visto i bisognosi eppure ne hanno avuto compassione”.

9 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Ecco la storia di Antonella com’è raccontata alla pagina 106 del volume “Testimoni”:

    Sono Antonella, moglie e mamma; lavoro come operatrice d’assistenza in una casa di riposo dove ho imparato che donare anche solamente un sorriso rende felice te e l’altro. Circa 15 anni fa mio marito e io ci siamo iscritti all’associazione di donatori di midollo osseo. Avevamo scoperto che con il trapianto si poteva curare la leucemia, grave malattia di cui una decina di anni prima era stata colpita Annamaria, sorella di mio marito. Nel maggio 2003 telefonarono per chiedermi se ero ancora disponibile alla donazione: era stata identificata la compatibilità con il midollo di un bambino di dieci anni del Michigan, gravemente malato. Dopo un momento di incertezza dissi «sì»: provai una grande gioia nel pensare che potevo aiutare quel bimbo americano, così lontano e così vicino. Dopo varie analisi il 26 giugno fu effettuato l’intervento e tutto andò bene. Non ho conosciuto quel ragazzino, e forse non lo conoscerò mai, ma in me è rimasta una grande gioia nel sapere che si è salvato. Pensavo ai miei quattro figli e mi mettevo nei panni di quei genitori. Ringrazio ancora il Signore che mi ha donato questa possibilità e ripeto alle persone che ammirano il mio gesto: «Non sono io che ho fatto questo, ma il Signore ha scelto me come suo strumento». Antonella

    20 Maggio, 2008 - 9:00
  2. Feynman82

    Caro Luigi,
    a distanza di qualche giorno dalla sua visita e dalla Sua di visita (per me son state entrambe importanti…), eccomi qui a leggere e per la prima volta ASCOLTARE i vari post di queste giornate genovesi e savonesi… Gia’, sentire la sua voce che legge questi post, caro Luigi, li rende assolutamente diversi da prima… Per me e’ stupendo.

    Ci tenevo a condividere questo pensiero con gli altri lettori, perche’ e’ davvero una strana sensazione passare dall’essere semplici lettori ad ascoltatori. Chissa’, fose anche con Dio e con quelli dove Dio si nascosde (vedi questo post) siamo solo “lettori” e non ancora pienamente ascoltatori…

    Andrea Macco

    20 Maggio, 2008 - 9:51
  3. Luigi Accattoli

    Andrea bentornato tra noi! Ci siamo incontrati al Centro Stampa di Genova, dove ambedue seguivamo la visita del papa. Ormai per me è frequente incontrare nella realtà amici conosciuti in rete, ma è sempre bello. Fa parte dei doni della vita, quelli di tipo nuovo che rischiano di sfuggirci. Il tuo entusiasmo mi aiuta a rendermene conto.

    20 Maggio, 2008 - 10:27
  4. raffaele.savigni

    Grazie ad Antonella per la sua generosità! Io, come molti altri, mi limito, molto più modestamente, a donare il sangue una volta l’anno. Mi dicono che purtroppo i donatori stanno diminuendo: proviamo a fare un po’ di pubblicità…

    20 Maggio, 2008 - 14:29
  5. Luigi Accattoli

    Da Paola Farenzena (Verona) ricevo questo messaggio:
    Anch’io conosco un giovane signore che ha dato il suo midollo per salvare una bambina di quattro anni. Sua moglie era molto preoccupata per le varie difficoltà che incontrava e lui serenamente le ha detto:”Tu hai dato alla luce due splendidi figli, anch’io ora posso dire d’aver dato la vita ad una figlia”. Esperienza straordinaria per quest’uomo! Paola

    20 Maggio, 2008 - 18:24
  6. Luigi Accattoli

    Dal padre Vincenzo D’Adamo (Cappella universitaria La Sapienza) ricevo questo messaggio:
    Leggo sempre con piacere il blog. E’ molto bella la testimonianza di “Antonella che vede più del samaritano”! Vincenzo

    20 Maggio, 2008 - 18:33
  7. Clodine

    Sono gesti straordinari dott.Luigi, credo che coloro che si donano in una maniera così totale ai fratelli possiedo, di base, un carisma speciale! Perché si tratta di donare qualcosa che è tuo, inscritto nel tuo dna, si tratta di superare lo spirito di sopravvivenza, il quale per istinto naturale ci porta a “chiudere” in quel senso noi stessi per naturale spirito di conservazione.

    Dobbiamo pregare affinché il Signore ci renda capaci di comprendere il dolore degli altri, e benché non avremo il coraggio di donare in modo così generoso noi stessi, ma almeno stare vicino a chi soffre in presenza, e sebbene per qualsiasi motivo ne fossimo impediti, che la preghiera possa diventare presenza misteriosa e vivificante

    20 Maggio, 2008 - 19:27
  8. FABRICIANUS

    Stupendo il tema del dare e del donarsi….

    “NON C’E’ AMORE PIU’ GRANDE CHE DARE LA VITA PER GLI ALTRI”

    “E’ difficilissimo morire per un amico, ma morire per dei nemici è ancora più difficile. Cristo però è morto per noi quando noi eravamo ancora suoi nemici. Dio ci rimane sempre accanto, è la costanza dell’amore fino all’estremo limite, anzi senza limiti.
    Ecco il motivo della nostra gioia.”
    (Padre Pino Puglisi).

    Un caro e affettuoso saluto a Luigi, a Clodine e a tutti gli amici del pianerottolo. Bentornato a Feynman82.
    F.

    20 Maggio, 2008 - 20:06
  9. Clodine

    “Quando le parole non bastano all’amore, quando il mio fratello domanda più del pane, quando l’illusione promette un mondo nuovo, anch’io rimango incerta nel mezzo del cammino. E Tu Figlio tanto amato verità dell’uomo mio Signore, come la promessa di un perdono eterno, libertà infinita sei per me.
    E Tu forza della vita, Spirito d’amore dolce Iddio, grembo d’ogni cosa tenerezza immensa, verità del mondo sei per me”

    Sono le strofe di un canto che amo tantissimo e..mi sembrano azzeccate in questo contesto..

    Un abbraccio a Fabricianus e a tutti gli amici del blog

    20 Maggio, 2008 - 20:15

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