Buon Natale e piccolo dono ai naviganti

Auguro buon Natale ai visitatori del blog: a quelli che ho incontrato e a quelli che conosco attraverso i commenti, a quanti so che mi leggono ma non scrivono, nonchè ai più numerosi dei quali nulla indovino. A tutti offro un piccolo dono, o meglio una dedica: un mio testo sul presepio – tra Vangeli canonici e apocrifi, storia e geografia, curiosità, ricordi personali – appena pubblicato in un libro strenna: si può leggere nella pagina “Antologia delle pubblicazioni”, cliccando su “Civiltà del Natale” e poi su “testo”. Debbo a Giuseppe Vannucci, delle Edizioni del Credito Cooperativo, l’opportunità di occuparmi dei presepi – mia passione da sempre – e di pubblicare quelle annotazioni. Buon Natale e buona lettura!

47 Comments

  1. Sarà un Natale particolarissimo, un po’ pasquale per Luigi… C’è un passaggio importante in vista che ci hai già annunciato.

    Anche per questo, davvero Buon Natale.

    23 Dicembre, 2008 - 13:05
  2. grazie Luigi.
    Non posso fare a meno di tornare su ciò che ha detto ieri il papa, tra le altre cose: e mi chiedo, in base a Rm 1,28-31 (E poiché hanno disprezzato la conoscenza di Dio, Dio li ha abbandonati in balìa d’una intelligenza depravata, sicché commettono ciò che è indegno, colmi come sono di ogni sorta di ingiustizia, di malvagità, di cupidigia, di malizia; pieni d’invidia, di omicidio, di rivalità, di frodi, di malignità; diffamatori, maldicenti, nemici di Dio, oltraggiosi, superbi, fanfaroni, ingegnosi nel male, ribelli ai genitori, insensati, sleali, senza cuore, senza misericordia.).
    Ma soltanto transessuali e omosessuali vanno contro la creazione e il Creatore?
    A chi dice che queste cose non stanno sullo stesso piano, io rispondo che San Paolo stesso le mette sul medesimo piano.
    Buon natale Luigi e buon Natale anche al papa, che forse ha tanti incubi.
    Ma nessuno gli sta vicino?

    23 Dicembre, 2008 - 14:12
  3. Francesco73

    Buon Natale a Luigi e a voi tutti.
    Starò nelle Marche qualche giorno, tra l’odore della legna arsa nei camini, i tanti, piccoli presepi artigianali sparsi nelle chiese e nei borghi, i canti più antichi e semplici, quel senso dello scorrere delle stagioni e del tempo che solo una certa campagna italiana sa offrire.
    Il tutto, ovviamente, accompagnato da ogni tentazione per la gola.
    Auguri di cuore, e un ricordo per tutti nella preghiera, con la quale inciampo un pò ma che sempre di nuovo mi convoca e mi attende.
    A presto.

    23 Dicembre, 2008 - 14:52
  4. Ciao Maioba,
    del discorso di Benedetto alla Curia, è passato un messaggio eccessivamente semplificato.
    Sappiamo che la stampa ha bisogno di creare lo scoop o il casus belli.
    Noi non ne abbiamo bisogno, per fortuna.
    Ieri mi sono letto per intero il discorso di Benedetto alla Curia, anche se non mi sono potuto soffermare sui diversi aspetti che lui ha tentato di focalizzare.
    Nella storia del Popolo di Dio, abbiamo avuto persone come Agostino, Tommaso, Alfonso De Liguori, fino a Häring, soltanto per citarne alcuni.
    Il presente è sempre difficile da leggere.
    Il Papa, ha il suo ministero, che è quello di creare comunione, unità, e confermare i fratelli nella fede.
    Tanto Pietro che Paolo hanno dovuto compiere un cammino di comprensione per capire il modo migliore per annunciare la lieta novella.
    I cristiani tutti sono chiamati ad essere comunque, Sacerdoti, Re e Profeti, in modo concreto ed in rapporto stesso con i propri fratelli nella Chiesa, a qualsiasi livello di incarico e di responsabilità.
    Tutta la Chiesa ha bisogno di capire “questa stupenda e drammatica scena temporale e terrena”.

    “Sullo stato della Chiesa; abbia essa ascolto a qualche nostra parola, che per lei pronunciammo con gravità e con amore. Sul Concilio: si veda di condurlo a buon termine, e si provveda ad eseguirne fedelmente le prescrizioni. Sull’ecumenismo : si prosegua l’opera di avvicinamento con i Fratelli separati, con molta comprensione, con molta pazienza, con grande amore; ma senza deflettere dalla vera dottrina cattolica. Sul mondo: non si creda di giovargli assumendone i pensieri, i costumi, i gusti, ma studiandolo, amandolo, servendolo.” (Paolo VI – Testamento)

    Ci sono tematiche di non facile comprensione, che creano discussioni in tutte le confessioni religiose, e la Chiesa cattolica, non è differente dalle altre.

    C’è ancora molto da purificare, nel mondo e nelle Chiese.
    Come e quando, lo sa lo Spirito, che cerca di farsi ascoltare nel discernimento dei cristiani.
    ——————————————————–

    A ciascuno dei compagni di cammino in questo blog l’augurio di gioire della Incarnazione di Dio, del Suo entrare nella più profonda carnalità di ciascuno.

    23 Dicembre, 2008 - 15:57
  5. Sumpontcura

    Bello il tuo testo, Luigi. Niente affatto disturbato da tutti i colti riferimenti all’arte e al costume, vi si avverte un profumo tiepido e “vero”, di stalla, di fieno, di muschio. Mi ci ritrovo molto. Così come mi ritrovo nel tuo voler dare vita e differenza, e quindi un nome, ai “pastori” che descrivi.
    Vorrei, se mi permetti, proporti il testo di un canto popolare (dal “repertorio” di risaia delle sorelle Bettinelli, di Ripalta Nuova nel cremonese; la ricerca è di Roberto Leydi): vi si fa riferimento (ed è l’unica testimonianza non piemontese) al pastore Gelindo (qui, “Gerlindo”), che segna una presenza popolare costante nella tradizione natalizia contadina in Canavese.

    «Vo girànd per gli osterie, vo girànd di qua e di là:
    la notte in Betlemme non si trova
    e non si troverà – ci vuol pazienza;
    pazienza santa:
    stanotte andremo a ripusà sot quela pianta.

    Si gh’è pasà di là ‘l pastor Gerlindo,
    vede la buona gente mal vestita:
    “Venite a dietro con me, sposina aibella,
    io vi farò insegnà ‘na capannella.

    E là c’è ‘l bue e l’asinello con del fieno,
    starete più bene là che al ciel sereno.
    E vi saluto, brava gente,
    e vi saluto di buon cuor, ma di buon cuore,
    voi mi sembrate gente del Signore”.

    E ‘l ventiquattro di dicembre
    la Maria si sentì – un gran dolore:
    si gh’è nasìt il nostro Redentore.»

    Buon Natale a tutti; con un sorriso fraterno e gli occhi buoni.

    23 Dicembre, 2008 - 16:28
  6. tonizzo

    Auguri Luigi! Auguri a tutti!

    23 Dicembre, 2008 - 17:04
  7. lycopodium

    Grazie, Dr. Accattoli.
    Auguri di cuore a tutti.

    23 Dicembre, 2008 - 17:42
  8. Luigi Accattoli

    Con riferimento a un tema qui dibattuto tempo addietro (vedi post del 5 e dell’11 novembre), ecco le riflessioni del cardinale Pio Laghi sull’elezione di Obama, espresse ieri in un’occasione pubblica, riferite dall’Agenzia Ansa:
    (ANSA) – ROMA, 22 DIC – Crisi economica, Medio Oriente, questioni etiche, attendono il nuovo presidente degli Stati Uniti Barack Obama; un’agenda impegnativa che suscita l’incoraggiamento del Vaticano, con riserva, però, su aborto, staminali e famiglia. Invitato dalla Elea insieme a Walter Veltroni e Lucio Caracciolo a commentare il ‘progetto Obamà, titolo dell’ultimo numero della rivista ‘Limes’, il card.Pio Laghi, esperto di cose americane e amico personale degli ultimi tre presidenti degli Stati Uniti, ne elogia le politiche sociali, la scelta di estendere il servizio sanitario a donne e bambini, di aprire le frontiere agli immigrati, di ritirare le truppe dall’Iraq. Poi, mette le mani avanti su famiglia, aborto e staminali: «non vanno ammesse coppie al di fuori dell’ordine naturale», il «Freedom of choice act toglierebbe anche i minimi freni oggi esistenti alle pratiche abortive» e «vanno fermati la produzione e l’uso indiscriminato degli embrioni» per le ricerche sulle cellule staminali. Al presidente eletto, Laghi riconosce però, al di là di tutto, il grande pregio e la grande responsabilità di «essere entrato con il suo popolo nella terra promessa», come Giosuè, dopo che Mosè-Luther King gliene aveva mostrato il cammino. E di averlo fatto conducendo una campagna elettorale con lo stesso «spirito di riconciliazione che fu di Abramo Lincoln».

    23 Dicembre, 2008 - 18:03
  9. lazzaro

    Sopra il presepe, molto essenziale, che ho fatto nella chiesa del mio paese d’origine, in Abruzzo, ho messo questa scritta: “Sono nato duemila anni fa, ma ti aspetto qui ogni giorno”.
    Buon Natale a tutti e ogni giorno, perché Lui è sempre lì che ci aspetta, anche quando non ci sono pastori e angeli osannanti.

    23 Dicembre, 2008 - 19:43
  10. FABRICIANUS

    Grazie Luigi, per lo scritto che ci doni! Auguri di cuore, carissimo Luigi…

    E Buon Natale a tutti voi, amici e amiche del blog!! Un abbraccio a tutti!!

    “E’ Natale!
    Egli viene e con Lui
    viene la gioia.”
    (P. Mazzolari)

    Auguri!!
    F.

    23 Dicembre, 2008 - 20:12
  11. principessa

    Il mio augurio di serenita’ a tutti gli amici del blog vi giunge anche con la buona notizia che le “ombre” che mi hanno dato angoscia e insonnia nelle passate settimane , si sono dissipate e il mio Gesu’ Bambino e’ giunto con qualche giorno di anticipo ( spero perdonerete)…
    Vi abbraccio tutti e vi ringrazio della preghiera costante che mi ha fatto giungere fin qui il vostro profondo affetto ( altro che solo parole!!!!)

    Buon Natale a tutti, con tutto il cuore

    23 Dicembre, 2008 - 21:25
  12. FABRICIANUS

    Gioisco alla notizia che ci dai, carissima principessa.

    23 Dicembre, 2008 - 21:38
  13. raffaele.savigni

    Grazie a Luigi per il bel dono. Mi rallegro con Principessa per la bella notizia.
    Apprezzo anche l’intervento di Matteo. Anch’io trovo che i mass-media spesso isolino una frase del papa dal suo contesto per poi poterla strumentalizzare o polemizzare con essa.
    Ecco, Maioba, cosa ha detto Benedetto XVI:
    “Poiché la fede nel Creatore è una parte essenziale del Credo cristiano, la Chiesa non può e non deve limitarsi a trasmettere ai suoi fedeli soltanto il messaggio della salvezza. Essa ha una responsabilità per il creato e deve far valere questa responsabilità anche in pubblico. E facendolo deve difendere non solo la terra, l’acqua e l’aria come doni della creazione appartenenti a tutti. Deve proteggere anche l’uomo contro la distruzione di se stesso.
    È necessario che ci sia qualcosa come una ecologia dell’uomo, intesa nel senso giusto. Non è una metafisica superata, se la Chiesa parla della natura dell’essere umano come uomo e donna e chiede che quest’ordine della creazione venga rispettato. Qui si tratta di fatto della fede nel Creatore e dell’ascolto del linguaggio della creazione, il cui disprezzo sarebbe un’autodistruzione dell’uomo e quindi una distruzione dell’opera stessa di Dio. Ciò che spesso viene espresso ed inteso con il termine “gender”, si risolve in definitiva nella autoemancipazione dell’uomo dal creato e dal Creatore. L’uomo vuole farsi da solo e disporre sempre ed esclusivamente da solo ciò che lo riguarda. Ma in questo modo vive contro la verità, vive contro lo Spirito creatore. Le foreste tropicali meritano, sì, la nostra protezione, ma non la merita meno l’uomo come creatura, nella quale è iscritto un messaggio che non significa contraddizione della nostra libertà, ma la sua condizione”.
    Io non ci vedo, Maioba, una ossessione per l’omosessualità, ma la critica ad una ideologia del “genere”, inserita nel quadro di un discorso costruito “in positivo”.

    23 Dicembre, 2008 - 22:33
  14. Luigi Accattoli

    Un bacio a principessa! Il “buon Natale” per te ora è nei fatti.

    23 Dicembre, 2008 - 23:23
  15. Raffaele.
    Ma tu sei sicuro che un omosessuale o un transessuale “vuole farsi da solo e disporre sempre ed esclusivamente da solo ciò che lo riguarda”. Davvero chi vive questa situazione non per vizio depravato ma come sua personale capacità di amare “vive contro la verità, vive contro lo Spirito creatore”?
    Davvero è così?
    Mah

    23 Dicembre, 2008 - 23:28
  16. fiorenza

    Anch’io sono contenta per te, gentile principessa. E contraccambio il tuo abbraccio affettuoso del 20 dicembre. Auguri a te. E auguri a tutti voi, a cui voglio già bene anche se vi conosco da poco tempo. Buon Natale.
    E buon Natale a te, Luigi. Volevo dirti grazie per la porta aperta, ma ora devo ringraziarti anche per il dono del testo sul presepio, per la sua poesia sapiente. Ti ringrazio mentalmente ogni sera, quando ti leggo. Anche “al mio presepio basta una candela, accesa per qualche minuto la sera e spostata di un poco ogni tanto a muovere le ombre”.

    23 Dicembre, 2008 - 23:34
  17. caro Raffaele Savigni,
    permettimi di dirti che le parole del Santo Padre sono estremamente chiare e vogliono esprimersi all’interno delle scienze biologiche e psicologiche. Credo che all’interno di queste materie le opinioni del Santo Padre non godano del dono dell’infallibilità.
    Lasciamo ai ricercatori in cotali scienze di continuare a ricercare le verità che Dio ha insito nella sua creazione, e che l’uomo è chiamato a scoprire continuamente.
    Qualcuno aveva fatto della terra il centro dell’universo, materia di fede indiscutibile.
    Forse oggi ci possiamo permettere un po di umiltà ed essere più attenti a scoprire i semi che Dio ha lasciato nella sua creazione
    La Bibbia, non sono libri di scienza, nè di biologia, nè di psicologia, nè di storia, nè di diritto, nè di morale naturale, nè di manualistica sulla natura, nè ha mai avuto la pretesa di essere tutto questo.
    La Bibbia è testimonianza del rapporto del Dio vivente con il Suo popolo che si completa con la Sua Parola vivente, il Cristo.
    Ovviamente non nego che ci sono altri che possono affermare che la Bibbia contiene tutte le verità possibili sulla scienza, sulla tecnologia, sulla biologia, sulla psicologia e via dicendo. Sarebbe anche bene che costoro ne traggano tutte le conseguenze, in tutti i campi dello scibile, la donna in subordine all’uomo che è capo della donna, l’impurità della donna, e via dicendo.
    Caro Raffaele, è soltanto una conseguenziale riflessione alla tua, non altro.
    un saluto

    23 Dicembre, 2008 - 23:38
  18. @ Maioba,
    nel campo della psicosessualità, credo che le idee siano molto confuse, lo studio insegna che esiste una idea della sessualità moltiplicata per quanti siamo per l’intero orbe.
    Ordunque, la domanda che tu poni, è oziosa.
    Dai per scontato che si siano letti o studiati testi come “psicologia dei rapporti sessuali” di Theodor Reik, o “La rivoluzione sessuale” di Wilhelm Reich, o i “tre saggi sulla sessualità” di Sigmund Freud, ma anche “L’arte d’amare” di Erich From e soprattutto “L’atto sessuale nell’uomo e nella donna” di Masters e Johnson a cui aggiungo come apporto di grande interesse “XY De l’identitè masculine” di Elisabeth Banditer, già autrice dell’ottimo volume “L’uno e l’altra” sulle relazioni tra l’uomo e la donna.
    Occorre pazienza di ricerca continua per conoscere.
    Caro Maioba, sono sicuro che tu mi diresti che conoscere, è radice del discernimento, ma è anche dono.

    24 Dicembre, 2008 - 0:08
  19. roberto 55

    Raramente come stasera ho letto tante cose belle in così pochi interventi !

    Grazie, innanzitutto, a Principessa per averci partecipato della notizia che ti riguarda: sono proprio contento !
    Grazie a Luigi per la “dritta” che ci hai fornito sulla tua più recente pubblicazione: acquisterò il libro il prima possibile, contaci (dopodiche, ti subisserò di domande: povero te !).
    Grazie all’amico Fabricianus per la citazione di Don Primo Mazzolari (figura che mi è tra le più care della Chiesa del secolo scorso), grazie al sempre grande Sump, che dal suo “cappello a cilindro” ha estratto, stavolta, questo canto popolare natalizio delle Valli del Canavese (a quando potrebbe risalire, secondo te, Sump ?), e ben trovato, infine, al mio “compagno di banco” Lazzaro !
    Interessante, Luigi, la dichiarazione, da te riportata, di Monsignor Laghi (che, per inciso, mi sembra saggia ed equilibrata) sulla nuova Presidenza statunitense di Barack Obama: a leggere certe “campane” conservatrici/”ateo-devote”/etc., pareva quasi che Papa Benedetto fosse in procinto di scomunicare Barack Obama.
    Circa, infine, il discorso pronunciato ieri dal nostro Pontefice, a me, e per quel che vale il mio parere, è sembrato del tutto giusto ed opportuno (ed in ciò mi ritrovo nelle considerazioni di Matteo e di Raffaele Savigni): anch’io ho l’impressione, Maioba, che, a volte, la stampa, per le sue, pur comprensibili, esigenze di “spettacolarizzazione”, o, almeno, di semplificazione mediatica, “brutalizzi” le notizie, senza approfondirle, e questo mi pare uno di quei casi; è vero (mi permetto di prevenire una tua possibile osservazione) che, a volte, le gerarchie ecclesiastiche (lo abbiamo constatato anche in queste ultime settimane) sanno farsi del male da sole, ma le parole rese ieri dal Papa non mi sembrano, invece, rivolte contro l’omosessualità quanto, e semmai, a difesa del rispetto della natura umana dalle tentazioni di manipolazione genetica che vorrebbero affrancarci – come afferma il Papa – “dal Creato e dal Creatore” (in ciò, mi sembra che Papa Benedetto riprenda gli spunti lanciati quarant’anni or sono da Paolo VI nell’enciclica “Humanae Vitae”).

    Bene: domani vorrei provare a “chiudere la luce” dell’ufficio entro – spero – il primo pomeriggio, così da riuscire a tornare a casa prima che si faccia buio; nella (non grandissima) Chiesa Parrocchiale del mio paese la Veglia inizierà alle 23 ma, al solito, cercherò di arrivare in congruo anticipo (sennò, rischio di restare in piedi per tutta la Funzione !).

    Buona notte a tutti dal gelo e dalla nebbia delle campagne venete !

    Roberto 55

    24 Dicembre, 2008 - 0:08
  20. Luigi Accattoli

    Grazie a Sump per il pastore Gelindo che non conoscevo. E a tutti che sono intervenuti, mi pare in buono spirito. Roberto non so se quel libro lo troverai in libreria, credo di no: è diffuso come strenna natalizia dalle Casse Rurali. Ma il mio testo è riportato intero nel luogo che ho indicato con il post. Grazie a chi ha letto e a chi leggerà.

    24 Dicembre, 2008 - 0:19
  21. don78

    Dopo un lungo black-out di internet torno, giusto in tempo, per augurare di cuore a Luigi e a tutti voi un felice e sereno Natale.

    PS. Grazie principessa per la buona notizia… natalizia.

    24 Dicembre, 2008 - 9:36
  22. ignigo74

    Qui in terra di Ambrogio con fatica si prendono le misure dei primi passi con il nuovo Lezionario e il nuovo Rito.

    Qualche fatica c’è: letture (due) lunghissime alla messa feriale e altre sottolineature linguistiche più o meno visibili (Lettura del vangelo e non più Dal vangelo secondo…).

    Una delle perle mi sembra quella di sottolineare più la parola Incarnazione rispetto a Natale. Non è soltanto una nascita, è l’incarnazione dell’Eterno. Non è soltanto una nascita (che comunque è, ogni nascita umana, a suo modo un miracolo) è il cielo infinito che entra nella stanza del nostro corpo.

    Se si guarda all’Incarnazione, anche la Storia (quella dei grandi) e la storia (la nostra) prendono posto in modo più confortevole, meno contradditorio, forse anche meno misterioso: l’Incarnazione inizia a svelare il versante umano di Dio.

    Ecco il dono che auguro a tutti noi che ci sfioriamo in questo inedita piazza virtuale: diventare sempre più umani, sempre più umani, vedere sempre di più la nostra uanità rispecchiata in ogni uomo.

    Con affetto e l’assicurazione della preghiera nelle messe di questi giorni, un abbraccio umanissimo a tutti.

    24 Dicembre, 2008 - 10:01
  23. Congratulazioni di tutto cuore a principessa!

    E i miei migliori auguri di Buon Natale a Luigi e a tutti!

    24 Dicembre, 2008 - 10:34
  24. Caro Roberto, il papa non ha parlato di manipolazione genetica, ma di teoria del gender e differenze sessuali: “Non è una metafisica superata, se la Chiesa parla della natura dell’essere umano come uomo e donna e chiede che quest’ordine della creazione venga rispettato. Qui si tratta di fatto della fede nel Creatore e dell’ascolto del linguaggio della creazione, il cui disprezzo sarebbe un’autodistruzione dell’uomo e quindi una distruzione dell’opera stessa di Dio. Ciò che spesso viene espresso ed inteso con il termine “gender”, si risolve in definitiva nella autoemancipazione dell’uomo dal creato e dal Creatore. L’uomo vuole farsi da solo e disporre sempre ed esclusivamente da solo ciò che lo riguarda. Ma in questo modo vive contro la verità, vive contro lo Spirito creatore.”

    Le parole sono chiodi, parafrasando Luzi o Majakovskij.
    Un abbraccio e buon Natale a tutti voi, in particolare ai più fragili e deboli, simili al bimbo di Betlemme e ai suoi genitori.
    Abbraccio specialmente Principessa! 🙂
    cioa,
    Marco don

    24 Dicembre, 2008 - 15:10
  25. roberto 55

    Ho inteso, Maioba, la tua interpretazione del discorso di ieri del Papa: mah, io continuo a non vederci quell’attacco diretto alla condizione omosessuale che mi pare, invece, che tu vi scorgi (o sbaglio ?).
    E gli altri amici del”pianerottolo” che dicono ?

    A proposito della pagliacciata (non so come altrimenti definirla) “anti-Cardinale Tettamanzi”, organizzata quest’oggi dal deputato leghista Borghezio, presso il Duomo di Milano, ho letto, per contro, Luigi, la tua bella intervista, apparsa sul “Corriere” odierno, al Patriarca di Venezia Angelo Scola, che, sul tema dei riferimenti “islamici” inseriti in alcuni Presepi italiani (a Genova ed anche nella – a me cara e vicina – Mestre), mi sembra abbia espresso concetti equilibrati e del tutto condivisibili.

    Bene: ho “staccato la spina” lavorativa alle 15 e, almeno fino a lunedì prossimo 29 dicembre, non se ne parla più.
    Mi unisco allo spunto di Ignigo74 ed invio a tutti voi l’abbraccio più umano e sincero.
    Comincio a prepararmi per la Veglia di Natale (non sia mai che mi faccia sgridare da Don Antonio per il ritardo !).

    Buon Natale a tutti !

    Roberto 55

    24 Dicembre, 2008 - 19:36
  26. Ciao Roberto e buona veglia, a me attende domani vivere il natale con la messa solenne nell’Abbazia di Subiaco tra i miei amati monaci e passeggiate appenniniche.
    Relativamente al quesito che ponevi, la cosa migliore è leggersi con calma direttamente la fonte nella sua completezza, rifletterci e meditare alla luce delle attuali conoscenze e della fede donata.
    Lo Spirito santo farà il resto.
    un saluto.
    intanto la sveglia per domattina alle 7

    24 Dicembre, 2008 - 20:29
  27. raffaele.savigni

    Matteo, lo so anch’io che la Bibbia non è un libro di biologia né di psicologia: non sonio un fondamentalista!. Ma la Parola di Dio presuppone una fede nel Creatore, quindi nell’ordine della creazione, e una certa visione della natura umana in quanto creata ad immagine di Dio.Quindi la Chiesa, “esperta in umanità” (come disse Paolo VI), è in grado di dire la “verità fondamentale sull’uomo” (sto parafrasando Giovanni Paolo II), senza per questo rinunciare alle possibili nuove acquisizioni delle scienze umane e della natura.
    Maioba, io condivido il discorso del papa (non la tua interpretazione), e non ci vedo un attacco agli omosessuali in quanto persone ma a una certa teoria del “gender” inteso come pura costruzione culturale, sganciata da ogni riferimento alla natura umana creata da Dio.Questo distacco dalla “natura” non caratterizza solo i movimenti “gay” radicali ma anche il femminismo radicale e le spinte culturali a fabbricare l’uomo “in provetta”. Aggiungo (è importante): criticare certe tendenze culturali non vuol dire demonizzare le persone. Non mi pare proprio che il papa l’abbia fatto. E, viceversa, non si èpuò partire dall’accettazione (doverosa) delle persone per pretendere una legiottimazione di certe posizioni culturali: Gesù perdonò l’adultera, la rispettò pienamente come persona, ma non legittimò certo l’adulterio, tant’è vero che le disse di “non peccare più”.

    24 Dicembre, 2008 - 21:50
  28. mattlar

    Auguri a Luigi e a tutti i dirimpettai !!!
    buon Natale !!!

    25 Dicembre, 2008 - 10:38
  29. adriano

    Prima che scenda la notte
    faccio anch’io i più caldi auguri di Santo Natale a tutti.
    Adriano

    25 Dicembre, 2008 - 18:56
  30. roberto 55

    La Veglia di ieri notte è stata, al solito, molto bella e la “Corale” della mia Parrocchia ha dato il meglio di sè, ricevendo, alla fine della Messa, gli applausi scroscianti di tutta la Chiesa (come sempre, stracolma).

    Oggi pomeriggio ho accompagnato mia madre, mia suocera e due loro amiche (che hanno tutte trascorso la giornata di Natale a casa mia) al Vespro, sempre presso la Chiesa Parrocchiale del mio paese, e, finita la Funzione, siamo riusciti, poi, a tornare a casa giusto in tempo per evitare l’arrivo dei primi spruzzi di nevischio: qui da noi, infatti, il freddo, dopo un paio di giorni di tregua, è di nuovo polare, il vento è gelido e l’atmosfera pare quella delle tundre scandinave.

    Ancora buon (quel che resta del) Natale a Luigi ed a tutti gli amici del blog !

    Roberto 55

    25 Dicembre, 2008 - 19:41
  31. tonizzo

    In mezzo a discussioni su omosessuali e Obama e fede, mi sono ricordato di una cosa. Che vi regalo: è uso, nei paesini di mare del Palermitano e in particolare a Porticello e Aspra, che i nonni marinai insegnino ai nipotini una preghiera per calmare le trombe marine. Lo fanno solo la notte di Natale e solo quando i nipoti sono piccoli. Guai, a mare, se si finisce in una tromba marina: e l’immagine del piccolo che prega l’Onnipotente perché la vastità dell’acqua si calmi mi fa ricordare ancora una volta che o Dio, il tuo mare è così grande e la mia barca così piccola. Ancora buon Natale

    25 Dicembre, 2008 - 20:06
  32. Ma la Parola di Dio presuppone una fede nel Creatore, quindi nell’ordine della creazione, e una certa visione della natura umana in quanto creata ad immagine di Dio.
    ———————
    Caro Raffaele
    sono d’accordo sulla fede nel Creatore,
    l’ordine della creazione con la conseguente visione della natura umana,
    ti viene dalla letterarietà del Genesi? Hai tenuto presente le diverse tradizioni presenti nel Genesi immagino? C’entra qualcosa l’eziologia nel genesi?
    La fede in Dio Creatore presuppone quindi che io legga i sacri Libri secondo quale ordine? geologico? sociologico? storico?, archeologico? antropologico?
    Ho avuto l’impressione che tu abbia fatto una affermazione e allo stesso tempo il contrario. Puo’ essere una mia impressione.
    Come abbiamo imparato è molto importante tenere presenti i generi letterari presenti nei libri biblici, o cominceremo ad emettere sentenze di condanna nei confronti di mezzo mondo.
    Alla luce di quanto sopra la fede nel Creatore non presuppone da nessuna parte la conseguenza di credere in un ordine fondato da un’insieme di sagge tradizioni umane fotografate in modo efficace dagli autori sacri interessati a fare memoria della storia del popolo Ebraico con il suo Dio.
    Caro Raffaele, la mia vuole essere solo una riflessione, che già esiste nella nostra Chiesa, quindi non mi sto inventando nulla. Questo non nega riflessioni diverse, e la tua mi ha fatto riflettere in questo senso.
    Eccomi dunque che rientrato da poco a casa, già mi costringi a riflettere.
    Ma è il dono che il Creatore ci ha fatto, è tra i piu’ belli, finchè non decide di togliercelo per altri suoi disegni. Il Signore dà, il Signore toglie, sia benedetto il nome del Signore.
    Un saluto di pace.

    25 Dicembre, 2008 - 21:11
  33. raffaele.savigni

    Caro Matteo, pensavo semplicemente al passo di Genesi “a immagine di Dio li creò, maschio è femmina li creò”. Mi sembra il fondamento (o perlomenmo “un” fondamento)dell’antropologia biblica, per la quale è Dio che crea i “generi”, i maschi e le femmine (chiamandoli alla comunione), non l’uomo. E l’uomo risulta ben distinto dal resto della creazione, senza che quest’ultima venga ridotta a pura “cosa” di cui possiamo disporre a piacimento. I due racconti della creazione si integrano a vicenda E, secondo Paolo, Cristo è il “nuovo Adamo”.Insomma, l’uomo non è pura storicità, pura costruzione culturale, anche se, ripeto, non per questo possiamo ignorare i dati forniti dalle scienze umane (che, correttamente interpretatim, non mi sembrano in contrasto con la visione biblica e cristiana).

    26 Dicembre, 2008 - 12:34
  34. raffaele.savigni

    Per chiarire meglio il mio pensiero aggiungo una considerazione: il racconto dell’alleanza tra i patriarchi ed il Dio di Israele non mi obbliga a pensare come immutabile in tuitti i suoi aspetti quel modello patriarcale di società pastorale e di famiglia. Ma dietro agli aspetti transeunti di quel modello vedo un ordine ontologico più fondamentale che è voluto da Dio (la famiglia intesa come comunione tra uomo e donna e i figli come benedizione; l’idea che l’uomo non può decidere da sé ciò che e bene e ciò che è male). Non tutto può essere storicizzato e ridotto a sovrastruttura culturale di una società patriarcale.

    26 Dicembre, 2008 - 12:41
  35. marta paola

    Auguri in ritardo per il Natale ma Auguri per tutte le prossime Feste.
    Mp

    26 Dicembre, 2008 - 15:45
  36. Raffaele,
    la tua ultima riflessione è semplicemente testimonianza di come il liberalismo portato alle sue estremizzazioni, esclude la religiosità e lo spirito delle persone, massimalizzando solo il denaro e il benessere nel capitale.
    E’ il benessere occidentale che sta creando ateismo e indifferenza.
    I paesi slavi sotto la cenere della persecuzione hanno mantenuto la fede dei martiri.
    Strano che da noi tutto il benessere mediatico è arrivato negli anni 80 quando approdarono in massa i teleflim e soap americani acquistati a man bassa da un italiano oggi tra i più ricchi e potenti della nazione.
    Ma indimenticabile il modello che anche attraverso la rai arrivava con beautiful.
    Chi è causa del suo mal pianga se stesso.

    Caro Raffaele, non puoi continuare a convenire che i Libri Sacri, non vogliono ricercare nel campo biologico o psicologico e via dicendo, e poi proporli al di fuori del loro specifico di storia di Dio e farla diventare paradigma biologico, psicologico.
    Nella bimillenaria storia d.C., la vita familiare/matrimoniale/clan/tribù è cambiata molte volte, e in questo non mi sembra che la bibbia volesse dare un messaggio atemporale.
    La bibbia vuole affermare che per fare figli nel momento storico in cu l’autore ispirato scrive c’è bisogno di un uomo ed una donna, per i patriarchi il matrimonio non era un sacramento, come non lo è per la maggioranza del mondo che non è cattolico.
    Dobbiamo imporre questa idea a tutto il resto del mondo? indossare corazza e spada e fare conversioni morali?
    Ti prego Raffaele, non partiamo dalla cultura che ci hanno introiettato, proviamo a guadare-leggere con oscchi scevri e puliti da pre-culture.
    Io ero convinto una nolta delle tue affermazioni.
    Ma mi capita di crescere e di continuare a voler capire, non mi fermo a quello che mi hanno insegnato.
    Non si può continuare a ragionare come se gli USA o le americhe non fossero mai state scoperte, dal momento che storicamente sono state scoperte, e la loro storia ha influenzato la storia mondiale.
    Tutto è in continuo cangiamento.
    L’uomo ha ottenuto il massimo dono nella capacità di capire, di scoprire, di capire cosa sottende nel visibile della creazione che ci circonda.
    Un tuono, una eruzione vulcanica, era coonsiderata voce divina.
    Oggi è difficile trovare chi ha un pensiero simile….

    Raffaele la mia è una riflessione sincera, ovviamente non posso e non voglio assolutamente convincerti, io penso che per quanto ho letto in altri contesti da te, non dovremmo essere a distanze abissali….
    Diversamente… Pazienza!
    ciao, per ora si esce a fare un po di spesa.

    27 Dicembre, 2008 - 10:25
  37. ignigo74

    boh. c’è un modo di dire buon Natale e di parlare di Dio che è molto religioso e in realtà ateo. Io avrei risposto educatamente grazie se alla fine di una telefonata mi avessero detto buon Natale ma se me lo avessero detto all’inizio, durante e alla fine avrei pensato quello che penso ora: una povera fanatica.

    27 Dicembre, 2008 - 15:22
  38. raffaele.savigni

    Matteo, la Bibbia si radica nella storia (il Dio biblico si rivela nella storia) ma il suo messaggio, per quanto espresso in parole umane, non è storicamente contingente.Dobbiamo saper distinguere i modelli storici di famiglia al plurale) da un nucleo di verità fondamentali sull’uomo che è presupposto dalla Rivelazione e che comunque dovrebbe essere accessibile a tutti gli uomini “razionali”. Altrimenti tutto diventa “relativo” e non si capisce più cosa del messaggio biblico vale ancor oggi e perché continuiamo a leggere quei libri anziché sostituirli con altri più “moderni”.Non dobbiamo essere fondamentalisti ma neppure relativisti.Una cosa è ammettere che il modello patriarcale di famiglia è superato e che oggi dobbiamo incarnare i valori evangelici in un modello di famiglia “paritaria”; un’altra (per me inaccettabile in quanto subalterno ai modelli culturali oggi dominanti) sarebbe ammettere un modello di famiglia gay, o basato sulla procreazione artificiale e “programmatya”. In occasione di una Settimana teologica su “La famiglia tra natura e storia” ho sentito lo scorso anno due belle relazioni: una di Paola Ricci Sindoni, filosofa (ho dato il link su questo blog circa dieci giorni fa), l’altra di Giorgio Campanini, noto studioso della famiglia e del pensiero politico-sociale cristiano. Non mi sembrano per nulla autori “reazionari”, ma capaci di discernere, nel nuovo che avanza, ciò che può essere accolto in una nuova inculturazione da ciò che va rifiutato.

    27 Dicembre, 2008 - 19:30
  39. raffaele.savigni

    Ignigo, non esagerare. “Fanatico” chi dice “buon Natale”, o fa il presepe ecc.? Per me è fanatico chi fa del “politicamente corretto” un idolo (come quelle maestre che vietano di fare il presepe a scuola “per non urtare i bambini appartenenti ad altre religioni”: quanmdo sappiamo benissimo che anche i musulmani hanno grande rispetto per la figura di Gesù e non si sentono affatto offesi per questo…). Gesù era molto “politicamente scorretto”…

    27 Dicembre, 2008 - 19:33
  40. Scusami, Raffaele,
    io non ti stavo parlando di gay o froci, ma semplicemente di Sacra Scrittura.
    Basta essere chiari,
    per quello che capisco, dal tuo commento la Bibbia, fa storia politica e geografica degli uomini, biologia, geologia, psicologia. Non capisco perchè ci giri intorno.
    Siamo chiari.
    Io accetto che tu la pensi così e pace.
    Non devo mica convertirti.
    Ci hai girato tanto intorno per finire sui froci.
    Per fortuna che i libri Sacri non parlano solo dei gusti umani e dell’impurità degli uomini o donne, soprattutto quando fanno sesso o hanno le mestruazioni.
    Io riprenderei a ordinare alle donne che entrino in chiesa velate in testa, e vestite il più possibile accollate (vedi anche Carlo Borromeo), e ricordare che loro capo è l’uomo come Cristo lo è della Chiesa.
    Che le donne riprendano a vestire con gonne e mai osino più portare i pantaloni, che le gonne siano sempre oltre il ginocchio…..
    Come vedi Raffaele, è tutto molto semplice.
    Che ci vuole ad essere chiari?
    “la Bibbia si radica nella storia ma il suo messaggio, per quanto espresso in parole umane, non è storicamente contingente”
    STORICAMENTE.
    Quindi scritto senza tener conto dello specifico storico del momento in cui l’autore scriveva.
    Per favore non mi dire che è fondamentalismo, ho solo coniugato Bibbia e tradizione per come mi hai comunicato.
    Basta non girare intorno alle parole.

    Per gli islamici Gesù non è mai morto in croce, ma ha avuto una normale vita e si è sposato.
    La figura di Gesù nel Corano e negli Hadíth è stata riscritta in modo molto diverso da quello che conosciamo dai Vangeli e dal NT.
    Gli Islamici, non riconoscono nel modo più assoluto l’AT e il NT, ma la verità è stata data solo dal Corano e dagli Hadíth. (stranamente il profeta Mu?ammad arriverà circa 600 anni dopo Cristo e sembra che ne sappia più degli stessi Evangelisti) Quanto viene scritto su Cristo e Maria, è solo il rispetto per un profeta e sua Madre, ma quanto viene detto di loro, è una summa da vangeli apocrifi e “dicitur” vari. La pretesa del Profeta che non conosceva la Bibbia, ma si affidava solo ad una cultura orale….. discutibile riscrivendo storie attinenti a personaggi che di biblico hanno solo i nomi.
    Rispetto la religiosità islamica, ma non possono dire nulla nè a Ebrei, nè a noi Cristiani, nulla della nostra tradizione e della nostra fede, mentre pensano di essere una religione superiore alle altre….
    La maggior parte delle scuole coraniche non accetta quello che per noi è stata una grande comprensione delle pagine bibliche, esegesi e critica testuale.

    27 Dicembre, 2008 - 20:31
  41. Massimo D

    Sul politicamente corretto: ridotto all’osso è semplicemente una questione di rispetto per le idee e l’identità dell’interlocutore. Una modalità di rapporto che si è sviluppata in un contesto in cui devono convivere pacificamente persone di diversa provenienza, religione, colore della pelle ecc.
    Non credo che la signora americana sia stata licenziata per come faceva gli auguri; il datore di lavoro dice che quella è stata l’ultima goccia da parte di una cattiva dipendente. In America si può licenziare senza motivo, l’unica forma di tutela è verso discriminazioni di carattere religioso razziale o altro, dunque non stupisce che l’interessata -una volta licenziata- abbia sollevato un caso proprio su questo punto.
    In ogni caso: come reagiremmo se un centralinista ci augurasse buon Yom Kippur o buon Ramadan? Credo che lo troveremmo un poco fuor di luogo, un po’ stonato.

    27 Dicembre, 2008 - 21:10
  42. raffaele.savigni

    “Io riprenderei a ordinare alle donne che entrino in chiesa velate in testa, e vestite il più possibile accollate”.
    Io invece no. Credo che si possano chiaramente distinguere, nella Scrittura, gli elementi storicamente contingenti (subordinazione delle donne e degli schiavi ecc.) da quelli di valopre permanente. Credevo di essere stato chiaro.
    “Quindi scritto senza tener conto dello specifico storico del momento in cui l’autore scriveva”.
    Non ho mai detto questo. I testi biblici sono scritti in un particolare contesto, ma, accanto a elementi contingenti, dicono qualcosa che va oltre il contesto.E la Scrittura va letta (per chi ha fede) nella sua unità, nella sua dinamica interna.
    Il termine “froci”, poi, che è offensivo, io non l’ho usato. L’hai usato tu, Matteo.

    28 Dicembre, 2008 - 18:06
  43. Massimo D

    Sono d’accordo con l’affermazione di Raffaele Savigni, che nei testi biblici accanto agli elementi contingenti vi sia sempre “qualcosa” che va oltre il contesto, e dunque ha una valenza universale e non storica. Tuttavia, non sarei così sicuro sul fatto che gli elementi contingenti siano chiaramente distinguibili. A noi oggi sembra scontato che la subordinazione delle donne e degli schiavi fosse un elemento contingente. Lo era anche 50, 100, 200 anni fa?

    28 Dicembre, 2008 - 21:45
  44. raffaele.savigni

    Ecco cosa dice la “Dei Verbum”:
    11. Le verità divinamente rivelate, che sono contenute ed espresse nei libri della sacra Scrittura, furono scritte per ispirazione dello Spirito Santo La santa madre Chiesa, per fede apostolica, ritiene sacri e canonici tutti interi i libri sia del Vecchio che del Nuovo Testamento, con tutte le loro parti, perché scritti per ispirazione dello Spirito Santo (cfr. Gv 20,31; 2 Tm 3,16); hanno Dio per autore e come tali sono stati consegnati alla Chiesa (17) per la composizione dei libri sacri, Dio scelse e si servì di uomini nel possesso delle loro facoltà e capacità (18), affinché, agendo egli in essi e per loro mezzo (19), scrivessero come veri autori, tutte e soltanto quelle cose che egli voleva fossero scritte (20).

    Poiché dunque tutto ciò che gli autori ispirati o agiografi asseriscono è da ritenersi asserito dallo Spirito Santo, bisogna ritenere, per conseguenza, che i libri della Scrittura insegnano con certezza, fedelmente e senza errore la verità che Dio, per la nostra salvezza, volle fosse consegnata nelle sacre Scritture (21). Pertanto «ogni Scrittura divinamente ispirata è anche utile per insegnare, per convincere, per correggere, per educare alla giustizia, affinché l’uomo di Dio sia perfetto, addestrato ad ogni opera buona».

    Come deve essere interpretata la sacra Scrittura

    12. Poiché Dio nella sacra Scrittura ha parlato per mezzo di uomini alla maniera umana (22), l’interprete della sacra Scrittura, per capir bene ciò che egli ha voluto comunicarci, deve ricercare con attenzione che cosa gli agiografi abbiano veramente voluto dire e a Dio è piaciuto manifestare con le loro parole.
    Per ricavare l’intenzione degli agiografi, si deve tener conto fra l’altro anche dei generi letterari. La verità infatti viene diversamente proposta ed espressa in testi in vario modo storici, o profetici, o poetici, o anche in altri generi di espressione. È necessario adunque che l’interprete ricerchi il senso che l’agiografo in determinate circostanze, secondo la condizione del suo tempo e della sua cultura, per mezzo dei generi letterari allora in uso, intendeva esprimere ed ha di fatto espresso (23). Per comprendere infatti in maniera esatta ciò che l’autore sacro volle asserire nello scrivere, si deve far debita attenzione sia agli abituali e originali modi di sentire, di esprimersi e di raccontare vigenti ai tempi dell’agiografo, sia a quelli che nei vari luoghi erano allora in uso nei rapporti umani (24).

    Perciò, dovendo la sacra Scrittura esser letta e interpretata alla luce dello stesso Spirito mediante il quale è stata scritta (25), per ricavare con esattezza il senso dei sacri testi, si deve badare con non minore diligenza al contenuto e all’unità di tutta la Scrittura, tenuto debito conto della viva tradizione di tutta la Chiesa e dell’analogia della fede. È compito degli esegeti contribuire, seguendo queste norme, alla più profonda intelligenza ed esposizione del senso della sacra Scrittura, affinché mediante i loro studi, in qualche modo preparatori, maturi il giudizio della Chiesa. Quanto, infatti, è stato qui detto sul modo di interpretare la Scrittura, è sottoposto in ultima istanza al giudizio della Chiesa, la quale adempie il divino mandato e ministero di conservare e interpretare la parola di Dio (26).

    La « condiscendenza » della Sapienza divina

    13. Nella sacra Scrittura dunque, restando sempre intatta la verità e la santità di Dio, si manifesta l’ammirabile condiscendenza della eterna Sapienza, « affinché possiamo apprendere l’ineffabile benignità di Dio e a qual punto egli, sollecito e provvido nei riguardi della nostra natura, abbia adattato il suo parlare» (27). Le parole di Dio infatti, espresse con lingue umane, si son fatte simili al parlare dell’uomo, come già il Verbo dell’eterno Padre, avendo assunto le debolezze dell’umana natura, si fece simile all’uomo.

    28 Dicembre, 2008 - 22:10
  45. Caro Raffaele,
    conosco bene la “Dei Verbum”.
    Ti posso citare anche io brani, e le stesse parole che tu citi, hanno una valenza che mi sembra diversa da quello che vuoi affermare a tutti i costi.
    Sono convinto che ciascuno può portare a proprio sostegno le parole Bibliche o i documenti magisteriali.
    Non ci aiutiamo tirandoci libri e documenti dietro,
    ci aiutiamo tentando di capire, capire e capire.
    Non ho bisogno di difendere delle mie idee aprioristiche in quanto tutto è RELATIVO all’uomo che dalla disobbedienza ha conquistato l’indipendenza da Dio, e a Cristo che con la sua obbedienza sino alla croce, ha riconquistato tutti in Dio Padre.
    Mostreremo di amare gli uomini, servendoli, comprendendoli, studiandoli. Libri e documenti sono a questo servizio e non il contrario.
    per il resto lascio agli altri, diversamente diventa un duetto, in cui ci si ripetono sempre le stesse cose.

    29 Dicembre, 2008 - 8:27

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