Benedetto: “Sopportare il silenzio di Dio e gridare a lui”

La parola più viva detta dal papa a Loreto è in questo brano della risposta improvvisata alla domanda di un giovane che – all’inizio della veglia nel campo di Montorso, sabato sera – gli aveva chiesto “dove trovare Dio, se Dio tace”: “Sì, tutti noi anche se credenti conosciamo il silenzio di Dio. Nel Salmo che abbiamo adesso recitato c’è questo grido quasi disperato: ‘Parla Dio, non ti nascondere!’ e poco fa è stato pubblicato un libro con le esperienze spirituali di Madre Teresa e quanto sapevamo già si mostra ancora più apertamente: con tutta la sua carità, la sua forza di fede, Madre Teresa soffriva del silenzio di Dio. Da una parte, dobbiamo sopportare questo silenzio di Dio anche per potere capire i nostri fratelli che non conoscono Dio. Dall’altra, con il Salmo possiamo sempre di nuovo gridare a Dio: ‘Parla, mostrati!’. E senza dubbio nella nostra vita , se il cuore è aperto, possiamo trovare i grandi momenti nei quali realmente la presenza di Dio diventa sensibile anche per noi (…) Non sempre risponde, ma ci sono momenti in cui realmente risponde”. Ho segnalato più volte in questo blog le riflessioni di papa Benedetto sul “silenzio di Dio” (vedi per esempio post del 18 aprile 2007 e del 21 novembre 2006). Per una riflessione più ampia rinvio a un mio piccolo saggio pubblicato sulla rivista Il Regno subito dopo l’elezione del papa teologo (“Non prevedevo l’elezione di Ratzinger”: vedilo nella pagina “Collaborazione a riviste”, elencata sotto la mia foto). L’aspetto più originale della risposta di Loreto è nelle parole che invitano a “sopportare” il silenzio di Dio anche per “capire” i fratelli che non hanno mai udito la sua voce: mi ricorda un invito del cardinale Ratzinger a sperimentare occasionalmente il “digiuno eucaristico” (cioè a rinunciare alla comunione sacramentale) in segno di solidarietà con i fratelli che non possono comunicarsi (il riferimento era ai divorziati risposati).

44 Comments

  1. Lorenzo Tommaselli

    Confesso la mia indignata meraviglia nel leggere uniti il silenzio di Dio all’atteggiamento ipocrita (non trovo altre parole…) di chi invita a sperimentare il “digiuno eucaristico” in segno di solidarietà con i fratelli che non possono comunicarsi in nome di una norma farisaica tutta ecclesiastica (ed particolare cattolico-romana), cioè i divorziati risposati.
    Siamo fino a questo punto…
    L’Eucaristia è il premio dei buoni, dei puri, di quelli in regola con le varie prescrizioni o è il viatico per quanti – e siamo tutti, mettiamocelo in testa! – camminano affaticati sulle strade del mondo, gravidi dei loro errori?
    Siamo nel mondo della religione, distrutto dall’Uomo di Nazareth, o in quello della fede, proposto dall’Uomo di Nazareth?

    3 Settembre, 2007 - 19:34
  2. Luigi Accattoli

    Io trovo sapiente quell’invito e lo metto tra le idee migliori che ho ascoltato dal cardinale Ratzinger. Non essendoci al momento – nella Chiesa cattolica – la possibilità di una soluzione canonica di quell’esclusione, con il digiuno eucaristico si pone un gesto di vicinanza che può avere la sua importanza. Se uno non può mangiare, oggi digiuno con lui. Caro Lorenzo non si può cercare di vederla così? Luigi

    3 Settembre, 2007 - 20:42
  3. Leonardo

    «atteggiamento ipocrita … norma farisaica …»: e se per una volta – così, se non altro per fare qualcosa di diverso – si provasse ad ascoltare le ragioni della chiesa e a prenderle, almeno come ipotesi di lavoro, sul serio?
    Quanto all’ «Uomo di Nazareth», chi sarebbe mai costui? Forse il figlio del carpentiere, quello di cui sappiamo donde venga? Ma non è morto da duemila anni? (Come tutti sanno, che sia risorto è solo un prodotto della fede post-pasquale dei suoi discepoli, e quanto a lui non ha formulato nessuna cristologia …). L’Uomo di Nazareth è solo un pelo meno inattuale dell’Uomo di Neanderthal.

    3 Settembre, 2007 - 21:17
  4. Stefris

    Sono assolutamente d’accordo con Lorenzo. L’invito al banchetto eucaristico è di tutti, è per tutti (lo ripete il prete nella formula). Sono le norme del diritto canonico che creano divisioni ed esclusioni, stabilendo chi è invitato e chi no. Gesù è venuto a dirci altro, ad insegnarci altro… E tra i suoi insegnamenti certo non è presente il concetto di digiuno, almeno non quello che ci hanno tramandato. Non posso digiunare per essere solidale con chi viene emarginato per una legge religiosa, mi renderei complice di questa legge. Posso invece digiunare di fronte a coloro che il pane non ce l’hanno davvero, posso digiunare con loro. In che senso? Dividendo quello che ho, quello che sono, una briciola per uno… Mi faccio pane. Ecco il mio digiuno.

    4 Settembre, 2007 - 10:36
  5. Luigi Accattoli

    Benvenuto a Stefris! Credo utile riportare le parole del cardinale Ratzinger che avevo in mente quando scrivevo che aveva invitato a tale gesto di solidarietà con i divorziati risposati. Eccole, da un’intervista a “Famiglia cristiana” 6/2004, p.33: “I divorziati risposati oggi sono quasi gli unici a non poter accedere alla comunione. Ognuno di noi dovrebbe riflettere se associarsi, almeno qualche volta, a questa situazione di esclusione. Così offriremmo loro un segno di solidarietà e avremmo un’occasione in più per approfondire la nostra vita spirituale”. Mi pare di trovarvi, in radice, lo stesso slancio di vicinanza verso gli “esclusi” che ispira le parole sui “fratelli che non conoscono Dio” pronunciate a Loreto. Trovo quello slancio insolito e forte. Da esso cerco di imparare. Luigi

    4 Settembre, 2007 - 11:00
  6. Ciò che fa un po’ ridere è che a volte il “digiuno eucaristico” è stato proposto in forma polemica come “sciopero eucaristico” a favore del diritto a ricevere l’eucaristia da parte dei divorziati risposati (o, anche, dei cristiani di altre confessioni).

    Personalmente, pur auspicando che possano venire trovate soluzioni (anche diverse dall’attuale disciplina) a quello dei divorziati risposati che è un serissimo problema pastorale, non posso convenire con chi dice che Gesù non esclude nessuno e quindi all’eucaristia vanno ammessi tutti. Semplifichiamo un po’ troppo. La Chiesa ha sempre ritenuto opportuno escludere dall’eucaristia chi non fosse nelle condizioni per riceverla degnamente. Non abbiamo forse plaudito alla “scomunica” per i mafiosi, non vorremmo fosse applicata più severamente?
    Sul fatto che poi il digiuno (non eucaristico) non trovi spazio nell’insegnamento di Gesù, mi sovviene almeno quel brano “questa specie di demòni non si scaccia se non con la preghiera e il digiuno”, per non citare il digiuno quadragesimale di Gesù stesso. Sicuramente il digiuno può diventare una pratica di pietà legalistica, e questo è un errore da evitare, ma anche qui bisognerebbe non indulgere alla semplificazione.

    4 Settembre, 2007 - 11:01
  7. Stefris

    E’ proprio questo il concetto che ritengo BLASFEMO. Che si debba essere “degni” per accostarsi all’Eucarestia. E quando siamo degni? Quando ci siamo confessati? Quando siamo perfettamente allineati alle leggi? Quando ubbidiamo al papa? Non esiste nessuno al mondo che abbia il titolo, la possibilità o la capacità di stabilire chi sia degno. La coscienza di ognuno è sovrana. Personalmente non plaudo a nessuna scomunica, trovo questo gesto aberrante e anti-evangelico, a chiunque venga indirizzata. Nel momento in cui un figlio di Dio (cioè fratello ex-equo di tutti gli altri) si sente in diritto di allontanare, scomunicare, escludere qualcuno, per qualunque ragione… credo che siamo in presenza del male. L’Eucarestia ci insegna, ci plasma, ci rinnova, ci cura e tutti ne abbiamo bisogno, in particolare i cosiddetti indegni. Ciò che il Padre opererà nel cuore di quella persona è sconosciuto agli altri. Ma soprattutto il senso di accoglienza e partecipazione della comunità nei confronti di chi vive un disagio non potrà che essere positivo. Sul fatto del digiuno, invito a fare riferimento ai Vangeli delle origini, scritti in lingua greca, in cui la parola digiuno non esiste. Fr. Girolamo, poveretto a suo tempo fece una immensa opera di traduzione dal greco al latino e commise, suo malgrado, qualche “piccola” imprecisione.

    4 Settembre, 2007 - 11:49
  8. Luisa

    Mi è difficile intervenire , tanto sono ancora riempita dalla gioia di fede che ho vissuto, anche se solo tramite la tv, durante l`Agora dei giovani a Loreto.
    Sono dispiaciuta che i commenti a questa festa della fede e della Chiesa italiana prendano questa forma livorosa, agressiva verso la nostra Chiesa.
    Non voglio addentrarrmi, nè discutere,desidero solo dire a queste persone che se la dottrina della fede cattolica, suscita in loro tanto odio e astio, totale è la loro libertà di andare e seguire altre vie più consone alle loro credenze , aspettative e interpretazioni del messaggio evangelico.

    4 Settembre, 2007 - 12:36
  9. fabrizio

    Sono d’accordo con Luisa, mi sembra un po’ misero stare qui ad accapigliarsi e a polemizzare dopo due gionate così ricche.
    Tra l’altro, il papa domenica ha richiamato all’umiltà, e umiltà secondo me significa anche porsi con un po’ meno “supponenza” (passatemi il termine) di fronte a 2000 anni di cammino di fede.
    Comunque cado nel tranello e entro anche io nel dibattito. Per quel poco che so, se è vero che i demoni di Mt 17, 21 sono un’aggiunta successiva, è altrettanto vero che in Mt 6, 17-18 l’approvazione di Gesù per un digiuno autentico e non ostentato mi sembra chiarissima.

    Stefris, a cui anche io do il benvenuto, dice poi : “Nel momento in cui un figlio di Dio (cioè fratello ex-equo di tutti gli altri) si sente in diritto di allontanare, scomunicare, escludere qualcuno, per qualunque ragione… credo che siamo in presenza del male.”
    Credo che la risposta più chiara la dia ancora il Vangelo (Gv 20, 21-23):
    “Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch`io mando voi”. Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: “Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi”.
    O anche questa è un’aggiunta di qualche traduttore per legittimare il potere dei sacerdoti e tenere sotto controllo i fedeli ?

    4 Settembre, 2007 - 13:58
  10. Luisa

    In fin dei conti , riflettendoci bene, non dovrebbero stupirmi più di tanto queste reazioni così eccessive nella loro agressività.
    500.000 giovani felici di incontrarsi sul cammino della loro fede e felici di incontrare Benedetto XVI, 500.000 giovani che hanno ascoltato con attenzione il messaggio forte e esigente che il Papa ha rivolto loro con semplicità e profonda umanità , 500.000 giovani che si sono sentiti accolti e ascoltati nelle loro interrogazioni e difficoltà…..non possono che dare dei pruriti di urticaria gigante a tutti coloro che avrebbero tanto voluto un fallimento di quest`incontro o che in maniera più generale danno per scontato il distacco dei giovani dalla Chiesa e dalla fede.
    La visione di tutti quei giovani attorno a Benedetto XVI mi ha riempito di gioia e speranza, sì la Chiesa è viva …non sono solo parole o slogan è una realtà e i giovani riuniti a Loreto ce l`hanno provato nella migliore maniera!
    L`Italia può essere fiera di tutti quei giovano festosi e felici di testimoniare la loro fede e…..posso dirlo?….ho anche visto qualche bandiera svizzera…lasciatemi dunque da questo blog ringraziare i giovani che sono andati a Loreto dal Ticino e dalla Svizzera romanda. Grazie !

    4 Settembre, 2007 - 15:46
  11. Confesso che la lacrimuccia è scappata anche a me l’altra sera.
    Ma la battuta sulla “libertà di andare e seguire altre vie più consone alle loro credenze , aspettative e interpretazioni del messaggio evangelico” mi ha fatto ricordare alcune cose che stanno succedendo in USA – e non nel senso di un malinteso progressismo.
    Invito chi conosce l’inglese a leggere:
    – Pastore evangelico diventa pope e : Evangelicals Turn Toward … the Orthodox Church? The Iconoclasts
    http://www.tnr.com/doc.mhtml?i=20070827&s=zengerle082707
    – La grave crisi che attraversa la chiesa anglicana che porta diocesi e vescovi USA a dichiararsi parte di diocesi africane: Intervista del Times al primate nigeriano: http://www.timesonline.co.uk/tol/comment/faith/article2026348.ece
    cito: “When England takes the Gospel to another country, it is mission. When Nigeria takes it to America it is an intrusion. All this imperialistic mentality, it is not fair.”
    PS: mi piace dire come battuta che il locale più affollato in centro a Bologna la domenica sera è la Basilica di San Domenico, piena per l’ultima messa serale alle 22.00.

    4 Settembre, 2007 - 21:52
  12. FABRICIANUS

    D’accordo con Luisa, LA CHIESA E’ VIVA!
    E dopo un’ estate un pò dura, per via delle vicissitudini che hanno coinvolto alcuni uomini di Chiesa, l’incontro di Loreto ci ritempra e ci ridona Speranza.

    Un caro saluto a tutti, F.

    4 Settembre, 2007 - 22:02
  13. Luigi Accattoli

    Un caloroso benvenuto ad Alessandro Canelli. Luigi

    4 Settembre, 2007 - 22:36
  14. Syriacus

    Curiosità (quasi) fuori luogo: è di oggi la notizia che, nel Regno Unito, la Church of England Anglicana, ha composto una serie di preghiere per il rientro dalle vacanze.
    I testi, che sono stati pubblicati sul portale della Chiesa d’Inghilterra
    ( http://www.cofe.anglican.org/prayers/ ) dovrebbero alleggerire il rientro degli Inglesi nella grigia routine lavorativa. C’è la “Preghiera del pendolare” (che si trova nel tipico metro superaffollato) , un’altra (dal titolo “Drinn Drinn” ) che chiede d’aver la pazienza per sopportare le moleste telefonate in ufficio, e così via…
    Nella preghiera per chi “manca di ispirazione” -in un lavoro che evidentemente ne richiede almeno un pò- c’è l’apposita “Inspiration needed” , nella quale viene invocato lo Spirito Creatore :

    «… Lord, would you help me?

    And would the same Spirit that hovered

    over the face of the waters,

    that breathed human life into being,

    be with me in this work? »

    …Fin qui l’orazione giusta per il dopo-vacanza.
    Ma l’offerta della Chiesa Anglicana di preci per occasioni particolari
    non si ferma certo qui : a disposizione vi sono anche preghiere nel decimo anniversario della morte di Lady D. (oltretutto disponibili sia in inglese moderno che tradizionale) , una preghiera per “chi deve compiere delle scelte a seguito dei risultati di un esame” e -last but not least- una per tutti coloro -contadini e non- funestati dal flagello dell’afta epizootica (”We pray for those whose lives have been made even more uncertain by the Foot and Mouth incident in Surrey)”.

    4 Settembre, 2007 - 22:47
  15. Grazie per il benvenuto e grazie per i … contenuti che ho trovato su questo blog.
    Tornando ala Chiesa d’Inghilterra. Forse ancora più interessante è la riflessione che provoca il nuovo primo ministro Brown, scozzese e presbiteriano, che non vuole più occuparsi della nomina dei vescovi. In sue parole: “So now I propose that in twelve areas important to our national life, the Prime Minister and executive should surrender or limit their powers – the exclusive exercise of which by the Government should have no place in a modern democracy. … The Church of England is, and should remain, the established church in England. Establishment does not, however, justify the Prime Minister influencing senior church appointments, including bishops. ”
    Una delle reazioni parla del timore delle conseguenze che porterebbe la mancanza di “legittimazione” che ne deriverebbe alla chiesa anglicana, che in fondo è quella a cui si rivolge la gente nei momenti più importanti della vita.
    http://news.bbc.co.uk/1/hi/uk/6285136.stm

    5 Settembre, 2007 - 7:06
  16. Luigi Accattoli

    A Luisa. E’ certo che tutti hanno la “libertà di andare e seguire altre vie più consone alle loro credenze , aspettative e interpretazioni del messaggio evangelico” – ma la ricerca anche conflittuale di uno spazio nella casa comune non può non essere vista positivamente e va sempre incoraggiata. Passando dalle grandi questioni a quelle minime, io reputo fortunata la presenza in questo blog di tutte le voci, per dissonanti che siano. Luigi

    5 Settembre, 2007 - 8:33
  17. Stefris

    Ringrazio Luigi per la gentile replica. Trovo fondamentale che le varie idee possano coesistere. Anzi, più che idee, direi, le varie esperienze. Non ho nulla in contrario che folle oceaniche si rechino a Loreto o seguano l’evento. Mi sento però in diritto, oltre che in dovere, di dissentire dove intravedo situazioni o affermazioni che non mi appartengono. E, come dicevo, il fatto che la nostra amica Luisa mi suggerisca di recarmi altrove, è una cosa sciocca, oltre che anti-evangelica. La mia esperienza è perfettamente allineata con la Chiesa e per Chiesa intendo il popolo di Dio che Gesù ha sollecitato ed incontrato. Non mi ritrovo con molte affermazioni e decisioni della gerarchia ecclesiastica, ma questo col cattolicesimo non c’entra niente.

    5 Settembre, 2007 - 9:21
  18. Luisa

    Mi dispiace ,caro Luigi, se considero fratello di cammino su questa terra anche chi non condivide le mie opinioni, mi risulta molto più difficile discutere con chi tiene dei propositi come quelli dell`ultimo post di Stefris.
    Sono senza dubbio fuori le righe , ma quando leggo :

    “E’ proprio questo il concetto che ritengo BLASFEMO. Che si debba essere “degni” per accostarsi all’Eucarestia. E quando siamo degni? Quando ci siamo confessati? Quando siamo perfettamente allineati alle leggi? Quando ubbidiamo al papa? Non esiste nessuno al mondo che abbia il titolo, la possibilità o la capacità di stabilire chi sia degno. La coscienza di ognuno è sovrana. Personalmente non plaudo a nessuna scomunica, trovo questo gesto aberrante e anti-evangelico, a chiunque venga indirizzata. Nel momento in cui un figlio di Dio (cioè fratello ex-equo di tutti gli altri) si sente in diritto di allontanare, scomunicare, escludere qualcuno, per qualunque ragione… credo che siamo in presenza del male.”

    ….non posso non reagire.
    Quando come sembra essere il caso qui, non si riconosce l`autorità del Successore di Pietro, anzi egli rappresenterebbe il male in certe circostanze, quando si erige la coscienza dell`individuo a sola sovrana,quando non si riconosce la dottrina della fede cattolica….mi dispiace, ma io non mi sento in presenza di uno spazio semplicemente conflittuale ,ma della negazione di ciò in cui credo, dell`irrespetto sprezzante del Pastore della Chiesa cattolica e del suo Magistero.

    Detto ciò non posso che ripetere che trovo deludente il non aver accolto i diversi spunti di riflessione che il Santo Padre ha offerto a Loreto non solo ai giovani ma a noi tutti. Sì domenica sera, mi sono detta : quanto materiale per i giornalisti, chissà come Luigi Accattoli ne parlerà sul suo blog? Che cosa sceglierà di mettere in evidenza? Già mi rallegravo delle belle discussioni in perspettiva.
    C`era tanta gioia, luce, speranza e fede a Loreto. Mi sembra che i nostri giovani meritavano meglio che il tono e i termini di questa discussione.

    5 Settembre, 2007 - 9:29
  19. Stefris

    Perché chiami in causa Luigi e non parli direttamente con me?
    Io non nego ciò in cui tu credi. Dico solo che non fa parte della mia esperienza di fede. E questa è la verità.
    Non riconosco l’autorità del papa, perché, secondo me, nei Vangeli non si parla di questo. Ciò non significa che io non lo rispetti come persona, ma Gesù non ci parla di autorità, anzi non voleva autorità. Il papa non rappresenta il male, ma, secondo il mio punto di vista, alcune sue posizioni non concorrono al bene. Forse così mi sono spiegata meglio. La dottrina della fede cattolica è il Vangelo, non la gerarchia ecclesiastica. Ma mi rendo conto che, come tu stessa hai affermato, hai bisogno di trovarti in uno spazio in cui si facciano quelle che ritieni “belle discussioni” sugli spunti forniti dal papa a Loreto. Che ci si dica, quanto siamo bravi, quanto siamo cristiani, che bei canti abbiamo ascoltato, quanti giovani, quanta gioia…. Se questo è ciò in cui credi e ti basta, sono felice per te. Sta tranquilla, anche se non è mia abitudine abbandonare il campo, lascio a te e agli altri lo spazio necessario per scrivere DI VOI. Approfitto per salutare Luigi Accattoli che non sa che ci siamo conosciuti, anche se per brevi istanti, alla presentazione del libro “Elogio del dissenso” di Thellung. Eravamo seduti vicini. Pace e Bene.

    5 Settembre, 2007 - 10:11
  20. Luigi Accattoli

    Ricambio il saluto! Ricordo la persona che mi sedeva accanto, ma non avrei saputo collegare nome e viso. Rispetto a Stefris io apprezzo la predicazione del papa e non reputo fuori luogo che si viva un momento di esultanza per Loreto. Io personalmente l’ho vissuto. Ma la sua posizione – di Stefris, come di Thellung e d’ogni altro che si dica cristiano – mi interessa moltissimo e sono disposto ad ascoltare e interloquire a vita. Reputo che vi siano tanti modi di essere cristiani quanti sono gli uomini che ricevono a accolgono la buona novella. E tutti mi interessano. Per farla breve, tra le figure cristiane recenti che più mi aiutano a credere vi sono due “cristiani senza Chiesa” dell’ultimo secolo: Dag Hammarskjoeld e Mario Luzi. Quando un cristiano che a me pare “senza Chiesa” mi dice che ritiene compatibile la sua posizione con il dogma cattolico il mio interesse si fa ancora maggiore e a tutto son disposto pur di non allontanarlo. Un po’ come papa Benedetto ha detto nella lettera di accompagnamento del motu proprio: fare di tutto perchè l’unità sia preservata e resti da tutti fruibile. Luigi

    5 Settembre, 2007 - 11:32
  21. Luisa

    Papa Benedetto ha anche detto a Loreto:

    “La prima però rimane sempre quella di seguire Cristo fino in fondo, senza riserve e compromessi. E seguire Cristo significa sentirsi parte viva del suo corpo, che è la Chiesa. Non ci si può dire discepoli di Gesù se non si ama e non si segue la sua Chiesa. La Chiesa è la nostra famiglia, nella quale l’amore verso il Signore e verso i fratelli, soprattutto nella partecipazione all’Eucaristia, ci fa sperimentare la gioia di poter pregustare già ora la vita futura che sarà totalmente illuminata dall’Amore. Il nostro quotidiano impegno sia di vivere quaggiù come se fossimo già lassù.

    Sentirsi Chiesa è pertanto una vocazione alla santità per tutti; è impegno quotidiano a costruire la comunione e l’unità vincendo ogni resistenza e superando ogni incomprensione. Nella Chiesa impariamo ad amare educandoci all’accoglienza gratuita del prossimo, all’attenzione premurosa verso chi è in difficoltà, i poveri e gli ultimi. La motivazione fondamentale che unisce i credenti in Cristo, non è il successo ma il bene, un bene che è tanto più autentico quanto più è condiviso, e che non consiste prima di tutto nell’avere o nel potere ma nell’essere. Così si edifica la città di Dio con gli uomini, una città che contemporaneamente cresce dalla terra e scende dal Cielo, perché si sviluppa nell’incontro e nella collaborazione tra gli uomini e Dio (cfr Ap 21,2-3).”

    Quanto sono lontane queste parole da frasi come “la Chiesa siamo noi” !
    Apparentemente la parola Chiesa è soggetta a diverse interpretazioni , secondo che la coscienza sovrana dica: “prendo questo ma lascio questo, per es, il papa non lo prendo,il suo magistero non ha valore per me…. la dottrina della fede è il Vangelo interpretato da me secondo la mia coscienza….la successione apostolica è un`invenzione degli uomini,dunque non la prendo…. le parole di Gesù che affida a Pietro la missione di costruire la sua Chiesa e agli apostoli di andare per le vie del mondo a portare il Suo messaggio le interpreto a modo mio…..come interpreto a modo mio il deposito della fede ecc.ecc.
    Quando nel Credo si dice: “credo la Chiesa una santa cattolica e apostolica” ,chi non si riconosce nella Chiesa guidata dal Successore di Pietro,ma si dice cattolico, può dire queste parole o la sua coscienza gli detta di saltare quel passaggio?

    Papa Benedetto ha esortato i giovani ad essere umili, faccio mio quest`invito, non posseggo certo la scienza infusa, ma è vero che mi interrogo su certe posizioni .

    5 Settembre, 2007 - 12:18
  22. Luigi Accattoli

    “Credo la Chiesa una santa cattolica e apostolica” lo dicono dal quarto secolo in poi tutti i cristiani di ogni famiglia confessionale. E’ questo il fondamento della nostra fede. Un giorno comprenderemo quanto quel fondamento sia grande e quanto siano secondarie – al suo confronto – le specificità ecclesiastiche. Luigi

    5 Settembre, 2007 - 12:42
  23. Luisa

    Sono d`accordo con lei ,il Credo è il fondamento della nostra fede.
    I protestanti dicono: “credo la Santa Chiesa universale” o la ” Chiesa cristiana e apostolica” .
    Potrebbe dirmi, Luigi, che cosa intende per specificità ecclesiastiche?
    Grazie!

    5 Settembre, 2007 - 14:01
  24. Leonardo

    Se capisco bene, Stefris dice: “io sono cattolico ma non riconosco l’autorità del papa”. Con la stessa logica, se volesse, potrebbe anche dire: io sono cristiano ma non credo alla risurrezione di Cristo … e così via: io sono sposato, ma non credo di avere alcun obbligo verso mia moglie, io sono italiano, ma non intendo riconoscere la repubblica, io sono milanista ma voglio tifare per l’Inter, io sono vegetariano ma adesso mi mangio una bella bistecca al sangue …
    non c’è limite alla spensieratezza. Evviva!

    5 Settembre, 2007 - 14:20
  25. Luigi Accattoli

    A Luisa. Per specificità delle Chiese intendo il proprio di ognuna che la differenzia dalle altre. Luigi

    5 Settembre, 2007 - 14:33
  26. Luisa

    Rileggendo certe frasi più sopra non posso non pensare alla “religione fai da te” e al “Gesù sì, la Chiesa no”, di cui ci ha sovente parlato Papa Benedetto!
    Un caro saluto, Luisa

    5 Settembre, 2007 - 15:12
  27. Luisa

    ….dimenticavo…… grazie per la sua risposta Luigi.
    Anche se riconoscere che l`unica Chiesa di Cristo sussiste nella Chiesa cattolica governata dal successore di Pietro e dai vescovi in comunione con lui,non mi sembra essere una mera specificità!

    5 Settembre, 2007 - 15:19
  28. Provo a sdrammatizzare. Mio zio, il libero pensatore agnostico (la cui unica figlia si sposa questa domenica in chiesa cattolica con un luterano), a sua moglie che si lamentava chiedendosi perchè bisognasse andare a messa la domenica, rimproverava che se si aderisce a un gruppo bisogna rispettarne le regole.
    Comunque il mio post sugli USA è meno fuori fuoco sull’argomento di quello che pensassi, al riguardo.

    5 Settembre, 2007 - 16:22
  29. Domenico

    A proposito di “L’invito al banchetto eucaristico è di tutti, è per tutti (lo ripete il prete nella formula). Sono le norme del diritto canonico che creano divisioni ed esclusioni, stabilendo chi è invitato e chi no.”, e’ interessante notare che nella parabola del convito si dice:
    Matteo 22:11-14 ” Il re entrò per vedere i commensali e, scorto un tale che non indossava l’abito nuziale, gli disse: Amico, come hai potuto entrare qui senz’abito nuziale? Ed egli ammutolì. Allora il re ordinò ai servi: Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti. Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti».”
    E’ altresì interessante leggere per es. nel vangelo di Marco (11:15-16) “Andarono intanto a Gerusalemme. Ed entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano e comperavano nel tempio; rovesciò i tavoli dei cambiavalute e le sedie dei venditori di colombe e non permetteva che si portassero cose attraverso il tempio.” Almeno una volta Gesù si e’, diciamo, indignato, non è stato il ‘buon Gesù’ e ha rovesciato i tavoli. Anzi, a sentire il vangelo di Giovanni, menò le mani. (Giovanni 2:15 Fatta allora una sferza di cordicelle, scacciò tutti fuori del tempio con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiavalute e ne rovesciò i banchi.). E tutto questo per chi poteva stare o non stare nel tempio.
    Per quanto riguarda la comunione, si può sempre rileggere la 1a lettera ai Corinzi 11:17 e seguenti. Là si dicono queste severe parole, che annunciano salvezza e condanna insieme:
    1Corinzi 11:26-28 “Ogni volta infatti che mangiate di questo pane e bevete di questo calice, voi annunziate la morte del Signore finché egli venga. Perciò chiunque in modo indegno mangia il pane o beve il calice del Signore, sarà reo del corpo e del sangue del Signore. Ciascuno, pertanto, esamini se stesso e poi mangi di questo pane e beva di questo calice; perché chi mangia e beve senza riconoscere il corpo del Signore, mangia e beve la propria condanna.”
    Menziono questi passi non certo per “mustrè i gatt a rampiè”. Solo vorrei esprimere un po’ disagio di fronte a certi discorsi.
    Penso inoltre che la Chiesa sia molto più autorevole, almeno in questo campo, di ciascuno di noi, con tutto il rispetto per ciascuno di voi. E comunque non vale l’auto-referenzialità.
    Cordiali saluti.

    5 Settembre, 2007 - 19:45
  30. fabrizio

    No, Stefris, non passiamo il nostro tempo a dirci quanto siamo bravi e quanto siamo cristiani.
    Nel blog di Luigi non c’è niente di tutto questo.
    Ci si interroga e ci si confronta quotidianamente sul senso della fede, sui segni dei tempi, su come testimoniare Cristo risorto, sulla realtà della Chiesa di oggi (scandali inclusi) e sul cammino che la Chiesa e noi con lei stiamo facendo.
    Se liquidi questo blog con quattro frasi un po’ sprezzanti, non sei giusta né nei confronti dei suoi ospiti, né soprattutto nei confronti di Luigi, che non perderebbe tante energie per lasciar parlare dei fanatici esaltati.

    Tu dici: “La dottrina della fede cattolica è il Vangelo, non la gerarchia ecclesiastica”.
    Ma nel Vangelo c’è ANCHE la gerarchia ecclesiastica, il mandato agli apostoli, il potere di perdonare o meno i peccati, e per Pietro il compito (e l’autorità) di sciogliere e di legare.
    A onor del vero c’è anche l’invito a non imitare il comportamento di chi si è seduto sulla cattedra di Mosè (oggi potrebbe essere proprio la nostra gerarchia in certe sue umane contraddizioni), ma Gesù lo accompagna comunque con “fate tutto ciò che vi dicono”.

    Il Vangelo è questo, tutto intero, prendere o lasciare mi verrebbe da dire.
    A meno che non si voglia fare con il Vangelo quello che molti hanno fatto con il Concilio, distinguere cioè tra il testo del Vangelo e uno spirito del Vangelo, presunto molto meno vincolante. A quel punto ogni interpretazione diventerebbe giusta, e ci se ne potrebbe fregare del papa, dei vescovi, dei preti e fare da soli.
    Saluti, Fabrizio

    5 Settembre, 2007 - 19:51
  31. Luisa

    Abito nella città che è la culla del calvinismo, vale a dire che sono circondata anche da amici protestanti.
    Stranamente le frasi scritte da Stefris, che non riconosce l`autorità del Papa e dunque il suo magistero,che rifiuta la gerarchia ecclesiastica, che nega il valore della dottrina della fede della Chiesa cattolica, assomigliano come due goccie d`acqua a ciò che da sempre sento dire dai miei amici protestanti.
    Solamente loro, appunto, sono protestanti e coerenti con la loro fede.
    Stefris e con lei altri, si dicono cattolici, anzi sanno meglio di chiunque che cosa è il cattolicesimo…allora mi viene spontaneo domandarmi: non sarà che chi ha questa visione e questo vissuto della fede si senta più vicino al protestantesimo? o che vorrebbero protestantizzare (che brutta parola,scusatemi)
    il cattolicesimo?

    5 Settembre, 2007 - 20:27
  32. Cara Stefris, io penso che nella tua sincera esperienza di fede tu dovresti interrogarti sul pericolo – sempre presente in tutti noi – di prendere “solo qualcosa” (ciò che più ci piace, ciò che ci sembra più giusto, ciò che ci sembra più opportuno) di ciò che ci è stato rivelato. Io, che non amo chi pratica l’auto-incensazione, devo riconoscere che la Chiesa mi pre-esiste, per volontà di Cristo, e che solo nella Chiesa e per la Chiesa ho ricevuto da Dio la fede. Una Chiesa composta da persone peccatrici e fallibili (anche nei suoi vertici: l’infallibilità papale, quando c’è, è più un’eccezione che una regola, al contrario di quel che pensano alcuni), una Chiesa in cui spesso per mille motivi diversi – e non di rado giusti – fatichiamo a convivere con i nostri fratelli (e anche con i nostri “padri”), ma che è pur sempre la Madre che Dio ci ha donato perché in essa fossimo generati alla vita.

    6 Settembre, 2007 - 10:22
  33. fabrizio

    Luca, tu hai la grande qualità di esprimere in termini molto più convincenti ed efficaci quello che io invece riesco a dire solo in modo brusco.
    Grazie.

    Cerco di stemperarmi un po’.
    Se torniamo alle Scritture, negli Atti degli Apostoli è ancora più chiaro in cosa consista il mandato di Gesù e quali implicazioni “autoritarie” abbia. Ad esempio nel capitolo 5, Pietro “fulmina” Anania e Saffira perché avevano mentito e si erano tenuti parte dei loro beni. Certamente l’episodio va contestualizzato e interpretato, ma che gli apostoli avessero autorità sui membri della comunità, fino a perdonare o meno i peccati, è chiarissimo. E gli Atti sono scritti dallo stesso autore del terzo Vangelo e ne sono il naturale completamento, per cui ne hanno lo stesso grado di veridicità.
    Concludendo, faccio mio l’invito che Luca rivolge a Stefris e a tutti noi: accettiamo tutto quello che ci è stato rivelato, non solo quello che più ci convince, e facciamone tesoro.

    6 Settembre, 2007 - 13:15
  34. Mattia

    Ciao a tutti!! 😉
    Finalmente ho trovato qualche minuto per poter scrivere nel blog del sig. Accattoli (a cui auguri buon lavoro, visto che è al seguito di Papa Benedetto in Austria, per il suo viaggio)..
    Ho letto i commenti precedenti, e la piccola polemica che si è creata…se fosse scoppiata prima sicuramente avrei “sguainato la spada” in difesa di Ratzinger…con questo non voglio dire che non sono dalla sua parte (lo sarò sempre e comunque…), però non voglio assolutamente continuarla o aumentarla ma, come vi avevo promesso, voglio offrirvi la mia personale testimonianza di ciò che ho vissuto la scorsa settimana a Loreto! 🙂
    Fantastica, coinvolgente, luminosa…sono solo alcuni degli aggettivi con cui posso descrivere la mia esperienza…sono tornato a casa pieno di una carica che mai avrei pensato potessi ricevere, ma d’altronde cosa mi potevo aspettare da Benedetto XVI! 😉
    Ebbene si, ero uno dei 500.000 giovani italiani raccolti intorno al Papa…
    Dopo aver vissuto le giornate precedenti a Macerata, città stupenda, che ci ha riservato un’accoglienza straordinaria, sabato e domenica ero a Montorso…
    Dopo Colonia, non potevo non mancare…non potevo rinunciarci…
    “Andate controcorrente”…”Cambiate il mondo”….”siate umili come Maria”…”non abbiate paura, il Papa vi è vicino”…
    Joseph Ratzinger conta molto su di noi…e noi contiamo molto su di lui, pastore e guida…mi è passato accanto 3 volte…il suo sorriso di padre e il suo saluto benedicente non me lo scorderò mai…come non mi scorderò mai la Veglia di sabato sera che ho potuto vivere da vicino, nella 4° fila della platea!! 😉
    Ce ne sarebbe tanto altro da raccontare…ma mi voglio fermare qui…certe emozioni è impossibile descriverle…
    A tutti voi un caro saluto…a presto… 🙂

    7 Settembre, 2007 - 18:53
  35. Syriacus

    Leggenda-storia di Fede dei nostri padri dalla Lituania, commovente:

    [Approposito del Santuaro mariano di Nostra Signora di Siluva, Lituania]

    «This shrine has an interesting history. The Protestant Reformation swept over Europe in 1532, the local governor became a zealous Calvinist as did many nobility. The Catholics of Siluva were weak and did not resist the repression of their Catholic Faith by the powerful gentry. Church property was confiscated and the land turned over to the Calvinists.

    With these terrible developments, a parish priest of Siluva found a large rock on his parish property and buried there a chest containing a painting of the Blessed Virgin Mary and Child, the vestments for Mass, and church documents. He had hope that these again might be used when the persecution ended.

    Eighty years later, in 1608, with no active Catholic faith left, Our Lady appeared to a number of children standing on that same rock. She was holding the baby Jesus in her arms. She wept bitterly. Later the Blessed Mother appeared in front of the Calvinist pastor and a large group of people weeping in the same way. The Calvinist pastor asked, “Why are you weeping?” She replied, “There was a time when my beloved Son was worshipped by my people on this very spot. But now they have given this sacred soil over to the plowman and the tiller and to the animals for grazing.”

    The eldest man in the community was now about 100 years old and he remembered that it was on that spot under the rock that the Catholic priest had buried the Icon, the vestments and the documents. When the old man, who was blind, opened the chest to see the beautiful image of Mary, he at once regained his sight. This would prove to be the first of many miracles.

    The people understood. The Mother of God had appeared in person to chide them for their neglect of the Catholic Faith. The people heeded Mary’s message and began to return to the One, Holy, Catholic, and Apostolic Church founded by her Divine Son, Jesus Christ. »

    Da: http://www.catholic.org/prwire/headline.php?ID=3976

    7 Settembre, 2007 - 19:08
  36. Syriacus

    [ Utile addendum al mio commento precedente:

    « Our Lady of Siluva

    “Lithuania’s Greatest Treasure”

    Why These Apparitions Are Not Well Known

    It may be asked why these apparitions are not better known in the Catholic world. Remember, in 1795, at the time of the Great Partition, Lithuania was taken over by Russia. Until 1904, Russia ruled with a very heavy, austere hand. It was forbidden to teach the Lithuanian language to anyone. The Lithuanian press was suppressed. No religious books could be printed. No one could travel to any distant place without special Russian permission.

    In 1904, impatient with bearing these austere restrictions any longer, the Lithuanians rose in revolt against their Russian oppressors. Russia lost no time in quelling the revolution, but a number of restrictions were removed and Lithuania was given more freedom.

    Pilgrimages to Siluva were resumed an organized basis in 1905. Many of the pilgrims took part in processions on foot to Siluva. It is a known fact that in the first year after the revolution of 1904, over 30,000 people visited the shrine of Our Lady of Siluva in organized pilgrimages.

    In more recent times, perhaps one of the chief reasons that the Apparition was not recognized by the rest of the world, was the suppression of Religion and especially devotion to Our Lady in Siluva by the Soviet Union, during the occupation of Lithuania. Specifically, the Soviets dramatically discouraged visits to the shrine or even mention of it in the press. When special devotions were held at the site, cars were not allowed within four miles of the shrine, and the border was patrolled by the militia. Cars parked on the perimeter of this disallowed area were towed away or heavily fined. But one way or another, the faithful still managed to attend, risking much.

    The government made it difficult for pilgrims to participate in the devotions: policemen used to stop and fine drivers without any real reason and block even the smallest roads. A soviet monument replaced the statue of Mary in the Town Square. Processions at that time were strictly prohibited and their organizers and participators punished and fired from their jobs, nevertheless pilgrims still went to Siluva. Friends of the Eucharist (the members of an underground Catholic association) were especially active in organizing the processions even though KGB cars followed people on the road.

    On September 8, 1991, Cardinal Vincentas Sladkevicius and the Chairman of the Parliament Vytautas Landsbergis entrusted Lithuania to the Immaculate Heart of the Blessed Virgin Mary. The act of entrustment is kept in Siluva.»

    Dal un sito sul Santuario: http://www.ourladyofsiluva.com/our_lady/

    7 Settembre, 2007 - 19:36
  37. Sono stato per lavoro in Moravia, a Brno, e ho cercato in anticipo su internet una chiesa per la Domenica. Nella ricerca sono inciampato sulla storia del monastero degli agostiniani di Brno: se i nazisti avevano fucilato il priore, i comunisti poi chiusero il monastero, mandarono i frati a lavori civili e – e quello che più mi ha colpito – inviarono gli arredi sacri al museo etnografico. Partecipare a una Messa semplice ma curata, preceduta da rosario, in un paesino fuori Brno in una chiesa colma di gente di tutte le età, con coro ed organo mi ha fatto venire i brividi, al pensiero di quello che è passato per quei posti. Sono contento di esserci stato con mio figlio. Il tutto in un paese dove le statistiche registrano un 60% di atei dichiarati.
    Qui la foto dell’uscita dalla chiesa (un po’ in bassonella pagina):
    http://www.canelli.bo.it/interno.php?ID_MENU=5&ID_PAGE=453

    7 Settembre, 2007 - 21:17
  38. fabrizio

    Mattia, finalmente una testimonianza diretta e fresca!
    Toglimi una curiosità: quali sono stati i canti della Messa di domenica?
    Si cominciano a recepire le indicazioni di Ratzinger sulla musica liturgica?

    7 Settembre, 2007 - 22:44
  39. Luisa

    Grazie Mattia! Aspettavo la tua testimonianza perchè ti sapevo a Loreto!

    La tua emozione ,la tua gioia sono ancora così vive che attraversano le frontiere, quelle reali e quelle dell`abitudine che ci fa passare da un`emozione all`altra.
    Leggendoti,ho ritrovato la gioia che voi tutti presenti con il Santo Padre avete trasmesso a noi che eravamo davanti alla Tv.

    Sono felice che tu possa fare tesoro delle parole che Papa Benedetto vi ha rivolto con amore e cuore di padre!

    8 Settembre, 2007 - 12:39
  40. Luigi Accattoli

    Mattia, c`era un mezzo proposito di vederci alla sala stampa di Montorso, dove sono stato per tante ore, ma non ti sei segnalto – dico bene? Luigi

    8 Settembre, 2007 - 13:32
  41. Syriacus

    [Il sito web diocesano genovese ha appena messo on line il testo del seguente:

    Saluto al Santo Padre all’inizio della Celebrazione Eucaristica per l'”Agorà dei Giovani Italiani”

    Piana di Montorso – Loreto

    Beatissimo Padre, dopo avere vissuto con Lei un’indimenticabile serata, ci troviamo a concludere questo grande incontro nazionale celebrando l’Eucaristia insieme al popolo dei giovani e a quanti si uniscono oggi a noi da tante parrocchie di città e paesi delle vicinanze. Portiamo sull’altare del Signore la fatica e la gioia degli ultimi giorni, intensamente vissuti nell’accoglienza presso le 32 Diocesi di Abruzzo, Marche, Romagna ed Umbria; ad esse va la mia personale gratitudine ed il ringraziamento di tutti noi. Poniamo sull’altare anche l’impegno e la gioia di un intero anno trascorso all’insegna dell’ascolto del mondo giovanile: molti gruppi, parrocchie e Diocesi sono “scesi in piazza”, per testimoniare l’interesse, la stima e l’amicizia della Chiesa verso tutti i giovani, nessuno escluso. Imploriamo dal Signore, in questa divina Eucaristia, una rinnovata effusione dello Spirito Santo, affinché il cammino intrapreso possa proseguire, prendendo la forma di una più convinta missionarietà vissuta dai giovani e dalle comunità nelle relazioni e negli ambienti della vita quotidiana. Padre Santo, ieri sera ci ha invitati a metterci alla scuola di Maria di Nazaret per accogliere, all’ombra della sua povera casa, il dono sorprendente della vicinanza di Dio, della sua chiamata, dell’azione del suo Santo Spirito. Lei stesso, Santità, si è mostrato a noi raccolto in preghiera tra quelle semplici mura e noi abbiamo pregato con Lei, Successore di Pietro. Ora, soprattutto attraverso la Parola ed il Pane della Vita eterna, Dio si farà realmente presente a ciascuno di noi, rinnovando nei segni sacramentali il mistero dell’incarnazione e della Croce: il Verbo eterno continua così la sua visita all’umanità e prende dimora in ogni anima che si apre umilmente a Lui. E’ dunque questo il momento decisivo per dire di sì a Gesù, che chiama alla sua pasquale amicizia e fare della propria vita un dono d’amore. Santità, sento di poterLe dire che ciascuno dei giovani qui presenti desidera nella profondità dell’anima che ciò accada. Forse siamo un po’ stanchi per il viaggio ed il cammino di ieri mattina, per le intense emozioni del pomeriggio e per una notte che molti hanno almeno in parte trascorso nella preghiera, nell’approfondimento e nel dialogo. Grazie agli stimoli che Lei ci ha lasciato e alle possibilità offerte dalle “fontane di luce”, molti giovani hanno vissuto le ore notturne come un momento di speciale grazia, toccando con mano la bellezza di vivere il “sabato sera” nella luce! Forse molti sono confusi e indecisi, combattuti tra il desiderio di amare nella verità e la tentazione di conformarsi a visioni edonistiche ed egoiste dell’esistenza. Le difficoltà e i limiti umani non mancano, come pure le ferite del peccato con le sue false libertà. Nell’intimo, però, ogni giovane avverte il desiderio di spendere la vita per qualcosa di grande, di seguire la speranza che non delude, di donarsi senza riserve e condizioni. Santità, La ringraziamo perché oggi possiamo pregare con Lei affinché il Signore tocchi il cuore di ogni giovane, mostrando che è possibile, ragionevole e bello vivere da cristiani. Ci parli, Padre Santo! Lei ora è la nostra “fontana di luce”: la Sua persona, il Suo sguardo, la Sua paternità. La parola chiara e decisa del Suo Magistero ci aiuta ad abbeverarci alla luce che è Dio, il Dio della verità e dell’amore. Preghiamo perché da questa suggestiva conca di Montorso ciascuno possa tornare a casa portando ai propri coetanei, come Maria nella visita ad Elisabetta, il dono della presenza vivificante e luminosa del Cristo. Egli, che tra le mura di Nazaret ha preso dimora nel grembo della Vergine, abiti per la fede nei giovani dell’Agorà, rendendoli testimoni forti e gioiosi della salvezza che viene solo da Lui.

    +Angelo Bagnasco
    Arcivescovo di Genova ]

    http://www.diocesi.genova.it/documenti.php?idd=1979&PHPSESSID=4b31981b4b90311e07b568f28485a79a

    8 Settembre, 2007 - 15:07
  42. Mattia

    Sig. Accattoli, io le avevo lasciato un commento all’intervento “La Madonna ammazzamori di Scicli” del 26 Agosto, per ricevere da lei qualche informazione su come fare a incontrarci e non avendo ricevuto indicazioni, non mi sono azzardato ad avvicinarmi alla sala stampa…mi dispiace immensamente! Per un prossimo incontro simile ci organizzemo meglio…

    9 Settembre, 2007 - 16:28
  43. Mattia

    …organizzeremo… 😉

    Per Fabrizio: i canti della Messa di Loreto sono stati quelli “tradizionali” che si possono ascoltare ogni domenica in una chiesa italiana …te li elenco comunque:
    – Luce di verità (inno dell’Agorà)
    – Ecco l’acqua
    – Cosa offrirti
    – Dov’è carità
    – Al Signore canterò
    – Eccomi
    – Cantate al Signore

    Per Luisa: l’Agorà dei giovani italiani ha fatto davvero un gran bell’effetto anche a chi l’ha seguito attraverso la TV, e di questo sono veramente contento..
    A presto…

    9 Settembre, 2007 - 18:11
  44. Luigi Accattoli

    Mattia vedo che avevi ragione, avendo scritto: “Mi faccia sapere”. Ma io ero ancora in vacanza e ho memorizzato male. Ci gioca anche la deformazione professionale: quando un giornalista è in sala sampa ritiene di essere al suo posto e “guai” a chi non lo trova! Scusami, Luigi

    10 Settembre, 2007 - 10:33

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