Castelli in aria l’Umberto e il Trota

«Renzo Bossi potrebbe essere il nuovo leader della Lega Nord, se Umberto tenesse botta per altri cinque o sei anni»: l’ha detto ieri Roberto Castelli, viceministro alle infrastrutture, durante il programma di Radio2 Un Giorno da Pecora, lo stesso nel quale ha affermato – con aplomb – che “bisogna respingere gli immigrati ma non possiamo sparargli, almeno per ora”. Sulla necessità di sparare agli immigratri se diventassero troppi – come del resto si fa con i cinghiali e i daini – non trovo parole, ma sul Trota che prende il posto di papà Umberto sì che posso dire. Ci vedo la logica tribale di Mu’ammar Gheddafi che designa a suo successore Saif Al-Islam.

24 Comments

  1. Gioab

    Ma caro Luigi perchè ti meravigli tanto ?
    Prima di riflettere sulla mia ipotesi, va a vedere il nuovo film di Moretti “Habemus papam” poi vedrai che ci troverai delle similitudini.
    Il mondo è sempre stato così.

    Non si dice che dietro ad un grande uomo c’è sempre una grande donna ? – Il fatto è che bisogna sempre guardare dietro ? Dietro ? Sarà mica dietrologia ? No ! Non è dietrologia è proprio così.

    Il trota è ottimo in mano ai colonnelli, ubbidirà. Vedrai ! 🙁

    13 Aprile, 2011 - 20:51
  2. giosal

    Caro Luigi, nell’antica Cina ogni stagione aveva il suo nome.
    Se consideriamo quanto sta accadendo in Italia – dall’esaltazione gioiosa della mascalzonite, alla denigrazione strutturale delle istituzioni; dalla derisione volgare dell’onestà, all’uso trionfale della menzogna; mentre si eleva il vile a modello di comportamento ideale – l’investitura di uno come il Trota (così lo definì suo padre in un momento di lucidità) è perfino un’inezia.
    Se un giorno tornerà a germogliare, tra noi italiani, un senso di pudore; se mai sarà riscoperto il valore del pensiero come il dono più alto, per alcuni dato da Dio, per altri dal caso, allora qualcuno tornerà a riflettere.
    Si domanderà, incredulo, come fu possibile dopo il fascismo l’avvento, nel nostro paese, della stagione attuale. Che, forse, sarà ricordata come quella della “grande munnezza”.

    14 Aprile, 2011 - 4:45
  3. tonizzo

    Ma come, proprio lui, il Senatùr, che doveva distruggere il malcostume imposto peraltro dai meridionali, ossia il nepotismo, prende e mette suo figlio (non mi sembra un grosso ingegno politico, a dire il vero…) al posto suo? E Maroni non dice niente?

    14 Aprile, 2011 - 7:23
  4. FABRICIANUS

    Per quello che penso io, non ci sono parole per entrambe le questioni poste da Luigi.

    Un caro saluto.
    F.

    14 Aprile, 2011 - 9:00
  5. Nino

    Un proverbio – luogo comune

    “Chi va per certi mari, certi pesci piglia”

    Questo fa il paio con l’imparzialità dei libri di testo scolastici e la riabilitazione del fascismo.

    http://milano.repubblica.it/cronaca/2011/04/14/news/la_prof_negazionista_del_manzoni_basta_con_il_mito_dell_olocausto-14910024/?ref=HREC1-5
    La prof negazionista del Manzoni
    “Basta con il mito dell’Olocausto”
    La docente del liceo linguistico milanese si firma ‘Cloro’ sul proprio blog e si definisce “antisemita”
    La Giornata della Memoria? “Una forzatura”. E critica “le leggi che negano la libertà di espressione”

    http://WWW.LIQUIDA.IT/NOTIZIE/POLITICA/2011/04/05/13728001/PARTITO-FASCISTA-PDL-FRANCESCO-BEVILACQUA/SENATO: PRESENTATO DDL PER ABOLIZIONE DI APOLOGIA DEL FASCISMO

    Senato: presentato DdL per abolizione di apologia del fascismo
    Cristano De Eccher, Fabrizio Di Stefano, Francesco Bevilacqua, Giorgio Bornacin, Achille Totaro e Egidio Digilio . Oltre ad avere in comune la carica di senatore (i primi 4 Pdl , l’ultimo Fli ), i 5 politici hanno un’altra caratteristica che li avvicina

    Buon giorno e buona fortuna!

    14 Aprile, 2011 - 10:28
  6. Nino

    A proposito, come è finita la storia dell’offesa alla parlamentare disabile Ileana Argentin?

    Tutto da ridere!

    14 Aprile, 2011 - 10:41
  7. Alexandros

    Sul leghismo credo sarebbe opportuno interrogarsi anche a livello ecclesiale, in particolare sul fatto che gli aspetti deteriori del fenomeno si sono manifestati e radicati soprattutto nelle zone con maggiore presenza cattolica (buona parte della Lombardia e il Veneto c.d. “bianco”). Cosa che, se si guarda alla distanza che c’è fra gli ideali del Vangelo e molte delle idee portate avanti dal movimento, dovrebbe indurci a riflettere.

    14 Aprile, 2011 - 13:29
  8. Mabuhay

    Vergogna per essere della stessa regione di quei due mona.
    Essendo originario e cresciuto tra Bergamo e Brescia, ho visto la crescita della Lega in un ambiente dove benessere e ignoranza l’han fatta da padroni x molti anni. Un cocktail micidiale che ha contribuito non poco a produrre generazioni piene di nulla, testimoni di un nichilismo esistenziale che non ha ancora finito di produrre i suoi frutti di morte.
    La Lega e’ stata benedetta soprattutto dalla mancanza di indignazione di chi doveva evangelicamente “indignarsi”, nel nome del “ricorda che anche tu sei stato straniero”, del “ama il prossimo tuo come te stesso”, del “ero straniero e mi avete ricevuto”… Ricordo come mi impressionava la quasi assoluta indifferenza di molti sacerdoti davanti alle mostruosita’ dette -e a volte fatte- da questo cosidetto partito. Alexandros e Giosal hanno ragione e una delle ragioni e’ che i pastori -compreso un buon numero di parroci e curati- dimenticarono cosa e’ la parresia e con la Lega -e Berlusconi- ci sono andati a nozze. Opinione personale: alla lunga ha fatto e fara’ molto piu’ danno alla credibilita’ della Chiesa tutto questo amoreggiare e prostituirsi con questa classe politica, che non la vergogna del fenomeno pedofilo. I trogloditi aumentano e crescono di volume: l’impressione e’ che il peggio -per noi- debba ancora venire.

    Da Mompracem, senza amore.

    14 Aprile, 2011 - 14:14
  9. Luigi Accattoli

    Però debbo dire che tra Saif Al-Islam fulmine di guerra e Renzo il Trota amante della cassoela io opto per il secondo. Ci vedo – come si dice – un salto di civiltà.

    14 Aprile, 2011 - 14:33
  10. giosal

    Mabuhay, non lamentarti troppo delle tue radici venete.
    Per tutta una serie di ragioni, mi sentirei di spendere più d’una parola buona a favore del tuo popolo di origine. In un periodo, a fine anni settanta, lavorai presso la Lanerossi (Schio), quando ancora quegli stabilimenti esprimevano un grande nome. Con me c’era un folto gruppo di ragazze e di giovani algerini, venuti ad imparare qualcosa. Conoscenza in cambio di energia prima, merce preziosa in cambio di altra merce preziosa.
    Allora ebbi modo, io toscano, di apprezzare molto l’ambiente veneto per la sua laboriosità e serietà: un attaccamento alla fabbrica e alla terra come mai avevo visto da altre parti. Un’etica del lavoro e del rispetto, tra loro, invidiabile.
    Ma mi parve che quella popolazione avesse anche il timore di aprirsi all’esterno, al diverso. Non con me, sentito pure come italiano, ma verso quei giovani algerini che non chiedevano di meglio che esser considerati come amici.
    Ecco, i veneti come grandi lavoratori, ma allora chiusi in sé : forse un tratto che ha contribuito a portarli alla situazione attuale.

    14 Aprile, 2011 - 15:45
  11. Nino

    @Alexandros
    “nelle zone con maggiore presenza cattolica (buona parte della Lombardia e il Veneto c.d. “bianco”). Cosa che, se si guarda alla distanza che c’è fra gli ideali del Vangelo e molte delle idee portate avanti dal movimento, dovrebbe indurci a riflettere.”

    —–
    Ma ormai pare evidente l’affermarsi del relativo del Vangelo e dell’aggettivo cattolico.

    Se penso ad Adriano e all’idea dell’architettura del Pantheon si rivaluta perfino il paganesimo.

    14 Aprile, 2011 - 17:11
  12. FABRICIANUS

    Per chi volesse approfondire le tematiche su cattolicesimo e leghismo al nord

    Edizioni Missionarie Italiane:

    Padroni a chiesa nostra
    Vent’anni di strategia religiosa della Lega Nord

    Autore:
    Bertezzolo Paolo
    Vive a Villafranca di Verona. È stato insegnante di filosofia e storia nei licei, quindi dirigente scolastico. Impegnato nel campo sociale e politico, ha scritto articoli e saggi di filosofia, pedagogia e storia per varie riviste. Autore di numerosi libri.

    Target:
    Per tutti.

    Contenuti:
    Questo libro ricostruisce per la prima volta il travagliato rapporto tra chiesa e Lega Nord, contrassegnato da un ventennale conflitto sulle questioni dell’unità del paese, della solidarietà, dell’immigrazione, dell’attenzione al Mezzogiorno. Lo stesso vale per le tematiche interreligiose e il rapporto con l’islam.
    Tra Lega e chiesa si sono invece manifestate vicinanza e consonanza allorché sono emerse le questioni legate ai “valori non negoziabili”.
    Anche la difesa della “identità” religiosa può diventare un terreno d’incontro tra di esse. Lo si è visto nella vicenda del crocifisso nelle scuole.
    Quale delle due dimensioni prevarrà? Lo scontro o l’incontro?
    Molto dipende dalle priorità che, nella scala dei “valori”, saranno scelte, soprattutto dalla chiesa.
    Non si può comunque eludere la domanda: è possibile un “incontro” che non renda subalterna la chiesa alla Lega? E che non comporti gravi conseguenze per la stessa fede cristiana?
    Il partito di Bossi è dichiaratamente anticonciliare e vicino a posizioni lefebvriane. Ha deciso di utilizzare il cattolicesimo, fornendone un’interpretazione etnica e identitaria. È conciliabile questo con il Vangelo?

    14 Aprile, 2011 - 17:58
  13. Marcello

    La Lega rincorre da anni (e con successo) le follie degli elettori italiani, contraddicendosi senza pudore. I leghisti si sono autodefiniti ad un tempo:
    – secessionisti
    – federalisti
    – di sinistra
    – di destra
    – di centro
    – pagani
    – cattolici
    – europeisti
    – anti-europeisti
    – contro i meridionali
    – amici dei meridionali
    – …
    L’ipotesi di un Trota alla successione non merita grande attenzione. Tanto poi si cambia idea.
    L’ipotesi di sparare agli immigrati rientra anch’essa nella lista di ciò che si dice un giorno e si contraddice il giorno dopo -per fortuna-… ma resta gravissima.

    Ciò che mi scandalizza e mi fa infuriare di più è la testardaggine di quegli elettori che non sanno trovare niente di meglio di costoro.
    E di meglio c’è. Per tutti i gusti.

    14 Aprile, 2011 - 19:29
  14. Scusate, ma vi ricordate quando Bossi voleva anche la Chiesa del Nord e Calderoli – ma prendetelo con ampio beneficio di inventario perché non ricordo bene – voleva “sposarsi” con il “rito celtico”???

    14 Aprile, 2011 - 21:20
  15. Mabuhay

    Giosal 15:45.
    Non vedo tutto negativo.
    La mia considerazione non vuole negare tutto il bene che c’e’ dalle mie parti, tutt’ora; un bene attivo ma sempre piu’ “perdente”! E soprattutto minoritario, anche se ancora coraggioso!

    14 Aprile, 2011 - 23:37
  16. lycopodium

    Cito dall’intervento di FABRICIANUS: ” è possibile un ‘incontro’ che non renda subalterna la chiesa alla Lega? “.
    Non è la prima volta che si pone questa domanda, anche con interlocutori diversi. Io mi facevo una domanda simile nel 1973. Oggi il mondo è effettivamente cambiato e nel senso ottimamente raffigurato da Mabu. Il punto è che nel 1973 ci si poneva domande e si davano risposte già vecchie e ben pochi vedevano l’irreligione occidentale assumente sempre nuove fattezze rimanendo cmq sempre irreligione. In pochi lo vedono anche oggi.

    p.s. Un rilievo stilistico: la domanda di cui sopra nasce, purtroppo, già subalterna: mette la Lega la maiuscolo, e mette la Chiesa al minuscolo (come i nomi comuni e non come i nomi propri…).

    15 Aprile, 2011 - 5:23
  17. nico

    Ci sono alcune domande che non smettono di frullarmi nella mente:

    ma se un tempo noi eravamo tutti così bravi cristiani, come si spiega che abbiamo prodotto questi risultati?
    se dai frutti si riconosce l’albero, non è che anche le generazioni passate vivevano un cristianesimo identitario ma non proprio evangelico?

    Non è che forse è meglio questo nostro “adesso” in cui essere cristiani è scomodo e fuori moda, e ci pone sulla strada per diventare più autentici?

    15 Aprile, 2011 - 7:32
  18. Leonardo

    I rilievi stilistici sono sempre libidinosi, però in questo caso condividerei l’usus scribendi di Fabricianus: “chiesa” vien fatto anche a me di scriverlo minuscolo, perché – in un certo senso – è un nome “comune”: è come l’aria che si respira, come il sole (che ce n’è uno solo), come la terra. A scriverlo maiuscolo, mi parrebbe di farle un torto. Lega, non so, cerco di non scriverlo, ma dovendo bisognerebbe usare la maiuscola perché è il nome di una ditta, una delle tante.

    15 Aprile, 2011 - 10:19
  19. FABRICIANUS

    Carissimo Leonardo, sono sincero: io ho semplicemente effettuato un copia/incolla. E’ stata la casa editrice da me menzionata in relazione al libro, a scrivere chiesa con lettera minuscola.
    Non averne a male, ma io lo scriverei con la maiuscola.

    Ciao!!! Un abbraccio.

    15 Aprile, 2011 - 11:34
  20. Gioab

    Come si fa a sapere cos’è “chiesa ? ” maiuscola o minuscola ? Dice wikipedia : ” Nel greco classico il termine chiesa indica l’assemblea della popolazione (il demos) di una città libera. Il termine ha quindi un significato politico e non religioso, e potrebbe tradursi (secondo l’etimologia del termine) “convocazione”. “ La città libera è la nuova Gerusaleme ( Riv.3.12)

    Come si riconoscono i suoi cittadini, i convocati o la chiesa se la chiamata è segreta, nascosta ?

    (Rivelazione 2.17) “‘Chi ha orecchio oda ciò che lo spirito dice alle congregazioni: A chi vince darò della manna nascosta, e gli darò un sassolino bianco, e sul sassolino un nuovo nome scritto che nessuno conosce tranne colui che lo riceve’.

    15 Aprile, 2011 - 13:40
  21. Leopoldo

    Per quello che ne so io, si usa la maiuscola per i nomi comuni quando c’è il rischio di confusione. Stato e Chiesa, come istituzioni, per distinguerli da stato (condizione) e chiesa (edificio dedicato la culto). Invece, la parola “setta” va scritta sempre con l’iniziale minuscola, e a stomaco vuoto, per evitare di vomitare.

    15 Aprile, 2011 - 17:55
  22. lycopodium

    @ Nico
    Ogni uomo e ogni generazione deve sempre ricominciare, in qualche modo, da capo, riapprendendo ad essere quello che si è. Niente di strano: la Chiesa stessa non ripresentae – ogni giorno e in ogni dove – l’unico e perfetto Sacrificio?

    16 Aprile, 2011 - 5:04
  23. nico

    @Lycopodium
    Grazie.
    Penso che la tua prospettiva si possa integrare con le mie domande, rendendo la nostra responsabilità meno pesante ma più attuale.
    Buona giornata

    16 Aprile, 2011 - 6:08

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