Caso Rupnik: discernimento dei Gesuiti, ma dove sei finito?

Conversando sul caso Rupnik un amico arguto se ne è uscito con questa battuta: c’è proprio da chiedersi dove sia finito lo spirito di discernimento tanto lodato dal fondatore dei Gesuiti Ignazio di Loyola. Nel primo commento svolgo una breve interpretazione di quest’aurea sentenza.

20 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Nel caso Rupnik tutti gli attori sono Gesuiti. Gesuita è il protagonista centrale, ora dimesso dalla Compagnia alla quale apparteneva lungo tutto lo svolgimento del caso. Gesuiti i superiori che hanno indagato e preso decisioni su di lui. Gesuita il vescovo ausiliare di Roma Libanori che fu il primo incaricato di compiere una visita canonica alla comunità di consacrate dalla quale sono venute le prime denunce. Gesuita il prefetto della Congregazione per la dottrina della Fede che ha svolto un ruolo cardine nella vicenda. Gesuita il Papa che ruoli in essa pure ne ha avuti. Se il tutto è stato gestito così lentamente e confusamente, con un esito ancora oscuro e ripercussioni dannosissime, la famiglia dei Gesuiti non potrà che accusare se stessa. Se c’è ancora da discernere qualcosa – e a mio parere c’è – i discernitori discernano.

    15 Luglio, 2023 - 17:08
  2. maria cristina venturi

    Il discernimento del gesuita piu’ potente ( il papa) vince sul discernimento dei gesuiti meno potenti. l’ ex Prefetto Ladaria ha correttamente scomunicato Rupnick per avere assolto la complice del peccato commesso con lui.
    La scomunica e’ stata data e la poteva togliere solo il Papa. E di fronte all’ intervento della carica piu’ alta cioè del Pontefice cha ha tolto la scomunica, cosa poteva fare Ladaria? Gesuita piu’ grosso mangia gesuita piu’ piccolo .Non e’ una questione di discernimento ma di potere.
    .

    15 Luglio, 2023 - 19:46
  3. picchio

    rif ore 19.46
    Maria Cristina Venturi sei analfabeta funzionale? Luigi ti ha già spiegato mille volte che NON è vero che quella scomunica la poteva togliere solo il Papa, secondo le leggi della Chiesa ci sono dei casi in cui può farlo la stessa CDF ( come può farlo aònche la Penitenzieria apostolica in certi casi). Lo hanno spiegato anche dei siti conservatori ( tipo Messa in latino) , ma tu imperterrita continui con sta solfa.. Solo il papa può togliere le scomuniche.. Evidentemente non sei in grado di leggere e di capire quello che Luigi e altri ti scrivono, Evidentemente non conosci le leggi della Chiesa e allora dacci un taglio , o fatti un blog tuo se vuoi continuare a scrivere cose false
    Cristina Vicquery

    15 Luglio, 2023 - 20:49
  4. Il razionalismo purtroppo è terreno fecondo di tutte le ideologie cioè degli schemi, dei ragionamenti chiusi in sé di qualsiasi orientamento siano. Gesù nel vangelo vive nell’apertura del cuore alla luce che scende serena, a misura, come una colomba, anche attraverso gli altri, le situazioni… Tornare al vangelo significa lasciarsi esprimere gli altri, anche con i possibili limiti e persino cattiverie che non siano reati. Il razionalismo è chiuso nelle proprie ragioni, il cuore nella luce tende a cogliere la grazia da ovunque venga, la parte di buono da ovunque venga. Il razionalismo di qualunque orientamento tende a rendere sordi agli altri e anche a metterli a tacere a fin di un bene visto con le proprie univoche lenti. Invece Gesù dice: vi diranno eccolo qua, eccolo là, non andateci perché il regno di Dio è in mezzo a voi. Apprezzo molto Luigi che non toglie a fin di bene la parola di bocca se non si commettono reati, e anche a suo svantaggio in un’epoca in cui possono almeno qua e là prevalere, opinione mia, le veline di sistema. Luigi finora ha semplicemente talora evidenziato ciò che non condivide e ciò che di fatto non è vero. Senza tacitare nessuno. Mi pare uno stile molto evangelico, accogliente, coraggioso e prima di tutto una via fondamentale, ma talora poco seguita, di rinascita delle persone e della società.

    15 Luglio, 2023 - 22:27
  5. Luigi Accattoli

    Ringrazio don Giampaolo per l’apprezzamento del mio modo di condurre il blog. Auguro buona domenica a lui e a tutti i visitatori.

    15 Luglio, 2023 - 23:31
  6. Grazie a te e buona domenica, la Beata Vergine Maria del Monte Carmelo interceda per noi e aiuti tutti.

    16 Luglio, 2023 - 2:11
  7. Biagio

    Ho seguito, passo passo, la vicenda Rupnik, sin dal suo sorgere (dicembre 2022). Credo che la qualificazione che meglio la rende sia quella data dal padre Gianfranco Matarazzo, ex provinciale della Provincia euro mediterranea della Compagnia di Gesù: uno “tsunami” per la Compagnia e per l’intera Chiesa.
    La cosa più sconvolgente che emerge è la giustificazione mistico-teologica degli abusi perpetrati sistematicamente.
    Vorrei chiedere a Luigi Accattoli di sviluppare, con dettagli, la sua affermazione: “Gesuita il Papa che ruoli in essa pure ne ha avuti”.
    Biagio Ricceri

    16 Luglio, 2023 - 16:24
  8. Luigi Accattoli

    A Biagio Ricceri. Ti rispondo solo ora perché nella giornata ero in viaggio. In verità non sono in grado di sviluppare quell’affermazione sintetica: di essa ho certezza, ma andando nel dettaglio si scivola nell’incertezza. Come è sempre avvenuto con i Papi, non ci sono quasi mai informazioni sul ruolo diretto o indiretto che possono avere svolto in una vicenda a meno che quelle informazioni non le diano loro di persona o non siano desumibili da atti formali di governo. Stante questa disciplina della riservatezza sul ruolo papale, quello che sappiamo essere attribuibile con sicurezza a Francesco nella vicenda Rupnik è molto poco e si riduce sostanzialmente a quanto il Papa stesso ha detto in una conversazione con l’agenzia AP il 25 gennaio di quest’anno, così riassunta da Vatican News: “Per me è stata una sorpresa, davvero. Questo, una persona, un artista di questo livello, per me è stata una grande sorpresa e una ferita”. L’intera vicenda è stata gestita dalla Compagnia di Gesù, mentre l’istruzione del processo è stata affidata all’incaricato delle questioni legali dei domenicani, spiega il Papa. Assicura poi di non aver avuto un ruolo nella gestione del caso ma di essere intervenuto solo proceduralmente “in un piccolo processo che è arrivato alla Congregazione della Fede in passato”. Francesco spiega di aver dato indicazioni affinché le due serie di accuse fossero affrontate dallo stesso tribunale che aveva vagliato le prime: “Che continui con il tribunale normale… Altrimenti i percorsi procedurali si dividono e tutto si confonde”. Quanto al fatto che il Vaticano non abbia rinunciato in questo caso alla prescrizione, il Pontefice concorda che è giusto rinunciare “sempre” ai termini di prescrizione nei casi che coinvolgono minori e “adulti vulnerabili”, per mantenere invece le tradizionali garanzie legali con i casi che coinvolgono gli altri adulti, come è accaduto per Rupnik. – Segue nel prossimo commento.

    17 Luglio, 2023 - 23:00
  9. Luigi Accattoli

    Quando il Papa lo ricevette. A queste parole del Papa si può aggiungere la notizia ufficiale di Francesco che ha ricevuto Rupnik il 3 gennaio del 2022. A quella data sia l’inchiesta su Rupnik condotta dal Procuratore generale dei Domenicani, per incarico del vertice della Compagnia di Gesù; sia quella affidata al vescovo ausiliare di Roma Daniele Libanori, nominato dal vescovo di Lubiana in accordo con il Vicario di Roma Commissario della Comunità Loyola fondata dal Rupnik – a quella data ambedue le inchieste erano a buon punto e certamente il Papa ne conosceva le risultanze. Possiamo immaginare che il Papa gli abbia chiesto ragione di quanto veniva emergendo e che Rupnik abbia svolto la sua difesa. – Segue nel prossimo commento.

    17 Luglio, 2023 - 23:01
  10. Luigi Accattoli

    Sulla scomunica durata troppo poco. Quanto infine alla questione della scomunica per assoluzione del complice a mio parere l’interrogativo sul ruolo avuto dal Papa può avere questo svolgimento.
    Il fatto è vecchio: risale a circa 30 anni addietro.
    Arriva all’attenzione dei superiori della Compagnia di Gesù nell’ottobre del 2018. L’indagine preliminare interna e il successivo processo amministrativo penale – anch’esso interno – appurano che c’è stata l’assoluzione del complice.
    La Compagnia trasmette tale conclusione alla Congregazione per la Dottrina della fede che conduce la sua verifica. Nel maggio del 2020 la Congregazione dichiara che Rupnik è in stato di scomunica latae sententiae e convoca lo scomunicato.
    La scomunica viene revocata da un decreto della CDF nello stesso mese dopo che Rupnik ha ammesso i fatti e chiesto perdono.
    Questa procedura è prevista dai canoni, non è eccezionale. Il Papa ne è stato informato? Probabilmente sì, quasi sicuramente sì, ma non è necessario supporre che sia intervenuto per decidere la revoca della scomunica a protezione del confratello gesuita: se lo scomunicato è pentito, è previsto che la scomunica venga revocata. E non ha logica l’osservazione che sarebbe stato preferibile che la scomunica fosse “durata” per un qualche tempo: il fine della pena è di portare il colpevole al riconoscimento della colpa, non a mantenerlo nella scomunica. Quando il papa dice che non è intervenuto non intende dire che non sapeva, ma che non ha preso decisioni modificanti la procedura prevista dai canoni.
    Questa è la mia lettura dei fatti. – Segue nel prossimo commento.

    17 Luglio, 2023 - 23:04
  11. Luigi Accattoli

    Conclusione. E’ probabile che il ruolo del Papa nella vicenda sia stato maggiore di quanto non sia risultato fino a oggi a noi osservatori esterni. Ma non abbiamo strumenti per appurarlo. Forse quel ruolo si chiarirà con l’esito delle due maggiori questioni ancora aperte dopo la cacciata – che chiamano “dimissione” – di Rupnik dalla Compagnia di Gesù:
    – se vedremo o no che Rupnik viene accolto – si dice “incardinato” – da qualche vescovo nella sua diocesi, o se finirà con il perdere definitivamente le facoltà e i diritti connessi all’ordine sacerdotale;
    – che ne sarà del Centro Aletti, fondato da Rupnik, che dal 5 giugno 2019 è un’Associazione Pubblica di Fedeli della Diocesi di Roma, della quale è attualmente direttrice Maria Campatelli. Questa Associazione risponde giuridicamente al Vicariato di Roma e sta operando a difesa del Rupnik contro la decisione del vertice della Compagnia di Gesù che ha dimesso Rupnik dall’ordine. Quando sollecitavo i discernitori a discernere mi riferivo a questi intrecci.
    Chiudo con una domanda a Biagio Ricceri: tu che hai seguito passo passo la vicenda, che idea ti sei fatto della stessa e del ruolo del Papa in essa?

    17 Luglio, 2023 - 23:05
  12. Biagio

    Rispondo alla domanda che Luigi mi rivolge, dicendo che credo, sic et simpliciter, a quanto il Papa ha personalmente detto sulla vicenda, e cioè: nella ricordata intervista del 25 gennaio scorso all’agenzia AP e, successivamente, nell’incontro con la stampa, in aereo, di ritorno dal viaggio apostolico in Africa. Si è trattato di un suo errore di valutazione, anche se, in questo caso, a differenza del caso “vescovi cileni”, non l’ha esplicitamente detto. Non c’è dubbio, infatti, che il Papa avesse stima di Rupnik: se così non fosse stato, non avrebbe consentito che tenesse la prima predica di Quaresima in Vaticano, nel marzo 2020.
    La mia idea su questa vicenda, ripeto, è perfettamente riassunta dalla qualifica datane dal padre Matarazzo: uno “tsunami” per la Compagnia di Gesù e per l’intera Chiesa. Siamo solo agli inizi delle conseguenze che il suo svelamento produrrà.
    Ripeto di nuovo che l’aspetto, per me, più sconvolgente è la giustificazione mistico-teologica,
    da parte di Rupnik, degli abusi, così come viene descritta nelle testimonianze di varie abusate.
    A tal proposito, è bene ricordare quanto il vescovo ausiliario Daniele Libanori, in palese contrasto col vicario De Donatis, scrisse in una lettera ai sacerdoti del settore centro della Diocesi di Roma: “Mi sforzo di fare tacere i sentimenti che provo dinanzi a testimonianze sconvolgenti, provocate da silenzi arroganti, che spiattellano davanti al mondo il putridume di cui sono impastate talune scuole spirituali”.
    Termino questa mia risposta, osservando che lo stesso putridume della vicenda Rupnik, lo ritroviamo nella vicenda del domenicano Marie-Dominique Philippe: https://www.vaticannews.va/it/chiesa/news/2023-06/francia-documento-abusi-comunita-saint-jean-philippe.html
    Biagio Ricceri

    18 Luglio, 2023 - 12:48
  13. maria cristina venturi

    Non sono un esperto in diritto canonico ma credo che una scomunica non possa essere tolta se non dal papa oppure con l’ assenso del papa.
    Rupnick era dunque scomunicato e un mese dopo la scomunica e’ stata tolta. Certo sono cose che succedono e che possono succedere.
    Magari il papa sarebbe stato piu’ frefibe se avesse detto chiaramente perche’ e’ stata tolta la scomunica a Rupnick.
    Si e’ pentito dice Accattoli.
    Ma a quanto sembra gli stessi gesuiti dicono che Rupnick non ha MAI avuto una parola di scusa o di pentimento,vanzi non ha mai neppure proferito parola neppure per difendersi. Tipico atteggiamento di chi, sicuro di se’, non deve giustificarsi.
    Se il papa non lo avesse costantemente protetto ed gli avesse evitato ogni punizione, Rupnick oggi non sarebbe ancora un prete che puo’ confessare, che puo’ ,se vuole, ah sare come in passato sia psicologicamente che fisicamente delle sue “figlie spirituali” ,che puo’ fare soldi coi mosaici ( non dimentichiamo la questione soldi, in questo caso molto importante) .
    Quello che aramente si impara dal cado Rupnick e’ :
    1) Se sei un protetto del papa la fai franca ( vedi anche caro Zanchetta che poi pero’ ad un certo punto e’ stato punito dalla giustizia civile)
    2) se sei un gesuita potente e ricco e che porta ricchezza la fai franca
    3) la tolleranza zero contro gli abusi e’ una pia menzogna e una ipocrisia al cubo
    4) la famosa “chiesa di Francesco”non è: affatto migliore della Chiesa precedente e nonostante il nome ,Bergoglio non ha niente a che vedere con San Francesco.

    18 Luglio, 2023 - 18:47
  14. Luigi Accattoli

    Grazie Biagio. Tu accenni a qualcosa che il Papa avrebbe detto su Rupnik di rientro dal viaggio africano dello scorso febbraio: non lo trovo, mi aiuti a rintracciarlo?

    18 Luglio, 2023 - 18:50
  15. maria cristina venturi

    Chi è caro al Padrone non si scuote affatto. Qui la questione è ben più pesante di quanto si possa pensare. Eliminare Marko Ivan Rupnik non è possibile perché il Papa ha appoggiato le trame di potere di questo gesuita sloveno per molti anni. Come mai nel Dicastero per la Comunicazione si continua a tenere una sua creatura che lo ha coperto in questi anni e non ha mai denunciato le violazioni delle restrizioni che Rupnik commetteva?

    Nataša Govekar …
    Guai a chi la tocca, però. Si intrecciano le lotte di potere che arrivano fino a Santa Marta. Con lei c’è il falsificatore di lettere ( Mons. Vigano’)che, nonostante la gravità degli atti commessi, non è stato cacciato da Francesco. Anzi! C’è da meravigliarsi che non lo abbia fatto cardinale.

    Jaromír Zádrapa è anche Officiale della Sezione orientale del Dicastero per la promozione dell’unità dei cristiani. È possibile tenere un soggetto che ha coperto le violazioni delle restrizioni commesse da Rupnik in un Dicastero della Curia Romana?
    ….

    Rupnik non deve essere dimesso dallo stato clericale, questo è il diktat.
    ( Dal sito Silerenonpossum)

    18 Luglio, 2023 - 19:02
  16. maria cristina venturi

    Sono giochi di potere, giochi di potere che col papà gesuita sono assurti a quella raffinatezza gesuitica che con papi meno politici e meno furbi non si vedevano
    Ma nonostante la “propaganda” ,nonostante la “narrativa_” ,nonostante le interviste a giornalisti amici date a getto continuo, nonostante le immagini artefatte, i sorrisi di circostanza, la retorica eccetera , nonostante tutto non possono gabbare i fedeli. Non possono del tutto nascondere i giochi di potere ,stranamente effervescenti come al tempo del papa Borgia, stranamente , nella “chiesa sinodale” .

    18 Luglio, 2023 - 19:07
  17. Luigi Accattoli

    Maria Cristina Venturi: “Rupnik si è pentito dice Accattoli”. Non lo dico io, che nulla ne so: l’ha detto il preposito generale dei Gesuiti nella conferenza stampa del 14 dicembre 2022, in risposta a domande dell’AP, così riferite – domande e risposte – dalla stessa agenzia: La cosiddetta assoluzione di un complice è uno dei crimini più gravi del diritto canonico della Chiesa e comporta la scomunica automatica per il sacerdote, che può essere revocata solo se egli ammette il crimine e si pente – cosa che Rupnik ha fatto, ha detto Sosa in risposta a una domanda dell’AP. La Congregazione per la Dottrina della Fede “ha detto che è successo, c’è stata l’assoluzione di un complice”, ha detto Sosa. “Quindi è stato scomunicato. Come si revoca una scomunica? La persona deve riconoscerla e deve pentirsi, cosa che ha fatto”.

    https://blog.messainlatino.it/2022/12/rupnik-e-stato-scomunicato-associated.html

    18 Luglio, 2023 - 19:28
  18. picchio

    Riguardo alle scomuniche che secondo qualcuno possono essere tolte solo dal Papa o con l’assenso del Papa.
    Nella Chiesa ci sono due procedimenti che corrono su binari differenti e possono intersecarsi con influenze reciproche: uno riguarda il foro interno ed uno quello esterno.
    Esempio.
    Don Pinco Pallo profana l’Ostia consacrata. E’ un delitto che comporta la scomunica latae sententiae. Il prete si pente , si confessa, il confessore con un procedimento che comporta una grande segretezza per tutelare il Sacramento della Confessione ricorre alla Penitenzieria Apostolica che toglie la scomunica. Tutto questo riguarda il foro interno.
    Successivamente Cristina Vicquery che non sa del pentimento, ecc e ha assistito alla profanazione denuncia il prete don Pinco Pallo alla CDF. ( procedimento riguardante il foro esterno) La CDF scomunica il prete, il prete fa presente che la Penitenzieria Apostolica aveva già tolto la scomunica essendosi lui pentito. La CDF a sua volta toglie in modo automatico la scomunica che non doveva neanche essere messa, essendo già stata messa e tolta ( avendo svolto il suo compito di portare il reo al pentimento) per lo stesso delitto.
    Ricordiamo poi che la Chiesa nelle cose che vengono a toccare il foro interno e la Confessione Sacramentale non dà mai spiegazioni pubbliche.

    http://www.penitenzieria.va/content/penitenzieriaapostolica/it/profilo.html

    Cristina Vicquery

    19 Luglio, 2023 - 0:28
  19. Biagio

    Rispondo a Luigi. Sono andato vedere in youtube l’intera conferenza stampa del papa, in aereo, del 6 febbraio scorso, di ritorno dall’Africa. Nulla ha detto su Rupnik in quell’occasione.
    Dunque, quanto, al riguardo, ho detto nel mio precedente intervento proveniva solo da una vaga sensazione di ricordo. Mi scuso per non aver fatto la verifica prima.
    Biagio

    19 Luglio, 2023 - 9:04

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