Bergoglio festeggia San Giorgio e scherza sul Sant’Uffizio

Oggi è San Giorgio e Papa Jorge Mario così ha ringraziato stamane nella Cappella Paolina chi gli faceva gli auguri: “Grazie perché io mi sento bene accolto da voi. La prima lettura di oggi mi fa pensare che, proprio nel momento in cui scoppia la persecuzione, scoppia la missionarietà della Chiesa. E questi cristiani erano arrivati fino alla Fenicia, a Cipro e ad Antiochia, e proclamavano la Parola (cfr At 11,19). Avevano questo fervore apostolico dentro; e la fede viene diffusa così! Alcuni (…) incominciarono a parlare anche ai Greci (cfr At 11,20). Di chi è questa iniziativa di parlare ai Greci, cosa che non si capiva, perché si predicava soltanto ai Giudei? E’ dello Spirito Santo, Colui che spingeva di più, di più, di più, sempre. Ma a Gerusalemme, qualcuno, quando ha sentito questo, è diventato un po’ nervoso e hanno inviato una Visita apostolica, hanno inviato Barnaba (cfr At 11,22). Forse, con un po’ di senso dell’umorismo, possiamo dire che questo sia l’inizio teologico della Congregazione per la Dottrina della Fede: questa Visita apostolica di Barnaba. Lui ha osservato, e ha visto che le cose andavano bene (cfr At 11,23). E la Chiesa così è più Madre, Madre di più figli, di molti figli: diventa Madre, Madre, Madre sempre di più, Madre che ci dà la fede, Madre che ci dà l’identità”.

13 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Guida alla lettura delle parole del Papa riportate nel post. Francesco, Papa delle periferie, vuole una Chiesa che esca da sè stessa e vada a cercare le novantanove pecore smarrite, oggi che una sola è restata nell’ovile. Ma egli sa bene che questa “uscita” in missione rende nervoso “qualcuno” che subito corre ai ripari. Sa che anche la sua personale uscita del Giovedì Santo verso il Carcere di Casal del Marmo ha provocato nervosismo. Negli “Atti” mandarono Barnaba, oggi è la Congregazione per la Dottrina, l’ex Sant’Uffizio, che manda visitatori apostolici. Ed è l’ultimo responsabile della Congregazione, colui che sta studiano la riforma della Curia, che svolge questo paragone scherzoso. Un poco scherzando e un poco no.

    23 Aprile, 2013 - 14:04
  2. Se non ci fosse stata la CdF e la “visita apostolica” (senza dimenticare il Magno Benedetto xvi) oggi forse, chissà, ci saremmo trovati con un beato (se non addirittura “santo”) che in realtà in vità è stato abusatore e pedofilo…

    La “visita apostolica” cosa buona est…

    23 Aprile, 2013 - 14:26
  3. Tralasciamo la battuta che quel chierico aveva dato “molti figli” alla chiesa (e alle donne incontrate …)

    23 Aprile, 2013 - 14:32
  4. Caro Luigi,
    stamani,
    dopo aver seguito la s.Messa alla Paolina,
    più volte venivo nel tuo blog in attesa di vedere quando avresti commentato.
    E ora leggo con piacere.
    🙂

    Anche nelle cose serie, un salutare humor aiuta tanto a capire.
    e a vedere con sana relatività.

    23 Aprile, 2013 - 15:26
  5. San GIorgio, un bel santo. Anche noi abbiamo una specie di San Giorgio, un uccidere del drago. Si chiamava Crescenziano, e fu. poi ceduto ad Urbino, che non aveva santi.

    23 Aprile, 2013 - 19:51
  6. Ucciso re. Non capisco perché il tablet non lo voglia prendere.

    23 Aprile, 2013 - 19:55
  7. Luigi Accattoli

    Salvatore Izzo (AGI) – CdV, 23 apr. Papa Francesco ha seguito la processione d’ingresso nella Cappella Paolina impugnando di nuovo la ferula, cioè il “pastorale” utilizzato da Pio IX e “recuperato” qualche anno fa da Benedetto XVI. Il nuovo Pontefice lo aveva utilizzato nelle sue prime celebrazioni, ma dal 7 aprile – giorno della presa di possesso della Cattedra di vescovo di Roma al Laterano – ha sempre impugnato la croce astile voluta da Paolo VI.

    23 Aprile, 2013 - 20:33
  8. Questa discussione sulle ferule mi sembra eccessiva. Sono ambedue belle.

    23 Aprile, 2013 - 23:35
  9. Gianrinaldo

    Sono d’accordo. Mi faccio un baffo delle “ferule”, delle “mozzette”, delle scarpe rosse o nere o marroni, al metallo delle croci ! Ascoltiamo la sua voce e quello che dice!

    24 Aprile, 2013 - 7:17
  10. Papa Francesco ha dimostrato il suo indubbio senso pratico a proposito delle ferule o pastorali che siano. Una rappresenta la passione, l’altra la croce gloriosa della resurrezione. Ambedue questi simboli sono importanti. Ieri spiegavo al mio nipotino di due anni e mezzo la parabola del buon pastore. Era molto interessato al bastone che il pastore tiene in mano per guidare le pecore e tenere lontani i lupi. Potenza dei simboli!

    24 Aprile, 2013 - 15:28
  11. germano turin

    Eh si,

    la Chiesa è Madre che, alle volte, crede di avere lo Spirito in dotazione (per default, come si dice adesso): invece lo Spirito, presente nella Chiesa, alla fine della fiera fa quello che si era prefisso di fare. Nella Chiesa e per mezzo della Chiesa.

    Vi faccio un esempio.

    La Marchesa di Barolo era proprietaria di due stanzette a Valdocco (Torino per chi non lo sapesse) nelle quali voleva fondare un Ordine sacerdotale, per la precisione “l’Ordine dei Salesiani”. (La Marchesa era devota di San Francesco di Sales)

    A Torino c’era anche un prete novello (un certo don Bosco che proveniva dai Becchi – frazione di Castelnuovo) circondato da una nuvola di ragazzini che aveva raccolto per strada e non sapeva dove sistemare ed il canonico, che doveva gestire le stanze di Valdocco, gli disse: “Sistema provvisoriamente i tuoi ragazzi in Valdocco, poi si vedrà”.

    La Marchesa si arrabbiò un pelino, però i ragazzi rimasero li finchè non trovarono un altro posto dove andare.

    Ne venne fuori una congregazione di Salesiani “diversa”, sia da quella che aveva progettato la Marchesa di Barolo sia da quello che aveva in mente quel don Bosco che all’inizio non sapeva come sistemare quei ragazzi che gli erano piovuti sul groppone.

    Come dire che lo Spirito, alla fine, fa quello che vuole, lasciandoci a volte l’illusione di aver fatto quello che ci proponevamo di fare noi.

    Che burlone, eh?

    26 Aprile, 2013 - 17:06

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