Canto di Josepha a Maria quand’era sola in mare

“Avvenire” pubblica oggi a pagina 5 il canto di Josepha a Maria quand’era sola in mare e che lei aveva affidato ai soccorritori all’indomani del salvataggio, avvenuto il 16 luglio a 80 miglia dalla osta libica. Nei commenti il testo e il link. Qui il mio abbraccio a Josepha venuta dal Camerun e il mio grazie per le parole: “Io non ho paura”.

4 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Ho cominciato a cantare. «Ero in mare con molte persone dall’Africa. Quando mi hanno abbandonata, loro sono andati via con un’altra barca, ho pensato che ero già morta. Ho cominciato a pregare, invocando la Stella del Mare. Le ho detto: “Mamma, tu sei mia madre, sei la Stella del Mare, e qui siamo solo io e te. Fa un miracolo, e vieni qui a trovarmi”. A Gesù ho detto: “Padre, tu sei mio padre. Io so che tu sei qui e so che niente è impossibile per te. Non lasciarmi qui. Io non ho paura”. Dunque, ho cominciato a cantare una preghiera. Quando ho finito la canzone, sono caduta nel sonno, fino al momento in cui mi sono ritrovata qui, su questa barca. Qui sono con persone dal cuore grande. Si stanno prendendo cura di me. In tutta la mia vita, prima di adesso, non avevo mai incontrato persone come queste».

    11 Ottobre, 2018 - 14:12
  2. Luigi Accattoli

    Da Nello Scavo ricevo questo messaggio:

    Gentile Luigi, navigando nel Mar Libico in un raro momento di connessione web ho potuto leggere il suo post a proposito del mio aricolo su Josepha e la preghiera di questa donna mentre affrontava in solitudine gli artigli della morte. Sono rimasto colpito e commosso dalla sua attenzione. Lei è per me il miglior vaticanista su piazza (non solo in Italia) e io sono solo un cronista scapestrato. Grazie davvero per questo regalo che ha voluto fare a me e soprattutto alla fede di questa donna semplice e mossa da una fede che alle volte risulta davvero difficile da capire. Un grato saluto, Nello Scavo

    16 Ottobre, 2018 - 20:12

Lascia un commento