Antuan: quando la croce ti può costare la vita

La tua scelta per la croce di Cristo, la sequela, ti può costare anche la vita! Io ho voluto dedicare questa mia prima messa non soltanto a mia mamma che mi ha donato la vita, oppure a due religiosi che mi hanno preparato al battesimo, e che ora tutti e tre sono nei cieli. Ma ho voluto, e in un certo senso ho dovuto dedicarla anche al Mons. Padovese e al Don Andrea, di cui i corpi sono stati spezzati e il sangue è sparso su quella terra che io amo e che amavano anche loro“: così ha parlato nell’omelia della sua messa novella Antuan Ilgit, il primo gesuita turco ordinato il 26 giugno a Roma. Di Antuan ci eravamo occupati qui il 7 giugno: COME FU CHE IL TURCO ANTUAN SCOPRI’ IL CRISTIANESIMO. Domani padre Antuan presiederà la sua prima Eucaristia in turco ad Ankara.

5 Comments

  1. Il Signore sostenga sempre chi, come Antuan, è capace di scelte coraggiose e pericolose nel Suo nome e per Lui va per le strade del mondo.

    Solo un affaccio sul pianerottolo per questa bella storia di Vangelo vissuto e per lasciare a tutti un saluto e un abbraccio.

    3 Luglio, 2010 - 15:11
  2. Molto bella l’omelia, molto bella.
    Possa Antuan vivere sempre nello Spirito del Signore.

    Ricambio i saluti a Principessa.

    3 Luglio, 2010 - 18:59
  3. antonella lignani

    Caro Antuan, duc in altum! Ti auguro di emulare Antonio di Padova (grande omileta, oltre che nostro santo protettore) nel diffondere quel Vangelo che hai trovato (o che ti ha trovato) dopo tante traversie. Benedetti i piedi di coloro che portano un buon annuncio. Porta un abbraccio alla tua terra turca.

    4 Luglio, 2010 - 7:55
  4. roberto 55

    Bella davvero, sì, l’omelia: mi unisco anch’io all’abbraccio verso il fratello in Cristo Antuàn.
    Un saluto ed un abbraccio anche a Principessa, e buona domenica a tutti dal caldo torrido delle campagne venete !

    Roberto 55

    4 Luglio, 2010 - 10:54
  5. Quasi a proposito: oggi salmo responsoriale cantato da suore africane a Messa – mai sentito cantato così bene! E in modo così semplice e naturale.
    E non era frutto di melodie esotiche o etniche o altro – nulla di tutto questo. Solo di cura e applicazione di indubbie doti canore naturali.

    … per non parlare della predica del sacerdote brasiliano…

    4 Luglio, 2010 - 13:17

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