Giovanni Fornasini: “Liberate questi uomini e fucilate me”

Parroco di Sperticano (Bologna), martire e beato: ucciso per vendetta dai tedeschi il 13 ottobre 1944, a 28 anni, mentre si batte per proteggere la popolazione dalle rappresaglie e le ragazze dalla violenza degli occupanti. È detto “l’angelo di Marzabotto”, per la carità eroica con cui ospita e soccorre tutti, quando la furia tedesca incendia l’Appennino bolognese dove si trova la sua parrocchia. Il Martirio viene riconosciuto il 21 gennaio 2021, la beatificazione viene celebrata a Bologna in San Petronio, il 26 settembre 2021.
A chi gli chiedeva ragione del suo comportamento, che sfidava ogni rischio, compreso quello di ospitare occasionalmente in casa i partigiani, Giovanni così rispondeva una decina di giorni prima d’essere ucciso: “Io sono pastore e servo di tutti. Ogni anima mi è cara e offro a ciascuno dei miei l’aiuto religioso e fraterno”. Mosso da tale spirito, il 23 agosto 1944 aveva salvato dalla fucilazione 18 ostaggi, dicendo al comandante tedesco: “Liberate questi uomini che hanno famiglia e fucilate me che non ho nessuno”.
Sicuro di andare incontro alla morte, due settimane dopo quell’offerta sacrificale, fa testamento, il giorno della natività di Maria, l’8 settembre. “In nome di Gesù Cristo. Amen” è l’intestazione solenne di quel testo, che termina così: “Lascio ai miei buoni parrocchiani questo ricordo: rispetto e amore a Dio, al papa, ai sacerdoti, carità fraterna, aborrizione del peccato, e… il mio appuntamento in paradiso”.
Quando le rappresaglie degenerano in stragi di intere comunità, don Giovanni corre a Bologna, dal cardinale arcivescovo, per ottenere aiuto. Ed è ancora nel capoluogo, in attesa del lasciapassare tedesco, quando gli arriva la notizia che la sua parrocchia è stata devastata, le case incendiate, la popolazione mitragliata. Ritorna sulla montagna senza il lasciapassare e si dedica a seppellire i morti.
Le circostanze dell’uccisione sono oscure. La sera prima c’era una festa presso il comando tedesco, che aveva ordinato alle ragazze del posto di preparare dolci e di restare la notte con gli ufficiali. Don Giovanni per proteggerle passa gran parte della notte con loro – al comando – e si suppone che abbia impedito la violenza su di esse, attirandosi però la vendetta del comandante.
La mattina del 13 ottobre l’ufficiale tedesco lo cerca in canonica, dicendo che è d’accordo con lui per salire in montagna. Vanno insieme al cimitero di Casaglia di Caprara e lì don Giovanni viene ucciso con un colpo alla nuca. Tornando a sera da solo, l’ufficiale così risponde alle donne che gli chiedono dove sia il sacerdote: “Pastore Kaputt”. Don Giovanni, che tanti morti aveva sepolto, resta insepolto per sei mesi.
Il processo canonico è avviato nel 1998. Il 21 gennaio 2021 Francesco autorizza la pubblicazione del decreto che riconosce “il martirio del Servo di Dio Giovanni Fornasini, Sacerdote diocesano; nato il 23 febbraio 1915 a Pianaccio di Lizzano in Belvedere (Italia) e ucciso, in odio alla Fede, a San Martino di Caprara (Italia), il 13 ottobre 1944”.

Il giorno della beatificazione, domenica 26 settembre 2021, così il Papa lo ricorda all’Angelus: “Oggi, a Bologna, verrà beatificato don Giovanni Fornasini, sacerdote e martire. Parroco zelante nella carità, non abbandonò il gregge nel tragico periodo della seconda guerra mondiale, ma lo difese fino all’effusione del sangue. La sua testimonianza eroica ci aiuti ad affrontare con fortezza le prove della vita. Un applauso al nuovo Beato! “.

“Martirologio del clero italiano 1940-1946”, Roma 1963, p. 107.
“Dizionario storico del movimento cattolico”, Casale Monferrato 1982, vol. III/1, p. 375.
Luciano Gherardi, “Le querce di Monte Sole”, Bologna 1986, pp. 91-114.
“La Chiesa di Bologna avvia il processo canonico per la beatificazione dei sacerdoti don Ferdinando Casagrande, don Giovanni Fornasini, don Ubaldo Marchioni”, Bologna 1998 (opuscolo pubblicato in occasione della prima sessione del processo, tenuta nella chiesa parrocchiale di Marzabotto, il 18 ottobre 1998).
“L’angelo di Marzabotto. Don Giovanni Fornasini”, Bologna 1998 (opuscolo pubblicato per l’avvio del processo di beatificazione).


[Dal volume di Luigi Accattoli “Nuovi Martiri”, San Paolo 2000, pp. 133s; con aggiornamento al settembre 2021]