Cattolici fate “tempesta” e rete e forum

Intervengo nel dibattito su che cosa debbano fare i cattolici per avere migliore voce in politica e dico che dovrebbero dare vita a una continuata ‘tempesta di cervelli’ e a un serrato confronto tra diversi non avendo paura delle divisioni politiche, partendo anzi da esse e cercando di esplorare e rendere possibile – fin dove sarà possibile – una comune influenza sulla vita pubblica del Paese“: è l’avvio in sordina di un mio articolo tutto ideologico e partigiano pubblicato oggi da LIBERAL a pagina 11 con il titolo UN FORUM TRA CHIESA E STATO.

43 Comments

  1. Effettivamente… per il momento c’è solo una “tempesta di lingue”…
    (e non mi riferisco alla babele…)

    7 Settembre, 2010 - 14:18
  2. antonella lignani

    Ma oggi giorno la politica conta veramente qualcosa? Siamo così determinati dal mondo delle immagini, dei media, dell’informazione, dell’economia …

    7 Settembre, 2010 - 14:59
  3. Gerry

    Sante parole quelle di Antonella Lignani!

    7 Settembre, 2010 - 15:15
  4. Clodine

    Santissime parole. Io credo che la politica Italiana da un certo momento in avanti -dalla fine della prima repubblica- sia andata alla deriva in modo irreversibile, tracimando, andando vieppiù decadendo portandosi dietro onore, amor di patria, moralità, etica, falcidiando ideali, il bene della collettivita, tutto…Quelle grandi figure della politica seria, come Dossetti, De Gasperi, Moro, Fanfani,saragat, Segni, Pertini ma anche lo stesso Almirante, Togliatti, Pajetta, Ingrao, Berlinguer avevano come obiettivo quello di non deludere le aspettative degli elettori, in gran parte operai, contadini,povera gente. Dossetti ad esempio- paragonabile per certi aspetti a don Sturzo- amava ricordare come la nostra costituzione fosse tra le più belle d’Europa e che lungi dall’essere un mero computo di regole e regolamenti è un atto morale, densa di prinicipi fondamentali,per una fruttosa e civile convivenza. Anch’io come Luigi sarei ansiosa di veder realizzato un governo il quale, come un grande contenitore raccogliesse le forze di tutti i partiti per un ideale comune, quell’ideale al quale tendeva De Gasperi pur non risparmiando le critiche alla sinistra . Vedere una politica sana,dove anche lo scontro alla fine è propositivo!dove i partiti non vengono intesi come detentori di un potere esclusivo da gestire per i propri loschi comodi ma uno strumento di aggregazione, di confronto per un bene più alto, un ideale più alto: il benessere della nazione, della gente!

    7 Settembre, 2010 - 17:37
  5. La voce dovremmo averla nella società, che è collettività che è cittadinanza, elettorato. Elettorato che è base, proposta, dialettica, su cui dovrebbe costruire chi viene eletto, in funzione di queste spinte programmatiche.
    Purtroppo però – e qui mi dispiace Signor Luigi, lei lo sa, non può non saperlo e far finta di ignorarlo- questo avveniva negli anni passati (ma parecchi) quando c’erano gli ideali (purtroppo però anche le “ideologie”), e i partiti si nutrivano della forza del numero di iscritti e delle tessere elettorali, di quando nei paesini come nelle città si allestivano i palchi e si tenevano i comizi, si frequentavano le piccole sedi di partito dove tra una partitina e l’altra di carte si parlava di politica, si faceva dialettica democratica. Un epoca in cui si faceva ancora lavorare un poco la materia grigia.
    Ora non è più cosi.
    Oggi la dialettica il dialogo, il confronto delle opinioni non c’è più, …la gente che abita sullo stesso pianerottolo a stento si saluta…
    Ci sono i mass-media (o medium di massa fate voi…), come faceva notare saggiamente Antonella Lignani, e tutto cala dall’alto su individui che hanno perso del tutto o quasi ogni capacità relazionale.
    E dai medium di massa che altro ti insegnano se non la paura del diverso?
    Alcuni ci hanno costruito su la loro fortuna. Devi somigliare a quel modello per poter “essere”, questo più o meno subliminalmente ti insegnano. E se non lo sei, sei fuori dalla società.
    E il bello è che lo sei davvero perchè non hai una vita di relazioni, nè un modello a cui somigliare.
    Risultato: ci si schiera in “tifoserie” e l’unica capacità decisionale può essere quella di scegliere per chi tifare. Perchè ti propongono solo per chi tifare, non per cosa. Tifare, perchè non si sarà mai della partita. Oramai siamo solo spettatori del nostro futuro, perchè lo giocano gli altri.

    Qui la mia battuta sulle lingue, invece di usarle come strumento di asservimento, è meglio che tornino strumento di dialettica, per far sentire la propria voce.
    Questo però potrà avvenire solo quando inizieremo a farlo capire alla gente.

    ps a proposito di “la gente che abita sullo stesso pianerottolo a stento si saluta…”
    ..saluto tutti gli amici del blog (quindi nessuno escluso).

    7 Settembre, 2010 - 17:49
  6. Francesco73

    Bel pezzo, letto solo ora.
    Il “forum” o la “rete” accattoliana dovebbe funzionare come proposto, ma anzitutto a un livello permanente di animazione, confronto e approfondimento culturale, non astratto ma radicato sui problemi concreti.
    Più questo che un tavolo-consulta degli addetti ai lavori.
    Liberi poi i laici di uscire da tale sede e ritrovarsi in luoghi politici e partitici, a fare proposte e a dare battaglia.

    7 Settembre, 2010 - 20:28
  7. Messaggio … criptico per Luigi: Motosprint di questa settimana, pag.99 …

    7 Settembre, 2010 - 20:46
  8. marta09

    Non credo sia un problema di “media” e non credo neppure sia un decadimento di valori, credo invece si tratti di …. “pigrizia cerebrale”.

    Lo sport nazionale per eccellenza e lo “sport del lamento”: ci si lagna, ci si lamenta, ci si arrabbia anche … ma nulla di più ed il massimo che riusciamo a fare è … dare un “voto di protesta” … stupidamente, scioccamente e totalmente deresponsabilizzante.

    E’ inutile accusare perché dobbiamo sempre ricordare che coloro che ci governano li abbiamo scelti noi, voluti noi (anche se “qualcuno” non si è mai sognato di scegliere politi di loro stessi).

    I cattolici con migliore voce in politica siamo noi, è tutto il popolo italiano e non qualcuno che si fregia di essere cattolico e vuole solo il potere per sé.

    8 Settembre, 2010 - 5:31
  9. Nino

    Ciao Clodine,
    “Anch’io come Luigi sarei ansiosa di veder realizzato un governo il quale, come un grande contenitore raccogliesse le forze di tutti i partiti per un ideale comune, quell’ideale al quale tendeva De Gasperi”
    ———
    Il problema è che “quell’ideale” o quegli ideali sono morti e sepolti.
    Dal momento che oggi non vi sono più partiti ma cosiddetti leader ovvero padroni che per una parte hanno creato orti e orticelli dallo spoil system della DC ( Rotondi, Casini, Mastella ) e l’accozzaglia del resto in Forza Italia ( PSI, AN, DC, Estrema destra, Radicali, Liberali e persino ex PCI ).

    Dall’altra si sono coalizzati prima dentro l’Ulivo, poi nell’attuale PD.
    Tralascio la Lega il cui ideale sarebbe la Padania, che a mio avviso ha raccolto e raccoglie in gran parte i dissenso di ex DC e PCI motivati da egoismo hanno scelto il tanto peggio.

    Paradossalmente i veri partiti, quelli con gli ideali, sono rimasti i Verdi e i minuscoli dell’estrema sinistra.

    Ecco, l’ideale, l’utopia è diventata minuscola e non è più un grande progetto comune su cui sviluppare e realizzare il sogno di una comunità di diversi ma coesa e motivata dal raggiungimento del benessere comune.

    Il vero problema è che oggi, in senso lato, l’ideale e l’utopia sono diventati il Denaro e il Mercato.

    E’ tornato e ruggisce, si ruggisce! Il nuovo vitello d’oro più forte che mai, che riunisce individui aggregati in consorterie che per spartirsi il malloppo sbranano il territorio, le risorse naturali, inquinano, deturpano, ammazzano con le armi e con le leggi, quelle scritte e quelle non scritte, vedi malavita organizzata estesa a livello planetario.

    E’ con questo che ci si deve misurare.
    Non mi pare poco.
    ——————
    Ciao Francesco,
    ricambio con affetto. Nella diversità delle idee confrontarsi schiettamente, trovo sia l’ultimo dei regali che ci rimane e che possiamo farci in questo marasma paludoso di piattume che tutto conforma verso il vuoto del pensiero e dell’etica.

    8 Settembre, 2010 - 5:41
  10. Nino

    Per rispondere sinteticamente e forse anche banalmente a Luigi, direi che i cattolici oltre che ispirarsi al Vangelo, dovrebbero riprendere la lettura e tentare di seguire gli insegnamenti e le riflessioni della “Lettera a Diogneto”.

    Per questa operazione occorre un fortissimo senso di autostima e di ottimismo.

    8 Settembre, 2010 - 5:54
  11. Luigi Accattoli

    Alessandro, vedi se puoi aiutarmi ad arrivare alla pagina 99.

    8 Settembre, 2010 - 6:18
  12. Leonardo

    Scusate se abbasso il livello, ma stamattina sono in vena di previsioni, e questa mi pare facile: Berlusconi si è ormai definitivamente incartato, Napolitano riuscirà a inchiappettarlo ben benino, si farà il governicchio con la riformicchia elettorale e il suo ciclo si chiuderà.
    Il bilancio, nonostante alcuni meriti che gli vanno riconosciuti, è decisamente negativo: non è riuscito nemmeno a scalfire il secondo e il terzo problema dell’Italia (il primo non era alla sua portata) e cioè il controllo oppressivo e asfissiante dello stato sulla vita delle persone, espresso da una legislazione folle e malamente arginato solo dalla inefficienza dello stato stesso (talché spesso ci si deve augurare che lo cose non funzionino, perché se funzionano è peggio), e l’abuso di potere politico da parte della magistratura.
    Ancor più facile è prevedere che il dopo sarà peggio. Voi siete tutti ottimisti, perché pensate che abbiamo toccato il fondo. No, il peggioramento della politica italiana (a partire, direi, dal 1960) continuerà inesorabile. Nell’immediato: lo smaltimento di Berlusconi (che andava trattato come si fa coi rifiuti speciali) sarà traumatico e doloroso; le facce di quelli che restano parlano da sole.

    I cattolici in tutto questo? Temo che non avranno alcuna voce in capitolo, anche perché è lecito dubitare della loro esistenza politica.

    8 Settembre, 2010 - 6:30
  13. Leonardo

    Mi accorgo che non è chiara la terzultima frase: «le facce di quelli che restano parlano da sole» perché denunciano il vuoto che c’è dietro. Le eccezioni ci saranno, naturalmente, ma si contano sulle dita di una mano.

    8 Settembre, 2010 - 6:33
  14. Nino

    “I cattolici in tutto questo? Temo che non avranno alcuna voce in capitolo, anche perché è lecito dubitare della loro esistenza politica.”
    —–

    Sul non avranno alcuna voce in capitolo:
    verosimile, perchè sono stati bypassati bellamente dalla gerarchia che intrattiene diretti e stretti rapporti politici con tutti, perfino con la Lega, basati sull’interesse privato e istituzionale.

    I pochi cattolici veraci sarebbero i Lupi, Formigoni, Buttiglione, Casini, Mastella e il noto gentiluomo di sua Santità, servi proni e obbedienti della gerarchia.

    8 Settembre, 2010 - 7:26
  15. discepolo

    forse perchè abito a Milano ma quando si parla dai cattolici in politica mi viene subito spontaneo pensare a Formigoni e agli altri di CL che indubbiamente sono cattolici e indubbiamente sono in politica e hanno anche qualche peso.
    Ebbene devo amaramente constatare che questi cattolici in politica non si differenziano in alcun modo dai non-cattolici quasi che le dinamiche del potere politico trasformassero le persone che il potere ce l’hanno (come disse Andreotti il potere logora chi non ce l’ha ma aggiungerei che trasforma chi ce l’ha) .In questi cattolici in politica c’è lo stesso attaccamento al proprio potere, lo stesso favoritismo e nepotismo verso quelli della propria parte lo stesso tatticismo di alleanza con chi “conviene di più” lo stesso proclamare a parole certi principi e poi tradirli nella prassi per “ragione di StaTo” lo stesso fare affari anche con DiAvolo pur di fare affari ( l’Iran è cattivo quando lapida Sakineh ma ciò non togliE che la Regione Lombardia ci faccia un sacco di affari)
    Certo bisogna essere realistici , mi si risponde, e il pauperismo in politica non giova a nessuno.. ma allora non si sia almeno ipocriti e si ammetta che i cattolici in politica sono sempixcemente dei politici come tutti gli altri , prima politici e poi cattolici (cattolici per caso..)

    MC

    8 Settembre, 2010 - 7:29
  16. discepolo

    mi ricordo che quando c’era la Dc e il PCI e gli altri partiti cnoscevo perosne cattoliche che votavano per il PCI altre per l’MSI altre per i socialisti e via dicendo.. già allora non erano tutti compatti i cattolici.. e per la DC, per contro, votava anche gente non religiosa.. Adesso vi sono varie figure in politica che rivendicano la loro appertenenza cattolica, faccio tre esempi, Rosi Bindi, Casini, Formigoni.
    tre persone diversissime tra loro. tre modi di pensare lontanissimi tra loro, tanto che credo se stessero nello stesso partito litigherebbero da mattina a sera e non sarebbero d’accordo su niente..
    oggi molti cattolici a Milano votano Lega. certo capisco che certi di voi inorridiranno a sentire questo eppure è la realtà. molti si riconoscono più in Bossi che in Casini o Rosi Bindi.
    Il problema secondo me è che non esiste una “identità” cattolica ben chiara, non esistono delle idee comuni, non esistono dei principi politici nei quali TUTTI i cattolici credono.. insomma non esistono dogmi in politica e non si può “scomunicare” chi vota Lega …non esite un cattolico che possa dire all’altro io sono il vero cattolico e tu no perchè voti Lega.
    Quanto a me credo proprio che la prossima volta non voterò affatto .
    (l’ultima volta ho votato per l’UDC )

    8 Settembre, 2010 - 7:58
  17. discepolo

    Supercattolici sono miei amici di rifondazione comunista (Giuliano Pisapia, Vittorio Agnoletto che escono dallo scoutismo cattolico), supercattolici sono miei amici che votano Berlusconi. Cosa hanno in comune? Niente! per gli uni la cosa più importante è accogliere con solidarietà gli immigrati clandestini e cotruire la moschea agli islamici, per gli altri il crocifisso nelle aule, e le radici cristiane dell’Europa e il rifuto dell’aborto e dell’eutanasia…
    Allora dire cattolici cosa vuol dire? non hanno neppure un? idea in comune ! (forse quella che esiste Dio e che Cristo ci ha salvato, ma non scommetterei neppure che sono d’accordo su questo! )?
    MC

    8 Settembre, 2010 - 8:08
  18. Mabuhay

    Anzitutto un bentornato a tutti i vacanzieri/e non…Clodine (come stanno le tue rondini?), Gerry, Francesco73, Ubi, Alessandro, etc etc… Fa sempre piacere “rivedervi” e ascoltarvi…e un po’ se ne sentiva la mancanza!

    Ho appena letto l’articolo di Luigi… Incoraggia ma -dalle risposte che leggo- sembra che non riusciamo ad incoraggiarci neanche tra di noi… La situazione e’ quella che e’…ed e’ inutile sognare tempi andati…cosi’ belli xe’ se ne sono gia’ andati! Se questo e’ il nostro tempo bisogna cercare di viverci il meglio che si puo’, incluso media, TV e questa civilta’ dell’immagine/dell’apparire che sta producendo “rinco after rinco” in serie. Lo strumento proposto di Luigi potrebbe funzionare secondo me, se si accetta di essere sale, lievito, candela…senza voler trasformare il mondo/la realta’ in una salina, in una panetteria, o in un’incendio… La differenza e’ tra voler servire e voler dominare. E’ cercare di essere fedeli rischiando…rischiando magari di perdere! Che poi e’ stata la “scommessa” di Gesu’.

    Alcuni movimenti -io NON appartengo a nessun movimento- potrebbero offrire molto di piu’ in questo senso, se potessero rinunciare un po’ alla loro esagerata auto-referenzialita’…(e a qualche vizio capitale…) Il fatto che per la maggioranza sono “gestiti” da laici aprirebbe nuove opportunita’…

    Lo stile del Vangelo e’ ancora da imparare; e la liberta’ di Gesu’ non guida ancora le nostre comunita’… E la religione il piu’ delle volte e’ “solo” uno strumento di potere politico o -al massimo- di ispirazione morale, giusto per abbassare il numero dei viziosi e violenti. Quando e’ cosi’, il ruolo dei cattolici in politica e’ pressoche’ irrelevante, useless…buono solo x i piatti di lenticchie. Che -da quel che si vede- continuano a piacere a molti…

    E mi accorgo che ho cominciato ‘criticando” il vostro pessimismo…terminando sulla stessa “corda”…sob… sob… sob…sorry! :-/

    8 Settembre, 2010 - 8:25
  19. Ciao a tutti.
    Mabuhay, bello il “rinco after rinco”, quasi di cindylauperiana memoria.
    Se mi permetti, sulla auto-referenzialità deimovimenti sono poco d’accordo: sono r(d)eferenti… eccome se lo sono…
    Quanto poi al piatto di lenticchie… io direi che si tratta di “caviale”…
    Vorrei chiudere anch’io con una onomatopea, ma un senso d’opportunità non me lo consente…
    Un saluto a tutti

    8 Settembre, 2010 - 9:05
  20. Termino con un chiarimento.
    La mia reazione particolarmente avversa all’articolo del Signor Luigi è dettata dal mio livello di comprensione, a partire dal titolo, “Un forum tra Chiesa e Stato”. La Chiesa non è solo la gerarchia ma anche tutti i credenti e lo Stato non sono solo i rappresentanti istituzionali ma tutti i cittadini.
    Poi ho pensato subito ai livelli in alto…
    …e il solo pensare che coso parla con coso… … che obbrobrio!
    Un saluto a tutti.

    8 Settembre, 2010 - 9:27
  21. fiorenza

    E se i cattolici cercassero prima le cose di lassù “per avere migliore voce in politica”? A quelli di loro vocati alla politica la capacità di avere “una comune influenza sulla vita pubblica” sarebbe data inevitabilmente in sovrappiù, in aggiunta.

    8 Settembre, 2010 - 10:41
  22. Leonardo

    Il problema, come si vede, è che neanche si ha più l’idea di chi sia un cattolico. Dunque diventa problematico definire cosa debba fare in politica.
    (Grande è la confusione sotto il cielo, come diceva il presidente Mao, ma non sono sicuro che la situazione sia eccellente).

    8 Settembre, 2010 - 12:51
  23. Gerry

    No, proprio eccellente non lo è (forse neanche nella Cina degli eredi di Mao, nonostante sia il paese nel quale a maggior ritmo crescono i milionari)! Quello che impressiona è che tutti, una volta tanto in modo concorde, abbiano espresso gli stessi sentimenti e lo stesso scoramento. Brutta aria, ma è quella che respiriamo.

    8 Settembre, 2010 - 15:32
  24. lycopodium

    Io un laicissimo programma politico l’avrei:
    1. i 10 comandamenti
    2. le opere di misericordia corporale
    3. le opere di misericordia spirituale.

    E’ una buona base per il forum?

    8 Settembre, 2010 - 16:12
  25. targum55

    “Il problema, come si vede, è che neanche si ha più l’idea di chi sia un cattolico”
    Più? Vecchio problema in Romagna: – Eligio Cacciaguerra: “Ma chi sono?” – don Ravaglia: “Tu sei un cattolico!”.

    8 Settembre, 2010 - 19:19
  26. roberto 55

    Perchè, Leo, proprio “dal 1960” ?
    A domani !

    Roberto 55

    8 Settembre, 2010 - 21:34
  27. Leonardo

    Caduta governo Tambroni, accettazione da parte della DC del veto comunista (Baget Bozzo). Inizio di una cogestione del potere con la sinistra, deleteria perché la sinistra impose la sua cultura e poté (parzialmente, ma largamente) governare senza assumersene la responsabilità.
    Nel frattempo sul piano ecclesiale e sociale, si rivelava tutta la (preesistente) spaventosa debolezza culturale del cattolicesimo dietro l’apparente solidità organizzativa.

    9 Settembre, 2010 - 8:51
  28. Luigi Accattoli

    Leonardo: “il peggioramento della politica italiana (a partire, direi, dal 1960) continuerà inesorabile“.
    Dunque è da quando sei arrivato tu che le cose hanno preso a peggiorare.

    9 Settembre, 2010 - 9:28
  29. Leonardo

    Io veramente sarei degli anni cinquanta (e li porto anche maluccio)

    9 Settembre, 2010 - 9:49
  30. Clodine

    Macchè maluccio..sei uno schianto!!

    9 Settembre, 2010 - 9:52
  31. giosal

    Caro Luigi, con l’invito ai cattolici – e, penso, anche ai gentili che lo vogliano – di fare tempesta di cervelli, hai lanciato una proposta interessante. E dai vari toni che qui si sono già manifestati, anche appassionante.
    Ma proprio per sua natura non può avere il carattere fugace che presentano tutte le discussioni di passaggio sul pianerottolo: forse sarebbe il caso serbarle una sezione a parte? O tale rete potrebbe affiorare trasversalmente, nei vari temi via via lanciati nel blog?
    Sarebbe anche un mezzo per dare materia di riflessione a tanti, che non sono neppure abituati a dibattere.
    Io, per esempio, un paio di mesi fa avrei desiderato far conoscere al Cardinale Bertone il mio disappunto: mi ha fatto una pessima impressione saperlo, lui con la sua funzione, a una cena da Vespa dove verosimilmente si è rimestata la solita politichetta da cricca. Se l’argomento era serio, lui avrebbe potuto e dovuto offrirgli ben altra sede. Se l’argomento non era serio e lui era lì in via privata, allora mi viene detto che abbiamo un Segretario di Stato piccolo narciso.
    Un caro augurio a tutti, per il loro impegno.

    9 Settembre, 2010 - 12:32
  32. Pensavamo che ci fosse andata male, effettivamente poteva andare assai peggio.
    Abbiamo avuto Berlusconi, potevamo avere Leonardo.

    9 Settembre, 2010 - 19:58
  33. roberto 55

    Beh, però Leo è “uno schianto” (Clodine dixit).

    Roberto 55

    10 Settembre, 2010 - 7:13
  34. Leonardo

    Il mio partito, però, si sarebbe chiamato “Ferma Italia” e il programma politico si sarebbe condensato in questo principio: “lasciare il mondo come sta” (perché se proviamo a cambiarlo è peggio).
    La televisione sarebbe ancora in bianco e nero, con un solo canale, padre Mariano, il professor Cutolo e il maestro Manzi. Le uniche parabole ammesse sarebbero quelle evangeliche, e per internet chiederei consiglio ai cinesi (e comunque l’unica banda larga in circolazione sarebbe quella dei pantaloni dei carabinieri).

    10 Settembre, 2010 - 7:56
  35. Leonardo

    Io mi diverto a pigliarmi in giro da solo, però ve lo ricordate il canto XV del Paradiso: «Fiorenza dentro da la cerchia antica, / ond’ella toglie ancora e terza e nona, si stava in pace, sobria e pudica», con quel che segue?
    E Dante non era mica un patacca come me.

    10 Settembre, 2010 - 7:59
  36. Mabuhay

    Grande Leonardo….!
    Ma guarda che se non lo cambi tu…lo cambia qualcun’altro il mondo…
    Il cambio e’ la cosa piu’ sicura e costante che c’e’…x cui e’ meglio darsi da fare…

    10 Settembre, 2010 - 8:12
  37. giosal

    Bravo Leonardo, per questo nostalgico ricordo.
    Ovviamente il Cantore si riferiva alla mia Fiorenza, non alla nostra del Pianerottolo.
    E un altro Cantore, sempre della mia terra: “… chinommisi ‘l capo tra ‘l sonno in riva di Scamandro, ma il cor mi fuggì sul Tirreno. Sognai, placide cose de’ miei novelli anni sognai….sorgeanmi intorno i miei colli, cari selvaggi colli che ‘l giovane april rifioria…nel mar quattro candide vele andavano andavano cullandosi lente nel sole…” e pur tuttavia leggeva delle truculente battaglie di Omero. Come noi: presente e futuro, ma immersi nel passato…

    10 Settembre, 2010 - 9:43
  38. Leonardo

    Per quanto … a pensarci bene,
    “Fiorenza dentro da la cerchia antica”
    forse potrebbe piacere, come impresa araldica, anche alla nostra gentile amica.

    10 Settembre, 2010 - 10:02
  39. Mabuhay

    Giusto parlando di cattolici e politica, di “panta rhei” & C.: …notare come Andreotti ha mantenuto immobile il suo cinismo… (e mi dispiace per Lycop e la sua laica e condivisibile proposta dei dieci comandamenti…: qui siamo ancora al preludio di…”Odissea nello spazio” di Kubrick!

    10 Settembre, 2010 - 10:09
  40. giosal

    Mabuhay, dubito che Andreotti scorra. Ha l’aria di esser lì, fermo da novant’anni.
    E forse i ns nipoti ve lo vedranno ancora tra cinquanta. Con i suoi segreti: avrà tormenti per le cose non dette che riguardano anche tutti noi? Non mi sento di dare risposta: è materia sua.
    Un caro saluto- Giosal

    10 Settembre, 2010 - 12:29
  41. lycopodium

    Chissà?
    Spero qualcosa di più di questo Carlo Magno
    (che è la prima cosa tornatami in testa):

    “Sogna il tempo che fu, sogna la valle
    Ampia del Reno e l’inclita Aquisgrana,
    Sogna la gente rea maomettana,
    Sogna Orlando morente in Roncisvalle;
    L’Alpi varcate e l’acclamante Roma,
    L’ambito onor del rinnovato impero,
    La nominanza del regal guerriero,
    Gli allori cinti sulla giovin chioma.
    Sogna re Carlo, il franco imperatore,
    E un’amara stanchezza, un orror muto,
    Un rimorso d’aver tanto vissuto,
    L’anima gli urge, gli avviluppa il core.
    Sogna, e la mente stanca e sbigottita
    Gli si dipinge sulla fronte prona,
    E la sua voce in un lamento suona:
    Signore Iddio, mi scampa dalla vita!”

    10 Settembre, 2010 - 18:07

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