Bagnasco e il maleficio delle larghe intese

Lunedì il cardinale Bagnasco apriva il Consiglio permanente della Cei invitando i futuri eletti ad affrontare con “spinta convergente” il “problema della spesa”, cioè la ritornante povertà. Perché fosse chiaro che non proponeva le “larghe intese” il fine cardinale aveva aggiunto che ciò sarebbe dovuto avvenire “nel rispetto dei ruoli che il corpo elettorale vorrà assegnare”. Ero a Termoli per una conferenza e a cena il vescovo mi chiedeva che avesse detto il suo presidente a metà pomeriggio, riassumevo precisando che non aveva “con ciò” invitato alle larghe intese, andavo a dormire. Al mattino prendevo il Corriere e la Repubblica – i miei due giornali – e in ambedue trovavo lo stesso titolo sulle larghe intese “chieste” dalla Cei. Dicevo a chi mi accompagnava al treno, già presente alla cena: sarà stato un titolo di agenzia. Rientrato al lavoro controllo e – haimè – è successo proprio così: né io né il collega Politi di Repubblica abbiamo interpretato per le larghe intese ma i due giornali hanno fatto quel titolo perché proposto dall’Ansa. Il titolo peggiore ha una marcia in più.

40 Comments

  1. ignigo74

    Caro dott. Accattoli, il pianerottolo è terapeutico e pacificante perchè è un autentico luogo di verifica: mi sa che non mi vedrà più “saltar su”.
    Grazie, a presto e continuiamo tutti a ricordarci l’un l’altro, noi abitanti di questo condominio virtuale ma così concreto.
    Io la butto lì: ma vedersi una volta dal vivo? pregare insieme? Io metto a disposizione tre navate in Milano.

    13 Marzo, 2008 - 12:12
  2. E’ due anni che propongo l’Acca-day… sarebbe bello andare tutti insieme in udienza dal Papa.

    13 Marzo, 2008 - 12:20
  3. Luigi Accattoli

    Cari bloggers d’accatto già dissi e ora ripeto che sono pronto a questi passaggi dal virtuale al reale ma non sarò io a prendere l’iniziativa. Se combinate, io vengo. E’ già avvenuto più volte con singles e una volta con un ambo. Possiamo anche fare tombola…

    13 Marzo, 2008 - 12:27
  4. Leonardo

    Purtroppo le malefatte linguistiche dei giornalisti (persone che con le parole ci lavorano, e quindi dovrebbero avere una certi dimestichezza con il vocabolario) sono innumerevoli. Negli ultimi tempi ce n’è una che mi irrita più delle altre: l’abitudine, ormai universalizzata di definire «verità» qualunque tesi venga sostenuta da chicchessia. Esempio: «Rosa Bazzi racconta la sua verità ecc.». In italiano, ovviamente, si dovrebbe dire: «la sua versione dei fatti», o qualcosa di simile.
    Il relativismo, non appena etico ma addirittura gnoseologico, contro cui si batte il povero Benedetto XVI, l’hanno già fatto, senza pensarci, i tanti cronisti pappagalli e semianalfabeti (basta sentire come leggono) che ci importunano ogni giorni nei telegiornali.
    Corrompiamo la lingua, e avremo corrotto anche il pensiero.

    13 Marzo, 2008 - 12:47
  5. offresi quattro portici multietnici a p.zza Vittorio a Roma per l’Acca-day…

    13 Marzo, 2008 - 13:59
  6. Francesco73

    L’Acca Day deve farsi a Roma, la prima volta sia autenticamente petrina…:-)

    Propongo che sia il Moralista, dall’altro del molto tempo libero lasciatogli dalla sua splendida famiglia, ma soprattutto per il suo entusiasmo trascinante, a dare impulso alla cosa.
    Vedrei bene un ritrovo intorno alle 18, con un momento di preghiera comune, seguito da un pò di chiacchiera introdotta da Luigi.
    Dopodichè, si va tutti a cena, tra stornelli e bicchierate.

    13 Marzo, 2008 - 14:21
  7. ignigo74

    Ambrogio Vescovo!

    13 Marzo, 2008 - 14:23
  8. Francesco73

    Ricorda, Ignigo:

    Roma, onde Cristo è romano!
    Cum Petro e sub Petro!

    13 Marzo, 2008 - 14:47
  9. Cmq a proposito dei titoli, racconto episodio esemplificativo.
    L’altro giorno il Papa ha tenuto un discorso sull’eutanasia… bene, siccome Repubblica aveva titolato in un primo momento “aborto”, mi sono sentito dire: “Dai, titoliamo che è sull’aborto”: ce n’è voluta, cari amici, per spiegare che il Papa di aborto non aveva detto niente e al limite in percentuale moooooolto marginale in un discorso sull’EUTANASIA!!!

    13 Marzo, 2008 - 15:10
  10. sì può fare, se Francesco73 mi tiene i pargoli… 🙂

    a parte gli scherzi, io l’impulso ce lo metto pure, ma che ne penseranno gli “ambrogini” et cetera fuori zona?

    e comunque posso rimandare l’impulso a dopo Pasqua?

    13 Marzo, 2008 - 15:29
  11. ignigo74

    All’amico Francesco73.

    “Di quella Roma onde Cristo è romano” (Purg. XXXII 102)

    Onde Cristo è romano…l’unico neo di Paolo VI, quel riprendere il “Cristo romano”… di Dante – e non solo – dicendo cose che dette da Paolo VI avevano un senso così così, dette da altri davvero non ne hanno.
    Io non lo conosco il Cristo romano, non so che voglia dire, davvero.
    Ma cosa vuol dire il Cristo romano? Ma cosa vuol dire? La chiesa madre poi è quella di Gerusalemme, e ciò è chiaro a tutti. Io il Cristo romano non lo conosco.

    13 Marzo, 2008 - 15:40
  12. Sumpontcura

    Ma come, ignigo74? Non ricordi l’episodio del “Domine, quo vadis?”. “A Roma”, rispose appunto il Signore, che era arrivato praticamente in città, attraverso l’Appia.
    Il fatto è incontestabilmente storico perché attestato dal grande Sienkievitz (non ricordo come si scrive, ma con un nome come quello non vorrai mica contestare?).

    13 Marzo, 2008 - 16:04
  13. Sumpontcura

    Quella linguaccia del Belli, parecchi decenni prima del romanzo polacco, raccontava l’episodio invertendo le battute, in questo modo (riporto a memoria, quindi non badate alla filologia):
    Pietro è in fuga, inseguito dai persecutori, e sulla via Appia incontra Gesù, che gli chiede: “Pietro, dove vai?”. “Dove me pare – j’arispose er papa, / quasi che fusse stato l’Anticristo”.
    Dalla quale citazione non siamo in grado di ricavare conclusioni sul “Cristo romano”; ma che Pietro fosse diventato – praticamente – trasteverino è al di sopra di ogni dubbio.

    13 Marzo, 2008 - 16:12
  14. ignigo74

    anvedi.

    13 Marzo, 2008 - 16:18
  15. Francesco73

    Sump non me ne vorrà, ma l’episodio del Quo Vadis non è incontestabilmente storico.
    Lo dice uno legatissimo al luogo (peraltro non abito lontano) e a questa tradizione.
    Ego Romam eo iterum crucifigi.
    Il senso qui non è quello della romanità, ma della disponibilità al martirio.
    Usque ad sanguinis effusionem, come si dice della porpora cardinalizia (e l’amico Ignigo non me ne vorrà, ma il cardinalato è un’altra istituzione romana…)
    Ora, è chiaro che non c’è nessun Cristo romano, perchè Cristo è ovunque.
    Ma Roma è la sede primaziale della Chiesa ed è qui che il collegio apostolico trova il suo visibile presidio di unità.
    Qui, peraltro, Pietro è stato crocofisso a testa in giù e in questa posizione si vede bene – come dice l’amato Balthasar – qual’è il senso vero, e l’unica possibile accettabilità – degli uffici gerarchici: essi trovano il proprio statuto nel servizio martiriale, nell’abbassamento, nell’autodiminuzione e nel rovesciamento.
    Roma, quindi, e con essa il suo Vescovo, offrono alla Chiesa e al mondo questo universale ministero di sacrificio, e in questo – direi – sta la loro umana credibilità.

    Dopodichè, non mi sfugge la grandezza di Milano e di Ambrogio, e ho sempre in mente il vostro “ubi fides, ibi libertas”.

    13 Marzo, 2008 - 16:47
  16. Sumpontcura

    Ma come, Francesco73, ti avevo fatto un passaggio sotto porta e tu lo vai a buttare a lato? Lo so anch’io che non è un fatto storico, ma imbrogliando un po’ le carte, mettendoci di mezzo il Belli che non c’entra niente, bastava poco e riuscivamo a impapocchiare ignigo!
    Di’ un po’, anche tu, in materia calcistica, la pensi come il moralista, che fin da ragazzo istigava i suoi compagni all’autogol per compensare un errorino arbitrale?

    13 Marzo, 2008 - 16:59
  17. Francesco73

    Bè, io a calcio ero alquanto scarsetto, mi tenevano come stopper…
    Non so se ero buono come il Moralista, ma insomma che fossi proprio un competitore sanguigno, no, non posso dirlo…

    13 Marzo, 2008 - 17:42
  18. …ero una grande portiere… ma poi sapete, le solite cose, il ginocchio, le raccomandazioni, la cirrosi epatica dell’alluce… 🙂 mi hanno impedito di essere in serie A come un omonimo portiere del Torino…

    13 Marzo, 2008 - 18:15
  19. ignigo74

    Comunque, visto che si parla del Belli… lo diciamo o no che certi suoi passaggi hanno lo stesso sapore profetico di Isaia che deplora il culto esteriore et similia? Io lo dico, non me ne vergogno: il profeta Belli, il profeta Porta, il profeta maggiore Manzoni.

    13 Marzo, 2008 - 18:46
  20. FABRICIANUS

    Ci sono anch’io per un incontro dal vivo degli amici-amiche di questo condominio!! Soprattutto se fatto dopo Pasqua. Per comodità direi Milano, ma forse Roma sarebbe la sede ideale!!!
    Un caro saluto a tutti!!
    F.

    13 Marzo, 2008 - 18:58
  21. Luigi Accattoli

    Ignigo sono con te: io lo dico sempre ai miei figli che il Belli e il Porta valgono Leopardi e Manzoni. Come poeti, se non come profeti.

    13 Marzo, 2008 - 19:34
  22. Sumpontcura

    Ignigo, un bacio in fronte!
    Anzi, dopo una dichiarazione come la tua delle 18:46, cambio partito e mi schiero per la scelta ambrosiana (tanto a Roma non sanno nemmeno giocare a pallone!).

    Belli/Isaia: “L’anno-santo”

    Arfine, grazziaddio, semo arrivati
    all’anno-santo! Alegramente, Meo:
    er Papa ha spubbricato er giubbileo
    pe ttutti li cristiani bbattezzati.

    Bbeato in tutto st’anno chi ha ppeccati,
    ché a la cuscenza nun je resta un gneo!
    bbasta nun èsse ggiacobbino o ebbreo,
    o antra razza de cani arinegati.

    Se leva ar purgatorio er catenaccio;
    e a l’inferno, peccristo, pe cquest’anno
    pôi fà, ppôi dí, nun ce se va un cazzaccio.

    Tu vvà’ a le sette-cchiese sorfeggianno,
    méttete in testa un pò’ de cenneraccio,
    e ttienghi er paradiso ar tu’ commanno.

    (Finalmente, grazie a Dio, siamo arrivati all’anno santo! Sta’ contento, Bartolomeo: il Papa ha pubblicato il bando del giubileo per tutti i cristiani battezzati. Per tutto quest’anno, beato chi pecca o ha peccato, ché sulla coscienza non gli resta proprio niente. Purché, è ovvio, uno non sia giacobino, o ebreo, o qualche altra razza di cani rinnegati. Al purgatorio, quest’anno, si toglie il catenaccio; e quanto all’inferno, per quanto tu possa fare o dire non ci andrai di sicuro. Tu fa’, solfeggiando, la visita alle sette chiese, mettiti in testa una presa di cenere, e avrai il paradiso a disposizione.)

    13 Marzo, 2008 - 19:44
  23. Sumpontcura

    Isaia/Belli: “Er galantomo”

    Nun ce vò mmica tanto pe ssapello
    si ssei un galantomo o un birbaccione.
    Senti messa? sei scritto a le missione?
    cuann’è vviggijja, magni er tarantello?

    a le Madonne je cacci er cappello?
    vôi bbene ar Papa? fai le devozzione?
    si ttrovi crosce ar muro in d’un portone,
    le scompisci, o arinfòderi l’uscello?

    dichi er zottumprisidio cuanno t’arzi?
    tienghi in zaccoccia er zegno der cristiano?
    fai mai la scala-santa a ppiedi scarzi?

    tienghi l’acquasantiera accapalletto?
    Duncue sei galantomo, e ha’ tant’in mano
    da fà ppuro abbozzà Ddio bbenedetto.

    (Non ci vuole mica tanto, per sapere se sei un galantuomo o un farabutto. Senti messa? sei iscritto alla sacra fratellanza delle missioni? rispetti l’astinenza nei giorni di vigilia? ti togli il cappello quando passi davanti a un’edicola della Madonna? pratichi i sacramenti? se trovi una croce tracciata sul muro, vicino a un portone, mentre ti prepari a una bella pisciata, procedi all’operazione o rinfoderi lo strumento? reciti il “Sub tuum presidium” appena alzato? tieni in tasca la corona del rosario? fai mai la Scala Santa a piedi scalzi? ce l’hai un’acquasantiera a capo al letto? Se è così, sei un galantuomo, e hai in mano carte che potrebbero mettere a tacere pure Dio benedetto.)

    Tranquilli, ora smetto.

    13 Marzo, 2008 - 20:09
  24. Sumpontcura

    Ops! Nella traduzione ho dimenticato il meglio: “vuoi bene al papa?”.
    Ciao a tutti e scusate, ma Giuseppe Gioachino mi piace proprio tanto!

    13 Marzo, 2008 - 20:13
  25. Clodine

    A chi è venuta la brillante idea di un incontro ravvicinato???

    E se io volevo nascondere i mie 250 Kg ehh…adesso…sono fritta !!!

    No No scherzo, grazie a Dio non ho di questi problemi.

    Sarei contenta invece..

    Certo, se l’incontro avviene a Roma (sarebbe più ovvio, dai, è la città santa) noi capitolini giochiamo in casa, e gli altri ? Non sarà un problema per tutti gli altri?

    Io mi sto invitando ma, non so se mi volete (!) certo, sarei l’unica femminuccia se non viene Marta Paola… : (

    13 Marzo, 2008 - 20:44
  26. ignigo74

    guarda che l’ultima riga – mettere a tacere Iddio con i gesti rituali ortodossi – è di una profondità teologica assoluta!
    san Gioachino Belli, prega per noi.

    13 Marzo, 2008 - 20:46
  27. Clodine

    ..ma anche se li avessi avuti non avrei avuto problemi ugualmente…ci mancherebbe!!

    invece , il fatto di essere l’unica “ragazza” ehmm…mi sa che il moralista penserà di me che sono scostumata

    ; )

    13 Marzo, 2008 - 21:38
  28. Francesco73

    Ok, allora è andata.

    Facciamo a Roma, dopo Pasqua, regia del Moralista, col mio eventuale, semplice, volenteroso supporto.

    14 Marzo, 2008 - 9:08
  29. allora…

    n.1) Trilussa è mio avo (cugino primo del mio bis-nonno da parte di mammà, che per l’appunto cognoma Salustri) e quindi non posso che tifare per lui. Belli, sia chiaro, sarà bravissimo e profetico, ma per me non esiste.

    n.2) il moralista è disponibile a valutare con misericordia la scostumatezza di Clodine, vista l’eccezionalità del possibile evento.

    n.3) Francesco73, allora i miei figli si chiamano Pietro (4), Teresa (20 mesi) e Miriam (1 mese)… alle 19.30 i due grandi mangiano e la piccola prende il latte materno (non so se sei organizzato a riguardo…); gradiremmo inoltre tua foto segnaletica per presentar loro il nuovo “volenteroso” baby sitter…. 🙂

    Ci aggiorniamo dopo Pasqua, se mia moglie mi dà la dispensa…

    14 Marzo, 2008 - 10:03
  30. Leonardo

    Sono favorevole ad ogni parzialità e faziosità (purché onestamente riconosciuta) e guardo con totale rassegnazione al familismo italico, per cui Trilussa è un parente … non discuto, ma il confronto con Belli è irricevibile per ragioni opposte a quelle che dice il moralista: siamo in due campionati diversi (serie A e promozione, a voler essere cattivi).

    Tornando alle male azioni dei giornalisti … io sarei quasi quasi favorevole alla istituzione di un nuovo Minculpop, che mandasse ogni giorno le sue brave veline (così, fra l’altro, la parola riacquisterebbe anche il suo significato originario) alle redazioni. Tanto, il «giornalista collettivo», come dice Ferrara, c’è già … E poi il mio MInculpop agirebbe esclusivamente sul lingaggio:
    Fossi io a capo di questo ufficio, la seconda direttiva che emanerei (dopo quella sull’abuso di ” verità”) sarebbe la seguente:
    «È fatto assoluto divieto di impiegare il sostantivo “emergenza” e l’aggettivo “devastante” se non i casi, previamente autorizzati, che si riferiscano a catastrofi naturali (almeno 100 morti). È altresì vietata l’espressione «l’ira di» in combinazione con i seguenti sostantivi: «VAticano, la Chiesa, la CEi, i vescovi, la curia, il papa, Benedetto XVI, Ratzinger». È infine vietata l’espressione «bufera su /bufera in / bufera contro» in tutti i cai in cui non sia riferita al tempo (e in presenza di raffiche di vento superiori ai 100 km/h).
    Espressioni come «tragedia annunciata» e simili sono ammesse solo previa l’oblazione di un contributo di € 10.000 per ciascuna, da versarsi all’apposito fondo per il miglioramento della lingua italiana, istituito presso questo ministero»
    F.to
    IL MINISTRO

    14 Marzo, 2008 - 11:00
  31. cioè, Leonardo, vuoi giustamente dire che il mio parente è la serie A, giusto? 😉

    non so se sono d’accordo sul Minculpop, ma su multare l’abuso della parola emergenza sì… ovviamente i 10mila vanno versati sul conto della numerosa famigali del moralista…

    14 Marzo, 2008 - 11:29
  32. Sumpontcura

    Macché, caro moralista: mi sa proprio che Leonardo intendeva la metafora in un altro modo… Ma d’altronde, chi ha detto che giocare in Promozione è una vergogna?

    In onore tuo, il pianerottolo Accattoli ospiterà adesso due graziose poesiole che dimostrano come anche il tuo avo Trilussa avesse le idee chiare sul tema: c’è moralista e moralista! Pronti?

    “Rimedio”
    Un Lupo disse a Giove: – Quarche pecora
    dice ch’io rubbo troppo… Ce vò un freno
    per impedì che inventino ‘ste chiacchiere… –
    E Giove je rispose: – Rubba meno.

    “La morale”
    Una bella matina er direttore
    d’un Giardino Zoologgico vestì
    le scimmie, le scimmiette e li scimmioni
    co’ li carzoni de tela cachì.
    Una vecchietta disse: – Meno male!
    ché armeno nun vedremo certe scene…
    Er direttore l’ha pensata bene:
    se vede che je preme la morale… –
    Una Scimmia, che stava ne la gabbia
    tutta occupata a rosicà una mela,
    intese e disse: – Ammenoché nun ciabbia
    un parente che fabbrica la tela…

    14 Marzo, 2008 - 14:54
  33. ciao a tutti,
    sono un po assente in questo periodo,
    ma ogni tanto riesco a trovare un momento per sbirciare sul pianerottolo.

    Mi piace questo fatto che Luigi, accenna su Bagnasco e l’nmcomprensione dei media, (complice lo stesso Bagnasco…..)

    Ma poi si parla di tutt’altro.

    In fondo se a Bagnasco non interessa farsi capire…
    ma chi se ne importa,
    noi abbiamo cose concrete da affrontare.

    ciao a tutti
    mi fa sempre piacere che ci siete
    matteo

    15 Marzo, 2008 - 20:17
  34. Sumpontcura

    “Il titolo peggiore ha una marcia in più”, commenta sconsolato Luigi. Ho paura che abbiano una marcia in più anche il titolista, e tout court il giornalista, “peggiori”, disponibili cioè a trascurare o ribaltare la verità, pur di affermare la vulgata finto-sociale, presunta-antifascista e autenticamente scientista e anticlericale che domina l’ambiente. La porcheria organizzata intorno alla visita del papa alla “Sapienza” dovrebbe aver aperto gli occhi a tutti gli onesti non rincitrulliti dal pregiudizio.
    Bene: veniamo all’oggi e facciamo riferimento alle notizie cui Lycopodium ci ha rinviato. Che cosa dovrà ancora accadere, affinché giornali e telegiornali si pongano al servizio della verità? Ad esempio: dal punto di vista dell’antifascismo dovrà fare notizia di più l’intervista di un candidato nostalgico e sgradevole, o l’aggressione violenta a candidati picchiati, insultati ed esclusi di fatto dalla campagna elettorale? Abbiamo tutti davanti agli occhi le prime pagine urlate e indignate sul caso Ciarrapico. E sul caso Agnoli/Tezza, quante prime pagine? quanti articoli di fondo, o almeno di cronaca, o – accontentiamoci – trafiletti, frasi, parole, allusioni?

    16 Marzo, 2008 - 20:18
  35. Sump, se il mio archivista preferito! Pubblico nei prossimi giorni le poesie del mio avo a sfondo “moralistico”… ma ce ne sono tantissime così… era davvero l’antesignano del moralismo popolare, il mio pro-pro zio Carlo Alberto…

    Matteo, dai, non è male se qualche volta si divaga per sorridere!

    17 Marzo, 2008 - 10:05
  36. Leopoldo

    Scusate, ma pure con ritardo vorrei dire che il cardinale Bagnasco sarà pure stato male interpretato, tuttavia, se è giusto il richiamo alla necessità di una politica attenta ai bisogni dei poveri, non lo è altrettanto che un cardinale dica che ciò dovrà essere fatto “nel rispetto dei ruoli che il corpo elettorale vorrà assegnare”. Meglio, questa è una frase che può non voler dire nulla di particolare ma se, come afferma Luigi, aveva lo scopo di chiarire che non “proponeva larghe intese”, si tratta comunque di una ingerenza indebita. Non tocca al cardinale Bagnasco indicare al futuro Parlamento la strada da seguire, almeno per quanto riguarda gli assetti politici e di schieramento: larghe intese o contrapposizione nel rispetto dei reciproci ruoli, non è un tema che alla Chiesa può interessare.

    17 Marzo, 2008 - 20:54
  37. Se il card. Bagnasco dica che la maggioranza deve fare la maggioranza e l’opposizione deve fare l’opposizione mi sembra possa essere tuttalpiù accusato di banalità, non d’ingerenza.

    17 Marzo, 2008 - 22:36
  38. Luigi Accattoli

    Penso che in quel contesto – invito di tutti, maggioranza e oppposizione, ad affrontare “con spinta convergente” il “problema della spesa” – la precisazione avava un senso, appunto quello di chiarire che non intendeva entrare nel merito delle modalità, ma che semplicemente indicava un obiettivo valido per tutti. Come a dire: “Affrontate come prioritario il problema della spesa. Non voglio dire che lo dobbiate fare con una particoloare alleanza tra tutti, voglio dire che lo dovreste fare comunque, anche da posizioni diverse”. Questo almeno interpreto, da addetto alla lettura dei testi episcopali con quasi tre decenni e mezzo di esperienza.

    17 Marzo, 2008 - 23:10
  39. Leopoldo

    Va bene, ma preferisco i discorsi che non hanno bisogno di essere interpretati, considerato che parliamo la stessa lingua. Così, per curiosità, andrò al leggere il discorso del cardinale Bagnasco, perché in verità fra il primo post e l’ultimo c’è una bella differenza.
    Ovvio che tutto questo ha un’importanza molto relativa (si può ancora usare la parola “relativo”, no?) 🙂

    18 Marzo, 2008 - 17:53

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