Berlusconi Casini Di Pietro Veltroni: convergete!

Apprezzo la mano tesa di Berlusconi all’opposizione e non vedo l’ora che il Partito democratico, che ho votato (vedi post del 29 e 30 aprile), dia un segno concreto di accoglienza. Già due anni addietro da elettore dell’Unione avevo lodato l’offerta del Berlusconi perdente per un qualche accordo (vedi post del 29 aprile 2006). Allora quell’offerta fu respinta con male parole, stavolta invece le parole sono buone e spero che seguano i fatti. L’economia va male da noi e dappertutto, tanti sono alla fame e i figli non trovano lavoro. Nel mondo cresce una moria spaventosa per mancanza di pane e di riso. Già prima del voto il cardinale Bagnasco aveva chiesto una “spinta convergente” di maggioranza e opposizione per affrontare il “problema della spesa”. In risposta a Berlusconi, Di Pietro ha detto subito che la sua è la mano tesa del lupo all’agnello. Infatti oggi la forza del premier potrebbe far paura: egli non solo ha stravinto, ma ha dimostrato di essere un politico capace e dunque c’è da aspettarsi che indovini anche le mosse future. Ma se ieri la convergenza non era possibile perché la maggioranza era troppo debole e oggi non lo fosse perché è troppo forte, che diremo? Io dirò che siamo ciechi. Essendo contadino come Di Pietro – lui molisano, io marchigiano – stavolta lo contraddico: quella mano va messa alla prova.

30 Comments

  1. Luigi,
    la tua analisi, mi da piacere,
    vorrei che si fosse tra galantuomini,
    ma gli eventi, i comportamenti degli uomini in politica negli ultimi decenni
    hanno lasciato straschi particolarmente discutibili.
    Spesso il passato può renderci ciechi,
    ma nella maggior parte delle volte,
    la storia passata ci aiuta a leggere il futuro.
    E permettimi di dirti che vorrei che fosse come tu ti auguri,
    ma sono molto perplesso.
    In passato, le mani tese sono servite solo a sondare e a prendere tempo da parte dei chi si sentiva forte (tipo bicamerale mandata poi a ……)
    homo homini lupus
    ciao

    14 Maggio, 2008 - 11:24
  2. Se si risponde alla mano tesa almeno si potrà dire ci abbiamo provato e per come va l’Italia in questo momento tanto vale provare. Un po di ottimismo e fiducia nel prossimo farebbe bene a tutti e all’Italia in particolare.

    14 Maggio, 2008 - 12:13
  3. non lo nego

    14 Maggio, 2008 - 12:25
  4. sono del “partito” di Luigi, per formazione e visione del mondo.

    Ma non posso nascondere/mi che io, a pelle, non mi fido di Berlusconi. Non mi fido dell’idea del mondo che comunica, del modello di relazioni personali e sociali che comunica, del suo disinteresse nel “servire il Paese” (che comunica).
    Non ci posso fare niente.

    D’altra parte, come dicevo, tendo la mano: perchè non so stringerla a pugno e usarla come un’arma… ma sono già consapevole che probabilmente sarò deriso o strumentalizzato o semplicemente trattato come un poveraccio cui, al massimo, fare un po’ “beneficienza”.

    E poi, si decida: o si affida a Dio o alla fortuna…

    14 Maggio, 2008 - 13:58
  5. Sumpontcura

    “La storia passata ci aiuta a leggere il futuro”, scrive Matteo, e non si può dargli torto. Ma è anche vero che se dovessimo cominciare a confrontarci con molti fatti del passato non solo non arriveremmo da nessuna parte ma non partiremmo nemmeno. La “gioiosa macchina da guerra”, il conflitto d’interessi, l’uso politico della magistratura, i salti della quaglia, i ribaltoni, “di’ qualcosa di sinistra”, la bicamerale, il “patto della crostata”, “Dalemoni”, il “complotto Ariosto”, le leggi ad personam, le “toghe rosse”, i girotondi, il caimano… Ho paura che l’uomo vecchio ucciderebbe il nuovo ancora in culla.
    Certo, se si trattasse di mettere in piedi una nuova organica forza politica i conti col passato andrebbero fatti meticolosamente e senza fretta né sconti. Ma qui l’obiettivo è molto meno ambizioso, e la situazione economico-sociale è molto difficile: “tanti sono alla fame e i figli non trovano lavoro”, dice giustamente Luigi. E allora occorre uno scatto di volontà, al resto penseremo un’altra volta. Occhi aperti, certo, ma con l’intenzione precisa di mettere e metterci alla prova.
    (Purtroppo ci troviamo subito fra i piedi il giudizio sprezzante del “contadino molisano”: il discorso di Berlusconi è “papista e pseudo-buonista”. Due domande: 1) Ma che ce l’ha con noi?; 2) Ma non era cattolico, una volta?).

    14 Maggio, 2008 - 14:05
  6. si, Sump, ma Fini non è mai intervenuto a placare “i suoi” mentre Di Pietro parlava nel tempo a lui assegnato di diritto, e ha detto che gli ululati della destra era sostanzialmente giustificati da quel che diceva il “contadino molisano”, come dici tu… come esordio in una carica di garanzia istituzionale e democratica, non c’è male…

    ps. uno che mischia Dio e fortuna, non sa tanto di cattolico… ma questo già si sapeva.

    14 Maggio, 2008 - 15:20
  7. don78

    Sump,

    FORSE il “contadino molisano” 1) non ce l’ha con noi 2) ed è ancora cattolico…
    .. perchè “papista e pseudo-buonista” non sono sinonimi di cattolico.

    14 Maggio, 2008 - 15:58
  8. Sumpontcura

    A ciascuno il suo, caro moralista: “contadino molisano” è una definizione che ho ricavato pari pari dal post di Luigi.
    Per il resto, se vogliamo inventare un bel gioco si potrebbe pensare al “cucuzzaro cattolico”. Quante cucuzze valgono sei zie suore? Quante, l’accoppiata Dio-fortuna? E l’uso dell’aggettivo “papista”? E la lotta contro l’indulto? E la legge 40? E i tronisti con le veline? E il Gay pride? E l’alleanza coi radicali? E le trasmissioni di Maria De Filippi? (Chi è che ha gridato: “Tutto il cucuzzaro”? Ah, certo, Ignigo!).
    Il guaio è che giocando così la “convergenza” di Luigi non la faremo partire mai…

    (Dio e la fortuna… Mi fa venire in mente quella vecchietta che in chiesa pregava davanti a una statua di San Michele, ma una preghierina la diceva anche al diavolo, rappresentato sotto i piedi dell’arcangelo. Faceva così perché – sosteneva – “non si sa mai”…)

    14 Maggio, 2008 - 16:03
  9. Sumpontcura

    Certo che non sono sinonimi, caro don78: dal contesto si deduce, però, che il sullodato contadino li considera insulti. E non mi pare bello.
    “Papista” poi mi puzza un bel po’ di protestantesimo. Sbaglio?

    14 Maggio, 2008 - 16:06
  10. Se siamo d’accordo su questo mi ritiro dalla querelle: la “convergenza” si fa a occhi bene aperti e con la coscienza accesa. Se valeva per chi “flirtava” con radicali e anarco-insurrezionalisti, vale anche oggi.

    Se no, non si chiama “convergenza” nè “dialogo”, ma si chiama in un altro modo (“sudditanza” o “monologo”).

    ps. le cucuzze c’è chi le contava un po’ ogni giorno col vecchio governo. O adesso, non si contano più? Tra l’altro la stessa “Famiglia cristiana” (che di recente è sembrata meno progressista del solito) ha notato come di ministri e sottosegretari di specchiata militanza ecclesiale, in questo governo, manco l’ombra (chissà nel governo-ombra…).
    Ci attacchiamo alla buona (lo dico senza ironia) Eugenia Roccella: non credente, ex radicale e femminista, ma già portavoce del Family day. Con la quale ho avuto una simpatica corrispondenza su matrimonio, Sacra Famiglia e dintorni… assai illuminante.

    14 Maggio, 2008 - 16:27
  11. FABRICIANUS

    Onestamente, faccio fatica anch’io a fidarmi di Berlusconi…ma penso sia il caso di provare a dialogare….sperando che ciò possa servire AL BENE COMUNE DEL NOSTRO PAESE, E AL SUO RILANCIO. A Veltroni il difficile compito.

    Saluti a tutti,
    F.

    14 Maggio, 2008 - 18:20
  12. FABRICIANUS

    (Mi spiego) A Veltroni il difficile compito. Il difficile compito di portare avanti il dialogo e cercare la convergenza…..

    CIAO.

    14 Maggio, 2008 - 18:25
  13. talvolta faccio fatica a capire.
    Ma chi è che oggi ha la maggioranza politica ed il potere politico tutto nelle sue mani.
    E’ a costui che spetta l’onere di provare che ci si può fidare di lui.
    In passato ne ha dette di cotte e di crude contro i comunisti, contro fini, contro l’Udc, contro Casini, contro Bossi.
    In ogni tempo, ha avuto da dire la sua parte contro qualcuno.
    Oggi ad uno che si affida ad un Dio “buono” (il cattivo dove è ?[già detto da uno di voi…]), uno che si affida alla (dea) fortuna,
    a costui io devo prestare la mia fiducia?
    è costui che tende la mano?
    A uno che non ha le idee chiare sulla sua fede….!!!!!
    e vuole imporre le idee chiare agli altri!!!!!!
    e che ci ho gli orecchini al naso?????
    Mio bujon moralista,
    sposo in toto la tua perplessità, è perfettamente la mia.
    Oggi poi è peggio di ieri.
    Un partito berluvetron al governo
    e un partito veltronianberluconisca al governo all’ombra,
    povera Italia!
    ciao a tutti.
    Non sono cosi’ buonista!!!!!!!
    Con i politici a 15.000€ al mese NO.

    14 Maggio, 2008 - 18:46
  14. Luigi Accattoli

    Matteo e moralista: propongo un esercizio di convergenza. Invocare il “buon Dio” non significa sottintendere che ve n’è anche uno cattivo. Potremmo trovare molti santi padri e tutte le nostre nonne che lo facevano. Quanto al mettere insieme Dio e la fortuna l’impresa è più complessa ma si può provare a intenderla bene. Queste le parole che ha detto: “Ad aiutare tutti noi, invochiamo l’aiuto di Dio. Speriamo anche di avere fortuna. Ma la fortuna, lo sappiamo bene, non viene incontro a chi fa vita pubblica se non è incoraggiata, invitata con pazienza, forse anche sedotta e ammaliata da una buona dose di coraggio e di virtù”. Parafrasi di chi vuole provare a convergere: “Ad aiutare tutti noi, invochiamo l’aiuto di Dio. Questo richiamo non turbi quelli tra noi che non amano invocare Dio: essi potranno unirsi alla nostra invocazione esprimendo la speranza di avere fortuna. Ma sia che l’attendiamo da Dio sia che ce la auguriamo tra noi, la fortuna, lo sappiamo bene, non viene incontro a chi fa vita pubblica se non è incoraggiata, invitata con pazienza, forse anche sedotta e ammaliata da una buona dose di coraggio e di virtù”.

    15 Maggio, 2008 - 9:35
  15. Sumpontcura

    A tutti gli amici che “non si fidano” di Berlusconi.
    Avete ragione: non mi fido neanch’io. Peraltro, ad essere sinceri non mi fido gran che neanche di Veltroni, e non parliamo poi di radicali e dipietrini. Fiducia scarsa pure in Casini, Bindi, Roccella. Qualche problema anche col mio parroco, col mio vescovo, col papa, con Matteo, con Luigi e con Sumpontcura: conosco le mie manchevolezze, mi affido alla coscienza ma so quanto sia smandrappata pure quella. Ecco: adesso che vediamo chiaro che solo a Dio possiamo rivolgerci con fiducia piena, proviamo però a fare il conto di tutte le persone e le istituzioni con cui, nella vita quotidiana, dobbiamo “fare a fidarci”; e con molti, di fatto ci fidiamo: dal panettiere all’autista dei mezzi pubblici. Dobbiamo mangiare, no? – dobbiamo spostarci; eccetera. E dobbiamo avere un governo, un parlamento, una magistratura. Lo so anch’io che non posso mettere sullo stesso piano l’elettricista e il ministro degli interni. Ma ho l’impressione che se cominciassimo a considerare le istituzioni come strumenti al servizio del cittadino per vivere meglio, forse riusciremmo a diminuire il carico delle nostre aspettative nei confronti della politica, e magari a indirizzare il nostro amore (e l’odio e la rabbia e il rancore e i sospetti e la fiducia e la diffidenza) verso soggetti più degni.
    Ecco perché, per quel che vale, sono perfettamente d’accordo con Luigi: io la convergenza la tenterei; con gli occhi spalancati e la coscienza vigile, ma la tenterei.

    15 Maggio, 2008 - 10:56
  16. Iginio

    siamo alle solite: votare per il Partito Democratico sarebbe cosa buona e giusta, mandare i figli alle scuole private e’ cosa buona e giusta perche’ tanto ognuno fa come gli pare, no?(chi e’ che parlava di anarchia etica? Solo Berlusconi-Lupo Cattivo?), pero’ sta di fatto che il Partito Democratico le scuole private non le sopporta… Che facciamo? Le facciamo esplodere una buona volta, le contraddizioni? O continuiamo a sognare l’Utopia che non c’e’? Personalmente sono molto deluso dalla disinvoltura che trapela in questo blog ogni tanto…

    15 Maggio, 2008 - 11:29
  17. Iginio

    «È come se qualcuno riuscisse a vedere da lontano la patria, ma ci sia il mare che lo separa da essa. Egli vede dove deve andare, ma gli manca il mezzo con cui andare. Così è per noi che vogliamo pervenire a questa stabilità nostra, dove ciò che è è, perché questo solo è sempre così com’è. C’è di mezzo il mare di questo secolo attraverso il quale dobbiamo andare, mentre molti non vedono neppure dove devono andare. Perciò, affinché ci fosse anche il mezzo con cui andare, venne di là Colui al quale volevamo andare. E che cosa ha fatto? Ha preparato il legno con cui potessimo attraversare il mare. Infatti, nessuno può attraversare il mare di questo secolo, se non è portato dalla croce di Cristo. A questa croce potrà stringersi, talvolta, anche chi ha gli occhi malati. E chi non riesce a vedere dove deve andare, non si stacchi dalla croce, e la croce lo porterà» [s. Agostino, Commento al Vangelo di Giovanni II,2].

    15 Maggio, 2008 - 11:30
  18. “disivoltamente” rivendico il mio atteggiamento di fiducia costante nei miei incontri personali (anche su questo pianerottolo)… Semmai manco ancora qualche volta di quella in Dio, nonostante tutte le volte che sono riuscito ad abbandonarmi e la Provvidenza non ha mancato di affacciarsi nella mia vita… siamo fatti così.

    Faccio a fidarmi tutti i giorni: pensa che dopo 2 volte che il Comune respinge la mia domanda per l’asilo di Teresa (non so come faremo… ma vabbè), ancora mi fido. E l’anno prossimo la ripresenterò, regolarmente, senza fingere separazioni, uxoricidi, calli articolari o lavori inesistenti… sono fatto così… faccio presente a chi è solito dire che “è colpa degli stranieri”… che nel mio municipio i primi 25 nomi in graduatoria (non ho letto gli altri) sono quasi tutti italiani. Tra cui la figlia di un noto politico di destra e un paio di aristocratici.

    Io non ho parlato di PD e Veltroni. Quindi, su questo fate voi. (sulla scuola privata… lasciamo perdere, dai…)

    Però Iginio, davvero, facciamole esplodere le contraddizioni. Sono d’accordo.

    15 Maggio, 2008 - 11:52
  19. magari! magari! esplodessero, queste contraddizioni!
    e facciamole esplodere!
    Soprattutto quando a portarle avanti sono persone che si beccano 15.00€/mese e in pensione circa 9.000€/mese, con tutti i colori di questo mondo, con tutti i giochini che a tantissimi italiani hanno fatto e fanno comodo,
    accidenti, eccome!
    Eccome se lo vedo dal di dentro delle istituzioni!!!!!!!

    15 Maggio, 2008 - 12:25
  20. Hagakure

    A proposito di soldi e istituzioni: qualcuno ha letto l’articolo di Curzio Maltese su Repubblica di oggi? Si tratta del lancio del suo nuovo libro, un’inchiesta sul patrimonio del Vaticano. Senza tanti complimenti Maltese ripropone l’immagine della Chiesa come se fosse la Spectre, un’agenzia di potere molto flessibile se si parla di valori, ma con una ferrea determinazione se c’è da “difenedere la roba” (parole quasi testuali). Il giornalista imputa a questo atteggiamento la presunta preferenza delle alte gerarchie per il centro destra: non perchè più vicino alle proprie posizioni etiche ma perchè più solerte a difenderne i privilegi economici. Confesso che da cattolico questa prospettiva mi turba. Chiedo ai frequentatori del blog, che vedo attenti e preparati (senz’altro più di me): sono le solite invettive anticlericali o c’è qualcosa di vero?

    15 Maggio, 2008 - 16:16
  21. Luigi Accattoli

    Il mio benvenuto ad Hagakure e la risposta agli altri visitatori. Sono in partenza per Savona e Genova, dove seguirò la visita del papa.

    15 Maggio, 2008 - 18:43
  22. adriano

    Per Hagakure: se il libro di Maltese consistesse soltanto nella rielaborazione dei suoi articoli già apparsi su Repubblica (cioè, se non ci fosse niente di nuovo rispetto a quelli), una risposta puntuale, per me quasi esauriente, si trova negli articoli con cui Avvenire ha replicato ogni volta:
    http://www.avvenireonline.it/Speciali/Chiesa+e+denaro/
    Coraggio,
    Adriano

    15 Maggio, 2008 - 19:19
  23. FABRICIANUS

    Per Luigi: Buon viaggio in terra ligure.

    Riguardo al libro di Maltese, trovo molto interessanti le risposte di Avvenire agli articoli del giornalista di Repubblica….Provo dispiacere nel vedere tanta diffidenza e ostilità di alcuni “laici” verso la Chiesa. Ogni occasione è buona per attaccare il Vaticano, purtroppo.

    Ora io dico: essendo Città del vaticano, uno Stato secondo le norme del Diritto Internazionale, non rientra nella normalità che abbia un patrimonio finanziario????

    Maltese contesta inoltre i vantaggi fiscali di cui godrebbe la Chiesa Cattolica…Storia vecchia, a cui molti commentatori e giuristi hanno già risposto.

    Saluto tutti caramente,
    F.

    15 Maggio, 2008 - 20:01
  24. Eufemia Budicin

    Secondo me, quello che Maltese fa finta di non capire è che i turisti e pellegrini non vengono a Roma e in Italia a visitare i ministeri e le sedi dei giornali, benchè la redazione romana del Corriere lo meriterebbe. Oggi, Carlo Bernardini, il sapientino, propone di trasferire il Vaticano in un’isola deserta: spero senza automobili, onde evitare di essere investiti dalla di lui moglie, e io mi ci trasferisco subito. Auguri per Genova.

    16 Maggio, 2008 - 15:13
  25. Sumpontcura

    Perbacco, Eufemia: Bernardini il Sapientissimo ha avuto un’idea portentosa: un’isola deserta per il papa (l’avrà confuso con Napoleone!) e: “a chi Roma?” “A noi!”. Non gli basta più l’università, vuole tutto: basiliche maggiori e minori, palazzi e musei vaticani e tutto il resto. D’altronde, è giusto così: dopo l’epica conquista di Porta Pia i Savoia si fregarono a man salva il Quirinale e giù a scendere, fino alla prestigiosa sede del nuovo “Regio Liceo Ennio Quirino Visconti” scippata al volo al gesuita “Liceo Massimiliano Massimo”. Ora, dopo i trionfi della Sapienza (con gli eroici luminari in armi, padroni del campo contro le truppe in fuga dell’odiato tedesco), si tratta di completare l’opera. “Cosa vogliamo? Vogliamo tutto!”, cantavano una trentina d’anni fa i baldi giovani di “Lotta continua”.
    Va’ Bernardini! Forza Cini! Le api e gli architetti d’Italia sono con voi.

    (Eufemia: la perfida battuta sull’automobile della consorte del Condottiero merita l’Oscar; firmato: la musa Clio).

    16 Maggio, 2008 - 16:35
  26. Sumpontcura

    (Note a piè pagina, relative alle ultime tre righe del mio intervento delle ore 16:35)
    – “L’ape e l’architetto” è il titolo di un fondamentale (?) saggio di Marcello Cini, animatore dell’iniziativa degli “scienziati” della Sapienza contro papa Benedetto XVI: vi si spiegava, fra l’altro, come e qualmente le illuminazioni geniali del piccolo padre Giuseppe Stalin facevano di lui un grande scienziato del Novecento (1976!).
    – La consorte di Carlo Bernardini, scienziata pure lei e con un cognome adattissimo alle magnifiche sorti e progressive da lui preconizzate (Silvia Tamburini: rataplan!), investì con l’automobile, il 28 giugno 2007, nei pressi del Quirinale, la malcapitata Clio Napolitano, consorte del presidente della repubblica.

    16 Maggio, 2008 - 17:23
  27. Eufemia Budicin

    Caro Sum, mi sembra che l’ateo Napolitano finora abbia svolto il suo ruolo meglio dei presidenti praticanti che l’hanno preceduto e forse la musa Clio lo ispira. E Maltese, nell’introduzione al suo libro, apparsa ieri su Repubblica, non ha resistito a tirar fuori la Sapienza, perché è proprio lì che la finzione dei vestiti si è manifestata e ancora non se ne fa una ragione. Comunque mi pare che Repubblica, visto il dialogo obbligato col Berlusca, stia cercando almeno di prosciugargli l’acqua intorno. Cordiali saluti.

    16 Maggio, 2008 - 21:31
  28. la lingua batte dove il dente duole,
    Taluni prendono la Chiesa, come altri erano affezionati al Partito Comunista da difendere tutto ‘indifendibile.
    Da Cattolico,
    il libro di Curzio Maltese ha molti spunti estremamente veritieri.
    Prima di giudicare leggetelo,
    poi fate un raffronto, soprattutto se siete all’interno della chiesa come istituzione civile/ecclesiale, in cui la cosa più divertente e più giusta
    è che noi cittadini italiani (anche non credenti),
    diamo circa 5 miliardi di euro, per far fronte a tutte le spese a cui tutta la Chiesa Cattolica in Italia compreso la Santa Sede deve far fronte.
    Alla fine è semplicemente come mantenere i nostri politici,
    con la differenza che spesso i politici si dimosttrano solo dei grandi affaristi e quealche cosa d’altro,
    La mia chiesa cattolica invece, quei 5 miliardi, ci fa una enorme opera di bene per tutto lo stato italiano oltre che per quello vaticano.
    Scusate se non è abbastanza comprensibile.
    Ma perchè alcuni hanno da ridire?
    E poi un grazie meritatissimo a divo Giulio Tremonti,
    sua l’idea dell’8×1000 quando lavorava con il cattolicissimo Craxi,
    sua l’idea di non far pagare l’ici a tutti gli alberghi che ricadono sotto istituti ecclesiali o religiosi,
    con la differenza che ci sono alberghi disuorine che costano 30 euro a notte (roma) e che potrebbero beneficiare già della legge di favore che vale per gli ostelli della gioventu’
    mentre ci sono alberghi religiosi in centro a 150€ che vanno in competizione con i normali esercizi alberghieri…….
    Ma qui la fede non ci rimette nulla.
    ciao a tutti.

    16 Maggio, 2008 - 21:59
  29. Sumpontcura

    Caro Matteo,
    come al solito hai un sacco di ragioni, ma su Maltese – abbi pazienza – mi si rintorcinano le budella (guarda che lui è un altro di quelli che gli euro li conta solo a migliaia!). Già mi dispiace regalare (saltuariamente) soldi alla “nota lobby” debenedettiana, ma comprargli pure il libro, a quel “signorino tu mi turbi” disinformato e (forse) in malafede, no e no!
    Come diceva quel tale? Non l’ho letto e non mi piace.

    17 Maggio, 2008 - 5:10
  30. Eufemia Budicin

    Maltese ovviamente ha anche qualche ragione e anch’io preferirei che l’ottopermille proprio non ci fosse. Ma la prefazione del libro gliela scrive Ezio Mauro (che si è stufato di fare il ragazzo di bottega di Scalfari), e già nell’introduzione apparsa su Repubblica si tira in ballo il caso Sapienza. .La Repubblica non è nato come un giornale di notizie: doveva essere il faro e la perdita del ruolo di guida brucia.

    17 Maggio, 2008 - 23:11

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